Anime & Manga > Violet Evergarden
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Autore: LatazzadiTea    02/04/2021    5 recensioni
Dal testo: Violet era la persona più sola che avesse mai conosciuto, per questo andava protetta. Invece, accecato dalla propria arroganza Dietfried l'aveva presa e strappata alla sua terra, pagando quella scelta disumana con la vita dei suoi uomini. Così, comprendendo solo troppo tardi la gravità di quell'errore, al fratello non era rimasto altro che sbarazzarsene.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claudia Hodgins, Dietfried Bougainvillea, Gilbert Bougainvillea, Violet Evergarden
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Epilogo.

 
Il funerale della Signora Bougainvillea si svolse qualche settimana più tardi, in un assolato pomeriggio di mezza estate. Quel giorno Violet aveva preferito starsene in disparte, lasciando spazio a Gilbert e Dietfried, oltre che agli amici e parenti più stretti accorsi per omaggiare la donna di un ultimo saluto. Benché sapesse che il suo eccessivo riserbo non le sarebbe piaciuto, la sua presa di posizione aveva delle valide ragioni in quel contesto di ambigua severità. Dopo la mattina in cui la donna aveva scritto l'ultima lettera indirizzata al figlio, Violet era tornata spesso a trovarla alla Villa, e la maggior parte delle volte in compagnia di Dietfried. Così, per evitare inutili dicerie sul loro conto, Violet aveva deciso di comune accordo con l'uomo di tacere sulla loro relazione, almeno finché Dietfried non avesse sciolto il suo fidanzamento con Abelia e ripagato il debito di riconoscenza che aveva col padre della giovane. Gilbert, dal canto suo, aveva poi scelto di non lasciare più l'esercito, continuando a restare accanto alla madre fino all'ultimo momento. In seguito, lui e Dietfried avevano finito per l'occuparsi degli affari di famiglia insieme, mentre lei era rimasta a vivere e lavorare presso la società postale di Hodgins fino alla fine del periodo di lutto, che generalmente, a Leiden durava un anno.

"Penso che dopo quest'ultimo lavoro andrò a cercare la mia famiglia.", esordì Violet, intenta ad osservare il mare dalla finestra della loro camera da letto.

"Prenderò una licenza allora, sempre che tu abbia voglia di sopportare ancora la mia presenza...", le rispose scherzando Dietfried, osservandola di sbieco.

"So badare a me stessa.", obbiettò Violet, rivolgendo uno sguardo dolce e indispettito al compagno.

"Non è questo: è solo che, viste le tue condizioni, preferirei accompagnarti...", le assicurò lui, scivolando nudo fuori dalle lenzuola per raggiungerla.

Un piccolo sorriso le si ridisegnò sulle labbra; quella scaramuccia non aveva fatto altro che aumentare il costante bisogno che avevano l'uno dell'altra, malgrado fossero sposati già da tempo. Violet si carezzò dolcemente il ventre: era passato abbastanza da essere certa di aspettare un bambino, ed da un po, si cominciava a vedere. Quei pochi preziosi mesi avevano cambiato per sempre la sua vita e i suoi orizzonti, e sentendosi invadere da una felicità mai provata prima, Violet si poggiò al petto di suo marito.

"Pensi di convincermi a darti retta solo perché sei di nuovo in quello stato, vero?", replicò poi, arrossendo.

"Ti ho convinta a sposarmi in questo stato...", le ricordò maliziosamente lui, senza lasciarsi distrarre da nient'altro che non fossero i suoi occhi.

"Oh, certo: adesso ricordo...", gli confermò Violet, cingendogli la nuca.

I giorni erano volati via troppo in fretta, inseguendosi come petali di ciliegio nel vento pensò Violet, godendosi il panorama mentre Dietfried si rivestiva. Era di nuovo primavera a Leidenschaftlich, e lei compiva vent'anni. Ripensandoci, la ragazza proprio non riusciva a crederci: la guerra era ormai un lontano ricordo, come la sofferenza e il dolore che lei e Gilbert si erano lasciati finalmente alle spalle. Anche lui aveva trovato la sua strada, ed essendo ufficialmente entrata a far parte di quella famiglia, quella strada aveva finito per incrociarsi spesso anche con la sua. Poteva dire di aver imparato cosa fosse l'amore proprio grazie a lui, anche se lo aveva realmente assaporato fra le braccia di un altro. Grazie a Dietfried la parola "Ti amo" aveva assunto un significato nuovo e inaspettato, nella lotta continua di una vita accanto a un uomo tanto diverso e complicato, quanto così profondamente simile a lei. Perché lei e Dietfried erano uguali, entrambi innamorati di qualcuno diventato oramai indispensabile.

Si era sentita la persona più sola al mondo per tanto tempo, rifletté Violet, uscendo di casa tenendo saldamente fra le mani la sua valigia con la macchina da scrivere e il suo prezioso ombrellino. Ma ora, grazie a lui e al loro bambino non lo sarebbe più stata, si disse, avviandosi verso la sua postazione nella sala di scrittura riservata alle Bambole che Hodgins aveva appena ampliato. Ogni cosa era al suo posto, notò la ragazza, spaziando con lo sguardo la grande stanza dove le sue colleghe battevano a macchina quelle preziose missive piene d'amore. C'erano Erika, Iris e Cattleya, intente come sempre a soddisfare ogni richiesta dei loro clienti, e Benedict, che come suo solito a quell'ora beveva seduto nel salottino il suo caffè, dando un'ultima occhiata al giornale prima di uscire per distribuire la posta del mattino. E c'era Claudia, il loro caro direttore - nonchè l'uomo che l'aveva aiutata e protetta per tutti quegli anni - come sempre attento a vigilare, col suo fare paterno e rassicurante in attesa di rivolgere quelle tenere attenzioni alla figlia che aveva sempre desiderato, e che, da li a poco, avrebbe avuto.

Con quel quadro perfetto ben impresso nella mente, Violet si sedette, attendendo la prossima persona che l'aveva ingaggiata per scrivere una lettera: una giovane donna di più o meno la sua età, che accolse con la sua solita aria dolce e comprensiva dopo essersi presentata com'era solita fare prima di iniziare il suo lavoro.

"Girerei tutto il mondo, e verrei ovunque mi richiedeste. Sono una Bambola di scrittura automatica: Violet Evergarden, agli ordini!"

Il ticchettio dei tasti iniziò e inondò tutto, come il vociare sommesso e le lievi ed educate risate delle sue colleghe che a tratti rallegravano la già bella atmosfera. E Violet pensò al sole, che splendeva sulla città e sulla sua nuova vita, su quella via lastricata di sorprese che le aveva riservato il futuro lungo la nuova strada che aveva deciso di percorrere.

Fine.



Note dell'autrice.

Ebbene si, purtroppo siamo alla fine di questa storia. Premetto che solitamente non scrivo mai note alla fine di qualcosa, ma stavolta non posso esimermi perché i ringraziamenti da fare sono veramente tanti. Innanzi tutto, devo dire che i primi cinque capitoli sono stati betati e revisionati da una ragazza che si è offerta di darmi una mano sul gruppo del Giardino di Efp. Laetizia, ti devo ringraziare anche se poi sei sparita e non hai più potuto aiutarmi. Ma soprattutto, una menzione speciale va a tutti voi: chiunque abbia letto e recensito. In particolare a Mask 89, che ringrazio dal profondo del cuore per la sua presenza affettuosa e la sua grande gentilezza. Poi c'è Fenris, che coi suoi commenti brevi e concisi mi ha fatto compagnia praticamente a ogni capitolo: grazie anche a te, davvero! Che dire, vorrei citare anche Garakame, Clarisse e Robin per il sostegno e l'entusiasmo; con con le vostre recensioni spontanee mi avete incoraggiata a proseguire ragazze, perciò, grazie infinite anche a voi. E poi ci sono tutti gli altri, come Shilyss, Miky_ D_ Sempai, Fuuma, Amethist Sapphire, per citarne solo alcuni, che grazie all'attività di scambio del Giardino mi hanno saputo consigliare - mostrandomi anche il loro apprezzamento - che non è una cosa da poco.
Devo aggiungere un altro lettore a tutti gli altri, una persona che seguito e recensito ogni capitolo con devozione e sincero interesse, Altair: grazie infinite, la tua preziosa presenza mi ha resa orgogliosa fino alla fine di aver scritto questa storia!
Ho amato scrivere di Violet, e in particolare d'aver shippato questa coppia! Dietfried e Violet sono bellissimi insieme a parer mio, e semmai servisse, chiedo scusa alle fan di Gilbert per averlo trattato così freddamente. Non so se riproporrò qualcosa del genere, ma nel caso vorreste leggere ancora di Violet e delle sue avventure amorose e non, fatemelo sapere.

Grazie davvero a tutti!

Tea.
   
 
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