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Autore: Shadow Doom    08/08/2023    1 recensioni
Violet, per mantenere una promessa fatta tempo fa ad una persona speciale che le ha cambiato la vita, va alla ricerca di Cloud, uno degli eroi che hanno salvato il Mondo da un male immenso. Una volta incontrato gli mostra una lettera sulla quale è impresso un fiore giallo il quale fa riaffiorare nel duo memorie tanto dolci quanto dolorose.
Genere: Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claudia Hodgins, Violet Evergarden
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Amore

 

Sebbene Hodgin, Luculia e tutti i suoi amici le avessero caldamente consigliato di prendersi qualche giorno di riposo per metabolizzare il tremendo lutto, Violet non volle sentire ragioni. Prese la lettera, che inspiegabilmente profumava ancora di fiori gialli, e partì alla ricerca di Cloud.

Non vedeva l'ora di affrontarlo su come avesse potuto permettere ad Aerith di morire, ma voleva anche rimproverarlo duramente per non aver presenziato al funerale.

 

Sfortunatamente trovarlo si dimostrò essere un'impresa davvero complicata. Di lui si erano perse le tracce, l'ultima risaliva nei pressi di un antico cretere, luogo dove si era consumato lo scontro finale con Sephiroth. Da lì in poi sembrava essere scomparso nel nulla.

Per cui l'unica opzione che le restò fu quella di contattare Barret e gli altri per chiedere loro se sapessero qualcosa.

 

Ritrovarli fu certamente piacevole, gli era mancata la loro compagnia, ma anche molto doloroso. Nei loro volti era stampata la sofferenza per la recente perdita ed il fatto che lei non poteva trattenersi a parlare rendeva il tutto più amaro.

Purtroppo non ottenne particolari informazioni sulla posizione del biondo, tuttavia apprese una cosa molto importante: quanto devastante fosse stato per Cloud non riuscire a proteggere colei che amava.

 

La testimonianza che la colpì di più fu quella di Tifa, la ragazza era senza ombra di dubbio la persona in vita più vicina all'ex Soldier eppure non era stata in grado di aiutarlo.

Le raccontò di come Strife si fosse abbandonato alla rabbia e all'odio verso Sephiroth, l'assassino della Cetra, ma una volta ottenuta la tanto agognata vendetta si svuotò. Divenne come un guscio senza anima che andava in giro senza meta, solo un'emozione era rimasta: rimpianto misto a disprezzo verso se stesso.

 

Purtroppo Lockhart si accorse della gravità della situazione quando ormai era troppo tardi. Striffe abbandonò di notte e senza dire una parola il ricostruito Seventh Heaven per vagabondare nel Mondo.

 

Prima di dirle i pochi indizi che aveva raccolto su dove Cloud effettivamente si trovasse, la mora disse alla bambola di scrittura automatica una suo timore: aveva una profonda paura che lo spadaccino si stesse lasciando morire.

Evergarden non ritenne tale pensiero folle. Avendo perso anche lei la persona amata capiva molto bene la forte tentazione di raggiungerla nella morte, però non era certa che fosse il caso del destinatario della lettera. Aveva ancora il dubbio che non fosse capace di provare sentimenti tanto profondi. 

 

Tuttavia quando finalmente lo vide il tentennamento sparì: Strife era evidentemente malnutrito, aveva di proposito lasciato le sue ferite ad infettarsi e tutta quella furia distruttrice non serviva ad altro che ad accelerare il proprio suicido.

Fu proprio allora che la bionda capì il senso dell'incarico dell'Antica, se non gli avesse fatto leggere la lettera sarebbe stata la fine.

 

“ Cloud questa è la lettera di Aerith, quella che abbiamo scritto insieme un anno fa”

“ Ti aveva chiamato nel caso in cui...Non fossi stato in grado di proteggerla?”
“ No, per precauzione. Sapeva che il viaggio sarebbe stato molto pericoloso e volveva essere certa che conoscessi i suoi veri sentimenti”

“ Io...” Strife protese leggermente la mano verso la missiva, ma la ritrasse immediatamente.

“ Non ne sono degno...Sono solo un debole”

“ Lei non lo pensava e ne hai la prova proprio qui”
“ No, non la leggerò”
“ Devi farlo Cloud, lo devi ad Aerith!”
“ Le devo tutto! Eppure non sono riuscito nemmeno a riportarla a casa sana e salva. Ero la sua guardia del corpo e l'ho lasciata morire. Lei non lo meritava, dovevo essere io a perire sotto la lama di Sephiroth! Invece la persona più buona e pura del Mondo non c'è più mentre un rifiuto come me continua a vivere. Non è giusto”.

 

Nell'ascoltare quelle parole e il modo in cui venivano pronunciate, dolore allo stato puro, Violet si rese conto di essersi terribilmente sbagliata.

Strife non era presente al funerale non perché non gli importasse, ma poiché sarebbe stato troppo, il suo cuore non avrebbe retto.

 

“ So come ti senti Cloud, proprio come te ho perso colui che amavo davanti ai miei occhi” iniziò la fanciulla stringendo l'adorata spilla, “ La sofferenza è ancora viva dentro di me e non ti nego che ci sono stati e ci sono dei momenti davvero duri. Però sto andando avanti. Non ci sarei riuscita se il Maggiore non mi avesse detto quelle parole...Se siamo tanto simili vuole dire che nella lettera c'è quello che devi sapere per andare avanti”.

In quel momento gli consegnò nella mani la missiva dicendo:

“ Ti prego leggila, è l'ultimo desiderio di Aerith”.

 

Vinto, Strife decise finalmente di leggere.

 

“ Ehy Cloud,

se ti è arrivata questa lettera significa che il mio Destino era impossibile da cambiare. So che adesso stai soffrendo molto e so di esserne la causa, mi dispiace davvero tanto. Non avrei mai voluto causarti del dolore, tu mi hai regalato solo gioie come durante i nostri appuntamenti segreti.

Adesso sarai immerso in un'oscurità eterna, ma è solo una tua impressione. Devi aprire gli occhi perché esiste la luce, c'è e l'abbiamo creata noi sconfiggendo Jenova.

Cloud continua a vivere nella speranza per cui abbiamo tanto lottato e ricorda che non sei solo. Hai al tuo fianco gli altri e me. Sì hai letto bene, io. Pensavi di esserti liberato di me, vero? Bene, ti sbagli. Continuerò a guardarti dall'alto come un angelo custode, è il minimo che possa fare per il mio vero amore. Quindi vedi di non farmi arrabbiare, vivi una vita piena e felice così quando saremo di nuovo insieme mi potrai raccontare tante belle storie.

 

Un caro saluto, la tua Aerith.

 

P.S: il giorno in cui ti ho incontrato è stato il migliore della mia vita e grazie per essermi stato accanto fino alla fine. Ti amo”

 

Evergarden vide il volto di Cloud riacquisire vitalità man mano che leggeva e persino versare una lacrima alla fine.

Era incredibile quanto la Cetra conoscesse bene il giovane, le sue semplici, ma oneste parole erano state in grado di dargli nuova speranza.

 

“ Violet, ti ringrazio” si limitò a dire il biondo allontanandosi per una meta ignota, tenendo stretta al petto la lettera ormai divenuta il suo tesoro più grande.

“ Ho semplicemente fatto il mio dovere” rispose la ragazza appena prima di essere investita da un tiepido vento che portava con sé dei petali gialli i quali circondarono Strife come se a proteggerlo.

In quell'istante giurò di sentire un “ Grazie” nell'aria.

 

“ Quindi anche ora siete legati...” sussurrò la bambola di scrittura automatica mentre un tenue pianto si impadroniva di lei.

Benedict, che si era avvicinato, vedendola così le domandò preoccupato:
“ Cosa succede Violet? Quel tipo ti ha ferita!?”
“ No, ho semplicemente capito meglio il concetto di amore... Torniamo a casa, avrò un bel po' di lavoro arretrato”

“ Ma...Lasciamo perdere, sarebbe inutile. Sali in macchina, ci aspetta un lungo cammino”.

 

Qualche tempo tempo, l'ex soldatessa stava poggiando delle viole sulla tomba di Aerith.

 

“ Ho rispettato le tue ultime volontà, ma immagino che tu lo sappia già. Mi sarebbe tanto piaciuto rivederti, forse un giorno lo faremo. Per adesso ti verrò a trovare qui e ti racconterò le mie avventure. Iniziamo con l'ultimo lavoro”.

 

Nel bel mezzo del racconto Evergarden percepì ancora quella strana aria tiepida che la portò a volgere lo sguardo di lato. In questo modo vide una persona che conosceva molto bene, una che le fece sussultare il cuore.

 

“ Ciao Violet...”.

   
 
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