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Autore: _Bec_    30/10/2009    15 recensioni
New York, Manhattan. David, criminale diciassettenne fuggito da casa e al soldo del più ricercato delinquente della città. Allison, la figlia del capo della polizia, una ragazza con una vita normale. Almeno fino a quando i due non si incontrano. Tra scontri a fuoco e feste danzanti, si snoda la vicenda dei due ragazzi: anche gli opposti si attraggono, no?
(Introduzione a cura di _Panna)
Dalla storia:
"Mi stavo cacciando in un guaio, un guaio da cui non sarei più riuscita ad uscire.
[...]
Una parte di me mi insultava furiosa e mi diceva di denunciarlo alla polizia, l’altra parte, invece, mi diceva di uscirci insieme e di non pensare al resto. Gia, fosse stato facile non pensarci.
L’idea che mio padre potesse venire a saperlo mi terrorizzava, ma allo stesso tempo mi elettrizzava. Il fare qualcosa di proibito, il mettermi in pericolo uscendo con lui che era un tipo tutt’altro che raccomandabile, scatenava in me una serie di emozioni che non avrei mai pensato di provare.
Non ero mai stata un’amante del rischio, né un’adolescente ribelle che si trovava il fidanzato delinquente per esasperare i genitori, eppure quella faccenda mi piaceva da morire."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Piccolissimo avviso: Da qui la storia inizia ad entrare nel vivo diciamo >

Piccolissimo avviso: Da qui la storia inizia ad entrare nel vivo diciamo: viene presentato il protagonista maschile che personalmente adoro, anche se credo di essere moolto di parte :)

Volevo poi precisare una cosa; il nome della protagonista è Allison, Lily è il soprannome, avrei dovuto specificarlo subito :P <

Da qui in poi il pov (punto di vista) cambierà piuttosto frequentemente, si passerà dal punto di vista di Allison a quello del protagonista maschile durante lo stesso capitolo; ovviamente specifico quando succede. 

 

 

The Kidnapping (Il rapimento)


Puzza. C’era una terribile puzza di sangue mischiato al caldo e alla muffa. Quell’odore era davvero soffocante oltre che nauseante. Non avevo la minima idea di dove fossi, ricordavo solo gli uomini che mi avevano narcotizzato e poi basta, il buio totale.
Feci per alzarmi, ma ebbi una fitta alla testa.

-Ah!- Esclamai, portandomi una mano sulla fronte; la sentivo pulsare da morire.
Scostando la mano, notai nella penombra delle gocce rosse che dalla mia testa continuavano a cadere sulle dita ormai già zuppe di sangue. Ero ferita.
Deglutii a vuoto agitata e cercai di guardarmi intorno per analizzare bene l'ambiente circostante.
Ero in uno stanzino chiuso e buio, tolto il fascio di luce che entrava da una finestrella minuscola in alto. La stanza era fredda e umida, sentivo delle goccioline cadere da alcune chiazze di umidità sul muro, e le pareti erano piene di crepe.
Per un attimo, presa dal panico, l’assurda idea di gridare aiuto balenò nella mia testa, prima di realizzare che non sarebbe stato il caso visto che non avevo idea di chi ci fosse fuori da quella specie di scantinato.

I miei occhi si soffermarono su una cassa vuota di metallo vicino alla porta: mi alzai a fatica e barcollai fino ad essa per recuperarla e spostarla sotto la finestrella.
Rischiai quasi di cadere quando vi poggiai un piede sopra per salirci: la botta in testa doveva aver avuto ripercussioni anche sul mio equilibrio. Mi tenni stretta al muro e, aiutandomi con le mani, riuscii a sollevarmi e a guardare fuori di lì.
Un brivido mi attraversò la schiena quando notai solo dei campi: eravamo senza alcun dubbio in campagna, anche se avessi gridato nessuno mi avrebbe mai sentito.
Scesi dalla cassa ed incominciai a camminare avanti e indietro nervosa. Mancava l'aria lì dentro ed un insostenibile senso di claustrofobia iniziò ad assalirmi. Volevo uscire di lì maledizione!
Sentii il naso pizzicare e gli occhi inumidirsi, mentre le gambe tremavano sempre di più ad ogni passo. Nonostante i miei tentativi di ricacciare indietro le lacrime sbattendo velocemente le palpebre, mi ritrovai a singhiozzare neanche un minuto dopo.
Avrei voluto fermarmi e smetterla di piagnucolare perché sapevo che non sarebbe servito a niente, eppure non riuscivo proprio a calmarmi, il panico mi stava assalendo e aveva già raggiunto le mie mani che con isterica frenesia asciugavano le lacrime sempre più numerose. Basta, basta, basta… continuavo a ripetermi mentalmente per cercare di tranquillizzarmi.

Mi sedetti in un angolo rannicchiandomi e massaggiandomi le gambe con le mani per scaldarmi. Cercai di non badare al rosso vivo del sangue che dalle mani sporche si stava spalmando sui jeans. 

Perché? Perchè stava succedendo a me?
Mi diedi un pizzicotto come in trance sperando che tutto quello fosse solo un incubo, sperando di risvegliarmi nel mio letto...
Mi sembrava di essere in uno schifo di film e non sempre nei film le vittime facevano una bellissima fine.

Era finita? Mi chiese inevitabilmente la mia parte pessimista.
Non avrei più rivisto i miei genitori? E mio fratello? Quell’odioso e insopportabile bambino a cui comunque volevo tantissimo bene? Lui che era praticamente l’orgoglio dei miei genitori, nonché uno dei bambini più popolari e adorato –soprattutto dalle insegnanti con cui faceva il lecchino- della scuola; lui che ogni volta che cercavo di fare qualsiasi cosa era sempre lì a darmi fastidio, facendo versi, tirandomi calci e pugni senza motivo e sputandomi addosso; lui che quando lo sgridavo chiamava i miei piangendo e ovviamente loro difendevano l’angioletto di mamma e papà. Il mio fratellino…che mi era stato vicino quando avevo avuto la febbre alta, che mi aveva aiutato con le sue piccole manine a colorare, anche se male, un disegno di artistica per scuola e che mi abbracciava e ascoltava quando litigavo con gli altri, confortandomi con le ingenue parole che solo un bambino può usare...

Nicky…

E mio padre invece, dolcissimo, iperprotettivo e gelosone? E la mia mamma sempre così buffa, ma terribilmente tenera e premurosa? Quella donna simile a me in quasi tutto, tranne che per l’incredibile pazienza che la contraddistingueva…

Continuai imperterrita a piangere…La mia famiglia…

L’improvviso scatto di una serratura mi spaventò e mi fece smettere per un attimo di singhiozzare come una bimbetta isterica. La porta si aprì e ne uscì lo stesso uomo alto e tarchiato che avevo visto in quel vicolo; questa volta, però, era senza maschera. Aveva i capelli cortissimi neri –talmente corti da sembrare quasi calvo- e degli occhi di un verde scuro acceso ed eccitato. Si aprì in un ghigno sadico che mi fece sudare freddo.

-Ben svegliata, principessa.-

Aveva una voce molto imperiosa e allo stesso tempo roca. Il tono ironico con cui mi chiamò "principessa" non mi piacque per niente e se non fossi stata paralizzata dalla paura probabilmente gli avrei risposto a modo prima di cercare di scappare dalla porta dietro di lui, ora finalmente aperta.

-Sono due giorni giorni ormai che dormi indisturbata qui.- Continuò, facendomi distogliere lo sguardo dall’unica via di fuga della stanza. Era passato così tanto tempo?!
Scattai in piedi procurandomi una dolorosissima fitta alla testa che ignorai.

-Due giorni?!- Riuscii finalmente a dire con voce tremante.

-Sì, tesoro, due giorni…- Mi squadrò dalla testa ai piedi divertito prima di riprendere a parlare, –Non ti preoccupare per i tuoi genitori, li abbiamo già avvertiti noi che ti sei piacevolmente trattenuta a parlare con noi.- Proseguì con un tono di voce quasi cortese; solo il suo sguardo maligno tradiva le sue reali intenzioni.

Lo sapevano già?! I miei genitori sapevano che ero stata rapita? Allora sicuramente avrebbero fatto qualcosa!
Mi sentii un po’ più sollevata quando chiesi:

-Che cosa volete da me e dalla mia famiglia? Soldi? Non siamo ricchi, siamo gente normale.-

Il mio tono di voce era tornato di nuovo abbastanza sicuro da permettermi di guardare in faccia il mio aguzzino.

-Calma, calma principessa. Non li vogliamo i vostri soldi, piccola. Vogliamo solo parlare un pochino con te, d’accordo? Il nostro capo sarà più che felice di riceverti.-

-Io no invece.- Risposi, guardandolo con ribrezzo.
Era chiaro che volessero qualcosa da me, era chiaro che servissi a qualcosa, ero dunque abbastanza certa del fatto che non mi avrebbero uccisa...non ancora.

-Non hai scelta.- Mi informò con uno sguardo canzonatorio.

Dietro di lui apparvero altri due tipi robusti che, senza tanti complimenti, mi presero di forza ed iniziarono a trascinarmi per tutta l’abitazione. Passammo per un gigantesco ingresso di una sontuosità immensa, con tanto di scalone principale che portava ai piani alti. Il lampadario sembrava fatto di tanti e piccolissimi Swarovski che riflettevano per tutta la stanza la luce del sole che penetrava dalle finestre. I pavimenti erano rivestiti con tappetini verdi di velluto e in tutti i corridoi in cui passammo si potevano distinguere quadri e oggetti di valore. Il fatto che probabilmente fossero stati rubati non mi stupiva affatto; chissà di quale criminale ero ospite.
Ad un tratto, il tipo che mi teneva il braccio sinistro mi strattonò indietro facendomi un male cane.

-Stai sporcando la tappezzeria.-  Disse schifato, indicando alcune gocce di sangue che dovevano essermi colate dalla ferita che avevo in fronte. Mi chiesi come potessi ragionare e distinguere le loro parole ancora così lucidamente nonostante la botta.

-Muoviamoci allora.- Ribatté svelto l’uomo più grosso, che fra i tre doveva essere il più importante. Per tutta risposta, gli altri due mi strattonarono ancora più forte verso un altro lungo corridoio alla fine del quale vi era una porta. Bussarono ed attesero in silenzio la risposta di quello che supponevo fosse il loro “capo”.

-Avanti.- Disse una voce acuta e su di giri al di là della porta.

Mi spinsero all'interno della stanza -che altro non era che una specie di studio- e mi fecero sedere su una sedia a lato dell'enorme scrivania al centro, occupata da un uomo in carne sulla quarantina.
Attesero poi in religioso silenzio un ordine da parte del loro capo che non tardò ad arrivare.

-Potete andare.- Con un gesto della mano, l'uomo congedò i suoi due scagnozzi che, dopo avermi legato i polsi dietro lo schienale della sedia, uscirono dalla porta richiudendosela alle spalle.

-Allora Allison.- Cominciò, sorridendomi mentre mi squadrava con occhi socchiusi.

-Dolce, piccola Allison…chissà che paura hai avuto stando tutto quel tempo in quella stanza da sola.- Il suo tono di voce così viscido mi fece accapponare la pelle. Lo guardai con odio non capendo però se si aspettasse o no una risposta da me. Riprendendo a parlare, mi fece capire che non ero tenuta a replicare:

-Mi hanno detto che hai dormito per quasi tutto il tempo.- Fece lo stesso sguardo birichino di rimprovero di un genitore che coglie in flagrante il suo bambino con le mani nel barattolo del miele.

-Che cosa vuoi da me?- Chiesi brusca, impedendogli di proseguire quella stupida sceneggiata.
Temevo e volevo al tempo stesso una risposta, volevo sapere il perché di tutto quello.

Rise fra sé sfregandosi le mani soddisfatto, –Vai subito al sodo vero piccola?- Domandò con voce quasi affettuosa, alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a me con passo lento. –Non lo immagini che cosa voglio da te?-

Sussultai spaventata, mentre il mio cervello iniziava impazzito a macchinare ipotesi su ipotesi. Che cosa voleva?
Stai lontano brutto ciccione o ti prendo a calci, fosse l’ultima cosa che faccio.

Mi prese il mento fra il pollice e l’indice e mi guardò fisso negli occhi con uno sguardo…da maniaco che non mi piaceva per niente. Stavo morendo dalla voglia di sputargli in faccia, ma avevo la gola secca e non riuscivo a racimolare nemmeno un briciolo di saliva.

-Tu sei la figlia del capo di tuuutta la polizia della città. Con te qui non credo che tuo padre potrà darci fastidio più di tanto, non credi?- Domandò increspando le labbra.

Spalancai la bocca incredula. Ma certo, era chiaro! Volevano agire indisturbati senza la polizia alle calcagna e sapevano benissimo che mio padre non avrebbe fatto niente che mi avrebbe potuto mettere in pericolo; avrebbe avuto le mani legate. Stavo per rispondergli, volevo rispondergli che era solo un povero illuso e che lo avrebbero di sicuro rintracciato e arrestato, dopotutto mio padre non avrebbe di certo potuto fermare anche CIA ed FBI, quando un suono simile a quello di un citofono mi fece sobbalzare.
L’uomo si allontanò da me un po' seccato per dirigersi verso la sua scrivania e schiacciare il tasto di un aggeggio che aveva lì sopra:

-Che succede?- Chiese, visibilmente irritato per essere stato interrotto.

Non ottenne risposta, anzi, una risposta la ottenne: dei rumori simili a degli spari che lo fecero trasalire preoccupato.

-Andrew, Drake!- Gridò in direzione della porta, che improvvisamente si spalancò facendo sbiancare il vecchio ciccione che mi stava davanti.
Mi girai anch’io e notai la sagoma di tre persone.

La mia attenzione fu immediatamente catalizzata dal ragazzo al centro: aveva lo sguardo piuttosto annoiato, ma freddo e carico di disprezzo, come se avesse avuto davanti uno schifosissimo scarafaggio da schiacciare. I suoi capelli erano di un castano chiaro, tendenti al biondo, gli occhi, puntati sul ciccione dietro la scrivania, di un colore particolare che non avevo mai visto prima: erano di un verde con sfumature di grigio. Era alto e snello, indossava dei jeans scuri con una camicia nera lasciata fuori dai pantaloni e arrotolata fino ai gomiti.
Se la situazione fosse stata diversa, se ogni parte del mio corpo non stesse tremando per la paura, probabilmente avrei pensato che fosse il ragazzo più bello che avessi mai visto...
Non era da solo, c'erano altri due ragazzi con lui; uno moro abbastanza basso e corpulento e l'altro castano un po' più alto e un po' meno robusto. Nulla degno di nota però, riportai subito il mio sguardo sul ragazzo biondo di prima -che tra l'altro mi sembrava di aver già visto da qualche parte- che mi guardò per poco più di un secondo con un'aria terribilmente antipatica, prima di iniziare a parlare con quell’uomo.

-Non sono reperibili…- Disse fintamente dispiaciuto, arricciando le labbra in una smorfia poco convincente.

-Avevi bisogno di loro per caso?- Chiese ancora, in modo quasi professionale. Solo dopo mi accorsi con orrore che i due tizi di prima, quelli che mi avevano accompagnato lì, erano sdraiati per terra con gli occhi spenti e vuoti ed un’espressione terrorizzata dipinta in volto, neanche avessero visto il Diavolo in persona. Le loro carcasse erano circondate da un lago di sangue che aveva già impregnato i loro preziosi tappetini verdi.
Voltai lo sguardo chiudendo gli occhi di scatto; non che mi dispiacesse più di tanto che quegli schifosi avessero fatto una brutta fine, ma...nonostante gli occhi chiusi, ricordavo ancora la scena e tutto quel sangue, cosa che rischiava seriamente di farmi vomitare. 

-N-No…- Balbettò il ciccione, facendomi riportare l’attenzione su di lui.

-Ottimo- Concluse il ragazzo disinteressato, prima di aggiungere come se niente fosse -E' da tanto che non ci si vede, eh Tom?- ghignò in un modo che definire malefico era poco. Aveva una voce piacevole, nonostante la vena minacciosa che a quanto pareva aveva colto pure il ciccione visto il suo sguardo spaventato.

-G-Già…- La voce di Tom tremava visibilmente, il suo tono era completamente diverso da quello usato con me poco prima e iniziai a domandarmi il perché…chi erano quei ragazzi? Non facevano tutti parte della stessa banda di criminali? Non erano...alleati? Perché il ragazzo aveva ucciso gli altri due?

-Hai ragione, è da tanto che non ci si vede ragazzo!- Sembrò riacquistare un po’ di sicurezza, anche se non potevo saperlo con certezza.

Il ragazzo intanto girava curioso per la stanza e osservava con interesse i vari soprammobili. Mi guardò di nuovo per qualche lieve secondo e, anche se non ne ero certa, mi sembrò di vederlo sorridere appena, prima che soffermasse lo sguardo su un soprammobile in particolare.

-Questo è d’oro?- Chiese inarcando il sopracciglio indifferente, mentre indicava una strana statuetta sulla libreria alla mia sinistra, sembrava una fenice.

Tom sorrise confuso e non era l’unico ad esserlo, che c’entrava quella statuetta? 

-S-sì certo.- Rispose titubante.

Il ragazzo alzò le spalle indifferente e, dopo aver preso l’oggetto, se lo mise in tasca con noncuranza. Osservai sconcertata il ciccione che, però, non fiatò; doveva avere molta paura di quel ragazzo se gli permetteva di derubarlo…era davvero così pericoloso? Lo guardai nuovamente. Okay, il suo sguardo non era amichevole, ma addirittura temerlo così mi sembrava una cosa esagerata! Sinceramente, ero più terrorizzata all'idea di restare nuovamente da sola con quel Tom, ero più terrorizzata all'idea che potesse toccarmi di nuovo con le sue sudice mani, che potesse farmi del male...

 -Come mai da queste parti?-

Alla domanda di Tom, se possibile, il ghigno malefico del ragazzo si allargò ancora di più fino a diventare decisamente crudele.

-Non lo immagini?- Era incredibile, ma la sua espressione apparentemente indifferente e annoiata lasciava trapelare un misto di divertimento e perfidia allo stato puro.
Approfittando di quel momento di distrazione generale, cercai di sciogliere il nodo della corda ancora stretta intorno ai miei polsi: se fossi riuscita a liberarmi, forse con uno scatto sarei riuscita ad uscire da quella porta. Il ciccione Tom sarebbe stato troppo impegnato a parlare con quel ragazzo per fermarmi e gli altri due...forse gli altri due non mi avrebbero impedito di fuggire, forse non era nel loro interesse farmi del male...non lo sapevo, non sapevo né capivo più nulla, volevo solo tornare a casa, volevo solo che la mia testa la smettesse di pulsare così forte.

 

David’s Pov

 

Quel verme di Tom sobbalzò spaventato. Lo sapeva, lo sapeva perché ero lì. Glielo si leggeva in quegli occhi da codardo che lo sapeva, eppure cercava ugualmente di prendere tempo. Ogni suo tentativo ad ogni modo sarebbe stato inutile, sarebbe morto lo stesso, non l'avremmo lasciato scappare.

Sentirmi gli occhi addosso della ragazza, però, era decisamente fastidioso, che diavolo ci faceva lì? Tom aveva di nuovo fatto le cose a modo suo a quanto pareva...senza prima consultarsi con Johnny, motivo in più per eliminarlo.

Johnny era il criminale più pericoloso e temuto di tutta New York, tutti gli altri se volevano esistere e fare casino nel suo territorio dovevano stare ai suoi voleri.

Feci segno a Paul e Michael di perquisire la stanza; magari avremmo trovato qualcosa di interessante. Loro annuirono in modo serio, continuando però a tenere le armi a portata di mano, casomai Tom avesse opposto resistenza al suo tragico destino.

-Non credo di aver fatto nulla che possa aver fatto arrabbiare Johnny...- Subito quel vile capì di aver fatto qualcosa di sbagliato verso il nostro capo.

-Ah no?- Ribattei divertito, prima di indicare con gli occhi la ragazza che sobbalzò spaventata.

-Non mi pare che Johnny ti abbia mai ordinato di rapire nessuno...- Spiegai annoiato.

-Ma...ma lei...- Prese tempo, non sapeva nemmeno lui cosa dire, faceva davvero pena.

-David lei è la figlia del capo di tutta la polizia di New York!- Lo disse come se la cosa fosse sensazionale. Come se avesse trovato un nuovo tipo di droga sublime a poco prezzo. Ma che si era fumato?

-E allora?- Schioccai la lingua annoiato; mi stava solo facendo perdere tempo.

-Come e allora?! Con lei nelle nostre mani possiamo ricattare la polizia, te ne rendi conto?! Lowell non permetterà mai che venga fatto del male a sua figlia!- Era ancora più estasiato di prima se possibile, ma il suo entusiasmo morì non appena capì che non me ne importava un cazzo di tutto quello. Né tantomeno sarebbe importato a Johnny.

Ghignai, beffandomi della sua espressione ridicola

-Dove sta il divertimento dell’essere criminali se non si ha la polizia, per quanto stupida, alle calcagna?- Dissi con finta noncuranza.

Non rispose, non sapeva cosa rispondere.

-Mossa davvero stupida la tua Tom.-

Incominciò a tremare come un coniglio non appena gli puntai contro la pistola.

-No! Perchè Dave, perché mi fai questo?!-

-Niente di personale Tom.- Oh sì che c’era qualcosa di personale, non vedevo l’ora di toglierlo di mezzo quello stronzo. –Io eseguo gli ordini e basta.- Almeno in apparenza.

-Ti prego Dave, parliamone!- Implorò ancora senza ritegno.

-Parlare di cosa Tom? Di che ti preoccupi? Tanto sono solo un moccioso con una pessima mira, no?- Ero particolarmente orgoglioso e quella sua frase, detta tempo prima con sarcasmo, il mio orgoglio non l'aveva proprio gradita.

Sbiancò, facendo aumentare il mio divertimento.

-S-Su, stavo scherzando Dave! Lo sai che non lo pensavo!-

-Tu non pensi mai caro Tom, è questo il problema...- Replicai fingendo di essere dispiaciuto e chiudendo gli occhi rassegnato.

Li riaprii di scatto spaventandolo.

-La tua ultima preghiera?-

-N-non vorrai davvero farlo davanti ad una ragazza!-

Oddio, era davvero così patetico da sperare che una cosa del genere potesse fermarmi? Era davvero la sua ultima risorsa la ragazza? Beh peccato, speravo avesse qualche asso nella manica, invece toglierlo di mezzo sarebbe stato un omicidio noioso esattamente come tutti gli altri.

-Sono sicuro che sopravvivrà lo stesso dopo aver visto un po' di sangue..- Dissi facendo roteare gli occhi per la stanza seccato. Chi non voleva vedere Tom morto poi? Ero certo che pure la ragazza non avrebbe pianto per la sua perdita.

Lo sentii gridare un altro paio di volte terrorizzato, prima di premere il grilletto.

 

 

Allison’s Pov

 

Chiusi gli occhi poco prima di avvertire uno sparo a pochi centimetri da me. Non osai riaprirli per osservare la scena. Non capivo più niente e l'odore del sangue iniziò a darmi alla testa.

Avevano ucciso un uomo a soli pochi centimetri da me, Santo Cielo! E molto probabilmente io sarei stata la prossima... Quando il mio cervello realizzò completamente la cosa, ripresi a tremare come una foglia ed avvertii delle gocce salate solcarmi le guance. Perché l'aveva ucciso? Il discorso era stato abbastanza confuso...da quello che avevo capito, quel Tom aveva tradito un certo Johnny...ma chi era Johnny? Un tizio ancora più potente e spietato di Tom, tanto da mandare i suoi scagnozzi ad ucciderlo? E se quei ragazzi mi avessero catturata e portata da lui? Che ne sarebbe stato di me?

Sarebbe stata la fine quella? Non avrei più rivisto i miei genitori? E i miei amici?Sentii un'altra lacrima scivolare per il viso ed ebbi l’impulso di asciugarla con la mano destra, che però era ancora saldamente legata insieme all’altra dietro alla schiena. Dannazione! Non potevo continuare a frignare, no! Non avrei dato la soddisfazione a quelli di vedermi piangere, non avrei mai implorato nemmeno pietà; se fossi morta, lo avrei fatto con dignità cazzo, ero la figlia di un poliziotto e non mi sarei mai piegata davanti a quei criminali. Aprii gli occhi solo quando sentii dire:

-Che fai, piangi?-

La scena che mi si prospettò davanti era terribile...sangue, sangue, sangue...stavo per vomitare, ma, non seppi come, mi trattenni. Tom era stato colpito con un unico colpo alla testa che era…come dire…quasi spappolata, circondata poi dal sangue che era schizzato per la stanza e che per mia sfortuna era ben visibile dalla posizione in cui mi trovavo… Cercai di concentrarmi solo ed esclusivamente sul ragazzo biondo che mi stava davanti. Non aveva più lo sguardo crudele di prima, mi guardava semplicemente con il sopracciglio inarcato, sembrava infastidito. Infatti anche la domanda era stata formulata in un tono tutt'altro che gentile, qualcosa del tipo: -Oh no che seccatura! Questa rompiscatole sta piangendo, uccidiamola!- E non mi avrebbe affatto stupito se lo avesse davvero fatto per una motivazione così futile…

-No!- Dissi brusca, voltando lo sguardo da un'altra parte. Pessima mossa: lo studio era praticamente ricoperto di sangue da tutte le parti e non potei fare a meno di vedere di nuovo il cadavere.

Lo stomaco si ribaltò a quella visione e un conato di vomito risalì fino alla bocca, che serrai con forza per evitare di rigurgitare succhi gastrici addosso al biondino. La tentazione di farlo c'era, ma era stata vinta dalla paura che potesse arrabbiarsi e farmi del male. Sapevo che, se fossi riuscita a sopravvivere, avrei sognato quegli orribili attimi di terrore puro ogni notte, avrei sognato il cadavere di Tom, degli altri due tizi e...quegli occhi verdi che ora mi fissavano a soli pochi centimetri dalla faccia.

Fortunatamente non si accorse della mia reazione -o fece finta di non accorgersi- e si strappò un pezzo di manica della camicia. Osservai il suo gesto confusa e disorientata, piegando involontariamente un sopracciglio, gesto mi costò una smorfia di dolore per la ferita. Lui si avvicinò ulteriormente a me che, con riluttanza, avevo iniziato a scansarmi.

-Stai ferma.- Mi disse, semplicemente, e non seppi perché gli diedi ascolto.
Da quando mi faccio dare ordini così?
Mi fermai e cercai di regolarizzare il respiro, cosa che non mi riusciva tanto bene.
Iniziò a tamponarmi leggermente la ferita sulla fronte che gocciolava ancora parecchio. Era così…delicato, che non sentivo nemmeno il dolore. Non sembrava per niente impressionato dal sangue, chissà quanti ne aveva visti messi peggio di me. Tom per esempio.

-Che ti hanno fatto qui?- Chiese con noncuranza, come se stesse parlando delle previsioni del tempo. Fu umiliante sentire il battito del mio cuore aumentare furiosamente solo a causa della sua voce così vicina al mio orecchio. Mi resi anche conto, con molto disappunto, che a quanto pareva era la sua vicinanza ad impedirmi di regolarizzare il respiro…perché non si allontanava?

Deglutii e mi schiarii la voce, mentre pensavo se fosse il caso di rispondergli o no.

-Non lo so.- E non lo sapevo davvero. Probabilmente me lo avevano fatto mentre dormivo.

-Questa va medicata.- Disse piuttosto serio, non sembrava nemmeno il ragazzo di prima. Assurdo, si era improvvisamente calato nei panni del dottor House?

-Non l’avrei mai detto. Complimenti per l’illuminazione, sei davvero un pozzo d’intelligenza.- Mi morsi il labbro subito dopo per quell'uscita così involontariamente acida. Nonostante la paura, nonostante le guance ancora bagnate di lacrime, non ero riuscita a trattenermi.

Non era per nulla saggio da parte mia provocarlo, loro erano in tre e per di più armati. Io ero da sola, disarmata e ferita…

-Siamo un po' acide, eh?- Replicò invece, altrettanto ironico e pungente, piantando i suoi occhi nei miei. Erano davvero di un verde bellissimo, riuscivo a specchiarmici. Scossi impercettibilmente la testa per scacciare quei pensieri fastidiosi.

Avrei voluto ribattere ed insultarlo, ma avevo perso molto sangue e pianto molto, le forze cominciavano a venir meno ed il desiderio di tornare a casa diventava sempre più pressante.

Sorrise fra sé e sé mentre continuava a tamponare attento la ferita, che intanto aveva iniziato a smettere di sanguinare.
Mi ero sbagliata, il suo sorriso non era bello, era davvero bellissimo.
I suoi compagni arrivarono proprio in quel momento a chiamarlo; lui si girò così verso di loro che avevano appena finito di...spargere benzina?! Avevo visto bene?

-Che ne facciamo di lei?- Il ragazzo basso e robusto dai capelli lunghi e castani mi distrasse dai miei pensieri con quella domanda.

-La bruciamo insieme alla casa?- Chiese l'altro.

Bruciare. Ecco come avrebbero eliminato le prove di quell'omicidio, ecco come eliminavano sempre le prove di tutto. Un brivido mi percorse la schiena e mi fece tremare. Sarebbe stato meglio di gran lunga se mi avessero sparato piuttosto che morire in modo lento e doloroso bruciata viva...

Il ragazzo biondo mi guardò di nuovo, questa volta sembrava volesse scavarmi dentro da quanto erano penetranti i suoi occhi. Sostenni il suo sguardo senza abbassare gli occhi nemmeno per un secondo: per un attimo fui tentata di buttarmi ai suoi piedi e di piangere implorandolo di non uccidermi, c’era però l’altra metà orgogliosa di me che si rifiutava categoricamente di farlo; sapevo che David avrebbe riso spietato, mi avrebbe guardata e uccisa come se fossi stata un verme, come se fossi stata Tom.
Mentre le due parti di me combattevano ad armi pari, sentivo che l’orgoglio stava per cedere sotto l’istinto di sopravvivenza. David, però, prima che potessi gettarmi ai suoi piedi piangendo disperata, rispose alla loro domanda piuttosto annoiato:

-No, portatela fuori.- Alzò le spalle indifferente, lasciandomi un attimo perplessa; forse attraverso i miei occhi aveva visto proprio quella paura che non volevo vedesse.

Forse pensava anche lui che una morte fra le fiamme sarebbe stata troppo terribile e troppo crudele, soprattutto per una ragazza innocente.

Lo vidi buttare il pezzo di stoffa della sua camicia ormai inzuppata del mio sangue per terra, prima di fare un cenno ai due ragazzi che subito mi si avvicinarono e mi slegarono. Venni trascinata così, senza troppe gentilezze, da quei due che mi portarono fuori dalla casa, uscendo dal retro dove erano presenti una macchina e altri quattro ragazzi. Erano in sette quindi. Come riflesso involontario, squadrai la macchina in cerca della targa. La annotai mentalmente con l’intento poi di dirla a mio padre casomai lo avessi rivisto, anche se probabilmente era stata rubata visto le condizioni disastrose in cui era.

-Ah finalmente, era ora!- Un ragazzo dai capelli corti sul castano scuro mi distrasse dai miei pensieri e ci venne incontro sorridendo. Aveva un viso molto luminoso, gli occhi di un color cioccolato divertiti e un bel sorriso sincero; non seppi il perché, ma vederlo mi tranquillizzò un po’.

-E lei?- Inarcò il sopracciglio interessato. -Non sapevo che Tom fosse così viscido da spassarsela anche con le ragazzine!- Scosse la testa schifato. Ma...per chi mi aveva preso?

-Era un ostaggio.- Spiegò brusco il ciccione che mi stava stritolando il braccio sinistro.

L'altro annuì come se fosse la cosa più ovvia del mondo tenere in ostaggio qualcuno. Ah già, erano criminali!

Poco dopo vidi uscire dalla casa il ragazzo chiamato David e fu proprio mentre parlava con gli altri ragazzi che capii finalmente dove l'avevo già visto. Avevo già visto il suo viso, l'avevo già visto sorridere in una foto che in breve aveva fatto il giro di tutti gli Stati Uniti. Alla centrale di polizia quella foto era rimasta appesa per mesi e mesi e probabilmente ancora adesso c’era da qualche parte.

Lui era....

 

 

*The end* xD

Spero di aver lasciato un po’ di suspense così dai…stavo pensando di postare la scheda di David, ma così mi sa che capireste già quello che in teoria si scopre nel prossimo capitolo…quindi la posto nel prossimo capitolo, la sua e quella dell’amico stupendamente dolce*_* (lo adoro, si era capito? xD)

Questo capitolo è stato abbastanza difficile da scrivere, specie perché non volevo che sembrasse finto, io di criminalità non me ne intendo >.<

Però mi sto organizzando: mio fratello mi ha consigliato di giocare ad un gioco chiamato gta (qualcuno conosce ‘sto coso?xP) per ps3 che parla di mafia…sopravvivrò di sicuro! Per rendere la storia più credibile sono disposta ad impugnare quel telecomando malefico per calarmi nei panni di un criminale in piena regola xD

Altra cosa, il gruppo di criminali della storia non è la mafia. Non me la sono sentita di entrare in un campo così spinoso >.< è un gruppo di criminali importantissimo inventato da me e basta.

Spero dopo aver finito quel videogioco, nemmeno io so come, di riuscire a descrivere meglio la vita di David e la città, visto che io a NY non ci sono mai stata e non so esattamente come sia :P

Per quanto riguarda le recensioni invece….*_* (voglio la faccina con gli occhi dolci che uso su msn, uffa! >.<) sono stupende, io davvero non ho parole per ringraziarvi ç_ç Quando si tratta di vaneggiare e scrivere cavolate vado alla grande, ma quando si tratta di ringraziarvi con le parole meravigliose che vi meritereste faccio schifo -.-

Ci tengo soprattutto a ringraziare Chiara (fallsofarc) la mia fantastica beta, che ha avuto una pazienza infinita con me ed ha fatto un lavoro eccezionale** Ancora non so come fa a sopportarmi, rimane un mistero da risolvere xD

Poi non posso che rispondere ad ognuna di voi per ringraziarvi di aver anche solo aperto la pagina della mia storia*_* Siete fantastiche, a tutte un immenso GRAZIE!

 

*Risposte alle recensioni*

 

fallsofarc: Tesoro non potevo che rispondere a te per prima*_* ormai non so più come dirti quanto apprezzo tutto quello che fai, senza il tuo preziosissimo aiuto e la tua immensa pazienza non avrei mai avuto il coraggio di postare >.<  Come faccio a ringraziarti in modo diverso dal solito e monotono “grazie”? Ci devo pensare, come ho già detto nei ringraziamenti sono davvero pessima xP Incominciò magari con un grandissimo “grazie infinite per tutto”, giusto per essere ripetitiva con i grazie ;P

Per quanto riguarda la storia, non sai quanto mi facciano sempre piacere i tuoi complimenti, sono davvero preziosissimi**  Sono contenta che il Pov di David ti piaccia, soprattutto perché sappiamo entrambe quanto è difficile immedesimarsi nei pensieri bacati di un maschio (senza offesa per la categoria ovviamente ù_ù) XD Da quel poco che ho letto del Pov di Ale però, ti assicuro che tu sei molto più brava di me anche in quello^^

Nicolas lo adoro da morire pure io xD per lui mi sono ispirata ad un mix fra i miei fratelli; il nome e l’essere viziato del più piccolo, e l’essere fighetto e lo stare sempre al telefono delle ore con la ragazza del più grande.  Ne è uscito un mostro! XD

Ti ringrazio davvero per avermi sostenuto così tanto in tutto Chia, ti voglio bene, un bacione enorme, Bec^^

 

 

rossy87: Rossy carissima grazie mille per essere passata a recensire, non sai quanto mi abbia fatto piacere leggere la tua recensione*_* I tuoi complimenti sono come la manna dal cielo, mi hanno resa felicissima e particolarmente isterica dalla gioia xD

Mi fa davvero piacere che il carattere di Lily ti piaccia e che tu sia riuscita ad immedesimarti in lei; l’hai inquadrata benissimo, lei è proprio così^^ e hai già anche intuito il fatto che si scioglierà parecchio più avanti ;P In questo capitolo si capisce cosa vogliono quegli uomini, spero di non aver reso poco credibile la cosa, non sono molto esperta di “gruppi criminali” xD sono una cittadina onesta ù_ù

L’idea del Titanic mi è venuta così, mentre mi guardavo il dvd; anche io lo amo da morire quel film, mi commuovo come una bambina ogni volta che lo vedo ç_ç Volevo trovare il titolo di un film d’amore che poi mi sarebbe servito più avanti, ma visto che in quanto a fantasia nei titoli scarseggio ho ritirato fuori un vecchio film xD

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa e soprattutto che l’entrata in scena di David sia stata gradevole xP

Al prossimo capitolo, spero che continuerai a seguire i miei sproloqui scritti, baci8, Bec =)

 

 

eulalia_17: Ciao Bea!!!!!Grazie infinite per la tua recensione, ho iniziato a saltellare per la stanza in modo assurdamente patetico dopo averla letta, ma immagino sia più che normale visto quanto mi è piaciuta**

Il biondino del banner si scopre più o meno chi è da questo capitolo e come avrai capito ha a che fare in qualche modo con quel gruppo di malviventi…e questo creerà un po’ di problemi, anzi direi parecchi…sono piuttosto sadica con i personaggi xD

Mi fa piacere anche il tuo amore per il verbo del titolo xD lo conoscevi già dalle elementari?o.o ti dirò, io nella mia ignoranza, ho scoperto solo da poco cosa vuol dire >.< e dire che faccio il linguistico, se la mia prof lo sapesse mi abbasserebbe quello straccio di 6 che riesco a prendere xD

Ti assicuro che l’abitudine alle tue recensioni deliranti, se sono tutte così stupende, ce la faccio più che volentieri^^

Grazie ancora per i complimenti e per la recensione, spero ti piaccia anche questo capitolo, baci8, Bec^^

 

 

xsemprenoi: Ciao Lucy!Sei stata davvero gentilissima a recensire, non so come ringraziarti*_* mi ha fatto tantissimo piacere la tua recensione^^

Lily ha un caratterino un po’ così, sì xP ci saranno parecchi battibecchi con gli altri per via di quella sua testardaggine, ma spero sempre e comunque di riuscire a farla sembrare un personaggio reale e non ”finto”.

Grazie infinite per i complimenti, mi infondono un sacco di autostima** io tendo ad essere abbastanza pessimista e autocritica xD

Spero questo capitolo ti sia piaciuto, se ti va fammi sapere che ne pensi, baci8, Bec (:

 

 

Emily Doyle: Oddio sì, mi è venuto un colpo! xD Pensavo sul serio di meritarmi una frase sul fatto che non sapessi scrivere, solo che leggerla ha avuto un effetto drastico sul normale battito cardiaco :P mi fa molto, ma molto piacere che la storia ti piaccia^^ Spero che questo capitolo non abbia smontato la tua opinione iniziale della storia e che non ti abbia deluso >.< Se ti fa piacere fammi sapere che ne pensi, accetto anche un altro fai schifo, giusto per avere un paio di infarti xD Grazie mille per aver recensito, baci8, Bec^^

 

 

TerryTheBest: Ciao Terry!^^  Grazie per essere passata a recensire, il fatto che tu abbia definito la mia storia bellissima mi manda in un brodo di giuggiole!!*_*  Sei stata davvero gentilissima, non sai come mi abbia fatto piacere leggerlo^^ Non pensavo che una parola come “bellissima” potesse associarsi alla mia roba scritta xP In questo capitolo succedono un po’ di cose in più, quindi in teoria dovrebbe essere meno noioso del primo, o almeno lo spero >.< mi farebbe molto piacere conoscere la tua opinione sullo svolgimento della storia e perché no, anche su David xD Grazie ancora, baci8, Bec^^

 

 

lilyjuve: Lily carissima!!** grazie per aver letto la mia storia e aver recensito*_* sei stata davvero gentilissima, grazie^^ beh, la tua storia mi sta prendendo proprio tanto, non potevo non recensirla (:  Sono già pronta a leggere il prossimo capitolo, ogni tanto guardo per vedere se hai aggiornato, sono troppo curiosa di vedere come andranno avanti le cose ;)

Sì, la vita di Allison è quella di una normale adolescente americana, al contrario di quella di David come avrai letto in questo capitolo :P E per loro, congiungere entrambi i modi di vivere così differenti sarà piuttosto problematico…

Purtroppo Angie non è stata rapita >.< non era affatto una cattiva idea, lasciare che succedesse xP dico purtroppo perché ho sviluppato una totale avversione verso di lei, anche se poveretta è un personaggio come un altro e non ha fatto niente di male xD

Mi serviva che Angie non ci fosse, così che Allison fosse da sola al ritorno. I suoi rapitori hanno colto la palla al balzo mentre la seguivano >.<

Victoria piace molto anche a me ;) così come il fatto che non ami essere chiamata Vicky, ogni piccola cosa del capitolo si collega poi a quello che succederà in seguito ;)

Spero che questo capitolo non abbia deluso le tue aspettative, mi farebbe piacere conoscere la tua opinione, soprattutto su David xD come ti sembra?

A presto, baci8ne, Bec (:

 

 

Trappy: Eleeee!!!!!!!!!!piango…di gioia ovviamente >.< è stata una piacevolissima sorpresa leggere la tua recensione*_* ho saputo che sei impegnatissima in questo ultimo periodo, perciò il fatto che tu sia passata nonostante tutto mi ha fatto immensamente piacere** grazie infinite^^

I tuoi complimenti mi commuovono sul serio e riceverli da te che stai scrivendo un autentico capolavoro è un onore*_*  Adoro Love Penalty e sto aspettando con ansia il capitolo 14 (io ho letto fino al 13 ç_ç) per vedere come si evolveranno le cose poi fra la mitica Ilia e quel gran pezzo di gnocco (quando ci vuole ci vuole xD) di Filippo :P Anche se devo ammettere che nemmeno Amir mi dispiace….è ardua la sfida >.<

Per quanto riguarda il biondino del banner…sei molto intuitiva cara perché ci hai quasi azzeccato ;) David, come spero si sia capito dal capitolo, fa parte di un altro diciamo “clan”, non di quello che ha rapito Allison.

Non so davvero come ringraziarti per la pubblicità, sei un tesoro** ora che ho capito come cavolo funziona l’html ho intenzione anche io di mettere il link alla tua storia, ci tengo davvero^^

Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non ti abbia deluso ;) a presto, un bacione, Bec =)

 

 

pirilla88: Ciao Vale!!!^^ Grazie mille per essere passata a leggere, la tua recensione mi ha

fatto immensamente piacere*_*

Sono sicura che Chiara avrà esagerato descrivendo la mia storia, lei è sempre troppo buona :P Io definirei più una “storiella” la mia >.<

Grazie per i complimenti, sono contenta che il finale della storia ti abbia incuriosito, l’ho lasciato in sospeso proprio perché speravo che un pochino invogliasse a leggere il prossimo, un po’ come questo xD

Se ti fa piacere, fammi sapere che ne pensi di questo cap, a me ricevere opinioni mi riempie sempre di gioia** A presto, baci8, Bec =)

 

 

Ok, finiti i miei discorsi senza senso, non posso che ringraziare di nuovo tutte quante per i vostri commenti, grazie, grazie, grazie** e ringrazio anche le 12 meravigliose persone che hanno inserito la storia fra i preferiti e le 15 altrettanto fantastiche che l’hanno inserita fra le seguite, grazie**

 

Volevo aggiungere come ultima cosa, ma estremamente importante; il link a due storie stupende che di sicuro conoscete anche voi ;)

Parlo di Secretly e di Love Penalty, due capolavori di fallsofarc e Trappy che di sicuro avete già letto, ma che ci tengo comunque a pubblicizzare, casomai passasse un nuovo lettore, perché meritano davvero di essere lette ;)

 

SecretlyLove Penalty

 

Ultimissima cosa, saprete di già anche questo, ma ci tengo tantissimo a linkare un forum che è stato aperto da poco in onore della bellissima Secretly**

Qui

Se non siete registrati a forumcommunity, farlo è semplicissimo, sicuro e veloce ;) e potrete mettervi in contatto con l’autrice che è gentilissima e disponibilissima a rispondere alle vostre domande^^ 

 

Ok, ho finito, ma quanto parlo???!o.o magari parlassi così anche nelle interrogazioni xD lì sto zitta, chissà perché….-.- A presto, baci8, Bec =)

 

PS: Se volete vedere i volti dei personaggi potete andare sul blog che ho creato apposta (sempre con l’aiuto della mia beta :D) Qui

 

 

 

 

   
 
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