Fumetti/Cartoni americani > Transformers
Segui la storia  |       
Autore: _Cthylla_    30/01/2023    0 recensioni
|Questa breve storia è ambientata dopo la fine di The Specter Bros' 2 (che è necessario conoscere per i retroscena)|
Un vorn e mezzo dopo il fatto che ha causato la fine dell'impero Decepticon, Spectra e coloro che le sono attorno hanno deciso di concedersi un paio di giorni di vacanza in un posto tranquillo. Se sia stata una buona idea o se forse avrebbero fatto meglio a non muoversi di casa, è qualcosa tutto da stabilire.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, DJD/Decepticon Justice Division, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Generation I, Transformers: Prime
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"C'è qualcuno lassù che mi vuole male, perché non è possibile che dopo una vita in cui non vado alle terme io debba trovare qui proprio lui" pensò Skyfall, continuando a guardare con palese disprezzo quella che considerava la sua nemesi "Proprio lui, proprio adesso che sto iniziando a ricucire i rapporti con Grindcore".

Di recente Omen e Spillage l'avevano cercata dopo vorn e vorn, e non perché avevano deciso di riprovare a terminarla, cosa che Skyfall avrebbe trovato addirittura comprensibile. Loro le avevano salvato la vita, le avevano dato una casa, si erano affezionate e lei e viceversa, e lei cos'aveva fatto? Aveva tradito tutti nel momento in cui la "famiglia" avuto più bisogno di lei, ciò solo perché nel centro di ricerca in cui era stata mandata aveva sentito parlare di una macchina del tempo. Con quella avrebbe potuto tornare indietro e uccidere Tarn quando era ancora indifeso -tale era stato il pensiero che aveva invaso il suo processore in quel frangente- salvando così il proprio conjunx e anche molte altre persone che da quando la DJD era stata istituita erano cadute sotto la sua scure.

Si sarebbe potuta ritenere ingiusta l'idea di uccidere una persona in un momento della sua vita in cui era ancora innocente, lontanissima dal mech che in seguito avrebbe osservato dal proprio ufficio centinaia di transformers mentre venivano fusi vivi, ma Skyfall non si era neppure posta il dilemma morale: quel mech sarebbe diventato Tarn, per lei non c'era bisogno di altro.

La macchina però era "sperimentale" -com'erano rimaste tutte quelle che erano state create da chicchessia nel corso del tempo- ed era quasi certo che agisse secondo le meccaniche del paradosso di predestinazione, impedendole dunque di cambiare alcunché, dunque era stata una follia anche solo dare la priorità al volerci provare. All'epoca però aveva pensato diversamente, per non dire che non aveva pensato affatto, almeno fino a quando aveva fallito e in seguito ne aveva pagato delle conseguenze che solo per un soffio non erano state letali.

Il tradimento era qualcosa che a Grindcore si pagava carissimo e il suo era stato particolarmente sentito, motivo per cui nonostante la volontà di riavvicinarsi fosse presente da entrambe le parti i rapporti avrebbero impiegato tempo per tornare com'erano prima, posto che un giorno riuscisse(ro) davvero nell'intento.

Era per quel motivo che andare alle terme per allentare la giustificabile tensione in vista della sua prossima visita all'ex prigione Decepticon era parsa un'ottima idea sia a lei sia a Rain. Non c'era niente di meglio di una gita tra femmes durante la quale passare la giornata in piscina a bere del Sex on the Rust Sea dopo degli ottimi massaggi con le pietre calde, propositi ai quali avevano tenuto fede dal check-in mattutino in poi... fino a quel momento.

«Perché sei qui?»

Tarn non aveva intenzione di alzare i tacchi, ovvio che no. A dirla tutta era curioso che non avesse tentato di spararle appena l'aveva intravista, Maccadam o meno.
Ironia della sorte, erano in uno dei pochissimi posti in cui non potevano fare alcunché uno contro l'altra.

«Per la gara di corsa a ostacoli tra i tavolini. È per questo che esistono i bar, estrij nor?»

«Dovrei credere che la tua presenza in questo posto e il tuo incontro con una dei membri della mia squadra siano stati accidentali?» il Decepticon si avvicinò ulteriormente a lei «Non penso».

«Sì, mi ero accorta».

Skyfall tirò fuori il pugnale nello stesso momento in cui l'altro, non apprezzando il suo sarcasmo, fece per saltarle addosso e la voce di Maccadam tuonò all'interno della sala dopo una serie di rumori tipici di una trasformazione.

«NON CI SARÀ ALCUNA BATTAGLIA QUI DENTRO!»

Silenzio.

"Ora capisco perché su Cybertron gli davano retta quando diceva la stessa cosa" pensò Skyfall, con le ottiche verdi sgranate, osservando la incomprensibile quanto visibilmente pericolosissima alt mode del barista.

Tornò lentamente a sedere, imitata da Tarn che a quel punto doveva aver capito il motivo per cui neppure il suo beneamato Lord Megatron aveva infranto le regole, e anche Maccadam riprese la sua consueta forma.

«Se lui non è uno dei Tredici io sono un rastrello» commentò Skyfall.

Da Tarn non giunse risposta.

"Stai elaborando ulteriori modi creativi di terminarmi che a breve inizierai a elencare" pensò la femme "Certo che sì".

Nonostante il suo desiderio di farlo fosse più che evidente lui non poteva ucciderla, il che era positivo. Il lato negativo della faccenda invece era che con Maccadam in giro tentare di uccidere Tarn di notte scavandogli il cranio dopo aver imbottito la sua cena con dei sonniferi per ursanokor sarebbe stato infattibile anche se lui non fosse stato al corrente della sua presenza.

"Non avrei potuto in ogni caso" ricordò la vosniana a se stessa "Prima le conseguenze di un ulteriore tentativo andato a servicebot sarebbero ricadute su di me e nessun altro, ora però non sono più sola".

Le cose erano cambiate molto nel corso del tempo dato che, come aveva detto a Spectra, per un qualche miracolo divino era riuscita a trovare la persona giusta per la seconda volta; e per quanto Napalm, Stainless e il resto di quella che ormai era anche la sua famiglia fossero stati creati dal lato peggiore della fazione degli Autobot proprio per tenere testa a Tarn e soci -Rain a parte, la cui storia personale da "ho conosciuto quello che poi è diventato mio marito e ho finito per diventare parte di una specie inorganica che prima odiavo con tutta l'anima" era comunque... peculiare- non significava che in un'eventuale battaglia sarebbero riusciti a evitare di subire alcune perdite.
Tradotto: forse era il caso di sfruttare per il meglio gli appigli che le erano stati forniti in quella spiacevole situazione, o almeno provarci, per quanto l'odio reciproco tra lei Tarn bruciasse ancora con l'intensità di migliaia di soli.

Skyfall finì il proprio drink in un sorso, rimpiangendo che non fosse più forte. «Per rispondere alla tua domanda, sì, il mio incontro con quella femme assolutamente adorabile è stato casuale e quello con te è stato frutto di pura e semplice sfortuna, credici o meno. Ero venuta qui per divertirmi».

«E io non sono compreso in nulla che ti diverta».

«Esatto. Entrambi ricordiamo bene quella giornata, dunque non c'è bisogno di ripetere le frasi che ti dissi allora per farmi capire che il tuo rancore nei miei riguardi non è diminuito».

«Ho creduto che fosse il caso di ricordartelo perché mi sembri un po'troppo tranquilla nella tua situazione. Mi risulta che tu abbia perso da parecchi vorn la protezione di chi ti salvò la vita. Nulla di sorprendente, era solo questione di tempo. Fammi indovinare: hai voltato le spalle anche a loro per fare i tuoi comodi, come facesti con gli Autobot, con le conseguenze del caso. Giusto?»

Lei riteneva di conoscere bene l'erjapta che aveva davanti ma lui avrebbe potuto dire altrettanto, specie riguardo il suo peggio, tant'era che ci aveva azzeccato in pieno.

«Omen e le mura di Grindcore non ti fanno più da scudo» disse Tarn «Hai detto di ricordare bene quella giornata, dunque ricordi anche la mia promessa. Qui dentro forse sei al sicuro, ma non puoi restare nell'idromassaggio per sempre».

"Appena ti avrò davanti di nuovo sarai morta", così aveva detto Tarn molto tempo prima. Lei, Omen e Spillage erano state indecise se si fosse rivolto a lei stessa oppure a Omen -a dirla tutta era partita una scommessa- e ora avevano la risposta.
Magari prima o poi avrebbe potuto reclamare i venti shanix che le doveva Spillage.

«Mi basterebbe assumere l'aspetto di chissà chi e volare via in qualsiasi momento dopo aver fatto sì che tu mi perda di vista, il che per me non sarebbe difficile» gli fece notare Skyfall «Con questo sarei a posto. Non dubito che quando ti è arrivata voce del mio licenziamento ti sia ritagliato del tempo per darmi la caccia tra un massacro e l'altro, almeno i primi tempi... eppure» fece spallucce «Né io ti ho facilitato il lavoro venendoti a cercare».

«Ovvio che tu non l'abbia fatto, non sarebbe stato conveniente per te» replicò il Decepticon «In una prigione piena di persone è più semplice nascondersi, cosa nella quale sei riuscita comunque a fallire verso la fine».

«Quando su "mio" ordine hai aperto la tua camera Scintilla per permettermi di ucciderti, lo ricordo. La sola femme che fosse interessata a vedere la tua Scintilla voleva strappartela via. Non lo trovi un po'triste?» si interruppe e fece un breve sospiro «No, così facendo non andiamo da nessuna parte. Allora-»

«Non c'è alcuna parte da cui andare» la interruppe Tarn «Eccetto che in una tomba, nel tuo caso».

Non poteva usare la voce per ucciderla o causarle dolore, però Skyfall ne avvertiva la "pressione" addosso, e non era gradevole.

«Ascolta, tu credi davvero che la ragione per cui non ti sono venuta a cercare sia stata il "non potermi nascondere"? Non posso batterti affrontandoti direttamente sul campo, questo è vero» ammise lei «Ma sai bene che le mie specialità sono altre. Se io avessi voluto finire il lavoro iniziato molto tempo fa pensi che l'idea di riunirmi all'Allspark prima di darti la soddisfazione di torturarmi mi avrebbe dissuasa dal cercare di portarti con me a costo di far saltare in aria la tua nave o la tua base di Messatine nella sua interezza?»

Non erano parole a vuoto, Skyfall ricordava bene quanto fosse potente la sua ossessione omicida -con probabili, se non certe, conseguenze suicide- in circostanze simili, ed era sicura che lo ricordasse anche Tarn. 
"Inizi a disinteressarti del resto con il solo risultato di distruggere tutto e tutti quelli che hai intorno": quant'era vero.

«Magari non ne avrei neanche avuto bisogno» continuò la femme «Una volta entrata, e ti assicuro che a un certo punto ci sarei riuscita, avrei potuto avvelenare tutte le scorte di nucleon della vecchia miniera nella quale hai allestito la tua base. Alcuni veleni sono difficili da trovare, e chissà se in una botta d'astinenza avresti anche solo pensato di farle controllare! Secondo me no. Eppure non ho fatto nulla del genere, restandoti più lontana possibile. Vuoi sapere perch...»

Due cubetti di energon extra forte con annessi sottobicchieri vennero posati al centro del tavolo.

«Ecco, sì, ci voleva. Grazie» disse la femme rivolta a Maccadam, agguantando il recipiente per poi svuotarlo con un lungo sorso. Le bruciò la gola, segno che l'extra forte era "extra" davvero. «Stavo dicendo?»

«Che l'alcolismo ti ha impedito di mettere in atto i tuoi propositi».

La jetformer decise saggiamente di ignorare la battuta. «No. Ti sono stata il più lontana possibile perché mi sono resa conto che il mio desiderio di porre fine alla tua vita mi ha portato via troppo».

«Dove vuoi arrivare?»

«Voglio arrivare a dire che è mia intenzione continuare a fare quel che non ho fatto in tutto questo tempo. Ormai ho altre priorità, in primis le persone a cui tengo. Non valeva la pena buttare via la mia esistenza per te prima, figurarsi adesso. Non sono intenzionata ad attentare di nuovo alla tua vita e tantomeno a quella di chi ti sta intorno, non lo farò a meno che sia tu a muoverti per primo. Nient'altro».

Tarn le diede una lunga occhiata, restando in perfetto silenzio per un pezzo prima di scoppiare in una breve quanto incredula, indignata e palesemente sarcastica risata.

«Tu dovresti darti alle comiche, Skyfall. Le comiche» ripeté il Decepticon, con uno sguardo tutto tranne che divertito sotto la maschera di metallo «Mi stai prendendo in giro o sei completamente uscita di senno se pensi che possa prenderti sul serio o che, se anche lo facessi, possa importarmi del fatto che ci siano persone "a cui tieni" -ossia che non hai ancora tradito- e che questo possa spingermi a lasciar perdere qualsiasi idea riguardo la tua terminazione. Se mai è il contrario. Non si può togliere alcunché a chi non ha nulla da perdere, e tu non avevi che la vita, o così credevo... ma ora eccoti qui che cerchi inutilmente di negoziare. È stato un errore farmi sapere che c'è qualcuno che non vuoi perdere».

«Se io avessi brutte intenzioni potrei dirti la stessa cosa, erjapta» replicò Skyfall, sollevando il viso per guardare le lampadine distrutte sopra di loro «Boom».

Quello parve far passare al Decepticon ogni voglia di riderle in faccia.

«Non ho visto come ti comporti con il resto dei membri della tua squadra, d'altra parte non sapevo della vostra presenza qui, ma non mi serve, ciò a cui ho assistito poco fa basta e avanza. Forse devo ritirare quel che ho detto sulla mnemosurgery» continuò la vosniana «Se tu l'avessi sottoposta a quella procedura per fare in modo che ti sopporti indipendentemente dalle circostanze avrei potuto ipotizzare qualsiasi cosa davanti a lei senza che questo ti causasse delle noie, ergo non avresti avuto motivo di prendertela tanto da spaccare le luci per sbaglio. L'hai fatto per sbaglio, estrij nor? Fatta di proposito sarebbe stata una mossa inutile quanto stupida» commentò «Quella cicatrice sul petto suggerisce che la figlia di Sparkleriver Specter ne abbia già passate abbastanza, ritrovarsi appresso a qualcuno che ha sempre saputo fare bene solo i danni non le serviva proprio».

«Se sai cos'è bene per te farai in modo di stare lontana da tutti i membri della mia squadra» fu la risposta di Tarn «Ti farà guadagnare qualche giorno di vita in meno quando ti, anzi "vi", troverò e vi avrò tutti tra le mani».

«La notizia della mia rottura con Grindcore è vera ma è anche datata. Mi è stato fatto l'enorme regalo di poter riallacciare i rapporti con loro, così come mi è stato fatto l'altrettanto enorme regalo di trovare un posto tra persone che neppure per te sarebbe facile attaccare senza che alcuni membri della tua squadra muoiano per qualche malattia».

Diede al Decepticon qualche breve istante per fare i dovuti collegamenti, poi riprese a parlare.

«Non sono interessata ad attaccare per prima e lo stesso vale per gli altri» ripeté Skyfall «Nessuno vuole trovarsi a subire perdite che potrebbero essere evitate. In questi vorn siamo stati in una sottospecie di tregua, anche se da parte tua non era esattamente voluta, tanto vale togliere il "sottospecie" e renderla ufficiale con un patto di non aggressione».

Tarn, al quale di solito piaceva tanto sentirsi parlare, non disse niente.

«È difficile, lo so» aggiunse lei, in totale onestà «Tu sai che lo so, ci odiamo allo stesso modo. Nella vita però arrivano sempre dei momenti in cui si devono fare delle scelte e chiedersi "Tengo davvero a loro o sono disposto a trascinare nell'abisso tutti quanti per una mia questione personale?". L'idea di aggiungere la mia testa ai tuoi trofei vale davvero più delle persone con cui vivi da tanto tempo? Vale davvero più di qualcuno che conoscendo i tuoi gusti ordina l'energon speziato al bario prima del tuo arrivo?... col senno di poi avrei dovuto intuire che fossi in giro, sei l'unico che conosca a cui piace quella roba amara. Non pretendo una risposta ma almeno pensaci su, io-»

Sembrava che Rain avesse finito con l'haloterapia, peccato lo avesse fatto nel momento sbagliato e, soprattutto, che qualsiasi beneficio rilassante del trattamento fosse stato visibilmente annullato dal vederla insieme a quello che Rain sapeva essere il bersaglio della sua ossessione omicida. A dirla tutta in quel momento sembrava essere lei ad aver voglia di commettere un omicidio o due, o così suggerivano le ottiche verde acqua strette in due fessure dardeggianti. La sua figura snella in controluce -e per l'effetto di essa quasi circondata da un alone rosato dovuto ai riflessi color cipria sull'armatura blu scuro- non contribuiva a renderla meno spaventosa.

«Raaaaain, hai finito l'haloterapia, che bello!» esclamò Skyfall facendo scivolare il sottobicchiere sotto il cubetto di energon vuoto «Direi che adesso potremmo andare in camera, room service e poi aspettiamo che inizi la serata al ristoran-»

«Sul serio, Skyfall?» si fece avanti Rain, per nulla preoccupata per la presenza di Tarn e per il fatto che questi si fosse voltato a guardarla in faccia «Sul serio?»

«Rain-»

«Io te lo dico: se ora ci buttano fuori e soprattutto se mi trovo lui» l'altra femme indicò Tarn con un cenno del capo «A cercare di fare disastri in casa nostra per qualcosa che hai detto o fatto in questi quindici minuti in cui ti ho lasciata sola non riuscirà comunque ad arrivare a te per primo».

«In realtà in questi quindici minuti abbiamo parlato di patti di non aggressione! O comunque l'ho fatto io. Lui...» guardò il Decepticon «Sta processando. Io però ci ho provato. Giuro!» si voltò verso Maccadam «È vero o non è vero che ci ho provato?»

«Sono volate frecciate che non andavano granché d'accordo con la successiva proposta del patto né col tuo essere stata un'ambasciatrice...»

"Va bene, lo ammetto, non hai torto, ma non mi aiutando" pensò Skyfall.

«Ma ci hai provato, sì» concluse il barista, fissandola dritto nelle ottiche «Ci hai provato sul serio».

«Visto? Ecco!» esclamò Skyfall, raggiungendo Rain «Non ho fatto-»

«Allora non c'è ragione di trattenersi oltre in questa stanza. Andiamo».

«Ma-»

«Andiamo» ripeté Rain, trascinandola fuori dal bar quasi di peso dopo essersi voltata con un breve svolazzo della sua lunga e rosea treccia metallica «Tu non sei voluta venire qui proprio in questi giorni perché sapevi della sua presenza, vero?» aggiunse una volta che si furono allontanate abbastanza.

«No. Ad averlo immaginato avrei evitato, anche se questo mi avrebbe impedito di fare una conoscenza interessante. Pare che la figlia di una mia ex datrice di lavoro sia viva e che lui -LUI!- ci tenga abbastanza da evitare di concludere la conversazione con qualcosa tipo "L'inferno gelerà prima che io accetti". In realtà quando ha parlato ha menzionato sempre tutta la sua squadra però ho certezze solo su di lei, non l'ho visto interagire con gli altri».

«E tu hai colto l'attimo».

«Non dovevo? Beneficia tutti quanti. Erjapta... se proprio doveva arrivare non poteva farlo più tardi? Ho intuito che quella femme avesse tante cose da raccontarmi, e io da raccontare a lei, non ultima la questione di Starscream e gli alloygator, e ora per colpa di quello là non potremo mai farlo dato che ci ha interrotte e non ho modo di...» si interruppe appena prima di entrare nell'ascensore che le avrebbe portate fino al piano dove si trovava la loro stanza «Momento. Momento -momento -momento: mi ha dato il suo contatto, quindi più in là posso scriverle! Come non detto, problema risolto!»

«Skyfall».

«Cosa?»

Le porte si chiusero dietro di loro.

«Quello schizzato potrebbe prendere questa cosa come un tentativo di danneggiarlo e scegliere l'inferno che gela» le fece notare Rain «Ero seria quando ho detto che in un'eventualità del genere non riuscirebbe ad arrivare a te per primo».

«In altri casi ti avrei dato ragione ma più penso a quel che mi ha detto Spectra Specter-»

«... si chiama così sul serio?»

«Erano una famiglia di "S", cybepappagalli compresi. Stavo dicendo, certe cose che ho capito da quel che mi ha detto rendono la sua situazione così strana. Già ora parla con persone con cui, vivendo con chi vive, è bizzarro che le sia permesso di stare in contatto. Ti racconto meglio in camera».

«Immagino che farti gli affari tuoi non sia contemplato. Faresti lo stesso se non l'avessi trovata con Tarn?»

«Ovvio che sì, se mi facessi i fatti miei non sarei di Vos. Non farti ingannare dal fatto che i vosniani si siano apparentemente fatti gli affari propri fino a un pezzo in là prima della guerra, se i miei conterranei hanno potuto permetterselo è stato proprio per l' "apparentemente"».

Vide Rain scuotere la testa borbottando qualcosa riguardo la somiglianza con una delle sue cugine, ma decise di non farci troppo caso. Non riteneva di aver fatto un errore ad avvicinare Spectra e non riteneva un errore aver parlato con la propria nemesi sapendo bene come la pensavano tutti quanti.

"A te la palla, Tarn. Vediamo se dopo tutto questo tempo hai davvero imparato a mettere qualcun altro prima di te stesso".


***



Era ancora seduto da solo a quel tavolino.

Quella maledetta progenie dell'inferno in formato femme non aveva torto quando aveva detto "sta processando", le cose da "processare" non mancavano di certo.

"È difficile, lo so. Tu sai che lo so, ci odiamo allo stesso modo".

C'era stato un attimo in cui aveva percepito quelle frasi come una presa in giro uguale a quelle che gli aveva rivolto all'inizio ma, per l'appunto, era stato solo un attimo.

«È tutto così assurdo» mormorò il Decepticon.

La cosa più assurda era il fatto che sotto sotto, al di là di qualsiasi scenario potesse immaginare il suo processore, lui le credesse. A rigor di logica non avrebbe dovuto dare retta a mezza parola uscita dalla sua bocca, avrebbe avuto vagonate di motivi per non farlo, eppure più ci pensava più la falsità di dichiarazioni simili da parte di Skyfall gli sembrava del tutto priva di senso.

"Mi odia troppo".

A causa di questo, vosniana o meno, non sarebbe riuscita a tendere la mano a lui -o forse era il caso di dire "a ritrarre la mano che impugnava il coltello"- neppure per finta, non se ci fosse stata di mezzo solo lei.

"Se poi si è davvero messa nella nave di quel gruppo di scappati di casa -o meglio 'scappati di laboratorio'- e avesse voluto far danni le sarebbe bastato creare le circostanze per far scoppiare un conflitto".

Gli seccava ammetterlo ma Skyfall ma non aveva torto neppure riguardo le possibili perdite, e forse era stata sincera anche nel dire di tenere a quelle persone. Se così non fosse stato le avrebbe usate e basta, sempre perché lo odiava troppo perché potesse importarle la loro sorte.



"L'idea di aggiungere la mia testa ai tuoi trofei vale davvero più delle persone con cui vivi da tanto tempo?"


Era rimasto in silenzio ma nel momento stesso in cui lei aveva messo in tavola le proprie carte e gli aveva posto quella domanda lui aveva saputo benissimo qual era la risposta: "No".
Che i membri del gruppo portati con sé sul campo per questioni lavorative riportassero ferite o peggio era qualcosa che teneva in considerazione -per quanto fosse difficile che succedesse e lui per primo cercasse di fare in modo di evitarlo, come ogni leader degno di tale definizione- rischiare le loro vite per una sua faccenda privata non sarebbe stato giusto e non era quel che voleva.



"Quella cicatrice sul petto suggerisce che la figlia di Sparkleriver Specter ne abbia già passate abbastanza, ritrovarsi appresso a qualcuno che ha sempre saputo fare bene solo i danni non le serviva proprio".


"..."

Svuotò il bicchiere di energon extra forte che aveva davanti e se ne andò.



Mi ero dimenticata di dirlo nel capitolo precedente ma sì, questa Rain è una versione di quella Rain 🔫 anche la Rain di questa versione inizialmente odiava le lattine, ma a differenza dell'altra la sua relazione con il fidanzato di lunga data è finita e in seguito ha conosciuto Stainless (i cui crediti per il personaggio vanno Neferikare) di cui vi invito a leggere la descrizione sotto il diseegno. Rain non gli ha reso facile la conquista, dodici fatiche di Ercole levatevi proprio, ma alla fine c'è riuscito 🤣

Skyfall la conoscete già da "Surface Pressure", dunque ecco Rain 👇

KaRAIN


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Transformers / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_