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Autore: Violet Tyrell    16/03/2023    0 recensioni
Chi era, Minos, prima di abbracciare la causa di Hades?
Lui stesso lo aveva dimenticato, e non si poneva più domande strane su cosa fosse meglio; da quando era giunto in Ade, Minos aveva trovato la propria dimensione e non sentiva la mancanza di quella vita terrena che aveva vissuto per tanti anni.
Minos- Giudici - Nuovo pg.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifon Minos, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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der puppenspieler 12
Der Puppenspieler





"Odio questo posto! Fa freddo!"
Uno dei soldati osservò la saint, incredulo, ma lei non gli prestò particolare attenzione dopo averlo sentito parlare. "Muovetevi, può essere ovunque! Il nobile Aphrodite non sarà contento se torniamo a mani vuote!"
Rosaria trovava di suo particolare gusto poter dare ordini, di solito ne riceveva e non solo quelli, anche le punizioni quando c'erano dei fallimenti. Avere il comando di quella piccola pattuglia di ricerca era un onore, ma anche una delle sue ultime possibilità: il fallimento con Minos di svariati anni prima le aveva tirato contro l'ira del suo affascinante e collerico maestro, indispettito all'idea che si fosse lasciata sfuggire un'occasione così ghiotta come quella di eliminare un futuro giudice dell'Ade. Controllò che la maschera fosse al suo posto.
"Cosa dobbiamo fare se la troviamo? Solo catturarla?"
"Io avrei in mente ben altro, sembra che sia un bel bocconcino."
E il gruppetto di soldati rise in modo perverso, ringalluzziti all'idea di mettere le mani su una ragazza giovane e appetitosa, come disse uno di loro.
"Ma tanto se l'è sbattuta il Grifone, è solo un avanzo..."
"A me gli avanzi non fanno certo schifo, e poi magari ha imparato cose interessanti che può farci vedere. Quanto impiegherà secondo te una come lei a bagnarsi con questo... EHI!"
Rosaria li colpì tutti e quattro nello stesso momento. particolarmente infastidita da quel genere di chiacchiere avendo ben compreso tutti i sottintesi di quei quattro... animali, anche se così era offensivo per gli animali.
"State zitti, porci. Siamo a caccia di un nemico del Santuario, fosse anche la donna più bella del mondo vi dovreste vergognare di questi pensieri!"
Rosaria non conosceva quella ragazza, l'aveva solo vista una volta a distanza ravvicinata, attirata dal suo cosmo chiaramente avernale. Poi nei giorni precedenti l'aveva spiata da lontano per studiare la sua routine e i suoi comportamenti, scoprendo inaspettatamente che in qualche modo aveva un rapporto molto stretto con Minos. Questo l'aveva sorpresa in realtà perchè almeno le dicerie volevano i tre giudici dell'esercito di Hades profondamente malvagi e dediti a... beh andavano con parecchie donne, era risaputo anche se a lei non interessava. Più che altro il ricordo che aveva lei di Minos era di un ragazzetto parecchio vulnerabile e ingenuo e anche molto solare se poteva dire così, nulla a che vedere con quelle dicerie e, soprattutto, con quello che aveva visto. Su quell'altura ad Atene aveva visto il suo essere così algido... e rabbioso. Eh si, quando l'aveva riconosciuta, Rosaria aveva visto la rabbia in quegli occhi... tutto sommato a essere sincera, non lo poteva nemmeno biasimare. Pur non avendo mai scoperto - agli inizi - che stella malefica dormisse in lui, la saint si era sentita dispiaciuta in parte all'idea di servirsi di lui per arrivare a eliminarlo.
Quando invece lo aveva spiato in quei giorni, aveva visto un uomo freddo, autoritario... ma Rosaria conosceva abbastanza le persone da sapere che certamente Minos era tutto quello, ma che ci doveva tenere molto a quella Elisabeth. Ne era stata abbastanza certa soprattutto quando aveva notato che sì, la ragaza aveva dormito nella stanza di Minos, persino sdraiata accanto a lui, ma che non era effettivamente successo nulla. Anzi, lui era sembrato particolarmente attento a non disturbarla e l'aveva tenuta stretta a sè in modo possessivo. Il suo maestro non le aveva creduto, ma Rosaria era sicura di quello che aveva visto.
Anche quando erano all'esterno lui era molto attento a non farle prendere freddo; Rosaria aveva osservato naturalmente anche lei, più esuberante di lui di sicuro, ma anche particolarmente ... tenera quando camminavano assieme. Le avevano dato l'impressione di essere forse un po' titubanti, ma anche molto innamorati se avesse potuto dirlo con parole sue.
Il gelo la riportò alla realtà e si rivolse a quel gruppetto che le era stato affidato.
"In ogni caso l'ordine è di uccidere, ve l'ho descritta quindi la riconoscerete, anche se al momento forse è in forma animale e non sappiamo se sia reversibile come processo. Chiamate al primo segnale di avvistamento".
Terminò di dare gli ordini per poi lasciare che si separassero. Erano già abbastanza lontani dalle macerie della torre, ma si trovavano sempre all'interno della contea di Norrbotten e le luci del sole facevano timidamente capolino dietro le nubi. Non sarebbero durate molto, comunque, se si doveva dare ascolto a chi viveva lì. Per quanto quella contea fosse vasta, era anche la meno popolata di tutta la Svezia e quindi difficilmente quella ragazzina avrebbe trovato rifugio presso qualcuno, non in quel luogo pieno soprattutto di alberi. Trovarla era però fondamentale anche se non capiva in che modo il suo maestro fosse riuscito a farsela sfuggire.
Si mosse con eleganza cercando di percepire quel cosmo latente, quando si rese conto di essere sola. Si doveva essere allontanata troppo, si disse guardandosi attorno, ma dopo qualche attimo capì che cosa l'aveva davvero distratta.
"Farfalle...?" Era raro vederle così da vicino, si disse osservandole con curiosità dimenticando quello che stava facendo; erano una decina, si muovevano intorno a lei in modo curioso e sorrise. Erano belle. Almeno finchè non si sentì imprigionata da loro; in un primo momento pensò di delirare, se non che erano effettivamente loro a trasportarla e a impedirle di muoversi!


***


Uno strano fenomeno atmosferico sta devastando le terre del nord Europa, nella zona della Lapponia da cui ha avuto origine; questo strano cataclisma che sta infuriando dalle prime ore dell'alba si sposta con estrema rapidità e dopo un'iniziale incertezza, gli esperti sembrano concordare che la sua direzione futura sia la Norvegia. Si pregano i cittadini di tenersi al riparo, non si sa cosa abbia scatenato questo uragano anomalo, ma sembra pronto a devastare qualunque cosa sul suo cammino. Esperti del settore si stanno mobilitando in tutto il paese per monitorare il suo cammino e cercare di contenere i danni, al momento...

Fu lui a spegnere quel televisore, dopo che con Aiacos avevano deciso di vedere se i mezzi di comunicazione locali avrebbero potuto essere d'aiuto a rintracciarla. Inaspettatamente, Minos aveva trovato parecchi servizi sui vari canali televisivi che parlavano di uno strano fenomeno avuto origine nella Lapponia svedese. Là dove era nata la rosa dorata, secondo le parole del criptico Bruno. Non che il cavaliere d'oro fosse proprio originario della contea di  Norrbotten, ma il Paese rimaneva la Svezia dopotutto.
"E' indubbiamente lei... hai visto il cosmo?" Minos aveva ancora lo sguardo sul televisore spento nel dire quelle parole: gli umani comuni, compresi i loro cosiddetti esperti di fenomeni paranormali, non avrebbero potuto capirlo, ma quella sorta di uragano informe era avvolto da un cosmo purpureo. E lui adesso non aveva alcun dubbio, doveva trattarsi proprio di Elise, in fuga...
"La stella malefica quindi è libera? Ma perchè non vediamo lei, allora? Sembra quasi... che non abbia una forma..." Aiacos espresse quelli che erano in parte i suoi dubbi, ma allo stesso tempo non era nemmeno un dettaglio che lo interessasse particolarmente. Se quella era lei, allora doveva cercare di intercettarla; posò una mano su una sedia, inconsapevolmente proprio su una delle maglie della ragazza, pensieroso.
"Non ci ho capito molto, ma sembra che Bruno abbia parlato della liberazione della stella... e della bestia mitologica, Fei Lian. Non siamo riusciti a vederlo, ma potrebbe anche essere successo quello.... bizzarro... e inusuale... ma da lei mi aspetto di tutto."
Non c'era cattiveria in quelle parole, dopotutto, e rimase sorpreso, voltandosi. Aiacos aveva sghignazzato. Lì in quella stanza era anche impossibile da ignorare.
"Oh ma che carino, ti stai preoccupando per lei. A quanto sembra ha vinto la scommessa con me, devo ammettere che non credevo avresti ceduto così..." E Minos vide chiaramente il divertimento nelle iridi scure dell'amico e compagno di battaglia e fece un gesto con una mano, come se volesse scacciare una mosca fastidiosa. "Non dire sciocchezze e..."
Questa volta Aiacos scoppiò a ridere, più forte. "Ah no? E che cosa ci fanno dei suoi vestiti... nelle tue stanze? Non prendermi in giro, non indossi certo nulla del genere" e glielo disse sollevando una felpa scura con qualche ricamo molto grazioso. Minos la riconobbe subito, Elise l'aveva addosso il giorno precedente, tra l'altro una delle poche che usava abitualmente se non si allenava... e adesso sapeva benissimo che cosa l'amico pensasse, si disse abbastanza infastidito. L'aveva lasciata sul cuscino, era logico che Aiacos credesse che gli stava nascondendo qualcosa, lui stesso lo avrebbe ipotizzato. Digrignò i denti cercando di non perdere la calma. "Sono abbastanza certo di sapere che stai immaginando gli scenari più lussuriosi, ma ti garantisco che non è proprio come pensi. Le ho solo permesso di riposarsi qui dopo... gli allenamenti perchè era distrutta. Nulla di più."
Non poteva dare torto all'amico se aveva sghignazzato in modo derisorio, lui stesso non avrebbe creduto a una spiegazione del genere. Eppure... era vero. Lo osservò cercando di rimanere impassibile, anche se era più preoccupato per il tempo che stavano perdendo in quel momento. "Allora sei ancora più scemo... da quando ti fai certi scrupoli? Oh cioè lo so che sei - come dici?- selettivo... ma anche tutto questo  riguardo mi pare eccessivo...a meno che..."
Questa volta Minos lo affrontò percependo la rabbia affiorare dai suoi lineamenti. "L''argomento non ti riguarda, chiaro? Se ti dico che non è successo nulla fatti andare bene questa risposta, e non sarebbero affari tuoi neppure se fossero vere le tue insinuazioni. Elise è mia allieva e sono io a decidere cosa può o non fare con me, chiaro?"
Minos si pentì subito di avere parlato in quel modo, soprattutto perchè in realtà non lo pensava. Quella era una facciata anche perchè non avrebbe mai imposto a Elise qualcosa che non voleva, nonostante molte voci su di lui dicessero il contrario. Soprattutto, sapeva che Aiacos aveva solo la colpa di essere stato in grado di mettere a nudo i suoi pensieri e renderlo rabbioso. "Scusa, non volevo aggredirti a parole, sei semplicemente troppo curioso" disse di nuovo, con il suo solito tono freddo che avrebbe dovuto convincerlo che tutto era sotto controllo. Aiacos fece per parlare, non sembrava arrabbiato dall'espressione, quando vennero distratti dalla voce di Myu che era al di fuori dell'edificio.
"Hanno trovato un indizio e... oh, non è lei..."
Minos osservò Myu che all'improvviso si era messo a parlare; distolse la sua attenzione da quel televisore spento e dall'amico per raggiungere lo spectre al di fuori, dove era rimasto dopo avere spedito le sue fairy in cerca di indizi. "Le mie piccoline hanno fatto un lungo viaggio, signore, ma hanno trovato qualcosa che è stato a contatto con la vostra apprendista".
La voce di Myu non era servile, ma a Minos non importava nulla perchè ora aveva capito una delle criptiche frasi dette da Bruno poco prima. Lo spectre aveva parlato di un regalo in arrivo per lui e sul momento, Minos non aveva compreso quello strano messaggio. Squadrò con freddezza e un briciolo di disgusto quell'arrivo.
"Ah... Rosaria... ma che bel regalo mi hanno portato queste farfalle..." Lo disse col più profondo disprezzo quando vide la saint legata dalla morsa di quelle fairy, incapace di liberarsene. Non avrebbe dovuto essere sorpreso, dopotutto, quella stupida era sempre appresso al cavaliere dei Pesci, era ovvio che fosse coinvolta.  In quel momento sentì alcuni passi in avvicinamento e seppe che anche Aiacos era lì a osservare.
"Non aveva i capelli biondi? O così mi sembra di ricordare..."
Minos vide che Aiacos girava attorno a Rosaria come un falco su una preda e scrollò le spalle, rimettendo l'elmo in testa. "State sprecando tempo, non vi dirò una sola parola! E i miei capelli non vi riguardano!"
Strano, Minos non ricordava quanto acuta fosse la sua voce, era persino fastidiosa alle sue orecchie. "Per quello che mi interessa puoi anche rasarti completamente la testa e rimarrai marcia ugualmente. Veniamo subito al dunque, ora mi dirai dove tu - o il tuo stupido maestro - hai portato Elise. La mia allieva, in caso tu voglia fare finta di non sapere di cosa parlo."
Con lo stivale le pestò il viso su cui c'era ancora la maschera che, sotto il peso, si infranse procurando alla saint parecchio dolore e del sangue le sporcò il viso. A Minos non erano mai piaciute le persone che si nascondevano dietro a una maschera, tantomeno le saints che si credevano chissà chi. "Non ti ho sentito, parla più forte..."
Un filo strappò a Rosaria uno strillo acuto a tradimento, spezzandole di netto le ossa della spalla destra. "Non urlerò! E tu non saprai nulla!" si sentì infine rispondere, con quello che forse la donna riteneva essere un atto di coraggio e che ai suoi occhi, era invece un patetico tentativo di elevarsi a martire.
"Urlerai. E urlerai molto forte quando inizierò a divertirmi mentre ti spezzerò le ossa... però se vuoi, puoi evitare questo stadio e dirmi tutto quello che sai. Morirai comunque, ma potrei essere più clemente e darti una fine rapida. Non te la meriti, ma chissà... potrei sentirmi più generoso se collabori e dimenticarmi delle nostre incomprensioni passate".
Era tornato il Minos di sempre, freddo e cinico come ogni volta che aveva a che fare con le sue vittime, tuttavia lo spectre sapeva bene che  quella era potenzialmente una perdita di tempo. Lui voleva trovare Elise in fretta e torturare Rosaria, per quanto avrebbe potuto dargli un immenso piacere e un senso di pace, lo avrebbe notevolmente rallentato..
"Uhm è carina, comunque, anche se il sangue la deturpa un po'."
La voce di Aiacos lo distrasse un momento, anche se non allentò i fili con cui teneva prigioniera quella donna. "Aiacos... non è il momento. Allora, ti è tornata la memoria?"
Strattonò di nuovo Rosaria, questa volta mettendo fuori uso il suo braccio con abbastanza lentezza da farle capire che non stava scherzando affatto. "No? Peccato... perchè non ho granchè tempo da perdere con te.... Ora. Ma più tardi... oh ne avrò quanto ne vuoi..."
E le sorrise. L'ultima volta che aveva avuto quel sorriso perverso era stato a Londra, quando si era divertito con i poveri passanti che aveva incontrato sul suo cammino, lo stesso giorno in cui aveva effettivamente incontrato Elise, prima che sapesse che sarebbe diventata una sua allieva.
"Maestro, Pandora-sama vuole vedervi immediatamente. Mi ha mandata a chiamarvi."
Una voce argentina scosse per un momento Minos, che osservò Ayame comparsa improvvisamente, ancora avvolta dal mantello.  Si sentì un altro acuto grido di dolore da parte di Rosaria, un altro osso era stato spezzato.
"Non mi interessa cosa dice Pandora. Vai a chiamare Byaku, dovrebbe essere al Tribunale, e poi portalo qui. Preparati anche tu. Ho intenzione di portarvi con me, avete mezz'ora e non di più."
Aiacos alle sue spalle sghignazzò. Pandora non avrebbe preso per nulla bene quella novità e ci sarebbero state delle conseguenze, ne era certo,ma era compiaciuto che l'amico non avesse intenzione di perdere altro tempo a gingillarsi. Osservò la spectre dileguarsi dopo il lieve inchino, sicuramente per andare a eseguire i suoi ordini.




Note:

buonasera a tutti :D
Ho voluto dare un pochino di spazio a Rosaria, soprattutto in virtù del fatto che c'è una Elise da cacciare e c'era bisogno di mettere a fuoco la località in cui si trovava prigioniera. La contea di Norrbotten nella lapponia svedese, ai confini(quasi)con la Finlandia, e che viene descritta come vasta, ma anche poco popolata dato il clima rigido.
Aiacos che ha già tanato Minos e Elise :P in un certo senso perchè pure lui è sicuro i due abbiano fatto più di quello che hanno fatto, ma gli è servito per capire che ci sono stati cambiamenti u.u non ci vedo poi nulla di strano che venga scambiato come fenomeno naturale(dopotutto fei Lian è chiamato calamità naturale) sotto forma di uragano, poco distinguibile, e sembra sia diretto verso la Norvegia.
Adesso abbiamo anche un Minos decisamente ringalluzzito all'idea di torturare finalmente Rosaria(così noi scopriremo qualcosa in più del passato tra i due u,.u)e anche decisamente sprezzante del pericolo dato che ignora la convocazione di Pandora :P
Minos: se avessi detto quello che pensavo...
ecco, tienilo per te grazie u.u ci vediamo al prossimo capitolo, sempre grazie a chi legge e segue!
   
 
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