Avrai
sempre me
«Ne
vuoi
parlare?»
Oliver si
sdraiò
accanto a lei, il fruscio delle coperte complice del fatto che si
stesse sdraiando
anche lui. «Non ora. So che sei contraria a lasciarmi gestire
da solo la
situazione con Diaz, ma è tardi e…»
«Non
quello,
Oliver.» Felicity sistemò bene il cuscino sotto la
sua testa prima di
continuare: «Ma di quello che io avrei detto per spingerti ad
entrare nel
municipio nonostante sapessi di aver assunto della Vertigo.»
«Non
credo
che ti piacerebbe saperlo.»
«No,
non lo
credo neanche io, ma penso sia necessario conoscere quale siano le tue
paure
riguardo a me, per affrontarle insieme.» la bionda gli prese
la mano sinistra
con la sua. «Forza, raccontami.»
«Mi
hai
detto di volere una pausa.» non serviva la luce per sapere
che suo marito aveva
un’espressione addolorata in volto al solo ricordo, lo si
sentiva dallo
spezzarsi della voce. «In quel momento penso di aver smesso
di respirare. Non
sapevo che fosse un’allucinazione, in quel momento eri
così reale…»
Un singhiozzo
improvviso fece allarmare Felicity. «No, tesoro, non
piangere.» gli mise le
mani a coppa attorno al viso, per raccogliere le sue lacrime silenziose
contro
la sua pelle. «Ti prego. Mi si spezza il cuore
così.»
«Ora
che ho
la piena coscienza che quella non eri tu, so che non mi diresti mai una
cosa
del genere, ma…» Oliver riprese a parlare, piano,
per scandire bene le parole
nonostante il groppo che sentiva in gola. «Dopo aver perso il
team e John per i
miei sbagli, la mia più grande paura era ed è
perdere te e William. Che,
conoscendomi, avrei combinato qualcosa e voi mi avreste lasciato
indietro, e
questo… non avrei mai potuto sopportarlo,
capisci?» la strinse in un abbraccio
disperato, mentre appoggiava la testa sul petto di lei. Il battito del
suo
cuore lo fece rilassare un po'. «Potrei vivere senza amici,
senza essere Green Arrow,
ma senza voi… mai.»
«Oliver.»
la
voce di sua moglie era dolce, ma decisa, mentre gli alzava la testa per
far
incastonare i suoi occhi blu con i suoi di giada. Accese
l’abatjour del suo
comodino perché potesse leggere nel suo sguardo i sentimenti
che provava per
lui da molto tempo, e che sapeva non si sarebbero mai spenti.
«Avresti dovuto
capire che quella non ero io, ma solo una proiezione delle tue paure. Come io conosco te
meglio di chiunque
altro, tu conosci me in ogni minimo particolare, e sai che non ti
lascerei mai.
Ti ho amato per così tanto tempo in silenzio, ora che ti ho
al mio fianco come il
mio migliore amico, il mio partner, il mio complice, il mio amante, mio
marito,
pensi che non lotterei per te?» fece combaciare le loro
fronti, sollevata di
vedere la speranza e la felicità negli occhi di lui.
«Non importa quello che
accadrà. Per quanti sbagli tu possa commettere o quante cose
brutte possano
avvenire, tu avrai sempre me e William al tuo fianco.»
Gli sorrise.
«Nel bene e nel male, giusto?»
Ed Oliver,
finalmente, ricambiò sinceramente.
«Giusto.»
Si strinsero
in un abbraccio, ed Oliver sussurrò contro la pelle del suo
collo: «Ti amo così
tanto…», mentre le sue mani ruvide sollevavano
lentamente la maglietta,
facendola tremare di aspettativa e piacere. «E ti voglio.
Sempre, e per sempre.»
«E mi
hai.»
Felicity fece scorrere le unghie lungo la schiena muscolosa
dell’uomo che amava
più della sua stessa vita. «Ed io ti
avrò?»
«Mi
hai. Per
l’eternità.»
Si baciarono
dolcemente, per poi dimostrarsi, per tutta la notte, quanto si
completavano
nonostante gli sbagli e le imperfezioni.