Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: SimbaCourage96    02/01/2021    0 recensioni
Questa storia ha luogo dopo gli eventi di L'ascesa di Skywalker.
Ben Solo si è sacrificato per la donna che amava e lei ha preso il cognome della famiglia Skywalker, ma non è finita qui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Rey
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 6
 
 
Il palazzo del Senato era sempre parso gigantesco a Jacen, e questo non cambiò dopo diversi anni dalla sua ultima visita, quando non aveva che 8 anni. Mentre percorreva i corridoi a passo svelto, adattandosi a quelli di Poe e Finn, continuava a guardarsi attorno, come per scorgere dei cambiamenti nelle pareti o nell’arredamento.
Erano solo loro tre e la loro missione era quella di consultare i testi Jedi, quelli di cui probabilmente parlava sua madre nella lettera che gli aveva lasciato.
I testi erano tenuti nella biblioteca del Senato, anche se molti avrebbero voluto che fossero tenuti nel vecchio tempio Jedi. Lo stesso in cui il bisnonno di Jacen si addestrava per diventare un maestro.

“Generali Dameron!” esclamò una voce e si girarono nella direzione da cui proveniva.

“Cancelliere” salutò Poe, facendo un piccolo inchino, seguito da Finn e da Jacen.

Il nuovo Cancelliere era una senatrice, conoscente di Leia Organa, non molto giovane ma nemmeno troppo vecchia per rivestire l’incarico. Era una donna alta, dai capelli biondo platino e gli occhi più azzurri che Jacen avesse mai visto, sembravano pugnalarti come se fossero dei pezzi di ghiaccio.

“Non ci avete avvisato del vostro arrivo” disse lei, alquanto sorpresa di vedere i due generali passeggiare per i corridoi del palazzo.

“No, abbiamo preferito andare a casa, eravamo troppo stanchi per il viaggio…” cominciò a dire Poe, e Finn sorrise nel vedere il suo compagno trovarsi in difficoltà di fronte al Cancelliere.

“Capisco… beh, permettetemi di invitarvi a cena, dunque, voi e… “ La donna si fermò a guardare Jacen come se avesse visto un fantasma.

Fu Poe a rompere il silenzio che si era creato, appoggiando la mano sulla spalla del ragazzo e sorridendo in modo fiero.

“Questo è mio nipote, Jacen S-Dameron, Jacen Dameron” disse. Era sembrato che volesse presentarlo come Jacen Solo, ma forse si era ricordato che nessuno sapeva dell’identità dei suoi genitori, così si era subito corretto.

“Non ricordavo avessi fratelli, Generale” constatò il Cancelliere e Poe ebbe un attimo di panico, fortuna che lì c’era Finn, che gli andò subito a fianco.

“Lui è un trovatello, vossignoria, e Poe l’ha addottato come nipote.” Chiarì l’ex Stormtrooper.

Il cancelliere fece un piccolo sorriso e annuì, “Bene, allora invito tutti e tre a cena con me, stasera” disse poi, facendo gesto ai suoi consiglieri di seguirla. Mentre si allontanava, i tre fecero di nuovo l’inchino.

“Uff, quella donna fa paura” sospirò Poe.

“Non avrei mai pensato che le donne ti spaventassero, zio” rise Jacen.

“Non tutte le donne, ma ha ragione, il Cancelliere ha un qualcosa che mette i brividi” Poe fece una smorfia alla prima parte della frase, ma annuì alla seconda. Jacen pensò che fossero gli occhi.

“Forza andiamo, non abbiamo tutta la giornata!” Disse Poe, riprendendo il passo svelto di prima.



Arrivati alla biblioteca, vennero accolti da una faccia familiare. Questi accorse all’ingresso come se avesse fretta.

“Master Poe, Master Finn e Master Jacen, è un piacere vedervi” disse il droide con tono emozionato e i due generali risero insieme.

“3PO, come va?” Chiese Finn.

“Molto bene, anche se devo ammettere che un po’ mi mancano le missioni e il pericolo.” Rispose il droide e Poe gli diede una pacca sulla spalla metallica.

“Un po’ anche a me, amico, ma siamo qui proprio per questo, se ti va di aiutarci.” Disse e si guardò attorno. Non ricordava la biblioteca così grande; in effetti c’era stato poche volte perché non era mai stato il tipo da libri.

“Non sta scherzando, vero, signore?” Chiese C3PO e a tutti sembro quasi allarmato, ma anche emozionato.

“Non scherzerei mai su queste cose, 3PO.” Confermò il pilota e Jacen si fece avanti.

“Dove possiamo trovare i testi Jedi?” Chiese gentilmente e a bassa voce, per non disturbare le altre persone che si aggiravano per gli scaffali, o consultavano libri.

“Seguitemi…” disse il droide, facendo gesto di seguirlo con il braccio.

Quando Jacen vide uno dei libri, allungò istintivamente la mano verso la sua copertina, che aveva lo stesso simbolo di quello apparsogli in sogno. Non appena la sfiorò con l punta delle dita sentì un brivido percorrergli la schiena e si allontanò.

“Jacen, tutto bene?” Chiese Poe che, insieme a Finn e C3PO, aveva assistito alla scena e si stava preoccupando per il ragazzo.

“Credo di sì… è solo che questo libro, io l’ho visto in sogno.” Disse Jacen, sfiorando le dita con l’altra mano, quasi come se si fosse bruciato.

“E’ un buon segno, giusto?” Chiese Finn e Jacen sentì dell’agitazione nella sua voce. Lui sperava che Rey avesse lasciato un altro messaggio, magari dentro il libro, e anche Jacen lo sperava perché no voleva niente a che fare con i Jedi; voleva solo trovare i suoi genitori.

Poe e Finn decisero di consultare gli altri testi e di lasciare Jacen con quel libro, insieme a C3PO.

“Noi non ci conosciamo, C3PO, ma sapevi il mio nome…” interruppe il silenzio che era stato riempito da diversi concetti trasmessi dai Jedi del passato e Jacen sentiva già di avere un forte mal di testa, doveva distrarsi.

“Oh, beh, Master Rey… riesco a vederla in lei, signorino. Non avevo dubbio che si trattasse di lei, anche se l’ultima volta … beh, lei era ancora nel corpo di sua madre.” Gli spiegò il droide un po’ tentennante. Non era programmato per fare questo tipo di conversazione, ma era sempre felice di dialogare con degli amici.

“E di mio padre? Cosa mi sai dire?” Jacen non sapeva se il droide conosceva l’identità di suo padre, ma voleva tentare.

“Master Ben è un bravo ragazzo. Ha perso la strada, forse, ma ha tutte le buone qualità della Principessa e del Generale Solo. Certo è terribile cosa ha fatto  a suo padre, ma credo che Master

Rey sia riuscita a riportarlo indietro e che la Principessa lo abbia perdonato.”

Jacen accennò subito ad un sorriso, poi riavvolse nella testa le parole riferite a suo nonno, Han Solo.

“Perché? Cos’ha fatto a suo padre?” Chiese, quasi temeva la risposta, ma non poteva certo trattarsi di-

Il droide si trovò in difficoltà, non sapendo cosa rispondere trovò una scusa e si allontanò verso i due Generali.

Poe lo raggiunse mentre Finn cercava di calmare il droide che aveva cominciato a parlare senza fermarsi nemmeno un secondo, almeno non rischiava di stare male essendo un droide, ma era meglio calmarlo.

“Zio… cos’ha fatto mio padre?” Chiese di nuovo Jacen, con la risposta sulla punta della lingua, solo che non voleva pronunciare quelle parole.

“Lui ha ucciso Han Solo, tua madre e Finn erano lì quando è successo.” Gli disse direttamente, senza girarci intorno.

Jacen rimase senza parole, anche se, dentro di lui se lo sentiva che era la verit che stava cercando. Suo padre aveva ucciso Han Solo, il suo stesso padre.

“Perché?” Chiese, con le lacrime che gli bruciavano gli occhi, ma aspettavano a scendere e questo gli offuscava la vista.

“Questo dovresti chiederglielo a lui, semmai lo conoscerai…” sospirò Poe e lo circondò con un braccio, facendogli forza.

Non gli disse ‘Mi dispiace’ o roba simile, e Jacen lo apprezzò. Rimasero in silenzio per qualche secondo, per permettergli di riprendersi.

“Avete trovato qualcosa?” Gli chiese, tirando su con il naso e aprendo il libro di fronte a sé.

“No, per il dispiacere di Finn… tu?”

Jacen sorrise, “Non devi essere geloso, zio, lo sai che Finn le vuole bene perché è sua amica” la sua intenzione era quella di rassicurarlo, ma Poe non ne aveva bisogno. Sapeva benissimo dei sentimenti di Finn, ma gli dava comunque fastidio che parlasse tutto il tempo della ragazza, che mostrasse tutto questo entusiasmo nel sapere che l’avrebbe ritrovata grazie a Jacen.

“Non sono geloso e ora  datti da fare” Gli diede una pacca sulla schiena e tornò al fianco di Finn per aiutarlo con il droide.

Jacen ricominciò a consultare il testo, riga per riga, fin quando il suo sguardo si posò su un pezzo di carta alquanto interessante. Lo aprì e lesse:

Il Mondo tra i Mondi

Il pezzo di carta era stato infilato tra due pagine, ma non era stato scritto con la calligrafia di sua madre. Con la sua scrittura era stato solo annotato il nome di un pianeta: Tatooine.

Jacen prese il pezzo e corse verso gli altri, che stavano ancora parlando.

“C3PO, Tatooine, parlami del pianeta” Gli chiese con il respiro leggermente affannato.

“Oh, Tatooine è il pianeta natale del mio creatore, il padre di Master Luke.” Gli rispose, infatti il droide ci aveva vissuto diversi anni, prima in sola compagnia di Shmi Skywalker, la madre del suo creatore, e l’aveva seguita quando si era sposata. Poi, sempre su Tatooine, aveva conosciuto Luke Skywalker e lo aveva accompagnato nella sua missione di distruggere l’Impero.

“Mia madre l’ha scritto, deve significare qualcosa!” Esclamò Jacen, ma abbassò la voce quando la bibliotecaria gli fece segno di fare silenzio.

“Credo che voglia che vada su Tatooine.” Continuò e Poe annuì.

“Molto bene, è un inizio.” Commentò e Finn sorrise.

 “So che non vuoi avere niente a che fare con i Jedi o con la forza, ma credo ti servirà aprirti ad essa, entrarci in sintonia… sarebbe più facile trovare tua madre, e potrebbe anche tornarti utile.”

Finn gli si avvicinò e Jacen subito scosse la testa, non voleva imparare le vie dei Jedi, non era quella la sua strada. Ma quando Finn aggiunse che lo avrebbe aiutato a trovare sua madre, riflettè.

“Va bene… ma solo per trovare lei. Non voglio intraprendere quella strada.” Disse con decisione e Finn annuì, mentre Poe lo guardò con fierezza. Era fiero del fatto che Jacen volesse scegliere che direzione avrebbe preso la sua vita, anche se era legato agli Skywalker come suo padre, e non era facile sfuggire a quel destino.



I giorni successivi, Jacen meditò insieme a Finn. Riuscì a percepire la luce, l’oscurità, la vita e anche la morte, ma soprattutto l’equilibrio. Era una bella sensazione, doveva ammetterlo, ma non bastava a fargli cambiare idea sulla sua decisione.
Nel frattempo, passava molto tempo anche con Corana, per la quale stava cominciando a nutrire anche sentimenti più profondi della semplice amicizia, ma aveva paura a rivelarle ciò che provava, non voleva rovinare l’amicizia che stava crescendo.

“Oggi, ci alleneremo con delle spade di legno.” Annunciò Finn, lanciandogliene una e Jacen l’afferrò prontamente.

“Spade di legno? Finn… ti ho detto che non voglio utilizzare le spade laser, non sarò mai un J-“ cominciò a dirgli, sentiva che Finn non lo avesse ascoltato bene quando glielo aveva detto.

“Jedi, lo so, ma  è importante che tu impari ad utilizzarla. Potrebbe esserti molto utile durante il viaggio che intraprenderemo.” Disse, affondando un colpo, ma Jacen parò subito senza pensarci due volte.

“Molto bene” fece roteare la sua spada e continuò ad affondare colpi, finendo per fare un vero e proprio combattimento.

“Jacen!” Jacen si distrasse per la voce di Corana e Finn lo colpì sul braccio.

“Jacen, non devi distrarti, le spade laser fanno molto più male, fidati” lo rimproverò il Jedi e poi si voltò verso la ragazza che sembrava scossa.

“Corana, cos’è successo?!” Le chiese Jacen, tenendola per le braccia, per farla calmare.

“Stanno attaccando Coruscant! Il Primo Ordine!”

Finn si paralizzò e corse verso casa. Jacen e Corana gli andarono dietro.

“Poe! Poe, dove sei?” Finn lo chiamò e dopo un po’ lo videro uscire dalla stanza con le armi pronte.

“Dobbiamo sbrigarci, il Cancelliere potrebbe essere il bersaglio.”

Finn prese la sua spada laser che Poe gli porse  e se l’attaccò alla cintura.

Quando raggiunsero il palazzo del senato era il caos più totale. La gente correva da una parte all’altra, gridava, ma i rumori dei blaster si sentivano lo stesso.
In lontananza videro degli stormtrooper e droidi da battaglia. Poe cominciò a sparare,mentre Finn si buttò verso i suoi fratelli e trafiggerli con la spada di un giallo luminoso, come quella di Rey.

“Jacen, cosa facciamo?” Chiese Corana.

Jacen si sentiva impotente. Poi colse l’occasione quando uno dei soldati, cadendo a terra, fece cadere la sua sua arma. Jacen la raccolse e cominciò a sparare ai nemici.

“Vai a nasconderti!” Esclamò, rivolto alla ragazza, ma lei rimase lì immobile e fece la stessa cosa che aveva fatto lui. Trovò un blaster e cominciò a sparare al suo fianco.
Ovviamente non c’erano solo loro ad affrontare l’armata del Primo Ordine, ma non erano in molti e i nemici sembravano non finire mai.

Poe si distrasse quando vide Finn ferito da uno stormtrooper e venne colpito all’addome da un droide, cadendo a terra.

“Poe!” Gridò Finn, precipitandosi da lui.

“Devi sempre correre in mio soccorso, Finn” scherzò Poe, tenendosi pressata la ferita con la mano e cercando di tirarsi su.

“Lo sai che lo faro sempre, per sempre” Finn portò la mano dietro la sua testa e accarezzò i capelli alla base del collo. “Ora però t devo portare via di qua, hai bisogno di cure” L’aiutò a sollevarsi e mentre lo portava via, si avvicinò a Jacen.

“Riesci a trattenerli?” Gli chiese.

Jacen annuì, “Tu porta lo zio in infermeria, qui ce la caviamo” gli rispose, continuando a sparare.

Finn non se lo fece ripetere due volte e trascinò Poe con sé, lontano dal campo di battaglia.

Dopo un po’, Jacen cominciò a sentire le braccia stanche. Non era abituato a scontri, perché fino a quel momento c’era stata pace, non c’era bisogno di impugnare le armi.

“Jacen, devi resistere! SO che sei stanco, ma dobbiamo batterci per la pace!” Lo incitò Corana e Jacen trovò la forza che stava perdendo solo guardando quella ragazza che come lui non aveva esperienza della guerra e doveva essere stanca anche lei.

“Forza, da questa parte!” Sentirono gridare alle loro spalle e videro un esercito avanzare contro il Primo Ordine. Per un attimo abbassarono i blaster, ma vedendo poi che i droidi non avevano abbassato le armi, risposero al fuoco.

Quando l’ultimo soldato nemico venne abbattuto, Jacen cadde a terra, ansimante. Lascio il blaster e si portò le mani alla faccia, stavano tremando e non riusciva a fermarle.

“Jacen… stai bene?” gli chiese Corana, facendosi strada verso di lui a carponi e una volta vicino, si aggrappò al suo braccio.

“S… si, sto bene, tu?” Le chiese di rimando e Corana sorrise annuendo. Alla ragazza venne istintivo abbracciarlo forte e Jacen ricambiò la stretta.

Chiuse gli occhi per un attimo, ma si ricordò di suo zio, lui era stato ferito gravemente. Si alzò dopo essersi liberato dall’abbraccio e prese Corana per mano.



“In che senso è peggiorato?!” Esclamò Jacen a Finn, alle sue spalle poteva vedere suo zio Poe sul letto. Aveva gli occhi chiusi e il dottore lo stava operando d’urgenza.

“Poe è robusto, ce la farà, ma il colpo che ha ricevuto…” Non riusciva a finire la frase e Corana gli prese una mano per fargli forza. Finn nemmeno la conosceva, ma apprezzò il gesto.

“No, lui non morirà, è quanto ho più vicino a un padre!” esclamò di nuovo il ragazzo e Finn lo fermò dall’avvicinarsi.

“Jacen, anche io vorrei essergli accanto e non accetto che possa morire, ma io credo in lui, credo che ce la farà.” Gli disse Finn guardandolo dritto negli occhi. 

“Ok…” Jacen indietreggiò e andò a sedersi su una panca ad aspettare. Corana si mise seduta vicino a lui e Finn faceva avanti e indietro in attesa di novità.

Passarono un paio di ore prima che il dottore uscì dalla stanza e Finn gli andò incontro.

“Dottore, come sta?” Gli chiese e il dottore gli fece un rapido sorriso.

“Ora sta riposando, ma si rimetterà, avendo intervenuto subito siamo riusciti a salvarlo”

Finn tirò un sospiro di sollievo e il dottore lo precedette dicendogli che poteva andare da lui. Il generale si girò verso Jacen che gli disse di andare prima lui, così stavano un po’ da soli.

L’uomo entrò nella stanza e gli si bloccò il respiro per un attimo, vedendolo attaccato a dei tubi. Andò a fianco del letto e gli accarezzò i capelli.

“Quando la smetterai di farmi preoccupare?” gli disse sottovoce.

Finn si era reso conto di tenere a Poe più di quanto tenesse a Rey quando più volte aveva immaginato la sua vita senza il pilota, soprattutto quando rischiavano la vita. Poe era stato il suo primo amico, lui gli aveva dato il nome ‘Finn’, la possibilità di una vita nuova dopo l’esperienza con il Primo Ordine.

“Finn…”

Per un momento l’uomo pensò che fosse stato il pilota a parlare, ma in realtà era stato il giovane Jacen. Tornò a guardare Poe dormire e Jacen intanto gli si avvicinò.

“Cosa dovrei fare ora?” Gli chiese il ragazzo.

Finn non sapeva cosa fosse giusto dirgli. Poe avrebbe detto sicuramente la cosa giusta. Gli avrebbe detto di restare o di andare su Tatooine?

Al pilota non andava giù l’idea che partisse alla ricerca di Rey, la sua famiglia era proprio qui. Ma, entrambi, sapevano benissimo che non erano loro i genitori di Jacen. Rey doveva essere ancora viva e lei era la madre.

“Devi andare su Tatooine, trova Rey”  gli disse, stringendo la mano di Poe. Lo stava lasciando andare per tutti e due.

“Ma… voi dovevate venire con me.”

“Credo che potremmo cavarcela bene ugualmente.” Disse una voce che veniva dall’uscio della porta.

“Lando! Chewie!” Esclamò Finn, contento di vedere altre facce amiche.

Jacen li guardò corrugando le sopracciglia, non li aveva mai visti in vita sua, eppure Finn li conosceva.

“aarrragghuuhw aaaaahnr huuguughghg uughguughhhghghghhhgh huuguughghg” disse il wookie accanto all’uomo. Jacen non sapeva cosa stesse dicendo perché non parlava  quella lingua.

“Gli ricordi tuo padre” disse l’uomo, che corrispondeva al nome di Lando.

Jacen non potè evitare di arrossire leggermente. Nessuno gli aveva ancora detto a chi assomigliasse.

“Lo conoscevate?” Chiese, ingenuamente, non poteva certo immaginare quante storie conservavano i due nel cuore.

“Certo. Io ero un vecchio amico dei tuoi nonni e ho visto tuo padre crescere, per un periodo di tempo.” Confermò il signore, sorridendo e Jacen dovette ammettere che aveva un sorriso che attirava e ispirava simpatia.

“Vorrei sapere molte cose sulla mia famiglia, ma non è questo il momento per addentrarci nel viale dei ricordi, giusto?” Si riferì a Finn, che in tutta risposta, annuì.

“Quindi mi accompagnerete voi?” Chiese poi e il Wookie annuì facendo un verso che Jacen interpretò come un’affermazione.

“Io non verrò, sono troppo vecchio per le avventure, ma Chewbacca verrà con te, insieme ad un’altra persona.” Lando disse, continuando a sorridere.

Jacen era curioso di sapere di chi si trattava, ma non fece ulteriori domande.

“Andiamo, ragazzo. Devi preparare la roba per il viaggio”

Jacen e Corana seguirono i due verso l’appartamento dei Dameron.




Note:

Eccovi il primo capitolo del nuovo anno :D
Jacen si recherà su Tatooine con Chewbacca, siete contenti? :D Abbiamo anche Lando, C3PO e un nuovo cancelliere, donna, che per me ha il volto di Tilda Swinton XD ditemi cosa ne pensate.
Vi svelo che il piano originale era quello di uccidere Poe durante lo scontro con l'esercito del Primo Ordine. Non perchè non lo sopporto, al contrario, ma perchè pensavo che avrebbe dato un impatto importante a Jacen e al suo imminente viaggio, alla fine Poe è stata una delle figure genitoriali della sua vita, come un padre invece che come un semplice zio (anche se lui lo chiama Zio Poe). Ma ho deciso solo di ferirlo perchè non riuscivo ad accettare il fatto di eliminarlo completamente dalla storia. Non sarà così tanto presente, ma almeno c'è.  Secondo voi ho fatto bene o male? e perchè?
Mi fa piacere sapere i vostri pareri, quindi non siate timidi e lasciate un commento^^
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: SimbaCourage96