Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lady lina 77    21/09/2009    4 recensioni
Sono passati sei mesi dalla sconfitta di Manson e di maschera di ferro e per d'Artagnan e i suoi amici è un periodo di pace... Il guascone è tornato a Parigi e può pensare tranquillamente ai suoi amici, alla sua carriera come moschettiere e al suo rapporto con Constance. Ma sarà davvero così? Una vecchia nemica sta tornando nella sua vita, più vendicativa e pericolosa che mai. E attraverso le sue macchinazioni, i suoi piani folli e criminali, le sue azioni sconsiderate, porterà i moschettieri a vivere nuove avventure, nuovi pericoli, nuovi dolori e nuove battaglie. E stavolta la loro nemica si insinuerà non solo a Parigi, i suoi tentacoli invaderanno la Francia intera, anche senza l'aiuto del Cardinale...
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccomi ancora quì! Che dire, sono davvero commossa delle tante, bellissime recensioni, questo anime a quanto pare non è rimasto nel cuore solo a me... E I dvd stanno rispolverando l'antica magia, non me ne sto perdendo uno, sono arrivata al quarto! Grazie, grazie davvero comunque, spero continuiate a seguire!

Speravo di metterci meno e il capitolo è un pò striminzito e corto, ma sono stata in gita a Venezia e in più mi sono beccata prima un virus (congratulation!!!) e poi un mega attacco di cervicale con mal di testa ininterrotto per giorni. Merito del fatto che a Milano siamo passati da 30 gradi a 12 nel giro di 24 ore. Evviva!!! E il tutto mi ha rallentato nello scrivere (oltre alla fine delle fierie e alla ripresa del lavoro, cosa cronica che rallenta parecchio...).

Comunque...

Edvige, grazie, sei sempre carinissima e anch'io spero di conoscerti meglio! Anzi, se qualcuno vuole il mio indirizzo msn me lo chieda pure con mp dal sito, sarò felice di darvelo! E per quanto riguarda la tua domanda, sì, che mi ricordo di quando Constance è stata rapita. Io ho il radar per le scene romance fra D'artagnan e Constance!

Fulmy, grazie anche a te! Sai che abbiamo la stessa età? Trentaduenne anche io...

E grazie ancora anche a Tetide (di cui aspetto di leggere la storia) e Pitta!


P.S. Sapete che su youtube ho trovato in cinque parte l'oav di Anime Sanjushi? Si intitola 'Aramis no bouken' ed è la storia di Aramis. Bellissimo, anche se in lingua originale, un pò la trama si capisce. Poi, essendo più recente dell'anime, c'è un netto miglioramento di design e animazione, l'ho divorato!!! E finalmente ho visto la faccia della mamma di Jean! Vi consiglio di vederlo (la mia storia è slegata comunque da tale oav).


Alla prossima allora!






Strani avvenimenti



Era una serata tranquilla, forse TROPPO tranquilla! D'artagnan cenava di gusto a casa Bonaciueux, con il padre di Constance, Marta, Jean e sua madre. Che era un'ottima cuoca, niente da dire, fra lei e Marta, il moschettiere credeva che nel giro di poco avrebbe messo su un'invidiabile pancetta...

Eppure... Sbuffò...

Cosa c'è d'Artagnan, è tutta sera che sembri un'anima in pena!” - chiese Monsieur Bonacieux incuriosito.

D'artagnan risbuffò. “Nulla...”.

Jean ridacchiò e si avvicinò all'orecchio dell'anziano sarto. “C'è che gli manca Constance! Ed è un'anima in pena! E' sempre così quando lei è a palazzo!”.

Il moschettiere divenne rossissimo in viso, mentre il padre della sua amata lo squadrava sospettoso, come se si fosse accorto solo in quel momento di cosa legava la SUA 'bambina' al giovane cadetto guascone.

JEAN!!!”. D'artagnan, deciso a dargli una lezione, si alzò dal tavolo e ci si mise a correre intorno, cercando di acchiappare il suo piccolo amico che, ridendo, cercava di sfuggirgli di corsa.

Non mi prendi, non mi prendi, non mi p...”. E STONK. “Aiiiiooooooooooooo!!!”. La porta di ingresso si aprì improvvisamente, colpendolo in faccia. E facendo ridere d'Artagnan. “E così hai avuto quello che ti meriti!”.

Colìne si avvicinò al figlio per accertarsi che stesse bene, poi lo rimproverò dolcemente anche lei. “Jean, bisogna essere discreti con gli innamorati!”.

D'artagnan riarrossì. Ci si metteva anche Colìne??? “Non... non sono affari vostri!”.

Vedo che vi state divertendo qui!”. Athos, seguito da Porthos e Aramis fece il suo ingresso nella casa.

Abbiamo bussato ma non avete risposto, con tutto il baccano che stanno facendo questi due 'ragazzini', è comprensibile...” - aggiunse Porthos in tono di scherno verso il suo giovane amico guascone.

D'artagnan fece finta di non sentire. Aveva fame, non voglia di litigare!!! Fissò i suoi tre amici curioso. “Che ci fate qui?”.

Aramis assunse un'espressione seria. “Ci sono problemi. E il capitano De Treville ci vuole a palazzo. ADESSO!”.

A palazzo?”. D'artagnan si grattò la testa perplesso. Che problemi? E perchè a palazzo e non nella sede dei moschettieri, negli alloggi di De Treville? Era il re che li voleva a rapporto? O il cardinale? “Che succede?” - chiese preoccupato.

Athos sospirò. “Non lo so, ci hanno detto solo di chiamarti immediatamente a rapporto! Ma la cosa sembra grossa se ci chiamano a cospetto di Luigi XIII e di Richelieu a quest'ora della sera”.

D'artagnan sospirò. Guai in arrivo e da affrontare a digiuno! A quanto pare quella non era la sua serata! Ma magari, almeno, al Louvre avrebbe potuto rivedere Constance... Il suo viso assunse un'espressione ebete... In fondo poteva essere probabile, se c'era il re magari c'era anche la regina... E la sua dama di compagnia... Era ovvio, assolutamente OVVIO che ci fosse anche lei...

E allora, ti muovi!!!???”.

La voce perentoria di Porthos lo riportò alla realtà, allontanandolo da quelle fantasie romantiche bruscamente. I suoi amici erano già in strada. “Hei, aspettatemi!!!” - urlò correndo fuori di casa e lasciando basiti i suoi abitanti.

Jean sbuffò. “Guai in vista!”. E sorrise. Forse i bei tempi pieni di avventure stavano per tornare.

Marta sospirò sconsolata. “Speriamo almeno che la signorina Constance ne sia tenuta fuori!”...



Le vie di Parigi erano deserte a quell'ora, era sera, era buio e cominciava a fare freddo. D'Artagnan se ne sarebbe volentieri rimasto a casa a cenare a dire il vero, quella passeggiata in notturna non lo entusiasmava per niente. Anche se, essendo curioso come una scimmia, continuava a chiedersi che cosa fosse successo di tanto grave da far convocare da Sua Maestà in persona lui ed i suoi amici.

Quando finalmente giunsero al Louvre, non ci fu bisogno che fossero annunciati. Erano attesi e il guardiano addetto all'entrata principale del palazzo aprì il cancello senza che ci fosse bisogno di presentazioni.

Nel giardino trovarono il consigliere di fiducia del re, Monsieur Obèrt, che li condusse all'interno del palazzo e, attraverso un'intricato filo di corridoi, nella camera delle udienze.

I quattro uomini lo seguirono in silenzio, vagamente preoccupati. Nessuno fiatava, nemmeno Obèrt si lasciava sfuggire qualcosa e questo era sintomo che qualcosa di grave era successo.

Quando entrarono nella sala delle udienze, sbiancarono tutti e quattro. Perchè non c'erano solo Luigi XIII e De Treville ad attenderli, ma anche Richelieu e Rochefort. E tutti erano tiratissimi in viso.

D'artagnan cominciò a sudare freddo. Che avessero scoperto i loro 'pacifici' duelli con Rochefort? Il re li avrebbe disintegrati in quel caso... E De Treville poi avrebbe inferto loro il colpo di grazia... Meglio SPERARE che quella chiamata fosse causata da altro...

Signori” - cominciò subito De Treville perentorio - “siete stati chiamati perchè da giorni sta succedendo qualcosa... Abbiamo tenuto tutto a tacere all'inizio, pensando si trattasse solo di casualità e fatalità sporadiche... Ma putroppo ci sbagliavamo...”.

Richelieu si avvicinò ai quattro, serio come non mai. “Moschettieri, in nome della nuova e ritrovata pace fra il vostro ed il mio reggimento, ho bisogno che voi quattro collaboriate col mio uomo migliore, Rochefort. In incognito, si intende...”.

Athos, il capo spirituale dei quattro, fissò senza capire il suo re. Cosa diavolo stava succedendo? Ne lui ne i suoi compagni ci stavano capendo un accindente... “Potreste spiegarci meglio. Faremo ciò che Sua Maestà ci chiederà senza obiettare, ma dobbiamo sapere tutto dall'inizio!”.

Porthos, Aramis e D'artagnan fissarono incuriositi il re. Il guascone era quasi quasi sollevato, nonostante il tono grave del suo capitano e del cardinale. NON erano arrabbiati con loro, era una cosa molto bella... Quell'idiota di Rochefort era riuscito a mantenere il segreto!

Il re si alzò dal suo trono e si avvicinò loro di alcuni passi. “Pochi giorni fa De Jussac, uno degli uomini più fidati del cardinale, è stato fatto vittima di un'imboscata da parte di uomini incappucciati. Aspettavano lui, non si è trattato di una casualità, lo hanno chiamato per nome mentre lo malmenavano. L'intervento di alcuni passanti ha scongiurato l'eventualità che venisse ucciso ed ora si trova in gravi condizioni nel palazzo di Richelieu. Questo è il primo fatto!”.

Perbacco!” - esclamò Porthos - “non ci trovo poi nulla di straordinario! Insomma, noi sappiamo bene quanto le guardie del cardinale siano poco amate dai parigini, forse quegli uomini erano persone a cui De Jussac ha messo i bastoni fra le ruote!”.

Richelieu inspirò profondamente. Le parole di Porthos non nascondevano, nemmeno velatamente, una frecciatina verso il suo esercito. Ma decise di soprassedere, non era il momento di lanciarsi in questioni filosofiche sul fatto se fossero più amati i moschettieri o gli uomini che lui comandava. “Forse... Ma forse no! Perchè in questi ultimi giorni, altri uomini da me comandati e altre persone invece vicino al re, sono state vittime di aggressioni! Fin'ora abbiamo tentato di tenere ogni cosa segreta, sperando che questa ondata di violenza cessasse ed indagando in incognito. Ma ora la cosa sta degenerando, strani avvenimenti stanno cominciando a colpire non solo soldati o servitori ma anche persone influenti e vicine alla corte. Ieri, ad esempio, Madame De Chevreuse, la migliore amica della regina Anna, è stata morsa da una serpe velenosa. Era contenuta in un cesto di frutta che le era stato recapitato da una donna misteriosa e mascherata. In questo momento la regina sta pregando per la sorte della sua confidente e noi anche... E' grave”.

D'artagnan e gli altri moschettieri erano in silenzio, assorti. Ciò che aveva raccontato Richelieu era strano, forse frutto di caso o forse il disegno di qualcuno che stava cercando di colpire sia il re che il cardinale... Il guascone sospirò. “Quindi, noi cosa dovremmo fare?”.

De Treville ripresa la parola. “Ciò che vi abbiamo spiegato prima. Collaborare con Rochefort e scoprire cosa sta succedendo, se dietro a tutto questo ci sia un disegno prestabilito oppure no. Ovviamente, quanto raccontato quì stasera, non deve uscire da queste mura. Se qualcuno ci sta attaccando, meglio che non sappia chi sta indagando sulla cosa. Il nostro piano fallirebbe e voi rischiereste attacchi e la vostra vita, come è successo a De Jussac”.

Avete la nostra parola!” - esclamò Athos - “Fedeli sempre a sua maestà!”. E si inchinò.

E fedeli anche al Cardinale!” - aggiunse sibillino Rochefort.

Bene!”. Il re risprofondò nella sua sedia, prima che moschettieri e cardinalizi cominciassero a litigare per futilità. “Bene! Da domani girerete per le strade di Parigi e comincerete a vedere se c'è qualcosa di sospetto. Non una parola, ricordate! Spie possono essercene ovunque! Per questo voglio VOI, solo di VOI in questo momento ho massima fiducia. Temo... che questa escalation di violenza abbia come mira finale la mia persona e quella della mia consorte. E il Cardinale. La nostra vita è nelle vostre mani se le mie preoccupazioni dovessero risultare fondate!”.

Athos, Porthos, Aramis, d'Artagnan e Rochefort annuirono e poi furono congedati dai rispettivi comandi.

Uscirono dal palazzo e in men che non si dica si ritrovarono sulla strada buia e deserta.

E su, non fate quelle facce!!!” - esclamò allegro Porthos, nel tentativo di tirare su il morale agli altri - “un pò di movimento fa bene ogni tanto!!!”.

Rochefort ridacchiò, prima di punzecchiare il mastodontico moschettiere al fianco. “E si mio caro Porthos, soprattutto quando si è taglia over size!!!”.

Come ti permetti!”. Porthos, facendo finta di fare l'offeso, cominciò a corregli dietro minaccioso.

Athos, Aramis e d'Artagnan scoppiarono a ridere.

Ma si, in fondo Porthos ha ragione! Ci stavamo annoiando un pò troppo! In fondo, siamo soldati!” - esclamò d'Artagnan.

Aramis sospirò preoccupata. “Si ma... tu che ne pensi di tutta questa storia?”.

D'artagnan ritornò serio. “Non lo so... Non mi piace e spero che ciò che scopriremo sia meno fosco di quanto ha insinuato il re. Chi si muove nell'ombra è più pericoloso di un nemico che ti affronta a viso scoperto”.

Athos divenne cupo. “Le persone coinvolte, attaccate... Sono tutte persone vicine al re e al cardinale. Come noi cinque...”.

Aramis sgranò gli occhi. “Vuoi dire...?”.

Si!” - annuì Athos - “che potremmo essere probabili vittime anche noi, solo che ancora non lo sappiamo!”.

Ma non c'è problema!” - urlò Porthos col fiatone, dopo che aveva finito di giocare a rincorrersi con Rochefort - “Tutti per uno, uno per tutti! Non ricordate?”.

E io?” - esclamò Rochefort sentendosi estromesso.

D'artagnan gli fece un sorrisetto impertinente. “Che domande, tu ci farai da spalla, da servitore!”.

SCORDATELO!!!” - urlò Rochefort - “Io devo vendicare il mio amico De Jussac!”.

D'artagnan tornò serio. “Lo so! Quindi...”

Sollevarono tutti la spada, compreso Rocheford.

Quindi...

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI!”.

Una nuova avventura stava per cominciare...




Una casa diroccata e disabitata, ai bordi di Parigi...

Signora, ho consegnato il cesto di frutta a Madame De Chevreuse!” - esclamò una ragazzina a Milady, che la osservava seduta, in un angolo della soffitta.

Bene... E c'è stato trambusto dopo?”.

La ragazzina annuì. “Certo signora! Sono stata nascosta ad osservare da rue de Chasseur e dopo pochi minuti sono corsi in carrozza a cercare un dottore!”.

Milady sorrise. “Brava!” - e le lanciò una moneta d'oro. “Ne avrai altre se mi servirai ancora bene e con la massima RISERVATEZZA!”.

La ragazzina annuì e poi corse fuori contenta. Era stata pagata per un lavoro facile.

Rimasta sola, Milady prese un calice di vino e lo bevve piano. “Chi mi è stato contro, piano piano sta pagando. Bene...”.

Già, era bene. Che a Parigi avesse ancora tante conoscenze pronte ad aiutarla come sicari... Evidentemente lei era una persona difficile da dimenticare... Tutti, chi l'aveva sfruttata, chi l'aveva combattuta, chi l'aveva giudicata... Tutti avrebbero pagato...

Rise... Grazie a questi suoi 'amici', tutto stava andando alla perfezione... Il divertimento era appena cominciato. Il cerchio si stava stringendo... E se Alain avesse lavorato bene, presto gli uomini più temibili avrebbero lasciato Parigi... Era meglio avvertirlo di cominciare a fare casino... Suonò il suo fischietto e un grosso corvo comparve alla sua finestra. La donna gli legò un messaggio per il suo compagno e poi, sempre col fischietto, incitò la bestia ad andare da lui...



  
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