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Autore: Lights    29/08/2009    0 recensioni
il lancio della monetina è stato uno shock per tutti noi fans...che ancora oggi non ci diamo pace ^_^ ... e se fosse uscito testa che cosa sarebbe successo alla vita di Harm e Mac a Londra? Lo vedremo insieme.... buona lettura... Light
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Wow!!! Mamma non sapevo che papà fosse così romantico.- Disse la giovane donna quando Mac finì di raccontare.
La donna rise di gusto all’espressione sbalordita dipinta sul viso della figlia.
- Una dichiarazione da sogno!- Continuò estasiata mentre nella sua mente iniziavano a prendere forma le immagini dei suoi genitori in quel momento.
- Eh già.- Confermò divertita Mac.
Le due donne rimasero in silenzio, sedute sulle poltrone in veranda, facendosi accarezzare dall’aria calda del pomeriggio estivo.
- Come vorrei vivere una storia d’amore così!- Disse dopo un po’ la ragazza con occhi sognanti.
Mac la guardò con amore e poi la circondò con un braccio attirandola a sé, accarezzandole dolcemente la testa facendo scivolare tra le dita i lunghi capelli castani della figlia.
- L’avrai piccola mia. In fondo hai solo sedici anni, vedrai, prima o poi verrà anche il tuo momento.-
- Speriamo che arrivi presto!- Confessò impaziente.
Le due donne passarono il resto del pomeriggio a chiacchierare e Kate ne approfittò per farsi raccontare dalla madre le numerosi missioni che aveva fatto prima della sua nascita, di come aveva collaborato con l’allora Tenente Coats e il Sergente Galidenz, degli scontri e battibecchi con il padre.
Il pomeriggio passò velocemente in quel viaggio nel passato.
- Ma mamma non ti mancano le missioni che per colpa mia no hai più potuto fare?- Le chiese la figlia dopo che ebbe finito di raccontarle uno dei tanti casi che l’avevano vista impegnata in Afghanistan.
Mac osservò attentamente la figlia.
Ogni giorno quando si soffermava a guardare quegli occhi verde chiaro così simili a quelli del padre non poteva che ringraziare Dio per l’enorme fortuna che le aveva donato: quella di essere madre.
Kate più cresceva e più diventava simile ad Harm, creando una perfetta e complice sintonia tra padre e figlia.
Sorrise felice, aveva avuto tutto dalla vita, forse anche molto di più di quello che aveva chiesto o solamente sperato.
- No.- Rispose semplicemente sorridendole. – Se dovessi tornare indietro farei tutto quello che ho fatto.- Le disse prendendole il viso tra le mani e posandole un bacio sulla fronte. – Tu e tuo padre siete la mia fortuna.-
- Ti voglio bene mamma.- Le rispose sinceramente la ragazza abbracciando forte la donna.
- Hei voi due!!- Uscì Harm in veranda – avete finito di oziare?- Le ammonì con un finto tono di rimprovero.
- Invidioso Signor Ammiraglio?- Lo schermì Kate portandosi la mano alla bocca per nascondere la risatina.
- Badi a come parli signorina Rabb.- Le puntò il dito contro che prontamente la ragazza afferrò facendosi stringere dall’uomo subito dopo e con l’altro braccio coinvolse in quel groviglio anche Mac.
Un colpo di tosse distrasse i tre dal loro momento famigliare e si girarono nella direzione dove era venuto.
- Generale, Ammiraglio.- Salutò l’uomo con rispetto, sorridendo ai due superiori.
- Maggiore Galidenz che bella sorpresa.- Disse Mac riconoscendo l’uomo.
- Eravamo di passaggio e siamo passati a salutarvi.- Continuò la donna a fianco dell’uomo.
- Capitano Coats che bella sorpresa.- Disse sorpreso Harm scorgendo la donna andandole incontro. – Ma che ci fate da queste parti.
- Abbiamo avuto il trasferimento e visto che Jake frequenterà qui la scuola siamo alla ricerca di una casa nei dintorni. Abbiamo appuntamento più tardi con l’Agente immobiliare che ci deve mostrare una villetta.- Rispose Jennifer.
- Questa si che è una bella notizia!- Esclamò entusiasta Mac abbracciando la donna – Chissà come si sarà fatto grande Jake.-
- Lo vedrà con i suoi occhi Generale. Dovrebbe essere qui a momenti.- Rispose orgoglioso Galindez.
- Ma tu devi essere Kate?- Chiese Jennifer accorgendosi della presenza della ragazza avvicinandosi a lei guardandola ammirata notando subito la somiglianza sorprendente con il padre e la madre.
- Lo sai che io ti ho aiutato a nascere?- Le disse emozionata.
- Si mamma me lo racconta spesso aggiungendo tra l’altro che se non fosse stato per lei Signora papà sarebbe ancora preso dal panico.- Rise divertita.
- Piccola impertinente.- La rimproverò divertito Harm mentre gli altri scoppiarono a ridere. - Ma non stiamo qui, entriamo in casa.-
Entrarono in caso e si tuffarono nei ricordi.
Dopo un’oretta di chiacchere Kate lasciò i quattro adulti conversare tranquillamente e andò a leggere un libro in veranda immergendosi completamente nella lettura.
- Ciao!-
La voce squillante di quel saluto le fece distogliere l’attenzione dal libro.
Kate alzò la testa incrociando due occhi scuri come la pece che la osservavano curiosi e sentì un tuffo al cuore.
- C-i-a-o.- Salutò il ragazzo imbarazzata arrossendo lievemente.
- E’ questa la casa dell’Ammiraglio Rabb e del Generale Mackenzie?- Le chiese guardandosi attorno.
Kate fece segno di si con la testa non riuscendo ad emettere nessun suono.
Tutto all’improvviso aveva perso l’uso della parola, non riuscendo a staccare gli occhi da quel ragazzo.
- Allora tu devi essere Kate, io sono Jake!- Continuò entusiasto porgendole la mano – Sai mia mamma ti ha fatto nascere.- Le sorrise più apertamente come se fosse divertito da quella cosa.
Kate strinse la sua mano e sentì al contatto con essa un altro tuffo al cuore.
- Si lo so, mia mamma me lo racconta spesso quando vuole prendere in giro papà.- Disse tutto in un fiato alzandosi in piedi, notando quando il ragazzo fosse molto più alto di lei.
Passato l’attimo iniziale di imbarazzo proseguirono la conversazione seduti sulla ringhiera del portico facendosi accarezzare dal vento tiepido della sera.
- Ma allora sei qui!- Li raggiunse la voce severa di Jennifer che era uscita per vedere come mai quel scapestrato di suo figlio non era ancora arrivato, seguita subito dopo da Mac.
I due ragazzi quasi sussultarono a quella intrusione.
Il piccolo AJ attirò l’ attenzione di Sarah facendosi prendere in braccio.
- E tu? Non eri con papà?- Chiese divertita al piccino guardandolo dritto negli occhi.
AJ era arrivato in un bel giorno di primavera, senza programmi, progetti, all’improvviso quando ormai tutto era già stato deciso per essere una famiglia a tre.
Mac strofinò la guancia sul quella del piccolo mentre le sue mani paffute le accarezzavano il viso.
Erano passati sei anni dal quel piccolo miracolo e da allora Mac aveva imparato a non stupirsi più di quanto poteva essere imprevedibile la vita.
Sarah si riconcentrò sui due giovani e poi si soffermò sulla figlia che era completamente rapita da Jake.
Sorrise consapevole di quello che stava accadendo nel animo, mente e cuore di Kate.
Inspirò impercettibilmente come a volersi farsi coraggio di quello che avrebbe dovuto affrontare, ovvero dire ad Harm, che la sua bambina, non era più una bambina!




Semper fidelis


Light

 

 

 

Un speciale ringraziamento alle amiche del jagsite che hanno collaborato a questa storia (penny, foxina, sarah73, fra86), che senza il loro aiuto non avrebbe mai preso vita!!

 

   
 
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