Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: kiku_san    21/03/2021    2 recensioni
[WinterWidow // What if? // Post-Endgame]
Lui è un ex-killer dell’Hydra, lei un’ex-spia russa
Quello che desiderano è vivere una nuova vita insieme, libera dagli incubi del passato, ma quello che possono fare è solo procedere per tentativi, cercando di fare del loro meglio: due supereroi che cercano di gestire un’esistenza low profile a New York, tra azione, gelosie, battibecchi e amore.
-
1.# E’una messa alla prova?
2.# Intuito femminile. [Guest Star: Falcon/Sam Wilson]
3.# Ringraziami sorella. [Guest Star: Black Widow/Yelena Belova]
4.# Marvel Comics.
5.# Io odio i ragni! [Guest Star: Spiderman/Peter Parker]
6.# 10 Marzo.
Genere: Azione, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, James ’Bucky’ Barnes, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



CASA BARNES


c50acf04fb3c4fc1c4d22cb497c91354



6. 10 Marzo.


Bucky è quasi commosso mentre guarda fuori dal finestrino, seduto accanto a Nat che guida.
“Non me l’aspettavo” mormora.
“Cosa?”
“La sopresa che mi avete fatto: la torta, i regali, gli auguri e tutto il resto, sei stata tu ad organizzare tutto?”
“No, cioè io ho comprato la torta e ho detto in giro che oggi era il tuo compleanno, ma poi ognuno ci ha messo del suo ed è venuto fuori qualcosa di più divertente di quello che avevo previsto.”
“Comunque grazie, ho trovato molto delicata l’idea di mettere solo una candelina.”
“Già, centosette non ci sarebbero state sulla torta e poi non ci sembrava il caso di sottolineare la tua veneranda età.”
Bucky ridacchia.
“Sai ero in dubbio se ti avesse fatto piacere” continua Natasha, “Ma poi ho pensato che è bello festeggiare con gli amici ed ora loro lo sono anche per te o mi sbaglio?”
“Diciamo che dopo una iniziale diffidenza ora mi sembra che tutti, chi più chi meno, mi sopportano.”
“Non è vero che ti sopportano, piaci alla maggior parte di loro.”
“Con qualche eccezione…”
“Dai ai diffidenti un po’ di tempo e presto ti adoreranno.”
“Non pretendo tanto.”
“Come vuoi chiamare l’atteggiamento del parterre femminile nei tuoi confronti?”
“Adorazione?”
“Qualcosa di simile e solo perché apri le porte alle signore, ti alzi quando entrano e aggiusti la sedia sotto il loro culetto, aspetti che siano loro a servirsi per prime quando arriva il caffè, anzi porgi loro tazza e zucchero e poi che altro…”
“Mi viene spontaneo, non lo faccio per ingraziarmi il loro favore se è questo che intendi.”
“Ci credo, ma è qualcosa che noi donne non ci aspettiamo più da un uomo e che non ci manca, finchè qualcuno non lo fa con la tua assoluta spontaneità.”
“E’ solo per questo che mi adorano? Solo per le mie buone maniere?”
“Perché sei un gentiluomo d’altri tempi, un po’ come Steve, ma lui non aveva il tuo sorriso da mascalzone e quindi provocava batticuori più casti nelle donne.”
Bucky ride sinceramente divertito e anche un po’ lusingato.
“Comunque il giorno del tuo compleanno non è finito e quindi preparati ad un’altra sopresa.”
“Che genere di sopresa?”
“Aspetta di essere a casa, abbiamo giusto il tempo di farci belli e poi ti porto in un posto speciale.”
Quando entrano in casa, Natasha si china a raccogliere con delicatezza Liho, che aspetta fremente le sue dosi di coccole.
“Mi dispiace piccolo, ma i tuoi padroni stasera devono uscire e lasciarti solo.”
Liho la guarda leggermente indispettito -Mi lasci solo per uscire con quello? Stai scherzando?-
“Comincia tu a farti la doccia James, così poi mi lasci libero il bagno.”
“Che ne dici se ce la facciamo insieme così risparmiamo tempo?”
“Niente da fare, sarebbe il modo migliore per mandare all’aria il mio programma.”
“Come vuoi tu, però il compleanno sarebbe il mio… Come mi devo vestire?”
“Camicia, giacca, elegante senza esagerare.”

Bucky è già pronto da un pezzo ed è già alla seconda sigaretta.
“Natalia guarda che il taxi sarà giù che aspetta.”
“Eccomi sono pronta” e la donna esce dalla camera mentre sta finendo di infilarsi una scarpa, “Allora come sto?”
Bucky rimane con la sigaretta infilata tra le labbra senza spiccicare parola.
“Sei splendida!” si riprende poi.
“Anche tu non sei male, dai diamoci una mossa.”
Il taxi percorre le strade affollate di New York, finchè si ferma davanti ad una insegna luminosa.
“Siamo arrivati.”
“Swing 46?”
“Non eri tu che volevi andare a ballare? Bene ora ti ho accontentato, ho prenotato un tavolo vicino all’orchestra per cenare e poi potrai dimostrarmi la tua bravura come ballerino.”
Dentro Bucky si trova immerso in un atmosfera che lo catapulta a Londra negli anni della guerra, quando nei momenti di tregua tra una missione e l’altra, la musica, l’alcool e le ragazze offrivano un diversivo alla morte.
Dopo aver cenato si alza: “Permette questo ballo signorina” chiede impertinente.
“E’ così che adescavi le ragazze indifese?”
“Non le adescavo, le invitavo semplicemente e neppure allora erano indifese, te lo garantisco.”
“Nessuna ti ha mai detto di no? Funzionava sempre?”
“La maggior parte delle volte” sorride sornione.
Natasha indossa un vestito rosso con un corpetto che le lascia scoperte le spalle, una cintura che sottolinea la vita stretta e una gonna che si allarga fino alle ginocchia, ha i capelli raccolti e un rossetto rosso fuoco a disegnarle le labbra piene e quando lui comincia a farla volteggiare, lei asseconda il suo ritmo con naturalezza.
Bucky ricorda che prima e durante la guerra ballare con una ragazza era il modo più veloce per capire se tra lui e lei esisteva una sintonia tale, da fargli sperare che la serata potesse continuare dopo il ballo e il metodo non aveva mai fallito; se non scattava niente dopo un ballo o due era inutile insistere, tutto si sarebbe fermato lì, ma se invece si accendeva la scintilla, quello era solo un piacevole preliminare che avrebbe portato ad una notte felice.
L’orchestra suona e Bucky perde il conto del tempo, poi lo spazio intorno per un momento diventa sfocato e sfuma pigramente.
Bucky sbatte le palpebre, poi si guarda in giro: le luci sono calde e soffuse, il fumo delle sigarette ondeggia nell’aria, l’orchestra sta suonando Glenn Miller, la gente ai tavoli sta chiaccherando, alcune coppie ballano sulla pista accanto a loro, in un tavolo a lato della pista gli Howlings stanno bevendo e ridendo tra loro: c’è Dugan la cui bombetta svetta su gli altri, c’è Dernier con il suo basco calcato di sbieco sulla testa… Bucky gira lo sguardo mentre balla e tra la gente ferma al bancone vede Steve che sta ordinando da bere per tutti e Peggy Carter, in un abbagliante vestito rosso, gli sta sorridendo con i suoi occhi di velluto e le sue labbra da baciare.
Abbassa lo sguardo sulla ragazza che tiene tra le braccia, è la ragazza più bella con la quale abbia mai ballato ed è la ballerina migliore, loro due stanno facendo scintille e Bucky è sicuro che la serata sarà molto lunga.
Guarda ancora verso il bancone, Steve gli fa un cenno e lui incrocia lo sguardo con l’amico cercando di capire cosa voglia dirgli.
“Steve” mormora.
“Ehi tesoro cosa succede? Stai bene?” ma la voce gli arriva ovattata, poi sente che la ragazza gli prende la mano e lo fa sedere ad un tavolo.
“James torna qui, torna da me.”
“Natalia” mormora, sbattendo ripetutamente le palpebre e facendo un respiro profondo quando la vista ritorna a fuoco, “Ci sono.”
“Mi dispiace James, non avrei dovuto portarti in questo posto, era tanto che non avevi più allucinazioni.”
“Non ti preoccupare, è stato diverso dalle altre volte, è stato piuttosto come rivedere dei vecchi amici… Ero in un pub di Londra dove andavamo spesso alla fine delle missioni per ubriacarci e ballare, questo locale me lo ricorda molto, è per questo che ho avuto l’allucinazione, le stesse luci, la stessa musica… Che stupido avrei dovuto capirlo subito che non era vero: l’aria era piena del fumo delle sigarette.”
“Chi c’era?”
“Gli Howlings che si stavano ubriacando e Steve che stava tentando di imbastire un discorso con Peggy.”
“E io chi ero?”
“Tu eri tu, la ragazza più bella con cui sia mai uscito e la migliore ballerina, ti guardavo e mi chiedevo -Ma questa bellezza come ha fatto ad accettare l’invito da uno come me?-
“Uno come?”
“Un semplice sergente.”
“Mai scelto un uomo per i suoi gradi.”
“Ho anche pensato che noi due stavamo ballando da Dio e che forse la serata non si sarebbe conclusa qui.”
“Ci stai provando?”
“Direi di sì.”
“Non è necessario” e Natasha si sporge e lo bacia, un bacio lungo e pieno di desiderio.
“Che ne dici Sergente se ce ne andiamo a casa?”
“Ai tuoi ordini.”
Fuori l’aria è ancora fresca, Natasha si stringe a Bucky.
“Mi raccomando di non fare lo stupido in taxi.”
“Quando mai ho fatto lo stupido?”
“L’ultima volta che abbiamo preso un taxi.”
“Vedrò di fare il bravo, ma tu non stuzzicare.”
“Quando mai ho stuzzicato?”
“L’ultima volta che abbiamo preso un taxi.”
Natasha mette il broncio per trattenere un sorriso: “Non te lo prometto, buon compleanno tesoro!”

FINE.


E con questa mia ultima fatica si chiude la parentesi, aperta con WinterWidow_Incontri, su i miei due personaggi Marvel preferiti, che adoro ancora di più in coppia. Spero che chi ha letto si sia divertito come mi sono divertita io a scrivere di loro, in modo particolare "Casa Barnes" che è puro cazzeggio, ma che mi ha regalato dei momenti sereni in un periodo complesso.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: kiku_san