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Autore: LieblingsLebe    12/06/2023    4 recensioni
Fanfiction Interattiva - Iscrizioni aperte fino al 20 Maggio
Era proprio vero che al mondo c’era chi aveva tutto e chi non aveva niente. E poi c’era gente come Minori, che doveva sopportare il peso del mondo sotto forma di emicranie grandi quanto oggi e domani quando andava bene, e come un pazzo fuggito dal manicomio quando andava male.
Il mondo era proprio un posto crudele
In un epoca moderna in cui mondo magico e babbano coesistono pacatamente qualcosa di pericoloso potrebbe succedere. Pericoloso soprattutto se quel qualcosa viene dall'interno di noi stessi
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Gettin to know you

 

Getting to know you
Getting to know all about you
Getting to like you
Getting to hope you like me



Sistemandosi una ciocca sfuggita al suo messy bun Gregory rilasciò uno sbuffo, alternando lo sguardo tra la tazza take away sul bancone e il resto del locale.

Era una tarda mattinata di metà luglio a Londra e pioveva. Era assolutamente normale piovesse, ma quel giorno c’era proprio aria di tempesta.

Ovviamente il nubifragio universale avveniva durante il primo dei suoi giorni liberi, impossibile sbagliarsi. A saperlo prima non avrebbe portato la macchina a lavare, ma era inutile piangere sul latte versato.

Ma Gregory non era persona da lamentarsi; di certo non come l’uomo in completo che da una buona mezz’ora continuava ad inveire contro qualcuno al telefono facendo avanti e indietro, zigzagando tra i tavoli e beccandosi le occhiatacce degli altri clienti, e che aveva rischiato più volte di inciampare sui suoi piedi, tanto era la rabbia.

Entro la fine della giornata quell’uomo non avrebbe avuto voce, non che fosse un problema di Gregory.

No, i suoi problemi erano ben altri. A cominciare dalla tazza take away che lui non aveva ordinato, per finire con la barista di turno quel giorno.

Seriamente, la donna lo usava come cavia per i nuovi prodotti - senza degnarlo di sapere che cosa gli stesse facendo ingerire -  gli chiedeva favori che potevano metterlo a rischio in ogni modo possibile e immaginabile e poi non lo degnava neanche di mezzo saluto.

<< Se continui a lanciare quello sguardo gelido sarò costretta ad alzare ancora di più il termoregolatore, e sinceramente non mi va di morire di caldo o di prendermi un malanno per colpa tua >>

<< Ciao anche a te Minnie. Io potrei decisamente stare meglio, sai avevo fatto appena lavare la macchina e piove. Tu come stai? Oh capisco, sì quei documenti sono stati davvero difficili da reperire, ma per gli amici questo e altro >>

Per tutto il discorso Minori aveva indossato una poker face encomiabile, e ogni tanto aveva ruotato gli occhi per la drammaticità dell’amico. Finito il discorso sorrise nella maniera in cui rispondeva ai clienti insistenti e si rivolse nuovamente a lui

<< Grisha, tesoro,ti ho salutato quando sei entrato da quella porta, esattamente come saluto tutti i clienti. Se avessi guardato il meteo come fa la gente normale avresti evitato questa situazione. Ti ho chiesto di trovare quei documenti proprio perchè erano difficili da trovare e quello >> fece un segno con la testa alla tazza << è un omaggio della casa, così non puoi dirmi che non ti voglio bene, e inoltre ti avrei offerto il pranzo per ringraziarti. Uomo di poca fede >>

Finito il piccolo monologo la donna tornò ad indossare il solito amabile sorriso e si diresse alla cassa dove la aspettavano dei clienti.

Nel frattempo Gregory iniziò ad ispezionare il contenuto della tazza, non era il suo solito frappuccino, - nonostante l’inquietante quantità di panna montata potesse trarre in inganno - era cioccolata quella che sentiva?

<< E’ un mocaccino >> gli arrivò la  voce piuttosto seccata di Minori << e se non lo vuoi me lo porto via. Razza di Auror ingrato >>

Ogni tanto Gregory si chiedeva come la gente non avesse paura di quel mostriciattolo che era la sua amica. Lui aveva avuto a che fare con maghi oscuri decisamente meno spaventosi di uno sguardo minaccioso della donna.

Un’altra cosa che non gli era propriamente chiara era il perchè dal nulla gli avesse chiesto di recuperare documenti più o meno riservati di gente relativamente normale, sì certo, c’erano dei casi particolari, ma recuperare informazioni sugli altri non poteva essere così difficile da dover chiedere a qualcun altro di prenderli.

Gregory sospirò pesantemente, quella di quel giorno non sarebbe stata una notte tranquilla.

Era il suo istinto da Auror a suggerirlo e raramente si sbagliava. 

Questo era un grande problema: se si fosse sbagliato il suo ego ne avrebbe risentito,ma avrebbe dormito tranquillo, se avesse avuto ragione il suo ego si sarebbe gonfiato, ma probabilmente avrebbe aumentato la sua quota di notti insonni.

Quelle erano anche considerabili notti insonni?

Gregory Adam Volkov
Grisha
23 anni 

 

 

Calypso’s Heart era considerato un negozio intriso di magia, perfino dai babbani, e anche coloro che non credevano affatto nella magia non potevano negare che ci fosse qualcosa di particolare in quel posto.

Quel posto, Calypso’s Heart, è un negozio di fiori piuttosto rinomato a Charing Cross. E’ gestito da generazioni dalla famiglia McCoin, ed entrarci è considerabile un’esperienza mistica, magica per alcuni.

I fiori hanno il pieno controllo del luogo, dal pavimento in legno, con distese di fiori e piante ordinatamente sistemate, passando per i muri, nei quali si possono ammirare diverse piante rampicanti, fino ad arrivare al soffitto, dove ad accogliere chi entra si trovano diversi mazzi di fiori in stato di essiccazione. 

Nonostante la massiccia presenza di verde in quasi ogni angolo libero del negozio, non si ha mai quella sensazione di confusione che crea il mal di testa.

Questo luogo è considerato “magico” dai babbani perchè, semplicemente, una volta entrati non si viene affatto investiti da una cacofonia di odori che si mischiano tra loro, no. Appena si entra si viene accolti dal profumo che più tranquillizza e rilassa la persona, un po’ come una sorta di Amortentia. Generalmente non si riesce a distinguere altri odori, quindi per ognuno è un’esperienza un po’ speciale.

Ma non è solo questa sensazione idilliaca a far entrare così tanta gente in questo posto.

Questo posto, Calypso's Heart, è diventato in poco tempo uno dei maggiori fornitori per pozionisti a prescindere che fossero o meno professionisti o studenti che volevano mettersi alla prova

Per chiunque non fosse abituato, entrare nell’erboristeria era decisamente difficile.

Se entrare nella parte floreale era un caldo abbraccio, entrare lì dentro era come ritrovarsi in una tempesta

Lo spazio ridotto permetteva ai vari odori di fondersi in un conglomerato difficile da identificare, ma qui non c’era alcun incantesimo che potesse far percepire un singolo odore.

Mettersi a lanciare incantesimi avrebbe distrutto, potenzialmente, ogni singola pozione presente lì dentro e, sicuramente, avrebbe indisposto l’adorabile regina di quel posto.

 In quel momento la suddetta regina stava lavorando ad un composto che non aveva assolutamente nulla di magico ma la proprietaria, la signora Agatha, le aveva detto che le era arrivata una proposta interessante da qualcuno e pensava che lei avesse le capacità per realizzarla.

Il solo fatto che non le avesse detto chi aveva ordinato quello che stava preparando e soprattutto per quale scopo aveva insospettito Celia.

Per quanto ne sapeva la maga dai capelli rossicci, poteva anche star preparando un impacco suicida.

Almeno potevano darle qualche indizio.

Con quel pensiero le sue guance leggermente rosse si gonfiarono, facendola sembrare quasi una bambina.

Con un sospiro la donna tornò a concentrarsi sul suo compito: sminuzzare i petali di rose.

Le mancavano ancora tre rose e poi sarebbe potuta passare a tutt’altro, infondo la lavanda era praticamente pronta, l’odore calmante sulle sue mani lo poteva dimostrare, e finchè non arrivavano i gerani non poteva fare molto altro per quest’ordine.

Tra l’altro chi era il pazzo che chiedeva qualcosa così fuori stagione come i gerani? DI tutte le cose che c’erano di stagione per creare quello che le avevano richiesto, proprio i gerani dovevano essere obbligatori.

Quando Celia avesse incontrato questo individuo lo avrebbe di sicuro interrogato, ma al momento si sarebbe concentrata sul finire il suo compito e magari non avrebbe urlato contro il tipo che da almeno mezz’ora stava trovando una maniera interessante per chiederle di uscire.
 

          Celia Pollux McKinnon
Lia
27 anni

 

 

<< Color geranio! Ovvio, è così semplice! Come non pensarci prima ! Perchè ovviamente sono di un solo colore, i gerani! >>  Elian rilasciò l’ennesimo sbuffo che gli sollevò qualche ricciolo castano.

Non che fosse una cosa buona. I riccioli spostati facevano intravedere le occhiaie, anche al di sotto degli occhiali.

Il personale non si azzardava ad avvicinarsi, l’uomo era spaventoso quando era in queste condizioni - quindi il 90% del tempo- e nessuno lo invidiava affatto.

Nonostante lavorassero per un grandissimo stilista nessuno poteva negare che il suddetto fosse eccentrico, forse fin troppo, e rimanere al passo con lui e tutto quello che succedeva nella sua testa era impossibile per molti di loro.

Ma non per Elian.

<< Ovviamente di tutti i fiori stagionali lui cosa deve scegliere come tema principale della stagione i gerani. D’estate. Dei fiori autunnali. Il tutto ha perfettamente senso >>

Elian stava saltellando in giro per la boutique, borbottando lamentele e chiedendo in giro dove accidenti fosse nascosto Mason.

<< Stilista Affermato! Estro fuori dal comune! Provate a lavorarci un’ora >> 

Doveva incontrarsi con Mason tre ore prima, ma l’altro uomo sembrava completamente scomparso, lasciando al povero Elian tutti i problemi che lui , lo stilista affermato dal grande estro, avrebbe dovuto risolvere. E invece no, lasciamo tutto in mano al povero Elian che tanto non dorme da una settimana. 

“Dovresti rilassarti un po’” era facile per quel dittatore che lo aveva rapito e costretto a lavorare come suo assistente fin dalla fine della scuola, tanto lui non aveva problemi.

Elian li risolveva prima ancora che avvenissero.

<< Nella prossima vita rinasco gatto. Che bella deve essere la vita di un gatto >>

Proprio mentre si accasciava vicino ad uno dei muri un particolare gatto persiano era venuto ad accoccolarsi vicino le sue ginocchia, miagolando insistentemente. 

Neanche il felino sembrava troppo contento della sua situazione…Elian non poteva che trovare una certa similitudine tra loro

<< Immagino tu sappia dove sia quel dittatore del tuo padrone >> disse rivolgendosi alla gatta che indossava un nastro color salmone con una serie di pezzi di organza sistemati a forma di fiore.

Il gatto miagolò nuovamente

<< Sono d’accordo con te Minori. Quest’idea è tremenda >> Elian scosse la testa mentre scioglieva lo strano collare dalla micia, che una volta liberò diede un’occhiataccia alla strada da cui era arrivata.

<< Immagino ci stiamo dando il cambio >> le accarezzò la testa << qualche critica da fare allo stilist-ahia! >>

E mentre la gatta si allontanava quasi sdegnata Elian si guardò l’indice che la suddetta gli aveva morso

<< Immagino passerò il messaggio >>

E alzandosi si diresse verso la direzione da cui veniva Minori e arrivando di fronte all “Angolo SuperSegretoSegretissimo di Mase” la voglia di piangere fu molto forte. Ma anche quella di ridere per il nervoso lo era.

Dalla porta erano appena usciti dei rotoli di stoffa.

Prima la gatta e ora i tessuti. Tutti cercavano di scappare da lì. 

L’ennesimo sospiro stanco venne rilasciato

Elian continuava a chiedersi quando un aneurisma l’avrebbe colpito. Perchè non era affatto questione di “se” gli fosse mai venuto un aneurisma, lui sapeva che prima o poi sarebbe avvenuto.

Se per caso gli fosse arrivata in mano una giratempo aveva un paio di viaggi in mente da fare

Elian Edison Rabbit 
Lian
23 anni

 

 

 

L’odore di carta avrebbe fatto pensare che ci si potesse trovare in una qualche biblioteca, probabilmente nel reparto più antico e dimenticato possibile, e invece era solo lo studio di Glimmer.

La stessa Glimmer che stava cercando di organizzare un numero indefinito di  documenti da una buona oretta. 

Le sue deadlines si stavano avvicinando più in fretta di quanto avesse previsto, ma forse, essendo lei un’indecisa cronica, poteva - doveva- aspettarselo, ma non per questo il suo modus operandi agiva di conseguenza.

Troppo facile così.

Non riusciva a decidere cosa dovesse venire prima, infondo questo non riguardava solo lei. 

No, riguardava lei, il suo lavoro, il possibile tirocinante che le avrebbero assegnato e in pratica tutto quello per cui aveva lavorato da quando aveva lasciato Hogwarts.

Quindi era una cosetta da niente.

Rilasciando un sospiro la donna si guardò attorno.

Non erano solo le copie di quei documenti che occupavano gran parte del suo pavimento; no, c’erano anche i moduli di applicazione dei tirocinanti che avevano fatto richiesta, per non parlare dei post it sparsi su ogni foglio e superficie possibile, le varie richieste di inserimento di altri studenti e le esercitazioni e i test d’ingresso per i suddetti, che la osservavano minacciosamente dalla sua scrivania

Una delle sue colleghe era quasi saltata in aria quando, aprendo la porta dello studio di Glimmer, la suddetta l’aveva gentilmente accolta intimandole di non muoversi troppo in fretta da creare correnti d’aria e di non camminare sui fogli sapientemente organizzati per terra.

<< Abbiamo una bacheca a muro per organizzare queste cose cara >>

<< Non c’è abbastanza spazio per tutto >>

<< Se scegliessi un ordine da cui iniziare, invece di fare tutto insieme... >>

Glimmer aveva riso al suggerimento << Il pavimento è più comodo, dovresti provare >>

Con uno sbuffo e uno scuotimento di testa la sua collega le consegnò un’altra pila di documenti e uscì.

Sollevandosi dal pavimento, perchè le gambe iniziavano a farle male a furia di assumere posizioni più o meno comode - la sua circolazione sanguigna ringraziava - Glimmer si diresse versò la nuova pila di documenti.

Se le avessero detto in cosa consisteva  il “lato oscuro” di essere un’insegnante forse avrebbe iniziato a prepararsi mentalmente già dai tempi di Hogwarts, almeno avrebbe avuto un percorso chiaro da seguire, invece di ritrovarsi sepolta tra mille progetti senza sapere a quale dedicarsi prima.

Ma a quanto pare qualcuno aveva deciso di imporsi nel suo scadenziario: era una busta che le stava volando attorno da quando l’avevano consegnata, presumibilmente.

Non era la prima volta che le consegnavano posta più o meno permalosa, ma quella busta stava battendo ogni record. 

Continuava a passarle davanti gli occhi mentre lei cercava di concentrarsi su tutt’altro, quasi a dirle in maniera minacciosa - per una busta che non è un Strillettera d’intende- “Aprimi”.

Considerato che sembrava venire dal Ministero, forse era effettivamente il caso di aprirla, non ne era troppo sicura.

Quelle lettere erano decisamente minacciose ai suoi occhi. 

Glimmer Elizabeth Jones
Glim 
31 anni

 

 

<< Quindi stavo pensando >> iniziò Quin al telefono, mentre masticava un lollipop arcobaleno pastello - non sapeva esattamente di cosa dovesse sapere, ma sicuramente quello era il sapore degli arcobaleni pastello - << Potremmo provare a fare un giro per i Sexy sho->> 

<< No. >> 

Anche se il suo interlocutore non poteva vederlo, Quin mese su un adorabile broncio, che ebbe l’effetto di farlo sembrare ancora più piccolo di quanto non fosse.

Vabbè,ormai era abituato a girare con i documenti a portata di mano.  Lo avevano fermato solo qualche minuto prima per chiedergli se si fosse perso o se la sua mamma lavorasse in zona

 Perdersi in un quartiere a luci rosse era decisamente una proposta allettante per le sue orecchie.

Quel giorno comunque, puntava a farsi chiedere i documenti almeno un’altra  decina di volte, ormai con la sua community Instagram avevano deciso di vedere quante volte lo avrebbero scambiato per un bambino e la cosa stava diventando un appuntamento fisso sulla piattaforma

<< Ma non mi hai neanche fatto finire! >>

<< Ti conosco. Cos’era questa volta? >>

Salutando un paio di ragazze poco vestite  che continuavano a fissarlo con un sguardo tra il confuso e il curioso  continuò

<< Perchè dai per scontato che non possa aver avuto un lampo di genio mentre guardavo l’ultima collezione del Mad Hatter?!>>

Dall’altro capo del telefono gli arrivò un sospiro sconsolato, se Quin doveva indovinare il suo manager stava anche scuotendo la testa

<< Quindi cos’era? >>

Quin s’imbronciò ancora di più, per poi iniziare tutto eccitato << Era un collare. Era rosa fluo. Aveva un cuoricino al centro. Ti assicuro era adorabile. E’ un po’ plasticoso, spero non mi faccia allergia, però è assolutamente comodo. Va in cima alla graduatoria… okay, non proprio in prima posizione però >>

<< Quindi l’hai già comprato? >> 

ovviamente lo avrebbe chiesto, ma Quin era una persona matura che si sapeva assolutamente controllare 

<< Ne ho comprati 5. Non preoccuparti, ti sento già disperarti, non sono tutti rosa fluo - >>

Neanche il tempo di fargli finire la frase, che la chiamata fu chiusa.

L’adorabile Alory gli aveva chiuso in faccia.

Maleducato. Assolutamente maleducato.

Uno si sforzava di trovare contenuti interessanti per il canale, e questo era il feedback che riceveva per la sua geniale proposta.

Ma tanto ne avrebbero parlato a casa, quindi con il sorriso di un bambino che ha appena saccheggiato un negozio di caramelle, Quin continuò a pattinare verso casa.

Royal non aveva possibilità di fuga da questa geniale idea, sarebbe dovuto passare sul suo corpo.

Quentin Blaise
Quin
23 anni 




 

Angolo autrice

Benvenuti in questa prima parte della selezione, sì, prima parte. In totale ho scelto 10 personaggi, ma per un paio di loro non riuscivo a scrivere un paragrafo che mi convincesse abastanza, quindi per evitare di dovervi fare aspettare chissà quanto per la selezione completa ho preferito smezzare; sì, non mi andava di farvi vedere 8 personaggi tutti insieme e poi un'intero capitolo dedicato ai due bimbi speciali così a caso.

Devo anche chiedere scusa se alcuni paragrafi sono più lughi di altri, vedrò di migliorare, prometto.

Sperando di rileggerci presto,

Kiss

Lith

 
   
 
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