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Autore: Spensieratezza    26/04/2024    1 recensioni
Sirius è appena caduto attraverso al Velo e si ritrova dove non avrebbe mai pensato di ritrovarsi. Nel passato. Un passato dove il suo migliore amico James non ha ancora perso la vita per ordine di Voldemort. Sirius sbalordito, si ritrova a dover affrontare un mondo in cui non sa come dire la verità al suo migliore amico, terrorizzato dall'idea di proteggerlo da un pericolo che non sa neanche lui se riuscirà stavolta a sventare. Paura e sensi di colpa si mescoleranno a nuovi sentimenti che non pensava di poter provare proprio verso di lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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"Ma voi siete fuori di testa, fuori!"
 
"E dai Remus, piantala." disse James ridendo.
"Dai?? Secondo te io resterò a guardare voi che vi pastrugnate vicenda??" li guardó male e poi guardó gemendo tristemente la camera dell'albergo unica con due letti matrimoniali.
 
"Pensi che siamo degli animali forse??" chiese Sirius, spettinandogli i capelli.
"A dire la verità, sì!"
"Oh, andiamo. Non ci riferiamo a quello!!"
 
"Felpato ha ragione. Ti abbiamo chiamato noi. Questo deve essere un ritorno alle origini. Noi tre che condividiamo la camera come a Hogwarts.." disse James.
"Allora anche tu che sbavi dietro alla Evans.."
 
James lo rincorse per tutto l'atrio dell'albergo facendo girare tutti i babbani presenti.
 
 
 
 
 
 
"Questo è uno scandalo."
"È una vergogna."
"È inaudito."
 
"Signori, non so che cosa è successo. Deve essere uno scherzo di cattivo gusto. Vado subito a chiedere alla direzione."
Mentre tutti i visitatori assistevano a quadri famosissimi che facevano loro le linguacce in pose grottesche oppure con tele vuote, qualcuno li spintonó. Qualcuno di invisibile che non riuscivano ad acchiappare..
 
Erano James, Sirius e Remus, che scappavano sotto il mantello che rendeva invisibili.
Uscirono dal museo ridendo a crepapelle e inciampando nei propri piedi finendo nel prato fiorito di fiori viola e blu.
 
"Per fortuna...il mantello trasfigurato da Silente, non ci ha fatto beccare. Non mi ha mai detto che si poteva allargare."
 
"Da quando è tornato giovane è diventato più creativo." disse Sirius.
"Torni giovane tu e fai tornare giovani tutti, Felpato." disse Remus.
Sirius si sforzó di sorridere e di non far vedere la sua smorfia malinconica e Remus finse di non vederla.
Forse fu un caso che James li abbracció entrambi in quel momento.
 
 
 
 
 
 
**
 
Quella sera avevano giocato a Quidditch fino a notte fonda e poi erano crollati sul prato a guardare le stelle.

 
All'improvviso Sirius iniziò a piangere. Remus lo guardò mentre il cuore gli si stringeva. Dopo pochissimi secondi, James si aggrappò alla sua schiena come un koala.

Grazie, James...

Era incredibile come realizzò di avere così TANTO bisogno di lui. Quando erano rimasti soli, Orfani di James, Remus si era ritrovato ad accudire lui Felpato. Un cagnolone cresciuto troppo in fretta, un evaso ferito nel corpo e nell'anima...due lupi feriti che cercavano di leccarsi le ferite a vicenda. Remus aveva fatto quello che poteva, ma sapeva di non essere all'altezza....James era la roccia di entrambi e faceva male pensarlo adesso. Si sforzò di non far scendere anche lui altre lacrime, ma James non si perdeva niente e gli lanciò un'occhiata interrogativa.

"Felpato..basta che guardi due stelle e mi diventi romantico, vero? Sei un sentimentalone, ammettilo. " disse stropicciandogli il mento. "Non credi che sta per chiedermi di sposarlo, vero??" chiese a Remus.

Sirius se lo scrollò di dosso, baciandolo poi sotto di lui.

Poi Sirius si era messo a raccontare della prigione.
"Senza di voi...mi sentivo morto anch'io...." confessó.
 
James era appiccicato a lui come se con il suo contatto fisico avrebbe potuto alleviare tutto il dolore che lo soffocava.
Remus sentì un familiare pizzicore agli occhi.
"Quando eri ad Azkaban..pensavo spesso a te."
 
"Non sei mai venuto a trovarmi...ma ti capisco e ti ho perdonato."
 
"Sono io che non sono mai riuscito a perdonarmi." disse Remus, accarezzandogli la guancia con l'indice.
 
Non si era mai sentito così. L'amore che provava per il suo vecchio amico sembrava fare a pugni con quello che provava per lui adesso. Le sue due vite si scontravano come se non sapessero davvero quale delle due far prevalere. Non era passato così tanto tempo. Non avevano perso nulla. Oppure sì.
Sirius gli bació quella mano in maniera intensa.
 
"Non importa più."
 
Remus aggroviglió la mano nei riccioli di Sirius, sentendosi non più timido come in passato. Un gesto che non sapeva perché, ma gli infondeva calma. Trovó la mano di James su quegli stessi capelli e subito cercó di ritrarla. Ma James la trattenne impedendogli di andare via. Sirius sospiró e con la mano accarezzó le mani di entrambi facendoli vibrare di sentimenti ed emozioni.
 
Il cuore di Remus battè più forte. Questo era troppo intimo. Non avrebbero dovuto volerlo lì con lui in quel momento.
Doveva allontanarsi. Eppure si sentiva così tanto felice.
   
 
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