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Autore: Matixa    23/12/2023    0 recensioni
‘Chi sei piccola e come ci sei finita sul nostro vascello?’
Occhi dorati fissano Nami mettendola quasi in soggezione. Poi si addolciscono così come la curva delle sue labbra e guarda Sanji che le sorride, poi Jimbe Robin Usopp Chopper Brook Rufy e Zoro, si guarda in giro poi torna sulla rossa che le ha rivolto la parola.
Si stringe al collo di Sanji e con voce tremula risponde alla sua domanda.
‘Mi chiamo Aeri, e sto cercando il mio papà!’
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le onde infuriano e il vento sferza la pelle fradicia e stremata. Non sa con che forza riesce ancora a respirare, a mantenersi a galla, a combattere contro la furia degli elementi. Il palmo della mano pressato sul fianco guarisce la ferita con un incantesimo di base. Non migliora di molto la situazione ma almeno il sangue smette di sgorgare.

Non sa dove si trovi in quel momento ma sa chi può cercare, spera solo che lui sia di buoi umore.

Chiude gli occhi dando le spalle all’uragano generato dal portale cercando di rintracciare la posizione della sua salvezza. Non ci mette molto, fortuna vuole che si trovi in quello stesso mare. Inspira, mette a fuoco con gli occhi della mente e richiama l’incantesimo svanendo all’improvviso.

 

Appare su un ponte posteriore illuminato da lampade al neon portando con sé aria fredda e una secchiata d’acqua salata che s’infrange sul lucido pavimento tutt’attorno al suo corpo esangue. Il moto e gentile e calmo e l’imbarcazione procede svelta nonostante il vociare allegro proveniente dall’interno smetta d’improvviso allo stridio di sedie nel movimento d’esser spostate, rumore di passi risuona in avvicinamento, la porta scorrevole viene aperta e decine di piedi la accerchiano.

 

Sviene mentre un grido di donna invoca il proprio capitano.

 

Riprende conoscenza con uno scatto improvviso quando i suoi sensi registrano l’odore del disinfettante e il suono ritmico e molesto dell’elettrocardiogramma;

Schiude gli occhi sul soffitto illuminato da tenue luci rosse. Probabilmente è notte.

Inspira piano temendo di sentire dolore ma fortunatamente così non è. Fa per alzarsi a sedere mentre d’istinto si porta la mano destra al fianco ferito ma l’arto si blocca.

Ha entrambi i polsi legati al lettino. Esala un sospiro lasciandosi ricadere sul sottile materasso stringendo le mani al ruvido lenzuolo di lino che poco fa per scaldarla o forse è così debole e febbricitante da sentire il freddo amplificato. Si guarda intorno sussultando nel trovarsi scrutata dallo sguardo serio severo di Trafalgar D. Water Law che seduto su di una sedia imbottita nella sua classica posa a gambe incrociate con la fedele nodachi sulla spalla tutto sembra fuorché contento della situazione, probabilmente deve avergli scombussolato i piani; conosce la sua fama e si aspetta un trattamento freddo e diffidente tuttavia non può fare a meno di sorridere perché è contenta di vederlo, contenta di essere viva e contenta di sapere che è giunta a lui in un tempo favorevole.

 

Annuisce salutandolo e questi leva appena il mento.

 

‘Chi sei e come diavolo sei finita sul mio sottomarino?’

 

Tenta di toccarsi la gola per comunicargli che non può parlare nel tentativo di fargli credere di essere muta.

Non può permettersi di interagire più del dovuto né di lasciare indizi sulla sua persona.

Law non si scompone e prosegue a parlare.

 

‘Le tue corde vocali sono a posto ma è pur vero che non hai emesso alcun suono per tutto il tempo quindi per adesso ti concederò il beneficio del dubbio …’

Lei sorride nuovamente annuendo.

‘Che ci facevi in mezzo al mare? Sei una naufraga?’

Apre il palmo e scuote la mano come a dire più o meno poi guarda in alto mordendosi il labbro come a pensare qualcosa mentre distrattamente si gratta il collo con la punta delle dita rendersi conto che le manca qualcosa.

In preda al panico si guarda in giro, non ha più il suo ciondolo e mentre comincia ad agitarsi Law la interrompe.

 

‘Se cerchi questo te lo abbiamo tolto durante l’operazione …’

 

Fa ciondolare l’oggetto dal proprio palmo e subito la vede rilassarsi.

 

‘Sembra essere il tuo unico tesoro non avevi addosso altro …’

 

Lei annuisce rinfrancata e cerca di porgere il palmo in una muta richiesta di restituzione.

 

Law la fissa poco convinto e sbuffando si alza rimettendoglielo al collo stringendo bene il nodo.

La donna lo ringrazia sorridendogli poi sembra illuminarsi di un’idea.

Col poco raggio d’azione impostole dalle manette mima una curva sopra allo stomaco toccandosi la fronte con la mano distesa nel gesto di osservare alzando le spalle per facilitarsi ma l’azione le causa una fitta all’addome e ricade esalando un sibilo di dolore.

Law non capisce cosa voglia dirgli ma intuisce il suo fastidio e sbuffando le libera il polso sinistro facilitandole così la ripetizione dei segni.

 

‘Pancia … si avevi un bel taglio ma te l’ho ricucito, guarirai pres-’

Lei nega interrompendolo. Ripete l’azione della curva.

‘Sei incinta?’

Lei nega, poi annuisce e culla un ipotetico bebè allargando poi lo spazio.

‘Capito, hai un figlio ’ lei annuisce e guarda in giro ‘… e lo stai cercando … ’

Batte le mani levando i pollici.

‘Te l’hanno portato via?’

Lei scrolla le spalle mesta passandosi la mano libera sugli occhi stanchi.

Law non riesce a fidarsi al cento per cento ma non vede una minaccia in quella donna. Probabilmente si è lanciata alla ricerca di suo figlio coi mezzi a disposizione ed è finita vittima della tempesta che Bepo gli ha detto di aver rilevato più a est quella mattina.

Si alza in piedi a le libera anche l altro polso rimanendo all’erta pronto a neutralizzare qualche atto improvviso ma la donna gli sorride e basta rimanendo immobile. La sente schiarirsi la gola e capisce che possa aver sete così le porge la bottiglia d’acqua lasciata sul comodino aiutandola a bere.

 

‘Rimani a letto e riposa, domattina ti farò avere qualcosa da mangiare …’

 

Di nuovo lei annuisce e schiude gli occhi pronta a riaddormentarsi.

 

‘Schiaccia quel pulsante se hai bisogno di altro, io o i miei compagni saremo nei paraggi.’

 

Tutto quel che riceve in risposta è un cenno col pollice.

Law si allontana uscendo dalla stanza di degenza chiudendo la porta a chiave. Fuori i suoi uomini aspettano in ansia, curiosi di conoscere la storia di quella donna capitata sul Polar Tang come per magia.

 

‘Sembra star bene e non rappresentare alcuna minaccia ma state all’erta, nasconde qualcosa …’

 

 

…………

 

 

 

‘Wow e così sei un’aspirante maga?’

 

A bordo della Sunny il solito parapiglia di routine è amplificato dalla rivelazione della nuova arrivata.

L’intera ciurma ha passato praticamente tutto il giorno a farla ridere divertire e rilassare per darle serenità e senso di protezione e nonostante siano tutti rimasti colpiti dal fatto che la piccola non si sia spaventata alla vista del loro Jolly Roger hanno cercato di alleggerire la situazione con giochi scherzi e risate.

Si trovano tutti sul ponte vista la bella serata e Rufy le si è piazzato davanti con le stelle al posto degli occhi e la bava alla bocca.

 

‘Quindi puoi fare apparire un cosciotto di prosciutto?’

 

La piccola Aeri annuisce bevendo golosa un sorso di latte caldo e cacao pulendosi i baffetti attorno alle labbra con la lingua prima di schioccare le dita e materializzare sul bancone della cucina il desiderio di Rufy.

 

‘WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH’

 

Lo stupore di tutti è palpabile e persino Robin rimane affascinata da quel piccolo prodigio.

Nami con il simbolo dei Berri al posto degli occhi l’abbraccia chiedendole un forziere stracolmo di tesori mentre Usopp dandole dell’ingorda avanza la richiesta di poter volare, richiesta che viene immediatamente esaudita si, ma da un cazzotto della rossa che lo manda a sfracellarsi contro l’albero maestro.

 

Si levano grida di disumana gioia e le richieste aumentano diventando sempre più assurde fino a quando Zoro pone fine a tutto con un secco -Fatela finita voialtri- che si guadagna un Buuuuuuuuuuuuuh generale di risposta.

In sua difesa però, stranamente, interviene Sanji che prendendola in braccio convince la piccola a farsi il bagnetto ed andare a dormire porgendola poi a Robin, per giocare ci sarà tempo domani.

 

‘Ok zio Jinji!’

 

Lui le sorride stringendole il nasino in un amorevole buffetto augurandole come tutti la buona notte. Non può fare a meno di chiedersi però, come ci sia finita una così piccola creatura in mezzo a quel mare pullulante di pirati. E se l’avessero trovata dei poco di buono?

 

 

‘Nami?’

‘Uh?’

 

La navigatrice gli si avvicina curiosa.

 

‘Wano a parte, quanto dista l’isola più vicina?’

‘Uhm, direi quattro giorni di navigazione col vento a favore, direzione sud est, perché?’

‘Queste acque non sono rotta di navi da crociera né mercantili vista la massiccia presenza di pirati, come cavolo c’è finita qui quella creatura?’

Alle parole del biondo Nami si fa seria, effettivamente a pensarci bene quel discorso ha senso, ma subito arriva Zoro a dar loro la risposta che cercavano, per quanto bizzarra fosse.

‘Non era su nessuna nave, quella bambina è letteralmente caduta dal cielo …’

 

…….



 

To be continued

  
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