I malandrini
“Ehi,
tu! Stai attento a dove vai! Sono un Serpeverde e non ho intenzione di
mischiarmi a voi fecce Grifondoro!” Minus tremava ai piedi di un possente
Serpeverde del quarto anno contro il quale era andato a sbattere nel bel mezzo
di un corridoio deserto mentre si stava dirigendo in tutta fretta verso l’aula
di Incantesimi per seguire la lezione di cui era già in ritardo. “E ora levati
di mezzo!” e con calcio ben assestato, aveva spostato il povero Peter. “Ehi,
tu! Ma chi ti credi di essere! Non mi sembra il caso di prendere a calci la
gente!” James era spuntato di fronte al ragazzo Serpeverde. Al suo fianco il
suo amico (da ormai 3 mesi) Sirius. Entrambi
i Grifondoro avevano la bacchetta levata e la puntavano contro il Serpeverde
nonostante questo fosse molto più grande di loro e molto più esperto in arti
magiche.
“Oh,
due pivelli Grifondoro! Cosa pensate di fare?” il Serpeverde sfoderò un ghigno
maligno e estrasse velocemente la bacchetta da sotto la divisa scolastica ma il
ragazzo non fece a tempo a pronunciare un incantesimo che James e Sirius
urlarono all’unisono “Wingardium Leviosa” e il malcapitato Serpeverde si
ritrovò sospeso in aria, urlando. James aiutò Peter a rialzarsi da terra:
“Tutto bene Minus?” chiese con un sorriso. “S-si. G-grazie.” Balbettò il
ragazzino ancora un po’ sotto shock. “E la prossima volta non osare più
infastidire chicchessia, sporco Serpeverde!” “Ehi, Sirius, vacci piano. Sono
sicuro che il nostro amico si ricorderà per un po’ di questa piccola lezione
che si è giustamente meritato.” James diede una pacca gioviale sulla spalla di
Sirius che sorrise soddisfatto mentre guardava il Serpeverde che boccheggiava a
terra dopo la brutta caduta dovuta all’incantesimo.
“Ed
ora muoviamoci Minus, altrimenti Vitius ci darà una punizione senza precedenti!
E questo weekend non posso proprio permettermi di stare in punizione! Sapete,
devo vedere una ragazza!” sogghignando Sirius si trascinò appresso un Minus
ancora allibito da tanta fortuna, verso l’aula di Incantesimi, seguito da un
James alquanto soddisfatto. “Sirius è davvero incorreggibile”pensò e suo
malgrado sorrise.
Quella
stessa sera in Sala Comune, Potter e Black furono visti studiare con il piccolo
Minus. Studiare era quello che tutti pensavano stessero facendo i tre ragazzi
con le teste vicine tra loro e un mucchio di fogli di pergamena che
ingombravano un tavolino. In realtà i ragazzi stavano progettando una scherzo
ai danni di qual malcapitato Serpeverde che aveva osato prendersela con il
povero Minus.
“Ma
se facciamo in questo modo, non avremo maggiori possibilità di essere
scoperti?” chiese sottovoce Peter. Sembrava preoccupato che quei due ragazzi
avessero preso così a cuore la storia di vendicarlo per il torto subìto. “Ma
no, Minus, vedrai che andrà tutto bene. Ci servirebbe solo una quarta persona
per essere più sicuri. Ma non possiamo fidarci di nessun altro. Siamo solo noi
tre.” James sospirò. “Hai ragione James. Ci serve un quarto.” Black fece
scorrere lo sguardo attorno alla sala comune. Gruppi di ragazzi e ragazze studiavano, chiacchieravano e
ridevano tra di loro. Sirius si era quasi rassegnato all’idea di poter trovare
un compagno disponibile ad assecondarli nello scherzo che fosse allo stesso
tempo intelligente e silenzioso, quando il suo sguardo cadde su un tipo tutto
pelle e ossa in fondo alla sala. Era sommerso dalle pergamene e sembrava essere
isolato dal mondo attorno a lui. “Ecco il nostro Quarto!” disse esultante agli
altri due che lo guardarono perplessi. Sirius sparì verso la parte opposta
della sala e ricomparve portando con se niente meno che Remus Lupin, il loro
compagno di stanza. “Ehi, vi posso aiutare in qualcosa?” chiese timidamente.
“Sirius, è proprio la persona di cui abbiamo bisogno! Mi chiedo come non ho
fatto a pesarci io!” James si battè una mano sulla fronte e si stampò un largo
sorriso sul volto. “Semplice, amico. Io sono più intelligente!” aggiunse
scherzando Black. “Ehi, ragazzi. Mi volete spiegare che avete. Io stavo
studiando. Se vi serve una mano con i compiti volentieri. Ma se non vi spiace
preferire che facciate presto a parlarmene. Sapete, ho ancora diverse cose da
fare.” “Tranquillo, Lupin. Ora siediti che ti spieghiamo perché abbiamo bisogno
del tuo aiuto.” E Sirius fece sedere Remus su una sedia vicino.
I
tre ragazzi spiegarono al Quarto il loro piano. Remus parve porre resistenza
all’inizio. Era un ragazzo a modo, lui. Non si sarebbe di certo abbassato a
fare certe bravate proprio sotto il naso di Silente che così gentilmente era
riuscito a farlo ammettere a scuola con ogni precauzione per quello che era il
suo caso “particolare”. Però quando aveva sentito quanto quel Serpeverde si era
comportato scorrettamente con il povero Minus, non aveva più avuto dubbi.
Avrebbe partecipato anche lui allo scherzo. Dopotutto lui era un Grifondoro.
Lui era coraggioso.
Il
giorno seguente il cielo incantato della Sala Grande era di un azzurro terso. I
ragazzi erano allegri. Finalmente era arrivato il weekend.
Quel
giorno gli studenti di Hogwarts videro aggirarsi per i corridoi del castello un
gruppo alquanto bizzarro formato da Potter, Black, Lupin e Minus. Diverse teste
si voltavano al loro passaggio, ma loro sembravano non farci caso. Ridevano e
scherzavano allegramente come se fossero stati vecchi amici d’infanzia. Sirius
stava raccontando una delle sue avventure con una compagna di Tassorosso.
“È diventata tutta rossa quando le ho detto che le stava
bene il fiocco della coda. E poi è scappata via. Dovevate vederla.” Sirius
rideva. “Non mi sembra ci sia da ridere, Black. Dopotutto le avrà fatto piacere
il complimento. Non dovresti scherzarla.” Lo redarguì Lupin. “Ma dai,Lupin!
Stavo scherzando. Mi ha fatto piacere che si sia imbarazzata. Così ho
l’ennesima ragazza che mi verrà dietro!” e fu scosso nuovamente da un eccesso
di risatine. “Ma tu sei sempre così?” chiese Remus. “Si, si. Non farci caso,
Remus. È un caso perso Sirius. ma ora basta scherzare ragazzi.” Potter guardò
il suo orologio da polso. “È arrivato il
momento dello scherzo.”
Un
possente Serpverde del quarto anno si pavoneggiava con delle ragazze della sua
casa nella Sala d’Ingresso. “Oh, davvero Igor? Ma non hai avuto paura? Mio
padre mi ha detto che i draghi sono molto pericolosi.” “Lo sono eccome,
dolcezza. Ma io avevo con me il mio fedele manico di scopa e quando ha tentato di
acchiapparmi, gli sono sfuggito. Il bestione era legato,così è rimasto con un
palmo di naso e nemmeno la sua fiammata è riuscito a raggiungere la mai scopa.”
Un coro di “Oh” ammirato si levò dal gruppetto di fans adoranti che il ragazzo
aveva attorno a se. Lui sogghignava compiaciuto.
Vicino
a lui, non visti, si muovevano James e Sirius, nascosti sotto il vecchio
mantello dell’invisibilità di James che il ragazzo aveva portato a Hogwarts
all’insaputa dei genitori. I due avevano la bacchetta alzata pronti all’attacco.
In
quel momento Minus corse maldestramente verso il Serpeverde e andò a sbattergli
addosso con violenza. Minus cadde a terra e Igor, data la sua mole, barcollò un
po’ stupito da quell’urto. Le ragazzine lo guardavano spaventate e adoranti allo
stesso tempo.
Minus
era rimasto a terra come d’accordo con gli amici. Igor gli si avvicinò e lo
sollevò di peso per la cravatta. “Allora non ti è bastata la volta scorsa,
feccia Grifondoro. Hai pensato bene di venirmi a trovare ancora. E questa volta
niente più amichetti al seguito, vedo.” I suoi occhi balenarono nella sala
d’Ingresso per accertarsi che davvero non ci fossero in giro quegli
stramaledetti Black e Potter. “Bene, bene. Questa volta ti insegnerò a guardare
bene dove vai quando cammini.” Minus era spaventato. Ma tutto accadde in un
attimo. Il Serpeverde stava per scagliare un incantesimo al povero Minus, sotto
lo sguardo allibito degli studenti che si ritrovavano in quel momento a passare
di là ignari della situazione, quando due caccabombe scesero dal soffitto e
finirono dritte dritte sulla testa di Igor.
Il
ragazzo si ritrovò completamente coperto di cacca marrone. La sala d’Ingresso
scoppiò in una fragorosa risata e nemmeno le fans di Igor riuscirono a
trattenersi. Il ragazzo mollò la presa sul povero Minus che si allontanò veloce
dileguandosi nella folla. Il caos stava attirando l’attenzione di alcuni
professori che si trovavano nelle vicinanze tra i quali
A
questo punto, fu la volta di Remus di intervenire. Con la sua borsa piena di
libri corse verso il gruppetto di professori e inciampò loro addosso.
Pergamene, inchiostro e libri volarono in ogni dove. “Lupin, che mi combina?
Stai attento ragazzo.”
Potter
e Black nel frattempo erano sgattaiolati lontano dalla folla ridendo
sommessamente e si erano diretti all’esterno nel parco, in riva al lago dove li
aspettava Minus.
Igor,
deriso dai compagni, era fuggito probabilmente alla volta di un bagno per
sistemarsi per quanto gli fosse stato possibile e Lupin, non appena ebbe
nuovamente riempito la sua borsa e dopo aver ringraziato ripetutamente i
professori, si dileguò anche lui velocemente e raggiunse i tre compagni nel
parco.
Sirius
e James si spanciavano dalle risate e loro malgrado alla fine, anche Remus e
Peter si abbandonarono al riso. Per un bel po’ di tempo non riuscirono a
smettere e quando finalmente ripresero fiato, Remus fu il primo a parlare. “Non
mi sono mai divertito tanto, sapete? È stato uno scherzo eccezionale.” “Siamo
stati tutti in gamba!” “Grandi ragazzi!” i quattro compagni si scambiarono un cinque.
“È una bravata degna di ragazzi malandrini!” aggiunse
Sirius. “Già, malandrini…” ripeté soprappensiero James. “Ehi ragazzi. Che ne
dite se da oggi in poi ci facessimo chiamare i MALANDRINI?!!” James pareva
eccitato da quella prospettiva e guardava gli altri in attesa. “Perché no! Fa
figo come nome.” Disse Sirius. “È
piuttosto significativo e fa capire subito la nostra natura!” aggiunse Remus.
“Si, mi piace.” Concluse Peter. “E così sia allora! Da oggi noi saremo gli
inseparabili MALANDRINI!” sentenziò James estremamente allegro. “Ora e per
sempre!”
To
be continued…
Angolo Mirty_92:
Ciao a tutti!!! Scusate moltissimo per il ritardo pauroso con cui
ho postato ma dato che è iniziata la scuola, da oggi in poi penso che farò sempre
più fatica ad aggiornare velocemente comunque ce la posso fare.
Capitolo allegro su come mi sono immaginata potessero essere nati
i Malandrini. Spero vi sia piaciuto.
Un grazie a chi continua a seguirmi e a ha commentato, commenta o
commenterà.
Ciaociao Mirty_92