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Autore: Stekao    08/05/2021    12 recensioni
"Dove andró adesso, che faró?" Questo si ritrova a dire Kaori nel manga, nell'episodio di Sonia, dopo il combattimento avvenuto fra Ryo e Falcon al cimitero... Per amore di Ryo e sentendosi una partner non degna, sarebbe stata disposta ad andarsene subito e a lasciare il suo posto a Sonia... sappiamo peró, che nel manga le cose si sono fortunatamente sistemate in fretta... Ma se invece Kaori avesse messo davvero in atto il suo proposito di andarsene? Se Sonia avesse accettato di prendere il suo posto? Ryo cosa avrebbe fatto?
Il mio what if parte da questa idea, ma saranno una vecchia vicina di casa e una donna "scomparsa" a dare la giusta spinta per far evolvere le cose tra i nostri due adorati sweepers.
Ps. Mi sono divertita ad inserire qua e là piccoli dettagli e dialoghi tratti dal manga, ma catapultandoli ovviamente in un contesto del tutto diverso... Spero di riuscire a farveli cogliere tutti, a voi scoprirli!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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7. DESIDERIO ESAUDITO

Erano passate già due settimane da quando Ryo era tornato a Tokyo e Kaori, uscita dall’ospedale, si era sistemata stabilmente a casa di Tomoko.

Anche Umi e Miki erano tornati a Shinjuku promettendo però a Kaori che si sarebbero risentiti presto.

Miki in realtà aveva insistito non poco perché Kaori ritornasse a casa con loro. Detestava Ryo per come l’aveva lasciata, ma sarebbe stata davvero felice di poterla ospitare nel suo appartamento. Kaori però non aveva alcuna intenzione di tornare a Tokyo con la prospettiva di rivedere costantemente l’uomo che amava…

Aveva deciso di ricominciare una nuova vita senza di lui e lo sweeper, del resto, sembrava aver appoggiato di buon grado questa sua decisione.

Una volta ristabilitasi completamente, si sarebbe messa alla ricerca di un lavoro e sarebbe ripartita al meglio delle sue possibilità. Più facile a dirsi che a farsi visto che, nonostante tentasse in tutti i modi di mostrarsi felice e spensierata, le persone intorno a lei avevano ben presto percepito la profonda tristezza nella quale era sprofondata.

“Kaori?” la chiamó una mattina Midori poco dopo aver accompagnato Naomi a scuola.

“Ti manca molto non è vero?”

Kaori, a quella domanda, arrossì immediatamente

“Ma di chi stai parlando? Chi dovrebbe mancarmi?”

“Smettila di fare la commedia con me… l’ho capito sai, lo abbiamo capito tutti… ma ciò che non capisco invece è perché tu abbia voluto lasciarlo andare così…”

Kaori sospiró… a cosa sarebbe servito continuare a fingere?

“Ho sempre amato molto il lavoro che io e Ryo svolgevamo insieme. Non ero un’assistente molto abile in realtà e gli ho creato non pochi problemi in questi anni, ma… ma ho continuato a stargli accanto perché ero felice di aiutare gli altri ed ero felice con lui… ma poi… poi un giorno lui ha rischiato grosso a causa mia e allora ho capito di dovermi fare da parte anche in nome dell’amore che…che provo per lui… insomma, a che scopo costringerlo a stare con una donna che non ama e che in più sa creare soltanto casini?

In questi giorni insieme ho capito di non poter continuare a fingere e allora… allora ho preso l’unica decisione possibile.

Stavo proprio informando Ryo di questa mia intenzione quando Shimizu è arrivato e il resto lo sai. Però… peró sono riuscita a dirgli che lo amo prima di svenire fra le sue braccia e tutto sommato sono felice di averlo fatto, anche se Ryo ha ovviamente preferito fingere che non gli avessi detto niente.

Forse con il tempo riusciró a dimenticarlo e lui dopotutto, ha diritto a rifarsi una vita come vuole… e con chi vuole” disse abbassando mestamente lo sguardo.

Midori fissó Kaori con profonda tenerezza…

“Io…io vi ho visti insieme Kaori e credo che anche Ryo tenga molto a te. Quando sei stata ferita io ho davvero letto il terrore nei suoi occhi e nei giorni in cui sei stata ricoverata, lui non ha lasciato un attimo il tuo capezzale.

Ho visto i suoi occhi ed erano gli occhi di uomo disperato… io… io credo che un uomo possa avere uno sguardo come quello solo verso la persona per la quale prova un amore profondo… E poi… e poi non è vero che combini soltanto guai, gli hai salvato la vita Kaori”

La ragazza sorrise tristemente…

“Ryo mi vuole bene Midori… Sono stata con lui per anni e sono la sorella del suo migliore amico, ma non credo possa provare per me niente di più. Non mi resta che farmene una ragione. Ho sognato per cinque anni che le cose tra noi potessero cambiare, ma è arrivato il momento di svegliarsi. La verità è che i sogni non si realizzano quasi mai… Ti ringrazio comunque, avevo bisogno di questa chiacchierata…e tu invece?”

“Io cosa?”

“Sei riuscita a raccontare a Tomoko e Akio qualcosa di ciò che è accaduto..?”

“Beh…io…non ancora…o meglio, gli ho raccontato di aver conosciuto Shimizu anni fa e di che persona orribile fosse, ma non sono riuscita a confessare altro…”rispose Midori in imbarazzo

“Non devi vergognarti del tuo passato Midori… non sei la prima e nemmeno l’unica ad aver avuto un passato difficile, ma sono anche le nostre esperienze a renderci quello che siamo e tu…tu sei una persona e una mamma magnifica… Tomoko e Akio non ti giudicheranno, ti vogliono bene e quando si ama davvero qualcuno, tutto il resto non conta…”

Kaori le sorrise e Midori non poté fare a meno di pensare a quanto fosse naturale amare una ragazza come lei...

Era entrata nella sua stanza per consolarla e farle forza e alla fine era accaduto il contrario.

“Hai ragione…troveró il momento giusto per parlargli. Adesso ti lascio riposare” sospiró Midori dispiaciuta nel vedere la sua nuova amica tanto affranta, poi si avvió verso la porta ed uscì.

In quelle due settimane Ryo si era occupato di un paio di incarichi che aveva portato a termine senza particolare entusiasmo.

Per quanto tentasse di non pensarci, il pensiero andava sempre a lei…

-Starà bene? Si sarà rimessa a pieno? Avrà già trovato un nuovo lavoro? E se la chiamassi?-

Mille domande occupavano la sua mente e aveva ben presto capito che, per quanto cercasse di levarsela dalla testa, non sarebbe stato affatto facile farlo.

Aveva ripreso a non dormire… ormai erano giorni che non dormiva più. L’unico sonno ristoratore di cui aveva ricordo era quello sul tetto dell’hotel…accanto a Kaori.

Passava quasi tutte le sue giornate a sparare al poligono per poi, una volta calata la sera, rintanarsi in uno di quei localini di dubbio gusto ed ubriacarsi fino a non pensare.

E così le giornate erano volate via, una dopo l’altra…

Una mattina, recandosi alla stazione, trovó una classica richiesta di aiuto sulla lavagna. La presunta cliente gli aveva dato appuntamento proprio lì e sarebbe arrivata nel giro di un’ora… non aveva voglia di lavorare, non aveva voglia di niente in realtà, se non rimanersene chiuso nella sua stanza senza vedere nessuno, ma doveva farsi forza e andare avanti…se non per vivere, almeno per sopravvivere.

Aspettó quindi pazientemente che la cliente arrivasse e, un’ora dopo, si sentì effettivamente chiamare

“Ryo!” si voltó.

Tanto fu lo stupore nel ritrovarsi davanti Midori.

“Midori?? Ma cosa ci fai qui… Kaori?!” era il suo primo e unico pensiero e, preoccupato, non esitó un attimo nel dimostrarglielo.

Midori sorrise

“Tranquillo, Kaori sta bene… credi che sarei arrivata fin qui in caso di problemi? Mi sarebbe bastato chiamarti…”

Ryo, in imbarazzo, sorrise nervosamente. Avevano tutti ragione, quando c’era di mezzo Kaori non ragionava più.

“Ma sei arrivata adesso da Nagoya col treno? Come hai fatto a lasciarmi un messaggio sulla lavagna?...”

“Ho chiesto un favore a Miki…ho preferito farti un’improvvisata, non so come avresti reagito se ti avessi detto del mio arrivo”

Per un attimo Ryo si stranì.. Che fosse tornata per lui? Beh, ne sarebbe stato lusingato, ma non aveva proprio voglia di pensare anche a come liberarsi di lei.

“Non farti strane idee” Midori interruppe immediatamente il suo flusso di pensieri

“Sono tornata per parlarti di Kaori…”

“Parlarmi di Kaori, ma cosa…?”

“Sei un vigliacco!” questa frase, detta a bruciapelo, lo colpì in pieno petto

“Un vigliacco certo, ho capito come stanno le cose e sono molto arrabbiata con te. Tu cerchi solo di far finta di niente invece di vedere le cose per quelle che sono. Kaori ti ama e tu ami lei, se vi volete bene perché vi fate tutti questi problemi?

Tu saresti pronto a morire per lei e lei sarebbe pronta a morire per te, che altro diamine c’è da sapere?! Quanto puoi essere ridicolo Ryo Saeba… il miglior sweeper del Giappone…Tsè, il miglior vigliacco del Giappone forse!”

Ryo era rimasto completamente basito nel sentire Midori rivolgersi a lui in quel modo.

“Kaori ha detto di amarti, ha rischiato la sua vita per te e tu? Tu l’hai lasciata andare così…? Ma perché?”

“Kaori ha deciso di non voler più continuare il suo lavoro con me e io… io…non ho fatto altro che rispettare la sua decisione e poi, beh insomma Midori, lo hai visto anche tu cosa è successo.. Non sono stato in grado di proteggerla…ho fallito”

“Non hai capito proprio niente mio caro Ryo… Kaori ha deciso di non continuare a lavorare con te perché ti ama ed è convinta che tu non ricambi i suoi sentimenti… non vuole starti tra i piedi, crede di esserti di impiccio! È vissuta accanto a te amandoti in silenzio per anni, io stessa non mi capacito di come abbia fatto! Ma alla fine ha gettato la spugna… Ha capito che starti accanto senza essere corrisposta non le bastava più! Amava il suo lavoro e ama te! Vorrebbe solo poterti stare accanto e sentirsi amata a sua volta… e per quanto riguarda il fatto che tu non sia riuscito a proteggerla… beh, sei comunque riuscito ad allontanarla quel tanto che è bastato perché il colpo non risultasse fatale. Lei ha salvato te, ma tu hai salvato lei!

Ad ogni modo, se tu non le avessi portato le informazioni sul mio conto personalmente offrendoti di risolvere il caso insieme a lei, Kaori sarebbe andata a Susami da sola, avrebbe affrontato la questione da sola e chissà cos’altro sarebbe potuto accadere… non è quindi tenendola lontana da te che la preserverai dai mali del mondo.

Che idiozia privarsi della felicità per paura!

E comunque dovresti smetterla di atteggiarti a supereroe dal cuore di acciaio… sei un uomo anche tu Ryo ed è bene che tu te ne renda conto… Puoi sbagliare e provare sentimenti come tutti noi comuni mortali! E se ci pensi bene hai avuto il tuo attimo di smarrimento proprio mentre Kaori ti stava dicendo che non sarebbe tornata a casa con te… questo che cosa ti fa capire?”

Ryo la fissó con sguardo interrogativo non riuscendo a comprendere dov’è che la donna volesse arrivare.

“Che è lei la tua forza! Hai perso il controllo non appena ti sei reso conto che lei ti stava lasciando… è solo tenendola al tuo fianco e amandola come ti sei sempre negato di fare in questi anni, che troverai tutta la forza che ti serve! E comunque è giusto che lei faccia le sue scelte, ma sapendo davvero come stanno le cose!”

Midori si avvicinó a Ryo afferrandogli una mano...

“Smettila di decidere per entrambi ostinandoti a farvi soffrire… Kaori sta male Ryo… è questo che vuoi per lei? Come puoi davvero pensare che stia meglio senza di te? E tu? Guardati…sei l’ombra di te stesso e appena mi hai visto hai subito pensato a lei… ed immagino che tu lo faccia spesso… sempre”

Ryo abbassó lo sguardo. Non lo avrebbe mai ammesso, ma il suo silenzio fu più esplicito di mille parole.

“Voi mi avete aiutato ridandomi la mia vita e io voglio ridarvi la vostra” continuò Midori

“Devi dirle che la ami Ryo, lei deve saperlo, e non me ne andró di qui senza di te… il prossimo treno parte fra due ore… e costi quel che costi tu verrai a Nagoya con me a riprenderti Kaori!”

Lo sweeper rimase per qualche secondo a guardare quella donna che in pochi attimi era riuscita a far crollare tutto il suo castello di paure, dubbi e incertezze.

Amava Kaori, più della sua stessa vita e lei chiedeva solo di essere amata… in quegli anni aveva affrontato ogni pericolo per lei e non aveva fallito mai… Aveva perso il suo sangue freddo solo nel momento in cui era stata lei, di sua spontanea volontà, a dirgli di volersene andare per sempre… Ora lo aveva finalmente capito, aveva solo bisogno di lei, della sua vicinanza e del suo amore…potevano essere forti, ma solo insieme!

Che cavolo stava facendo ancora lì?

“Col treno veloce quanto ci impiegheremo?” disse all’improvviso rivolgendosi a Midori

“Circa un’ora e mezza…”rispose la donna

“Bene allora, ma prima devo fare una cosa” aggiunse rivolgendole un enigmatico sorriso. La ragazza, stranita, evitò di fare domande… sorrise a sua volta, più che soddisfatta.

Non appena arrivarono a casa di Tomoko, Ryo si sentiva nervoso come un ragazzino al primo appuntamento.

L’aveva lasciata all’ospedale liquidandola con poche parole… Come un vero bastardo. Non che di solito si comportasse meglio con lei, ma diamine…quella donna si era presa un proiettile in pieno petto per proteggerlo e lui non era stato in grado neanche di dirle grazie ed abbracciarla. Aveva davvero paura di come lei lo avrebbe accolto.

Non appena Tomoko, che stava tenendo in collo il piccolo Juro, aprì la porta vedendo Midori in compagnia di Ryo, strizzó l’occhiolino divertita in direzione dell’uomo per poi accompagnarlo cautamente verso la stanza nella quale Kaori stava riposando.

Bussó alla porta e Kaori la invitò ad entrare.

Non appena Ryo varcó la soglia, restó incantato nel vedere Kaori con i capelli più corti del solito, seduta sul letto intenta a leggere. Lei, voltandosi, spalancó gli occhi per lo stupore, facendo cadere involontariamente a terra il libro che stava leggendo.

“Ryo?! Che ci fai qui?”

Tomoko a quel punto chiuse la porta lasciandoli soli e avviandosi con Midori e il bambino verso il giardino.

“Sono venuto a trovarti” rispose lo sweeper maledicendosi un attimo dopo per la bugia che aveva appena detto. Lui non voleva andarla a trovare, lui voleva riportarla a casa e subito!

“Non mi andava di aspettare che venissi a trovarmi tu a Tokyo…” le sorrise

“Come stai?” continuó, attendendo una risposta che tardava ad arrivare. Kaori infatti era rimasta completamente imbambolata a guardarlo. Per niente al mondo si sarebbe aspettata di ritrovarselo lì.

“B-bene..”rispose balbettando

“Hai tagliato i capelli…”

“Oh beh sì… comincia a fare veramente caldo e ho provato a tagliarli da sola… non sono venuti un granchè, ma…”

“Ti stanno benissimo invece” la interruppe lui fissandola con uno sguardo pieno di amore.

“E tu? Stai bene? ” chiese lei cercando di nascondere l’imbarazzo provato per il piccolo complimento che Ryo le aveva appena rivolto.

“Sì…” rispose lo sweeper, per poi correggersi subito dopo

“O meglio, no…”

Kaori lo guardò stranita…

“Non stai bene?”

“Beh, in realtà adesso…sì…ora che sono qui…”rispose Ryo in imbarazzo, ma deciso a non nascondersi più.

La donna per un attimo pensò di aver sognato… Ryo aveva davvero detto quello che aveva detto??!

“Kaori… volevo scusarmi per essermene andato via così… Per averti lasciato in quel modo all’ospedale...”

“Ryo io…”

“No, lasciami finire… Tu... Tu sei quasi morta per me e la verità è che io… io ho avuto una paura fottuta.

Prima di conoscerti la paura non era mai entrata nella mia vita Kaori, non sono riuscito a gestire il dolore provato nel vederti in quel modo e… sono stato un vigliacco, semplicemente.

Se vuoi davvero ricominciare una vita lontano da Tokyo…lontano da me… io… io non te lo impediró, ma tu hai avuto il coraggio di dirmi qualcosa quel giorno, prima di perdere i sensi e io…”

Kaori arrossì, aveva capito perfettamente a cosa Ryo si stesse riferendo…

“Ecco vedi…la verità è che ho un segreto che vorrei rivelarti”

La ragazza, di fronte a quella confessione, rimase sorpresa.

“Un segreto?” chiese Kaori piuttosto incuriosita

“Sì…beh… quella notte… sul tetto… quando abbiamo visto la stella cadente… in realtà… sì, insomma, in realtà anche io ho espresso un desiderio” confessó a disagio vergognandosi non poco per quell’ammissione

“Davvero?” sorrise Kaori divertita

“Beh…ecco… uffa… sì” rispose lui grattandosi nervosamente la testa.

“E cosa hai desiderato?” chiese Kaori facendosi tutto a un tratto più audace.

Ryo per un attimo titubó, ma poi, facendo appello a tutta la sua forza, decise che non avrebbe atteso un minuto di più per dirle come stavano davvero le cose.

“Di riuscire a non farti mai più soffrire ed imparare a dimostrarti ogni giorno quello che provo per te”

“Ryo…” Sospiró Kaori incredula cercando di trattenere le lacrime

“Ma ho fallito Kaori… quando ti ho vista ferita, ricoperta di sangue io… il mio cervello è andato completamente in tilt… Se ti fosse successo qualcosa io mi sarei ucciso seduta stante”

Kaori rimase completamente basita di fronte a quella confessione. Ryo sarebbe davvero stato pronto a morire con e per lei.

“Sono stato un vigliacco Kaori… quando ti ho vista così io… io mi sono tirato indietro ancora una volta...e ho deciso io, per entrambi, senza averne il diritto. Certo, sono ancora terrorizzato all’idea che possa succederti qualcosa, ma ho capito che non potevo lasciarti andare senza essere sincero con te fino in fondo…permettimi di esaudire il mio desiderio…sono pronto a proteggerti con tutto me stesso e so di poterlo fare se tu mi vuoi… ancora”

“Ryo!!!” Kaori saltó fuori dal letto gettandosi letteralmente fra le sue braccia stringendolo forte a sé come a non volerlo lasciare andare mai più.

“Oh Ryo, non c’è niente che desideri di più al mondo che amarti ed essere amata da te. Voglio stare solo al tuo fianco, per sempre!” gli disse cominciando a piangere convulsamente

L’uomo prese ad accarezzarle dolcemente la testa, passando le sue dita tra i suoi bellissimi capelli corti. Socchiuse gli occhi tornando con la mente a quel giorno ormai lontano… a quell’incontro rivelatosi il più importante di tutta la sua vita…

“Sei tornato Sugar Boy…”le sussurró dolcemente.

Kaori restó completamente attonita nell’udire quella frase. Lui si ricordava di lei, della prima vera volta in cui si erano conosciuti, e di quel dolce nomignolo che le aveva dato fingendo di scambiarla per un ragazzo.

Profondamente commossa e vinta da quel turbine di emozioni che sentiva scoppiarle nel cuore, continuó a piangere tenendosi stretta a Ryo fino a che l’uomo, allontanandosi dal suo abbraccio, le prese il viso fra le mani asciugandole le lacrime con i pollici…

“E c’è ancora una cosa importante che devo dirti… non mi sei mai stata di impiccio Kaori, tu…tu sei la mia forza e questo non devi dubitarlo mai. Voglio te al mio fianco… solo te… ” e così dicendo avvicinó delicatamente le sue labbra a quelle di lei ritrovandosi entrambi, in pochi attimi, trascinati in un vortice di emozioni mai provate prima.

Fu un bacio dolce, delicato, timido… un lento conoscersi, assaporarsi, fino a perdersi l’una nei respiri dell’altro…

Il loro primo, magnifico, bacio.

L’esigenza di aria li obbligó peró a distaccarsi e la donna, ancora incredula per quel contatto a lungo bramato, non potè fare a meno di stringersi più forte a Ryo nascondendo il suo viso nell’incavo del suo collo vinta dall’imbarazzo, ma felice come non lo era mai stata in tutta la sua vita.

“Torniamo a casa sugar? ” le sussurrò lui rilasciandole un altro dolce bacio sull’orecchio.

“Torniamo a casa”.

   
 
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