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Autore: Milly_Sunshine    29/05/2023    1 recensioni
Una poesia e un racconto, stesso titolo, stessa ispirazione - scritti molti anni fa, a poca distanza dalle due forti scosse di terremoto che sconvolsero l'area in cui abito, la seconda delle quali il giorno del mio ventiquattresimo compleanno.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse ti nutrivi delle mie lacrime e dell’amara convinzione che piuttosto che vivere accanto a te fosse meglio morire. Forse cercavi di scavarmi dentro l’anima, di prosciugarmi e di rendermi priva di speranze. Credo che tu ci sia riuscito e che ti sia nutrito delle mie paure, fino a farmi crollare, a lasciarmi piena di dubbi, a chiedermi se ti avrei rincontrato e se saresti riuscito ad annientarmi.
Sei entrato nella mia stanza di notte, come un amante respinto, mi hai messa davanti alla certezza che sfuggirti era impossibile, mi hai incatenata al mio terrore, in modo che non potessi più staccarmene. Mi hai solo sfiorata, ma ho temuto che il contatto con te potesse condurmi alla morte.
Ho cercato di convincermi che tu non fossi in agguato, pronto ad aggredirmi non appena chiudevo gli occhi, ho cercato di convincermi che la luce è più rassicurante del buio...

La luce oscilla, tenta invano di spegnersi. Il freddo della notte mi penetra dentro le ossa, s’infiltra in ogni centimetro del mio corpo... chissà, forse proprio stanotte la mia anima prosciugata abbandonerà il mio corpo...
Hai rubato la mia voce, hai cancellato le mie speranze mentre camminavo nell'insolito freddo di una notte di primavera. Mi hai abbandonata e mi sono girata a fissarti mentre svanivi. Sei riapparso a ogni ora del giorno e della notte, come un amante respinto che pensava di potermi uccidere senza nemmeno sfiorarmi.

Sono fuggita nelle tenebre, sono svanita nel silenzio. Mi sono fatta domande a cui non ho saputo e non saprò mai dare risposta.
Oggi pomeriggio camminerò senza meta, cercando invano un attimo di pace. Una voce dentro di me dice che domani sarà un giorno migliore, che le occhiaie pronunciate imbruttiranno il mio volto dolente, ma che raccoglierò i cocci dei miei sogni e cercherò di ricominciare.
La verità è che sei tornato a farmi visita stamattina. Quando sei entrato nella mia stanza ho guardato la mia sveglia, che non ho più bisogno di puntare. L'avevo puntata all'ora della mia nascita, ma sei arrivato con venti minuti d’anticipo... e forse ti aspettavo. Che cosa stavo dicendo soltanto ieri sera? in fondo al cuore lo sapevo, il male che già avevi fatto non era abbastanza.

È finita, per il momento è finita. Hai avuto dieci secondi per strapparmi la vita, ma ora è troppo tardi. Non sono qui per mettere fine alla tua sete di sangue.
Le pareti mi fissano e io fisso loro. La luce oscilla, mentre si accende, la guardo mentre si fa più stabile. Non devo più temere di rimanere sola.
Tra venti minuti avrò un anno in più e dieci giorni ero un'altra persona. Non importa. Ogni secondo in cui respiro è un regalo. È questo il regalo che ho ricevuto oggi, per i miei ventiquattro anni, il regalo più difficile da accettare, ma al contempo quello più importante.
La luce si placa, mentre tu imprimi segni indelebili sui muri. Ora so che l’unica speranza che ho di sopravvivere è restare qui e guardarti negli occhi, perché scappare potrebbe significare gettarmi in pasto alla morte.

Non importa se sono segnata, non mi importa se non potrò mai cancellare il tuo ricordo. Non importa, perché ormai non posso più tornare indietro.
Mi hai aperto gli occhi e mi hai fatto capire che nulla di quello che mi sembra che mi appartenga di dovere è veramente mio, mi hai spiegato tutto questo quando sono morta e rinata in soli venti secondi.
Forse un giorno tornerai, come un amante respinto, e mi chiederai di saldare il mio conto. Fino ad allora cercherò semplicemente di vivere la mia vita e, alzando gli occhi al soffitto, penserò che fintanto che la luce è immobile, la vita continua.

   
 
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