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Autore: fantasybooks    04/01/2021    6 recensioni
Qualche tempo dopo la Seconda Guerra Magica, la situazione tra Ron e Hermione sembra arrivata ad uno stallo. Stanno insieme, ma niente più. Ed è proprio questo il problema che Ron si troverà ad affrontare. I baci e le mani intrecciate non gli bastano più e se non vuole andare ai matti ha bisogno di fare qualcosa, a qualunque costo. Tra dubbi, calure estive e situazioni imbarazzanti, chissà cosa arriverà a combinare il nostro rosso pur di movimentare un po' la situazione...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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DAL CAPITOLO PRECEDENTE:

Con un colpo di bacchetta la chiuse a chiave, questa volta nessuno li avrebbe disturbati…
 
QUALCHE ORA PRIMA
 
Ora che il pericolo Bulgaria era scampato, doveva tornare a concentrarsi sulla questione fondamentale: riuscire a combinare qualcosa con Hermione, possibilmente senza essere interrotti! Non gli sembrava tanto da chiedere, eppure l’universo si doveva essere messo contro di lui. Probabilmente se fosse stato a lezione di divinazione, la Cooman, con il suo tono da pazza, gli avrebbe preso la testa e spalancando i suoi occhi da gufo gli avrebbe predetto una vita di sfortune e di astinenza. Perché doveva essere così difficile?! Ora che sapeva che anche lei, beh sì, voleva fare quelle cose…doveva solo creare l’occasione perfetta! Forza Ron, pensa! Guardò Hermione stesa sul prato a pochi passi da lui. CI RIUSCIRÓ COME É VERO CHE MI CHIAMO RONALD BILIUS WEASLEY!
Quel pomeriggio la Tana era avvolta in una strana quiete, George era impegnatissimo ai Tiri Vispi Weasley, che aveva riaperto da solo dopo la morte di Fred, pensando che fosse quello che lui avrebbe voluto. Molly e Arthur potevano godersi finalmente un attimo di tempo per riposare e si erano ritirati nella loro camera da letto minacciando i restanti abitanti della casa che se avessero fatto il minimo rumore, li avrebbero cacciati a pedate. Era il momento di agire.
Raggiunse Hermione in salotto. -Ti va una passeggiata? –
-Si, certo! –
Si incamminarono lungo la collina mano nella mano. -A casa non c’è mai un momento di tranquillità, ho pensato che qui fuori potessimo starcene un po' soli io e te- disse cauto per sondare il terreno.
-Non mi capita spesso di dirtelo, ma delle volte hai delle buone idee! – Fantastico! Sembrava proprio di buon umore! Camminarono fino a raggiungere una piccola radura silenziosa dove si stesero godendosi i tiepidi raggi del sole.
-Si sta proprio bene! - aveva appoggiato la testa sulle gambe di Hermione che lo guardava dall’alto mentre giocava con una sua ciocca rossa.
-Ne abbiamo passate talmente tante che ci siamo dimenticati quali sono i piccoli piaceri- Era talmente bella illuminata dai raggi del sole che non seppe resistere. In uno slancio si sollevò dalla sua posizione e la baciò. Non c’era nulla a che vedere con i baci di Lavanda, Hermione sapeva di fragole e lui, MISERIACCIA! Adorava le fragole!!! Quando si allontanarono per riprendere fiato, per poco non morì sul colpo.
-AHHHHHHHHHH!!!- ci mancò un soffio che non la spingesse a terra mentre si allontanava velocemente da lei.
-Ron ma che ti prende? –
-U-U-U-U-U UN R-R-R-RAGNO!!!- riuscì a stento a pronunciare con il suo tono isterico classico delle situazioni in cui andava in panico. Indicò con un dito tremante la spalla di Hermione sulla quale zampettava un piccolo ragno. Con un semplice gesto della mano Hermione lo scacciò via, pensando a come fosse possibile che un ragazzo grande e grosso, che aveva combattuto una guerra, avesse paura di un piccolo animaletto come quello, insomma AVEVA LETTERALMENTE CAVALCATO UN DRAGO!!!
-Andiamocene via di qui, ce ne saranno altri, l-li sento già addosso a me con le loro zampe pelose- detto questo l’afferrò per un braccio e se la trascinò via in una corsa verso la Tana.
 

 
-Credo che… ora siamo abbastanza… lontani da quegli esseri schifosi! – cercava di riprendere fiato, mentre Hermione gli scoccava un’occhiataccia asciugandosi la fronte.
-Che ne dici di continuare quello che avevamo interrotto in un posto tranquillo? –
-Ce ne siamo appena andati dall’unico posto tranquillo, Ronald! – lo rimbeccò.
-Ne conosco un altro – la prese per mano trascinandosela nuovamente dietro. Fecero il giro della casa e quando Hermione si rese conto di quale fosse la loro destinazione, piantò i piedi a terra facendo resistenza.
-Ronald Bilius Weasley! non crederai mica che io venga a fare quelle cose dentro il capanno delle scope!!!!- gli lasciò la mano con uno strattone.
-Ma andiamo Hermione, è un posto tranquillo e poi non è scomodo come credi! Guarda tu stessa!!!- dicendo ciò spalancò la porta del capanno e per la seconda volta in quella giornata giurò di aver avuto un principio di infarto.
Appoggiati alla parete c’erano Harry e Ginny avvinghiati, accaldati, ma soprattutto MEZZI NUDI!
-PER TUTTE LE MUTANDE DI MERLINO! I MIEI OCCHI, I MIEI POVERI OCCHI!!!-
 -R-Ron! H-Hermione! Ma che diavolo ci fate qui?!- chiese Harry mentre cercava di infilarsi i pantaloni.
-RON! Esci subito da qui! – gli urlò contro una Ginny scandalizzata che copriva le sue grazie, come meglio poteva, aprendo un vecchio ombrello arrugginito che era riuscita a recuperare in mezzo alle mille cianfrusaglie. Ron era paralizzato, con un’espressione difficile da descrivere, tra l’orripilato e il scioccato. Fortunatamente, Hermione era riuscita a riprendersi quel poco per chiudere la porta del capanno senza proferir parola.
-Hermione…che cosa abbiamo appena visto?!- chiese appena riuscì a formulare un pensiero coerente.
-C-Credo proprio che fossero Harry e Ginny, beh che…che facevano quello che fanno i fidanzati…-
-La mia sorellina...Hermione, la mia sorellina!!!- era proprio quello l’unico pensiero “sensato” che riusciva a formulare.
-Forza andiamocene, credo che, beh, volessero stare da soli…- questa volta fu lei a trascinarlo via per un braccio, proprio nell’esatto momento in cui Harry e Ginny, finalmente presentabili, uscivano dal capanno cercando abbozzare delle scuse, prima che Hermione li fulminasse con un’occhiataccia delle sue facendoli desistere.
-Miseriaccia! …la mia sorellina…lo uccido…se non lo ha fatto tu sai chi lo farò io…- continuava a farfugliare mentre si lasciava accompagnare in casa e poi su per le scale.
-Andiamo Ron, non dirmi che non te lo immaginavi! –
- Beh, si…ma vederlo CON I MIEI OCCHI è TUTTA UN’ALTRA COSA! TI PREGO- unì le mani - SEI LA PIÙ BRAVA CON GLI INCANTESIMI, CANCELLAMI LA MEMORIA!!- disse guadagnandosi un’alzata di occhi al cielo e una scrollata di capo. -Quello che ho visto popolerà tutti i miei incubi!!!-
-Pensa ad altro…per esempio…la casa è tranquilla, potremmo…- lasciò la frase in sospeso, cedendo all’imbarazzo. Ron non aveva bisogno di sentire altro. -Signorina Granger, lei è sempre stata la strega più brillante della tua età! – l’entusiasmo gli era tornato immediatamente.
Tornarono a baciarsi e questa volta li pervase una frenesia che mai avevano avuto prima, forse era la paura che qualcosa potesse nuovamente interromperli, o forse era che a nessuno dei due bastavano più i baci o il tenersi per mano. Volevano di più. Non riuscì a trattenere un gemito.
-Shhh!! Ci sentiranno o peggio, ci vedranno!! – un risolino le scappò dalla bocca.
-Lascia che ci sentano, non me ne importa niente – le rispose lascivo e tornando sulla sua bocca. Le aveva fatto appoggiare la schiena contro la parete del corridoio e aveva iniziato a baciarla sul collo mentre lei lentamente si abbandonava a quelle attenzioni.
-Andiamo in camera- riuscì a formulare tra un sospiro e l’altro. Non se lo fece ripetere due volte, la afferrò per un braccio e se la trascinò dietro la porta. Con un colpo di bacchetta la chiuse a chiave, questa volta nessuno li avrebbe disturbati…

Caddero sul letto senza smettere di baciarsi. Le accarezzava la schiena e con le mani tremanti dall’emozione, si infilò sotto la maglietta. Aveva la pelle liscia e morbida, proprio come se l’era immaginata nei suoi sogni. Hermione non fu certo da meno, lo spettacolo di qualche giorno prima aveva sicuramente sortito il suo effetto e ora voleva il bis. Sfacciata gli sfilò la maglia, passando le mani sulle braccia fino alle spalle, per poi scendere sui pettorali. MISERIACCIA!!! SE QUELLO ERA UN SOGNO LUI NON AVEVA INTENZIONE DI SVEGLIARSI. Per la seconda volta, fu lei a prendere l’iniziativa togliendosi la t-shirt e rimanendo in reggiseno. QUELLO ERA DECISAMENTE IL SOGNO PIÙ BELLO CHE AVESSE MAI FATTO!!! Sperando di non azzardare troppo, passò a baciarle il collo per poi scendere sempre più giù e quando si accorse, con suo sommo piacere, che lei sembrava gradire e anche molto, fu colto da un tale entusiasmo che iniziò un’esplorazione del suo corpo più decisa, saggiando il fondoschiena e le cosce. Non sapeva se quella fosse la vera Hermione, ma si stupì nuovamente quando la sentì, un po' incerta, armeggiare con la zip dei suoi pantaloni.
-N-Non sei obbligata- le sussurrò all’orecchio.
-V-voglio vedere- per una volta non aveva bisogno di altre spiegazioni, era giusto, dovevano prima scoprirsi. Si scostò quel tanto che bastava per slacciarsi i jeans e lanciarli dall’altra parte della stanza, rimanendo in boxer e lasciandosi osservare.
-O-Ora immagino tocchi a me- si portò le mani dietro la schiena e con un gesto rapido slacciò il reggiseno. Era la terza volta che rischiava di morire quel giorno e pensare che AVEVA COMBATTUTTO UNA GUERRA! MISERIACCIA!!! Si era imbambolato, tanto che Hermione era diventata tutta rossa e aveva incrociato le braccia al petto.
-S-Scusa è che s-sei…WOW! - ora era sicuro di essere diventato un tutt’uno con il colore dei suoi capelli. Tornò a stringerla a sé e, riprendendo a baciarla e lentamente si stese su di lei, stando attento a non gravarle troppo addosso. Nonostante ciò, non poté evitare che…beh sì…il suo “amico” si svegliasse, soprattutto con tutto quel movimento! Non voleva che em…lo percepisse troppo e si “spaventasse” e non era certo che spingerlo contro la sua coscia fosse il modo migliore per evitare ciò… Così ribaltò le posizioni portandola sopra si sé. Quella giornata non smetteva di sorprenderlo, infatti fu lei accaldata e sfacciata a strusciarsi su di lui sempre con meno timore ed incertezza. MERLINO! ERA TUTTO COSÍ…COSÍ…PER LE MUTANDE DI SILENTE! NON C’ERANO PAROLE PER DESCRIVERLO! Stettero lì ad esplorarsi per chissà quanto tempo, tra un sospiro e un bacio e qualcosa di più, stabilendo un confine che sapevano che avrebbero valicato poco per volta. Mentre la teneva stretta tra le sue braccia, schioccandole piccoli baci tra i capelli, ebbe l’assoluta certezza che era così che avrebbe voluto passare il resto della sua vita, ma si riscosse ben presto, quando sentì Hermione cercare la sua bocca.
Qulcuno bussò alla porta.
-Se non scendete immediatamente a cena la mamma verrà a buttare giù la porta!!!-
MISERIACCIA! NON C’ERA MAI UN’ATTIMO DI PACE IN QUELLA CASA!
                                                    
                                                                                               THE END
 

Ciao a tutti, ebbene sì, siamo arrivati alla fine di questa storia che spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta e vi abbia fatto divertire almeno un pochino. Mi auguro di tornare presto con una nuova ff, ma mentre aspetto che mi arrivi l’ispirazione per scrivere, vi ringrazio tutti infinitamente per aver scelto di leggermi fino alla fine e, come sempre, vi aspetto tra le recensioni!
A prestissimo!!! 😊
-S
  
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