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Autore: loverrrr    09/03/2024    0 recensioni
Angela è una fan sfegatata di Twilight, una serie televisiva incentrata sui vampiri. Il caso vuole stanno girando un episodio a Forks e Angela chiede a Bella se l'accompagna a La Push, dove avrebbero girato una scena con Edward Cullen, l'attore protagonista.. Edward Masen è arrivato da poco in città, lavora alla centrale di polizia e gli viene affidato un compito per conto di Charlie... un compito che gli farà fare un tuffo nel passato, un passato che mai avrebbe pensato sarebbe tornato a bussare alla sua porta. *SONO TUTTI UMANI*
Genere: Romantico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angela, Edward Cullen, Edward Senior Masen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno e buon sabato. Mi mancherà dirlo perché come avevo accennato (se non dico una cavolata) nel capitolo precedente, questo è l’epilogo della storia. Scriverla mi ha messo a dura prova perché non ho mai affrontato temi come quelli che ho trattati in questa fiction. L’idea iniziare era un’altra, tempo fa avevo scritto una one shot con una trama molto simile, la differenza stava nel fatto che uno dei due Edward era un vampiro. Vi lascio il link alla one shot così potete capire bene le differenze tra le due fiction. Parlando invece dell’epilogo, penso che sia letteralmente EPICO. Non so come mi sia venuta in mente quest’idea hahaha ma giuro che è fighissimo!!!!! Un bacione ^___^

Link alla one shot: 
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4026928&i=1

 

 

L’agente Masen fissava quelle carte con gli occhi ludici e il cuore in gola. L’emozione che stava provando in quel momento era indescrivibile; gli tremavano perfino le mani e le ginocchia. Erano arrivati i documenti del riconoscimento. Dopo aver scoperto della malattia, Carlisle aveva deciso di firmare i documenti per riconoscere l’agente Masen come suo figlio, dandogli il suo cognome. Masen avrebbe dovuto solamente apporre la sua firma. Uscì dallo studio del notaio dopo un po' e si strinse alla sua innamorata che gli andò incontro subito; scoppiò a piangere appena sentì le sue mani intrufolarsi tra i capelli. Bella lo abbracciò più forte.

«Vorrei che papà fosse qui per abbracciarlo. Oh, Bella… non sai quanto sia… fiero e… oh, Bella… sono un Cullen» disse tra i singhiozzi.

Bella gli scostò il viso dall’incavo della sua spalla e lo guardò negli occhi con un sorriso amorevole. Lui cercò di placare le lacrime. «Edward, tu sei sempre stato un Cullen e lo sarai sempre.»

«Mia cognata ha ragione. Anche se non abbiamo avuto un buon rapporto, papà oggi sarebbe emozionato quanto me e quanto te. Sono felice di essere tuo fratello gemello» disse Cullen.

L’agente si voltò, sorpreso. «E tu cosa ci fai qui?»

«So che non volevi nessuno oggi, ma ho chiesto un permesso al regista ed eccomi qui. Volevo esserci in un momento così importante come questo.»

L’agente lo abbracciò. «Grazie.»

Cullen gli diede una leggera pacca sulla schiena. «Cosa dici, ricominciamo da qui?»

«Sì, ricominciamo da qui.»

***

«Mio fratello che vuole perdersi la premiazione degli Oscar? Forse non mi sono spiegato bene, ma sono stato candidato come miglior attore protagonista per la serie Twilight» spiegò Cullen, fiero della nomination.

Per la prima volta, dopo tanti anni, i due fratelli erano andati a pranzo fuori. L’agente era andato a trovare suo fratello sul set di Twilight, a Phoenix.

«Mi ci vedi in giacca e cravatta?» Nelle parole dell’agente c’era un velo di imbarazzo.

«Assolutamente sì. E naturalmente, l’invito è esteso anche a Bella e alla sua amica. Angela, mi pare si chiami.»

«Gli oscar non li ho mai seguiti da casa ed essere ospite lì… mi sentirei un pesce fuor d’acqua» confessò l’agente.

«Ti divertirai e renderai felice tuo fratello.»

«Ne devo parlare anche con Bella. Insomma, dovremmo venire a Los Angeles.» L’agente non voleva rifiutare, anzi, era rimasto sorpreso dell’invito di suo fratello.  Però, cavoli, non aver mai seguito la notte degli oscar. Si domandò se anche Bella avesse fatto la stessa cosa.

«Chiama ora e chiediglielo. Sono sicuro che le farà un sacco piacere» disse Cullen.

L’agente venne scosso dai suoi pensieri e chiamò Bella. 

«Stavo per chiamarti io. Come va con la preparazione della valigia?» chiese dolcemente.

L’indomani l’agente sarebbe rientrato.

«Più tardi finisco. Ti chiamavo perché Edward ci ha invitato alla notte degli oscar e voleva sapere… si ecco… se ci andava di participare.»

Bella arrossì, imbarazzata. «Oh, ehm…» schiarì la voce. «È un evento molto importante.»

«Lo so, piccola.»

«Oddio, non saprei. Cioè, sì, nel senso… se a te fa piacere, sì.»

All’improvviso si sentì un urlo lancinante provenire dalla stanza di Bella. Angela era entrata e sembrava impazzita. 

«Bellaaaaaaaa, tu non sai cos’ho appena saputo!!!!!!!»

L’amica immaginò che ella si stesse riferendo alla notte degli oscar. Si girò a guardarla.

«Angela l’ha saputo, vero?» domandò Masen.

«Direi di sì» disse Bella in una risata.

«Edward Cullen è stato…»

Bella fermò Angela. «Lo so, è stato nominato come miglior attore protagonista.»

«Lo sai?» esclamò Angela, stupita.

L’agente rise sentendo le due ragazze chiacchierare e si rivolse al fratello.

«Angela ha saputo che sei stato nominato e sta urlando come una pazza.»

«Quindi, venite?» Cullen aveva un’espressione entusiasta, al contrario Masen non sapeva come dirgli che erano incerti. 

«Angela, piantala di urlare e siediti. Sono al telefono con Edward e non lo sento» disse Bella in tono lamentoso, poi si rivolse all’agente addolcendo il tono della voce. «Scusala, amore.»

«Tranquilla.»

«Se a te fa piacere, per me non ci sono problemi. So quanto sia importante riprendere il rapporto con tuo fratello.»

«È che…»

Cullen gli strappò il telefono dalle mani. «Ehilà cognata! Allora, venite agli oscar? Naturalmente, l’invito è esteso anche alla tua amica.»

«Non dirlo a Edward, ma ti vuole un gran bene, anche se a volte fa il duro. E riguardo all’invito, accetto a nome di tutti e due. Edward sarà felicissimo di vederti salire sul palco.»

«Vi farò avere i posti in prima fila, tutto spesato e non dovrete preoccuparvi di niente. Ah, ringrazia la tua amica per il suo entusiasmo. È bello sapere che i tuoi fan ti supportano.»

Bella guardò Angela saltellare dalla gioia e disse: «Grazie, Edward. Il problema sarà come dirglielo, ma troverò il modo.»

L’agente tossì per ricordare al fratello che stava parlando con la sua ragazza.

«Ti passo mio fratello.»

«Grazie ancora per l’invito.»

«Scusalo.»

«Quando torni dobbiamo girare per negozi perché nel tuo armadio, e nemmeno nel mio, ci sono abiti eleganti» disse Bella accennando una risata dolce.

«Uno zombie e un’umana vestiti eleganti. Sarà divertente.»

«Sì, molto.»

«Piccola?»

«Sì?»

«Grazie.»

«Io ringrazierei Twilight. Infondo, è grazie a questa serie tv se ci siamo conosciuti, no?»

«Si, è vero.»

«Ti lascio, prima che strozzi qualcuno.»

«Sii cauta con Angela.»

«Anche perché non vorrei che la mia più gran fan svenisse» aggiunse Cullen.

Bella rise sentendo il fratello di Masen. «Lo farò e grazie ancora per l’invito. Ringrazialo amore. Noi ci sentiamo più tardi.»

Bella chiuse la telefonata e fece sedere Angela pregandola di rimanere calma, ma prima di dirle tutto quanto, le fece bere un sorso d’acqua. Angela non riuscì a contenere un urlo, crollando poi tra le braccia di Bella e scoppiando a piangere dalla gioia. 

Quel gesto rappresentò per Bella la pace ritrovata nella loro amicizia, poiché due giorni prima avevano avuto una grande lite, causa proprio dall’attore Edward Cullen. Angela era rimasta molto male quando, tramite un forum dedicato a Edward, era venuta a sapere che lui e Masen erano fratelli gemelli e aveva incolpato l’amica di non averglielo raccontato.

«Oddio, non ho un vestito e nemmeno tu. Bella, qui urge fare shopping. La notte degli oscar è tra due mesi e noi non abbiamo niente» fece Angela preoccupata.

«Credevo fossi ancora arrabbiata con me?»

«Lo ero ma… quando ho saputo che Cullen era stato nominato agli oscar, dovevo dirlo a qualcuno e tu sei la mia migliore amica… perché… tu sei la mia migliore amica, vero?»

«Certo che lo sono, Angela! Ma non provare a chiedermi di guardare Twilight, intesi?»

Angela sbuffò. «Come no? Bella, stiamo per andare alla notte degli oscar e non puoi non sapere di cosa parla la serie. Fallo almeno per Cullen.»

«Scordatelo. Nemmeno Edward guarderà una puntata.»

Le due andarono avanti a discutere amichevolmente per un po’.

***

«Sei stupenda con questo vestito» disse l’agente, guardando Bella da capo a piedi con sguardo affascinato.

Bella arrossì, compiaciuta.

«Lo ha scelto Angela, dice che evidenza bene i miei fianchi.»

«Direi anche troppo…» fece notare con una punta di gelosia, cingendole la vita.

«Anche lei non scherza, agente.» 

«Lei dice, signora Swan?» domandò incapace di staccare gli occhi da lei.

«Assolutamente sì! Amore, se continui a guardarmi così finisce che alla notte degli oscar ci va solo Angela e non voglio che Edward ci rimanga male.»

«Se non mi sbaglio…» chinò il capo alzandole il mento con due dita, arrivando a sfiorare le sue labbra «abbiamo ancora un’ora di tempo prima che ci passi a prendere l’auto» mormorò, e la baciò…

***

La notte degli Oscar fu indimenticabile per tutti, in primis per Cullen. Salì sul palco a ritirare l’Oscar come migliore attore protagonista con le ginocchia e le mani tremolanti, mentre l’agente, Bella e Angela applaudivano con un gran sorriso, seduti in prima fila.

Come da rito, Cullen fece anche un discorso… e che discorso…

«Anzitutto, grazie per avermi dato l’opportunità di essere qui e un grazie speciale va alla troupe, al regista e al mio agente; grazie anche a te, Paul. Vorrei dedicare questo premio al resto del cast, a tutta la mia famiglia, a mio fratello Edward e alla sua splendida compagna, a mio padre, che vorrei fosse qui con me oggi. Ma ci terrei molto a ringraziare una persona in particolare, una mia grande fan, Angela. Senza di lei, probabilmente non sarei qui, Twilight non sarebbe qui. Per cui, grazie Angela e grazie a tutti voi.»

Dalla magica notte degli oscar erano passati più di sei mesi e Bella, insieme ad Angela, si stava preparando per il grande giorno: la consegna dei diplomi.

«Farai un figurone con il discorso. Certo, non andrai in prima serata come Cullen, però…» Angela era ancora pazza di Cullen e non si era affatto abituata al fatto che fosse imparentato con Bella. 

«Com’è che ti ha detto? Aspetta...» Bella ci pensò sopra un paio di minuti poi, cercando di imitare la voce di Cullen, disse: «Ma ci terrei molto a ringraziare una persona in particolare, una mia grande fan, Angela. Senza di lei, probabilmente non sarei qui, Twilight non sarebbe qui.»

«Prendimi in giro quanto ti pare, intanto a scuola mi invidiano tutti. Ma ci pensi, Bella? Il mio grande amore mi ha dedicato il suo primo oscar.»

«Hahha, Angela sei epica!»

*TOC, TOC!*

L’agente bussò un paio di volte.

«È permesso?» chiese, aprendo poi la porta.

Bella si voltò con un mega sorriso. «Ehi, amore!»

«Siete pronte?» domandò.

«Bella è un po’ agitata per via del discorso, ma andrà tutto alla grande.»

Prese la parola Bella, voltandosi a guardare l’amica. «Perché, invece, non gli dici che sei cotta di suo fratello?» Bella scherzava.

«A proposito di Edward, vi fa un grande imbocca al lupo» continuò avvicinandosi all’orecchio di Angela. «Mi ha detto di dirti che vogliono fare un film prendendo spunto da Twilight, però mi raccomando, tu non ne sai nulla.»

«Oddio, ma dici sul serio? Cioè, Bella hai capito? Faranno un film prendendo spunto da Twilight.»

Come non detto, pensò l’agente avvicinandosi a Bella. 

Quest’ultima rise, poiché immaginava che Angela avrebbe reagito così. «Tranquillo, amore. Terrà la bocca chiusa.»

«Ragazzi, io, vi devo un grazie. Più di un grazie, perché senza di voi non avrei mai realizzato il mio più grande sogno; e finire agli oscar, Edward che mi dedica il premio… ancora non mi sembra vero.»

«Anche io, Angela, ti devo ringraziare» disse l’agente, rivolgendo uno sguardo amorevole a Bella. «Se tu non avessi chiesto a Bella di accompagnarti a La Push, ora noi non ci conosceremo e chissà come sarebbe la mia vita adesso. Sicuramente non avrei al mio fianco una ragazza che ogni giorno mi fa sentire amato, che amo e con la quale voglio passare il resto della mia vita» mentre parlava egli guardava Bella con lo stesso sguardo affascinato della prima volta che si erano visti. Poi si voltò verso Angela. «E così come voglio che mio fratello sia il mio testimone di nozze, vorrei che tu fossi la testimone di Bella» disse un po’ impacciato.

Bella stava metabolizzando la sua proposta silenziosamente, mentre sentiva il cuore balzare nel petto e le farfalle nello stomaco. 

L’agente si inginocchiò davanti alla ragazza. 

«Ora, però, tocca a te darmi una risposta.»

La voce dell’agente scosse Bella, attirando la sua attenzione. Rimase senza parole vedendo Edward inginocchiato davanti a lei, una scatolina aperta tra le mani e un luminoso anello che brillava al suo interno. Portò entrambe le mani davanti alla bocca, i suoi occhi si fecero lucidi.

«Spero sia un sì» disse lui.

«Oddio, io…» Bella tentennò un po’, poi disse: «Sì, mille volte sì. Sì, sì, sì, sì…»

L’agente si alzò, la prese tra le braccia facendola volteggiare su sé stessa e la baciò, mentre echeggiò nell’aria un: «EVVIVA!!!!!!» urlato da Angela con tanto di applauso.

«Ci sposiamo» disse Bella, voltandosi sorridente verso Angela.

«Vi sposate e io sarò la tua testimone insieme a Cullen!» esclamò Angela, visibilmente emozionata.

«Angela!!! Sei sempre la solita» commentò Bella, ridendo felicemente e un bacio si posò lieve sulla sua guancia. 

«Dalle urla che si sentivano di sotto, immagino che presto diventeremo parenti» disse Charlie, sbucando da sopra le scale.

Bella si voltò insieme a Masen. «Oh, ehm, papà noi…»

«So già tutto, cara. Edward e io abbiamo parlato nel primo pomeriggio.»

Bella si voltò verso l’agente. «Credevo fossi impegnato a Port Angels con James.»

«Piccola bugia, ma detta a fin di bene. Sono andato alla centrale per parlare con Charlie di noi. Volevo avere la sua approvazione e gli ho fatto vedere l’anello. Era di mia madre» spiegò Edward.

Bella allungò la mano sinistra verso Edward. «Allora, non ti resta che infilarmi l’anello.»

L’agente lo tirò fuori dalla scatolina e si voltò verso Charlie. «Prometto di amarla sempre, di starle sempre accanto e che non le mancherà mai niente.»

Bella tirò indietro la mano. «Sei sicuro, zombie?»

«E tu?»

«Sì, lo voglio.»

L’agente le infilò l’anello al dito e la strinse per qualche secondo al suo petto, lasciandole un bacio tra i capelli. «La mia umana preferita» mormorò.

«Il mio zombie preferito» sussurrò lei.

   
 
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