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Autore: inzaghina    23/12/2023    1 recensioni
Villa Conchiglia è il luogo che Bill e Fleur chiamano casa, ma non è solamente questo. È il posto in cui i due innamorati hanno dato vita alla loro famiglia e nel quale tante persone che passano di lì percepiscono la forza del sentimento che li unisce e ne subiscono l'influenza. È così che Villa Conchiglia si trasforma in qualcosa di più di una baia con un cottage affacciato sul mare: diventa il fulcro di tanti episodi di quotidianità che cambiano l'esistenza di coloro che li hanno vissuti.
[I primi 11 capitoli partecipano al Writober 2023]
[i capitoli dal 12 in avanti partecipano al Calendario dell’avvento indetto da Cora e Sia sul forum “ferisce più la penna”]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Famiglia Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa storia partecipa “al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna"; il prompt di oggi è: "Ho contato i regali di nstsle sotto l’albero e non c’è il tuo e lo so, lo so perché non c’è. Non riesco ad abituarmi, però.”
 

 
 
Anche se non sei con me
 
 

Goerge ricorda bene quanto sentisse il Natale nella sua vita precedente: rammenta l’eccitazione che provava da bambino, immaginandosi i regali che avrebbe trovato nella sua calza, chiedendosi se ci sarebbero state le Api Frizzole – che erano le sue preferite. Riesce a rivedere perfettamente le notti della vigilia di Natale passate a bisbigliare con Fred e a fingere di essere addormentati ogni volta che la madre passava a controllare.
Aveva immaginato che questo sarebbe stato l’anno buono, quello in cui tutto sarebbe tornato a posto – o almeno avrebbe iniziato a esserlo. Forse aveva preteso troppo da se stesso, forse invece non si è impegnato abbastanza. È solo che il pensiero di deludere il figlio neonato lo attanaglia e gli fa quasi mancare il fiato nel petto. 
Adesso che Fred, un altro Fred, è tornato a essere accanto a George, aveva sperato che la sua anima avrebbe finalmente potuto iniziare a cicatrizzare le ferite più profonde – quelle che fatica a condividere con chiunque, perfino se stesso. Sono i sensi di colpa che lo tengono sveglio la notte, quando è sempre accanto ad Angelina per osservarla mentre allatta Fred Jr., quando fatica a comprendere perché lui si sia salvato – e Fred no.
Quel sabato Angelina è uscita con la madre per gli ultimi acquisti natalizi e gli ha consigliato di fare lo stesso, visto che lo vedeva più stanco e cupo del solito.
 
“Sicuro che non vuoi che rimandi la mia uscita con mamma? I regali possono aspettare…”
“Figurati! La organizzate da settimane…”
“Possiamo andarci un altro giorno, se vuoi usciamo noi tre,” propone la ragazza, indicando il figlio addormentato nel passeggino.
“Stai tranquilla, Angie, è solo che l’avvicinarsi delle feste è sempre un po’ duro, ma quest’anno con Freddie e i suoi cugini sono certo che diventerà più semplice, devo solo fare un passo alla volta.”
“Mi prometti che prenderai una boccata daria?”
“Giuro,” ribatte George, baciando prima lei e poi la guancia liscia come un petalo di rosa di Freddie.
 
Ha mantenuto la promessa George, infatti in quel momento sta compiendo gli ultimi passi che lo separano dalla porta di Villa Conchiglia, sicuro che Bill potrà offrirgli ascolto, un consiglio, o anche solo un bicchiere del vin brûlé che Fleur prepara ogni anno seguendo la ricetta di sua nonna.
“Che bella sorpresa, George!”
“Sicuro che non disturbo?”
“Certo che no, Fleur è uscita con Vicky e Domi,” risponde Bill, facendogli strada verso il salotto dove era impegnato a decorare il caminetto.
George inizia subito ad aiutarlo con i rami di vischio e le luci fatate, seguendo la guida di Bill e rimanendo in silenzio; Bill lo lascia fare, consapevole che stia attendendo il momento propizio per confessargli cosa lo abbia portato lì.
Passano alcuni minuti in cui i due fratelli parlano del più e del meno, prima che George si volti repentinamente verso Bill e prenda un sospiro.
“Ero davvero convinto che diventare padre mi avrebbe fatto ritornare intero, che avrebbe resuscitato quella parte di me che è scomparsa insieme a Fred e invece…” una lacrima gli scorre lungo la guancia, “invece non è affatto così e non faccio che guardare l’albero di Natale aspettandomi di intercettare il regalo di Fred e cecare di indovinare cosa sia, come facevamo ogni anno.”
George abbassa lo sguardo sconfitto, prima di concludere in un mormorio lieve, “credi che questo mi renda un pessimo padre?” 
“Credo solo che questo ti renda umano, George, la perdita di Fred è qualcosa che sarà sempre con te, anche quando Freddie si sara diplomato e si preparerà a costruire il proprio futuro.”
“Lo temevo anche io, sai? E, egoisticamente, preferisco che sia così, perché l’alternativa sarebbe dimenticarlo e io non posso nemmeno immaginare che questo accada…”
“Non succederà mai, fratellino, lui vive in te e in tutti i nostri ricordi più belli.”
 
 


Nota dell’autrice: 
Come sempre, quando scrivo di George, affogo nell’angst più profondo, però questo prompt mi ha subito fatta pensare a lui.♥️
   
 
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