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Autore: holyground    04/05/2021    1 recensioni
meet-cute: situazione in cui due persone si incontrano in modo bizzarro e improbabile, perché destinate a innamorarsi e stare insieme per sempre. (Urban Dictionary)
Una serie di universi paralleli, e Ben e Rey sono destinati a incontrarsi in ognuno di essi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Poe Dameron, Principessa Leia Organa, Rey
Note: AU, Raccolta, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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Epifania

 

  Rey adorava le lezioni della professoressa Organa. Anzi, Rey adorava la professoressa Organa. Una donna sulla sessantina con la mente acuta e brillante, che rendeva ogni ora passata nella sua classe incredibilmente piacevole. Era un’onore ascoltare le sue lezioni.

  D’accordo, forse Rey era un po’ esagerata, e i suoi amici la prendevano in giro e dicevano che segretamente Rey voleva che Organa fosse sua madre – e, segretamente, era così. Ma in fondo Rey non ce l’aveva mai avuta una madre, quindi chi poteva biasimarla?

  Il fatto era che anche la professoressa Organa sembrava altrettanto affezionata a Rey. In parte perché il suo sorriso, e gli occhi luminosi, e quelle fossette sempre presenti la facevano sembrare una ragazza scout che cercava di venderti dei biscotti. In parte perché Rey era la studentessa migliore della classe, e a Organa questo piaceva. Le piacevano le menti acute e brillanti come la sua, ed era brutalmente onesta al riguardo; per questo la maggior parte delle persone cambiava corso prima di metà semestre.

  «Scusate, oggi dovremo finire un po’ prima» disse Organa iniziando a mettere via le sue cose. Rey guardò l’orologio: mancavano venti minuti alla fine dell’ora. «Purtroppo devo…»

  Si interruppe. Rey, in prima fila, drizzò le orecchie. Organa sembrava preoccupata.

  «In realtà non dovrei dirvelo, ma… Al diavolo, io vi considero tutti dei nipoti». Con un sorriso, prese fiato e poi parlò. «Mio figlio sta divorziando, quindi devo accompagnarlo dall’avvocato».

  Rose, l’unica del gruppo di Rey rimasta nel corso di Organa, si voltò verso di lei con le labbra piegate all’ingiù, in un’iperbolica espressione di tristezza. Rey si strinse nelle spalle.

  «È davvero un brutto periodo per lui» continuò la professoressa. «Per fortuna non hanno figli. E poi, insomma, lei non mi è mai piaciuta. Ma è una situazione complicata».

  Organa si alzò dalla scrivania, la borsa in spalla.

  «Se sapesse che ho parlato di lui si infurierebbe, ma in questa classe ci diciamo tutto, no? Ad ogni modo, ci vediamo giovedì!»

  Gli studenti la salutarono in coro e tutti iniziarono a raccogliere le proprie cose.

  «Accidenti» fece Rose. «Io non vorrei mai che mia madre raccontasse i miei affari in giro».

  Rey si strinse di nuovo nelle spalle.

  «Lei è fatta così, lo sai».

  Uscirono insieme dall’aula e Rose si bloccò sulla porta, dando una gomitata a Rey, che protestò.

  «Quello è il figlio di Organa?»

  Rey seguì lo sguardo dell’amica, e vide la professoressa parlare con un uomo davvero più alto di lei, con i capelli scuri che gli ricadevano sulle spalle e un naso tanto imponente quando lui. Sembrava stranito.

  «È…» iniziò Rose.

  «Terrificante» finì Rey, e Rose le lanciò un’occhiata scettica.

  In un certo senso, era terrificante. Ma era anche alto, con le spalle ampie come un armadio, e vestito in giacca e cravatta. Insomma, i punti deboli di Rey.

  «Avviciniamoci».

  «Rose, no» protestò Rey, ma l’amica la stava già trascinando in corridoio.

  Si fermarono a pochi passi da madre e figlio.

  «Dai, facciamo finta di parlare» disse Rose. Stavolta fu Rey a guardarla scettica. Rose prese ad agitare le mani e a muovere la bocca senza emettere suoni, e Rey sentì un sorriso involontario premerle ai lati della bocca.

  «Non puoi andartene in giro a raccontare a chiunque del mio matrimonio, sono cose private» stava dicendo l’uomo. La sua voce era un abisso profondo in cui Rey sentiva che avrebbe potuto perdersi.

  «Sono i miei studenti, Ben, sono praticamente di famiglia» replicò Organa.

  «No, mamma, io sono la tua famiglia. I tuoi studenti sono un gruppo di mocciosi che non vedono l’ora di sparlare dei loro insegnanti, te compresa» replicò lui.

  A quelle parole, Rey e Rose si guardarono incredule.

  Organa sbuffò.

  «Non li conosci affatto» disse stranita.

  «Adesso faccio finta di andargli addosso» sussurrò Rose con un ghigno malizioso. Rey protestò, ma Rose si era messa a camminare all’indietro parlando di un qualche esame inventato, e sapeva che Rey non l’avrebbe lasciata da sola a fare brutta figura.

  «Quindi sei sicura che il capitolo cinque è da saltare?» stava chiedendo Rose a voce decisamente troppo alta, poco prima di andarsi a scontrare con il figlio della professoressa Organa.

  «Oh, accidenti, mi dispiace. Oh, professoressa!»

  Rey fece fatica a non ridere. Poi sollevò lo sguardo e vide l’uomo che la stava fissando. Aveva il volto austero costellato di nei, e delle labbra piene e serrate che tradivano il suo disappunto. Ma gli occhi erano luminosi e incredibilmente espressivi, e adesso la stavano guardando così intensamente che Rey rabbrividì.

  «Rose, Rey!» esclamò estasiata la professoressa. «Che gioia, posso presentarvi mio figlio, Ben».

  «Oh,» fece Rose rivolgendosi a Ben «abbiamo sentito molto parlare di lei».

  Rey non riuscì a trattenersi, stavolta. Gli occhi di Ben la fulminarono sul posto, ma lei lo trovò esaltante, in un certo senso. Era così facile farlo arrabbiare?

  «Ben, le mie studentesse Rose Tico e Rey Johnson. Rey è la migliore della classe» disse la donna con orgoglio.

  «Sì, be’…» fece Rey. «Direi che me la cavo, per essere una mocciosa che non vede l’ora di sparlare dei suoi insegnati».

  Rose e Organa scoppiarono a ridere; Rey guardava Ben trionfante, mentre lui era arrossito fino alla punta delle orecchie e sembrava volesse sotterrarsi.

  «Rey è molto arguta» disse la professoressa, ancora ridendo.

  «Sì, me ne sono accorto» commentò Ben. Rey abbassò lo sguardo, perché adesso lui la stava guardando in modo completamente nuovo, completamente travolgente.

  «Per quello che vale, mi dispiace per il suo divorzio» disse Rey.

  «Grazie» rispose Ben. «Ma mi sto rendendo conto che potrebbe essere la cosa migliore che mi sia mai capitata».

  Rey gli sorrise, e Ben le sorrise, e nessuno dei due notò lo sguardo che la professoressa Organa scambiò con Rose.

 
  
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