Questa storia partecipa alla challenge "Di turni, prompt e gruppi di lettura" organizzata da Rosmary sul forum Ferisce più la Penna".
Prompt:
Tematica: ritratto di persona (anche in questo caso, vi lascio libera interpretazione: la “persona” non è detto debba coincidere con il narratore del racconto)
Prompt stilistico: narratore interno o narratore esterno (quindi no a narratori onniscenti)
Lunghezza del racconto: da 90 a 200 parole
Per tutta la vita
Per tutta la vita, sua figlia s’è abituata a sfuggire agli sguardi, dissimulando freddezza e ingoiando disagio.
Per tutta la vita, ha osservato Fleur rinnegare sé stessa e anelare a essere qualcun’altra – meno appariscente, meno ammaliante, meno bella.
Per tutta la vita, s’è preoccupato che l’eredità di sua suocera potesse essere una maledizione per la sua primogenita – piuttosto che una risorsa.
Invece, è bastato un attimo, una frazione di secondo nella quale due sguardi si sono incontrati – e si sono riconosciuti.
S’è soffermato a osservare il sorriso farsi strada sul volto acerbo provato da quel Torneo a cui ha tanto insistito per partecipare – per mettermi alla prova, papa.
Ha letto nuova determinazione negli occhi cerulei di Fleur e ha pensato, finalmente, che tutto sarebbe andato per il meglio.
Ha guardato costantemente sua figlia lavorare duramente per dimostrarsi all’altezza delle aspettative – della famiglia, dei suoi pari, della preside.
Dopo averla vista spiccare il volo, l’ha vista combattere per l’amore che era convinta che non avrebbe mai trovato – e uscirne vincitrice.
Agli albori di una guerra, l’ha presa sottobraccio per accompagnarla dall’uomo che le ha aperto il proprio cuore – abbattendo ogni sua difesa.
E si sono giurati amore per tutta la vita.
Nota dell’autrice:
Con un prompt simile non potevo che tornare da Fleur, personaggio che ho scoperto amare immensamente negli ultimi anni – e che sento tanto mio.
Ho scelto di raccontarla dal punto di vista del padre, che mi immagino molto legato a lei e un po’ come il suo primo tifoso, passatemi il termine. Ho voluto ritrarre la crescita di Fleur vista da lui, trovando il modo per mostrare la sua maturazione e come le sue scelte l’abbiano condotta al Torneo e a Bill.
Segnalo che, volutamente, papa è senza accento perché in francese è così che si chiama affettuosamente il proprio padre.
Spero che la lettura sia stata di vostro piacimento e vi auguro buona fine e buon principio.♥