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Autore: 20maggio2013    08/09/2023    3 recensioni
Nightbird, giovane cantante di grande successo. Ma di lui non si sa assolutamente nulla, la sua identità è segreta. Nessuno conosce il ragazzo dietro il cantante.
Blaine Anderson si è costruito questa doppia identità per poter realizzare il suo sogno di cantare, per evadere dalla realtà ma pur rimanendo un ragazzino qualunque, un semplice adolescente che va a scuola e vive una vita normale. Ma ultimamente Blaine ha perso di vista chi è veramente, dimenticando il vero motivo per cui fosse nato Nightbird. Sarà grazie alla punizione di suo fratello e alla nascita di nuovi rapporti che Blaine ricorderà perché gli piaceva essere soltanto Blaine.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'fearlessly and forever'
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Premessa pre capitolo:
Salveeeee
sono tornata? più o meno.. lo so che non pubblico da mesi e chiedo perdono, mi sento terribile ma l'ispirazione era completamente sparita. So cosa dovrà succedere fino alla fine della storia, eppure mi mettevo e nulla, non avevo la minima idea di cosa scrivere, vuoto.
E poi impengi vari, sessione e tutto e quindi mi sono un po' persa. Ma una cosa è certa, non intendo abbandonare questa storia. Ci tengo troppo, quindi non vi saprò dire quando aggiornerò di nuovo, ma prima o poi lo farò. Capirò se non vorrete più segurmi o se già non leggerete questo capitolo. Ma io continuerò a postare.
Detto questo, spero vi piaccia questo capitolo. Buona lettura <3







Fu Blaine a svegliarsi per primo qualche ora dopo a causa di una chiamata sul suo cellulare, si stropicciò gli occhi lasciando il corpo caldo di Kurt e sorridendo al ricordo di quello che era successo tra loro per poi allungarsi a prendere il telefono e rispondere a suo fratello. Kurt si svegliò poco dopo, non sentendo più il calore del copro di Blaine, e rimase ad osservare il suo ragazzo confuso, sopratutto quando lo sentì imprecare per poi alzarsi velocemente dal letto.
«Merda merda merda» continuò a ripetere Blaine chiudendo la chiamata e quasi cadendo dal letto inciampando tra le lenzuola. E se Kurt non fosse stato occupato a vedere il corpo ancora completamente nudo di Blaine sarebbe scoppiato a ridere per quello. Invece fissava il corpo perfetto del suo ragazzo mentre i ricordi di quello che era successo poche ore prima gli tornava in mente.
«Che succede?» Domandò poi confuso una volta che Blaine indossò le mutande.
«Ricordi che ti avevo detto che ti sarei venuto a prendere per poi partire insieme? -domandò Blaine recuperando i loro vestiti- Il nostro volo parte tra un’ora e mezzo»  disse dopo che Kurt aveva annuito. Allora anche Kurt si alzò velocemente dal letto e questa volta fu l’occhio di Blaine a cadere sul corpo nudo di Kurt.
«Ce la facciamo a prenderlo? -Domandò invece Kurt richiamando l’attenzione di Blaine e rivestendosi a sua volta. Blaine si strinse nelle spalle in risposta. Nessuno dei due disse più nulla, si resero il più presentabili possibili.- B.. devi mettere per forza tutto quel gel tra i capelli?» Domandò Kurt pensando che quella fosse solo una perdita di tempo. Lui amava i ricci di Blaine e voleva che li portasse sempre liberi proprio come quando era Nightbird, ma Blaine era irremovibile su quel punto di vista. Il modo in cui portava i capelli quando era Blaine era un motivo in più che aiutava a tenere la sua identità nascosta. Così ignorò i lamenti del suo ragazzo e continuò ad armeggiare con il gel. Poi presero le loro valigie e salirono in macchina di Kurt guidando fino all’aeroporto. Ovviamente la fortuna non fu dalla loro parte dato che beccarono tutti i semafori rossi e il traffico, una volta arrivati all’aeroporto non trovarono neanche subito parcheggio. Poi scesero velocemente dall’auto e corsero per imbarcarsi, la fila al controllo di polizia era lunghissima ma per fortuna riuscirono ad evitarla dicendo che avevano l’aereo che stava per partire. Ma anche qui furono sfortunati, un poliziotto fermò Kurt perché quando passava sotto il Metal detector continuava a suonare nonostante non avesse nulla con se. Alla fine il poliziotto dopo aver controllato attentamente il ragazzo li lasciò passare e loro ripresero a correre per poi arrivare al loro Gate e trovare tutto vuoto.
«Mi dispiace ragazzi, l’aereo è appena partito» disse l’hostess quando Blaine la intercettò per chiedere informazioni.
«Come partito?» Domandò Kurt sconsolato con ancora il fiatone. L’hostess li guardò dispiaciuta prima di andare via e sia Kurt che Blaine si lasciarono cadere sulle sedie mentre vedevano gli addetti chiudere le porte di uscita.
«Merda! Non ci voleva» sbuffò Blaine leggermente infastidito, non tanto per aver perso il volo ma per tutto quello che stava accadendo ultimamente, voleva che almeno quel viaggio con Kurt fosse perfetto.
«Ehi B! -lo richiamò Kurt posando una mano sulla sua schiena e facendolo voltare verso di lui- Va tutto bene okay? Non importa» sussurrò provando a tranquillizzarlo.
«No, non è vero.. non -scosse la testa agitato prima di incontrare lo sguardo del suo ragazzo che lo guardava preoccupato. Così fece un lungo sospiro e cercò di pensare lucidamente- Aspettami qui, torno subito» sussurrò poi lasciandogli un bacio sulla fronte prima di alzarsi. Kurt non fece in tempo a dire nulla che lo vide allontanarsi mentre lui rimase con le loro valigie al Gate. Kurt non seppe quanto tempo rimase solo in attesa, si era alzato, ignorando il lieve dolore al sedere,   e aveva preso entrambe le valigie con l’intenzione di andare a cercare Blaine quando lo vide finalmente tornare.
«Si può sapere che fine avevi fatto?» Domandò quando lo raggiunse e lo guardò con un sopracciglio alzato, ma non riuscendo ad essere veramente arrabbiato, non quando vedeva di nuovo quel sorriso bellissimo sulle labbra del suo ragazzo.
«C’è un altro aereo che parte tra mezzora, ho appena comprato i biglietti -sussurrò Blaine con un sorriso prima di baciarlo.- Erano gli ultimi due» disse ancora prima di prendersi il suo bagaglio e far intrecciare le loro mani mentre si avviavano verso il nuovo gate.


Quattro ore dopo erano finalmente sul suolo di Miami. Nonostante qualche imprevisto erano riusciti a raggiungere la loro destinazione. Kurt si guardava intorno entusiasta mentre camminava mano nella mano con il suo ragazzo per le strade di quella città. Una volta atterrati all’aeroporto avevano recuperato i propri bagagli e avevano preso un taxi che li aveva portati a Miami Beach.
«Dove stiamo andando?» Domandò Kurt notando che avessero lasciato il centro abitato, Blaine non rispose, indicò soltanto il porto che iniziava a vedersi in lontananza e ciò confuse solo di più Kurt.
«Ora lo vedrai!» Sussurrò misterioso e con un sorriso sulle labbra. Pochi minuti dopo raggiugnerò  finalmente il porto, Kurt era sempre più confuso ma non fece domande, consapevole che Blaine non gli avrebbe detto nulla. Lo segue in silenzio e lo vede parlare con uno degli addetti che poi li porta verso un piccolo, ma neanche troppo, yacht. Salirono a brodo insieme a tre persone dello staff e una volta che si misero comodi partirono.
«Non sapevo avessi uno Yacht» sussurrò Kurt mentre uscivano dalla loro cabina e raggiugnevano la parte aperta, in modo da poter osservare il paesaggio attorno a loro.
«Non è mio -rispose Blaine seguendolo e tenendogli la mano- È di Sebastian, o meglio della sua famiglia -spiegò poi leccandosi le labbra- Quando gli ho detto che volevo partire con te, lontano da tutti e da tutto ha deciso di prestarmelo» concluse stringendosi nelle spalle.«Mi stupisci ogni giorno di più Anderson! -affermò Kurt con un sorriso e cingendogli la vita con le braccia- Ringrazia Bas da parte mia» aggiunse poi prima di baciarlo.
 

Erano ormai in mare aperto, lo staff era tutto all’interno delle proprie cabine e Kurt e Blaine erano stesi nel solarium che si trovava in prua. Ancora non avevano parlato veramente tra loro, si stavano godendo la giornata, il sole ormai leggero che riscaldava i loro corpi, l’odore di mare che riempiva i polmoni, la leggera brezza che rendeva il tutto più piacevole.
«Mi dispiace» sussurrò poi Kurt interrompendo quel silenzio. Blaine lo guardò confuso in un primo momento, si mise seduto e alzò gli occhiali da sole sulla fronte per guardalo meglio.
«Per cosa ti dispiace?» Domandò poi leccandosi le labbra.
«È che.. mi sento in colpa -spiegò Kurt abbassando lo sguardo- Mi sembra che sia colpa mia se siamo in questa situazione»
«Kurt no.. non- perché pensi sia colpa tua?»
«Perché se quel giorno non mi fossi buttato su di te, pensando alle conseguenze non avrebbero continuato a seguirti e non ci avrebbero paparazzato poi a Cleveland e ora non avresti gli occhi puntati sopra, e neanche io e-» iniziò a straparlare preso dall’ansia e da tutto quello che si era tenuto dentro in quei giorni.
«Ehi ehi.. Kurt guardami -disse Blaine alzandosi e sedendosi accanto a lui, mise le mani sulle sue spalle e bloccò il suo flusso di parole- Non è assolutamente colpa tua, okay? Le cose si fanno in due e poi quei paparazzi non dovevano essere lì, in nessuno dei due casi»
«E allora perché hai iniziato ad essere più distante?» Domandò allora e Blaine abbassò lo sguardo.
«Perché la situazione è sempre più pesante e.. Kurt io sono sempre più stanco di sentirmi fare sempre le stesse domande, sembra quasi che a loro interessi più la mia vita privata che la mia musica -spiegò e tutta la sua frustrazione, lo stress che stava provando era più che evidente- E pensavo che se non te ne parlavo avrei potuto far finta di nulla e invece ho solo finito con il peggiorare le cose» ammise dispiaciuto, Kurt rimase in silenzio ad ascoltarlo.
«Mi dispiace, è colpa mia, se non fosse stato per me avresti continuato con la tua vita come hai sempre fatto e non avresti avuto alcun problema»
«Avrei continuato la mia vita come un cretino che si stava montando la testa -rispose a Kurt che di nuovo aveva iniziato ad avere la parlantina- Kurt non mi pento di nulla, non mi pento di averti svelato il mio segreto, di averti chiesto di essere il mio ragazzo. Tornassi indietro rifarei tutto quanto, tu hai resto la mia vita più bella di quella che era» disse scingerò guardandolo negli occhi e Kurt a quelle parole si emozionò.
«Anche tu hai resto la mia vita più bella» disse poi con gli occhi ormai lucidi, non disse altro, tirò Blaine a se e lo abbracciò.
«Ti amo, Kurt.» Gli sussurrò mentre lo stringeva a sua volta.
«Ti amo anche io» 
 

Dopo aver parlato e aver chiarito tra di loro, si erano promessi che sarebbero sempre stati sinceri l’uno con l’altro, che avrebbero parlato di tutto senza tenere nulla per sé, in modo da essere sempre uniti nonostante la distanza. Perché se avessero iniziato a nascondersi cose per non far sentire in colpa l’altro, allora si sarebbero indubbiamente allontanati ed era l’ultima cosa che volevano.
Erano rimasti in pura finché il sole non era calato, l’avevano osservato tramontare in mare, Kurt poggiato sul petti di Blaine mentre lui gli circondava la vita con le braccia. Erano rimasti in silenzio per tutto il tempo, a godersi il momento e la presenza dell’altro.
«Ne avevo proprio bisogno sai? -Sussurrò poi Kurt una volta che il sole era sparito oltre l’orizzonte, il cielo ancora lievemente illuminato, mentre girava solo la testa verso Blaine, piegando il collo di lato per poterlo guardare. Blaine, di riflesso, piegò la testa dal lato opposto e lo guardò- Di staccare da tutto e restare solo con te» Blaine sorrise, poi si sporse in avanti, non resistendo alla tentazione di baciarle quelle labbra che sembrava lo stessero chiamando.
«Era lo scopo di questo viaggio no? -sorrise mentre con la mano gli accarezzava il fianco- Avevamo bisogno di ritrovarci, di stare io e te da soli. -aggiunse per poi leccarsi le labbra- Anzi sai che ti dico? -domandò poi facendo pressione sul suo corpo come a fargli capire di spostarsi, cosa che Kurt fece anche se confuso. Vide Blaine alzarsi ma non fece domande, aspettò che continuasse a parlare- Dò la serata libera a tutto lo staff e noi ce ne restiamo qui in barca per tutta la sera. Non abbiamo bisogno di muoverci» spiegò, infatti, subito dopo, Blaine entrando nelle cabine in cerca del personale per dirgli che potevano usare il gommone e tornare nelle loro case per quella sera. Avrebbero provveduto da soli alla cena.
Kurt sorrise, l’idea di restare su quello Yacht solo con Blaine non gli dispiaceva per nulla. Lo osservò sparire all’interno e rimase lì ad aspettarlo. Portò le ginocchia al petto e si poggiò con il mento su esse mentre tornò a guardare l’orizzonte, osservando come il cielo diventava sempre più scuro.
«Allora? Che hanno detto?» Domandò poi quando, dopo aver sentito dei passi dietro di lì, si voltò e vide Blaine che tornava da lui.
«Stanno recuperando le loro cose e poi vanno via. Ci hanno lasciato anche la cena, basterà scaldarla quando avremmo fame» sorride Blaine e Kurt lo imitò prima di baciarlo.
«Quindi a breve avremmo tutto lo Yacht per noi -sussurrò con un accenno di malizia sia nel tono che nero sguardo e Blaine annuì- Sai cosa mi piacerebbe fare? -chiese poi leccandosi le labbra e Blaine scosse la testa aspettando che continuasse, in modo da poterlo accontentare, non voleva altro che fare quello, rendere Kurt felice- Vorrei che facessi di nuovo l’amore con me, qui» sussurrò Kurt al suo orecchio dopo essersi avvicinato a lui. Blaine sentì una scarica di brividi scendere lungo la schiena e deglutì. Poi si limitò ad annuire, si stese di nuovo sulla panca facendo poggiare Kurt a lui e poi rimase lì a non fare nulla finché non vide il personale andare via. Entrambi lo salutarono con un cenno cordiale e solo quando furono sicuri di essere rimasti soli e che lo staff ormai fosse lontano iniziarono a baciarsi per poi fare di nuovo, come richiesto da Kurt, l’amore.
«Credo di aver trovato una nuova dipendenza» commentò Blaine dopo minuti di silenzio dove si riprendevano, stesi sulla prua della barca a fissare la luna che brillava in cielo. Kurt gli stava per chiedere cosa intendesse ma poi bastò guardare la sua espressione per capire, così arrossì.
«Sei un cretino» disse poi colpendolo al petto e facendo ridere Blaine.
«Tu stai bene? -domandò poi voltandosi a guardare il suo ragazzo- Ti fa male?» Chiese con premuna e Kurt scosse la testa come a tranquillizzarlo.
«Sto bene, ho un lieve fastidio ma nulla di che, passerà» sussurrò sincero facendosi più vicino a lui per sentire il suo calore. Blaine si limitò ad annuire e stringerlo a lui. Rimasero così per un po’ almeno finché lo stomaco di Blaine non iniziò a brontolare facendo ridere Kurt. Così si alzarono, si rivestirono velocemente e poi entrarono dentro. Fu Blaine a riscaldare la cena mentre Kurt, seduto sul tavolo, lo osservava con un sorriso sulle labbra.

 

Dopo cena, Kurt e Blaine avevano indossato qualcosa di più pesante dato che era calata la temperatura e poi erano di nuovo usciti in prua per guardare le stelle. Blaine, su richiesta di Kurt, aveva portato con sé la chitarra e mentre Kurt era steso con la testa poggiata su una delle gambe del suo ragazzo, Blaine gli suonava e cantava le canzoni che aveva scritto per lui. E Kurt, che quasi sia voleva guardare le stelle, si perse ad osservare il suo ragazzo che con quella luce era ancora più bello del solito. E si sentiva incredibilmente fortunato ad averlo trovato. Perché Blaine era molto più di quello che immaginava potesse trovare. Era bello, pieno di talento, dolce, premuroso, leale, sapeva farlo ridere e sapeva capirlo come mai nessuno prima di lui. E poco gli importava che fosse una popstar famosa in tutta America, nonostante avesse imparato ad amare anche il personaggio che negli anni si era costruito, a Kurt non era mai importato di Nightbird. A lui piaceva ed era sempre piaciuto semplicemente Blaine. Certo amava quando Blaine cantava per lui e gli dedicava nuove canzoni, ma lui lo avrebbe amato lo stesso, indipendentemente da tutto.
«Ti amo» sussurrò poi interrompendo Blaine che stava continuando a suonare, ora una semplice e dolce melodia. Blaine gli sorrise, smise si suonare e si piegò verso di lui per baciarlo.
«Ti amo -disse poi a sua volta prima di alzare lo sguardo in cielo e sorridere- Una stella cadente! -affermò indicando un punto nel cielo a Kurt- Esprimi un desiderio» gli disse, poi chiuse gli occhi ed espresse un desiderio. Desiderò che lui e Kurt sarebbero riusciti ad affrontare qualsiasi avversità, che nulla li avrebbe allontanati. E Kurt senza saperlo desiderò esattamente lo stesso.

 

Ed eccoci qui, come sempre con i commenti a fine capitolo. Avevamo lasicato i nostri Klaine che sembravano essersi allontanti con tutto il casino che stava succedendo e dopo essersi ritrovati fisicamente nel capitolo precedente qui li vediamo apririsi e parlare onestamente tra di loro, mettendo tutto in tavola e dimostrandosi il più sincero possibile con l'altro. E sembrano essersi finalemtne ritrovati del tutto. Ma come sarà ora che torneranno alla vita reale?
Fatemi sapere cosa ne pensate e scusate ancora per questo enorme ritardo <3
  
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