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Autore: Little Firestar84    12/01/2021    13 recensioni
“Come qual è il problema? Tuo figlio tiene in camera riviste porno, profilattici e libri sul sesso e non ti sembra un problema?”
“Veramente,” continuò lui in tutta tranquillità, sorseggiando il caffè come se avessero discusso del sole e non del fatto che il sangue del loro sangue pensava al sesso e non era più il loro adorabile bambino, e magari il sesso lo praticava pure. “Quella è tutta roba che gli ho dato io.”

Ryo, Kaori, la vita da adulti... alle prese con i figlio ormai adolescenti, i primi amori, crescere, e con i ricordi del passato.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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A grande richiesta, una sorta di "seguito"... Ryo, sempre prese, ma alle prese con la secondogenita, Shan, e le sue turbe ormonali...

 

Mentre tornava a casa dopo aver - brillantemente, a suo dire - risolto l’ennesimo caso, gli occhi di Ryo ricaddero su una piccola utilitaria, recente, parcheggiata sotto al suo palazzo; sorrise un po’ malinconico alla vista dei vetri appannati e delle sagome degli occupanti del veicolo, chiaramente affaccendati in un amplesso amoroso di qualche tipo. 

Ah, che ricordi! La mente ogni tanto gli tornava ai tempi in cui era stato quello che lui definiva “un giovane stallone di vent’anni”, tempi in cui la Mini di cose ne aveva viste succedere, con la sua bella Kaori, soprattutto quando avevano ingranato!

Con un sorriso strafottente, Ryo si avvicinò alla portiera del veicolo per dare una sbirciatina - certe ossessioni non gli erano ancora passate- e picchiettò sul vetro. 

“Ehi, ragazzi, guardate che c’è un love hotel qui vicino, vi conviene andare a prendervi una stanza se non volete essere disturbati!”

Ryo, da quella intrusione, si era aspettato due possibili risultati: che gli occupanti della macchina lo mandassero a quel paese, o che accendessero il motore sgommando via il più veloce della luce. 

Scelsero la terza opzione: rimasero immobili all’interno del veicolo. 

Ryo alzò un sopracciglio, un po’ dispiaciuto di non aver potuto vedere quel piccante spettacolo dal vivo, ma scrollò le spalle e fece per andarsene quando però notò un piccolo particolare..

L’improvviso abbassamento di temperatura all’interno della macchina aveva reso nuovamente i vetri trasparenti, quell’alone di condensa era sparito e lo sweeper non potè che notare una capigliatura di capelli rossi mossi appartenente ad un elemento di sesso femminile che lui ben conosceva. 

E se lei era lì, allora significava che....

Digrignando i denti, vedendo nero  e rosso, Ryo sfoderò la sua fedele Python, compagna di tante avventure e che solo poche volte aveva mancato il bersaglio, e con un poderoso calcio spalancò la portiera della macchina, lasciando gli occupati, abbracciati, intimoriti e terrorizzati alla vista di quel demonio dagli occhi scuri. 

“CORRI IMMEDIATAMENTE IN CAMERA TUA SHAN!” Urlò, impugnando la sua fedele arma. La ragazzina non se lo fece ripetere due volte, e scoppiando a piangere corse via, sfuggendo alle braccia del suo innamorato, che se ne stava appiccicato alla portiera chiusa, osservando Ryo ed attendendo una sua mossa, tremando come una foglia, improvvisamente rammentando tutte le gesta del mitico City Hunter quando si era trattato di salvare la sua compagna. 

“Shin…” Ryo sospirò,  rimettendo la pistola nella fondina; si chinò verso di lui, e gli diede uno scappellotto, senza però troppa convinzione. “Dì a tuo padre e tua madre che gli faccio una telefonata più tardi, va bene? Tu e la mia bambina dovete darvi una regolata!”

Shin si limitò a fare segno di sì, e Ryo, con le mani in tasca, sbatté la portiera- quasi facendola cadere - prima di tornare a casa, dove, ad aspettarlo, c’erano i singhiozzi sommessi di Shan che si stava confidando con la madre tra le lacrime.

Ryo si grattò il capo, sconsolato; Kaori, come minimo, gliene avrebbe dette quattro, ma a sua discolpa, quando aveva visto la sua bambina di soli diciassette anni intenta a pomiciare con il figlio adottivo del suo miglior nemico/amico, non ci aveva visto più… era stato più forte di lui, aveva dovuto fare quella scenata. 

Hide aveva messo la testa fuori dalla sua camera, e osservava curioso lo sviluppo di quella intricata vicenda, mentre Kaori si limitò ad andargli incontro. Aveva lo sguardo severo e le braccia incrociate, e lo osservava come se fosse stata delusa dal suo comportamento. 

“Ryo, vai immediatamente a chiedere scusa a tua figlia! L’hai fatta vergognare col suo ragazzo!”

Ragazzo? L’uomo ripeté, sbattendo le palpebre. Da quando Shin era il ragazzo della sua bambina? Pensava fossero solo amici!

Da quando la sua bambina aveva un ragazzo? Era davvero abbastanza grande da avere un ragazzo?

Digrignando i denti, gli occhi insanguinati da una furia accecante che gli bruciava dentro, Ryo marciò verso la cucina, dove Shan era seduta al tavolo, abbracciandosi le ginocchia. Guardandola torvo, lo sweeper si sedette a cavalcioni su una sedia, senza mai distogliere lo sguardo dalla carne della sua carne. 

“Allora, signorina, hai qualcosa da dirmi?” Le disse, freddamente, col tono distaccato del tipico interrogatorio. “Da quando in qua ci interessano i ragazzi, eh? Sei troppo giovane per queste cose!”

Shan aprì e chiuse gli occhi, imbambolata, con un’espressione che aveva preso tale e quale dalla madre- d'altronde, se Hide era un mini-Ryo, lei era una Kaori con i capelli leggermente più lunghi e la carnagione un po’ più scura. 

“Papà, va bene che ti dia fastidio che esco con Shin, però non puoi dirmi che non possono interessarmi i ragazzi,” Shan si lamentò, facendogli il broncio. “Mamma alla mia età era già innamorata persa di te!”

Dalla sala, giunse un rumore di vetri rotti, segno che Kaori aveva sentito tutto ed era stata messa in imbarazzo da quell’affermazione, che aveva stupito un po’ anche Ryo, lasciandolo senza parole. 

Sì, era vero che quando aveva incontrato Kaori lei era un po’ più giovane della loro figlia, ma non gli era sembrato che fosse romanticamente interessata a lui- anche perchè lo aveva ritenuto un assassino a sangue freddo. Attratta? Forse sì, ma lui dopotutto era il primo uomo con cui non fosse imparentata con cui faceva più di due parole, ma… davvero si era già innamorata di lui all’epoca?

Era così… così dolce e romantico!

“Non è affatto vero! Io non mi sono innamorata a prima vista di tuo padre! Lui era un dongiovanni senza arte né parte!” la donna si infervorò, sbattendo i piedi. “Chi ti ha detto una tale assurdità?”

“Lo zio Mick e la zia Sayuri. Zio dice che sei stata tu a confessarglielo tanti anni fa, perché volevi che si mettesse il cuore in pace sul vostro amore.” Le rispose con pacata naturalezza. “Dice anche che eri così innamorata che ti sei, ehm, conservata per papà, anche se lui era… qual era la parola? Ah, sì: un lazzarone idiota. Ha detto proprio così: che ti chiamavano lo stallone perchè eri un lazzarone idiota che correva dietro tutte le donne tranne mamma, ma ti incavolavi di brutto quando qualcuno voleva uscire con lei, ed una volta un tizio voleva pure chiederle di sposarlo e tu hai fatto di tutto per ostacolarli, e anche quando lui ci ha provato con lei tu gli hai sparato, e zia Sayuri dice che eri terrorizzato all’idea che mamma scoprisse che erano sorelle e se ne andasse a New York con lei.”

Ryo sbatté il pugno sul tavolo, che fece un sinistro rumore scricchiolando. “Quel.. quel… quel cretino ossigenato, come si è permesso di parlare di certe cose con la mia bambina? Shan, ci ha forse… insomma, ci ha provato con te?”

Shan alzò gli occhi al cielo, sbuffando. “Papà, guarda che a scuola facciamo educazione sessuale, non c’è bisogno che cammini sulle uova. Lo so cos’è il sesso. E comunque Zio Mick non mi ha detto niente che non abbiano già raccontato Reika e Saeko…  io ho la collezione completa dei romanzi di Urban Hunter, e me lo hanno detto che i protagonisti siete tu e la mamma… il donnaiolo Ryoichi e la bella Katarina che finiscono con l’innamorarsi anche se lui non smette di correre dietro a tutte le belle donne che vede.”

Ryo rimase a bocca aperta, la mandibola pressoché dislocata, mentre meditava di dirne quattro alle terribili sorelle, tutte e cinque, e di fare causa al ministero dell’istruzione per aver irretito la sua adorabile bambina!

Sbuffò. Ma le ragazze  non potevano essere tutte come Kaori, che aveva aspettato quasi i trent’anni per fare sesso?

“...e comunque, sei un maschilista che usa due pesi e due misure solo perchè sono una ragazza. Amaya dice che ad Hide davi consigli alla mia età, e a me invece mi vuoi chiudere in camera mia fino ai vent’anni!” La ragazzina lo guardò dall’alto in basso, altezzosa e fiera, la fotocopia di Kaori. 

“Non ho mai parlato di vent’anni! Tu uscirai con un ragazzo quando lo sposerai, e solo dopo il matrimonio ti permetterò di fare… di… di dormire… di…”

“Guarda che so contare, papà! Lo so che Hide è nato quattro mesi dopo che tu e la mamma vi eravate sposati, quindi non venire a raccontarmi la storia del dover aspettare la prima notte di nozze per consumare!”

“Tua madre non era più una ragazzina quando è successo, era una donna adulta che ha riflettuto per bene prima di prendere una decisione così importante!”

Shan capì che urlare e mettere il muso non sarebbe servito; prese un profondo respiro, e si ricompose. 

“Papà…” sospirò. “Senti, non sono una bambina. Le cose le so...le, ehm, basi biologiche la mamma me la spiegate con zia Kazue quando mi è venuto il ciclo la prima volta, e, e ho letto anche molto. So che ti è difficile accettarlo, ma io non sono più piccola, e, e tu mi dici sempre che sono molto più matura della mia età, e quindi, io penso di essere abbastanza grande da fare le mie scelte, no?”

“Shan…” Ryo le scompigliò i capelli, sorridendole. “Vedi, il fatto è che tu sei la mia bambina, e sei arrivata quando non ce lo aspettavamo più. Ti avevamo cercata per quasi due anni ma non era capitato, i dottori non capivano perché tua madre non rimanesse di nuovo incinta, facevamo tutto quello che ci dicevano… e poi abbiamo deciso di smettere di provare, ci eravamo rassegnati ed un bel giorno, quando non ce lo aspettavamo, cosa mi fa Kaori? Sta male preparando il caffè. E lì abbiamo capito che tu saresti entrata nella nostra vita. Ti abbiamo voluta tanto, Shan, e adesso, vederti aprire le ali… per certe cose un genitore non è mai pronto, sai?”

Si alzò, e le diede un bacio in fronte, come tante volte aveva fatto con la madre, e Shan, piagnucolando come una bambina, abbracciò forte il suo papà, che affondò il naso in quei capelli che profumavano come quelli della sua amata. Lentamente, si separarono, e Ryo andò sul tetto a fumarsi una sigaretta e contemplare la sua amata città; perso nelle sue elucubrazioni,  a malapena si accorse della donna che lo raggiunse, abbracciandolo da dietro e posando il mento sulla sua spalla prima di lasciargli un bacio sulla guancia. 

“Lo sai, se trent’anni fa mi avessero detto che ti avrei sposato e fatto due figli con te, non ci avrei mai creduto…”

“Eh, niente di personale, Kaori, ma io avrei dato del pazzo a chiunque mi avesse detto che mi sarei sposato, punto.” Le baciò i capelli, spegnendo nel posacenere la sigaretta. “Porca miseria, sembra ieri che io ero un giovane uomo di vent’anni e tu giocavi a fare la stalker con me, e guardaci adesso: un figlio di diciannove anni che vuole seguire le orme dello zio, ed una ragazzina di diciassette che vorrebbe fare la sweeper. E nessuno dei due single… e guarda, non so cosa sia peggio, che siamo quasi imparentati con quel rompiballe che ti girava sempre intorno o che lei invece sta con il figlio dello scimmione.”

“Oh, andiamo, lo sai che Mick non mi ronza più intorno da anni!” Kaori gli diede un leggero pizzicotto sulla guancia, sperando di metterlo di buon umore; stava davvero prendendo male il fatto che la loro piccola stesse crescendo e fosse abbastanza adulta da prendere le sue decisioni: Kaori si chiese se davvero fosse  il fatto che uscisse col figlio di Umibozu a turbarlo, e non che Shan avesse più e più volte negli ultimi anni indicato di voler seguire le loro orme professionali - un campo in cui, effettivamente, era molto portata.

“Però un mezzo pensierino se l’è fatto dopo che ha divorziato da Kazue… e comunque, che sua moglie sia uguale a te ma coi capelli lunghi non è poi così rassicurante come cosa, eh...” Si imbronciò, facendo innervosire Kaori, che mise le mani ai fianchi. Certo, dopo il divorzio Mick era stato spesso da loro con la sua piccola, ma la coppia erano i suoi migliori amici. In più, Mick si era trovato dal giorno alla notte padre single che non sapeva cosa fare o come comportarsi, dopo che la moglie lo aveva lasciato per inseguire i sogni di carriera. Ma, ne era certa, non vi era malizia in quelle visite: lui era… non era nemmeno il suo migliore amico, lui era… la sua persona, il suo confidente.

E comunque, Mick si era poi risposato: un Natale era andato a festeggiare a casa loro, ed aveva incontrato tra gli ospiti quella che sarebbe poi divenuta la sua seconda moglie, ed era stato un colpo di fulmine per entrambi: Sayuri, la sorella maggiore di Kaori. 

Prendendo il volto del marito tra le mani, lo fece voltare, e gli diede un appassionato bacio, preludio di bollenti momenti che avrebbero passato insieme una volta usciti i ragazzi. 

“Oh, andiamo Ryo, guarda il lato positivo, sono passati trent’anni da quando ci siamo incontrati, ma tu sei come il vino, sei invecchiato molto bene!”

Dandogli un ultimo bacio, corse via, ridendo, e Ryo la seguì, camminando tranquillo e alzando gli occhi al cielo. 

“Eh, Maki, Maki, Maki… scommetto che è la tua punizione divina, Shan che sta col figlio del polipone, come vendetta per aver irretito la tua sorellina… però, dai, guardaci: trent’anni, e ci amiamo ancora come il primo giorno!”

   
 
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