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Autore: elenabastet    14/10/2023    2 recensioni
Per celebrare i sessant'anni di Doctor Who e anche la mia iscrizione all'Italian Fan Club ecco un incontro tra lui e Lady Oscar, per mettere insieme due personaggi iconici in una storia che rispetti le atmosfere di entrambi. Il Dottore di cui parlo è il Decimo, interpretato da David Tennant, il mio preferito. In futuro non escludo di scrivere cross over anche con l'Undicesimo e il Dodicesimo.
Genere: Fantasy, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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IL TEMPO DELLA ROSA

 

Rating: Angst, viaggi nel tempo, elementi fantastici, del resto Oscar qui incontra nientemeno che Doctor Who.

Fandom: Lady Oscar.

Note: un omaggio al sessantesimo compleanno di Doctor Who, una delle serie più longeve di sempre, unito a Lady Oscar, la passione di una vita che incontra un qualcosa che ho scoperto negli ultimi anni e che mi ha conquistata. Il Dottore di questa storia è il Decimo, interpretato da David Tennant, non escludo in futuro di far incontrare Oscar con anche altri Dottori successivi o precedenti, ma il mio preferito resta questo.

 

Capitolo II

Uscendo dal Tardis, il Dottore e Rose videro lo stesso vicolo di prima, solo che era omr il tramonto. Un odore acuto di polvere da sparo, mescolato a quello dolciastro del sangue, li colpirono. In lontananza si sentiva ancora qualche colpo e grido, anche se meno che quando se ne erano andati. Si diressero verso la piazza, potevano anche essere passati anni, o persino secoli.

Mentre sbucavano dal vicolo, un ragazzino diede un colpo al Dottore, poi scappando: lui e Rose capirono che probabilmente era la sera di quello stesso giorno, la piazza era piena di barricate e c’era gente di guardia, dei feriti, ma non più lo scontro aperto di prima, con però abiti simili e varie facce note.

Uno scalpicciare di cavalli scosse tutti, mentre qualcuno diceva:

“Stanno tornando i Soldati della Guardia con Oscar François!”

Il reggimento arrivò in lontananza e tutti, compreso il Dottore, notarono che i militari erano stati dimezzati: in testa c’era la splendida comandante dai capelli biondi e lo sguardo fiero, ma era affranta, distrutta, preoccupata.

Uno dei capi della Rivoluzione le andò incontro e lei disse:

“Bernard, André è stato ferito, c’è bisogno di un dottore!”

Il rivoluzionario salì sulle barricate e esternò questa necessità: in diversi risposero e anche il Dottore decise di farsi avanti. In fondo anche lui era un Dottore, anche se un po’ diverso dai soliti.

Fingendosi un terrestre, ma del resto ormai li conosceva bene, si avvicinò al lettino da campo improvvisato: riconobbe il giovane uomo, quello che al mattino guardava la sua comandante non certo solo con obbedienza e dedizione, nel ferito, con una macchia di sangue che si allargava sul petto. La sua comandante gli stava sopra, lo aiutava a sistemarsi, gli accarezzava i capelli, memore senz’altro di altri momenti, felici: erano giovani e innamorati e il loro era un amore destinato a durare, uno di quei pochi amori davvero eterni.

Il Dottore si mise accanto ai suoi colleghi del momento e lasciò che fossero loro ad esaminare per primo André: la sua amata si era allontanata un attimo, preoccupata.

Gli bastò vedere i volti degli altri dottori per capire: la camicia del soldato era intrisa di sangue e la ferita era grave, la pallottola era dentro, vicino al cuore e gli esseri umani del pianeta Terra ne hanno solo uno.

Sentì uno dei dottori che diceva agli altri:

“La pallottola è dentro al cuore, non si può fare niente, non capisco nemmeno come possa essere ancora vivo.”

Ma lui poteva far qualcosa a differenza di loro e si cercò addosso il cacciavite sonico. Ma non c’era, e di colpo ricordò il ragazzino che l’aveva urtato, gliel’aveva portato via. Il Dottore vide il ladruncolo poco più in là, che guardava il cacciavite con aria interrogativa e un po’ spaventata. Si avvicinò di corsa e fu proprio il giovanissimo a porgerglielo, avvilito per il suo gesto.

Poi il Dottore si girò verso il ferito. La sua comandante Oscar era accanto a lui e gli stringeva la mano con le sue piangendo, conosceva quello strazio, lo aveva provato quando la sua Rose se ne era andata via da lui.

Doveva avvicinarsi e fare qualcosa con il cacciavite sonico, ma un soldato gli si parò di fronte, un uomo alto, grande e grosso.

“Vi prego, lasciateli in pace e l’ultimo momento che possono passare insieme...”

Il Dottore sentì le parole di Oscar e André:

“Che cosa c'è Oscar? Perché stai piangendo?”, mormorò lui.

Lei gli rispose:

“Ascolta André io vorrei... vorrei diventare tua moglie. Vorrei che mi portassi in un piccolo villaggio, in una piccola chiesa, dove ci sarà una semplice cerimonia. Ecco André... vorrei solo che mi dicessi che... io diventerò tua moglie.”

André trovò ancora la forza di rispondere:

“Ma certo Oscar, lo diventerai, è la cosa che più desidero al mondo!”

Ormai Oscar piangeva apertamente e André disse:

“Oscar, perché stai piangendo? Perché? ...Sto forse...per morire?”

Il Dottore cercò di alzare il cacciavite sonico verso di loro, doveva fare qualcosa, qualsiasi cosa! Ma qualcosa lo bloccava.

Sentì la voce di Oscar che diceva:

“No! Ma che cosa dici? No André!”

André rispose ancora con le ultime forze che aveva:

“Hai ragione, io non posso morire adesso... la nostra felicità è appena cominciata... ora anche l'amore ci unisce... forse noi riusciremo a vivere in un mondo migliore Oscar... no, non posso morire in questo momento... proprio non posso...”

Il Dottore notò per primo che André rimaneva fermo, con una lacrima che gli rigava il viso, mentre lasciava questo mondo e la donna che amava. Oscar non se ne accorse subito e continuò a parlare:

“Ricordi André? Ricordi quando eravamo ragazzi ... le splendide albe che abbiamo visto ad Arras? Bene io vorrei... vorrei tornare laggiù con te e vivere di nuovo quei meravigliosi momenti, stavolta in maniera più completa perché adesso ci amiamo e l'amore rende tutto più bello! “

Ma André non rispondeva e Oscar capì che il suo amore l’aveva lasciata per sempre. Iniziò a chiamarlo:

“ André! ...André! No, non è giusto, André! Non avresti dovuto lasciarmi sola! No! André… André… No!”

Cadde a terra in lacrime, mentre erano tutti increduli. Il Dottore scosse la testa, furibondo con il Tardis e con se stesso. Ma cosa pensava di fare? Lui non era niente, non era nessuno, aveva viaggiato per il tempo e per lo spazio, ma portava solo dolore e sfortuna ovunque andasse. Tutto quello che toccava moriva o si perdeva.

“Dottore!”

La voce di Rose lo scosse dai suoi pensieri: si girò e vide che la ragazza stava di nuovo diventando trasparente, come uno spettro.

“Non ti posso aiutare, Rose!”, disse, allontanandosi da quella piazza dominata dalle urla strazianti e dai pianti della comandante Oscar, mentre una giovane donna bionda, probabilmente la moglie del rivoluzionario, cercava di starle accanto e convincerla a fare in modo che André venisse portato in una chiesa vicina per essere ricomposto.

“Dottore, ma cosa mi succede, perché mi capita questo? Perché divento invisibile, come se non esistessi?”

“Non lo so!”, disse il Dottore dirigendosi verso il Tardis nel vicolo.

Di colpo, Rose gli apparve di fronte:

“Eh no, tu non puoi lasciarmi così, chiunque tu sia!”

“Ma non vedi che ovunque vado c’è solo morte e distruzione per me? So solo portare questo? Non vedi cosa ti capita?”

Entrò dentro il Tardis ma ritrovò Rose dentro.

“Ascolta Rose: io porto solo disgrazie, noi Signori del Tempo siamo così, e va bene che non hai ancora incontrato i Dalek o i Cybermen o gli Angeli piangenti. Seminiamo morte, io semino morte e perdo tutte le persone che amo.”

“Sarà ma io ormai sono qui con te e non riesco ad andarmene...”

Il Tardis ripartì.

Dopo non molto, dai finestrini entrò la luce di un pomeriggio di tarda primavera.

Il Dottore aprì la porta, ma prima si girò e vide che Rose era diventata di nuovo corporea.

Stavolta erano in un bosco, in mezzo al verde, su una piccola altura: un po’ più in basso c’era un laghetto delizioso. Ma erano ancora sulla Terra?

 

  
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