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Autore: Novelist Nemesi    04/09/2009    1 recensioni
Bene, finalmente trovo il coraggio di postare una fan fiction sui una band che apprezzo molto, i My Chemical Romance. Tutto procede nella maniera più tranquilla nella vita di Gerard e del fratello Mikey, liceali, insieme al loro amico Frank, che combina solo pasticci. Sono ragazzi, hanno voglia di fare, di dire, di parlare. Questa storia è un viaggio, signori. Che ho cercato di rendere. E spero vi piaccia.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mikey era appena uscito da una caffetteria con delle lattine di caffellatte per tutti quanti, provati da tutto quello che avevano passato. Ormai era certo che era ora di tornare a casa, e decise di spiegare il perché di quella scappatella.
Sentiva il bisogno impellente di cambiare qualcosa nella sua vita, vedere il posto che tanto sognava, senza supporto, provare la sensazione di cavarsela da soli. Dimostrare qualcosa a Gerard, ai suoi genitori, ma soprattutto a se stesso.
-Mi dispiace avervi fatto dannare così…-
-L’importante è che non dai più colpi di testa del genere-
-Ma sentitelo, il fratellone! Eri o non eri tu quello che voleva ammazzarlo di botte?!-
-D-davvero?- chiese Mikey col caffè vicino alla bocca
-Mettiti nei miei panni!- rispose di colpo Gerard.
Un fischio interruppe bruscamente quella conversazione, mentre sul volto di Bob si formava un sorriso amaro
-Il mio treno sta per partire… Bè, ragazzi… E’ stato un piacere-
Lo abbracciarono, tutti un po’ tristi, mentre Mikey provava solo tanta riconoscenza –Salutaci il signor Thomas-
-Ah ah ah ah, come no, contaci!-
-Speriamo che non sia il nostro ultimo saluto questo…-
-Invece mi sa tanto che di occasioni per rivederci ce ne saranno ben poche…- poi si voltò verso Mikey –E’ stato un piacere salvarti la pelle. In gamba, okay?-
E anche per loro era venuto il momento di tornare a casa.
Incredibile ma vero, quel viaggio era servito a tutti, non solo a Mikey: Frank e Ray erano finalmente riusciti ad andare d’accordo, Gerard era dimagrito (non era forse quello che voleva?), ma soprattutto era riuscito a trovare un qualcosa per essere più vicino a suo fratello.
L’unico problema che si prospettava, ora, era affrontare la famiglia una volta tornati.
Suonare il campanello non fu mai così difficile.
La vedevano, la loro mamma, stanca, che sembrava non chiudesse occhio da una vita, un fazzoletto in mano. Quando vide davanti ai suoi occhi non ci poteva credere.
-Ciao, mamma…- disse gerard
-Ma dove ti eri cacciato?!- sua madre abbracciò subito Mikey. Gerard sorrise, sospirando.
-Vieni dentro…-
Un caffè, qualche dolce, il calore di casa. Tutto questo non c’era a New York. Mikey dovette riconoscerlo.
C’era comunque qualcuno che mancava all’appello –La nonna?-
-L’ho chiamata poco fa, dormiva. Scenderà tra poco-
-Bene! Ci siamo finalmente tutti, vedo!-
Gerard fece un sorriso forse esagerato, ma per lui sembrava di non vederla da una vita.
-Nonna…-
-Ma guarda, ci sei anche tu, Gerard! E hai riportato Michael a casa…- gli accarezzò la guancia –Sei proprio un bravo ragazzo…-
Gerard arrossì, prendendo la mano della nonna e staccandola dalla guancia
-Infatti ti meriti un premio! Faremo una bella grigliata fuori e…-
-No, papà, ti prego.. Proprio ora che ho perso un po’ di peso…-
-Non essere sciocco, Gerard! la carne farà bene alla tua dieta! In effetti mi sembravi un po’ diverso… Ma non preoccuparti, ci penserò io a farti prendere un peso forma coi fiocchi!-
-Aiuto…- disse Gerard davanti alle parole di sua nonna.
 

Ne era passato di tempo da allora.
Ora vivevano a New York. Che strana ironia.
Mikey lavorava, Gerard lavorava, dopo essersi laureato in una scuola d’arte. Ognuno inseguiva le proprie passioni, mentre cercavano di rendersi indipendenti.
E Frank? Oh, lui per nulla al mondo avrebbe lasciato il New Jersey! Quando gli proposero di trovarsi un appartamento tutti insieme dopo il diploma, fu categorico.
-Vorrete scherzare, mi auguro! Io dal New Jersey non mi muovo. Mi dispiace, ma non saprei vivere senza la sua sporcizia. E poi, stavo pensando di trovare casa qui con Jamia- manco fossero sposati.
Anche ray era momentaneamente rimasto nel New Jersey, aspettando di trovarsi qualcosa di meglio.
E Bob, dopo quella volta, non l’avevano più visto né sentito.
Era passato davvero tanto tempo.
11 settembre 2001
Sappiamo tutti cosa successe.
Qualcosa in Gerard si era sbloccato. Come se sentiva il bisogno di fare qualcosa. Chiamò tutti a rapporto. Mikey, Frank, Ray e Matt, un loro amico.
Quando spiegò cosa aveva in mente per poco non gli davano del pazzo. Anzi, Frank era entusiasta.
-Una band? Davvero davvero? A me farebbe comodo! Sai com’è, con dei tatuaggi non riesco a trovare lavoro tanto facilmente…-
-Ma tu vivi ancora a Belleville… Poi come fai?-
-Se guadagniamo bene a ogni serata, non sarà un problema fare benzina-
-Tu la fai troppo semplice-
-E poi non avete un bassista- disse Mikey
-E’ qui che ti sbagli, fratellino-
Mikey all’inizio non ne voleva proprio sapere –Oh, no… No, no, no…-
-Ti prego… Te lo compro io un basso se necessario!-
-Ti pregooooo…- lo seguì Frank facendo gli occhi dolci
Bè, alla fine l’avevano convinto.
E il nome?
Mikey ebbe l’onore di sceglierlo.
My Chemical Romance.
Fu come l’inizio di una nuova vita.
Due album, concerti ovunque, interviste… Stavano facendo davvero molta strada.
Ma quando si raggiunge una certa tappa, le cose sembrano prendere una brutta piega.
Matt se n’era infatti andato. Non andava più d’accordo con l’opinione degli altri su certe cose. Venne mandato via senza troppi complimenti.
E adesso? Senza batterista, che si fa?
-Pronto?- disse Gerard davanti al cellulare. Capelli lunghi, trucco stravagante, pesante, vestito sul nero e il rosso. Guardava con malinconia alcune foto di sua nonna, scomparsa da tempo. Matt era andato via, sua nonna non c’era più… E anche Mikey cominciava ad avere crisi di nervi. Improvvisamente si trovò addosso un sacco di problemi da affrontare.
Ma per gli amici c’era sempre.
-Geeeeeee? Sono Bert!-
-Oh, ciao! Qual buon vento?-
-Ho saputo che avete dei problemi nella band, no? Una bevuta insieme è quello che ci vuole-
-No, niente, alcol. Quella roba non la tocco più- infatti mettiamoci tra i problemi della band la disintossicazione di gerard da droghe e alcol. Ne abusava in gran quantità, soprattutto quando era morta la nonna, ci aveva dato proprio dentro. Chissà se si poteva andare ancora più in basso.
-E’ un modo di dire, Gee. Ti aspetto con gli altri alla nostra sala prove-
-Va bene. Ci vediamo tra poco-
-Chi era, fratellino?-
-Bert-
-Il cantante dei The Used?-
-Ah ah. Ci invita a svagarci un po’. Chiama gli altri-
Gli amici facevano cose miracolose, davvero. O almeno, ti facevano momentaneamente dimenticare i problemi.
-A proposito, a qualche batterista c’avete pensato?-
-No… Qualcuno si è presentato, ma stare dietro a Matt non è cosa semplice…-
Una voce sconosciuta chiamava a gran voce Bert, chiedeva qualcosa su dei fili.
Quando videro spuntare la persona che lo aveva chiamato, non ci credevano: biondo, un piercing al labbro, occhi azzurri, sempre con quei fili addosso. E anche lui li riconobbe
-Noooooooooo! Gerard coi capelli lunghi! Ma ci siete proprio tutti!-
-Tu, piuttosto! Che fai qui?!-
-Non lo sapevi? Sono il tecnico del suono dei The Used! Ah, ovviamente ho comprato i vostri dischi! Molto buoni!-
-Vi conoscete?- chiese Bert
-E’ una lunga storia…- disse Frank
-Sì, ma ora abbiamo un po’ di problemi… Il nostro batterista non c’è più…-
-Cavolo, pace all’anima sua e condoglianze…-
-Non intendevo che è morto… E’ solo andato via-
-Oh- disse Bob cadendo dalle nuvole –Quindi ora non avete un batterista?-
-Già…-
-Posso aiutarvi se vi va. Io la suono, d’altronde-
-Ma…-
-Me lo concedete un provino?-
Bert aiutò la situazione –Ma sì, fateglielo fare. Non ve ne pentirete-
In fondo, che avevano da perdere?
Dopo l’esibizione di Bob… Bè, cavolo se era bravo! Mica se lo facevano scappare un talento simile! Tutt’altra cosa rispetto al tamburello a New York quella volta!
-Non c’è bisogno neanche di pensarci! Sei il benvenuto nella band! Non credo che troverai difficile imparare i nostri pezzi!-
Quanto tempo era passato da allora…
Forse quella volta, quel viaggio, era solo un piccolo filo, un collegamento che li portò dove stavano adesso.
Un qualcosa che ricordano ancora con nostalgia.
-Ehi, Mikey! Se scappassi da qualche altra parte? che ne diresti di Las Vegas?-
-Ma smettila, Frank!-

Ed eccoci arrivati alla conclusione... Francamente avrei voluto un qualcosa di meglio, ma non credevo fosse così difficile trovare un finale decente...
Dunque, spero davvero che vi sia piaciuto, e non posso che ringraziarvi di cuore per aver seguito questa storia!
Grazie mille!
  
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