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Autore: genxha    08/04/2023    0 recensioni
La fanfic che state per leggere è il seguito di "you're mu best friend". Questa (anche in questo caso il titolo viene da una canzone) si svolge circa un anno dopo la sua conclusione, ma dovreste poterla leggere anche indipendentemente dall'altra.
Marinette ed Adrien hanno scoperto le rispettive identità segrete ed i sentimenti che provano l'uno per l'altra. Decidono di formare una coppia ma di tenere questo fatto segreto.
Naturalmente continueranno ad essere Ladybug e Chat Noir e combattere contro Papillon, che non ha ancora rinunciato al suo progetto di prendere i loro Miraculous.
Miraculous: le storie di Ladybug e Chat Noir - Zagtoon, Method Animation, Toei Animation, SAMG Animation, De Agostini Editore, Nelvana, Cartoon Network Studios Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Marinette sussurra “Tikki, trasformami” e, nei panni di Ladybug, annuisce raggiungendo Volpe Rossa sotto il portico. Anche lei sbircia dentro una finestra, spostandosi subito dopo verso il portone, afferrando con decisione la grossa maniglia di bronzo, un anello sullo stipite.

“Io busso, non si sa mai” dice tra sé, sollevando la maniglia e lasciandola cadere. Il suono del metallo sul metallo rimbomba dall’interno dell’edificio ma per diversi secondi non accade nulla. Ladybug alza le spalle e dopo aver scambiato un’occhiata con Volpe Rossa, tira verso di sé il pesante battente. La porta si apre, ruotando silenziosamente sui cardini come se fosse stata appena costruita, con tanta facilità che Ladybug perde quasi l’equilibrio.

Il portone si apre su una stanza rischiarata debolmente dalla luce del tardo pomeriggio che entra dalle finestre circolari. Il soffitto è alto circa due metri e mezzo, vicino alle campate del tetto si aprono altre piccole finestre. Il legno delle travi sembra nuovo e ancora profuma di resina. Sul pavimento, anch’esso di legno, c’è sorprendentemente poca polvere e il silenzio è tale che le ragazze riescono a sentire il battito del proprio cuore. L’intero edificio sembra essere stato costruito poche settimane prima. L’’edificio è a pianta quadrata ed è simmetrico rispetto al piccolo atrio dove si trovano Ladybug e Volpe Rossa, con due corridoi che si dirigono in direzioni opposte per qualche metro.

Le supereroine entrano con circospezione, Ladybug commenta tra sé “Pensavo fosse più grande, a giudicare da cosa avevamo visto”. Volpe Rossa concorda “Io invece mi aspettavo ci fosse almeno qualcuno, Tikki ti ha detto dove dobbiamo andare?” chiede poi.

“Sì, ma prima ci serve una luce” risponde Ladybug, aprendo lo yoyo ed estraendo una lampada a batteria da campeggio. Quando la vede accendersi Volpe Rossa guarda stupita l’amica “Come hai fatto a…” e l’altra “Come funziona non ne ho idea, ma è molto comodo, vorrei poterlo usare normalmente”.

Lungo ciascun corridoio si aprono tre porte e le ragazze, imboccando il corridoio di sinistra, sbirciano all’interno, trovando quelle che sembrano le stanze dei monaci: piccole, arredate con un semplice letto e un leggio.

Le ragazze seguono l'indicazione di Tikki e trovano rapidamente la stanza più grande dell’ala sinistra dell’edificio, una biblioteca di forma ottagonale, i lati di circa tre metri, ogni centimetro delle pareti coperto da libri e rotoli di pergamena inseriti in custodie di cuoio.

Gli oggetti sono ordinatamente disposti all’interno di scaffali, i libri in alto, le pergamene in basso. Anche qui, tutto sembra sia stato appena riordinato.

L’unica parete libera è quella dove si trova la porta, che Ladybug e Volpe Rossa trovano aperta, le doppie ante rivolte all’esterno.

“Ehi” sbotta Volpe Rossa facendo un passo oltre la soglia “ma è più grande all’interno!” poi ridacchia, imitata da Ladybug “Cavolo, non avrei mai e poi mai pensato di poterlo dire” borbotta quest’ultima, guardando il soffitto, decisamente più alto di quello del corridoio e ricoperto di legno chiaro.

Nel punto dove le pareti incontrano gli spioventi del tetto ci sono otto finestre basse, che illuminano la stanza con la poca luce proveniente dall’esterno. Più sotto, a due metri dal pavimento, ci sono delle lanterne di ottone, ciascuna con dentro una candela spenta..

Nel mezzo della stanza, al centro di un cerchio composto da tredici candelieri di ottone, alcuni alti un metro, altri qualche centimetro di meno, alternati, troneggiano un leggio di legno chiaro e uno di legno scuro, girati in direzioni opposte e distanziati di pochi centimetri l’uno all’altro; tra i due si trova un piccolo candeliere di ottone, vuoto, che dovrebbe permettere di illuminare quello che si pone sul leggio.

Lungo le pareti, in corrispondenza degli spigoli dell’ottagono opposti alla porta, sono disposte quattro statue di legno, scolpite in modo molto realistico, a grandezza quasi naturale di due uomini e due donne, dalle fattezze orientali e vestite con una semplice tunica allacciata sul davanti che copre quelli che ricordano gli abiti dei monaci Shaolin sorprendentemente simili a quelli del finto guardiano che avevano affrontato combattendo Papillon un anno prima. Le quattro figure sono differenti, ma entrambe, uomini e donne, raffigurano una persona più anziana e una giovane, come se fossero maestro e allievo.

Ladybug si avvicina a uno dei candelieri e nota che al posto del foro per la candela hanno un disco di legno, una specie di piattino con inciso il simbolo di un Miraculous. Il leggio scuro ha invece inciso il simbolo della coccinella, quello chiaro del gatto. Non c’è nessun rumore a parte il fruscio dei passi leggeri di Ladybug e Volpe Rossa che esplorano la stanza deserta e il rumore del vento che si è alzato all’esterno. L’eroina in rosso posa a terra la lampada a batterie e l’illuminazione dal basso rende i visi delle statue scolpiti nel legno rossiccio dipingersi di ombre inquietanti: la ragazza fa un passo indietro e cerca a tentoni la mano di Volpe Rossa, stringendola. L’altra sussulta “Che c’è Mari?” chiede a bassa voce “Hai paura?” poi guarda l’amica “Sai, perché io inizio ad averne un po’”.

Ladybug annuisce ed afferra lo yo yo con l’altra mano per darsi coraggio “Anche io” sussurra, la gola secca “Non è questo posto deserto… e che ho più paura che siamo venute per niente e non caveremo un ragno dal buco. Non c’è nessuno qui e.. ” fa una pausa indicando col mento la stanza “ci saranno migliaia di libri e pergamene. Come facciamo? Non possiamo leggerli tutti.” passa lo sguardo tra la costa di un libro e l’altra ”Guarda! Quelli che non sono in cinese sono in codice!” Ladybug alza la voce, cominciando a sentirsi oppressa dalle pareti della stanza.

Volpe Rossa si avvicina di un passo a Ladybug e le circonda le spalle con un braccio “Cerca di stare calma, Mari... che ne dici se proviamo a chiedere ai kwami?” suggerisce.

“Io… ah ok, si b-buona idea” risponde l’altra respirando profondamente “E tu che ne dici di accendere quelle lanterne?” continua, porgendo a Volpe Rossa un acciarino da campeggio dopo averlo nuovamente preso dallo yo yo.

Mentre l’altra, allungandosi in punta di piedi, si occupa delle lanterne che, come fossero nuove si accendono tutte, Ladybug inizia a prendere i miraculous dallo yo yo e a disporli sui rispettivi supporti.

I Kwami appaiono e la seguono incuriositi e un po’ disorientati, ma vedendo l’espressione accigliata di Ladybug per un lunghissimo minuto nessuno dice nulla. Appena i gioielli sono posati sui piattini, Ladybug si sposta verso il leggio della coccinella e sussurra “Ritrasformami” imitata da Volpe Rossa.

Tikki e Trixx si uniscono agli altri kwami, da cui mancano Longg, Fluff, Plagg, Wayzz e Pollen che sono rimasti coi rispettivi portatori. “Bene” inizia Marinette, guardandosi in giro, anche lei un po’ spaesata “Forse vi ricorderete di questo posto. Sono venuta qui sperando di avere aiuto dagli altri Guardiani per la questione della memoria e del ruolo di Guardiana e” si ferma per prendere fiato “beh in realtà speravo di trovare” la ragazza fa una pausa inghiottendo a vuoto “almeno qualcuno. Ma a quanto pare la fortuna non è dalla mia”.

Alya raggiunge l’amica e, come poco prima, le circonda le spalle con un braccio “Insomma… dobbiamo aiutare la nostra Guardiana preferita!” inizia, guardando i Kwami “Qualcuno di voi si ricorda qualcosa che potrebbe esserci utile?”

Tikki inizia a guardarsi attorno e gli altri a sussurrare tra loro. Barkk si avvicina alle ragazze e con aria triste dice “Ehm.. no, io non mi ricordo molto, voi?” Roarr risponde con “Qualcuno dei guardiani però usava una lente di ingrandimento!” Sass dopo un attimo aggiunge “Mi pare ci fosse una specie di indice che Su Feng, vi ricordate il Guardiano Celeste? Mi pare che lo consultasse”. Tutti i Kwami iniziano a volare per la biblioteca, fermandosi poi ciascuno sopra il relativo gioiello.

Marinette fa cenno a Tikki di avvicinarsi “Bene, abbiamo bisogno di una lente” inizia, arricciando il naso come fa sempre quando riflette “che magari usavano perché vedevano poco, ma va bene, è un indizio!” un’altra pausa “Ed un libro con l’indice… Che ne dite di un altro Lucky Charm? Qui di lenti non ne vedo e purtroppo nessuno di noi sa né il cinese e tantomeno decifrare il codice, non capiremo mai qual’è l’indice tra tutti questi libri”.

Marinette guarda di nuovo tutti i Kwami e Alya che commenta “Sapevo che ti sarebbe venuta un’idea!” l’altra sorride e guardando Tikki esclama “Tikki! Trasformami!” e subito dopo “Lucky Charm!”

Mentre lancia in aria lo yoyo succede qualcosa di inaspettato: i punti scuri del costume brillano e mentre prende al volo il Lucky Charm, Ladybug si accorge che qualcosa nel costume è cambiato: la parte attorno alla vita e quella superiore delle gambe ora sono nere, i cerchi che prima erano neri ora sono rossi. Anche le piante dei piedi e i guanti sono neri, e sul davanti è apparsa una zip, chiusa con un fermaglio che ricorda uno degli orecchini, rosso coi cinque puntini neri.

“Ma che cosa cavolo…” esclamano Ladybug e Alya in coro, mentre la prima osserva cosa è apparso, rigirandosi in mano un curioso oggetto: una scodella di ottone con dentro una specie di martelletto cilindrico di legno.

“Nel tempio i Miraculous possono avere dei poteri leggermente diversi” spiega Sass, mentre Ladybug annuisce borbottando "prima non è successo, forse eravamo troppo lontane”. “Fammi vedere cosa abbiamo” suggerisce Alya, indicando l’oggetto che Ladybug sta ancora rigirando tra le mani borbottando “E cosa dovremmo farci con…” La ragazza si ammutolisce, poi si dà una manata sulla fronte, esclamando “lo so che cos’è! È una specie di campana che si usa per la meditazione! La mamma ne ha una simile, ma la sua è più grande.” poi si guarda intorno “Forse dovrei… meditare? Non vedo un posto adatto, non c’è spazio per sedersi in terra. Hmmm” borbotta, guardando la stanza ed ed il suo contenuto.

Notando la dimensione ridotta della campana tibetana che ha in mano, Ladybug ha un’idea e borbotta “Forse… le statue?” dopodiché inizia ad osservare attentamente le sculture una per una. La ragazza, stupita per non averlo notato prima, si rende conto che una delle due figure femminili, quella coi capelli acconciati in due cipolle ai lati della testa, come lei quando si trasforma in Multimouse, è decisamente diversa dalle altre.

Tutte le statue hanno gli occhi chiusi e le braccia alzate con le mani giunte davanti al petto, mentre quella della giovane che sta osservando, oltre ad essere scalza, ha i gomiti appoggiati al corpo, gli avambracci tesi davanti a sé.

Una mano ha il palmo in alto e le dita leggermente chiuse, mentre l’altra sembra nella posizione perfetta per impugnare il martelletto. Lo sguardo è puntato in avanti, verso il centro della sala e l’espressione è serena, quasi di contemplazione.

“Sembra che stia tenendo in mano qualcosa” riflette ancora Ladybug, arricciando il naso e spostando lo sguardo dalla statua al Lucky Charm.

“Ma certo!” sbotta dopo qualche secondo, posando decisa la campana sul palmo della mano della statua.

Non appena i due oggetti toccano il legno, come è accaduto lungo il sentiero, si sente un suono secco e nel piedistallo della statua scatta un meccanismo, rivelando un piccolo cassetto imbottito di stoffa, che cela una lente d’ingrandimento dalla montatura dorata.

“Lo sapevo che ce l’avresti fatta!” esulta Alya mentre l’altra raccoglie la lente e la usa per osservare la costa del libro più vicino, rilegato in pelle con degli ideogrammi che, sotto la lente, diventano parole leggibili. “Incredibile! Attraverso la lente posso leggerli! Guarda!” commenta Ladybug, sentendo la tensione sciogliersi un po’ mentre legge ad alta voce i titoli di alcuni volumi “Piante medicinali” “Spezie e loro uso”. Alya guarda da sopra la sua spalla, mentre ne osservano ancora qualcuno “Sembrano divisi per argomento, ma a noi serve l’indice, cerchiamolo!” dice, spostandosi verso la porta “Tanto vale iniziare da qui”

Alya la interrompe “Forse è il caso di riprendere il Lucky Charm?” chiede.

L’altra annuisce, riprendendo i due oggetti dalle mani della statua e lanciandoli. Immediatamente lo stormo di coccinelle magiche appare e turbina nella stanza, facendo richiudere il cassetto segreto.

Le due ragazze iniziano a cercare l’indice generale della grande biblioteca, passandosi la lente e leggendo a turno i titoli dei libri, finché, quando ormai il sole è tramontato da un paio d’ore, Marinette, che ha rilasciato la trasformazione per contare anche sull’aiuto di Tikki esulta gridando “L’ho trovato!”.

Tutti i Kwami e Alya si radunano accanto a lei che, con cautela, prende un libro dallo scaffale opposto alla porta. Il volume è rilegato come il grimorio che Adrien trovò nella cassaforte del padre e Marinette, con le mani leggermente tremanti, lo posa sul leggio col simbolo della Coccinella.

“Finalmente l’abbiamo trovato…. “ dice, sorridendo “ora però” e il sorriso le si spegne sulle labbra “non so esattamente cosa devo cercare…”

Alya, che non si è ancora trasformata, scambia uno sguardo con Trixx e circonda la vita di Marinette con un braccio “Se ci pensassimo domani mattina? Mangiamo qualcosa e poi ci riposiamo qualche ora?”

L’altra si guarda intorno “Oh, non mi ero accorta che fosse così tardi” si interrompe per sbadigliare “Mangare? No, grazie, sono troppo stanca” aggiunge, poi guarda Tikki, le fa un cenno e si trasforma in Ladybug sotto lo sguardo interrogativo di Alya.

Mentre posa con cautela la lente sul libro, Ladybug aggiunge “Prima Tikki ha detto che in questo posto i Kwami non consumano energie per mantenere la trasformazione, credo sia più comodo se restiamo trasformate mentre dormiamo, non si sa mai” spiega, frugando nello yo yo e estraendone, non si sa come, un sacco a pelo arrotolato. Alya sgrana gli occhi “Di nuovo? Passi la lanterna, ma QUELLO come cavolo hai fatto a farcelo stare? E a prenderlo?” chiede sbigottita.

Ladybug la guarda alzando le spalle “È una specie di magia, te l’ho detto. Non dirmi che è la cosa più strana che hai visto oggi!” poi le fa l’occhiolino, srotolando il sacco a pelo sul pavimento del corridoio, dato che la stanza non è abbastanza grande per poterlo fare “Purtroppo ne ho preparato solo uno, non eri… ehm... prevista” aggiunge, guardando l’amica.

“Nessun problema Mari, non è la prima volta che condividiamo un letto, ci stringeremo un po’, se per te non è un problema” ribatte l’altra, trasformandosi subito dopo in Volpe Rossa e infilandosi nel sacco a pelo, imitata da Marinette che mentre si rotola per mettere la schiena contro quella di Alya commenta “beh è un po’ strettino ma almeno non soffriremo il freddo, anche se coi superpoteri, sai com’è”, mentre tutti i kwami volano vicini alle ragazze si posano anche loro sul sacco a pelo. “A domattina, Alya…. dice poi Marinette a bassa voce stringendo una mano all’amica “E grazie per essere qui con me”. “Non mi ringraziare, sono o non sono la tua migliore amica?“ le risponde Alya “E pensa che nemmeno volevi che venissi.”. Cinque minuti dopo le due ragazze si addormentano, esauste.

   
 
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