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Autore: Lella Duke    26/04/2024    3 recensioni
Dopo aver sconfitto Cell, Goku decide di rimanere nell'Aldilà. Sette anni dopo quando Baba gli concede di tornare per un giorno sulla Terra ritrova tutti ad attenderlo a braccia aperte. Manca solo una persona, quella che a Goku sta più a cuore.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Dalla finestra filtrava un timido raggio di sole. A breve si sarebbe dovuta alzare, ma non ne aveva ancora voglia. ChiChi era sdraiata su di un fianco, una mano sotto il cuscino e l’altra intrecciata a quella dell’uomo che le dormiva accanto. Suo marito. Non riusciva a smettere di guardarlo, faceva ancora fatica a credere che fosse davvero tornato da lei. Aveva stentato ad addormentarsi quella notte, era stata assalita dal timore che se avesse chiuso gli occhi quando li avrebbe riaperti lui non ci sarebbe più stato. E invece era lì, i capelli sparati alla rinfusa sul cuscino e la bocca aperta. Era un’immagine talmente tenera che non riuscì a trattenersi e gli carezzò una guancia con il dorso della mano. Lui si mosse appena, si raggomitolò un po’ di più sotto al piumone e continuò a dormire.

ChiChi sorrise, gli lisciò con le dita un ciuffo ribelle. Decise di lasciarlo riposare, dopotutto ne aveva bisogno. Si scostò la trapunta di dosso e fece scivolare le gambe fuori dal letto. Stava per mettersi in piedi quando Goku la fermò passandole un braccio intorno alla vita “dove vai?” Chiese con la voce impastata di sonno.

Lei si voltò e lo osservò da sopra la spalla “tra poco i ragazzi saranno in piedi, devo preparare loro la colazione.” Rispose sottovoce.

“Lasciali aspettare.” Disse Goku cercando di tirarla di nuovo dentro al letto “resta ancora un po’ con me.”

ChiChi non oppose resistenza e si lasciò cadere accanto a lui.

“Saranno guai seri se Goten non troverà la tavola apparecchiata quando si sveglierà. Tuo figlio ha lo stomaco grande quanto il tuo.”

“Grazie.” Rispose Goku lusingato.

“Non era un complimento.” Puntualizzò ChiChi divertita.

Goku la attirò a sé “hai dormito bene?” Le chiese affondandogli il viso nell’incavo del collo.

“Si… anche se ci ho messo un po’ ad addormentarmi.”

“Come mai?”

“Non so, forse troppe emozioni tutte insieme.”

Le mordicchiò il collo “solo questo?”

ChiChi ci pensò un attimo “avevo paura che non ti avrei più trovato al mio risveglio.”

Goku si alzò su un gomito “sono tornato per restare.” Le disse fissandola negli occhi. Sorrise sonnacchioso e si chinò su di lei “buongiorno” le sussurrò sulle labbra. Lei gli strinse il viso tra le mani “buongiorno” rispose schioccandogli un bacio sulla bocca. Si accoccolò accanto a lei, rilassò la testa sul suo petto e lasciò che lei lo avvolgesse nel suo abbraccio.

Goku si ritrovò a constatare quanto gli fosse mancato l’odore di sua moglie. Era un profumo tutto suo, che solo lei emanava. Sdraiato così con la testa sopra di lei, la respirò a pieni polmoni. Sentiva il battito del suo cuore e il calore del suo corpo. Non riusciva a capacitarsi di come avesse potuto rinunciare a lei per tutto quel tempo.

Rimasero avvinghiati, stretti l’uno accanto all’altra. Senza dire niente, loro non avevano bisogno di parole. Era bastata una notte per ristabilire quella connessione che credevano persa sette anni prima. Goku non l’avrebbe più messa a repentaglio.

Dopo diversi minuti ChiChi gli baciò la fronte “si sta facendo tardi. Tu resta a letto, ti chiamo quando è pronto.”

Goku si staccò controvoglia e la lasciò andare. Rimase ad osservarla con un misto di desiderio e reverenza mentre si alzava dal letto e si infilava la vestaglia.

La vide uscire dalla stanza, dopo poco iniziò a sentire rumori che tornarono da subito ad essere famigliari. Le imposte aperte, l’acciottolio delle stoviglie. Decise di non rubare altro tempo alla sua famiglia e saltò fuori dal letto. Si lavò e si vestì nel giro di pochi minuti.

Quando entrò nel salone trovò ChiChi indaffarata ai fornelli e Goten seduto a tavola in attesa già con il cucchiaio in mano. Non appena vide il padre scattò in piedi sulla sedia e allungò le braccia verso di lui “papà ma allora è vero! Sei ancora qui!”

Goku si avvicinò e lo prese in braccio “e dove pensavi che fossi andato?” Gli disse stringendoselo al petto.

ChiChi li osservò commossa. Le scoppiava il cuore nel vedere il suo piccolo Goten così felice. Finalmente anche a lui era data la possibilità di crescere avendo il padre al suo fianco.

Goku si voltò a guardarla “Gohan non si è ancora alzato?”

ChiChi spense i fornelli e poggiò il mestolo che aveva in mano “ha detto che preferisce rimanere in camera sua.” Un’ombra le oscurò gli occhi. Iniziò distrattamente a riempire le scodelle “vai a parlare con lui.” Lo supplicò.

Osservandola Goku capì che non si era sbagliato la sera precedente. C’era davvero qualcosa che non andava. Mise giù Goten “tu aspettami qui, vado un attimo da tuo fratello e poi facciamo colazione.”

“Va bene, però sbrigatevi perché ho fame.”

Si avviò verso la stanza di Gohan. Trovò la porta chiusa e bussò.

“Avanti.” Sentì rispondere.

Accolse l’invito ed entrò.

Gohan era seduto sul suo letto, la schiena poggiata alla spalliera e le gambe distese. Sobbalzò quando vide il padre.

“Buongiorno.” Esordì Goku.

“Buongiorno, papà.”

“Posso sedermi vicino a te?” Chiese avanzando cauto.

“Ma certo. Vieni.” Rispose Gohan spostandosi un po’ per fargli spazio.

Goku gli si accomodò di fianco imitando la sua stessa posizione. Rimase un attimo in silenzio per permettere al figlio di abituarsi alla sua presenza.

“Che succede, Gohan?” Domandò dolcemente stringendogli un ginocchio.

“Niente.” Fu la risposta troppo frettolosa per essere credibile.

“Lo sai che puoi dirmi tutto. Che cos’hai? Non riesci neanche a guardarmi in faccia.”

Gohan incurvò le spalle e sospirò “oh papà…” Si fece coraggio “ieri mi sono reso conto che se anche ti raccontassimo per filo e per segno tutto quello che abbiamo fatto in questi sette anni, per te saranno sempre e solo racconti e non ricordi come lo sono per noi.” Si fermò un attimo per prendere fiato “ed è tutta colpa mia.”

“Gohan…”

“E’ così, papà.” Non si lasciò interrompere. “Lo sappiamo tutti e due. Se non fossi stato tanto superbo, se ti avessi ascoltato quando mi urlavi di finire Cell. Se avessi chiuso quel combattimento prima, tu non saresti stato costretto a sacrificare la tua vita.”

“Gohan non è stata colpa tua.”

“Si invece.”

“No. Ho scelto io di restare nell’Aldilà. Voi vi stavate già organizzando per evocare il drago e chiedergli di riportarmi in vita. Sono io che vi ho fermato.”

“Ma non ti saresti trovato nella condizione di fare quella scelta se avessi sconfitto subito Cell.” Disse con veemenza. “Non ti ho mai chiesto perdono, papà. Scusami ti prego. Mi dispiace.”

Goku rimase in silenzio. Non pensava che il senso di colpa in Gohan fosse così radicato.

Dopo qualche istante prese la parola “mentre affrontavi Cell c’è stato un momento in cui lui stava avendo la meglio su di te. Non riuscivi a reagire, gridavi di dolore per il male che ti stava facendo.” Gohan chiuse gli occhi, ricordava tutto perfettamente. “Io stavo lì fermo, non sono accorso in tuo aiuto perché avevo fiducia in te, lo sapevo che dovevi solo trovare la forza in te stesso. È stato allora che Piccolo mi ha rimproverato.”

“Ti ha rimproverato davvero?” Gohan finalmente alzò lo sguardo verso il padre.

“Si, mi ha accusato di averti costretto a combattere contro la tua volontà.”

“Questo non è vero!” Obiettò Gohan.

Goku continuò “secondo Piccolo mi venivi dietro fin da quando eri un bambino perché te l’avevo imposto io. Secondo lui non avevo compreso che tu in realtà non avresti mai voluto combattere.”

“No papà, senti…”

“Fammi finire. Ho riflettuto tanto sulle sue parole e ho capito che aveva ragione. Ho sempre dato per scontato che tu amassi combattere almeno quanto me. Ho sbagliato con te e non ti ho mai chiesto perdono.”

“Io non ho proprio niente da perdonarti. Non mi hai mai costretto a fare niente che non volessi…” Gohan si arrestò di colpo. All’improvviso gli fu chiaro cosa stava facendo il padre. Stava cercando di fargli cambiare prospettiva offrendogli il suo punto di vista.

“Smettila di sentirti responsabile, Gohan. Non hai nessuna colpa. La decisione di non tornare è stata mia. Oggi ti posso dire che è stato un errore, il più grande che abbia mai commesso.” Gli passò un braccio sulle spalle “non avrei mai dovuto lasciarvi.”

“Papà…” Sospirò Gohan posandogli la testa sulla spalla. In quel momento tra le braccia del padre tornò ad essere un ragazzino di dodici anni. Quella sensazione allentò tutta la tensione residua e gli scaldò il cuore come non succedeva da anni.

Goku lo strinse ancora di più a sé “sapessi quanto mi sei mancato, figlio mio.”

“Mi sei mancato anche tu. Ogni singolo giorno.” Rispose Gohan con la voce rotta dall’emozione.

Rimasero avvolti in un confortevole silenzio, fu Goku a romperlo dopo un po’ “allora, vuoi che andiamo di là? Tuo fratello ci sta aspettando. Se continuiamo a tardare lo troveremo svenuto per la fame.”

Gohan rise di cuore “sì, lo sento da qui il suo stomaco che brontola!”

Si separarono a malincuore e si alzarono dal letto. Quando entrarono in salone trovarono la tavola imbandita e Goten seduto in attesa “era ora! Sto morendo di fame!” Li accolse agitato.

ChiChi cercò lo sguardo di Goku, quando lo incrociò lui annuì e le sorrise complice. Si rasserenò subito. Il sollievo fu totale quando vide il volto disteso di Gohan.

Finalmente si sedettero tutti e quattro a tavola, pronti per iniziare una nuova giornata.

Nelle ultime ore Goku aveva preso coscienza di quanti danni aveva fatto decidendo di rimanere nell’Aldilà. All’epoca aveva pensato di agire per il meglio e invece si era lasciato dietro solo macerie.

Osservò prima ChiChi, poi Goten ed infine Gohan. In quel momento giurò a sé stesso che avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per ristabilire la serenità all’interno della sua famiglia.

E per niente al mondo li avrebbe più abbandonati.

Fine

Nota dell’autrice:

Avevo inizialmente pensato di finire con il quarto capitolo, ma c’era ancora qualcosa da dire per questo ne ho aggiunti altri due. Mi auguro la mia storia vi sia piaciuta.

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno lasciato una recensione, in modo particolare la cara Kisachan che mi ha sommerso di complimenti e belle parole.

Con lo stesso affetto ringrazio daphtrvnks_  manudc92, MartiRu88 e sivaice che mi hanno fatto l’onore di inserire questa storia tra le loro preferite.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto Ritorno da te e tutti coloro che la leggeranno in futuro.

A presto.

Lella Duke

   
 
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