Capitolo 15 – Magic mirror
Dedico questo capitolo a due persone che, ovviamente a
loro modo, mi hanno aiutato a scriverlo.
La prima è la mia carissima Helder
che con la sua frase sull’ispirazione mi ha aiutato a proseguire, quando mi ero
bloccata.
La seconda è Mia Martini, strano a dirsi. Ero bloccata
sulla parte finale di questo chappy ed abbastanza in
crisi. Poi ho ascoltato la canzone “Notturno” di Mia Martini e le parole sono
sgorgate da sole, riempiendomi di serenità e calma.
Al di là della mia storia e del suo valore abbastanza
piccolo, questa cantante è sempre in grado di dare emozione a chi la ascolta.
Grazie, Mia.
Per chi volesse sentire la canzone…
http://www.youtube.com/watch?v=W851tHVRTrk
Avevo
detto di avere pochissimi secondi?
Niente
di più errato! Di secondi, ne avevo soltanto uno…
infatti passa un secondo netto da quando Harry e Ginny chiudono la porta, io
faccio un minuscolo respiro e Seth entra, correndo nella mia stanza, con
Serenity in braccio.
“Piccolina!”
chiamo la bimba che cerca di arrampicarsi sulle gambe del mio letto per raggiungermi.
Sorridendo, mi sporgo verso di lei e la prendo in braccio, facendola sedere
sulle mie ginocchia. Le accarezzo i capelli biondi, annodati in due codini
alti, e lei batte le manine contenta, mugugnando il mio nome. La osservo
attentamente, baciandole il visino tondo, e noto che ogni traccia di varicella
è scomparsa. Effettivamente sono passati quindici giorni, quindi è normale che
ora stia bene… lei ride contenta delle mie coccole, e
mi sento tranquilla nel vederla serena. Ero preoccupata per lei, ma sembra che
sia tornata la stessa. Non ha nemmeno cicatrici, quindi dovrebbero averle
impedito di grattarsi, per fortuna. Come sempre, è la solita bimba felice e stilosa, nel suo vestito bianco con piccoli nastrini blu.
Stesso blu anche per le scarpette di vernice e i nastri nei capelli. Quant’è
tenera!! Forse la stavano portando da qualche parte…
Non
faccio in tempo a sollevare lo sguardo che vengo travolta dal solito fiume di
parole e squittii vari che risponde al nome di Seth Green.
Ovviamente non ci capisco
nulla, e chiudo gli occhi rassegnata, poi mi rendo orrendamente conto di una
cosa, quindi riapro gli occhi e li spalanco contro la sua figura.
“Seth!
CAVOLO! Hai il mio stesso pigiama??!!!” urlo, indicandolo con l’indice.
Lui
finalmente smette di biascicare qualsiasi cosa stesse dicendo, e si tronfia di
sé stesso, spingendo il petto in avanti e mostrandomi la sua veste notturna, un
pigiama di raso identico al mio, solo di colore nero.
“Le
120 sterline meglio spese della mia vita…” dice
sorridendo, facendo una piccola piroetta.
“Quindi,
anche… questo… “ blatero disgustata, afferrando con due dita un
lembo del mio pigiama “… viene dalle centoventi sterline in questione?!”. Lui
annuisce entusiasta, chiedendomi con aria da cucciolo bisognoso di coccole: “Ti
piace? Era una mega offerta, insomma… due pigiami di
raso a così poco! Uno da donna e uno da uomo… ma come
sai, io la fidanzata non ce l’ho, quindi potevo darlo solo a te… che tra l’altro hai passato tanto tempo a letto! Con
tanti ospiti, poi…il tuo ex, quello che se ne è
andato in Francia, quello ancora prima, che ti ha cornificato, l’amante del tuo
ex, insomma, eri imbarazzante con
quel pigiama con i coniglietti rosa… dovevi essere presentabile…e
poi April non lo voleva, che ci potevo fare??!! Lo dovevo buttare, darlo ad un
barbone? Che diamine! Sarebbe stato un enorme spreco! E non mi devi niente,
tranquilla! È un regalo!! Sono troppo contento per chiederti una sola
sterlina!!”.
Fiaccata
dal suo fiume di parole incomprensibili, gli rispondo solo con un cenno del
capo, massaggiandomi le tempie con le dita, mentre Serenity gioca sulle mie
ginocchia. In tre secondi, mi ha fornito un minimo pressoché infinito di
informazioni, di cui quelle più o meno importanti sono che ha incontrato Dean,
Ron e Lavanda.
Spero
che si sentano in colpa, vedendo che pazzi sono costretta a frequentare per merito loro.
“E’
bello che tu sia così elettrizzato
per la mia guarigione, ma…” inizio ma vengo subito
interrotta dalla sua voce gracchiante.
“Chissenefrega che sei guarita!! Io sono felice perché
adesso sei la donna di Danny!!” sorride lui, prendendomi le mani con gli occhi
lucidi di lacrime.
Le
cinque parole Sei la donna di Danny mi
perforano il cervello come una trivella alla ricerca di petrolio, mentre lui
continua a blaterare che certo che è contento che mi sono ripresa ma che in
fondo avevo solo la febbre, non è che stessi morendo…
poi dice qualcosa di incomprensibile a proposito dell’armadietto di Summer che
è grande il doppio di quello degli altri e che lui è il primo nella lista per
averlo.
Io… la donna di Danny!! Ma che diamine sta
dicendo??!!!
Divento
color melanzana matura e gli stringo convulsamente la manica del pigiama; forse
ho sentito male, quindi gli chiedo educatamente di ripetere che cosa ha appena
detto. In fondo sono stata in coma per quindici giorni, può darsi che sono
diventata sorda… ok, va bene, so di aver perfettamente
sentito tutto fino a questo momento, ma può darsi che la pozione di Ginny abbia
avuto un’altra reazione strana… o, che ne so, si è
creata una distorsione temporale che mi ha impedito
di sentire bene che cosa stesse dicendo, che doveva essere una cosa sicuramente diversa da…
insomma, da quella che ha appena
detto.
Tutto
può essere, tranne che abbia effettivamente detto quelle inconcepibili cinque
paroline.
Ma
è quando lui ripete esattamente le stesse identiche parole di prima che salto
in piedi sul letto, gettandogli contro un cuscino e poi afferrando la lampada
del comodino.
“Ma
che cavolo dici??!!! Ti sei impazzito del tutto??!!” continuo a ripetere per
circa dieci minuti, tentando contemporaneamente di prenderlo a calci,
spaccargli il cranio con la lampada e prenderlo a pizzichi con l’altra mano.
Ogni parte del mio corpo è occupata a tentare di inferirgli più male possibile,
ed è quando sto considerando l’idea di utilizzare anche i miei denti che April
apre la porta, spaventata dalle nostre urla e poi terrorizzata dalla scena che
si ritrova davanti. Seth, supino sul letto, che piange implorando pietà e
blaterando che, altro che febbre, dovrei essere curata per la schizofrenia, io seduta sopra di lui con
la lampada in mano e le gambe artigliate attorno al suo bacino, che lo minaccio
di morte se non smette di dire cose inammissibili per una mente logica e
razionale come la mia, per scopi poi che solamente lui sa, e Serenity che
contenta mi aiuta nella mia opera di distruzione dell’essere vermiforme ai miei
piedi, accecandoli gli occhi con i ditini. Piccola bimba geniale!! Mi ha dato
un’idea fantastica!! Devo solo procurarmi degli spilli appuntiti, un braciere
incandescente e dell’urtica dioica… e poi gli farò passare definitivamente la
voglia di dire cose simili!!! Come senso di irritazione, questa frase orribile si colloca a pari merito nella mia hit parade
con le frasi Sei poco elastica e Assomigli molto a Lavanda Brown… anzi,
ora che ci penso, diamine!!! Il primo posto incontrastato se lo prende
altroché!! Che schifo, la donna di Malfoy!!! Mamma mia…
come se mi chiedessero se voglio accoppiarmi con una tigre con i denti a
sciabola, ammesso che riescano a riesumarne qualche fossile ammuffito. E pure
allora, magari ci penserei, per amore della scienza! Ma Malfoy, diamine!! Se si
estingue fa un favore alla società umana e anche quelle marziane, venusiane,
eccetera, eccetera…
“Si
può sapere che sta succedendo??!” chiede sconcertata April, guardandoci interrogativa.
Ecco,
vediamo che ne pensa lei… un po’ più normale è, no?
“Questa
sottospecie di essere umano… “inizio con il fiatone, continuando a pestare Seth
con il peso del mio gentile e leggero corpicino, per poi indicarlo con il mio
indice accusatore “… ha appena detto che io sono la donna di Ryan!!”.
Ecco,
adesso anche April vomita! D’accordo, magari non vomita, perché lei almeno
Malfoy lo vede…
bellissimo, cielo, Draco è bellissimo…
…
e questo cosa era? È la mia voce… cioè nel senso… è un mio
pensiero, lo sento, un… ricordo... ma quando l’ho pensato??!! No, no, devo essere impazzita… quando mai ho detto o solo pensato una cosa simile??!! Deve essere stato Seth…
o April che lo vede abbastanza accettabile… ma io, io
no… non è possibile…
Un
attimo… solo io
so che Danny Ryan si chiama Draco Malfoy…
Ma
che cosa sta succedendo, maledizione??!!!
Il
fatto che sia successo qualcosa di strano, trova conferma cinque secondi dopo.
Ed
inizio decisamente a preoccuparmi.
Forse sono ancora in coma…
April
non vomita, non scoppia a ridere e nemmeno guarda Seth con aria interrogativa,
sorpresa o perlomeno colpita.
Guarda
me con espressione interrogativa,
sorpresa o perlomeno colpita!!
E
poi dice con estrema naturalezza: “Ma perché, scusa, non è vero?”.
“Visto??!”
mugugna Seth, cercando di liberarsi, e ci riesce data la mia espressione da tonno
in salmì e il fatto che sono diventata un pezzo di ghiaccio. Guardo ad occhi
sbarrati prima Seth stesso, che si massaggia con aria sofferta la schiena, e
poi April, che mi fissa preoccupata appoggiata alla porta. Qua, decisamente c’è
qualcosa che non va… calmiamoci…
ora con un po’ di sano raziocinio ne verremo fuori…
“SETH!!!
CHE DIAMINE E’ SUCCESSO!!!!!!” grido con tutto il fiato che ho in corpo. Il
sano raziocinio, con gli occhioni lucidi per il dolore, si carica il suo bel fagottino
sulle spalle e parte alla ricerca di forme di vita nella galassia di Andromeda.
Serenity
si spaventa ed inizia a piagnucolare, quindi cerco di calmarmi un pochino e di
respirare profondamente. Accarezzo il viso della piccola e poi sibilo con un finto
sorriso: “Ora, o mi spiegate che diamine è successo, oppure faccio una strage
degli innocenti…”.
Seth,
spaventato dalla mia espressione, si affretta a rimettersi seduto con April
accanto che mi guarda a sua volta sconvolta, forse aspettandosi che la mia
testa inizi a ruotare di 360° come nei film dell’orrore.
“Herm…”
inizia Seth con aria accondiscendente e cospiratrice “Insomma…
io, vi ho visti…
alla festa… non so, magari lo volevate tenere
nascosto, in fondo Summer c’è sempre, ma adesso che ti sei svegliata, magari…”.
“Ci
hai visti fare cosa, Seth??!” chiedo, quasi terrorizzata con un filo di voce.
Più mi sforzo e più non ricordo niente di quella sera. Cerchiamo di mettere ordine:
sono uscita in terrazza e c’era Malfoy, mi sono accorta che la luna non c’era e
la ferita ha iniziato a sanguinare, ho visto Voldemort…
non so come, la visione è finita, c’era Malfoy, ma da quel momento in poi sono
solo frammenti confusi. Il dolore, l’odore del sangue, il vento freddo… il profumo
dell’erba bagnata… e vabbè,
d’accordo, il dannato profumo di Malfoy! E poi basta…
Seth
prende fiato con terrore, prima di aprire bocca, lapidario, con il tono di chi
teme lo scoppio di una bombola di gas.
“Herm…
io vi ho visto sulla terrazza… e vi stavate baciando…”.
Guardo
Seth come se fosse una specie di animale strano che se ne stesse in piedi su
tre zampe.
“Baciarci?!”
chiedo sconcertata, aggrottando la fronte “Avrai sognato, no? Ti sarai
abbioccato alla festa… può succedere…”.
Sorrido con aria comprensiva, mettendogli una mano sulla spalla.
“Non
mi sono addormentato!!” mi contraddice lui con cipiglio ostinato “E se anche
avessi sognato, avrei sognato me che
baciavo Danny, non te… senza offesa, ma non sei una
mia fantasia erotica ricorrente…”.
Respingo
il conato di vomito che mi è uscito a pensare a quei due che si baciano e
continuo imperterrita: “E allora avrai visto male…
forse eravamo vicini e ti sei sbagliato… perché non
ricordo nulla del genere…”.
“Davvero,
Herm? Non ricordi nulla?” mi fa April, forse iniziando a capire che non sono
pazza del tutto, e guardando con tale faccia invece Seth, che continua stoico:
“Io so che cosa ho visto… ed era voi due che facevate
fare alle vostre lingue stretching…”.
“Ma
che schifo!!” urlo inorridita, tappando le orecchie a Serenity.
“Bè dai a me così schifo non farebbe…”
ride April, appoggiandosi al muro accanto al mio letto con espressione sognante.
“A
me sì… da morire…” borbotto
facendo una smorfia “Dopo che vedi un ragazzo ad undici anni con i capelli
impomatati di gel, ti passa qualsiasi pensiero su di lui da adulto!!”.
“Lo
conoscevi così piccolo? Ma non avevate fatto solo il liceo assieme?!” chiede
colpita April, guardandomi con curiosità.
Sono
peggio della rana dalla bocca larga, accidenti a me!
“Una
fotografia…” spiego sinteticamente, sperando di
cavarmela.
Per
fortuna Seth riprende con i suoi deliri, distogliendo l’attenzione di April:
“Io vi ho visti baciarvi, ne sono sicuro!”.
Finalmente
April guarda lui come un pazzo malato di mente, e gli dice con tono di voce
ovvio: “Ma, scusa Seth, non credi che Hermione se ne ricorderebbe?”.
“E
non credi che Hermione si sarebbe già suicidata?” completo io, roteando gli
occhi. Baciare Malfoy, sì come no… come baciare un
boa costrinctor, ma non diciamo idiozie. Chissà che idea si è fatto Seth per
cui gli converrebbe mettere in giro una voce del genere…
forse vuole liberarsi definitivamente di Summer, o chissà cosa…
e poi dubito fortemente che a Malfoy venga qualsiasi pensiero di quel tipo nei
miei confronti. Lui non mi vuole, invece.
Trasalgo, mentre Seth continua ad inveire contro le argomentazioni di
April; mi stringo ferocemente la mano in petto, ancora il ricordo di un
pensiero che non so quando ho avuto. Indubbiamente, sento nella mia mente i
residui di un mare feroce di pensieri e di sensazioni che devo aver provato la
sera della festa; ma sono sepolti, come braci ardenti sotto la cenere. Non
riesco a ricordare nulla, per quanto mi sforzi… e se davvero…? Naaah, figuriamoci, Malfoy mi avrebbe già sbattuto fuori a
calci.
“E
questa brillante storiella a chi l’avresti raccontata?” chiedo, con un sospiro,
a Seth.
“Questa
verità! Non storiella!” piagnucola lui, afferrandomi il braccio e stringendolo
forte.
“D’accordo… questa brillante
verità a quante persone l’avresti raccontata?!” concedo con un sospiro,
presagendo il resto.
Lui
conta sulle dita April, ovviamente; Trey, che secondo lui si sarebbe messo a
piangere; Lawrence, che avrebbe alzato le spalle in modo insensibile, dicendo che doveva spinare il salmone; Gail,
che ha iniziato a fornirgli le statistiche di distruzione delle spore dei
funghi ad opera di baci troppo appassionati; Corinne che è esplosa in gridolini
invidiosi e Lorna che ha subito chiesto se poteva avere l’armadietto di Summer.
Prima
che mi dica che razza di battibecco ha avuto con quest’ultima per sto
stramaledetto armadietto, erompo nervosa: “Insomma, l’hai detto a tutti?! E con
che razza di faccia io dovrei scendere, dopo?!”.
Lui
fa spallucce e risponde: “Non è che hai baciato Freddy
“E
chi è?” chiede curiosa April.
“Uno
che veniva con me alle medie… orribile…
un ragazzino lebbroso, secondo me… pensa che alla
festa di Sharon Tingle, quella della 3° A, ebbe il
coraggio di…”.
“Stavamo parlando della mia vita??!! O mi sbaglio??!” interrompo educatamente,
menandogli uno scappellotto nelle costole.
“Ahia!”
piagnucola lui, per poi riprendere ostinato: “E dalle! Hai baciato Danny Ryan,
metà della popolazione mondiale vorrebbe essere al tuo posto, e tu te la prendi!
Sei assurda! Magari c’ero io al tuo posto! L’esemplare maschile più attizzante
della Terra e ti lamenti!”.
“Mi
lamento perché non è vero che l’ho baciato!! E poi che diamine, attizzante…”
rispondo disgustata, lasciando cadere le braccia “E poi, scusa, se ti
piacerebbe così tanto baciarlo, che interesse hai a fare tanta pubblicità al
fatto che lui avrebbe baciato me? Ammesso e non concesso che sia vero…”.
L’espressione
di Seth cambia all’improvviso, da scanzonata e piena di luce com’era prima,
diventa malinconica e triste, e lo vedo stringersi nelle spalle con impaccio,
quasi come si vergognasse tutt’un tratto. Mi sento in colpa per quello che ho
detto, e mi porto la mano alla bocca, abbassando lo sguardo. April mi lancia
uno sguardo d’intesa, evidentemente ho passato il limite. In fondo, lo so che
Seth è innamorato di Malfoy… non deve essere bello
essere logorati dal desiderio per una persona che non ti vorrà mai. Deve essere
terribile… ma allora perché vuole così tanto che io stia
con lui? È un controsenso, no? L’amore alla fine diventa possesso, e tu vuoi
tutta per te una determinata persona. Perché lui invece, no?
“Scusami
Seth…” mormoro alla fine “Ho esagerato…”.
Lui
scuote il capo con un sorriso, poi mi poggia una mano sul ginocchio e mi guarda
intensamente, prima di dire: “Non hai esagerato, hai detto solo la verità… sai
cosa, Hermione? Credo che, quando vuoi davvero bene a qualcuno, vuoi solo che
lui sia felice… anche se non dovesse essere con te.
Io voglio molto bene a Danny… e so che non è felice.
Lo vedo, lo percepisco nei suoi silenzi, nelle sue parole mozzicate, nei suoi
gesti affrettati. Danny non è felice, non è felice con Summer…
lo è solo con Serenity…”.
Getta
uno sguardo alla bambina tra le mie braccia, e sorride con malinconia, prima di
continuare. Io stringo più forte la piccola, incapace anche solo di respirare,
mentre lui parla ancora: “Ma Serenity è una bambina…
non può dargli quello che cerca. Ed un giorno, nemmeno tanto lontano, avrà
bisogno di una mamma… e Summer non può esserlo. Lo
sai meglio di me, no? Ma al di là di Serenity… Danny
ha bisogno di qualcuno che curi il suo cuore; credi che non veda quanto dolore
porta dentro? Quanta rabbia? Quanto rancore? Che non racconti la sua vita, non
cambia nulla… il suo dolore è tangibile, quando lo
guardi negli occhi ti sembra di toccarlo… e ne resti
travolto, sembra che prenda in pieno anche te…”.
Annuisco
senza volere, stringendomi nelle spalle. Gli occhi di Danny…
gli occhi di Draco…
la malinconia di perdere qualcuno che amano, il dolore per chi ha già perso,
l’odio per sé stesso… come scordarli? Restano nei
tuoi, incastonati come diamanti morti.
“E
io sogno solo il momento in cui il suo sguardo torni leggero, Herm…” sorride
lui “Anche se non fosse con me… per me… plaudirei a quel miracolo e sarei solo felice…”.
“E
io che c’entro con tutto questo?” bisbiglio sottovoce “Io non ho questo potere…”.
Lui
sorride con aria saputa, e mi accarezza i capelli come se fossi un cucciolo
spaventato.
E
lo sono… spaventata…
Terrorizzata,
le mie membra tremano di una paura che non so spiegarmi e che non so
controllare. E che discende dall’arcano segreto ancora sigillato nella mia
mente. Improvvisamente, non so come, so che Seth non stava scherzando. Sul
bacio.
Non
poteva star scherzando.
Non
poteva star scherzando, mentre mi
guarda e mi bacia dolcemente la guancia. Quando torna a guardarmi, sento
distintamente oltre lo schermo della sua pelle il fragore cristallino del suo
cuore che si è spezzato. Quel cuore che continua ad amare, non corrisposto, il
suo Danny.
Quel
cuore, che ora, non so come e non so perché, affida la salvezza dell’anima di
Danny a me.
Quel
cuore che apre la sua bocca in un bisbiglio doloroso e, nonostante tutto,
luminoso di calore.
Quel
cuore che fa sgorgare un sorriso che finge la felicità che vorrebbe avesse
Danny.
Quel
cuore puro che gli fa dire con semplicità delle parole che mi sconvolgono.
Delle parole che sono persino peggio de La
donna di Danny.
“Hermione, piccola… se ti ricordassi quel bacio, sapresti che quel
meraviglioso potere ti è stato destinato da tutta la vita…”
Mi
sporgo oltre il comodino per guardare l’orologio, appeso al muro della mia
camera. Nella penombra della notte, distinguo con fatica le lancette segnare le
due e un quarto del mattino. Mi accascio nuovamente sul letto, un braccio
piegato sugli occhi insonni, e mi volto sul fianco, gettando lo sguardo alla
finestra, da cui filtra la tenue luce ambrata dei lampioni in strada. Un
piccolo soffio di vento fresco mi raggiunge il viso e rabbrividisco nel mio
pigiama di raso, allungo una mano alla ricerca del lenzuolo; sospiro e alla
fine lo lascio dove sta. Se non riesco a prendere sonno, a che cosa mi serve la
coperta come se stessi placidamente per rimettermi a dormire?
Mi
stendo ancora, stiracchiandomi.
In
fin dei conti, sono giorni che dormo ed è normale che ora io non abbia sonno. E
Ginny comunque mi ha detto che come effetto collaterale della sua pozione, per
i primi giorni, avrei avuto difficoltà a dormire. Niente di preoccupante e
nemmeno di così invalidante, poi; ho il forte sospetto che, se dormissi, potrei
avere degli incubi. Voldemort, le cose che mi faceva,
insomma… è da parecchio che non mi accadeva ed è
chiaro adesso che mi tengano sveglia… all’allerta, insomma.
Sospiro.
Balle… colossali…
Almeno
posso essere sincera con me stessa.
Queste
motivazioni saranno anche vere ed incontrovertibili, ma non è per questo che mi
rigiro nel letto da ore.
Non
dormo perché sto pensando alle parole di Seth.
“Hermione, piccola… se ti ricordassi quel bacio, sapresti che quel
meraviglioso potere ti è stato destinato da tutta la vita…”
Si
sono incastrate nella mia testa e non vanno più via, ripetendosi a ciclo
continuo come un disco rotto. Il potere di far sorridere Danny…
il potere di rendere il suo sguardo leggero… un
potere a cui, inconsciamente, forse ho anche pensato, ma che vedevo come un
qualcosa di talmente lontano da non apparirmi nemmeno per un momento nella mia
sfera di riflessione.
Quando
Malfoy mi ha raccontato la sua storia, quando mi ha detto dei suoi… io ero stata contenta che almeno avesse Serenity.
E
magari, vedendolo nei giorni successivi, mi ero sempre ritrovata senza
accorgermene a chiedermi se mai, un giorno, si sarebbe liberato da quei
fantasmi che lo circondavano, se mai avesse avuto di nuovo una voglia di vivere
diversa dall’inerzia che sembrava contraddistinguerlo.
Seth
ha ragione.
Malfoy
non è felice, ed è evidente in ogni cosa che fa.
Non
fa mai programmi oltre i due giorni. Si chiude nella sua stanza per ore. Non
dedica mai attenzione a nulla di nuovo.
Vive
solo per Serenity.
E
Summer… non è d’aiuto. Qualche volta, la bacia, ma
mai con eccessiva attenzione… come se lo dovesse fare
per un qualche dovere che si è imposto.
Naturalmente,
posso aver pensato al potere di renderlo
felice, se non altro per pura comprensione umana. Credo, o spero, che sia normale…
ma sicuramente esso non è nelle mie mani. Io posso rendere Malfoy irritato,
arrabbiato, smanioso di innescare una strage, ma non…
Felice…
Insomma,
lui con me tutto è tranne che tale.
Ma
Seth, invece, dice il contrario. E su che basi, poi?
Un
bacio. Un dannato bacio che io non ricordo. E che chissà se c’è stato.
Seth
non è nuovo ad inventare piani del genere. Se si è convinto che io ho questa
capacità, potrebbe anche essersi inventato di sana pianta della faccenda per
darmi una prova concreta.
Ma
era così serio… possibile che si sia inventato questa
storia perché vuole convincermi che sono io ad avere questo potere di cui parla?
Non
lo so, ormai non so più nulla.
Non
appena Seth ha lasciato la mia camera, mio malgrado, non ho più smesso di
pensare a questa storia.
La
mia mente si è completamente paralizzata in questa riflessione continua,
lasciandomi assente alle parole di Lorna, Corinne e Gail che sono venute a
trovarmi. Non riuscivo a sentire che cosa avessero da dirmi, specie dopo aver
negato che il famoso bacio con Danny ci fosse stato.
Ammesso
e non concesso che ci sia stato, non voglio certamente che lo sappia mezzo
mondo.
Anche
perché dubito che sia stato così romantico e tenero…
forse mi hanno sedata… o comunque io stavo morendo,
cosa difficile da spiegare a Seth, qualora la cosa si rivelasse vera.
Ovviamente
le ragazze, vista la mia smentita, hanno perso interesse per me e hanno
continuato a ripetere le loro lamentele lavorative; ho annuito con il capo di
tanto in tanto, fingendo che stessi ascoltando. Ma non ho ascoltato nulla in realtà… mi sono persa nel seguire il mosaico che la mia
memoria faticosamente ricostruiva.
Andate
via loro, chiusi gli occhi, migliaia di particolari vividi sono fioriti sotto
le mie palpebre chiuse a ingarbugliare ulteriormente la mia mente.
E
tutti riguardano Malfoy.
Una cicatrice sul
sopracciglio sinistro.
Una fossetta quasi
buffa sul mento.
L’attaccatura dei
capelli alta.
Il ciuffo di capelli
biondi che costantemente gli copre la fronte.
Gli occhi grigi…quegli occhi… che sono sempre un po’ tristi, e che
guardano sempre con un velo di malinconia ciò che lo circonda, come se temesse
sempre di perderlo.
Ogni
particolare è netto, distinto, chiaro. Come qualcosa vista da vicino. Come il viso di qualcuno che effettivamente
mi stava baciando.
Sospiro,
non ho nemmeno la forza di negare mentalmente. Anche perché, al di là del
bacio, se ci sia stato o no, esso sarebbe facilmente liquidabile:
1.
Malfoy
mi ha preso in giro.
2.
Era
ubriaco.
3.
Ero
ubriaca, io.
4.
L’ho
scambiato per Dean.
5.
Ero
in agonia.
6.
eccetera,
eccetera…
Sì,
insomma… un bacio non è necessariamente un atto
d’amore. Può essere fatto per migliaia di motivi, anche se è difficile attribuirne
uno a me e Malfoy. La cosa mi sconvolgerebbe, certo, ma sicuramente avrebbe una
spiegazione logica.
Non
deve essere stata nemmeno un’esperienza piacevole, tant’è che l’ho rimossa. Eppure… Seth… che cosa avrà
potuto equivocare? Al punto di dire una frase simile? Una frase così forte, poi… pensa addirittura che io sia la donna giusta per
Malfoy e che lo sia da tutta la vita… così potente è
stato sto bacio, se mai c’è stato? E allora perché io non lo ricordo?
Sospiro,
come mezz’ora fa, un’ora prima e le dodici ore precedenti, non c’è risposta a
queste domande. So solo che, nel silenzio della mia stanza, io continuo a
vedere gli occhi di Malfoy che si avvicinano a me e nelle mie orecchie passa il
solo frammento che la mia mente mi ha lasciato… lui che
mi chiama per nome… Hermione…ancora nella mia schiena
passa un brivido freddo, e poi caldo, a quel pensiero.
Mi
alzo dal letto, decidendo di andarmi a preparare qualcosa che mi aiuti a
dormire. Ginny mi ha lasciato un po’ di valeriana in gocce, per contrastare gli
effetti collaterali della pozione; se la prendo con un po’ di latte caldo,
sicuramente non dovrò più avere problemi ad addormentarmi. E in quanto a Malfoy… non ci cavo un ragno dal buco, continuando a
ripensarci. Domani mattina si vedrà. Non appena lo vedrò, capirò immediatamente
che cosa è successo sia con Harry, che tra me e lui; se mi ha baciato, la sua
faccia sarà inequivocabile. Forse sarà anche coperto di piaghe…
rido mentalmente a quel pensiero, respirando profondamente, anche se il fremito
del mio cuore continua a frastornarmi le orecchie e a darmi le vertigini.
Attraverso
la mia camera e apro cautamente la porta, il salotto è avvolto nel più profondo
silenzio. Dalla porta socchiusa della camera di Seth, mi giunge il suo elegante russare. Sorrido e mi incammino
verso la porta silenziosamente, ci manca solo che si svegli e che inizi a
blaterare altre teorie assurde, tipo che Serenity in realtà è figlia mia e di
Malfoy e che non ne sono cosciente.
Apro
la porta d’ingresso al nostro appartamento, accostandola subito dopo. Faccio
solo un passo, prima di fermarmi immobile sul pianerottolo, una mano artigliata
sul pomello della porta. Nell’oscurità, stringo gli occhi a guardare la porta
dell’appartamento di Malfoy. Per un attimo, lo immagino oltre quella soglia; in
quella stanza che io non ho mai visto. Lo immagino dormire... e già un attimo
dopo, quella visione cambia. Il ricordo dei suoi occhi, me lo fa immaginare
sveglio, lo sguardo perso su Serenity addormentata oppure fisso nelle luci
della notte, il silenzioso buio che lo avvolge e cattura.
Da
quello che mi è sembrato di capire dalle parole di Seth e di April, non
permette a nessuno di entrare nella sua camera, tranne ovviamente a Serenity.
Nemmeno Summer può entrarvi… chissà perché…
Come in ogni cosa
della sua vita, non permette a nessuno di entrare.
Non
l’ho ancora visto, da quando mi sono svegliata…
magari è arrabbiato con me e aspetta solo di licenziarmi. Non che mi importi
molto, in fondo… probabilmente tornerò a lavorare nel
mondo della Magia, no?
Già,
chissene… però, avrei voluto perlomeno scusarmi, se l’ho
messo nei guai.
Seth
mi ha detto che non lo vede da giorni, ha passato qualche giorno fuori città
per lavoro ed è tornato solo ieri sera.
Grande considerazione… io stavo lì a morire e lui se n’è andato… ma di che mi sorprendo in fondo? Sempre di Malfoy
stiamo parlando…
Ora
che ci penso, quanto prima me ne vado da qua, meglio è…
Seth ed April posso vederli anche indipendentemente da questo lavoro, e la presenza
di Malfoy è diventata decisamente tossica. Alzo il mento altezzosa rivolta alla
porta chiusa, figuriamoci, scusarmi con Malfoy, ma andasse a quel paese… mi incammino verso le scale, scendendole cautamente,
appoggiandomi al corrimano. Attraverso la sala ristorante che è vuota,
ovviamente, e buia, e riesco a tentoni a raggiungere la cucina. Trovo
l’interruttore e accendo la luce, preparandomi un po’ di latte e sciogliendoci
dopo qualche goccia di valeriana. La sorseggio piano, appoggiata allo stipite della
porta; così vuota la stanza mi fa quasi paura, sono abituata a vederla sempre
piena di gente affaccendata, con Lawrence che impartisce ordini a destra e
sinistra, ed ora mi fa quasi impressione. Inoltre fa un caldo qui dentro… mamma mia… mi asciugo la fronte
con fastidio, poi penso che posso sempre andare sul tetto. Almeno prendo un po’
di fresco… persuasa dalla mia decisione, spengo la
luce e risalgo la scala all’incontrario, superando il piano dei nostri
appartamenti per arrivare sul tetto.
Apro
la porta piano e la socchiudo subito dopo; lo spettacolo delle luci di Londra
mi accoglie meraviglioso come lo ricordavo, assieme ad un fresco venticello
notturno che mi dà ristoro. La luna è tornata piena dall’oblio dei miei giorni,
sembra il viso di una bambina felice, e ricopre d’argento tutta la città; a me
la luna piena mi ha sempre dato una sensazione di calma e di serenità
meravigliosa.
Mi
sento tranquilla, nella certezza che non possa accadermi nulla.
Era
con la luna piena che i Mangiamorte non ci attaccavano perché erano troppo
visibili.
Era
con la luna piena che Ron restava accanto a me di notte, perché temeva che
qualcuno lo vedesse, mentre andava da Lavanda.
Era
con la luna piena che Dean si metteva sulla terrazza a guardare il cielo e
cianciava sul fatto che fosse imparentato con Neil Armstrong, facendomi
sbellicare dalle risate.
Era
con la luna piena che io guardavo il cielo e mi tranquillizzavo, perché la
ferita non avrebbe sanguinato.
Socchiudo
gli occhi, pregustandomi quel piacere e quei ricordi lontani. Oggi, sotto
questa luna chiara, improvvisamente fanno anche meno male. Danno solo uno
strazio dolce nel cuore, ovattato dalla luce bianca e nebulosa, dolore di
sottofondo che vibra della vita che comunque sono grata di avere, dopo aver
rischiato seriamente di aver perso ricordi e sogni futuri.
Il
silenzio assoluto è rotto solo dal frinire delle cicale e dall’eco della musica
dance di qualche locale lontano, portato dal vento. Un aereo notturno scivola
nel velluto nero, e penso a quante vite sono su questa terra, correndo e
affaccendandosi per dare un senso a sé stessi. Vite che amano, sognano, odiano
e ridono, e piangono, e si arrabbiano, e mi dà una sensazione sconfinata di
piacevole tristezza.
Sempre
con gli occhi chiusi, faccio qualche passo, poi mi fermo immobile nel centro della
terrazza, rabbrividendo per il fresco nel mio pigiama leggero; tengo stretta la
tazza calda tra le mani ed essa mi dà un piacevole calore.
Mi
ritrovo a sorridere come una scema, sempre con gli occhi chiusi, la meraviglia
di questo sogno.
Apparentemente
stasera è tutto a posto.
Riapro
lentamente gli occhi, sempre sorridendo, incapace di farne a meno.
E
gelo su me stessa, interrogativa.
Occhi
di ghiaccio nei miei.
Draco.
Quando
cavolo è arrivato????
È
fermo immobile davanti a me, ad un solo minuscolo passo da me. Ha l’aria
stanca, i capelli biondi spettinati dal vento e la camicia bianca che si gonfia
un po’. Mi scruta il viso alla ricerca di chissà che cosa. È… diverso… il suo
sguardo è diverso. Non so in cosa, ma lo è… mi
stringo le spalle, a disagio, cosciente di non riuscire ad aprire bocca e dire
qualsiasi cosa. Mi guarda e basta, le labbra semisocchiuse, in attesa. In
attesa, di cosa? Persino la sua mano è leggermente tesa, come se la stesse
sollevando, ma poi si fosse fermato ed essa si fosse congelata. La seguo con
gli occhi ricadere lungo il suo fianco, come il vessillo di una nave che batte
bandiera bianca.
Che si arrende.
Lo
guardo, senza capire. Che cosa vuole? Brividi come cascate di gocce minuscole e
roventi sfuggono sulla mia schiena.
E
ciò che è più grave, se mai ce fosse bisogno, è che non riesco a smettere di
guardarlo.
Sono
immobile su questa terrazza, la tazza che diventa bollente nelle mie dita
ghiacciate, il vento che mi agita il viso e un calore assurdo che mi travolge
come un’onda calda; e la sola cosa che so fare è non smettere di guardarlo.
Perché?
E
lui… e lui, lo
stesso. Perché?
Distogliere
lo sguardo dai suoi occhi, che mi guardano quasi curiosi, mi sembra al momento
il peggiore peccato di cui si può macchiare un essere umano.
Resto
anche io nell’attesa che qualcosa si compia, anche se non so che cosa.
Saranno
pochi secondi, lo so, ma sembrano eterni. Dannatamente eterni.
Basta,
mi devo riprendere! Non posso lasciare che sia lui per primo a parlare,
dannazione! Farei la figura della scema!
Che
posso dire?! L’ho già chiarito mentalmente che non ho grandi argomenti di
conversazione con lui…
Bah…
devo dire qualcosa, accidenti! Quanto tempo sarà passato??! Forse troppo… e ora magari mi prende in giro e scoppia a ridere!!
Non
posso permetterlo, no, no!!!
Fatemi
pensare, maledetti occhi grigi, se
davvero devo parlare, vorrà dire che gli dirò naturalmente qualcosa di cattivo e sgradevole.
Come
consuetudine, no? No? NO???!!!!
Gli
dirò qualcosa tipo…
Non smettere di baciarmi… mai… Draco…
Ti prego… non farlo…
Sgrano
gli occhi, terrorizzata, ed istintivamente faccio un passo indietro, e poi un
altro ancora, ed un altro. Mi allontano, incespicando, le mani che fanno
tremare innaturalmente la tazza che ho tra le dita.
“Granger
che hai?” mi chiama lui, piano, riscuotendosi e guardandomi con la testa
inclinata di lato.
Ad
ogni passo indietro, ad ogni centimetro che metto tra me e lui in questa mia
ritirata assurda, qualcosa mi colpisce al cuore come un calcio bel calibrato.
Ogni cosa perde definizione, come i contorni di un quadro bagnati dalla
pioggia, e non so se sono io che sto piangendo, o è il mondo che se ne va
assieme a me.
Non sono qui.
Sono
a giorni fa, sotto un cielo nero come la pece, preparandomi a morire.
Sono
il sangue che impregna il mio vestito. Sono la lacrima che scende dalla mia
guancia e muore lungo il mio collo. Sono il grido che fende l’aria mentre Voldemort cerca di violentarmi.
Sono
la luce che mi porta indietro.
Un
altro passo indietro, mentre mi ritrovo a piangere, schiacciata sotto
un’emozione che ogni secondo diventa più intensa e mozzafiato.
Come
una scarica elettrica, ad ogni passo indietro, ricordo qualcosa.
Seth
sulla porta.
Il terrore per lui… per Draco…
Lui
che si finge… che si finge…occupato.
Il
bacio…
Il bacio…ora ricordo il bacio. La
violenza che vi sentivo, il senso di impotenza… io
che cerco di liberarmi…
Un
altro passo indietro, mentre lo guardo carica di rabbia, le lacrime che
scintillano nei miei occhi.
Mi
ha costretto a baciarlo… e dove cavolo la vedeva Seth
quella… cosa?
Lui
mi guarda, senza capire, le sopracciglia sottili aggrottate, forse pensando che
sono impazzita.
So
che sto per dirgli.
Ti odio Malfoy.
Un
altro passo.
Un
altro ricordo.
Una
lacrima che scende.
Come
il guizzo di un pesce argenteo nell’acqua trasparente, scompaiono e ricompaiono
come la marea i suoi occhi che mi guardano tristi. La sua mano che sfiora la
mia guancia bagnata, come adesso.
Lui
che diventa triste… e non c’è bisogno di un manuale
d’istruzioni per capirlo. È l’espressione che ha sempre quando, per un secondo,
si incanta a guardare Serenity. Scuote il capo, poi, e torna ad indossare la
sua maschera.
Quel
giorno… lui mi guarda meravigliato di tristezza. Capisce che sto piangendo.
E
poi… mi si spezza il cuore, ne sento il vuoto
espandersi nel mio petto. Sono di nuovo lì, nel nostro bacio che cambia…
Le
sue mani su di me, le labbra calde e posate leggermente sulle mie… ed io che lo voglio, da impazzire.
Un
altro passo, e sono in trappola. Trovo la porta della terrazza sulla mia
schiena.
Ho finito di
scappare.
Sotto
i suoi occhi che ancora mi fissano sconcertati, ogni pezzo torna a posto. Per
così dire. Assieme ad ogni ricordo.
Io
che lo voglio… io che mi ritrovo a desiderarlo come
non ho mai desiderato niente nella mia vita.
Essere Auror. Tornare con Ron. Amare Dean. Tornare una strega.
Non
valgono niente, sono tutte paccottiglie di poco valore. Sono tutta disciolta
nel senso di averlo ancora tra le mie braccia.
Tutta
la mia anima è avviluppata come un nastro rosso attorno a questo desiderio.
Tutta
la mia mente brucia come carta, disperdendosi nel vento, nel fuoco di questo
pensiero.
La
tazza cade rovinosamente dalle mie mani, frantumandosi in mille pezzi.
Voglio
che continui a baciarmi per tutta l’esistenza, che finisca il tempo e lo
spazio, ma che lui non smetta. Che bruci la città ed anneghi il mondo, ma che
lui non smetta. Nelle mie vene, il ricordo del fuoco, un’arsura che lui
rinfresca per un attimo, illudendomi di essermi assetata ma che mi uccide poco
a poco, lasciandomi riarsa e svuotata.
Lo
sento qui, dentro di me, come se avessimo fatto l’amore e ora sapessi ogni
particolare di lui, a memoria. E ci siamo solo dati un bacio a stampo… tremo, mentre brucia come carta Malfoy, il piccolo
principe che incontro nel treno per Hogwarts, il
ragazzino arrogante che disturba la lezione, il purosangue che mi insulta sul
campo da Quidditch, l’individuo insensibile e
maleducato che schiaffeggio al terzo anno, il ragazzo elegante che balla con Pansy Parkinson, l’aspirante assassino che geme sulla Torre
d’Astronomia, il Mangiamorte che passa dalla nostra parte, il pentito che
piange nella nostra cucina a Grimmuald Place.
Come
una lingua di fiamma sottile, penetra nei miei ricordi, incenerendoli passo
dopo passo.
Non resta più nulla.
Perché… io… ormai… se lo guardo, vedo solo Draco. E non vedo più
Malfoy. Non riuscirò nemmeno più a pronunciare a voce alta il nome Malfoy, mi
sembrerà sempre così maledettamente strano nelle mie labbra, mentre lo associo
al suo viso, alle sue labbra… e ai suoi occhi. Anche
ora che lo guardo in questi suoi occhi quasi spaventati, io so pensare solo… Draco.
E
io… che cosa sono, oggi?
Sono
una donna babbana come tante, come quelle che volano
nel cielo su un aereo, dando un senso alla propria vita.
Non
so nemmeno se sono ancora Hermione Jane Granger.
Non
so che cosa sia rimasto di me stessa mentre l’ultimo segreto si scioglie,
l’ultimo che la mia mente aveva celato.
Io… io stavo per dirgli di baciarmi ancora,
quella sera, quando lui si è fermato.
Come
un qualsiasi donna stupida che implora un amante.
Questo,
io stavo per dirgli.
Singhiozzo,
cadendo in ginocchio, sotto il suo sguardo, sotto questo mistero profondo che
sono i suoi occhi che continuano solo a poggiarsi su di me, tristi e
meravigliati.
Io
stavo per dirgli… Non
smettere di baciarmi… mai… Draco… ti prego… non farlo…
E
sollevando piano lo sguardo, sotto questa sera, dove la luna è ricomparsa piena
dall’oscurità dei giorni che mi hanno sedato la memoria altrimenti arroventata,
mi rendo conto che… io lo voglio ancora.
Che ora direi solamente… se non avessi il mio orgoglio che mi chiude la bocca…
Gli
direi solamente che ha lasciato tutto sé stesso dentro di me, riempiendomi al
punto tale che io non so più dove sono finita. Come se mi schiacciasse contro
le pareti con la sua sola presenza.
Ancora aprirei la
bocca solo per dirgli quanto lo voglio.
Quando
mai, io, proprio io, ho pensato una cosa del genere? Quando mai sono stata presa
da una passione così forte che prendesse ed imbavagliasse la mia mente? Quando?
Viktor, Ron, Dean? Chi, dannazione?
Mai.
Nessuno.
Mai… nessuno… e
mai nemmeno lui…
Per
salvare me stessa… se sarà necessario…
io andrò via questa sera stessa.
Rieccomi, dopo un periodo di assenza forzata causa studio!
Che ne dite di questo
capitolo? Vi piace? Ovviamente non avete che da farmelo sapere!! Una piccola
precisazione per coloro che abbiano eventualmente frequentato il mio forum; non
sono riuscita a postarlo in anteprima lì causa difficoltà del mio nuovo
computer, ma riprenderò al più presto. Per coloro che volessero avere accesso
alla sezione protetta delle anteprime, ricordo che è necessario presentarsi
nella sezione BENVENUTI e magari indicare perché vi piace la storia e simili… chiedo venia per aver ancora usufruito di questo spazio…J
Passo ai
ringraziamenti:
Sabbry: grazie tantissimo
della recensione, specie se la prima, mi fa molto piacere! Stai tranquilla,
questa, nonostante momenti di alterna follia, è sempre una Draco/Herm, quindi
il lieto fine è sempre dietro l’angolo! Continua a seguirmi! Baci!
Nyappy: grazie tantissimo dei tuoi complimenti, è
sempre bello avere nuovi lettori! Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto e sia stato anche lungo a sufficienza!:P Baci!!
Seven:
la mia carissima Seven! Le tue recensioni mi fanno sempre impazzire, perché sono
sempre lunghe ed accurate, proprio come piacciono a me! L’assenza di Draco
purtroppo era inevitabile, ma come vedi ho già rimediato e rimedierò ancora
meglio nel prossimo capitolo! La riappacificazione con Harry e Ginny era già
nei patti, diciamo che era necessario un evento drammatico per farla avvenire a
cui ho prontamente rimediato; e credo anche io che comunque Hermione sia molto
legata a loro e che comunque bisognava recuperare…
Ron invece si stesse dove sta! :D Hermione e Draco sicuramente un giorno
torneranno nel loro mondo, non si sa come, ma avverrà! Grazie dei tuoi
complimenti e non mi annoi affatto, anzi!! Baci!!
FraFri95:
la mia lettrice che vale per due!! Eheheh!! Grazie
della recensione e come sempre saluti alla mamma... ! A Dean sono
particolarmente affezionata, mentre Ron seeeh, lo
ammazzerei sotto i piedi per questo non lo faccio comparire mai, mi scuso con
le sue fan!! Un bacio!!
Baby_San: ciao tesoro!! L’assenza di Draco sarà
spiegata, tranquilla, un giorno tutto avrà risposta! E poi davvero te lo vedi
Draco stile crocerossina??!! Baci!!
Nefene: la mia tesora!! Ma
come farei senza di te che recensisci due capitoli alla volta!! E che mi
dedichi i capitoli della tua storia e mi fai gli auguri!!! Sei unica!!:D Grazie
come sempre dei tuoi complimenti, non so se me li merito tutti!! Sono sempre
molto contenta perché ci tengo che a te piaccia la mia storia più che a tutti
gli altri, senza offesa!! Sei la mia prima vera lettrice!! Quindi grazie,
grazie ancora!!!
Ne approfitto
per fare un’operazione pubblicitaria!! Da qualche giorno è on line una bellissima storia, tradotta dalla mia cara Nefene!!
Si chiama
“DELICATE” ed è una Rose/Scorpius carina e fresca,
oltre che originale e ben scritta!! L’antefatto è semplice, la nostra Rose è
incinta!! Vi ho incuriosito??!! E allora correte a leggere!! ecco il link…http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=404211
UN
saluto a tutti coloro anche che leggono e non recensiscono!!!
Baci!!!
Cassie!!!