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Autore: Mirty_92    01/10/2009    1 recensioni
Una piccola raccolta su James Potter: gli anni migliori della sua vita a casa e a scuola; da solo, con Lily e infine con il piccolo Harry.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Jaems a scuola 2

I malandrini

 

“Ehi, tu! Stai attento a dove vai! Sono un Serpeverde e non ho intenzione di mischiarmi a voi fecce Grifondoro!” Minus tremava ai piedi di un possente Serpeverde del quarto anno contro il quale era andato a sbattere nel bel mezzo di un corridoio deserto mentre si stava dirigendo in tutta fretta verso l’aula di Incantesimi per seguire la lezione di cui era già in ritardo. “E ora levati di mezzo!” e con calcio ben assestato, aveva spostato il povero Peter. “Ehi, tu! Ma chi ti credi di essere! Non mi sembra il caso di prendere a calci la gente!” James era spuntato di fronte al ragazzo Serpeverde. Al suo fianco il suo amico (da ormai 3 mesi) Sirius.  Entrambi i Grifondoro avevano la bacchetta levata e la puntavano contro il Serpeverde nonostante questo fosse molto più grande di loro e molto più esperto in arti magiche.

“Oh, due pivelli Grifondoro! Cosa pensate di fare?” il Serpeverde sfoderò un ghigno maligno e estrasse velocemente la bacchetta da sotto la divisa scolastica ma il ragazzo non fece a tempo a pronunciare un incantesimo che James e Sirius urlarono all’unisono “Wingardium Leviosa” e il malcapitato Serpeverde si ritrovò sospeso in aria, urlando. James aiutò Peter a rialzarsi da terra: “Tutto bene Minus?” chiese con un sorriso. “S-si. G-grazie.” Balbettò il ragazzino ancora un po’ sotto shock. “E la prossima volta non osare più infastidire chicchessia, sporco Serpeverde!” “Ehi, Sirius, vacci piano. Sono sicuro che il nostro amico si ricorderà per un po’ di questa piccola lezione che si è giustamente meritato.” James diede una pacca gioviale sulla spalla di Sirius che sorrise soddisfatto mentre guardava il Serpeverde che boccheggiava a terra dopo la brutta caduta dovuta all’incantesimo.

“Ed ora muoviamoci Minus, altrimenti Vitius ci darà una punizione senza precedenti! E questo weekend non posso proprio permettermi di stare in punizione! Sapete, devo vedere una ragazza!” sogghignando Sirius si trascinò appresso un Minus ancora allibito da tanta fortuna, verso l’aula di Incantesimi, seguito da un James alquanto soddisfatto. “Sirius è davvero incorreggibile”pensò e suo malgrado sorrise.

 

 

Quella stessa sera in Sala Comune, Potter e Black furono visti studiare con il piccolo Minus. Studiare era quello che tutti pensavano stessero facendo i tre ragazzi con le teste vicine tra loro e un mucchio di fogli di pergamena che ingombravano un tavolino. In realtà i ragazzi stavano progettando una scherzo ai danni di qual malcapitato Serpeverde che aveva osato prendersela con il povero Minus.

“Ma se facciamo in questo modo, non avremo maggiori possibilità di essere scoperti?” chiese sottovoce Peter. Sembrava preoccupato che quei due ragazzi avessero preso così a cuore la storia di vendicarlo per il torto subìto. “Ma no, Minus, vedrai che andrà tutto bene. Ci servirebbe solo una quarta persona per essere più sicuri. Ma non possiamo fidarci di nessun altro. Siamo solo noi tre.” James sospirò. “Hai ragione James. Ci serve un quarto.” Black fece scorrere lo sguardo attorno alla sala comune. Gruppi di ragazzi  e ragazze studiavano, chiacchieravano e ridevano tra di loro. Sirius si era quasi rassegnato all’idea di poter trovare un compagno disponibile ad assecondarli nello scherzo che fosse allo stesso tempo intelligente e silenzioso, quando il suo sguardo cadde su un tipo tutto pelle e ossa in fondo alla sala. Era sommerso dalle pergamene e sembrava essere isolato dal mondo attorno a lui. “Ecco il nostro Quarto!” disse esultante agli altri due che lo guardarono perplessi. Sirius sparì verso la parte opposta della sala e ricomparve portando con se niente meno che Remus Lupin, il loro compagno di stanza. “Ehi, vi posso aiutare in qualcosa?” chiese timidamente. “Sirius, è proprio la persona di cui abbiamo bisogno! Mi chiedo come non ho fatto a pesarci io!” James si battè una mano sulla fronte e si stampò un largo sorriso sul volto. “Semplice, amico. Io sono più intelligente!” aggiunse scherzando Black. “Ehi, ragazzi. Mi volete spiegare che avete. Io stavo studiando. Se vi serve una mano con i compiti volentieri. Ma se non vi spiace preferire che facciate presto a parlarmene. Sapete, ho ancora diverse cose da fare.” “Tranquillo, Lupin. Ora siediti che ti spieghiamo perché abbiamo bisogno del tuo aiuto.” E Sirius fece sedere Remus su una sedia vicino.

 

I tre ragazzi spiegarono al Quarto il loro piano. Remus parve porre resistenza all’inizio. Era un ragazzo a modo, lui. Non si sarebbe di certo abbassato a fare certe bravate proprio sotto il naso di Silente che così gentilmente era riuscito a farlo ammettere a scuola con ogni precauzione per quello che era il suo caso “particolare”. Però quando aveva sentito quanto quel Serpeverde si era comportato scorrettamente con il povero Minus, non aveva più avuto dubbi. Avrebbe partecipato anche lui allo scherzo. Dopotutto lui era un Grifondoro. Lui era coraggioso.

 

 

Il giorno seguente il cielo incantato della Sala Grande era di un azzurro terso. I ragazzi erano allegri. Finalmente era arrivato il weekend.

Quel giorno gli studenti di Hogwarts videro aggirarsi per i corridoi del castello un gruppo alquanto bizzarro formato da Potter, Black, Lupin e Minus. Diverse teste si voltavano al loro passaggio, ma loro sembravano non farci caso. Ridevano e scherzavano allegramente come se fossero stati vecchi amici d’infanzia. Sirius stava raccontando una delle sue avventure con una compagna di Tassorosso.

È diventata tutta rossa quando le ho detto che le stava bene il fiocco della coda. E poi è scappata via. Dovevate vederla.” Sirius rideva. “Non mi sembra ci sia da ridere, Black. Dopotutto le avrà fatto piacere il complimento. Non dovresti scherzarla.” Lo redarguì Lupin. “Ma dai,Lupin! Stavo scherzando. Mi ha fatto piacere che si sia imbarazzata. Così ho l’ennesima ragazza che mi verrà dietro!” e fu scosso nuovamente da un eccesso di risatine. “Ma tu sei sempre così?” chiese Remus. “Si, si. Non farci caso, Remus. È un caso perso Sirius. ma ora basta scherzare ragazzi.” Potter guardò il suo orologio da polso. “È arrivato il momento dello scherzo.”

 

Un possente Serpverde del quarto anno si pavoneggiava con delle ragazze della sua casa nella Sala d’Ingresso. “Oh, davvero Igor? Ma non hai avuto paura? Mio padre mi ha detto che i draghi sono molto pericolosi.” “Lo sono eccome, dolcezza. Ma io avevo con me il mio fedele manico di scopa e quando ha tentato di acchiapparmi, gli sono sfuggito. Il bestione era legato,così è rimasto con un palmo di naso e nemmeno la sua fiammata è riuscito a raggiungere la mai scopa.” Un coro di “Oh” ammirato si levò dal gruppetto di fans adoranti che il ragazzo aveva attorno a se. Lui sogghignava compiaciuto.

Vicino a lui, non visti, si muovevano James e Sirius, nascosti sotto il vecchio mantello dell’invisibilità di James che il ragazzo aveva portato a Hogwarts all’insaputa dei genitori. I due avevano la bacchetta alzata pronti all’attacco.

 

In quel momento Minus corse maldestramente verso il Serpeverde e andò a sbattergli addosso con violenza. Minus cadde a terra e Igor, data la sua mole, barcollò un po’ stupito da quell’urto. Le ragazzine lo guardavano spaventate e adoranti allo stesso tempo.

 

Minus era rimasto a terra come d’accordo con gli amici. Igor gli si avvicinò e lo sollevò di peso per la cravatta. “Allora non ti è bastata la volta scorsa, feccia Grifondoro. Hai pensato bene di venirmi a trovare ancora. E questa volta niente più amichetti al seguito, vedo.” I suoi occhi balenarono nella sala d’Ingresso per accertarsi che davvero non ci fossero in giro quegli stramaledetti Black e Potter. “Bene, bene. Questa volta ti insegnerò a guardare bene dove vai quando cammini.” Minus era spaventato. Ma tutto accadde in un attimo. Il Serpeverde stava per scagliare un incantesimo al povero Minus, sotto lo sguardo allibito degli studenti che si ritrovavano in quel momento a passare di là ignari della situazione, quando due caccabombe scesero dal soffitto e finirono dritte dritte sulla testa di Igor.

 

Il ragazzo si ritrovò completamente coperto di cacca marrone. La sala d’Ingresso scoppiò in una fragorosa risata e nemmeno le fans di Igor riuscirono a trattenersi. Il ragazzo mollò la presa sul povero Minus che si allontanò veloce dileguandosi nella folla. Il caos stava attirando l’attenzione di alcuni professori che si trovavano nelle vicinanze tra i quali la McGranitt.

A questo punto, fu la volta di Remus di intervenire. Con la sua borsa piena di libri corse verso il gruppetto di professori e inciampò loro addosso. Pergamene, inchiostro e libri volarono in ogni dove. “Lupin, che mi combina? Stai attento ragazzo.” La McGranitt piuttosto contrariata lo stava aiutando ad alzarsi. “Mi scusi professoressa. Sono scivolato.” “Ho notato.” “Si è fatto male, Signor Lupin?” chiese preoccupato il professor Vitius che stava a destra della McGranitt. “No, no, grazie.” “Non dovrebbe andare in giro anche il sabato con tutti questi libri, Lupin.” Lo redarguì la Sprite. “Lo so ma volevo portarmi avanti. Sono davvero mortificato!” Lupin aveva un’aria falsamente contrita. I professori si erano scordati del caos nella sala d’Ingresso. Remus aveva fatto il suo dovere. Aveva coperto Black e Potter che da sotto il mantello dell’invisibilità, avevano fatto levitare, non visti, le caccabombe sulla testa di Igor e avevano così vendicato come si deve Minus

 

Potter e Black nel frattempo erano sgattaiolati lontano dalla folla ridendo sommessamente e si erano diretti all’esterno nel parco, in riva al lago dove li aspettava Minus.

Igor, deriso dai compagni, era fuggito probabilmente alla volta di un bagno per sistemarsi per quanto gli fosse stato possibile e Lupin, non appena ebbe nuovamente riempito la sua borsa e dopo aver ringraziato ripetutamente i professori, si dileguò anche lui velocemente e raggiunse i tre compagni nel parco.

 

Sirius e James si spanciavano dalle risate e loro malgrado alla fine, anche Remus e Peter si abbandonarono al riso. Per un bel po’ di tempo non riuscirono a smettere e quando finalmente ripresero fiato, Remus fu il primo a parlare. “Non mi sono mai divertito tanto, sapete? È stato uno scherzo eccezionale.” “Siamo stati tutti in gamba!” “Grandi ragazzi!” i quattro compagni si scambiarono un cinque. “È una bravata degna di ragazzi malandrini!” aggiunse Sirius. “Già, malandrini…” ripeté soprappensiero James. “Ehi ragazzi. Che ne dite se da oggi in poi ci facessimo chiamare i MALANDRINI?!!” James pareva eccitato da quella prospettiva e guardava gli altri in attesa. “Perché no! Fa figo come nome.” Disse Sirius. “È piuttosto significativo e fa capire subito la nostra natura!” aggiunse Remus. “Si, mi piace.” Concluse Peter. “E così sia allora! Da oggi noi saremo gli inseparabili MALANDRINI!” sentenziò James estremamente allegro. “Ora e per sempre!”

 

To be continued…

 

 

 

Angolo Mirty_92:

Ciao a tutti!!! Scusate moltissimo per il ritardo pauroso con cui ho postato ma dato che è iniziata la scuola, da oggi in poi penso che farò sempre più fatica ad aggiornare velocemente comunque ce la posso fare.

Capitolo allegro su come mi sono immaginata potessero essere nati i Malandrini. Spero vi sia piaciuto.

Un grazie a chi continua a seguirmi e a ha commentato, commenta o commenterà.

 

Ciaociao                                                                         Mirty_92

  
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