«Mh…»
sospirò la donna, rigirandosi
nel letto. Dopo dieci minuti trovò la posizione scomoda, e
si voltò dall’altro
lato, ma anche così non riusciva a riaddormentarsi. Si mise
sdraiata sulla
schiena, e fissò il soffitto della stanza, sentendosi
infastidita dal suo non
riuscire a riposare decentemente. Era incinta da poco più di
sei mesi, e da
cinque le era impossibile chiudere gli occhi e gettarsi tra le braccia
di
Morfeo.
«Beatrice?»
la voce assonnata di suo
marito la riscosse dai suoi pensieri, e, quando lo guardò in
volto vide i suoi
occhi verdi brillare anche con la poca luce della luna. «Non
riesci a dormire?»
le domandò, il tono preoccupato.
«No.
Non riesco a trovare una
posizione confortevole.» Beatrice sospirò di
nuovo, afflitta. «Ti sei svegliato
a causa mia?»
«No,
tesoro, non preoccuparti per me.»
Juan si mise seduta, la schiena muscolosa appoggiata alla testiera del
letto,
ed aprì le braccia verso di lei. «Vieni qui,
parliamo un po’. Magari ti verrà
sonno.»
Beatrice si
tuffò nel suo abbraccio, e
passarono così tutta la notte. Parlavano, ridevano,
discutevano.
Alle prime luci
del mattino, Beatrice
si addormentò serena.