GREAT
FRIENDS
“The best thing about being a girl
is, now I don’t
have to pretend to be a boy.”
AVERY
JACKSON
-Va
bene, respira. Puoi farcela. Sono solo i tuoi amici, non mostri.
– il piccolo
mantra che Nicole si ripeteva in testa dalla sera prima era riuscito a
rilassarla fino alla colazione ma poi, man mano che si avvicinava alla
Stanza
delle Necessità, stava svanendo ad ogni passo.
- Nicky, finalmente!
Pensavo di dover fare il
barbagianni per tutto il giorno! – a riscuoterla dai suoi
pensieri ci pensò
Jonah, seduto esattamente di fronte al muro dove, come loro sapevano,
sarebbe
apparsa la porta della Stanza delle Necessità.
- Ciao Jonah, felice
di vederti. Bello il colore dei
capelli. – rispose la ragazza, riferendosi alla chioma riccia
dell’amico che,
in quel momento, era un misto tra rosso e rosa, con qualche macchia
arancione.
Uno sano di mente avrebbe capito che quei colori erano un pugno in un
occhio,
soprattutto considerando la divisa blu-argento, ma a Jonah sembrava non
importare. Infatti, si passò una mano tra i capelli,
scompigliandoli ancora di
più.
- Che ci posso fare,
ho stile da vendere. Forza
andiamo, gli altri ci stanno già aspettando. – e
dicendo queste parole, il
Corvonero si spostò dalla parete, permettendo
così alla porta di apparire. I
due entrarono subito, per evitare di essere visti dai prefetti oppure
da Gazza,
e Nicole venne investita dall’odore del tè e dei
pasticcini, di sicuro idea di Elias,
suo coetaneo Grifondoro e gemello di Jonah. Nella stanza vide
già tutti i suoi
amici: Annabeth era seduta su una sedia in broccato scuro, sorseggiando
una
tazza di tè mentre ascoltava i discorsi senza senso di
Elias, impegnato a
raccontare l’ultima partita di Quidditch; poco più
in là, Dustin disegnava sul
suo taccuino e Edison e Marianne giocavano a scacchi. La prima ad
accorgersi
dell’ingresso dei due fu proprio quest’ultima, che
li salutò con la mano
destra.
- Finalmente arriva
la nostra principessa! Pensavamo
di doverti aspettare in eterno! – esclamò la
Serpeverde ridendo e gli altri
iniziarono a ridere. Nicole scosse la testa sorridendo, avvicinandosi
all’amica
per abbracciarla.
- Tutta colpa di
Jonah, mi ha distratto qui fuori. –
replicò e il ragazzo emise un verso indignato, facendo
ridere ancora di più i
ragazzi.
- Bene, dopo aver
decretato quanto sia stupido il
nostro clown preferito, - non guardarmi così, i tuoi capelli
sono davvero
brutti, - possiamo scoprire il perché di questa riunione
improvvisata? – Dustin
mise da parte il blocco da disegno e si passò le mani sulla
divisa giallo-nera,
osservando poi attentamente gli altri componenti del gruppo.
- Beh, dobbiamo
chiedere a Nicky, visto che è lei
l’ultima arrivata. – rispose Annabeth e
l’attenzione di tutti si rivolse sulla
Grifondoro. Nicole sentì la gola secca, capendo che quello
era il momento
adatto. Prese un profondo respiro, prima di iniziare a parlare.
-
D’accordo. Vi ho chiesto il favore di riunirvi tutti
qui perché ho delle cose molto importanti da dire.
Io… non sono stata molto
sincera con voi. – la Grifondoro pronunciò quelle
ultime parole timidamente e
notò subito gli sguardi che gli altri si scambiarono. A quel
punto, Edison le
sorrise dolcemente.
- Continua pure, ti
ascoltiamo. – disse il ragazzo
rassicurandola. Nicole prese un altro respiro.
- Ci conosciamo ormai
da sei anni e posso dire con
certezza che siete le persone più importanti della mia vita.
È per questo che
ho deciso oggi di rivelarvi una cosa sulla mia vita, sul mio passato.
So che
sarà difficile da capire, per questo vi chiedo la massima
attenzione per –
- Nicky, lo sappiamo.
– il commento improvviso di
Elias, che ricevette occhiatacce da tutti gli altri, ebbero il potere
di zittire
la ragazza, che spalancò gli occhi. Per risolvere la
situazione, Marianne prese
parola.
- Quello che Elias
cercava di dire è che non ti devi
preoccupare di nulla. Abbiamo capito la tua
“situazione”, se così vogliamo
chiamarla e ti ameremo per sempre. Sei e rimani la nostra migliore
amica. – spiegò
la Serpeverde e Nicole sentì gli occhi pizzicare.
- Quindi…
a voi sta bene? Non mi considerate un
mostro? – pigolò la corvina e gli altri negarono.
- Fai
parte della nostra famiglia, accettalo! – esclamò
Jonah correndo ad abbracciarla, imitato poi da tutti gli altri.
Così, avvolta
da tutto l’amore dei suoi migliori amici, Nicole non poteva
desiderare di
meglio.