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Autore: Justice Gundam    10/04/2023    3 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Digimon Tamers Reload

 

Una fanfiction di Digimon Tamers scritta da: JusticeGundam

 

 

 

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Capitolo 44 - Ritorno nel Mondo Reale

 

Tutti i presenti restarono ad attendere con il fiato sospeso mentre la massa informe che era il D-Reaper continuava a ritirarsi, ormai incapace di mantenere la sua funzione. Ovunque attorno a loro le pozze di fluido purpureo si prosciugavano, e si lasciavano dietro distese di roccia perfettamente levigata e ripulita. Non era rimasto nulla dei Digimon che erano stati travolti da quel mare innaturale.

 

"Andiamo, Ruki-san... Renamon-san..." mormorò Gallantmon con evidente apprensione, malgrado l'elmo con cimiero che nascondeva quasi tutto il suo volto. "Presto, Kenta-kun, uscite di lì, prima che sia troppo tardi!"

IceLeomon e Juri staano a loro volta guardando verso la massa del D-Reaper, e la bambina castana pregava silenziosamente che Ruki, Kenta e i loro Digimon se la cavassero... e dopo diversi secondi di pura tensione, le sue preghiere vennero esaudite. Una grossa bolla luminosa emerse lentamente dalla massa informe, tagliando il corpo del D-Reaper con la stessa facilità di un coltello rovente nel burro... e un attimo dopo, la sfera luminosa apparve pienamente alla vista dei presenti, rivelando che al suo interno c'erano Ruki, Renamon, Kenta e MarineAngemon. Quest'ultimo si era piazzato al centro dell'enorme bolla e si stava concentrando per tenere la bolla attiva, proteggendo tutti coloro che si trovavano al suo interno dalla massa corrosiva.

 

"Guardate, eccoli lì!" esclamò MegaGargomon, parlando con la vocetta di Terriermon, che suonava veramente strana proveniente da un robot così massiccio. "Heh... lo sapevo che ce l'avrebbero fatta!"

"La Regina dei Digimon non si smentisce mai." commentò Ryou con un sorriso di intesa. Ruki rispose guardandolo con espressione infastidita, come ad intimargli di non dire altre stupidaggini.

Juri tirò un sospiro di sollievo e si asciugò un po' di lacrime con il dorso della mano, mentre attorno a loro i Digimon festeggiavano la sconfitta dell'abominio che fino a pochi istanti prima era sembrato inarrestabile. Finalmente, MarineAngemon chiuse gli occhi e fece scomparire la bolla di energia che proteggeva i suoi compagni, permettendo a Ruki, Renamon e Kenta di poggiare finalmente i piedi a terra. Gallantmon e MegaGargomon atterrarono a loro volta e sciolsero la fusione, tornando ad essere rispettivamente Takato e Guilmon, e Jenrya e Terriermon. Il Tamer cinese barcollò e si portò una mano alla fronte, non ancora abituato allo scombussolamento che seguiva al momento di sciogliere la Bio-Evoluzione.

 

"Ruki-san! Renamon-san, Kenta-san!" esclamò Takato. Lui e Guilmon raggiunsero rapidamente i loro compagni per sincerarsi delle loro condizioni, e il piccolo dinosauro rosso fece giusto in tempo a sorreggere la ragazzina che stava per cadere in ginocchio in preda ad una tremenda debolezza. Quella battaglia le aveva fatto esaurire le forze... e anche Renamon, pur mantenendo la sua dignità, si vide costretta ad appoggiarsi con una mano alla parete di roccia più vicina. Kenta, invece, non sembrava stanco fisicamente... ma era talmente spaventato che faceva fatica a muovere anche un solo passo.

"Hey, Kenta! Kenta, amico, ci sei?" chiese Hirokazu, giungendo a fianco del suo amico e scuotendolo delicatamente con una mano sulla spalla. Come se Kenta si fosse improvvisamente svegliato da una profonda ipnosi, il ragazzino ebbe un sobbalzo e si trattenne gli occhiali sul naso con una mano, cercando di non far vagare chissà dove la sua attenzione.

 

"Sì... credo... credo di essere tutto intero... ragazzi, se non farò mai più una simile esperienza, sarà ancora troppo presto!" si lamentò Kenta. "G-Grazie, MarineAngemon... se non fosse stato per te, non so come ce la saremmo cavata!"

 

"Mooooon!" esclamò allegramente il minuscolo angelo, sbattendo le ali e muovendo le antenne.

"Heh... non ce la saremmo cavata, credimi." rispose Ruki, come sempre senza filtri. "Saremmo rimasti intrappolarti là dentro... e tanti saluti."

Mentre il D-Reaper continuava a ritirarsi, e i Digimon superstiti esultavano per lo scampato pericolo che tutto il loro mondo aveva passato, Takato e Guilmon si fecero avanti... e il ragazzino, in un impeto di sollievo, abbracciò Ruki e Kenta, con grande sorpresa ed imbarazzo della ragazzina dai capelli rossi! "Hey! Che cosa... ma che ti salta in mente, occhialoni?" protestò Ruki.

 

"Scusa, Ruki-san... è che sono felice di rivedervi, tutti e due!" rispose Takato.

"Già... Takato-kun ha ragione, anch'io ero preoccupata per voi!" proseguì Juri, avvicinandosi a Ruki e guardandola con sollievo e gratitudine. "Per... per un attimo, quando ho visto il D-Reaper che si ritirava, ho temuto che voi foste rimasti là dentro..."

"E tu, Renamon, tutto ok?" chiese Terriermon. "Momentai!"

 

La volpe ninja riprese rapidamente la sua immancabile compostezza e si lisciò la pelliccia con una mano. "Ringrazio per l'interessamento, ma sto bene." affermò. "Se bastasse così poco a mettermi fuori combattimento, non sarei degna di essere la partner di Ruki."

"Hehee... sei tosta come sempre, Renamon!" esclamò felice Guilmon. "Guardate, abbiamo vinto! Quella grossa cosa di gelatina rossa se ne sta andando!"

"Assieme a molti Digimon, purtroppo..." rispose Alice, anche se effettivamente era grata del fatto che il D-Reaper fosse stato fermato prima che il Mondo Digitale subisse troppi dannni. Al suo fianco Dobermon continuava ad annusare l'aria, attento che il programma distruttore non avesse un ultimo colpo di coda... ma per fortuna, non accadde nulla. Ormai privato del nucleo funzionale che ne consentiva l'espansione, il D-Reaper stava rapidamente tornando al suo stato di quiescenza.

 

"Sembra proprio che la minaccia sia stata sventata..." affermò Mihiramon, nel cui tono di vioce si poteva sentire sollievo, ma anche un pizzico di amarezza. "Avrei preferito non dovermi alleare con degli umani, ma immagino che a questo punto vada bene così. Immagino che questo significhi che i Digimon del quadrante sud non hanno più il permesso di bio-emergere nel Mondo Reale."

"Zhuqiaomon-sama è stato molto chiaro a riguardo." affermò Vajiramon. "Da oggi in poi, non sarà più possibile intraprendere azioni ostili contro gli esseri umani. E i partner dei Tamers avranno il permesso di restare con loro nel Mondo Reale. Detto questo... non siamo obbligati a farci piacere gli umani. Tutto quello che dobbiamo fare è lasciarli perdere."

 

Il Deva Tigre alzò le spalle, accettando l'idea con un po' di riluttanza. "Bah. Immagino che almeno sia il caso di rispettarli per aver aiutato a risolvere i problemi che ci hanno provocato." affermò. "Ma non credo proprio che tutti i Digimon la penseranno in questo modo. E ancora non vedo Makuramon... dove sarà finito? Dalla fine della battaglia, ne abbiamo completamente perso le tracce."

"Sarà andato a nascondersi da qualche parte." affermò la testa principale di Orochimon. Il Digimon idra scivolò silenziosamente a fianco di Vajiramon, che sobbalzò in maniera quasi impercettibile quando se lo vide improvvisamente vicino. "Dopo che i Tamers gli hanno dato una lezione, avrà avuto paura, e adesso non vuole più comparire di fronte a Zhuqiaomon-sama per paura di essere punito."

 

"Beh, che faccia quello che vuole." sibilò Santiramon, il Deva serpente. "Per adesssso, quello che ci interessssa è che il vero nemico ssssia sssstato debellato."

 

 

oooooooooo

 

 

Mentre attorno a lui i Digimon e gli umani si permettevano un po' di rilassatezza dopo che la terribile minaccia a DigiWorld era stata sventata, Beelzemon osservava senza cambiare espressione ciò che il D-Reaper aveva lasciato dietro di sè. Rocce, terreno e altri elementi geologici erano stati letteralmente lucidati, privati di ogni forma di vita digitale, e vaste sezioni di DigiWorld erano state ridotte a sterili deserti, ma il Mondo Digitale era sopravvissuto, e col tempo sarebbe riuscito a tornare ai fasti di un tempo.

 

Per Beelzemon, tuttavia, quel risultato non era soddisfacente. Il suo scopo ultimo non si era ancora realizzato. Non aveva potuto avere la sua rivincita su Gallantmon e vendicarsi dell'umiliazione subita. E in quel momento, il Demone della Gola teneva d'occhio Takato e Guilmon, da poco tornati dal loro gruppo di amici e intenti a festeggiare con loro la vittoria.

Beelzemon serrò gli occhi, provando una sensazione di fastidio... e in fondo, anche di delusione. Nonostante tutto il suo potere, da solo era riuscito a fare soltanto fino ad un certo punto... e lo stesso valeva per Gallantmon, e per il resto del suo gruppo. Se avessero agito da soli, sarebbero stati fagocitati dal D-Reaper, e probabilmente l'ultima speranza di DigiWorld sarebbe sparita con loro.

 

Invece collaborando, nonostante tutti i dissapori che permanevano tra gli abitanti dei due mondi, erano riusciti a fermare quella mostruosità apparentemente invincibile. E questo, per Beelzemon, era un sonoro schiaffo alle sue convinzioni. Se una persona o un Digimon era davvero forte, allora non aveva bisogno dell'aiuto degli altri, giusto?

 

Beelzemon scosse la testa e rinfoderò le sue pistole. In quel momento, non aveva nessuna voglia di combattere. Affrontare Gallantmon ora che le sue due "componenti" erano affaticate avrebbe dimostrato soltanto vigliaccheria da parte sua. E Beelzemon voleva uno scontro leale. Solo così avrebbe potuto dimostrare di essere davvero il più forte dei due.

 

Con espressione cupa, Beelzemon spiccò un agile balzo e fluttuò in aria per un lugo tratto, fino ad atterrare su un piedistallo di roccia non troppo lontano dal gruppo. Guilmon fu il primo ad accorgersi che il Demone della Gola si stava avvicinando, prima ancora che atterrasse, e i suoi occhi si strinsero pericolosamente un attimo prima che il dinosauro rosso si voltasse in direzione del Digimon motociclista.

 

"Impmon! Non vogliamo combattere con te, in questo momento!" esclamò Guilmon. Allarmato, Takato si piazzò davanti a Guilmon, il D-Power ben stretto in una mano per far vedere a Beelzemon che non aveva paura di lui. Tutti i Tamers guardarono con aria tesa in direzione di Beelzemon, e Ruki in particolare si passò una mano sulla fronte in modo da dare l'impressione di essere ancora nel pieno delle forze e pronta a bio-evolvere ancora una volta con la fedele Renamon.

 

Per fortuna, neanche Beelzemon aveva intenzione di battersi. "Tsk! Dovrei strizzarvi il collo anche solo per avermi chiamato col nome di quel debole senza fegato... ma in questo momento non sono qui per combattere." affermò. "Voglio solo dire una cosa. Non crediate di esservi sbarazzati di me, mocciosi. Questa è solo una tregua momentanea... la prossima volta che ci incontreremo, sarò io a prendere la testa di Gallantmon! Non ve lo dimenticate!"

Beelzemon si voltò di scatto e balzò via, lasciandosi dietro il gruppo dei Tamers che lo osservavano con vari tipi di reazione al suo comportamento. Ruki sembrava decisa a non lasciarsi cogliere alla sprovvista, mentre Hirokazu sospirò e scosse la testa.

 

"Seriamente... quel tizio dovrebbe smetterla di prendersi così sul serio e di fare il duro." affermò Hirokazu. "Non lo sa che il look da Hell's Angels è ormai fuori moda?"

"Fuori moda! Fuori moda!" ripetè Hagurumon, facendo tintinnare gli ingranaggi che lo componevano.

"Sono d'accordo. Per me quel tizio dovrebbe pensare più positivo e darsi una calmata!" commentò Terriermon.

La piccola Shuichon, arrivata in quel momento assieme a Lopmon, fece il suo commento. "Mo-men-tai!"

"Hey! Quella è la mia battuta!" protestò scherzosamente Terriermon.

 

Takato sospirò stancamente. Anche se ormai aveva caito come andavano le cose nel Mondo Digitale e che lì le regole erano diverse, continuava a trovare terribile l'ossessione che molti Digimon avevano per la forza e l'evoluzione. E Beelzemon non era altro che il risultato finale di quella filosofia basata sulla legge del più forte.

"Tutto okay, Takatomon?" chiese Guilmon sbattendo gli occhi. "Sei preoccupato per quello che ha detto Impmon?"

 

Il ragazzino alzò le spalle. "Preoccupato... non è proprio la parola esatta, Guilmon." affermò. "Piuttosto... mi dispiace che abbia finito per diventare nostro nemico. E... non avrei mai immaginato che potesse diventare così forte."

"Per adesso, la minaccia più importante è stata sventata." rispose Jenrya soddisfatto. "Dopo che avremo fatto riposare un po' i nostri Digimon, potremo segnalare la nostra posizione a Yamaki-san... e a questo punto potremo tornare nel Mondo Reale. Possiamo dire che quest'incubo è finito."

 

Takato e Guilmon si sentirono incoraggiati dalle parole del loro compagno. Adesso, se non altro, sarebbero potuti tornare a casa e ritornare alle loro vite di tutti i giorni. O almeno, questo era quello che il giovanissimo Tamer sperava con tutte le sue forze.

 

 

oooooooooo

 

 

Mentre il gruppo dei Tamers celebrava quella vittoria contro ogni probabilità, in un luogo sotterraneo ed inesplorato del Mondo Digitale, qualcuno stava tenendo d'occhio la situazione... e attendendo il momento giusto per fare la sua mossa.

 

"Perfetto. Sembra proprio che quei dannati Tamers abbiano eliminato il vero nemico per noi." disse tra sè Makuramon, dopo aver finito la sua perlustrazione, affiancato da alcuni Digimon ancora a lui fedeli. Un gruppetto di Gorillamon, Digimon dall'aspetto di scimmioni muscolosi ricoperti di pelliccia bianca, con il muso e i pettorali neri, e un cannone altamente tecnologico impiantato al posto del braccio destro, si accompagnavano al Deva Scimmia, all'erta contro ogni possibile minaccia. "Quei mocciosi hanno svolto un ottimo lavoro, questo gliello devo riconoscere. Ma questo non significa certo che ho intenzione di lasciarli andare così."

 

"Cos'ha intenzione di fare, mio signore Makuramon-sama?" chiese uno dei Gorillamon con voce roca.

Ghignando, il Deva Scimmia tirò fuori dal risvolto del suo abito un cristallo semitrasparente a forma di losanga e lo mostrò ai suoi subordinati, che trasalirono per la paura quando videro cosa si muoveva all'interno della pietra. "E' molto semplice, schiavi. Questo frammento di Ore-Digizoid che permette di conservare intatti i dati del nostro nemico. Mi è bastato prendere con me una parte di quella cosa che gli umani hanno scatenato contro di noi... e ora la posso portare nel Mondo Reale, dove la userò per fare sì che il nostro nemico annienti la razza umana anzichè noi! Non vi sembra un'idea favolosa nella sua ironia? Gli umani e i Digimon traditori verranno spazzati via dalla stessa arma con cui speravano di eliminare noi!"  

 

I Gorillamon restarono per qualche istante senza fiato, sconvolti dall'idea del loro signore... e uno di essi avanzò un'obiezione che in effetti era venuta in mente anche ad altri di loro. "Ehm... ma... perdoni il mio ardire, Makuramon-sama, ma... usare il nostro 'vero nemico', come lo chiamate voi, come un'arma contro gli esseri umani? Non... non sono sicuro che il nostro Sovrano approverà questa cosa..."

 

"Oh, non dovete preoccuparvi di questo!" rispose Makuramon con tutta calma. "Sicuramente è quello che il nostro Sovrano desidera! Ha accettato di collaborare con quei disgustosi umani perchè era il modo migliore per togliere di mezzo la loro arma, ma sicuramente il suo scopo è prendersi il tempo di organizzare un nuovo attacco al Mondo Reale e far vedere a quei vermi quale delle nostre razze è quella superiore! Io... non farò altro che risparmiargli il disturbo di attaccare il Mondo Reale. Toglierò di mezzo gli umani che ci volevano usare come loro schiavi, e tutto questo senza dover perdere neanche un Digimon! Sono sicuro che il nostro Sovrano apprezzerà la mia geniale trovata, e mi nominerà suo braccio destro al posto di quello stolto di Chatsuramon!"

 

Privatamente, alcuni dei Gorillamon pensavano che Zhuqiaomon l'avrebbe trovato solo folle, e avrebbe violentemente obiettato ad un'idea così assurda... ma ormai Makuramon sembrava essersi convinto che la sua idea sarebbe stata non solo apprezzata ma addirittura lodata da Zhuqiaomon, e sapevano che a quel punto non sarebbe stato possibile fargli cambiare idea. Makuramon non era noto per la sua tolleranza verso chi lo contraddiceva...

 

"Ma è inutile stare qui a congratularmi con me stesso per la pensata! Devo seguire quei dannati Tamers fino al loro mondo!" esclamò con decisione, stringendo a sè il cristallo di Ore-Digizoid che conteneva una piccola massa informe di denso fluido rossastro che si muoveva e si agitava come una sorta di ameba mostruosa. "Voi potete restare qui! Quando tornerò, sarà quando avrò eliminato tutti quei disgustosi umani, e la razza dei Digimon potrà finalmente prosperare!"

 

Senza attendere oltre, Makuramon si allontanò con il suo prezioso ed apocalittico bottino, lasciandosi dietro un gruppo di scioccati Gorillamon che non sapevano come comportarsi...

 

 

oooooooooo

 

 

Nel quartier generale di Hypnos, dopo un lungo periodo di tensione in cui le comunicazioni con il gruppo dei Tamers si erano interrotte, finalmente era arrivato un messaggio, che le collaboratrici di Yamaki avevano rapidamente individuato e passato in rassegna. Le notizie erano positive, per fortuna: il gruppo dei Tamers era riuscito a trovare il modo di collaborare con il Sovrano Digitale, anche se era stato necessario l'intervento di un'altra divinità digitale simile a Zhuqiaomon, e avevano condotto assieme un rischioso attacco all'entità digitale conosciuta come D-Reaper, che si era rivelato il vero problema da risolvere. Era stata una battaglia ardua, ma alla fine, il gruppo aveva avuto successo, e il D-Reaper era stato riportato al suo stadio originale ed inoffensivo. E adesso che finalmente il problema era stato risolto, Takato e i suoi compagni non avevano bisogno di fare altro che dare la loro posizione in modo da farsi riportare nel Mondo Reale.

 

"Abbiamo il rapporto del gruppo di esplorazione del Mondo Digitale, Yamaki-san." disse Reika, la cui espressione distaccata era solo in parte disturbata da un lieve sorriso sollevato. "Takato Matsuda e i suoi compagni fanno rapporto che il D-Reaper è stato neutralizzato e riportato al suo stato di quiescenza. Ora ci segnalano la loro posizione in modo da poter essere ricondotti indietro."

Il gruppo dei Monster Makers, ognuno di essi seduto ad una postazione per monitorare la situazione, e gli operativi di Hypnos espressero tutti la loro soddisfazione, e lo stesso Yamaki si permise un piccolo sorriso prima di chiudere il suo onnipresente accendino. 

 

"Meno male... grazie al cielo, Jenrya e i ragazzi se la sono cavata." affermò Janyuu con un sospiro di sollievo. "Ho temuto per lui e per Shuichon per tutto questo tempo... ma per fortuna è andato tutto bene."

"I tuoi figli sono in gamba, Tao. Hanno preso tutto da te." disse Babel, l'unico membro di colore del gruppo, dando una pacca amichevole sulla spalla del suo compagno di università.

"E c'è anche Alice con loro, vero?" chiese Rob McCoy, preoccupato per la nipotina.

 

Megumi volle immediatamente tranquillizzare il professore di Palo Alto. "Non si preoccupi, professor McCoy... il messaggio dice che ci sono tutti, e che nessuno si è fatto male." affermò la bionda. "Ora ci stanno mandando le coordinate, in modo che possiamo recuperarli e riportarli indietro... sani e salvi!"

"Ottimo." affermò Yamaki con un sorriso ironico. "Beh, non credevo che l'avrei mai detto, ma quei ragazzi sono stati protagonisti di qualcosa di straordinario. Credo che voi dobbiate essere fieri di loro. Si sono imbarcati in un'impresa che avrebbe spaventato anche molti adulti, e ne sono usciti indenni."

 

"Oh, lo siamo, Yamaki-san." rispose Janyuu con espressione orgogliosa. Guardò verso McCoy, che gli fece un cenno con la testa. "Siamo tutti fieri dei nostri ragazzi."

Yamaki fece un cenno con la testa e si accinse a dare a Reika e Megumi tutte le direttive per effettuare il recupero... ma proprio in quel momento, lo squillo del suo cellulare lo distrasse. Con un sospiro infastidito, Yamaki controllò da che numero veniva la chiamata, pronto a rifiutarla nel caso si fosse trattato di qualcosa di poco importante...

 

Ma quando vide che il numero apparteneva ad un'agenzia governativa, il leader di Hypnos corrugò la fronte e fece cenno alle sue assistenti di attendere. "Qui Yamaki Mitsuo. Prego dite pure." rispose alla chiamata.

Incuriositi da quella chiamata improvvisa, i Monster Makers e le due assistenti rivolsero la loro attenzione al leader di Hypnos, che fece un cenno di assenso. "Sì. Certo, comprendo... come dite, prego?" In quel momento, l'espressione dell'uomo si fece incredula per un attimo, prima che il suo freddo professionalismo riprendesse il sopravvento. "Sì... sì, capisco... va bene, lo farò sapere subito. Certo. La ringrazio per l'informazione."

 

"Yamaki-san, ci sono problemi?" chiese Curly, il membro indiano dei Monster Makers. "Spero che non siano sorte complicazioni all'ultimo momento..."

"No, nessuna complicazione. Possamo procedere a recuperare i ragazzi come da programma." rispose Yamaki memntre rimettevain tasca il cellulare. "Detto questo, è una notizia che riguarda voi Monster Makers. E' giunta appena adesso la notizia che il vostro ex-collega Goro Mizuno, anche conosciuto come Shibumi, si è appena risvegliato da un coma durato dieci anni, contro ogni previsione dei medici che lo avevano in cura."

"Che cosa? Come... come è stato possibile?" esclamò Janyuu, incredulo come tutti i suoi compagni. "Shibumi si è svegliato dopo così tanto tempo?"

 

Yamaki alzò le spalle, sapendone quanto lui. "Questo è quello che siamo appena venuti a sapere dalla struttura ospedialiera in cui è ricoverato dopo quel misterioso incidente di dieci anni fa." rispose. "Chiaramente, lo staff medico deve ancora eseguire i dovuti test ed accertamenti. Sembra incredibile, ma il suo corpo non ha subito effetti negativi importanti... comunque, ne sapremo di più una volta che l'ospedale avrà sottoposto Mizuno agli esami di rito. Credo che, se fosse in grado di rispondere alle nostre domande, Mizuno potrà chiarire un bel po' di misteri."

 

"Già, posso immaginarlo..." rispose Janyuu. "E se devo essere sincero, anch'io avrei un bel po' di domande da fargli. Quando e se sarà possibile." Per il momento, quello che gli importava di più era che suo figlio e i suoi amici fossero sani e salvi, e che la minaccia ai due mondi fosse stata finalmente debellata. La battaglia era vinta, almeno per il momento...

 

 

oooooooooo

 

 

Dopo qualche ora, dopo che i Digimon si erano potuti riposare un po' ed era stato ormai confermato che il D-Reaper era stato riportato al suo stato originale, Takato, Guilmon e i loro compagni stavano per congedarsi da Zhuqiaomon e dai suoi Deva superstiti, attendendo il mezzo che li avrebbe riportati nel Mondo Reale. Il temuto Sovrano Digitale, ancora ferito a causa degli attacchi ricevuti dal D-Reaper durante la battaglia, osservava con espressione illeggibile la squadra di allenatori riunita sotto di lui, affiancato dai Deva rimasti... e ovviamente, da Orochimon. Sopra di loro, Azulongmon fluttuava maestosamente, come se con la sua sola presenza riuscisse a mantenere la calma e la distensione tra le due parti che in effetti avevano parecchi motivi per provare rancore l'una verso l'altra.

 

"DEVO AMMETTERE... A MALINCUORE... CHE IL VOSTRO AIUTO E' STATO ESTREMAMENTE IMPORTANTE." tuonò Zhuqiaomon, dopo aver gettato un'occhiata feroce al gruppo, e un'altra ad Azulongmon, che annuì lentamente. "SE NON FOSSE STATO PER VOI, AVREMMO PERSO MOLTI PIU' DIGIMON NEL TENTATIVO DI FERMARE IL VERO NEMICO. PERCIO', RICONOSCO CHE LE MIE AZIONI HANNO FINITO PER METTERE IN PERICOLO IL MONDO DIGITALE, INVECE CHE AIUTARLO."

"Vero! Tutto vero..." esclamò il piccolo Hagurumon con voce acuta... un attimo prima che un nervosissimo Hirokazu gli coprisse la bocca con una mano, sotto lo sguardo irritato di Mihiramon!

 

"Sssssh! Non dire queste cose ad alta voce proprio davanti al farab... ehm, volevo dire, al simpatico uccellone di fuoco che potrebbe incenerirci con il movimento di un'ala!" esclamò il ragazzino, con tanto di gocciolone di sudore che gli scendeva lungo la nuca. Si accorse dell'espressione di Mihiramon, e ridacchiò nervosamente mentre tentava di blandire il feroce Deva Tigre. "Ehm... va... va tutto bene, signor Deva! Il mio amico Digimon era solo un po'... imbranato, tutto qui!"

 

Ruki alzò gli occhi al cielo e mormorò qualcosa riguardo il motivo per il quale certi impiastri si erano uniti alla spedizione, poi si voltò verso Ryou e Monodramon, che stavano seduti in disparte rispetto al resto del gruppo. "Hm? Beh, che ci sta facendo il campione del Digimon Card Game tutto solo per conto suo?" chiese Ruki con distaccato sarcasmo. "Le luci della ribalta gli sono venute a noia?"

 

Ryou alzò lo sguardo, rivelando quell'irritante sorriso amichevole che più di una volta il famoso campione aveva opposto al sarcasmo di Ruki. "Più che altro, diciamo che sono contento che tutto si sia risolto bene... e per una volta, non sono stato io a dover fare il grosso del lavoro." rispose il ragazzo. "Ma... non ti preoccupare, Digimon Queen, le mie sono solo riflessioni personali. Nulla di cui ti devi preoccupare."

Ruki corrugò la fronte, chiedendosi cosa volesse dire il ragazzo... ma immaginò che Ryou non fosse interessato a spiegare oltre, e ritenne saggio non indagare ulteriormente. Sicuramente, lei non era disposta a parlare in giro dei suoi affari personali, e immaginò che per Ryou, quelle fosseero questioni che voleva risolvere per conto suo.

 

"E... per quanto riguarda Calumon-chan? Voglio dire... come l'avete chiamato... Shining Evolution?" chiese Juri, tenendo in braccio il piccolo Calumon, mentre Leomon stava in piedi accanto a lei come un instancabile guardiano.  La Shining Evolution, esausta per aver conferito la sua energia a così tanti Digimon nello stesso momento, si era addormentata tra le braccia della bambina castana, che lo teneva con sè come se fosse stato un cucciolo o un gattino. "Lui è un nostro amico, e... insomma, vorremmo chiedervi se è necessario che resti qui a DigiWorld..."

 

Pajiramon, la Deva Pecora, gettò un'occhiata al piccolo Digimon bianco e scosse la testa. Sembrava davvero che non si fosse reso conto pienamentedi cosa era successo... "Per quanto ci riguarda, potete portare con voi la Shining Evolution." rispose Pajiramon con espressione distaccata. "Noi eravamo interessati a lui soltanto in quanto ci avrebbe permesso di raggiungere le vette più alte della nostra evoluzione, ma ora che il vero nemico è stato neutralizzato... e il potere della Shining Evolution è entrato a far parte di noi... non abbiamo più bisogno del vostro cosiddetto amico. Tenetelo pure con voi se vi fa piacere."

 

Juri annuì, grata per la considerazione ma al tempo stesso spiazzata dalla freddezza con cui i Deva consideravano anche gli altri Digimon, come niente più che sudditi o strumenti per ottenere quello che volevano.

"Vi ringrazio..." rispose con un pizzico di riluttanza, che scomparve del tutto quando abbassò lo sguardo e vide Calumon che dormiva come niente fosse tra le sue braccia. In fondo, decise Juri, non importava come la pensassero i Deva, Zhuqiaomon o i Digimon... alla fine, erano stati disposti a collaborare per fermare una terribile minaccia ad entrambi i mondi, e questo era la cosa importante. Adesso le battaglie sarebbero finite, o almeno questo era quello che lei sperava...

 

"Zhuqiaomon-sama..." azzardò il piccolo Lopmon, scendendo dalle braccia di Shuichon e facendo un rispettoso inchino al Sovrano del Sud. "Se posso essere tanto ardito... vorrei chiederle se potesse concedermi il favore di seguire Shuichon e i suoi amici nel Mondo Reale."

"Ecco... anch'io vorrei chiedere la stessa cosa, potente Zhuqiaomon-sama." affermò Jenrya, chinandosi a sua volta davanti al Sovrano Fenice, che osservò entrambi con espressione gelida. "Mi rendo cinto che è un grande favore, e posso capire se non vorrà concedercelo, ma... ormai Lopmon è un caro amico per mia sorella, come lo è Terriermon per me."

 

"HMMM..." grugnì il Sovrano Fenice, per poi fissare con attenzione i Deva rimasti. Nessuno di loro sembrava troppo entusiasta della proposta, ma si rimettevano al giudizio del loro Sovrano, che restò a pensarci sopra per qualche istante, lo sguardo fisso verso Lopmon e Shuichon, che lo guardavano con un misto di timore ed implorazione. Finalmente, dopo averci pensato un po' su, ed essersi guardato attorno per ricevere un cenno di assenso da parte di Azulongmon, il Sovrano del Sud prese la sua decisione finale.

 

"MOLTO BENE. E SIA. NON ABBIAMO BISOGNO DI UN DIGIMON COME QUELLO, CHE PREFERISCE GLI UMANI AI SUOI SIMILI." tuonò il Sovrano. Gli altri Deva fecero ognuno un segno di assenso in direzione di Zhuqiaomon, in accordo con il suo giudizio, e nonostante tutto Lopmon riuscì a sorridere soddisfatto e fece un altro inchino al suo Sovrano, questa volta di ringraziamento.

"La ringrazio per la considerazione, potente Zhuqiaomon." affermò... e un attimo dopo, senza preoccuparsi del fatto che il Sovrano Fenice li stesse ancora osservando, Shuichon corse ad abbracciare Lopmon e avvinghiò tra le braccia il sorpreso ex-Deva, strizzandolo come se fosse stato un bambolotto di pezza!

 

"Evviva! Evviva! Sei contento, Lopmon? Ora possiamo giocare assieme tutte le volte che vogliamo!" esclamò la piccola Tamer. "Faremo tutte le feste con il tè che vogliamo! Ti potrò vestire con tutti i vestiti delle mie bambole! Vedrai che ti divertirai come ha fatto Terriermon!"

Il cagnolino dalle orecchie lunghissime guardò da un'altra parte e sospirò imbarazzato. Ancora non era sicuro che il suo spirito si fosse risollevato dall'ultimo ritrovo che aveva fatto con le bambole di Shuichon! "Ooooh! Cerrrrto, perchè mi sono divertito così tanto a partecipare! Non vedevo l'ora che desse il prossimo!"

 

"Terriermon..." lo rimproverò bonariamente Jenrya, al che il piccolo Digimon cane spalancò le braccia e le orecchie per fare un verso gioviale.

"Come? Ho solo detto le cose come stanno." rispose il Digimon, strappando un lieve sorriso a tutti.

 

BlueMeramon si guardò il braccio e fece un cenno con la testa. "Beh, devo ammettere che è stata una bella avventura. Se devo essere sincero, non credevo che sarei arrivato vivo fino alla fine. Ma... alla fine, ce l'abbiamo fatta assieme. Non credevo che sarei mai diventato amico di un gruppo di umani... ma eccomi qui. Sono contento di avervi conosciuti... e spero che ci sarà un'altra occasione."

 

"Grazie, Meramon... ehm, volevo dire, BlueMeramon!" rispose prontamente Takato. "E noi... siamo contenti di averti conosciuto! Senza di te... avremmo avuto molti più problemi!"

"Adesso però come facciamo a tornare a casa, Takatomon?" chiese Guilmon, guardandosi intorno con aria confusa e preoccupata.

 

"Tutto è già stato organizzato. Non preoccuparti, Guilmon." intervenne Ryou. "Adesso abbiamo fornito a Yamaki-san la nostra posizione a DigiWorld, e sarà in grado di mandare un particolare sistema informatico a prelevarci tra pochi minuti. E quando arriveremo, troveremo le nostre famiglie ad attenderci."

"Bene! Non credo potesse finire meglio, per noi!" rispose Monodramon. Ciò nonostante, Ryou e Juri sembravano avere qualche riserva su quell'ultimo punto...

 

Mentre il gruppo continuava a discutere e a salutare i Digimon che erano diventati loro amici nel corso del viaggio, un lieve rumore di motori cominciò a risuonare tutt'attorno, e i due Sovrani Digitali guardarono verso l'alto, dove era apparso uno strano oggetto non molto dissimile da un'astronave - un veicolo di colore argentato, dalla forma affusolata e dinamica, con una sorta di grande oblò sulla parte inferiore, che probabilmente era il luogo da dove i passeggeri potevano salire o scendere dal veicolo. A parte questo, non dava l'impressione di avere armi o sistemi di attacco, tranne per la robusta chiglia, abbastanza spessa da essere in grado di reggere anche ad un impatto molto potente, quale l'attacco di un Digimon.  L'astronave argentata stava fluttuando lentamente verso il terreno, verso il punto dove si trovavano Takato, Guilmon e i loro compagni.

 

"Oh, ecco qui il nostro volo di ritorno." commentò stoicamente Ruki. "Beh, è perfettamente in orario, questo lo devo ammettere."

"Sono molto efficienti, questi signori di Hypnos." commentò Kenta. "E sono contento che adesso siano dalla nostra parte..."

Terriermon alzò le spalle. "Beh, non dimenticare che nulla di tutto questo sarebbe stato possibile senza l'aiuto del papà di Jen e dei suoi compagni!" rispose. "E tra loro, e la nostra squadra, è ovvio che avevamo le carte in regola per farcela!"

"Già, il nostro papà è il migliore!" esclamò la piccola Shuichon.

 

Takato sospirò quando vide l'arca atterrare e spegnere i motori - o almeno, l'equivalente digitale di un motore. Era stata un'avventura ardua, difficile e spesso piena di incognite e problemi. Ma per adesso, tutto era andato bene, e la parte peggiore era stata risolta. Adesso, era il momento di tornare nel Mondo Reale... anche se aveva l'impressione che qualcosa, sia in lui che in Guilmon, fosse cambiato e che da quel giorno in poi, anche il legame con i loro compagni non sarebbe stato lo stesso. E il ragazzino non sapeva se sarebbe stata una buona cosa o meno...

 

Ma era un problema che poteva attendere, almeno per il momento. Adesso, tutto quello che Takato voleva era tornare a casa assieme ai suoi amici, dalle loro famiglie che sicuramente li attendevano dall'altra parte, nel Mondo Reale.

"Ci siamo, Guilmon. Si torna a casa." disse il giovane Tamer, aggiustandosi gli occhialoni sulla fronte.

"Evviva! Mi mancava tanto il pane del tuo negozio!" esclamò tutto felice il piccolo dinosauro. Molti dei loro compagni ci risero su, e man mano, i Tamers e i loro compagni si congedarono dai Sovrani e dai Deva, salendo uno alla volta sull'arca che li avrebbe condotti nel Mondo Reale.

 

"ANCHE PER ME E' QUASI GIUNTO IL MOMENTO DI TORNARE DA DOVE SONO VENUTO." affermò Azulongmon. "BUONA FORTUNA, DIGIMON TAMERS. CHE IL DESTINO VI SIA PROPIZIO."

Zhuqiaomon storse il naso, e i suoi ringraziamenti furono senza dubbio più contenuti. "BENE, ORA CHE AVETE FATTO QUELLO PER CUI SIETE VENUTI... TORNATE NEL VOSTRO MONDO. E SPERABILMENTE, NON CI SARANNO ALTRI PROBLEMI CHE RICHIEDERANNO IL NOSTRO INTERVENTO."

 

In tutto questo, una piccola figura agile e scattante era riuscita ad attaccarsi all'arca, in un punto dove sarebbe stato relativamente al sicuro da sguardi indiscreti, e avrebbe da lì cominciato il suo nuovo viaggio verso il Mondo Reale... ben sapendo che sarebbe stato l'inizio della fine per gli odiati esseri umani...   

     

 

oooooooooo

 

CONTINUA...

 

  
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