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Autore: kioccolat    11/02/2021    2 recensioni
Tratto dal Primo Capitolo:
dall’altra parte della città, una bellissima ragazza bionda, trascinava con difficoltà un trolley.
“Davvero Huotou, non era necessario che mi accompagnassi fin qui. So cavarmela da sola!”
“Sono soltanto preoccupata Esther... E’ una nuova città di cui non sai nulla. Volevo almeno accompagnarti al tuo nuovo appartamento”
“Stai tranquilla! Ne ho preso uno economico. Si trova da quella parte”
Sorridendo, Esther, indicò una strada e, con fiducia, si avviò su quella.
“Esther, da quella parte c'è il cimitero…dobbiamo girare l’angolo e fare due metri per arrivare al tuo appartamento…”
Silenzio.
“Certo, lo sapevo ovviamente!”
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Accelerator, Esther Rosenthal, Misaka Mikoto, Shirai Kuroko, Shokuhō Misaki
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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2 - Compagnia


 

Dopo circa tre giorni dallo spettacolo che la ex coppia aveva dato, Aiho era andata a fare visita ad Accelerator. Kikyou si era rifiutata categoricamente. Si vergognava, a posto del ragazzo, per la scenata avuta in centro.

La donna dai lunghi capelli, era in piedi davanti la porta dell’appartamento di Accelerator. Nella mano sinistra una scatola di biscotti e, nella destra, una busta contenente delle lattine di caffè freddo. Non sapeva esattamente cosa dirgli. Ma era sicura che il poveretto fosse entrato in depressione…Dopo due anni e una convivenza, non doveva essere facile. In qualche modo riuscì a suonare.

Silenzio.

“Forse non è in casa? Beh tornerò domani”

Stava per andarsene quando la porta si aprì, rivelando un Accelerator spettinato e mezzo addormentato. In pigiama.

“Che vuoi a quest’ora?”

“E’ mezzogiorno…”

“Hm…capisco. Vuoi entrare?”

“Sono venuta per questo.”

Senza dire nulla, Accelerator, rientrò, seguito da Aiho.

“Ma che diamine è successo qui dentro?!”

“Che vuoi dire? Non è cambiato nulla.”

“E’ un totale disastro. Come sei riuscito in tre giorni a fare questo macello?”

Accelerator fece una smorfia. Forse Aiho aveva ragione. Ma, in quella situazione, proprio non se la sentiva di mettersi a pulire casa. Era l’ultimo dei suoi pensieri. Doveva ancora realizzare ciò che era successo e ciò…Che di li a poco stava per succedere.

“Visto che sei qui. Mi serve un passaggio.”

“Vatti a dare una sistemata! Poi forse se ne parla.”

L’albino sparì nella sua camera mugugnando qualcosa. La donna si stava sforzando di capire ciò che Accel stava passando. Si stava sforzando davvero tanto! Ma per l’amor del cielo! Poteva essere più ordinato!

Dopo aver preso atto che di li a poco l’altro non avrebbe fatto nulla, si mise l’anima in pace iniziando a pulire il possibile.

Una mezz’ora dopo, tornò il ragazzo con un’espressione indecifrabile sul volto.

“Ti ho portato dei biscotti e del caffè…”

Aiho ripose la scopa sedendosi poi sul divano. Accel fece lo stesso dopo aver preso una lattina di caffè. Tuttavia non proferì parola.

“Dove dovrei scarrozzarti stavolta?”

“Oggi è quel giorno…Te ne avevo parlato.”

Quel giorno? Mmh compleanno di qualcuno? No…Visite al cimitero? No…cosa poteva essere? OH CAVOLO!

“Non dirmi che non hai annullato niente! Adesso come farai? E le parti compilate da Worst?!”

“Non le aveva ancora compilate. I nostri documenti dovevamo ancora mandarli…E’ stato fatto il controllo alla casa, verificato la situazione economica. Sono stati ritenuti idonei. Inoltre non si poteva annullare nulla ormai.”

Aiho sbiancò. Ora niente era più idoneo. Se fosse passato un altro controllo, sicuramente lo avrebbero fatto secco.

“Dirò che Worst non c'è per impegni di lavoro. Non c'è bisogno che sappiano tutto.”

Si alzò scocciato e…triste?

“Faccio colazione e andiamo”

Aiho, ormai, era troppo shockata per dirgli, di nuovo, che era mezzogiorno.


 


 

Sedute ad un elegante bar, stavano due bellissime fanciulle. Una bionda dal seno prosperoso sorseggiava con grazia una tazza di Tè, mentre l’altra, dai capelli rossicci guardava il suo caffè.

“Kuroko, cos’è quell’aria depressa? Ti stai annoiando?”

“Eh? Scusa Misaki. Ero solamente sovrappensiero.”

“Davvero?”

Misaki, poggiò la tazza sul tavolino e mise i gomiti sul tavolo appoggiando la testa alle mani.

“E cosa pensava la mia poliziotta preferita?”

“Non prendermi in giro per favore…”

“Prenderti in giro? Oh no, sei tu che non capisci i miei sentimenti! Se solo fossi un po’ più attenta a-“

“Mi stavo solo chiedendo come stanno Saten ed Onee-s…Misaka. Uhiharu la vedo ogni giorno al lavoro. Ma di loro due ho perso le tracce. Mi piacerebbe incontrarle di nuovo”

Il sorriso di Misaki per un attimo si spense lasciando spazio ad un’aria innervosita. Sapeva benissimo cosa, in passato, Kuroko provava per Misaka. E non le era mai andata giù la cosa. Per fortuna il tempo era passato e quelle due in qualche modo si erano allontanate fino a non sentirsi più. Grazie a questo, Shokuhou, era riuscita ad avvicinarsi alla poliziotta e intraprendere una serie di uscite con lei. C’èra solo un problema, Kuroko non aveva davvero capito niente dei suoi sentimenti. Ed era tutt’ora ignara di ciò che Misaki provava per lei…

“Che ne dici se andiamo a fare un po’ di compere e poi pensiamo a come risolvere il problema?”

“Si…si mi sembra una buona idea. Grazie Misaki.”


 


 

Accelerator ed Aiho scesero dalla macchina avviandosi verso l’edificio.

“Una chiesa…Sei sicuro che sia qui?”

“Mi hai preso per un cretino? Ancora mi ricordo ciò che ho fatto da qui a due anni.”
“Vorrai mica farti prete?”

Ridacchiò Aiho. Prima che Accel potesse dare un’acida risposta, una suora dall’aria elegante, e una dolce espressione in volto, si avvicinò a loro.

“Buongiorno. Ci siamo già incontrati vero? Se non sbaglio sei Accelerator.”

La suora guardò Aiho.

“Noi due invece non ci conosciamo. Io mi chiamo Orsola. Sono la responsabile. Piacere.”
“Aiho Yomikawa. Piacere mio…”

“Seguitemi.”

Prese la stradina che costeggiava la chiesa e li portò sul retro, dove vi era una grande casa con giardino. Altre suore stavano giocando con dei bambini di varie età.

“Suor Orsola, ho sentimenti contrastanti in me…”

“Ahah…stia tranquilla signora Aiho. Non li mangiamo mica questi bambini. Aspettatemi qui.”

L’aria di Accelerator si era fatta più accigliata che mai. Non aveva la situazione sotto controllo e si poteva percepire la sua frustrazione.

“Accel, perché hai scelto questo orfanotrofio? Ce ne sono di più vicini.”

“IO?! Ha fatto tutto quella pazza. Io nemmeno la volevo una figlia! I bambini sono una scocciatura!”

Non iniziava affatto bene…

“Senti, secondo me dovresti dire la verità e basta. Non ti mangerà nessuno. Inoltre la bambina nemmeno ti ha visto no? Non può di certo-“
“IL MIO NUOVO PAPA’!”

Urlò una voce squillante, appartenente ad una bambina sorridente. In quel momento, ad Aiho, morirono le parole in bocca. Accelerator restò impassibile.

“Last aspetta! Non correre così!”

Orsola aveva preso ad inseguire la bambina, che si era precipitata subito dai due nuovi estranei.

Arrivata davanti Accelerator, iniziò a fare un sacco di domande.

“Hey, hey sei tu il mio nuovo papà? Mi hanno fatto vedere una tua foto! Sei proprio uguale!”

Gli girò intorno.

“Quanti anni hai? Io ne ho 9! Mi chiamo Last Order! Sono felice di fare la tua conoscenza!”

La bambina si attaccò letteralmente alla gamba di Accelerator.

“Ora che siamo una famiglia, staremo sempre insieme…Vero papà?”

Alzò lo sguardo verso Accelerator. Quest’ultimo non si era ancora mosso né tanto meno l’aveva guardata negli occhi.

Orsola arrivò dopo qualche istante con il fiatone.

“Scu- scusatela… Era davvero impaziente di conoscere la sua nuova famiglia. Quindi per farla calmare abbiamo dovuto mostrarle una foto…”

“Papà, tieni ti ho fatto un disegno! Questo sei tu!”

Su un foglio di carta, vi era disegnato un omino stilizzato che sorrideva.

Aiho si trattenne dal ridere, ma poi tornò coi piedi per terra. Ora cèra il problema della mamma.

“Non vedo la madre…dov’è?”

“E’ mor-“

La frase gelida di Accel, venne interrotta da quella della donna accanto a lui.

“Purtroppo, cause maggiori, hanno interrotto la relazione di questi due giovani.”

“Devo preoccuparmi?”

“No! No, assolutamente! SE Accelerator dovesse avere qualche problema, ci sono mille persone pronte ad aiutarlo.”

“Hmn... Beh sembra un ragazzo responsabile.”
Ma dove?

“Secondo le procedure, non è possibile affidare la bambina se non viene fatta una nuova ispezione.”

“Ma-“

Aiho fu di nuovo interrotta ma, questa volta, da un pianto disperato che non accennava a smettere.

“Voglio andare a casa con il mio papà! Non portatemelo via! Non voglio più stare qui, il cibo fa schifo!”

Continuando a piangere, gli altri 3 restarono in silenzio.

“Mi chiedo cosa penseranno i servizi sociali se sapessero che date del cibo scaduto a dei poveri bambini…”

Disse Accel con una risata di soddisfazione stampata in volto.
“Ma! Non diamo del cibo scaduto! Soltanto che ai bambini non piace la verdura, è ov-”

“Chiamerò il telefono azzurro e vi denuncerò per maltrattamento di minore!”

“Last! Dove hai visto queste cose?! Ti avevo proibito di vedere la TV!”

“Visto? È cattiva! Ve lo avevo detto!”

Orsola si morse la lingua. Due sguardi accusatori erano fissi su di lei. Accel ed Aiho la stavano scrutando proprio male. E non andava bene. Non poteva di certo macchiare l’orgoglio e la fama del loro orfanotrofio! Sospirò rassegnata.

“Va bene. Puoi andare…”
La suora guardò Accelerator.

“Spero che troverai una figura femminile, per far crescere bene la bambina."

Angolo Kiocco: Ecco a voi il secondo capitolo. Se qualche fantasma sta leggendo gli mando un bacio e lo ringrazio ;3


 

   
 
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