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Autore: Hita    19/02/2024    0 recensioni
Non mi aspettavo di certo che il mio scherzo diventasse realtà
L'inaspettato colpisce a tradimento. Ovviamente, altrimenti non sarebbe … inaspettato.
Edit: non fatevi spaventare dalla lunghezza del primo capitolo, gli altri sono più corti!
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTTE
Ho dormito come un sasso per tutta la mattina, ho sbrigato un paio di commissioni e chiuso il fascicolo Mazzucchi, ufficialmente. Quanto al fascicolo ufficioso, voglio un motivo un po' più coerente con la situazione che ho trovato, prima di chiuderlo; dalle minacce dei genitori di Roberta e da quello che ho trovato qui, SO che mi sto ficcando in un guaio grande come il paese.
Sorpresa sorpresa, la porta sul retro è stata fatta riparare già oggi pomeriggio, a quanto pare. Sto seriamente riflettendo se commettere io stesso un'effrazione per entrare, quando sento dei sussurri alle mie spalle.
Credo che mi siano ghiacciate anche le palle, dopo quello che il mio amico ha trovato scavando più a fondo nel pc e nel cellulare di Roberta. Non chiedetemi come ha fatto, ma è riuscito a recuperare un video, cancellato, in cui la signorina partecipava ad un qualche ritrovo nel bosco qui vicino, con un paio di amiche, candele verdi e la luna piena. Non si vede granché e per quello che ne capisco io non hanno combinato un bel nulla se non bere tra ragazze, accendere un falò e ballare seminude attorno al fuoco. Roba da streghe, se fossimo nel Medioevo. Le candele facevano da perimetro esterno. Non si vedeva bene cosa fosse successo, ma ad un certo punto le ragazze si sono fermate e zittite, una ha bisbigliato qualcosa in merito a dei sussurri, indicando una direzione, e poco dopo hanno abbandonato il posto in fretta e furia: solo il temporale seguente ha impedito lo sviluppo di un incendio, roba da matti. Data? Due anni fa.
Mi giro lentamente ed osservo meglio che posso lì nei dintorni: i sussurri sembrano originarsi dal roveto e fatico a mantenere la calma: sono snervanti e sembrano istigarmi. A fare cosa, non lo so, ma sembra esserci una sorta di compulsione ad agire. Sono nervoso, oltre che impaurito. Mi rendo conto che sto trattenendo il fiato: deglutisco ed espiro. Il roveto fruscia ed i sussurri si fanno più intensi: la stessa (?) figura di ieri sera emerge dagli arbusti e si dirige verso la porta sul retro. Verso di ME. Non riesco a muovermi, mi sento bloccato dalla paura. E come ciliegina sulla torta, il pensiero idiota: “ma perché non mi sono portato un'accetta?”. Si ferma esattamente a due passi da me, potrei dire che mi sta 'fissando'; alza il 'braccio' destro, me lo punta contro e subito dopo indica la mia macchina.
“Col cavolo!” sbotto “Voglio risposte! Cosa diamine è successo, qui?”
Mi risponde il silenzio, perfino i sussurri si sono zittiti, in questo momento. Poi un pugno mi colpisce con la violenza di un maglio e mi fa sbattere contro la porta di casa. Intravedo la figura ricomporsi, poi indicare nuovamente me e la mia macchina, in sequenza. Qualcosa mi avverte che non avrò altre possibilità di andarmene sulle mie gambe. Resto seduto, immobile, mentre cerco di decidere rapidamente il da farsi: non c'è modo di capire cosa possa mai provare una creatura del genere. Non ha lineamenti comprensibili e la postura non mi dà indizi, proprio un bel rompicapo.
Ma non farei questo lavoro se ogni tanto non avessi un'intuizione geniale [ o se non mi accompagnasse un po' di follia, fate voi ] e quindi, rischiando non poco, me ne esco con un sommesso:
“Roberta?”
La figura arretra, forse spiazzata. Mi alzo e proseguo, soppesando le parole in modo da trasmettere tutta la sincerità che una situazione del genere può permettere:
“Una spiegazione per me. Non verrà divulgata, te lo giuro su quello che ho di più caro” e con un ulteriore azzardo, sporgo la mano destra, col gesto di chi si aspetta una stretta di mano. Gente, me la sto facendo sotto.
I sussurri diventano una cacofonia pervasiva, giuro che mi sento osservato perfino dall'erba... e forse non sono così distante dalla realtà. Alle sue spalle, il roveto si apre, rivelando un sentiero che non esisteva fino ad un secondo prima. ORA sì che ho paura. Roberta(?) mi afferra il polso e mi conduce di forza verso quel sentiero; opporre resistenza sarebbe una stupidaggine, soprattutto ora. Mentre attraversiamo, mi sembra di oltrepassare una porta verso una sauna e mi si stappano le orecchie.

DIVERSI GIORNI DOPO
Vengo rilasciato nel medesimo punto in cui sono stato portato via. Loro hanno mantenuto la loro parola, io manterrò la mia. Non nego che sono rimasto sorpreso da quelle rivelazioni: il nostro mondo è tutt'altro che solo nostro, ma siamo diventati ciechi e sordi.
Una valanga di notifiche arriva al mio telefono: sarà una lunga giornata. Prima di andarmene, prendo il mio fazzoletto di cotone dalla tasca dei pantaloni, e lo annodo ad uno dei rami grossi del roveto. Poi, giro la schiena e torno a casa, consapevole che la mia vita è cambiata per sempre.



NOTE DELL'AUTRICE
Qualunque omonimia è totalmente casuale, così come qualunque sovrapposizione con fatti realmente accaduti. Ho preso spunto da un video di un canale horror dove veniva riportato il video di una ragazza [ con parlata inglese o americana ] che descriveva 'cose strane' appena trasferita nella sua nuova casa. Questa vicenda è totalmente inventata, così come nomi e ruoli dei personaggi.
Questo è anche un primo tentativo di scrivere qualcosa a capitoli, che è un impegno ben diverso dallo scrivere oneshot [ dalle drabble alle oneshot più lunghe ]
Grazie a chi ha speso un po' del suo tempo per leggere questa storia; se avete qualcosa da dirmi anche senza fare una recensione, vi leggo volentieri.

  
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