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Autore: terryoscar    23/12/2023    5 recensioni
AUTRICI: Aizram_G e Terryoscar
Un racconto piccolo, una finestra su un momento particolare della vita di Oscar e André. Ambientata tra i Soldati della Guardia, Oscar capirà di amare André? Magari .... con un piccolo aiutino!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un regalo per il Comandante
 
 
I miei compagni ed io facciamo irruzione nell'ultima stanza, tra le lenzuola vedo spuntare i capelli biondi della donna che è in compagnia di una mia vecchia conoscenza. La donna mi dice: "Ehi bel soldato, vuoi forse unirti a noi?"
L'uomo si copre sotto le lenzuola quasi a nascondersi, ma ormai l’ho identificato e ribatto: "Madame, non ho nulla contro di Voi ma dobbiamo identificare il Vostro accompagnatore!"
La donna si solleva sui cuscini mostrandomi il suo petto senza pudore e ribatte: "Fate presto, il mio cliente ed io abbiamo da fare! ... Ehi Voi avete sentito? Questi soldati vogliono conoscere il Vostro nome!"
Affondo il viso tra le lenzuola, sono faccia a faccia con il mio cliente e dico: "Su, avanti! Fatevi identificare!"
"Sccc ..."
"Meglio che non perdiate tempo, lo sapete che poi scatterà la nuova tariffa."
"Non ha importanza, Vi pagherò anche il triplo, l'importante è che quelli là fuori non mi vedano!"
"Ma di cosa avete paura?! Quelli non sono della guardia reale ma dei semplici soldati della metropolitana!"
"Peggio!"

Ascolto appena le parole provenire da sotto le lenzuola quando il soldato Lorouge ribatte deciso: "Se non venite fuori da lì, giuro che Vi porterò davanti al Comandante Jarjayes come mamma ti ha fatto!" guardo il mio amico. "Suvvia André non fare quella faccia! Pensi che il Comandante Oscar si scandalizzerebbe? Io non penso!"
"Taci! Non dire idiozie!"
"Ehhh non fare il geloso! Forse non sei abbastanza preparato a certe cose? L'abbiamo visto tutti come quel damerino del Tenente Girodelle gironzola dietro al nostro Comandante!"
"Ora basta!"

Se Oscar è Fersen che vuole vedere in questo dannato bordello, e sia, lo vedrà!

Con tono severo intimo: "Uscite da lì e rivestiteVi immediatamente se non volete che il Comandante Oscar Vi veda in queste condizioni!"
 
Uhm ... maledizione, c'è pure André!
 
La donna esce fuori dalle lenzuola e con disinvoltura si presenta senza nulla indosso ai soldati, poi afferra una vestaglia di pizzo trasparente, la indossa si avvicina ad Andrè, posa una carezza sul suo viso e con tono ammiccante dice: "Il prossimo vuoi essere tu, mio bellissimo soldato dagli occhi verdi?"

Dall'esterno ascolto le parole della donna, con lo sguardo faccio capolino dentro la stanza, vedo Andrè rimanere impassibile, ho l'impressione che non gli dispiacciano le attenzioni della donna, fuori di me, entro e urlo: "CHIUNQUE E’ DENTRO QUEL DANNATO LETTO, ESCA IMMEDIATAMENTE FUORI ALTRIMENTI VI SBATTERO' IN ISOLAMENTO!"
 
Non ho il coraggio di uscire, il tono della voce di madamigella oscar mi inquieta. Che imbarazzo! E pensare che ha preso parte al ballo vestita da donna solo per me ed io l'ho perfino rifiutata. Che vergogna!
Sussulto per l'ennesima volta alla sua voce ...

"Bene, se non volete uscire, Vi farò tirare fuori dai miei uomini!"
"No, no, no ... aspettate!" mi rivolgo alla donna che era in mia compagnia. "Giselle per favore passatemi i miei vestiti ..."
"Mi dispiace Signor Conte ... mi pare che siate un Conte, Vero? Almeno così mi è parso di capire ma i Vostri abiti sono di sotto!"
"Come sarebbero di sotto?"
"Eh si, perché erano così preziosi che ... si, insomma li hanno rubati!"
Il soldato ribatte: "Comandante avevate ragione di insospettirVi, qui abbiamo niente poco di meno un nobile! Però! Evidentemente era stanco delle lenzuola di seta, ha voluto provare l'ebbrezza di assaporare un po’ di frutta popolana! Ah ah ah .."

Riconosco la voce e con tono seccato, ordino: "Non so chi siate e poco mi importa se siete senza vestiti! ... Andrè, Rougeaux, tiratelo fuori e portatelo in caserma per essere identificato! Magari è uno di quei nobili che frequentano il palazzo del Duca D'Orleans!"
Mi avvicino ad Oscar e sussurro a fior di labbra: "Non starai dicendo sul serio!?"
"Certo! Chiunque sia, dovrà essere fermato!"
"Si, ma è nudo! Almeno procuriamoci dei vestiti e ..."
Con tono grave ordino: "Tirare quell'uomo fuori dal letto e portatelo in caserma! Dopo provvederete a coprirlo! QUESTO E' UN ORDINE DEL VOSTRO COMANDANTE, CHIARO?!"
 
Ascolto le parole di madamigella Oscar e pur di non mostrarmi a lei con la voce impastata dalle lenzuola dico: "Comandante non fatelo! Vi prego! Vi assicuro che non sono un ribelle io ..."
Imperterrita ribatto: "Io non Vi conosco! ... UOMINI, TIRATELO FUORI!"

Sono spaventato, mi aggrappo alle lenzuola ma i soldati sono più forti di me e in una sorta di supplica dico: "Abbiate compassione, non umiliatemi."
 
 
Sento le mani dei sodati trascinarmi con forza fuori dalle lenzuola, le afferro nel tentativo di coprirmi, tentativo vano purtroppo. Mi ritrovo in un attimo in piedi, ignudo, davanti a madamigella Oscar. Mi raddrizzo e sfodero il mio miglio sorriso ammaliatore, di certo sono un bello spettacolo per i suoi occhi ingenui!
 
 
Fersen è di fronte a me, guardo il suo petto nudo e il suo viso imbarazzato, il mio sguardo si unisce al suo e con freddezza ordino ai miei uomini: "Credevo che fosse un ribelle ma non è così. Lasciatelo andare!"
Sono imbarazzata, ma davvero io ho perso la testa dietro a questo frequentatore di bordelli? Infedele persino alla nostra Regina. Che poi …. Ad osservarlo per bene ….. non mi sembra neppure così …. Affascinante!
 
"Grazie Madamigella!" Rispondo fiero mentre mi rendo conto che le gote di mademoiselle sono arrossite ed i suoi occhi mi stanno scrutando, con una certa curiosità. "Perdonatemi ma credo di non essere uno spettacolo adatto ai vostri occhi innocenti" aggiungo mentre afferro una tazza dal tavolino per coprire almeno l'altro mio io, che alla vista di quegli occhi si è alquanto agitato.
Annuisco per qualche istante e lasciando la camera dico: "Soldati, dobbiamo pattugliare lungo la Senna!"
"Buona .... buon pattugliamento, Madamigella!" Aggiungo sorridendo con tutti i miei denti bianchi bene in mostra. Devo dire che ho un certo fascino .... e madamigella è ammaliata dal mio fisico, dal mio sguardo e dal mio sorriso. E forse anche dai miei pettorali ....  e da tutto il resto!
Rallento il passo e rispondo con altrettanta ironia: "Conte, Vi consiglio di tornare nella Vostra terra! Sapete, qualcuno potrebbe scoprirVi e le voci a Parigi potrebbero diffondersi assieme a dei disegni. In tal caso la Guardia Reale non potrebbe fare nulla per salvarVi la faccia!"
"Oh ... ehm .... Mademoiselle, io non potrò mai abbandonare la mia regina, questo è il mio impegno ed intendo mantenerlo, a qualsiasi costo"
"Sarebbe stato meglio se aveste zittito! Le Vostre parole Vi hanno reso estremamente ridico!"
"Non direi, Madamigella. Sono un uomo d'onore, io" Aggiungo fiero mentre mi scivola di mano la tazzina che copriva le mie parti intime.
Ignoro le sue parole e assumo un’espressione altera. Ancora qualche passo e vedo venirmi incontro Alain che con atteggiamento baldanzoso si mette sugli attenti e dice: "Comandante, Vi assicuro che in questo bordello di lusso non ci sono spie!"
"Uhm ... bene, allora andiamo. In quanto a Voi, Fersen, copritevi ed andatevene. Se davvero amate .... dovresti conservare il vostro amore per quella donna, e quella donna soltanto!"
"Io ... ecco ..."

La donna che era in compagnia di Fersen mi si avvicina e dice: "Occhi verdi, non pensavo che tra i soldati della Guardia ci fossero soldati così belli, come te! Che ne diresti se dopo il turno di guardia, venissi a farmi una visitina?"
"Eh?!! No no ..... non amo questi luoghi!" rispondo imbarazzato.
"Immaginavo. Non ti ho mai visto!"
Sento la voce di Alain provenire dall'esterno. "André, meglio che tu fugga da questo posto se non vuoi trascorrere una brutta serata!"
ll Comandante mi guarda in malo modo e con tono deciso, ordina: "SOLDATI, FUORI DA QUESTO POSTO!"
"AGLI ORDINI COMANDANTE!" Diciamo in coro.
 
 
Usciamo tutti dal locale, sono furiosa! Fersen è stato odioso. Odioso trovarlo in un bordello, lui che professa l'amore per la nostra regina. Odioso vederlo lì, tutto ignudo, con la sua mercanzia in bella mostra. Che ... ad essere del tutto onesta .... avrà anche un bel sorriso, uno sguardo ammaliatore .... ma ha anche una certa pancetta, e poi si depila! Si vede che si depila il petto, ha alcuni segni sulla pella ....  e la pancia! Ed io che lo credevo perfetto ... e invece ha una bella pancetta .... E lì ... insomma, io non ho alcuna esperienza certo, però ..... credevo che fosse .... diverso!
"Ah ah ah!" Scoppio a ridere per la follia dei miei pensieri. Di sicuro Andrè è meglio! Molto molto meglio!
 
Ascolto la risata nervosa di oscar, l'affianco e sussurro: "Ridi per non piangere, vero? Ammettilo, ti ha delusa ..."
"Uhm ... ma ... cosa dici, Andrè?!"
"Hai sentito bene! ... Riconosco di non aver alcun diritto per parlarti in questo modo, scusami!" indietreggio, lasciandola in testa alla fila.
"ANDRE'! Adesso TU mi devi una spiegazione!"
"Non ho nulla da dirti!"
"E invece si!!!"
 
Sono distanziato di qualche metro da André e il Comandante, assisto alla discussione e intervengo: "Con tutto il rispetto per Voi Comandante ma vederVi dalla mia postazione, ho l'impressione di assistere a una lite tra fidanzati ah ah ah ..."
"ZITTO ALAIN!!! O GIURO CHE TI SBATTO IN CELLA DI RIGORE E GETTO VIA LA CHIAVE!!"
Con il mignolo mi pulisco l'orecchio e dico sotto voce: "Siete alquanto nervosa, dovreste prendervela con quel conte, Vostro conoscente che era in quel bordello non con me o con Andrè. Noi ... non c'entriamo nulla con le prodezze di quel damerino incipriato, vero André?"
"BASTA!!! A me non interessa nulla di quel damerino .... ma ritengo indispensabile che se un uomo fa promesse d'amore ad una donna ... poi le sia fedele! E palesemente lui non lo è! E lei .... lei non merita tutto ciò." Aggiungo le ultime parole con un velo di tristezza, la mia regina non merita un uomo così pavido.
"Comandante, con tutto il rispetto, Vi consiglio di non preoccuparVi dei problemi altrui, piuttosto pensate a Voi ... alla Vostra vita."
"Adesso davvero non ti capisco. Ma decisamente non è questo il momento di occuparsi di queste frivolezze. Andiamo!"
" ... Già ... meglio andare!" mi affianco al mio amico e sussurro: "Sbaglio o ci è rimasta male? Comunque era gelosa di quella bionda che ti voleva nel suo letto."
"Ma no Alain ... ti sbagli!"
"E' gelosa, credimi, io me ne intendo."
"No, io la conosco da sempre ... ti sbagli Alain, purtroppo ti sbagli!" Aggiungo un poco triste e rassegnato.
"Evidentemente non la conosci abbastanza. Possibile che tu sia così tonto? Dammi retta, il Comandante è gelosa e tu non le sei così indifferente come vorrebbe fare intendere."
"Bah ..... non voglio farmi illusioni Alain! Ed ora andiamo .... di sicuro è arrabbiata!"
"Su questo non ci piove!"
 
 
 
Dopo una estenuante serata di pattugliamento per le strade di Parigi finalmente sono rientrata in caserma. Andrè e i suoi compagni sono negli alloggi mentre io sono nel mio ufficio per riporre gli ultimi dispacci. La luce fioca del candelabro si riflette su un foglio bianco, lo prendo. "Questo cos'è?" l'apro, lo leggo. "Ma è un invito da parte del Generale Bouillè! ... Vuole che vada al suo palazzo e prenda parte alla festa che darà in mio onore! ... Ma sono tutti impazziti?! Davvero mio padre vuole che mi sposi?!"
TOC TOC

Tiro su lo sguardo dal foglio, guardo la porta e rispondo: "AVANTI!" vedo aprirsi la porta , è André. "Dimmi, cos'altro c'è?"
"Stanotte sarò di guardia fuori dalla tua porta, mi hai detto che dormirai in caserma ..."
"Si, domani all'alba saremo in prontezza operativa e come potrai intendere non è il caso di rientrare a palazzo!"
"Si, lo so. Comunque di qualunque cosa di cui avrai bisogno, io sarò fuori dalla tua porta."
Poso nuovamente lo sguardo sull'invito e con tono perentorio continuo: "Lasceremo la caserma domani pomeriggio. Domani sera verrai con me!"
"Dove?"
A palazzo del Generale Bouillè!"
"A fare cosa?"
"Il Generale darà un ballo in mio onore ..."
"Cosa?! ... Ma ... non capisco ..."
"Mio padre desidera che io prenda marito e ha chiesto a Bouillé di organizzare un ballo in mio onere affinché scelga il partito migliore." Aggiungo le ultime parole con tono ironico.
 
Alla fine mi considera ancora un maschio, se posso scegliere il partito migliore!
 
"Eh .... tu ... tu intendi .... sposarti?" domando intimidito e spaventato all'idea di perderla. Un matrimonio significherebbe perderla, per sempre.
"Sposarmi io?! Ma mi ci vedi moglie? E poi per sposarmi dovrei essere innamorata ed io ... ma che cosa mi fai dire?! Certo che non mi sposo!"
"Ah ...  ecco .... bene! E quindi, al ballo .... non ci andrai?!"
Rispondo con aria di sfida: "Potrei mai mancare di rispetto ad un mio superiore? Certo che ci andrò e tu mi accompagnerai!"
"Io? Ma ..... cioè, intendi, se ti serve una scorta verrò con immenso piacere, Oscar. Anzi .... forse potremmo allargare un poco la scorta ... le strade di Parigi non sono affatto sicure, lo sai meglio di me!"
"Uhm ... pensavo di andarci con te ma ... porteremo con noi alcuni soldati."
"Perfetto, Oscar!" rispondo un poco più tranquillo.
"André frequenti i bordelli?"
Sento la voce di Oscar, vagamente inquisitoria.
"IO?!!! No, certo che no! Ma come ti vengono certe idee?!"
"Ho notato che la donna che era in compagnia di ... Fersen aveva un atteggiamento molto confidenziale con te, magari la conosci e ..."
"E niente! Non la conosco affatto!" rispondo un poco scocciato. Non può davvero credere che io possa frequentare questi posti.
"Uhm ... era così in confidenza! ... Comunque la questione non mi riguarda ma tu bada a non ammalarti. Non voglio che il mio attendente abbia problemi venerei."
"Problemi .... venerei? Dico, ma sei forse impazzita, Oscar?!!"
Mi alzo dalla sedia e lo guardo negli occhi. "Non sei forse anche tu un uomo?"
"Certo che sono un uomo!!"
"Ecco! Ed è risaputo che gli uomini si intrattengono con le donne!"
"Non tutti!" rispondo secco.
"Ma davvero!? E cosa ti renderebbe diverso dagli altri, sentiamo!"
"Il fatto che ti amo, ovviamente. Ma questo lo sai già. Ed il fatto che amo solo te, altrettanto ovviamente. E che desidero solo te .... perchè quando si ama veramente una persona, si ama solo quella!"
Sento le guance avvampare, sussurro: "Lo pensi davvero?"
"Si." rispondo deciso, senza alcun tentennamento.
"Oh beh ... ecco ... è l'ora del tuo turno di guardia o sbaglio?"
"Si, vado. Buona notte, Oscar!"
 
Non rispondo al suo saluto, Lo vedo darmi le spalle e andare via.
Continuo a pensare alle sue parole, sostiene di amarmi e di non essere attratto da nessun'altra donna. Io sono estremamente confusa ...
Sono stanca, meglio che vada a dormire! ... André mi confonde.

Lascio l'ufficio, André è di sentinella, sento il suo sguardo addosso poi dico severa: "A quella festa andremo solo noi e nessun altro!" due porte più in là e poso la mano sulla maniglia, apro. "Vedrai, non succederà nulla!"
"Come desideri, Oscar" Rispondo mentre faccio il saluto militare. Almeno non si è offesa per la mia dichiarazione.
 
 
Entro nella mia camera. "Non mi piace dormire nella stanza degli ufficiali ma almeno per questa notte dovrò farlo!" mi siedo stancamente sul bordo del letto, mi allargo il colletto della divisa. "Sono stanca di questa vita! Vorrei andare via da qui e rifugiarmi nella pace di Arràs! ... Sarebbe perfetto se ..." mi scorre l'immagine di André mentre la donna del postribolo l'ha accarezzato. "Chissà cosa avrà davvero pensato!?" mi lascio cadere sul letto, mi giro sul fianco. "Deve essere bellissimo amare ed essere amati." mi tiro su, guardo la porta, dentro sento una forza incontrollabile, mi precipito verso la porta, l'apro. Lo cerco con lo sguardo, lo chiamo. "Soldato Grandier vieni immediatamente qui!"
Sento la voce di Oscar, sorrido interiormente.
"Agli ordini Comandante!" Rispondo ed accorro veloce. Raggiungo la porta e la vedo, le sorrido.
"Entra!"
"Oscar ... sei sicura?!"
"Hai forse paura di me? Ma di quell'altra mi è sembrato che tu non l'avessi!"
"Quell'altra .... non la amo, non la desidero. E' te che sogno ogni notte. Sono le tue mani che sogno e desidero. Sono le tue labbra che vorrei baciare ... ma non come quella sera ... sono stato un pazzo, maleducato, perdonami."
"A .. André ... io non intendevo parlare di questo ..."
"Ma io ... io intendo scusarmi, Oscar…"
"L'ho già dimenticato. Comunque io ... oh ma ... Andrè torna alla tua postazione!"
"Come desideri, Oscar. Però sei tu che mi hai chiamato."
"Volevo dirti ... che ... la settimana prossima andremo in licenza ed io ... io andrò ad Arràs..."
"Andremo in licenza? Io ... potrei venire con te, ad Arras?!"
"Se lo vorrai, va bene."
"Grazie mille, Oscar! Verrò con te senza dubbio!"
 
Vedo André darmi le spalle, le guardo, sono robuste, grandi, non me ne ero mai accorta, André chiude la porta dietro di sé, rimango sola, quasi correndo raggiungo il letto, mi getto sopra poi mi avvolgo alla coperta. "Però stasera fa davvero freddo! ... Meglio che riposi un poco, domani mi attenderà una giornata faticosa!"
Mi giro sul fianco, mi rendo conto di avere ancora gli stivali, li sfilo con forza. "Uhm ... non posso dormire con la divisa!" mi spoglio velocemente, afferro la camicia ma il mio sguardo si posa sul riflesso dello specchio. Vedo il mio corpo coperto solo dalla maglia, le gambe sono scoperte per qualche istante mi sembra di vedere André, sento il cuore palpitare ma è solo il frutto della mia fantasia. Indosso velocemente la camicia e mi infilo sotto le coperte. Fin tanto che non giunge il sonno non faccio che pensare ad André, ai suoi modi gentili, alla sua purezza d'animo, alla sua costante presenza al suo volermi proteggere, sempre e comunque anche quando non voglio. Lui mi ama. Sono sicura che nessun altro uomo è all'altezza del mio André .....
 
 
La sera dopo
 
Sono seduta dietro la scrivania per controllare gli ultimi dispacci. Sento bussare.

AVANTI!"

Entro, mi metto sugli attenti e dico: "Sono pronto per andare!"
Alzo appena la testa dalle scartoffie e sussurro: "Ancora qualche minuto e arrivo!"
"Oscar ma non c'è molto tempo! Dobbiamo andare a palazzo Jarjayes, devi cambiarti ..."
"Cambiarmi?! Non vorrai che mi presenti in alta uniforme?!"
"Alta uniforme?! Ma ..."
"Non trovi che con la divisa di Comandante della Guardia Metropolitana vada bene?"
"Veramente ..... credevo .... ecco ...... si, certo ... così come sei, sei perfetta! Diversamente non saresti tu!" Rispondo prima perplesso e poi rassicurato. Niente abito da donna, niente alta uniforme.
"Andrè, forse pensavi che avrei indossato un abito elegante, uno di quelli che indossano gli uomini a corte?! Ah ah ah ..."
"COSA?!! Ma no, certo che no!! Oscar ..... " Scuoto un poco la testa, "Tu ti stai prendendo gioco di me!"
 
Vedo Andrè sorridermi, forse rassicurato dalla mia decisione di indossare la mia solita divisa.
 
"Io?! Ma no, cosa dici?! Quindi così ..." mi osservo. "Andrò benissimo! ... Non fare quella faccia e dimmi, hai sellato i cavalli oppure hai preparato la carrozza?"
"Cavalli ...... sono più veloci. Sai, di questi tempi meglio evitare le carrozze. E poi .... ho chiesto ad alcuni soldati di farti da scorta .... spero non ti dispiaccia!"
"Oh se ciò può rassicurarti, per me va bene!" afferro la cappa, tiro su il cappello. "Presto, andiamo!"
"Andiamo!" Rispondo allegro, non credo proprio che voglia trovare marito, questa sera!
 
Seguo Oscar, raggiungiamo le scuderie ed il piccolo gruppo di soldati che ci accompagnerà a palazzo Bouillè. Oscar sale con eleganza in groppa a César, faccio altrettanto e monto in sella ad Alexander. La seguiamo per le vie di Parigi, gli zoccoli dei cavalli si appoggiano sui primi fiocchi di neve di questo inizio di inverno. Chiudo un poco il colletto del mantello, fa davvero freddo e l'equipaggiamento di noi soldati non è molto caldo, purtroppo.
Raggiungiamo senza ulteriori parole palazzo Bouillè, una sontuosa residenza tra Parigi e Versailles, con il viale di ingresso illuminato da diverse torce e molti uomini a sorvegliarlo.
Raggiungiamo l'ingresso del palazzo, attraverso le vetrate vediamo diversi uomini all'interno, intenti a mangiare e bere. Oscar ferma il cavallo e scende con eleganza. Noi facciamo altrettanto e ci guardiamo attorno. Alcuni soldati sembrano spaesati da tanta opulenza.
 
 
Sorrido e con tono sarcastico sussurro: "Soldati riparatevi all'interno del palazzo! André mi accompagnerà!"
"Si Comandante!"
"Comandante ... ecco ... noi ... potremmo mangiare qualcosa, nel palazzo?!"
"E magari anche bere ..."
"Ma si, certo! Sono sicura che ci saranno portate a sufficienza."
 
 Poveri ragazzi, questa sera avranno un bel pasto succulento! Con buona pace della selva di nobili presenti.
 
"Grazie Comandante!"
Vedo i miei compagni sistemare i cavalli e entrare timidamente all'interno del palazzo, io seguo Oscar che entra decisa e sorridente.
 
 
Sono nella sala centrale di palazzo Bouillè in compagnia di altri pretendenti che ambiscono alla mano del mio Comandante Oscar ... sono sicuro che sceglierà me in fondo sono vent'anni che sono ai suoi ordini, come potrebbe guardare degli uomini che nemmeno ha considerato?!
Io, Victor Clement de Girodelle sarò il prescelto, ne sono sicuro. E poi ho anche l’appoggio di suo padre, sarò io ad averla.
 
"Tenete Girodelle, ammetto di essere stupito, ci sono troppi pretendenti per una sola donna, non trovate?"
"Non se la donna in questione è Oscar François de Jarjayes!"
"E che donna!"
Un terzo continua: "Marchese, lo ammetto, il Colonello Jarjayes è bellissima e sarei lieto se scegliesse me."
"Bella è bella .... e poi l'idea di sapere cosa nasconde sotto la divisa ..."
"Ah già ... Voi, Marchese siete un collezionista di belle donne ah ah ah ..."
"E poi .... ha anche una dote considerevole! Non dimentichiamo che è l'erede della famiglia Jarjayes!"
"Già ... Oscar François de Jarjayes è un ottimo partito e poi è vicina alle loro maestà!"
"Insomma .... sposarla è un vero affare!! E in effetti .... siamo in tanti a desiderarla!"
"Direi in troppi! ... Conte Girodelle, Voi cosa ne pensate?"
"Che sarà mia, ovviamente! ED ho già l'approvazione del Generale! Vedrete ..... sarà la prossima contessa Girodelle!"
"COSA?! Voi le avete già proposto il matrimonio?!"
"Esatto!"
"Se Oscar avesse accettato, non sarebbe qui! Mi dispiace per Voi ma il suo è un netto rifiuto."
"OH no .... quando vedrà voi altri ..... non potrà che scegliere il partito migliore .... ovvero me!" aggiungo tutto fiero, mentre mi sistemo una ciocca di capelli.
"Vedremo ..."
 
 
 
Entro decisa nella sala principale, seguita da Andrè.
"Andrè, ma guarda che strana festa! Non c'è neppure una dama con cui ballare!!" Sentenzio sarcastica mentre afferro al volo un bicchiere di vino bianco.
Girodelle avanza e guardandola negli occhi sussurra: "Eravate Voi la dama da far danzare! Ma io ... vado oltre la divisa .." mi inchino. "Permettete che danzi con Voi?"


"NO! Certo che no! Gli uomini non danzano tra loro!" Rispondo fiera e fintamente scandalizzata.
"Ma Voi siete una donna!"

Sono accanto ad Oscar, ascolto la conversazione con Girodelle. Sono basito per la sfacciataggine del Tenete ma la mia Oscar riesce a tenergli testa. Poi vedo entrare in sala il Generale Bouillè, spalanca gli occhi, è incredulo, si sistema la lente quasi a non credere ciò che vede ...

"Ohhhh ma è assurdo! Il Colonello ... ehm ... madamigella Oscar si è presentata in divisa al ballo che ho dato in suo onore! Ma è uno scherzo?!"
Un ospite ribatte: "A quanto pare il nostro Comandante non ha alcuna intenzione di prendere marito."
Bouillè contina: "Ma suo padre, il Generale Jarjayes, ha espresso il desiderio di vederla maritata!"
"Invece il nostro Colonello non la pensa così!" sollevo il calice, sorseggio. "Generale Bouille nelle Vostre cantine avete un ottimo vino!"
"Ma ... chi sei? E ... chi sono questi soldati della Guardia?"
"Ma come Generale, non avete riconosciuto le nostre povere divise?!" infilo il dito nella tasca bucata e gliela mostro. "Allora?! Non riconoscete le divise dei soldati della Guardia?! ... Siamo i soldati del Colonello Jarjayes! A proposito, visto che siete il Generale supremo dell'esercito francese, Vi faccio una richiesta: mandateci delle divise nuove e delle cappe calde. Sapete, tra qualche giorno sarà natale, un piccolo dono a questi poveri disgraziati che tutelano la sicurezza in città."
"E COSA CI FATE QUA?!! IO NON VI HO DI CERTO INVITATI!!" Sbotto davanti a questa ciurmaglia. Di sicuro è lei, vuol rovinare la serata! "COLONNELLO!!!!!! DANNAZIONE!!!" Urlo alla ricerca della festeggiata.
 
Perché lei non può mai fare le cose come vanno fatte? Perché?!!! Quella donna è la mia spina nel fianco. Questa è la verità!
 
Oltrepasso Girodelle e rispondo al richiamo di Bouillè: "Agli ordini Signore!"
"COSA CI FANNO QUI I VOSTRI SOLDATI? e POI ...." Osservo madamigella, indossa la divisa. "COSA CI FATE VOI VESTITA COSI’?!!"
Mi osservo e sussurro: "Come sarebbe?! Forse la divisa dei soldati della Guardia Metropolitana non è di Vostro gradimento? Avreste preferito che per l'occasione indossassi l'alta uniforme?"
"Un abito da sera, magari! E pensare che ho promesso a Vostro padre che Vi avrei trovato un marito!! Ma perchè, per una volta, non potete comportarvi come tutte le donne? Eh, me lo volete dire? Voi .... Voi siete la mia rovina!!!"
Mi rendo conto che tutti gli sguardi sono puntati su di me, ma non mi lascio intimidire. Mi raddrizzo su tutta la mia statura e con tono severo ribatto: "Generale Bouille, come avrete inteso, non ho bisogno di alcun uomo! Io sono il Colonello Jarjayes, Comandante della Guardia Reale prima e Comandante delle Soldati della Metropolitana poi! E come ben sapete, un Comandante dell'esercito francese non si lascia influenzare da nessuno. Tanto meno per prendere marito! E adesso vogliate scusarmi!" Mi metto sugli attenti e mi allontano.
"NO CHE NON VI SCUSO!! TORNATE QUI SUBITO!!!" Urlo furioso, dannata donna. "HO PROMESSO A VOSTRO PADRE CHE VI AVREI TROVATO MARITO ED IO NON VENGO MAI MENO ALLA PAROLA DATA!!" Urlo mentre la raggiungo a passo deciso e la afferro per un braccio.
Vedo André e i miei soldati venire in mio aiuto, li guardo severamente e digrigno: "Restate ai vostri posti!" poi guardo Bouille, mi divincolo con forza. "Riferite a mio padre che suo figlio non ha alcuna intenzione di sottomettersi ad alcun uomo."
"Povero amico mio! Sei femmine! E voi siete di certo la peggiore di tutte!!"
Mi volto e con tono sarcastico ribatto decisa: "Una femmina che si è sempre distinta nelle missioni militari!" alzo gli occhi ai presenti. "Signori ma che strana festa è questa! Avreste dovuto invitare dame meno ribelli! Adesso scusatemi! Ah ah ah ..." ordino ai miei uomini. "Soldati, non abbiamo nulla da fare, andiamo!"
Alain sussurra: "André, la tua Oscar è davvero indomabile! Non teme neppure quel pallone gonfiato di Bouillè! Ih ih ih ..."
"Oh, Bouillè abbaia ma non morde! Credimi, è lui ad avere paura di Oscar!" Rispondo mentre ripenso a tutte le discussioni che Oscar ha avuto con quel pallone gonfiato.
"André, meglio alzare i tacchi e sparire da questo posto."
"Si, come desideri Oscar!" Rispondo mentre usciamo nel cortile e raggiungiamo i cavalli, seguiti dalla nostra piccola scorta. Almeno questa sera Alain e gli altri hanno mangiato in abbondanza!
 
 
 
Portiamo i cavalli a galoppo fino ad arrivare in caserma. I soldati rientrano negli alloggi, tutti tranne André che mi segue fino al mio ufficio.
"Non ci sono ordini per te, puoi andare!"
"Hai deciso di passare la notte qui?"
"Si."
"Fa molto freddo, provvederò ad accenderti il camino nel tuo alloggio."
"Ti ringrazio."
Mi allontano di qualche passo poi retrocedo e senza guardarla, dico: “Oscar, tuo padre si arrabbierà.”
“Lo conosco, non credo che farà parola.”
“Forse …”
“André, ormai siamo grandi e nessuno potrà dirci cosa fare, non trovi?”
“Hai ragione. Vado a riscaldati la stanza.”
“Grazie!”
 
 
 
Quartier Generale, il giorno dopo
 
“Generale Jarjayes, ciò che ha fatto Vostro figlio … ehm … Vostra figlia ieri, è stato inqualificabile!”
“Generale Bouillè, mi dispiace averVi recato disturbo, io pensavo che finisse in un altro modo, invece …”
“Toglietevelo dalla testa! Oscar non ha alcuna intenzione di congedarsi e tanto meno sposarsi! E vista la sua età, Voi non potete costringerla.”
“Si, lo so, Generale. Non farò parola con lei. Credo che sia meglio che scelga da sola cosa fare della sua vita! … Tolgo il disturbo Generale e Vi porgo ancora una volta le mie scuse.”
Rispondo seccato: “Andate! … Andate Generale Jarjayes!”
 
 
 
Palazzo Jarjayes
 
E’ la vigilia di Natale, la mia famiglia è riunita a tavola, ci sono tutte le mie figlie con i loro consorti e figli, ma manca la minore, Oscar.
 
“Augustin ma non ti sembra strano che Oscar abbia deciso di trascorrere la serata in caserma?”
“Marguerite, nostra figlia ormai è adulta, sa cosa fare.”
Joséphine ribatte: “Figlia?! Avete detto figlia? Padre, è la prima volta che Vi sento chiamare figlia Oscar! Quindi finalmente noi altre possiamo finalmente chiamarla sorella?” domando sarcastica, questo Natale ci porterà il regalo del buon senso per il nostro augusto genitore?
“ … Uhm … Joséphine non ti trattieni mai da dire ciò che pensi, vero?”
“Non sono una ipocrita!”
“Lo so, ti conosco, sei una donna estremamente sincera.”
“Spero che non Vi dispiaccia.”
“Niente affatto! E’ una qualità che apprezzo molto.” Guardo i membri della mia famiglia. “Desideravo che stasera ci fosse anche Oscar … magari non da sola ma se ha deciso così, per me va bene.”
Marianne ribatte: “Padre, aver ritrattato Vi fa onore ma come avete detto poc’anzi Oscar è una donna ormai e sta a lei decidere cosa fare della sua vita.”
Antoniette continua: “Ad essere sincera, credo che sarà molto difficile vedere oscar accanto ad un uomo che non sia André.” Mi porto le mai alla bocca. “Scusatemi, non era mia intenzione …”
Il Generale ribatte: “Non scusarti! Hai detto qualcosa che evidentemente è sotto gli occhi di tutti.”
“Augustin ma …”
“Marguerite, ho avuto modo di riflettere, forse mi sbaglierò ma credo che Oscar prima o poi sceglierà André come suo sposo.”
“Credi che sia questo il motivo perché ha deciso di trascorrere la Vigilia di natale in caserma?”
“Può essere, visto che stasera era di guardia ….”
 
 
 
 
 
Caserma Metropolitana
 
Sono di guardia nella guardiola, accidenti stasera fa davvero freddo! … Tra un po' ci sarà il cambio di guardia. Chissà cosa starà facendo Oscar nel suo ufficio e soprattutto mi chiedo perché non sia tornata a casa!? …
Non penso che il motivo sia stato l’affronto che ha recato al Generale Bouillè … Oscar non teme nessuno, nemmeno la collera di suo padre! … Ecco il cambio di guardia! … Adesso posso smontare.




Dalla finestra del mio ufficio vedo André mettere il fucile in spalla e lasciare la sua postazione.
Non posso più negarlo, André mi fa battere il cuore, desidero stare con lui, vederlo, parlargli …
 
Lascio il mio ufficio e mi reco negli alloggi dei soldati. Pian piano che mi avvicino alle camerate, sento le risate dei miei uomini, svolto l’ultimo angolo ed eccomi arrivata. La porta è spalancata, molti di loro giocano a carte, chiacchierano. Con lo sguardo cerco André, eccolo, è disteso sulla branda.
Alain mi vede ferma sul ciglio della porta mentre tira la carta sul tavolo, mi sorride e dice: “Buona sera Comandante! Prego uniteVi a noi!” guardo un mio compagno e con una gomitata lo intimo.” Presto alzati! Fa sedere il Comandante!”
“Ma certo! Prego accomodateVi!”
André si alza dalla sua branda, mi sorride, anch’io sorrido e con voce affabile sussurro: “State comodi! …Tutto bene?”
Un soldato risponde: “Bene?! Ottimo direi! Grazie al pasto che ci avete fatto servire ci siamo rifocillati come maiali!”
Un secondo continua: “Comandante, abbiamo mangiato pietanze che nemmeno il re le avrà gustate ah ah ah …”
Alain continua: “Comandante volete fare una partitina a carte?”
“No, no, grazie! Le carte non mi piacciono!”
“Come André! Ih ih ih …”
D’istinto lo guardo ancora, sento il cuore palpitare. “Vi lascio a una buona serata!” Concludo mentre lascio l’alloggio.
Sento giungere le loro voci: “Buona notte Comandante!”
 
Annuisco ma tra me, dico: buona notte .. Oscar ...
I miei compagni continuano a giocare e a bere allegramente mentre io mi volto nella branda e continuo a pensare a lei. L'amo ... l'amo da impazzire ... se solo comprendesse i miei sentimenti forse ... sono sicuro che Oscar ha dimenticato Fersen. Ma non la capisco, a volte è così severa ed altre volte assume un atteggiamento scherzoso e al contempo di sfida.
Se solo si accorgesse che esisto anch'io ....


Sono sdraiata nel mio letto, osservo le pareti grigie del soffitto, sussurro: "Questo posto ha bisogno di essere tinteggiato ma le divise dei soldati sono più importanti! ... Anche Andrè indossa quelle divise consumate, credo che non riscaldino molto eppure non si lamenta mai! ... André poteva rimanere a palazzo tra gli agi e le comodità invece ha deciso di seguirmi per proteggermi ma io non ho bisogno di nessuno!" mi rigiro dall'altra parte, abbraccio il cuscino. "Però se non ci fosse lui al mio fianco mi sentirei ancora più sola di quanto non lo sia già! ... Se penso alla festa che Bouillè ha dato per me affinchè trovassi marito ... ih ih ih ... è stata una serata piuttosto movimentata, però che scena buffa: ho visto Bouillè era infastidito dal mio atteggiamento.
 Adesso basta, devo cercare di dormire! ... Buona notte Andrè ....
 
 
 
 
Osservo il mio amico Andrè, è evidente che è perso dietro al comandante .... e ormai è chiaro che anche lei è persa appresso a lui. Il problema è che questi due sono dei tardoni! Ma adesso ci penso io a loro, sarò il loro cupido di Natale!
TONF
Batto un pugno sul tavolo, mi alzo deciso ed esclamo.
"Basta! Il Comandante ha fatto tanto per noi ....  e adesso noi dobbiamo ricambiare! Siete tutti d'accordo con me?!"
"Certo Alain ma non capisco cosa tu voglia dire?!" Ribatte uno dei compagni.
"Semplicemente che ora noi tutti faremo un regalo al Comandate! Ci state?!"
"Siiiii ..." Rispondono in coro.
"Si, ma cosa possiamo regalare, Alain? Noi non abbiamo di certo le sue finanze!"
"Uhm .... io pensavo ad un regalo .... particolare. Direi .... personale, molto personale!"
 
 
Ascolto le parole dei miei amici, non capisco le loro intenzioni. Oscar non ha bisogno di nulla se non io di lei ....
 
"Al mio tre .... afferriamo Andrè e lo portiamo dal Comandante! Vedrete che sarà contenta! E che diamine, è ora che questi due si sveglino! Uno due tre!!!!"
Urlo veloce mentre in massa ci avventiamo su Andrè, senza che abbia il tempo di reagire.
 
Vedo i miei compagni avventarsi su di me, mi sollevano.
"Ehi ma cosa fate? Smettetela con i vostri scherzi assurdi!"
"Nessuno scherzo, amico mio. Anzi .... questo sarà il nostro regalo di Natale, anche per te! Lo vuoi capire che siete fatti per stare assieme?!" Sbotto mentre tenendolo sopra le nostre teste lo trasportiamo fuori dalla camerata.
Mi portano di peso, protesto: "Ma cosa dici?! Lasciatemi!"
"Certo che ti lasciamo ...... nella camera del Comandante!" Con passo spedito, cercando di non fare cadere Andrè, raggiungiamo la stanza del nostro Comandante.
TOC TOC TOC TOC
"COMANDANTE!!!! C'E' UNA EMERGENZA!!!"
Dormo profondamente avvolta nelle coperte, all'improvvisa vengo svegliata da un colpo deciso alla porta.
"Ma cosa succede?!" afferro la spada che è posta sul tavolo accanto al letto e correndo verso la porta la spalanco e con atteggiamento aggressivo, digrigno: "Ma cosa sta succedendo?" vedo André trasportato in spalla dai soldati. "Ma che storia è questa?"
"Al mio tre .... scarichiamolo dentro la stanza!! E uno .... e due ...."
"ALAIN!!! MA SEI FORSE IMPAZZITO?!!"
"No, Comandante. Abbiamo deciso di farvi un regalo per Natale .... e per il Vostro compleanno!"
"Regalo?! Ma ... io non capisco!"
"Fateci entrare e capirete!"
Entriamo praticamente di forza e sistemiamo Andrè su una poltrona.
"Bene ... lui .... è il nostro regalo! E vedete di chiarivi, voi due! Comandante .... con tutto il rispetto ma è ora che apriate gli occhi! Lui!" Indico Andrè, "Lui è l'uomo per Voi, non quei damerini che c'erano quella sera a quella festa!"
 
E adesso speriamo che apra gli occhi, santo cielo. Tanto brava con le armi …. Ma per il resto ….
 
Sgrano gli occhi e protesto: "Soldati se il vostro è uno scherzo, vi ordino immediatamente di uscire di qui!"
"Nessuno Scherzo! Noi vi lasciamo qui e voi due ... fate quello che fanno tutti gli innamorati!!!!"
Ascolto i miei compagni, le loro parole mi lasciano senza fiato. Ma sono impazziti o cosa?!
Lo sguardo di Oscar non mi piace affatto, sono sicuro che li prenderà tutti a fil di spada.
Per una volta mi sono sbagliato, mi guarda e fuori di se mi dice: "Sei tu l'artefice di tutto questo?"
"IO?! No, sono vittima, proprio come te! Anzi ....  Alain sostiene che questo sia il loro regalo di Natale .... per te e per me!"
"Quindi tu saresti il loro regalo di Natale?!"
"Esatto!" Rispondo un poco preoccupato. Ora si arrabbia.
Guardo in malo modo i miei soldati e ordino: "Tutti fuori di qui!"
Ci mettiamo felicemente sugli attenti e in coro rispondiamo: "Agli ordini Comandante!" poi usciamo di corsa, io per ultimo, sfilo la chiave dalla serratura, chiudo la porta, infilo la chiave nella serratura e mormoro soddisfatto: "Ecco fatto! Da qui non potranno uscire!"
Uno dopo l'altro i compagni ribattono: "Magnifica idea Alain!"
"Questa volta l'hai fatta davvero grossa!"
"Quando il Comandante uscirà di lì, vedrai che finiremo tutti agli arresti."
Alain ribatte: "Ne sei davvero sicuro? Io dico che non solo ci ringrazierà ma ci inviterà alle sue nozze, sue con il suo ormai ex attendente ah ah ah ..."
 
 
 
Sento lo sguardo di Oscar addosso, mi scruta, mi soppesa.
"Tu davvero non sei loro .... complice?!"
"I ... io?! Ma cosa vuoi che ne sappia? E poi dopo quanto è successo in camera tua ti pare che dopo averti giurato che non ti avrei più detto di amarti, potrei mai fare una cosa simile?!"
"Peccato ...." sospiro a bassa voce, forse lui ora non mi ama più.
"Cosa c'è forse non mi credi? Ricordi!? Ti ho giurato che non ti avrei parlato mai più d'amore." dico alzandomi dalla sedia. "Sono un uomo d'onore, lo sai …"
"Si .... lo so. Ora però .... Alain ci ha chiusi dentro ..... e io non capisco cosa voglia da noi!"
"Non l'hai sentito? Io sarei il tuo regalo di compleanno o di Natale! ... E' assurdo! Nemmeno se tu provassi qualcosa per me... scusami, non volevo importunarti. Adesso devo vedere come uscire di qui!" sussurro mentre mi dirigo verso la finestra. "E' impossibile calarsi da qui, non ci sono parapetti o altro per poter arrampicarsi. Mi dispiace Oscar, credo che l'unica soluzione sia buttare giù la porta."
"Andrè .... non ne vale la pena di abbattere la porta. Domani mattina Alain ci libererà, vedrai. E comunque ....  se sei il mio regalo di compleanno ..... intendo ..... usufruire di te!"
"Ehm!?” mormoro imbarazzato, usufruire di me? Ma …. Cosa intende adesso?
Mi avvicino al mobiletto, apro un'anta e prendo la bottiglia e due bicchieri.
"Quanto è che non ci prendiamo una serata per noi?!"
"Da prima che ti dicessi di amarti..."
"Ma tu ...... è possibile che ...."
"Io cosa?"
"Che tu ... ancora ... insomma ...... " sussurro imbarazzata. Magari mi amasse ancora.
"Continua ... ricordi?! Ho giurato su Dio che non avrei riaperto quell'argomento."
"Tu ... mi ami .... ancora?!" Domando imbarazzata, mentre sento le gote diventare rosse.
Avanzo di un passo e sussurro: "Ti ho amato, ti amo e ti amerò sempre. Non riesco a immaginare la mia vita senza di te o vederti accanto ad un altro uomo. Preferisco morire."
"Andrè ..... io ....." mi avvicino verso Andrè, lo osservo, sorrido un poco timida. "Anche io ...... ci ho messo tanto a capirlo .... però ..... " faccio un bel respiro ed aggiungo in un sussurro: "Ti amo …"
 
 
Guardo dal buco della serratura, sorrido soddisfatto mentre Gerard a voce bassa domanda: "Allora!? Si può sapere cosa sta succedendo in quella stanza?"
"Eh, un attimo. Lo sai che sono due imbranati!! Per ora parlano .... ma ora che si sono detti che si amano ..... passeranno all'azione!!"
"Dici davvero?! Il tuo piano ha davvero funzionato! Ih ih ih ..."



Oh André ... anch'io, anch'io ti amo!" mi lascio andare sul petto di André che afferra la mia mano e con l'altro braccio mi avvolge a se.
"L'ho sempre saputo. Adesso niente e nessuno potrà separarci ......"


"Ehi Alain, dimmi qualcosa!"
Mi allontano dalla serratura, mi volto verso il mio amico e rispondo soddisfatto: "Gerard, missione compiuta! Quei due si stanno baciando e non è il caso di guardare ancora! Ih ih ..." poso il mio braccio sulla spalla di Gerard. "Andiamo a festeggiare! A quanto pare il nostro regalo di compleanno è stato gradito dal Comandante! Ah ah ah ..."
   
 
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