Vuoti
di Natale
I regali sotto
il suo primo
albero di Natale sono vuoti.
Natasha lo sa,
ma non le
importa: chiude gli occhi e immagina che siano regali veri, da scartare
per svelarne
il contenuto. Yelena, la bambina che le è stata assegnata
come sorella minore
per la missione, non ha bisogno di sforzarsi per essere emozionata.
È piccola e
ingenua, come Natasha non ricorda di essere mai stata. La sua innocenza
le
appare preziosa, degna di essere protetta.
“Scommetto,” le dice, “che il mio
regalo è più bello del tuo.”
L’espressione
sconvolta di
Lena – “Maaaamma!!”
– le suscita una risata impossibile da trattenere.
È
questo che si prova, ad
avere una famiglia?
Natasha non
pensava avrebbe
mai festeggiato il Natale al di fuori di una missione, né
che avrebbe mai
lasciato la Stanza Rossa da viva. Entrambe queste sue convinzioni sono
state dimostrate
errate da un unico colpevole: Clint Barton.
“Zia
Nat,” la chiama Lila
tirandole la manica del maglione. Natasha abbassa lo sguardo su di lei;
è strano
considerarsi zia di qualcuno. Così
com’è strano notare un pacchetto – per
lei,
davvero – nella mano libera di Lila, ma la voce non
le trema mentre la ringrazia.
Lila sorride
smagliante, e
così Clint.
Natasha pensa
che la
facilità con cui lui e Laura l’hanno accolta nella
loro famiglia non cesserà
mai di stupirla.
L’albero
al centro della
stanza è un’idea di Steve. “Per
il morale,” ha insistito.
Natasha non gli
ha detto che
vederlo non l’aiuta affatto.
Sotto
l’albero ci sono pacchi
di varie forme e colori; pacchi pieni, che forse susciteranno sorrisi
in chi li
scarterà. Ce n’è anche uno per lei, ma
Natasha vede solo quelli mancanti.
Non
c’è un pacco per Yelena:
sua sorella è morta senza poter festeggiare un vero Natale,
ed è colpa di Nat.
Non
c’è un pacco per Clint, e
Nat sa il perché, ma non riesce ad accettarlo. È
lontano, perso nel dolore
della perdita; lei capisce.
Uno schiocco, e Natasha ha perso due famiglie.
NdA
Un capitolo un
po’ diverso
dagli altri, un’unica storia divisa in tre drabble (tutte da
110 parole
precise, perché sono pazza). Non ero neanche certa di
postarla in questa
raccolta, inizialmente pensavo di renderla una storia a parte, ma si
tratta
comunque di drabble su Natasha, Yelena e Clint, quindi penso che abbia
senso
inserirla qui.
Questa storia
l’ho scritta per
Ashla, che nell’iniziativa Scambiamoci le penne
(@Ferisce la penna) mi
ha chiesto “qualcosa sulla cara Natasha, scegli tu se da sola
o con qualcuno
(tipo ship/amicizia/sisterhood...)!”. Ashla, spero tu possa
perdonarmi l’angst
della storia, l’idea mi ha convinta e mi
sono resa conto di
quanto fosse triste solo quando la storia era praticamente finita. A mia discolpa,
è colpa
del canon?
Come ulteriore
ispirazione
ho sfruttato il prompt “Ho contato i regali di Natale sotto
l'albero e non c'è
il tuo e lo so, lo so perché non c'è. Non riesco
ad abituarmi, però.” del Calendario
dell’avvento 2023 indetto da Sia e Cora sempre sul forum
Ferisce la penna.
Ringrazio
chiunque abbia
letto fin qui! Se doveste essere interessati ad altre storie su Natasha
e/o
Yelena, ho un paio di one-shot pubblicate solo sul mio profilo Ao3, tra cui una che in effetti potrebbe essere un seguito ideale di questa (con in più Matt Murdock).
Buon Natale, se
lo festeggiate!
Mari