Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: Stekao    28/04/2021    12 recensioni
"Dove andró adesso, che faró?" Questo si ritrova a dire Kaori nel manga, nell'episodio di Sonia, dopo il combattimento avvenuto fra Ryo e Falcon al cimitero... Per amore di Ryo e sentendosi una partner non degna, sarebbe stata disposta ad andarsene subito e a lasciare il suo posto a Sonia... sappiamo peró, che nel manga le cose si sono fortunatamente sistemate in fretta... Ma se invece Kaori avesse messo davvero in atto il suo proposito di andarsene? Se Sonia avesse accettato di prendere il suo posto? Ryo cosa avrebbe fatto?
Il mio what if parte da questa idea, ma saranno una vecchia vicina di casa e una donna "scomparsa" a dare la giusta spinta per far evolvere le cose tra i nostri due adorati sweepers.
Ps. Mi sono divertita ad inserire qua e là piccoli dettagli e dialoghi tratti dal manga, ma catapultandoli ovviamente in un contesto del tutto diverso... Spero di riuscire a farveli cogliere tutti, a voi scoprirli!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2. NAGOYA

Kaori, giunta a Nagoya, dopo essersi fermata in una cabina e aver lasciato il messaggio a Ryo in segreteria, prese il primo taxi disponibile e si recò immediatamente all’indirizzo rilasciatole dalla signora Tomoko. Le due, non appena si videro, si strinsero in un forte abbraccio.

La simpatica vecchina non perse tempo, aveva ovviamente percepito del malessere in quella cara ragazza e ne approfittó subito per chiedere a Kaori cosa la turbasse e cos’è che l’avesse spinta a recarsi da lei.

La ragazza, dapprima titubante, alla fine si decise a raccontare quanto accaduto, tralasciando peró di spiegarle nel dettaglio che tipo di lavoro svolgessero insieme lei e Ryo… al termine del suo racconto la signora Inoue non poté fare a meno di chiederle…

“Quindi se ho capito bene tu e questo Ryo eravate una specie di detective privati, tu sei innamorata di lui e visto che lo hai messo in pericolo più e più volte, ti sei convinta che sia arrabbiato con te, che non voglia più vederti e che stia meglio senza di te, giusto?”

“Ma…ma io non ho mai detto di essere innamorata di Ryo” balbettó Kaori, imporporandosi all’istante

“Beh mia cara, ho una età per capire certe cose anche se non mi vengono dette esplicitamente…e qualcosa mi fa credere che tu non abbia preso la decisione giusta… scappare non è mai la decisione giusta… parlare, confrontarsi, comunicare, dirsi tutto…. Questa è l’unica decisione giusta… qualunque siano i rapporti che legano le persone”

Kaori percepì una sorta di tristezza nelle parole della donna, al punto che non riuscì a tacere…

“Tomoko… C’è qualcosa che non va?”

La donna rimase in silenzio come se non avesse udito la domanda di Kaori, che a quel punto provò ad insistere…

“Ti prego Tomoko… anche se non ci vediamo da tanti anni sai che puoi fidarti di me. Se c’è qualcosa che ti turba sarei felice se me ne volessi parlare… a maggior ragione visto che sono piombata all’improvviso nella tua vita e non vorrei davvero esserti di intralcio, se io…”

“Non dirlo neanche per scherzo!” la interruppe la donna immediatamente

“Non mi sei di intralcio affatto… Sono felice di poterti aiutare.. solo che… beh sì… anche io avrei qualcosa che vorrei raccontarti in realtà, ma prima voglio mostrarti la tua camera, voglio che ti sistemi e che prendi confidenza con questa casa… è davvero una gioia averti qui con me Kaori” e così dicendo strinse nuovamente la ragazza forte a sé.

Tomoko mantenne la promessa e non appena Kaori si fu sistemata nella sua nuova stanza, iniziò il suo racconto…

“Immagino ti ricorderai ciò che ti dissi tempo fa quando ci siamo rincontrate a Tokyo… del fatto che mio figlio Akio avesse sposato una donna, Midori e che mi abbiano regalato due splendidi nipotini… la mia principessa Naomi di 5 anni e il piccolo Juro di due. Ebbene, purtroppo, nonostante sia stato un matrimonio felice, dopo un po’ le cose hanno cominciato a vacillare e i due hanno deciso di separarsi circa sei mesi fa.

Cose che capitano… Per quanto all’inizio ne abbia sofferto…

Considero Midori come una figlia, le voglio molto bene tant’è che, nonostante la separazione, non ho voluto che se ne andasse dall’appartamento sopra il mio… è stato mio figlio a trasferirsi, anche per questioni di comodità, in un appartamento più vicino al suo ufficio e insomma.. Tra me e lei c’è sempre stato un buonissimo rapporto e lei si è sempre rivelata essere una donna dolce e amorevole con i suoi figli, ma poi…ma poi circa due mesi fa se n’è andata… all’improvviso… ha lasciato i bambini ad Akio ed è letteralmente sparita”

“Ma non avete provato a contattare la polizia?” chiese Kaori estremamente dispiaciuta per tutta quella situazione

“No, non lo abbiamo fatto perché Midori ogni tanto telefona per parlare qualche minuto coi bambini, ma non ha voluto lasciarci nessun recapito… Dobbiamo sempre aspettare che sia lei a chiamare e quando lo fa ha un tono strano…è come se non si sentisse libera di parlare tranquillamente. Ad ogni modo ci ha assicurato che la sua decisione di andarsene è stata voluta…se ne è andata spontaneamente e non vuole essere trovata…non possiamo contattare la polizia con questi presupposti... Inoltre mio figlio ha un lavoro di spicco in città, pensa allo scandalo che questa cosa comporterebbe, non vogliamo mettere i bambini sotto le luci dei riflettori… Solo che siamo in un vicolo cieco adesso… non riesco a capacitarmi di come Midori abbia potuto fare questo ai suoi figli…lei adora i suoi figli. Ha detto che tornerà ma… ma non so come spiegarti Kaori, aveva da poco trovato un impiego in una profumeria e le piaceva quel lavoro, poi di punto in bianco si è licenziata adducendo strane scuse ed è andata via… ho quindi avuto da subito una strana sensazione e temo ci sia sotto qualcosa, che non sia stata del tutto sincera con noi, ma cosa possiamo fare? Per adesso quindi cerchiamo di mantenere una parvenza di normalità, abbiamo detto a tutti che Midori è andata all’estero con degli amici per una vacanza, ma questa scusa non reggerà per molto…inoltre Akio ultimamente è in difficoltà a gestire i bambini da solo, io sono anziana Kaori e posso dargli una mano, ma non riesco ad essere di grande aiuto…ho un problema alle gambe e trovo difficoltà anche ad accompagnarli al parco… non è facile avere a che fare con due bambini così piccoli”

Kaori, che aveva ascoltato tutto il racconto della donna in completo silenzio, a quell’affermazione scattò subito in piedi

“Ma posso aiutarvi io coi bambini! Sarebbe il minimo che potrei fare per ripagarti della tua ospitalità… e qualcosa mi dice che Midori tornerà a casa presto”

Kaori aveva infatti subito pensato ad un piano per aiutare la dolce Tomoko e la sua famiglia. Se non era possibile avvertire la polizia ufficialmente, si sarebbe fatta aiutare lei in maniera ufficiosa... Del resto conosceva un’ispettrice che faceva proprio al caso suo…

Erano già trascorsi alcuni giorni da quando Kaori se ne era andata e Ryo viveva costantemente sul filo del rasoio. Per quanto tentasse in ogni modo di far credere a tutti di essere sereno e di aver accettato la decisione di Kaori di andarsene, la verità era che dentro si sentiva morire e il fatto che non avesse ancora richiamato, lo stava mandando completamente al manicomio.

Ogni scusa era buona per recarsi al Cat’s eye sperando che Miki gli comunicasse di essere stata contattata da Kaori, ma giorno dopo giorno le sue speranze andavano affievolendosi sempre di più.

Nonostante tentasse di comportarsi come lo stupido di sempre, Miki aveva perfettamente percepito lo stato di agitazione e di disperazione nel quale Ryo era piombato e lei stessa, trascorsi quei sette giorni, aveva ben presto cominciato a preoccuparsi seriamente per l’amica.

Quel giorno Ryo si presentó al Cat’s eye molto presto come ormai accadeva da diverse mattine. Era evidente che non dormisse più, lo testimoniavano le profonde occhiaie che ormai erano apparse sul suo volto stanco e che sembravano non volersene più andare.

“Ancora non mi ha chiamato Ryo… e a te?”

“No… ma non importa Miki, se questa è la decisione che ha preso dobbiamo rispettarla” disse Ryo fissando il bancone con sguardo vuoto.

Miki sapeva che stava mentendo. Ryo era disperato, ma era troppo orgoglioso per poter ammettere che Kaori gli mancava da impazzire.

Il campanello della porta del locale suonò in quel momento ridestandoli entrambi dai loro pensieri.

Saeko fece la sua comparsa e Ryo, come suo solito, tentò uno dei suoi classici assalti, ma ormai era evidente che lo facesse senza alcun vero entusiasmo, ma solo per mantenere in vita quella farsa agli occhi di tutti.

Saeko, dopo avergli assestato un pugno in pieno viso, si sedette al bancone chiedendo un caffè.

Per qualche minuto nessuno parlò fino a che la donna si decise a prendere la parola.

“Mi ha contattato Kaori”

Miki e Ryo, a quell’affermazione, si voltarono di scatto guardandola sbalorditi. Perché diamine Kaori avrebbe dovuto contattare Saeko?

“Che vuol dire che ti ha contattato… che ti ha detto?” la incalzó Miki sperando di avere quante più informazioni possibili.

Ryo rimase in silenzio con gli occhi puntati verso la poliziotta, aspettando pazientemente che questa si decidesse a parlare.

“Beh, ha bisogno del mio aiuto…” rispose Saeko senza esporsi più di tanto.

La preoccupazione cominciò ben presto ad aumentare nel cuore dello sweeper che a quel punto, vinto dall’angoscia, non riuscì più a trattenersi

“Che significa? Di che aiuto ha bisogno? Dove si trova? Che le è successo?!”

Saeko abbozzó un lieve sorriso…

“Bene Ryo, ce ne hai messo di tempo… ero stufa di vedere quella tua finta faccia impassibile… tanto lo sappiamo tutti che muori dalla voglia di riportare Kaori a casa… Comunque…comunque non vuole essere trovata”

“No Saeko.. Tu non puoi arrivare qui e darci una notizia come questa senza fornirci tutti i dettagli”

“Beh… mi ha chiesto solo di farvi sapere che sta bene e che comunque presto vi contatterà”

Ryo a quel punto, alla sola idea di dover rimanere altri logoranti giorni nell’attesa di ricevere, chissà quando, una chiamata, si alzò in fretta facendo cadere rumorosamente lo sgabello sul quale era seduto.

“Ora ci dici dove si trova Kaori e di che aiuto ha bisogno altrimenti scordati di chiedermi qualsiasi altro favore in tutta la tua vita!”

Saeko fissò Ryo divertita…

“Oddio Ryo, quando c’è di mezzo Kaori con te non si può proprio ragionare… ok, se le cose stanno così non mi lasci altra scelta…” e abbozzando un lieve sorriso, partì col raccontare.

Kaori aveva cominciato ad aiutare Akio coi bambini ed era felice di aver ritrovato il suo vecchio amico con il quale aveva trascorso dei momenti spensierati durante la sua adolescenza. Lo aiutava al mattino presentandosi a casa sua di buon’ora per preparare la piccola Naomi e poi accompagnarla all’asilo e trascorreva il resto della giornata con il dolce Juro. Ci era ovviamente voluto molto poco perché i bimbi si affezionassero a lei e viceversa.

Più volte Kaori si era soffermata a pensare a lei nel ruolo di mamma e a quanto le fosse mancata quella figura nella sua vita. Juro e Naomi una mamma ce l’avevano e si rattristava all’idea che Midori avesse rinunciato a tutto quello. Era decisa a scoprire che fine avesse fatto ed aspettava quindi con ansia che Saeko le fornisse le informazioni di cui aveva bisogno. Sperava in cuor suo che l’ispettrice fosse in grado di scovarla.

Non appena sistemate le cose, si sarebbe messa subito alla ricerca di un nuovo lavoro per riprendere in mano la sua vita.

Nel frattempo ringraziava il fatto che i bambini la tenessero perennemente impegnata in modo da poter pensare il meno possibile a Ryo… la notte però, nel silenzio della sua stanza, il volto dell’amato tornava prepotentemente nei suoi pensieri e non ne era passata una in cui non avesse versato lacrime di sconforto all’idea che probabilmente non lo avrebbe rivisto mai più.

Avrebbe voluto chiamarlo, ma tutte le volte che tentava di avvicinarsi al telefono, se ne allontanava pochi istanti dopo con la paura che potesse rispondere Sonia e sentirli magari spensierati e complici insieme… per quanto desiderasse con tutta se stessa solo la felicità di Ryo, sapeva che molto probabilmente intromettersi nella sua nuova vita le avrebbe ulteriormente spezzato il cuore ed era giunto il momento di preservarlo il più possibile, del resto aveva scelto lei di andarsene, di lasciare il suo posto a Sonia, e doveva affrontarne le conseguenze.

E poi era certa che Ryo non avesse alcun interesse a parlare con lei, che fosse finalmente sereno e al sicuro con una partner come Sonia… non voleva rischiare di creare ulteriori malumori o di sentirsi di troppo e così i giorni erano passati inesorabilmente senza che si facesse viva nemmeno con Miki preoccupata dal fatto che potesse farle troppe domande o che potesse raccontarle qualcosa che non le sarebbe piaciuto ascoltare… si sentiva ancora troppo fragile per poter affrontare una conversazione con la sua migliore amica…

Nel contattare però Saeko, chiedendole di aiutarla col caso di Midori, le aveva chiesto la cortesia di avvertire Miki, di rassicurarla che stesse bene e che l’avrebbe chiamata entro pochi giorni.

Un pomeriggio, ripresa la piccola Naomi da scuola, tornó a casa di Tomoko per prendersi cura di entrambi i bambini in compagnia della nonna.

Si sistemarono tutti e quattro nel giardino sul retro dell’abitazione, Naomi inizió a raccogliere dei piccoli fiorellini per farne un mazzo da regalare a Kaori che nel frattempo si era distesa sull’erba con il bimbo tra le braccia, giocando con lui e rilasciando teneri baci sul suo dolce visino.

Un uomo, poco distante, accertandosi di non essere visto, cominciò ad osservarli con particolare interesse…

Era rimasto come incantato nel vedere quella giovane donna e quel dolce bambino insieme. Un calore profondo si irradió per tutto il suo corpo, infondendogli una pace che ormai da giorni non sentiva più.

Quando il campanello di casa suonò, Tomoko si alzò per andare a rispondere lasciando Kaori e Juro ai loro giochi e alle loro coccole.

Quando aprì la porta si trovó di fronte un uomo alto, moro e bellissimo, che le rivolse un gentile sorriso…

“Buongiorno signora Inoue. Mi scuso per il disturbo, trovo qui la signorina Kaori Makimura?”

La donna, che aveva immediatamente capito chi fosse il giovane aitante di fronte a lei, ricambió il sorriso

“Chi devo dire?” gli chiese con tono malizioso

“Sono un suo collega, Ryo Saeba”

“KAORI!!!!urló Tomoko rimanendo immobile a fissare lo sweeper

“L’UOMO ARRABBIATO CON TE E CHE NON VUOLE RIVEDERTI MAI PIÙ, È QUI! ” Ryo rimase per un attimo basito nel sentire la donna urlare quelle parole, per poi sorridere imbarazzato capendo cos’è che Kaori doveva averle scioccamente detto.

La ragazza, con il piccolo Juro in collo, si affacció stralunata e lo rimase ancora di più quando vide Ryo fermo davanti a lei.

“Ryo?” riuscì solo a dire guardandolo imbambolata

“Ciao Kaori” le sorrise lui pensando che non fosse mai stata più bella come in quel momento. Erano passati solo dieci giorni dall’ultima volta in cui si erano visti, ma gli era mancata come non avrebbe mai pensato potesse mancare qualcuno.

Kaori in quegli anni, era l’unica ad avergli fatto conoscere l’esistenza di emozioni mai provate prima. Non aveva mai sentito la mancanza di qualcuno in tutta la sua vita e il solo saperla lontana da lui, aveva reso quei giorni orribili.

Quanto poteva essere bellissimo e al contempo doloroso, amare qualcuno? Con lei, aveva imparato anche questo…

Kaori, uscendo dal suo attimo di smarrimento, si avvicinò a lui e Tomoko, prendendo il bimbo fra le braccia, si allontanò.

“Vi lascio soli” disse, per poi uscire in giardino.

“Cosa ci fai qui? Come…?” Kaori si interruppe un attimo per poi proseguire

“Saeko! Che sciocca…certo...sapevo che non avrei dovuto fidarmi di lei, perché è stata lei a dirti dove trovarmi giusto?”

“Ti va se usciamo a fare due passi?” chiese Ryo eludendo la sua domanda

Kaori senza parlare, uscì chiudendosi la porta alle spalle.

I due, rimanendo in silenzio, cominciarono a camminare lungo il marciapiede antistante la casa.

“E così la signora Inoue era una tua vecchia vicina di casa…”

“Sì… viveva due appartamenti a fianco a quello mio e di Hide. È rimasta vedova molto presto purtroppo… A volte ai migliori è riservato il destino peggiore… pensa che, quando ero ragazzina e capitava che rimanessi da sola in casa perché Hide era fuori per lavoro, Tomoko mi portava spesso qualcosa di caldo da mangiare… a volte mi invitava a casa sua e rimanevo a giocare ai videogames con Akio. Sono bei ricordi che conserverò per sempre nel mio cuore. Ci siamo ritrovate casualmente mesi fa a Tokyo e insomma… il resto lo sai, mi pare di capire che Saeko abbia già provveduto a dirti tutto…comunque non avrei mantenuto il segreto a lungo, avevo solo bisogno di qualche giorno per riordinare le idee… ”

“Perché sei andata via così?” chiese Ryo all’improvviso

“Io…beh...lo sai… te l’ho detto…” cercó di giustificarsi Kaori sentendosi sempre più a disagio

“È per colpa mia se sei rimasto ferito al cimitero…Combino solo guai.. Non sono una partner adatta a te Ryo, sono certa che con Sonia in questi giorni vi sarete intesi alla grande” continuó Kaori mantenendo lo sguardo basso perché Ryo non potesse vedere i suoi occhi già lucidi

“Non sto lavorando con Sonia, se ne è andata subito…io… io non avevo bisogno di un’altra partner… se ti fossi degnata di parlarmi magari.. Sei sempre stata troppo impulsiva!” disse Ryo con tono risoluto dimostrando il suo completo disappunto di fronte al comportamento di Kaori.

La ragazza, nell’udire quella rivelazione, alzò subito lo sguardo incredula. Era davvero convinta che Ryo e Sonia avessero iniziato a collaborare insieme...

“E poi come potrei lavorare con una come Sonia? La sua avvenenza mi distrarrebbe di continuo… con te non corro alcun rischio di questo tipo…” proseguì Ryo con fare canzonatorio cercando di nascondere il più possibile i suoi reali pensieri. Aveva finito col prenderla in giro come suo solito e tutto per non dover ammettere a piene parole che era lei l’unica donna che desiderasse davvero tenere al suo fianco per sempre.

La ragazza, a quella affermazione, ovviamente non esitó un attimo a scaraventargli addosso uno dei suoi formidabili martelli

“Sono felice che la mia faccia orripilante ti permetta di concentrarti sul lavoro!!!” gli urló contro Kaori riprendendo a camminare velocemente e lasciando Ryo spiaccicato nell’asfalto.

-Quanto mi erano mancati i suoi dolci martelli…- pensó l’uomo rialzandosi di scatto

“E comunque nel messaggio che mi hai lasciato in segreteria avevi detto che mi avresti richiamato…” disse Ryo una volta raggiunta la ragazza.

“Mi spiace Ryo ma non volevo… insomma, non ho avuto la forza di affrontarti, so che eri arrabbiato e...”

“Non sono mai stato arrabbiato” la interruppe lui

“Hai tratto da sola le tue conclusioni… tu… beh Kaori, certo, sei entrata così nel cimitero… se tu riflettessi un po’ di più sulle tue azioni magari…” la sgridó lui guardandola accigliato…

“Lo so” rispose mestamente Kaori tornando a fissare il marciapiede

“Ero così preoccupata che ho finito per peggiorare le cose…”

Ryo si voltó verso di lei sorridendo dolcemente…

“Però… peró ti sei preoccupata per me… e io… insomma, nessuno si è mai preoccupato così per me…come fai tu, ecco” proseguì lui fortemente a disagio

“E poi sei scappata proprio il giorno del tuo compleanno! Miki ci è rimasta molto male per non averlo potuto festeggiare con te come si deve!” troppo vigliacco per ammettere che era stato lui il primo, ad averne sofferto terribilmente.

“Ecco...magari i prossimi compleanni cerchiamo di passarli insieme in maniera un po’ meno movimentata” riprese lui sentendosi immediatamente in imbarazzo per quella piccola ammissione che si era concesso...

Kaori lo guardò completamente basita.. Ryo le stava davvero dicendo di voler trascorrere i prossimi compleanni insieme a lei negli anni a seguire? Stava quindi dando per scontato che lei tornasse a Tokyo, con lui? A quel pensiero arrossì immediatamente.

“Ad ogni modo ho qui qualcosa per te, diciamo che è un regalo di compleanno da parte di Saeko... Mi ha detto che le hai chiesto un favore e mi ha spiegato un po’ tutta la faccenda… ” disse l’uomo sedendosi su una delle panchine del parco nel quale erano appena arrivati.

Kaori gli si sedette accanto prendendo il plico che Ryo le stava porgendo.

“Non potevo che offrirmi di risolvere questo caso insieme a te, del resto dovresti saperlo.. Dove ci sono signorine Mokkori, Ryo Saeba non può mancare!” Kaori lo guardò rassegnata… Ryo sarebbe rimasto sempre Ryo.

L'uomo d’altro canto, non perdeva occasione per dimostrarsi lo scanzonato di sempre, del resto non avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura, di aver quasi minacciato Saeko per sapere dov’è che si trovasse la sua socia e di essere quindi ben felice di utilizzare la consegna delle tanto agognate informazioni su Midori, come pretesto per poter rivedere e stare di nuovo con Kaori…

La ragazza aprì il fascicolo e inizió a leggere prima che il suo volto mutasse completamente espressione.

“Ryo… ma che significa?”

“Come, non lo hai capito? Pare che al momento la tua cara Midori viva a Susami, c’è una camera affittata a suo nome. E sta lavorando in un bel localino della zona. Saeko ha degli amici laggiù… stando ad alcune informazioni che è riuscita a reperire, la ragazza sul posto di lavoro è conosciuta come sweet Mimì… carino per una coniglietta no?”

Kaori lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite…

“Una coniglietta?!”

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: Stekao