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Autore: dirkfelpy89    26/10/2023    1 recensioni
[Writober 2023]
L'Ordine della Fenice. I loro membri più o meno conosciuti, i sacrifici che hanno dovuto affrontare, le morti, i sospetti e i lutti di chi è rimasto ed è andato avanti, indefesso, nella lotta al male
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ordine della Fenice
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 26, Coperta

 



Quando Dudley entrò a Grimmauld Place, Harry non poté non sorridere al pensiero di che cosa avrebbe ululato il ritratto di Walburga, vedendo un Babbano entrare in casa sua.
Non era la prima volta che il padrone di casa accoglieva suo cugino a Londra, ma in ogni occasione il pensiero andava al dipinto che adesso era appeso in casa Malfoy.

Mentre fece strada a Dudley, tuttavia, Harry non riuscì proprio a sorridere. Sua zia Petunia era mancata da pochi giorni, e nonostante dopo la guerra la donna non avesse fatto nessuno sforzo per riallacciare i rapporti con il nipote, a differenza del figlio, la notizia aveva colpito il giovane Potter.
L'ultimo, tenue, legame con la famiglia della madre si era definitivamente spezzato.

Arrivati al salotto del primo piano, i due presero posto ed Harry servì un tè nero al cugino che appariva comprensibilmente giù di corda.
Avrebbe potuto chiedere a Kreacher di servirli ma lo shock di dover versare il tè a un Babbano avrebbe potuto uccidere il vecchio Elfo.
"Mi dispiace non essere riuscito a partecipare al funerale," ammise Harry, sorseggiando il suo tè. "Purtroppo a lavoro c'è stata un'emergenza e in quanto a capo del dipartimento…"
Era una scusa fiacca, se ne rese conto immediatamente e perciò rimase in silenzio, bevendo il suo tè. La verità era che partecipare a quel funerale era l'ultima cosa che avrebbe voluto fare.
Rivedere zio Vernon, Marge e tutti i parenti Dursley… no, era troppo.

Dudley annuì e, una volta terminata la sua bevanda, parlò con voce roca.
"Sono qui perché stamattina abbiamo aperto il testamento e sai, mamma ti ha lasciato una cosa."
Per poco Harry non sputò il suo tè in faccia al cugino. Possibile che Petunia, la quale non si era mai degnata di fargli un regalo di compleanno o di Natale che potesse essere definito tale, si fosse ricordato di lui nel suo testamento?
Troppo sconvolto e sorpreso dalla notizia, l'uomo vide Dudley mettere una mano nella tasca del cappotto, per un folle istante credette che l'altro tirasse fuori una bacchetta e lo affatturasse, ma invece estrasse un piccolo pacchetto che porse al cugino.

"Devo andare, ho decisamente troppe cose da fare oggi e troppo poche ore," esclamò l'ospite, alzandosi.
Harry gli strinse la mano e lo accompagnò fuori, la mente distante da casa.

/ / / / / / /

Quella sera, quando Ginny tornò in casa dopo una giornata di compere insieme alla piccola Lily (James e Albus erano a Hogwarts) un Kreacher particolarmente raggiante accolse la donna in cucina.

"Kreacher, come mai non ti trovi a scuola?" Chiese la padrona di casa. Ormai il vecchio Elfo domestico passava la maggior parte delle sue giornate a Hogwarts, dirigendo le cucine.
Veniva richiamato a Grimmauld Place ormai poche volte, data la sua età decisamente avanzata.
"Mi ha chiamato il padrone, " squittì Kreacher, rimestando in una padella di sugo. "Lo può trovare nel salotto al primo piano, padrona."

Ginny annuì sospettosa, lasciò che l'Elfo aiutasse la figlia a portare le borse in camera sua e si affrettò a raggiungere il marito. Trovò Harry seduto sul divano, le braccia conserte e gli occhi puntati su un pacchetto appoggiato sopra il tavolo davanti a lui.
"Che cosa è successo? Perché hai chiamato Kreacher per cucinare e ti trovo qui, in salotto, tutto da solo?" Chiese la donna, mettendosi a sedere accanto all'uomo.
"È passato Dudley, oggi pomeriggio," sussurrò Harry e Ginny immediatamente capì che cosa turbasse l'uomo.
"E com'è andata?"
Harry alzò le spalle.
"È andata. Ho trovato una scusa abbastanza dignitosa per la mia assenza al funerale. No, quello che mi ha sconvolto è il pacchetto che vedi davanti a te," disse.
"Che cosa…"
"È da parte di mia zia. Petunia, a quanto pare, sembra che si sia ricordata di me nel suo testamento e mi ha lasciato questo pacchetto che ancora non ho trovato il coraggio di aprire," spiegò Harry.

Ginny pose una mano sul ginocchio del marito e l'osservò, preoccupata e ansiosa allo stesso tempo. Odiava quella famiglia per come aveva trattato Harry e se riusciva a malapena a tollerare Dudley, lo stesso non valeva certo per gli zii di Harry.
"Ti va di aprirlo insieme?" Propose e l'altro annuì, finalmente prendendo in mano il pacchetto che si rivelò piuttosto leggero.
Lo aprì con facilità e l'uomo si trovò tra le mani quella che aveva tutto l'aspetto di essere una piccola coperta. Era un po’ lisa, a strisce rosse e dorate e al centro aveva il simbolo di Grifondoro; trovò anche un biglietto scritto con la calligrafia storta della zia.

"A Harry James Potter lascio la coperta dentro la quale lo ritrovai, sulla soglia della mia casa, ormai tanti anni fa."

Non c’era scritto nient’altro e Harry osservò sbigottito il biglietto, poi prese nuovamente in mano la coperta e la annusò.
Fu un gesto istintivo eppure, in qualche modo, annusando il tessuto percepì un odore familiare. Casa.
Non poteva essere, era sicuro che Petunia avesse gettato via quella coperta, eppure l'aveva conservata e adesso tornava in suo possesso.

"Non me lo sarei mai aspettato da quella donna," Harry sentì la voce della moglie come se provenisse da chilometri di distanza. "Chissà, forse l'avrà trovato per caso, rovistando nel garage, oppure l'ha conservata in memoria di sua sorella."
L'uomo si sentì pervaso da un desiderio di allontanarsi e riflettere in pace.
Si alzò come una molla dal divano.
"Che cosa fai?" chiese Ginny.
"Riporto questa coperta dove è giusto che stia," annunciò Harry. "A Godric's Hollow."

Si aspettò un fuoco di domande da parte della donna, era troppo tardi, avrebbe avuto tutto il tempo per sistemarla domani.
Ma Ginny si dimostrò ancora una volta una donna terribilmente intelligente e perspicace. Aveva intuito che quel lascito aveva turbato il marito e perciò l’uomo, come a volte capitava quando si sentiva particolarmente turbato, doveva allontanarsi da tutti.
Baciò il marito sulle labbra e sussurrò: "vedi di tornare per cena," Harry sorrise e si smaterializzò.

/ / / / / / /

Subito dopo la guerra, la casa dei Potter a Godric's Hollow era inevitabilmente finita nei piani del Ministero.
Alcuni volevano trasformare le rovine di quella casa in un monumento ai caduti delle due guerre magiche, ma Harry si oppose fieramente a quella proposta.
Perciò il Ministero si era limitato a lanciare degli Incantesimi affinché la casa, e le cose all'interno, non si rovinassero e rimanessero imperturbabili nel tempo. All’esterno dell’abitazione, venne appeso un nuovo cartello, dove i visitatori avrebbero potuto lasciare i loro pensieri e dediche insieme a una cassetta per le offerte agli orfanotrofi magici fondati dopo la fine della seconda guerra magica.

Harry apparve proprio di fronte al cancello stregato, appoggiò la mano sulla serratura e questa si aprì, permettendo ad Harry di avanzare velocemente verso la porta dell'abitazione abbandonata.
Non appena mise piede nel salotto poté distinguere il familiare odore che aveva percepito nel vecchio tessuto della coperta.

Tutto era rimasto congelato a quella notte di Halloween del 1981, come ogni volta che Harry metteva piede in quella che era stata la sua prima casa, non poté non commuoversi di fronte a quell'affresco che avrebbe retto immutato nel tempo. Salì le scale e raggiunse la camera da letto.
Anche qui il Ministero aveva messo a disposizione alcuni incantesimi che avrebbero protetto la casa, nonostante l'enorme squarcio nel tetto.
Harry si avvicinò a quella che era stata un tempo la sua culla, estrasse la coperta e l'appoggiò delicatamente all'interno.

Senti gli occhi inumidirsi e non poté farne a meno. No, non voleva credere a una versione dei fatti nei quali Petunia semplicemente ritrovava la vecchia coperta della sorella e per un gesto caritatevole glielo lasciava.
Aveva ben poco senso.
Forse, allora sua zia aveva conservato quella coperta di sua volontà, chissà se qualche volta, nei momenti di sconforto, avesse tirato fuori da un cassetto quella coperta per ricordare l'odore di Lily.
Per stringere nuovamente, in qualche modo, tra le braccia la sorella e lasciarla al nipote una volta deceduta, quando non ne avrebbe avuto più bisogno.
Harry si asciugò quasi con rabbia le lacrime che minacciavano di cadere dai suoi occhi e si alzò.

In qualche modo, un lungo cerchio si era chiuso ed era giusto che il sigillo riposasse là, a Godric's Hollow e forse, in quel momento, nelle profondità del tempo e dello spazio, sua madre e Petunia si sarebbero riabbracciate.

/ / / / / / /

Non appena sono venuto a conoscenza del fatto che Petunia ha lasciato la coperta a Harry mi sono subito immaginato una missing moment a riguardo. Ecco, non ho fatto in tempo a pubblicarla e trova spazio in questa raccolta. Spero vi sia piaciuta^^

  
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