Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Matixa    03/10/2023    0 recensioni
‘Siamo sotto attacco!’
Gridò con quanto più fiato avesse in corpo deviando un paio di palle di cannone in mare mentre constatava che i suoi compagni erano già in posizione di difesa/attacco.
Pochi attimi e si ritrovarono circondati.
Dieci minuti e lo scontro li vedeva affannati intenti a respingere i tentativi di arrembaggio delle decine di navi che li avevano stretti in una morsa che impediva loro di scappare ricorrendo al coup de burst.
Dodici minuti e all’orizzonte apparvero decine di navi della marina in velocissimo avvicinamento.
Diciotto minuti e queste li raggiunsero proprio quando le navi nemiche stavano per allontanarsi e lasciarli in pace, proprio quando una sagoma nera, posizionatasi alle spalle di Nami la assalì di sorpresa posandole un tovagliolo sopra il naso, svanendo subito ancor prima che i loro neuroni potessero elaborare l’accaduto.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Mugiwara
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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C3

 

 

 

 

Appoggiata alla balaustra della nave Nami stava osservando nascere sul mare al di sotto di loro il suo terzo sorgere del sole da prigioniera; si erano alzati nuovamente in quota, forse per evitare le decine di imbarcazioni che pullulavano in quella fascia di oceano.

Era strano, per due giorni a parte lo sperone di roccia non avevano incontrato né terra né altre navi mentre ora sembrava esserci un gran traffico.

Avevano il sole alle spalle e forti venti soffiavano da ovest, una fitta nebbia si era formata in lontananza verso nord.

 

 

‘Senti … sono tre giorni che navighiamo per mare e cielo … vuoi dirmi cosa diavolo vuoi da me?’

 

Mordendo un pezzo di un qualche tipo di pane condito che alla lontana, ma molto alla lontana, ricordava le deliziose focacce che preparava Sanji, Nami guardò negli occhi … o l’ombra che li nascondeva il dannatissimo pirata che l’aveva rapita e che da quasi un’ora si era piazzato a prua.

Non ne poteva davvero più, quei tre giorni erano stati di una noia assurda che mai in vita sua aveva provato, aveva analizzato da cima a fondo la nave ancora e ancora cercando di trovare indizi o particolari che le erano sfuggiti qualsiasi cosa che desse un senso all’assurdo stallo nel quale si trovava, ma niente, le era passata persino la paura che aveva lasciato il posto ad una rabbiosa frustrazione che non era più in grado di gestire e a questo punto non sapeva cosa diavolo la trattenesse dal buttarsi fuori bordo e affidarsi alle onde tanta era la voglia di andarsene da quella maledettissima nave.

 

 

‘… io da te non voglio proprio nulla …’ con voce tranquilla questi le rispose continuando a guardare l’orizzonte.

‘E allora perché sono qui?’

‘Perché interessi a quelli che mi pagano per portarti da loro … al volo!’ le lanciò una zainetto.

‘Uh?’ lei lo afferrò più per riflesso che curiosità. ‘Che dovrei farci con questo?’

‘E io che ne so, è in dotazione …’

‘Per cosa?’ cominciava a spazientirsi e anche se sapeva che con lui non era il caso di alterarsi e passare alle maniere violente il sangue stava cominciando a ribollirle nelle vene.

‘Te l’avevo detto no? È giunto il tempo del Massive Wild Meet …’

 

La nave si fermò d’improvviso facendo sbilanciare la rossa, poi un foro si aprì d’improvviso al di sotto dei suoi piedi e Nami precipitò.

Il pirata la osservò cadere nel vuoto appoggiando il gomito alla trave della ringhiera.

 

‘E tu sei stata invitata …’

 

 

………………………….

 

 

 

‘Terra!’

 

Usopp era sempre il primo a vederla non c’era verso… forse per via della sua vista eccezionale o probabilmente il suo spirito prima di tutti ne avvertiva il campo magnetico fatto sta che mentre tutti gli altri vedevano ancora l’orizzonte davanti a loro Usopp se la rideva preoccupandosi di scandagliare bene le coste dell’arcipelago al quale si stavano avvicinando per assicurarsi che non fosse la brutta copia di quello superato tre giorni addietro.

 

Coste pietrose per lo più, una piccola insenatura naturale ideale per attraccare, piccoli sprazzi di spiaggia nera e poi sassi lisci e lucenti… l’entroterra era rigoglioso e pieno di colori e Usopp trovò conferma delle sue congetture levando appena il cannocchiale sulla cima di quello che sembrava a tutti gli effetti un cono.

 

Si stavano dirigendo verso isole vulcaniche. Il monte ricoperto di vegetazione lussureggiante poteva significare che l’attività fosse pressoché inesistente.

Nami gli aveva spiegato che di isole vulcaniche ce n’erano a bizzeffe nella rotta maggiore e che dal grado di vegetazione che le ricopriva era possibile capirne la pericolosità. ‘se sono brulle sta a significare che c’è stata da poco un’eruzione, se la vegetazione è sparuta o concentrata da un versante piuttosto che dagli altri significa che normalmente la lava fuoriesce sempre da un fianco e quindi da una direzione precisa, è utile guardare, nel caso ce ne fossero, dove si trovano i villaggi o gli insediamenti poiché diranno immediatamente quale parte è la più sicura ...

 

Gli aveva anche elencato i vari tipi di vulcani esistenti, la differenza fra magma e lava, i tre tipi principali di eruzioni e una sfilza di altre nozioni che ora sarebbero potute tornare utili a tutti.

 

Scendendo verso il mare scandagliò bene i fondali alla ricerca di scogli o barriere coralline che avrebbero potuto danneggiare la Sunny e in breve tempo designò una rotta da seguire per raggiungere l’insenatura.

Fra quelle in vista avrebbero raggiunto quella col vulcano dal momento che gli altri isolotti erano per lo più spianate di roccia sparpagliate a poche miglia l’uno dall’altro, sperava solamente che fosse abitata e se lo fosse stata che le persone non fossero troppo ostili.

 

‘Franky modifica la rotta di due gradi a babordo … ’

 

Il cyborg era già al timone pronto a ricevere le istruzioni.

Lui Franky e Nami erano un trio eccezionale quando si trattava di manovrare la Sunny. Con le sue direttive a vista, le capacitò della navigatrice e la forza di Franky nel gestire il timone non c’era niente in grado di preoccuparli e anche se Nami in quel momento mancava ci pensava Robin a fare le sue veci affidandosi agli appunti che la rossa tracciava sempre in vista di possibili sbarchi o soste.

 

‘Fra poco vira di nuovo di due gradi, c’è un’apertura appena più larga della nostra nave, non dovresti avere problemi … Robin abbiamo vento a sfavore?’

‘L’attrito è minimo, ci dovrebbe spostare di pochi centimetri …’

‘Bene… voialtri pronti ad issare le vele, Zoro tu vai all’ancora… ’

 

Il coro di ‘si’ che ne seguì diede inizio all’operazione di sbarco.

 

La Sunny era un bestione enorme ma sgusciava sull’acqua che era una meraviglia e non sapeva davvero se fosse merito dell’abilità di Franky nel manovrarla, prerogativa del modello dell’imbarcazione o grazie alla limpidezza delle acque, fatto sta che scivolarono fra scogli coralli e quant’altro come una bilia nel suo tracciato nella sabbia, puliti senza nemmeno arrecare il minimo graffio alla chiglia.

 

Poco meno di un’ora dopo i piedi di Rufy toccarono terra sprofondando nella calda sabbia nera.

 

‘Andiamo!’

 

Non perse tempo a guardarsi intorno o ammirare le molteplici varietà di pesci che si erano radunate attorno alla chiglia per cibarsi dei molluschi che vi si attaccavano, aveva solo uno scopo in mente.

Trovare la prima cittadina e ottenere più informazioni possibili.

Sanji accese la propria sigaretta mettendosi a capofila, lo seguivano Rufy, e Usopp, dietro Zoro e infine Robin e Franky mentre Brook e Chopper sarebbero rimasti a bordo. Uno scheletro e una renna parlante avrebbero potuto destare troppa attenzione, non che non corressero il rischio con quel bestione di Franky ma le sue abilità sarebbero potute tornare utili nella loro missione di raccolta informazioni.

 

 

 

…………………………….

 

 

 

Terra finalmente

 

Sfinita dalla lunga nuotata Nami si trascinò a riva più che poté rannicchiandosi ai piedi di un pino marittimo nascondendosi dietro al cespuglio di callistemon che gli cresceva attorno.

Una breve occhiata ai dintorni per assicurarsi che non ci fosse nessuno, un paio di calcoli per capire se la marea avesse potuto raggiungerla e una volta avute le risposte volute si accasciò sulla sabbia tiepida priva di energie.

 

Ansimava con gli occhi sgranati sulle foglie dell’arbusto che la proteggeva ripensando agli eventi delle ultime due ore.

Due ore in balia delle onde era rimasta.

Due ore in mare a morire.

Quel maledetto pirata gliel'avrebbe pagata cara! Ma che diavolo gli era saltato in mente? Che motivo c’era di portarla via, tenerla a bordo per tre giorni e poi scaricarla in mare senza il minimo avvertimento? Cosa diavolo era tutto questo, un gioco?

 

KAAAABOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!

 

‘KYAAAAAAH’

 

Scattò a sedere terrorizzata dallo scoppio premendosi le mani alle orecchie.

 

-CI SONO TUTTI?-

 

Una voce metallica parlò d’improvviso e Nami levando gli occhi poté vedere un lumacofonino appeso al tronco sopra la sua testa.

 

 

-AH NO, MI DICONO CHE GÁROLF DEI PIRATI ULULANTI NON CE L’HA FATTA! QUINDI SARETE NUMERO DISPARI, BEH POCO MALE … RIPOSATE E RECUPERATE LE FORZE OVUNQUE VOI SIATE PERCHÉ’ STASERA AL CREPUSCOLO SI DARÀ’ INIZIO ALLA COMPETIZIONE!-

 

La voce cessò e di nuovo il silenzio cadde sulla spiaggia.

Ripreso fiato Nami scrutò nuovamente i dintorni indecisa su come comportarsi, non aveva senso rimanere lì in eterno, ma neanche avventurarsi in pieno giorno su quell’isola sconosciuta le sembrava una buona idea. Passandosi una mano sulla fronte allontanò alcune ciocche di capelli bagnati sbuffando furiosa. In che razza di casino l’avevano buttata?

Espirò facendo mente locale; stanchezza a parte non era ferita né dolorante e le gambe seppure indolenzite rispondevano bene ai comandi. Spazzò via un po' di sabbia dagli stinchi notando finalmente lo strano zainetto che le aveva lanciato il pirata prima di buttarla fuori bordo.

Lo aprì trovandolo strapieno di panini, frutta secca alcuni foglietti, un pacchetto di medicinali due borracce d’acqua, una bussola un paio di matite, un coltellino a serramanico dei fiammiferi e una mappa.

Una mappa?

 

BENVENUTI A ISLA SCONDUA LUOGO DESIGNATO DEL MWM DI QUEST’ANNO

 

 

L’aprì e trovò lì tutte, o quasi, le risposte che andava cercando. Il problema era che adesso si pentiva di averle avute perché ogni risposta era un colpo all’anima, era paura terrore e ansia.

 

……………………………..

 

C’era una strana atmosfera, erano tutti all’erta, tutti silenziosi, cupi e pronti a scattare al minimo pericolo.

 

Di solito le loro esplorazioni erano un momento di festa e allegria, con Rufy che rideva e correva ovunque, Usopp che fingeva di conoscere qualsiasi pianta o fiore trovassero, Chopper che estasiato li raccoglieva per studiarli ed usarli in medicina, Zoro che prendeva e andava ovunque non fosse la direzione del gruppo Robin che ridendo lo riportava in carreggiata Sanji che prendeva in giro il testa d’alga, il testa d’alga che reagiva dandogli del cuoco da strapazzo, Brook che rideva suonando qualche motivetto al violino, Franky che ne approfittava per registrare tutto e infine Nami che interveniva assestano cazzotti a destra e a manca riportando l’ordine nella compagnia, caricando Zoro e Sanji come muli in modo che portassero per lei le pesanti apparecchiature di misurazione e se con Sanji non c’erano problemi, servile com’era avrebbe portato in spalla anche lei, con Zoro la motivazione era che se aveva così tanta voglia di andare a zonzo e così tante energie da esaurire almeno lo facesse per una buona causa. La sua.

 

Invece avanzavano da ore attenti e circospetti seguendo una specie di sentiero tracciato nella folta vegetazione. Avevano trovato alcuni cartelli che indicavano la via per un villaggio, affiancato persino un paio di mercanti diretti là chiedendo loro quanto mancasse e come fosse la situazione dell’isola.

Per nulla spaventati dalla presenza di forestieri questi risposero che l’isola era abbastanza fiorente, ricca di stabilimenti termali per via della natura vulcanica dell’arcipelago, piantagioni di ananas piccole botteghe artigiane che lavoravano coralli e ossidiana nonché un florido mercato ittico.

 

‘Siete approdati dalla sponda più impervia, tutte le attività principali e le cittadine sorgono a nord-est dove l’isola scende a mare più dolcemente e la barriera corallina non costituisce un pericolo per le imbarcazioni …’

Robin sorrise al più anziano dei due mercanti aggiungendo il suo pensiero. ‘Infatti, abbiamo notato che non c’era nessuno e temevamo che l’isola potesse addirittura essere disabitata …’

‘Ha ha tutto il contrario ragazza mia, vi troverete bene le isole dell’arcipelago Perzène sono molto vivaci e accettano di buon grado i visitatori, non come i faraglioni brulli, quella è terra di nessuno ci sta gente poco raccomandabile tanto che nemmeno i pirati ci attraccano …’

‘In effetti due giorni fa abbiamo superato una specie di arcipelago composto per lo più da scogli e faraglioni, volevamo passarci ma erano troppo fuori rotta e ’

‘Avete fatto bene! Quei dannati predoni sono sempre in attesa, sbucano all’improvviso e razziano tutto, pensa che giro assurdo dobbiamo fare noi per arrivare qua, non fosse che i beni di questo posto vanno a ruba e si vendono benissimo, faremmo volentieri a meno di correre certi rischi …’

‘Ma la marina non fa niente?’

‘Se sei fortunato ti danno un paio di navi come scorta e allora vieni lasciato in pace, ma spesso capita che collaborino perché i predoni attaccano sopratutto i pirati; indeboliscono le navi nel frattempo chiamano i rinforzi e in cambio di questo il governo permette loro di tenere la refurtiva ... è un metodo collaudato’

 

I pirati si lanciarono uno sguardo d’amarezza. Ci erano cascati dentro come polli.

 

‘Ci mancano solo rapimenti e siamo a posto!’

 

Portandosi una mano alla guancia Robin sospirò lanciando l’ennesima velata domanda.

 

‘O quello è affare della Gilda Oscura, e i predoni non pestano mai i piedi a quelli della Gilda Oscura sarebbe un suicidio! Hanno navi all’avanguardia, membri agili e potenti e si dice che nessuno dei loro colpi abbia mai fallito, alcuni sospettano che sia una branca segreta del governo ma io non credo, rapiscono chiunque dietro compenso e lo fanno sparire in un lampo. Puff ’

‘…’

 

Robin si fece seria d’improvviso e abbassò lo sguardo a terra. Un’organizzazione in grado di fare tutto questo e per giunta estranea al governo poteva davvero esistere? Se si come mai non ne avevano mai sentito parlare?

Notando il suo silenzio l’altro mercante cercò di tirarle su il morale.

 

‘Suvvia non fare quella faccia signorina, non hai nulla da temere da gente come loro. Lavorano su commissione e a meno che tu non abbia una cospicua taglia sulla testa, fatto qualche torto ad uno dei draghi celesti o sia stata selezionata per il Massive Wilde Meet sei al sicuro ... ’

‘Massive Wild cosa?’

 

Sanji si fece attentissimo. Nei suoi anni a Germa 66 aveva visto subito e sentito cose assurde e indicibili, una fra tutte era rappresentata da quelle tre parole messe insieme. Suo pa- ehm, quel degenerato di Judge all’epoca si era divertito un sacco a guardare un programma che portava lo stesso nome costringendo lui e i suoi fratelli a fare lo stesso con la scusa che sarebbe stato davvero educativo.

 

‘Si vede proprio che non siete di questi mari! Noi qui dobbiamo girare a sinistra, voi continuate diritti e giungerete entro sera alla città principale, dirigetevi alla taverna dell’Ostrica e vi diranno tutto ciò che volete sapere … ’ toccandosi il berretto di velluto fece un cenno col capo. ‘Addio e buona fortuna!’

 

Li guardarono allontanarsi e poi sparire dietro la curva e un enorme masso ricoperto di muschio.

 

‘Voi credete alle loro parole?’

 

Zoro non sembrava molto convinto; non si fidava molto di chi non conosceva e gli sembrava strano che quei due avessero snocciolato così tante informazioni senza farsi due domande.

Franky avanzò prendendo lo spadaccino che stava imboccando la deviazione di sinistra per una braccio indirizzandolo verso la direzione giusta scuotendo la testa rassegnato alla sua incapacità di ricordare le indicazioni.

 

‘Secondo me non mentivano. Sono mercanti affermati, girano i mari da anni e conoscono molte più cose di noi, che motivo avrebbero di mentirci? Chissà quanti ignorantoni hanno già incontrato nella loro vita e quanti ancora ne incontreranno, se dovessero raccontar frottole a tutti non saprebbero più quale sia a verità ... ’

‘Ti do ragione, per questo suggerirei di sbrigarci a raggiungere la città, dobbiamo scoprire il più possibile su questa Gilda Oscura …’

‘Io mi concentrerei invece di trovare il luogo del Massive Wilde Meet!

 

Stupita del fatto di essere stata contraddetta da Sanji Robin lo guardò trovandogli in viso un’espressione terrorizzata.

 

‘Che vuoi dire Sanji?’

 

Anche Rufy sembrava colpito dal suo cambio di umore. Se n’era stato abbastanza tranquillo per tutto il tempo se le ultime rivelazioni lo avevano scosso in tale maniera doveva esserci sotto qualcosa di veramente importante.

 

‘Dico solo che se quello che ho paura anche solo di pensare dovesse rivelarsi esatto, per la nostra Nami le cose non si stanno mettendo affatto bene …’

 

Cominciò a correre veloce come una saetta.

 

‘SBRIGATEVI!’

 

 

 

……………………………..

 

 

Isla Scondua … Nami non l’aveva mai sentita.

 

Il pezzo di carta che teneva in mano non diceva in che punto del globo si trovasse quest’isola ma solamente il suo nome.

C’erano dei punti segnati in rosso, in nero in verde e in giallo.

Ogni punto era un check point che garantiva aiuto medico se rosso, di protezione se verde, rifornimento cibo se giallo e ricarica armi se nero.

 

OBIETTIVO

 

Sopravvivere

 

ARMI

 

Qualsiasi

 

PREMIO VITTORIA

 

Libertà

 

IN CASO DI SCONFITTA

 

Morte o schiavitù

 

DIVIETI

 

Fuggire, Attaccare nelle zone franche, Immobilità

 

PENE PREVISTE

 

Morte se se tenta la fuga, inibizione all’uso dei check point per un determinato periodo di tempo negli altri due casi.

 

INIZIO

 

Crepuscolo

 

FINE

 

Al ritrovamento dell’ultimo rimasto.

 

Basita Nami girò la mappa per vedere se c’erano altre informazioni ma il retro era vuoto ad eccezione di alcune righe tracciate sotto alla parola NOTE:, probabilmente lo spazio era riservato alle annotazione dei partecipanti…

 

‘Assurdo, che dovrei fare io?’

 

Ravanò all’interno dello zainetto cercando eventuali tasche nascoste rimettendoci poi dentro tutto ordinatamente.

 

Lanciò un’occhiata al cielo, non era ancora mezzogiorno quindi tempo ce n’era. Ma per fare cosa? Doveva organizzarsi ovviamente e per prima cosa cercare di capire cosa dovesse fare di preciso, come, in che ambiente, che nemici ci fossero in giro e … si diede due schiaffi alle guance sentendo l’ansia montarle e attanagliarle cuore e polmoni; doveva rimanere calma e lucida, doveva prendere la situazione di petto come facevano Zoro Rufy e Sanji. Indizi ne aveva già a sufficienza per ora quindi non le restava che prepararsi al crepuscolo. Espirò lentamente stringendo il suo bastone che per fortuna era rimasto ben saldo dentro al fodero legato alla coscia sentendosi un po' più sicura.

 

In cima al tronco del pino, perfettamente mimetizzata alla corteccia una piccola came-ko teneva gli occhi puntati sull’ignara navigatrice.

 

Nami non aveva assolutamente idea di cosa l’aspettasse.

 

 

………………………….

  
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