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Autore: Legar    08/12/2022    5 recensioni
[Aurora Sinistra/Wilhelmina Caporal]
Si incontrano all’alba, quando una rientra dalla torre più alta del castello e l’altra esce per occuparsi delle creature nei terreni più lontani. [...]
I vincoli non importano, per la curiosità di una abituata a varcare i confini del firmamento e un’altra che accarezza i limiti dell’umano.

[Prima classificata a pari merito al contest "La Fiera delle Coppie Crack II Edizione - Remix" indetto da Millythegoat/CatherineC94 sul forum Ferisce la penna.]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Aurora Sinistra, Wilhelmina Caporal
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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“Nothing really matters

anyway the wind blows.”

(Bohemian Rhapsody - Queen)

 

 

Il vento non sposta le stelle

 

Si incontrano all’alba, quando una rientra dalla torre più alta del castello e l’altra esce per occuparsi delle creature nei terreni più lontani. Si augurano il buongiorno e la buonanotte nella quiete sospesa degli alloggi degli insegnanti.

Aurora nota il suo sorriso franco e sbrigativo, domandandosi quanta tempesta vi sia anche oltre le pieghe di quella bocca. Wilhelmina coglie lo sguardo deciso, chiedendosi con discrezione cosa lo faccia sciogliere.

I loro mantelli si toccano al passaggio, le mani non si sfiorano.

Ma non si frenano, più tardi, a cena, in due gesti fintamente casuali che si incrociano a metà strada sotto la tovaglia. I vincoli non importano, per la curiosità di una abituata a varcare i confini del firmamento e un’altra che accarezza i limiti dell’umano.

«Pensi di poter raggiungermi più tardi? Credo di aver intravisto un gruppo di Knarl dall’alto.»

«Ma certo.»

*

Le stelle lontane non si curano dei sussurri degli amanti, e i telescopi della professoressa Sinistra non indagano le dita tra i capelli – così vicine, adesso.

«Scioglili.»

Wilhelmina tira indietro il capo proteggendo la crocchia severa. «Mi piacciono così.»

Sciolti intralcerebbero il lavoro nel vento fuori. Legati sono un impedimento a carezze nuove, intimità incastrata nelle ciocche ingrigite.

«Nella mia torre faccio io le regole.»

Potrà aver visto meno lune, Aurora, e la sua chioma più scura ne è la prova. Ma colori diversi non le importano, perché da quando assiste al loro sorgere tra le braccia della collega tutti gli astri sono più brillanti.

“Buongiorno” e “buonanotte” sono diventati confidenze prive di futilità.

*

Dita laccate di rosso tirano la pipa e Wilhelmina geme infastidita. «Smettila. Non venirmi a cercare mentre fumo, se ti dà fastidio.»

Aurora si lascia andare a una risatina che la fa sembrare ancora più giovane. «Mina…»

Alcune prime parole tra loro per chiederle di fumare lontano, così l’altra non gliel’ha mai più imposto.

«…non l’hai ancora capito?»

Molte altre parole per domandarle una prossimità sfuggente come un Ippogrifo nella bufera.

Aurora termina sulle sue labbra: «Se devi smettere di fumare in mia presenza, è solo perché preferisco utilizzi migliori di questa bocca.»

Occhi accesi la sfiorano, ciglia lunghe la scrutano.

«Tu sei troppo…» Wilhelmina scuote il capo. Gliel’ha già detto.

Aurora le prende il mento tra le dita e stringe. «Tu puzzi dello sterco dei tuoi animali, la tua pelle è una costellazione di lividi e graffi, la tua voce è peggio dei versi dei tuoi mostri.» Le morde le labbra, perché sia lei a lasciarle gli unici segni addosso con qualche valore. «Ma a me non interessa.»

«Dovrebbe.» L’altra ribatte alle illusioni dei corpi celesti con tono burbero e pelle arrendevole: «Tu hai la testa tra le stelle.»

Nessuna delle sue obiezioni è destinata a perdurare, tutte calano e sorgono, nessuna ha importanza.

Aurora sorride. «È un posto bellissimo; raggiungimi.»

Wilhelmina lo fa sempre, sempre tentata di scappare, e l’altra la trattiene per le unghie.

Perché le stelle non si fanno spostare dal vento.

 

 

 

 

Note:

Inutile dire che questa ship è assolutamente inedita per me e, se le mie ricerche sono corrette, anche per il fandom di Harry Potter su EFP. Non so raccontarvi esattamente come sia nata, da un momento in cui volevo scrivere di professori a Hogwarts. L’ho iniziata l’anno scorso, ma revisionata approfonditamente soltanto ora, dopo mesi in cui è stata chiusa in una cartella del mio computer. Dettagli come la pipa, le stelle sono canon; per il resto, probabilmente l’unica interazione tra questi due personaggi a cui assiste Harry nei libri è una semplice conversazione.

La citazione all’inizio viene dal contest a cui la flashfic partecipa.

Spero che la storia vi sia piaciuta, vi ringrazio per aver letto e per il tempo che vorrete dedicare a un commento.

Tra una pubblicazione e l’altra, mi potete trovare anche su Facebook e Instagram.

Alla prossima!

Legar

   
 
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