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Autore: Cassie chan    02/11/2009    12 recensioni
ATTENZIONE: non tiene conto degli eventi del settimo libro...!!Sono passati alcuni anni dalla fine della guerra, ed Hermione Jane Granger vive estromessa dal suo mondo, quello della magia, a causa di una condanna ricevuta tempo prima. Fidanzata delusa, disoccupata cronica, cinica perenne, Hermione ormai dispera dell'arrivo del principe azzurro. Ma quando arriva, non è facile riconoscerlo nelle fattezze affascinanti ma DECISAMENTE irritanti di Draco Lucius Malfoy, specie se babbano anche lui... ma la vita è decisamente strana e può anche capitare che ci si imbatta in una piccola fiaba, proprio quando si credeva di vivere in un incubo...:) PUBBLICAZIONE CAPITOLO 51 : 14 LUGLIO 2020
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Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lavanda Brown, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE "HAVE A LITTLE FAIRY TALE" SAGA. ' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Capitolo 18 – Searching for our dreams

Capitolo 18 – Searching for our dreams

 

Quando arrivo al 76 di Lancaster Road, so razionalmente di non aver fatto molti metri dal locale, eppure ho il cuore in gola e il viso in fiamme.

Il respiro mi manca e mi appoggio stancamente al muro, cercando di riprendere fiato; sollevo lo sguardo e il numero 76, scritto in eleganti lettere dorate, brilla beffardo nella luce del primo mattino. Una parte della mia mente è ancora cosciente e non anestetizzata dalla corsa folle che ho appena fatto, e mi chiede in tono ovvio ma necessario che diamine ci faccia qui, alla ricerca di una donna che non ho mai visto e che nemmeno conosco.

Anche se trovassi Rachel, lei non potrebbe mai rispondermi alle domande che davvero mi stanno a cuore.

Fosse anche una donna estremamente indiscreta ed indelicata, e mi raccontasse tutta la sua storia con Draco, lei non potrebbe mai darmi quella pace che cerco.

Perché la verità è che io voglio che Rachel mi svuoti dentro.

Prenda tutto questo bell’incendio che mi corrode l’anima e me lo geli su stesso, magicamente, dicendomi una qualsiasi cosa che mi faccia smettere di pensare a Draco. Lei mi occhieggia da ogni vetrina, da ogni passante, da ogni riflesso, e pretende che io sciolga questo mistero. E io corro alla ricerca di una medicina a questa stupida follia che sembra avermi preso in questi ultimi giorni. Lei… mi sembra la sola che possa darmela.

Mostrandomi ciò che non ho avuto… e che non avrò mai…  la mia mente ritornerà in sé e mi prenderà di peso, per farmi tornare sulla retta via.

Tornerò quella di sempre, no? È sempre andata così, non mi sono mai crogiolata in amori impossibili e storie tormentate.

Sapevo di poter avere Ron e l’ho avuto. Stessa cosa con Dean.

Innamorata o meno, quando capivo che un determinato ragazzo non mi era indifferente, valutavo le possibilità che potevo avere, e, se ragionevoli, andavo avanti. Anche se sembrava difficile, anche se le cose andavano male, anche se tutti mi dicevano di lasciar perdere… dentro di me, quel sillogismo perfetto reggeva sempre.

Avevo prove, teoremi, dimostrazioni logiche ed incontrovertibili. Avrei potuto filosofeggiare per ore, sorda a qualsiasi richiamo ad essere realistica.

Ero fatta per stare con Ron. Avrei imparato ad amare Dean.

E niente mi poteva far cambiare idea.

Con Draco, no.

La mia mente fa corto circuito da settimane ormai. Io so che non posso averlo, eppure il mio cuore o qualsiasi cosa sia imbavaglia la mia mente… e non smetto di pensare a lui. A conti fatti, anche se sembra assurdo, la sola che mi possa davvero salvare è Rachel Leigh.

Raccontami del vostro amore grande, immenso, incomparabile, e dammi la prova che lui non proverà mai niente di simile, per nessuna, tantomeno per me.

Mostrami come sei bella, Rachel, compari ai miei occhi come una dea su uno scranno dorato; fammi sentire che lui, al tuo confronto, mi guarderà sempre con disprezzo.

Dammi il sollievo di un teorema ineccepibile. Una cosa che imparerò con un po’ di lacrime, ma di cui riconoscerò sempre l’inoppugnabilità.

Come quando andavo a scuola… faticherò, suderò, mi dispererò, ma alla fine ne sarò persino soddisfatta. Mi glorierò di me stessa. E sarà tutto dannatamente facile.

Dammi questo, Rachel, per favore. 

Il portone del numero 76 è un raffinato portale di legno rossiccio, con vetri colorati di verde e giallo, per maniglia un grifone intrecciato. Sorrido, che sia di buon auspicio?

Un palazzo elegante, insomma, adatto ad essere la casa di una modella. O di Summer Layton.

Effettivamente lei e Rachel non hanno lo stesso cognome… saranno lo stesso parenti? O solo amiche? Compagne di casa?

Spio discreta attraverso i vetri che, oscurati, però non permettono di vedere all’interno. Maledizione… che, poi, che cosa volevo vedere? Non penso che Rachel se ne stia nell’atrio ad aspettarmi… ammesso che abiti ancora qui… sinceramente, ora che ci penso, ne dubito.

Una cosa è che la sua casa, forse, è la stessa di Summer… una cosa è pensare che Rachel effettivamente sia ancora qui. In fin dei conti, non ho mai sentito nemmeno parlare di una coinquilina di Summer… quindi una cosa esclude l’altra. O qui ci abita Rachel o ci abita Summer.

E sulla seconda tesi sono sicura… inoltre, se ci rifletto su, se abitasse qui, perché non è mai venuta al Petite Peste, anche se è ad un passo, a trovare Draco?

D’accordo, questo ci può anche stare… potrebbero aver litigato o miriadi di altre cose.

Ma, se davvero la mia supposizione è esatta e lei è la mamma di Serenity, perché non viene mai da lei?

Evidentemente non è più qui, che abita. Forse si è trasferita per lavoro… facendo la modella è altamente probabile, e ha lasciato il suo appartamento a Summer, forse una sua parente. Ed ha affidato Serenity a Draco, che la cura in sua assenza. Cosa logica se Draco è il papà di Serenity.

Ma allora perché non dirlo, fingere che sia sua sorella?

Che senso avrebbe? E poi perché Harry, il Ministro della Magia, avrebbe il potere di togliergli Serenity?

Le cose, come sempre, non tornano… paradossalmente, la sola cosa che torna è che Rachel, ragionandoci bene, quasi sicuramente non è qui.

Scorro velocemente il citofono dorato e le targhette dei nomi dei condomini. Al numero dell’interno 15, come immaginavo, c’è scritto solo Summer B. Layton.

Nessuna traccia di Rachel.

E se poi non avesse mai vissuto qui? In fondo la cartolina era per Danny…

Ora che ci penso, è stato davvero idiota venire qui… che diamine mi è preso? Sono venuta solamente a vedere un portone a vetri, probabilmente ottocentesco, e a farmi paranoie. Sospiro, sto davvero perdendo il cervello. Ora ci manca solo che esca anche Summer così faccio una doppia figuraccia.

Anche se… già che sono qui… potrei chiedere di Rachel a qualcuno… in ogni caso, sia per Summer o per Draco, può darsi che comunque sia venuta qui qualche volta.

Magari c’è un portinaio o qualche vicino che se la ricorda… se poi davvero viveva qui, è altamente probabile che sappia chi sia.

Almeno non ho perso del tutto tempo. Forse mi sanno dire dove posso trovarla.

Con un profondo sospiro, apro la porta spingendola piano ed accostandola subito dopo. Mi accoglie un grande androne, che conduce ad una monumentale scala di marmo nero e bianco, corredata di corrimano dorato. Proprio di fronte a me, una scrivania color ebano dove una donna anziana in livrea verde legge distrattamente una rivista.

Appena sente la porta aprirsi, solleva lo sguardo e mi guarda curiosa, inclinando la testa di lato.

Mi avvicino, appoggiandomi alla scrivania, sussurrando per paura che qualcuno, tipo Summer, mi senta.

“Chiedo scusa…” domando educatamente, schiarendomi la voce “Vorrei sapere se per caso conosceste una ragazza di nome Rachel Leigh… non sono sicura che abitasse qui, ma penso che ci venisse spesso…”. Fatta così, la mia domanda sembra ancora più stupida di quanto non lo fosse già nella mia testa.

Per fortuna, la signora sorride calorosamente e mi guarda tranquillamente, sgranando i grandi occhi azzurri: “Certo, la signorina Leigh… siete una sua amica?”.

“Diciamo di sì…” sorrido un po’ triste “Abbiamo degli amici comuni e mi piacerebbe rintracciarla… abita qui?”.

La signora nega con il capo: “No, signorina… o almeno non abita più qui da qualche anno… viveva all’interno 15…”.

Come immaginavo… lo stesso di Summer…

“Capisco… e non saprebbe dirmi dove posso rintracciarla?” chiedo ansiosamente.

Lei ci riflette un pochino, grattandosi pensosamente la guancia sinistra, poi dice incerta: “Non saprei, la signorina Leigh se ne andò all’improvviso… non ci salutò nemmeno, da un giorno all’altro prese e se ne andò… venne un camion a prendere le sue cose… io non la rividi più. Mi disse tutto il signor Ryan…”, la signora si illumina per poi dirmi: “Ecco potrebbe chiedere a lui…!”.

Ecco, ovviamente. Come volevasi dimostrare, Draco frequentava molto questo posto. Evidentemente veniva a trovare Rachel… come tuttora sicuramente fa con Summer. Ovvio che Danny Ryan sappia tutto di Rachel. Peccato che sia l’ultima persona con cui vorrei parlare al momento.

Fingo indifferenza: “Il signor Ryan? Come mai la conosce?”. Non preciso se io lo conosco a mia volta, sperando che lei ci caschi, smaniosa di parlare.

Per fortuna ci prendo.

“Il signor Ryan era il fidanzato della signorina…” dice lei, ammiccando “Mai vista coppia più bella… lui, poi, è un bellissimo giovane. Biondo, occhi azzurri, un principe da favola… e lei, Rachel… una modella, figurarsi. Erano bellissimi assieme…”.

Anche questa mia supposizione, era corretta.
“Erano? Non stanno più assieme?” chiedo con un filo di voce.

“No, signorina… quando Rachel andò via, non vidi il signor Ryan per parecchio tempo, credo che sia stata una brutta rottura. Ritornò mesi dopo con un’altra ragazza, la signorina Layton, l’attuale affittuaria dell’appartamento 15… ma non rimane mai qui, come prima. Insomma, signorina, detto in confidenza, non credo che sia la stessa cosa. Con Rachel, rimanevano qui giorni e giorni, senza uscire mai… con la signorina Layton, va sempre via poco prima dell’alba…”.

“Capisco…” mormoro a bassa voce “Quindi lui veniva spesso da Rachel?”.

“Spessissimo…” sorride lei, e io mi sento sempre peggio “Se mi lascia il suo nome, posso dire al signor Ryan che è passata… dovrebbe scendere tra poco…”.

Sgrano gli occhi terrorizzata: “E’ qui?!”.

La donna annuisce, dicendo che è di sopra con la signorina Layton.

Stupida! È vero, Draco era uscito con Summer… perché non mi è venuto in mente che potevano anche essere qui?

Dannazione…

Non ho cavato granché da questa conversazione, solo che effettivamente Rachel era la fidanzata di Draco e che si sono lasciati in maniera improvvisa e prevedibilmente dolorosa. Rachel non vive da tempo qui e il suo appartamento è quello di Summer. Cose che insomma avevo già abbondantemente intuito.

Adesso è decisamente meglio che me ne vado.

Faccio per salutare la signora, ma una voce interrompe il mio intento.

Non è la voce che temevo di sentire, ma diciamo che è lo stesso una voce che avrei preferito non sentire.

“Che ci fai qui, tu?! mi ferisce le orecchie una vocetta stridula, amplificata dall’eco dell’androne. Ovviamente Summer. Sollevo leggermente lo sguardo per guardarla scendere regalmente le scale, come se ci fosse nata sopra. Quell’eleganza innata, di cui parlavo, Summer la manifesta in ogni cosa che fa; eppure ha l’espressione del viso aggrottata in una smorfia arrabbiata. Questa espressione è comunque precedente ad avermi visto.

Si sa che lei non è che salti di gioia quando mi vede, ma generalmente, qualora sia per me, ci vuole un bel po’ per farle assumere quella faccia.

Ci deve essere stato un riferimento alla festa, che è andata bene anche senza di lei, oppure una risatina trattenuta di qualcuno che evidentemente crede a Seth e al bacio tra me e Draco. Cosa che, penso, nonostante tutto, sia arrivata alle sue orecchie.

Ma, se questi accenni non ci sono stati, di solito tende ad ignorarmi per non darmi troppa soddisfazione. Ciò, con mia somma gioia, ovviamente.

Perciò, credo fermamente che adesso non sia direttamente arrabbiata con me solo perché le sono capitata di fronte.

E la cosa mi si conferma, quando vedo scendere Draco.

Senza volere, mi incanto come sempre a guardarlo, lui che è sempre così dannatamente bello che vorrei cavarmi gli occhi pur di smettere di fissarlo.

Sempre con quel viso annoiato in modo elegante, sempre con i capelli biondi spettinati in modo raffinato, sempre con quel fisico da nuotatore che non so come faccia a mantenere, sempre con gli abiti studiati per farlo apparire perfetto. È ovvio che doveva essere bellissimo vederti accanto a Rachel…

Ancora mi sento, al pari di quella ragazza sconosciuta e di Summer, che comunque ho di fronte, maledettamente sbagliata in qualsiasi contesto che riguardi lui.

Mi stringo timidamente nelle spalle, abbassando gli occhi e sfuggendo dalla sua vista, l’eco del profumo della ciliegia che sento fino nelle ossa e che quasi temo lui possa sentire.

Mentre lo guardo scendere e fermarsi sullo stesso gradino di Summer, mi chiedo distrattamente perché la portinaia non ha pensato che fosse bellissimo anche vederlo accanto alla sua attuale fidanzata: sono biondi tutti e due, eleganti tutti e due, bellissimi tutti e due, e fanno decisamente un bel quadretto.

In cima a quella scala, adesso, immobili, con la stessa espressione sul volto di disgusto, mentre guardano me, sembrano due altolocati nobili di qualche prestigioso casato perduto.

Eppure

Arriccio il naso quasi con fastidio a quel pensiero.

Non so come e non so perché, ma effettivamente per loro due userei la parola quadretto, non coppia.

Qualcosa tra Draco e Summer sembra sempre sbagliato, come se fossero attaccati assieme e costretti a stare vicino. Mi danno sempre l’idea di una cosa che sta assieme solo per una costrizione, eppure sono così belli… ma è come se, dentro, questa bellezza loro non la condividessero.

Quella bellezza che, invece, sembrava trasparire come un’aura luminosa da Rachel e che, dalle parole della portinaia, desumo avvolgesse anche Draco.

Draco, già… appena è sceso, sembrava annoiato, tremendamente stanco. Come uno che avesse appena finito di litigare e si rassegnasse che non potrà mai essere diverso da così… e vedendo come sta Summer, probabilmente hanno litigato davvero.

Poi ha sollevato lo sguardo e mi ha visto. Sgrana gli occhi, forse non capacitandosi di vedermi lì, in quello che deve essere adesso, come tre anni fa, il suo nido d’amore.  “Granger…” sibila scontroso, finendo di scendere le scale “Lo stalking è perseguibile penalmente, spero che tu lo sappia, visti anche gli studi che stai conducendo…”. Fa un sorriso melenso, guardandomi di sbieco, alludendo ovviamente all’esame di legge che dovrò sostenere a breve.

Sembra quasi temere la mia presenza qui, in questo palazzo dove riposano parte dei suoi ricordi con Rachel.

Mi vede estranea a tali ricordi e magari vuole che me ne vada per non profanarli ulteriormente.

Vorrei farlo, andarmene, ma resto bloccata come un’idiota. Pensa, Hermione, pensa…non posso nemmeno inventare granché balle con la portinaia che ascolta avida e curiosa, ora che ha anche visto che stranamente il ragazzo di cui fingevo un’assoluta non conoscenza, si è appena rivolto a me.

“Eccoti! Accidenti!”.

Mi volto verso la direzione della voce, che sembra provenire dal portone d’ingresso.

Seth. Con Serenity.

Al momento non mi soffermo sul motivo per cui sia qui, mi sembra soltanto di sentire un coro celestiale accogliere il suo arrivo. Qualcosa tipo “Alleluiaaaa…”.

“Ti ho detto che non era qui che si fermava la navetta! Ma no… dovevi chiedere per forza!” mi urla con voce arrabbiata.

Ma che diamine dice?! Boh, questo è scemo forte… poi, mentre avanza verso di me, dando le spalle alla scala e quindi a Draco e Summer, mi strizza l’occhio.

Sorrido, ma certo… sta fingendo per reggermi il gioco. Non voglio sapere perché mi abbia seguito, ma, santo cielo, meno male che l’ha fatto.

Anche la portinaia deve aver inteso qualcosa, forse intravedendo il cenno di Seth, perché dice compita a Draco: “La signorina mi ha chiesto delle informazioni, signor Ryan… ma stava andando via adesso… le serviva qualcosa?”.

La vorrei baciare questa signora! Sorrido anche a lei a trentadue denti, affrettandomi a replicare: “La ringrazio, signora… davvero…”.

“Si figuri, per così poco” mi dice lei, facendomi un largo sorriso.

Non so questa donna che abbia capito di sta faccenda, ma al momento poco importa.

“Navetta?” chiede Summer, scendendo le scale ed avvicinandosi a Seth. Stranamente, la vedo anche chinarsi all’altezza di Serenity ed accarezzarle distrattamente la guancia. La piccola si ritrae confusa, esattamente come diventiamo anche io e Seth.

Insomma, lo sappiamo che Summer e Serenity non si incrociano mai, se non per lo stretto necessario: io e Seth, oltre Draco ovviamente, ci occupiamo di lei, Summer declina sempre elegantemente l’invito, scappando nella direzione opposta. E non parliamo solo di cambiarle il pannolino o cose simili, altrettanto disgustose, ma anche di coccolarla, uscirci assieme, portarla in giro a fare spese, cosa che forse potrebbe anche piacerle.

Summer di solito non degna Serenity di uno sguardo, se non quando Draco è presente.

Ma anche allora, fa lo stretto necessario e poi se ne scappa.

Che adesso le faccia da sola una carezza, è una cosa alquanto strana… decisamente, deve essere successo qualcosa tra quei due. Getto un’occhiata in tralice a Draco e lo vedo sospirare lievemente… boh… evidentemente devono aver litigato sulla cura della bambina. Forse ha rimproverato Summer perché non la cura abbastanza e lei sta cercando di rimediare. Forse Rachel voleva che anche Summer si occupasse della piccola, in sua assenza, chissà…

Di malavoglia, Seth spiega a Summer che stavamo per prendere la navetta per Wonderland.

“Ok, allora veniamo anche noi…” replica Summer, convinta, rialzandosi in piedi.

“Che cosa?!” chiediamo io e Seth, sconvolti, guardandola male. Deve essere uno scherzo… ok, stiamo calmi… ma che stiamo calmi e stiamo calmi!! Ho fatto di tutto per evitare Malfoy e adesso per colpa di questa sciroccata, che chissà che diamine ha oggi, io ci devo passare tutta una giornata assieme!!

Ma siamo matti?!

Non esiste al mondo, che diamine!

Loro andranno a Wonderland, ma io me ne tornerò a casa… a studiare, a fare supposizioni su Rachel, a contare quanti cereali ci sono in una scatola, a pomiciare appassionatamente con Trey, qualsiasi cosa tranne che stare lì con Draco Lucius Malfoy! Mi gettassi anche per terra a piangere come una bambina di cinque anni o mi strappassi le vesti in preda ad una crisi mistica improvvisata, IO NON CI ANDRO’ MAI!!! Me ne strafrego!! No, no e no…

“Mi sembra una buona idea…” sento Draco dire, scendendo le scale a sua volta ed avvicinandosi con Summer all’ingresso. Mi getta un’occhiata storta, evidentemente aspettandosi che io dica che non ci vado più. Idiota, non che non ci va lui! Io devo inventarmi una scusa su due piedi!!

“Ehm…” inizio, schiarendomi la voce “A questo punto, visto che siete così tanti a controllare Serenity, penso che me ne tornerò a casa…”.

“Dov’è che te ne torni tu?!” mi minaccia Seth, prendendomi per un braccio, per poi mugugnare nel mio orecchio: “Io non ci resto con questi due a fare la parte del terzo incomodo! Mi devi un favore, ricordi?! Ora saresti nel pieno dell’interrogatorio sulla violazione della dimora della divina Summer se non fossi intervenuto…!”.

“… e non mi avessi seguito…” borbotto a bassa voce, mentre Summer e Draco prendono in braccio Serenity.

La portinaia alle nostre spalle continua ad ascoltare avida, per lei questa scenetta deve essere meglio di una puntata di Beautiful. Mi allontano con discrezione, afferrando Seth per un braccio, poi insisto: “Mi hai seguita! Cosa che fa crollare la bontà del tuo intervento!”.

“Inezia di poco conto! Ora mi devi sto favore!”.

“Ma scusami non puoi farli andare da soli?!”.

“No! L’idea è la mia! E poi non voglio lasciare Summer a Danny!”.

Ma Danny è di Summer!”.

“Fin quando non hanno la fede al dito, gli uomini sono del demanio pubblico!”.

“All’animaccia tua!” commento menandogli una gomitata nelle costole “Ti ricordo che io sono entrata nella camera di Danny al posto tuo!”.

E io adesso ti ho letteralmente salvato la vita, quindi zitta, oppure dico a Summer di te e Danny e del vostro bacio appassionato!”.

“Non oseresti…” sibilo arrabbiata, guardandolo male, gli occhi ridotti a fessure. Mamma mia, se Summer ha la conferma di quello che pensa, credo che mi ammazzerebbe nel sonno per poi tagliare a pezzi il mio corpo e metterlo in una valigia. E credo che, al momento, Draco Lucius Malfoy non la denuncerebbe nemmeno per occultamento di cadavere… alzerebbe un sopracciglio, chiedendole soltanto di seppellirmi abbastanza lontano per non essere disturbato dal fetore del mio corpo in decomposizione.

“Oh sì che lo farei…” replica Seth deciso, sogghignando “Sottovaluti quanto odi quell’arpia di Summer…”.

Sbuffo calorosamente con il naso: “Me la pagherai, atrocemente, Green… la prossima volta che ti verrà il complesso del tuo alluce troppo grosso alle cinque del mattino, non ci sarà nessuno a consolarti…” concludo minacciosa e soddisfatta.

Lui sbianca un po’, poi tenta di farsi coraggio e dice: “Sopravvivrò…”.

“Farai bene a ricordartene…” lo minaccio con una spallata “I traditori finiscono dritti nelle fauci di Lucifero! Accanto a Giuda, Bruto e Cassio!”.

“Non sono un traditore…” mugugna lui “Sta cosa è capitata! E poi tu stamattina mi hai detto solo che non volevi stare troppo con Danny, non con Danny & Summer…”.

“E giustamente!! C’è un’enorme differenza…!” replico sarcastica e gli pesto il piede, per poi allontanarmi elegantemente.

Pure sto pazzo ci voleva!

Mi avvicino cautamente alla coppia bionda. Entrambi inarcano un sopracciglio, nel vedermi riavvicinarmi, mentre Serenity ride felice, divincolandosi da Summer per venirmi in braccio. Che tenera… in fondo non è tutto così male. Malfoy o no, questa forse è una delle ultime giornate che posso passare con Serenity. Quindi chissene di lui e di Summer… quest’ultima mi sta guardando con odio puro, evidentemente irritata dalle manovre della bambina che dimostra di non adorare la sua compagnia. Draco, invece, guarda entrambe con espressione indecifrabile, poi lo vedo alzare gli occhi e prendere Serenity dalle braccia di Summer che lo guarda contrariata.

Si avvicina a me e mi porge la bambina: “Devi venire anche tu…” mormora con voce insofferente “E’ troppo piccola per capire chi conviene frequentare e chi no…”.

Lo odio decisamente. Lo odio.

Prendo in braccio Serenity ed annuisco con il capo, poi mi allontano con Seth alle calcagna.

Almeno non ho dovuto dire io che venivo, una soddisfazione almeno l’ho avuta!

Serenity mi guarda dubbiosa, mentre usciamo dal portone, e tento di rassicurarla con un sorriso, sta bambina ha peggio di due antenne in testa…

“Tranquilla, piccola…” le sussurro in un orecchio “La mia promessa è sempre valida…”.

Lei sorride ancora, quasi come se avesse capito, anche se ne dubito.

Getto un’ultima occhiata al palazzo, mentre anche gli altri escono. Sento lo sguardo di Draco addosso, quindi mi affretto a riprendere a camminare.

Ma è come se ormai gli occhi di Rachel li avessi sempre addosso.

Da dovunque ella sia, ne sento quasi la presenza asfissiante tutto attorno a me. E, sebbene non lo capissi prima, anche attorno a Draco, Summer e Serenity.

Chiunque tu sia, Rachel… e dovunque tu sia… ora sembra quasi che ti diverti a giocare con le nostre quattro vite.

A giocare con gli occhi di Serenity per renderli uguali ai tuoi. Con i gesti di Summer per farli assomigliare ai tuoi. Con i ricordi di Draco per renderli solo tuoi.

E con i miei pensieri… perché sei tu la chiave di questo mistero. Ed ora essi, i miei pensieri, sono stranamente tutti tuoi.

 

 

 

“Non vuole che tu te ne vada, comunque…”.

“Scusami, Seth, non ti stavo ascoltando…” borbotto, asciugandomi il sudore dalla fronte “Sto jingle è davvero irritante…”.

Cavolo, sono venti minuti che sono a Wonderland, e già la odio! Sta musica demente che fa da colonna sonora al parco, la ripetono trecento volte al secondo. Mi dà davvero la nausea… e poi la gente! La gente, dannazione! È tutto pieno! Credo di star diventando misantropa a furia di stare con Malfoy…

Siamo in coda già da dieci minuti per salire sulla giostra dei cavalli. Lo ammetto, è uno splendido carosello dorato a due piani che i più piccoli guardano avidamente, compresa Serenity che è muta da quando ci siamo avvicinati. Sorrido mentre vedo le luci colorate inseguirsi pazze nei suoi occhi azzurri, e tento di ignorare che sono sempre stramaledettamente uguali a quelli di Rachel.

Sto cercando di non rovinarmi la giornata. E la vita, insomma.

Perché, comunque, questa faccenda non mi riguarda.

Ora… e tra un po’… perché, tra qualche settimana, per fortuna, la mia vita e quella di Draco si separeranno ancora, come sempre doveva essere.

E credo che saperne quanto meno possibile anche di questa donna, sia la cosa migliore.

“Stavo dicendo…” ripete lui pazientemente, gettando un’occhiata discreta alle nostre spalle, dove Draco e Summer sono seduti su una panchina, dato che non ne volevano sapere di salire su questa giostra “… che Danny non vuole che tu te ne vada…”.

Sussulto, restando immobile per qualche secondo, basta che nomini quel nome e già io mi scollego completamente dal reale. È come se mi prendesse in pieno una folata di vento, riducendomi gli occhi a due fessure, annebbiandomi la mente della polvere di mille pensieri e ricordi. Quel nome, sia esso Draco o sia esso Danny, è così piccolo… eppure, mi riporta a centinaia di migliaia di cose diverse. Odio, rancore, rabbia, fastidio, rimorso, compassione, tenerezza, meraviglia… ed infine questa cosa dentro che non mi lascia mai in pace, qualsiasi cosa essa sia.

“E da dove avresti ricavato questa tua tesi?” chiedo, fingendo il disinteresse che non ho.

“Per cominciare, sono giorni che se ne sta zitto e per conto suo…” inizia Seth ad enumerare mentalmente, contando sulle dita “E stamattina davvero era intrattabile… la scena del bagnoschiuma non è stata normale…”.

Abbasso gli occhi e mormoro: “Non era per me, Seth… stai proprio tranquillo su questo…”.

Lui mi guarda curioso, senza capire, ma non mi chiede nulla e gli sono abbastanza grata mentalmente. Distraggo la mia mente dal pensiero di Rachel, guardando ancora quanta gente manchi per quando tocchi a noi salire.

Intanto Seth prosegue: “Comunque al di là di questo, è diverso, Danny è diverso… e credo che c’entri con il fatto che tu te ne vada, non l’ho mai visto così… e credo che anche Summer se ne sia resa conto…”.

“Summer?” chiedo perplessa “Queste cose le vedi solamente tu… perché io non le vedo, scusa?”.

“Perché tu sei tu…” risponde Seth ovvio, roteando gli occhi “Non mi dire che non ti sei accorta che Summer è strana oggi? Troppo attaccata a Serenity per esempio…”.

Annuisco con il capo, fin qui c’ero arrivata. Non vedo che c’entri io, però.

“E non ti chiedi il motivo?” mi chiede, mettendomi una mano sulla schiena e sospingendomi leggermente, dato che è arrivato il nostro turno.

Meditabonda, salgo su un cavallo di legno, completamente ricoperto di fermagli dorati, fiocchi rosa ed argento. Serenity gorgheggia felice e distrattamente la sistemo davanti a me, mentre poggia le manine sulla testa del cavallo, saltellando quasi come una vera cavallerizza. Seth invece rimane in piedi, accanto a me, poggiandosi con un fianco al collo dell’animale finto.

Dopo un po’, rispondo dubbiosa: “Me ne posso anche chiedere il motivo, ma non lo immagino…”.

Mentre il giro inizia, Serenity ride ancora contenta, aggrappandosi al collo del cavallo, ed anche io mi sistemo meglio ascoltando Seth.

Seth guarda distrattamente attorno a sé e, quando la rotazione ci riporta al punto di partenza, dice con un sorriso: “Guarda…” e con il capo indica il punto dove abbiamo lasciato Draco e Summer. Mi volto e lo vedo con lo sguardo puntato verso di noi, sparisce nella girandola colorata del mondo fuori da questo carosello.

“Sta guardando Serenity…” commento stupidamente, guardandolo storto.

Seth scrolla il capo, ripetendo: “Non sta guardando Serenity… sta guardando te con Serenity…”.

“Perché?” sussurro, l’assurda melodia che ci circonda che assorbe le mie parole, ma lui le sente lo stesso.

Mi dice semplicemente: “Lo sai perfettamente, Herm… la sola donna che potrà mai avvicinarsi a lui, dovrà sempre passare per Serenity… e la prima sei tu…”.

La giostra gira ancora e sono ancora lì davanti a lui, curiosamente mi viene da sorridere. La magia di questa giostra è che posso tornare sempre a guardarlo senza sentirmi di colpa, senza doverlo negare. Mi riservo la sua immagine negli occhi, prima che mi diventi ancora estraneo il suo volto. Poi passano ancora altri colori, e poi di nuovo lui.

E quasi le parole di Seth mi convincono davvero, quasi davvero sento che sta guardando me con Serenity.

Quasi distinguo un sorriso sulle sue labbra sottili, quasi vedo i suoi occhi rischiararsi.

E quasi, suicida, mi dico convinta che vorrei stare per sempre qui, sospesa in questo momento, per sentire sempre i suoi occhi come velluto sulla mia pelle.

Fosse per qualsiasi motivo del mondo.

Fosse anche perché, semplicemente, io voglio bene a Serenity e lui non la vuole privare di me.

Come ha fatto prima.

Non mi importa… come questi colori che vorticano attorno a me, io mi sento splendente di sfumature che sono state disegnate solo su di me.

Splendente di quello che Seth mi dipinge.

Poi il giro finisce… la testa smette di vorticare. E Draco viene a prendersi Serenity e la porge a Summer che la prende in braccio, possessiva.

Lui ancora non mi guarda nemmeno in faccia.

E resto sola con Seth, spogliandomi ancora della carta color caramella di un’illusione che lui mi ha plasmato addosso.

“Seth…” bisbiglio mentre Summer e Draco si allontanano “Non farlo mai più… ti prego…”.

Lui si preoccupa e mi si avvicina premuroso, toccandomi una guancia. Si spaventa quando la ritrae bagnata.

“Herm, cosa c’è?”.

Sollevo gli occhi, cercando di frenare le lacrime che cadono a precipizio, e lo fisso negli occhi con decisione: “Non dirmi più queste cose, Seth… io, non posso più sopportarlo…”, abbasso gli occhi mentre lui mi guarda dispiaciuto e dice: “Perché? Lo odi a tal punto da non sopportare qualche mia riflessione innocente?”.

Mi sembra quasi arrabbiato, e a quel punto so che non posso più trattenermi. Come se mi stessi disgregando in mille briciole inconsistenti, il mio proposito della mattina è andato a farsi benedire, lo so mentre già penso la risposta che sto per dargli, mentre mi auguro di odiare Draco, quando ormai non lo faccio più.

Lo sorpasso bruscamente, mettendo qualche passo tra me e lui e dandogli le spalle.

Non ho il coraggio di guardarlo in faccia, non voglio leggere dolore o rabbia o qualsiasi altra cosa a ciò che sto per dire.

Una parte di me, una estremamente codarda, mi dice che l’ha voluto lui. Ed una parte di me… Bè credo che mi stia maledicendo… ma è già tutto maledettamente difficile, senza che ci si metta anche lui. E deve capirlo.

In un sussurro, dico solamente: “Stamattina mi ha chiesto la verità, Seth… sul perché vado via… e io ti ho mentito. Avrei continuato a farlo se tu non mi avessi detto queste cose adesso, perché non voglio perderti come amico. Ma la verità è diversa…”, sospiro profondamente prima di proseguire: “…non me ne vado perché odio Danny… me ne vado proprio perché ho smesso di farlo…”.

“Nel senso che…?” mi chiede allora lui, dopo qualche attimo di silenzio.

“Nel senso che… non lo so, Seth…” rido amaramente, girandomi alla fine. La sua faccia non è straziata dal dolore, è solo curiosa e scioccata.

“Ti sei innamorata di lui?” sussurra lui, guardandomi in viso.

“Certo che no!” erompo scandalizzata, facendo un passo indietro, asciugandomi le lacrime con la manica della camicia.

Ma non ti è indifferente…” mormora Seth, avvicinandosi a me “E questo, per te, è così terribile?”.

Rifuggo il suo sguardo, guardando altrove, apparentemente ipnotizzata da un bambino che si dimena per avere dello zucchero filato.

Annuisco con il capo, semplicemente: “Non volevo che tu lo sapessi… ma diciamo che mi ci hai costretto…”.

“Herm, tesoro…” mi fa lui, avvicinandosi ed abbracciandomi “Non ti devi preoccupare, piccola… puoi parlarmi liberamente… e comunque il mio pensiero lo sai… ma se questo ti fa male o ti impedisce di essere serena, non ne parlerò più…”.

“Grazie” lo abbraccio a mia volta, è meraviglioso avere un amico come lui. Davvero, non so come facessi prima di incontrarlo.

Non che Ginny o Harry non fossero stati mai degli amici fantastici, anzi… ma Seth è davvero una persona speciale.

È una persona così pura e semplice che davvero… non so come faccia a vivere…

Io non sono come lui, non sono una di quelle persone meravigliose, capaci di donare il proprio cuore in modo disinteressato, come fa lui, tanto da volere solo il bene della persona amata e cercarlo in qualsiasi forma sia possibile.

Tempo fa, io avrei detto solamente che lui mi faceva pena, perché dare il proprio cuore a qualcuno in modo così totalitario, è la garanzia assoluta ed incrollabile di riaverlo indietro a pezzi. Ora invece… io… lo invidio da morire…

Vorrei essere io così… ed invece io conto tutti gli slanci affettivi che ho e quelli che ricevo, aspettandomi sempre che si bilancino in modo totale, come una perfetta economa del cuore. Quando sono innamorata, il risultato che ottengo è solo diventare egoista. Ed anche adesso, con Draco, qualsiasi cosa essa sia, alla fine non ce l’ho fatta a starmene zitta, perlomeno con Seth.

Sono proprio irrecuperabile…

Mi stacco da lui con un sorriso e dico: “Senti, Seth, posso lasciarti solo un pochino? Voglio giusto riprendermi un po’… mi prendo un caffè e vi raggiungo…”.

“Tranquilla… ci vediamo tra poco…” sorride Seth e corre per raggiungere Draco e Summer che si sono fermati poco più avanti.

Vedo Seth dire qualcosa a loro e Draco voltarsi verso di me, per poi distogliere subito lo sguardo.

Sospiro ancora e raggiungo la porta del bar lì vicino, evito un paio di mocciosi indemoniati e mi siedo al bancone. Chiamo il barista, un uomo sulla cinquantina che indossa una divisa arancione carota, e mi faccio servire un caffè nero bollente, sperando che mi rischiari la mente.

Lo sorseggio piano, facendo susseguire immediatamente una smorfia; io odio il caffè, è troppo amaro! E come già chiarito, nel corso degli anni, ho sviluppato una strana predilezione per le cose dolcissime. Inoltre, essendo già abbastanza nervosa di carattere, se posso evitarlo come bevanda lo faccio, considerando che, quando termino di berlo, nelle vene ho solo una goccia di sangue che nuota nell’adrenalina. Il caffè inglese, poi… Dio santo, acqua sporca… essendo mia mamma di origini italiane, lei l’ha sempre fatto con la moka e tutto il resto, abituandomi ad un sapore pieno, intenso. Quello, invece, inglese ti lascia un retrogusto sporco e nauseante.

Insomma, per bere caffè, devo stare proprio a pezzi…

E ciò mi dà un fastidio assurdo…

Sbuffo, continuando a bere con fastidio, almeno mi darà coraggio in caffeina per affrontare ancora delle estenuanti ore accanto a Draco.

Improvvisamente, un brivido caldo. Qualcosa mi sta toccando sul polso, all’altezza del braccialetto di Dean che non ho tolto da stamattina. Un ladro!!

Maledetto, anche nei parchi per bambini, vengono! Tutto per colpa dell’ultima amnistia governativa, non c’è più sicurezza nelle strade… ma non avrai questo bracciale, senza combattere! L’ho pagato ben 75 sterline! Con l’incisione, poi, non lo puoi nemmeno rivendere, idiota… e comunque non penso nemmeno che lo puoi fondere… secondo me ci saranno anche dei frammenti di argento e nichel, altro che oro bianco purissimo…

Mi giro, impugnando la prima cosa che trovo sul bancone e cioè un portatovaglioli, pronta a scagliarlo sulla fronte dell’ignoto predone, e mi blocco con la mano a mezz’aria.

Mamma mia, magari tutti i ladri fossero così… mi ritrovo a tu per tu con la copia carbone di Shane West, un attore che, tanto per gradire, ho sempre adorato. Quando ho visto “A walk to remember ho pianto come una bambina per ore, mentre Dean sbuffava che voleva vedere Manchester United – Liverpool. E ci litigai anche pesantemente tanto che non ci parlammo per una settimana, me ne stavo zitta a guardare il vuoto e lui, povero illuso, pensava che fosse perché ero straziata dal dolore per la nostra lite.

Come no!

Io fantasticavo su Landon!

Insomma se l’ho avuta una cotta per un attore, quello è proprio lui… poi, come tutte le mie cose, mi è passata quando ho razionalizzato che mi piaceva il personaggio, più che l’attore: dove lo trovi uno che ti sposa sul serio anche se tu stai crepando per una malattia?! Da nessuna parte… quindi avevo fatto pace con Dean, gettando maledizioni mentali, nell’ordine, agli sceneggiatori hollywoodiani che non si ispiravano mai alla vita vera per i loro film, a Nicholas Sparks che aveva scritto un libro assurdamente irreale e a Mandy Moore che se lo sbaciucchiava per mezzo film sulle note di musica strappalacrime.

Ma, diciamo, che comunque non potevo negare che, come attore, fosse proprio un bel tipo…

E sto ladro è identico… occhi di colore verde intenso, capelli castani spettinati sul capo, un sorriso caloroso ed aperto, fisico scolpito, look casual.

Quasi quasi glielo do da sola il braccialetto… assieme a qualsiasi altra cosa mi chieda…

Ma a che cavolo sto pensando?! Mi riscuoto da sola, prendendomi a calci mentalmente, non ho un ragazzo da parecchio ed evidentemente me ne sto andando in scompenso da estrogeni. Stacco bruscamente il braccio dalla mano del tipo in questione, guardandolo con espressione perlomeno interrogativa ed affrettandomi a poggiare nuovamente il portatovaglioli sul bancone.

Lui mi sorride ancora, facendomi tremare le ginocchia, poi si siede accanto a me che continuo a guardarlo, in attesa.

“Scusami…” mi dice alla fine, guardandomi ancora con un sorriso “Mi aveva incuriosito il tuo bracciale… non volevo spaventarti…”.

Deglutisco un paio di volte, decisamente in imbarazzo, prima di chiedere: “Il mio bracciale? Non mi sembra poi così particolare…”.

“Le iniziali lo sono sicuramente…” sorride ancora lui, per poi chiedere al barista una limonata. Poi torna a guardarmi, dicendo: “Sono le mie stesse iniziali, quindi la cosa mi ha colpito…”.

“Ah, capisco…” sussurro più sollevata, portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, un tipo bellissimo attacca bottone proprio con me e non so fare altro che squittire! Riprenditi, Granger! Non che sia facile con questi fanali verdi puntati addosso che soppesano tutta la mia figura, sicuramente sciatta e disordinata, anche dopo il bel pianto che mi sono fatta poco fa con Seth. Ma almeno devo cercare di compensare con la personalità…!

“E’ particolare come cosa…” sorrido a mia volta, bevendo il mio caffè “Ma non così rara, no?”.

“No” ammette il ragazzo con un altro incantevole sorriso “Diciamo che era una buona scusa per parlarti, no? Mettiamola in questo modo...”. Mamma mia, ma quanto è carino da uno a dieci?!! E voleva parlare proprio con me!

Sorrido imbarazzata, armeggiando ancora con i miei capelli: “Deduco che sia una bugia…”.

“Le iniziali? Ah no, diciamo che mi sono capitate a fagiolo…” ride lui, bevendo la sua bibita.

Quindi sei…?”.

“Hayden James Griffith…”.

“Nome impegnativo…” rido, portando la testa all’indietro “Spero che non lo usi per intero!”.

Anche lui ride, chiedendomi quale sia invece il mio nome.

Sorrido maliziosamente, riscoprendo un po’ di civetteria che forse il mio cromosoma XX si è ricordato, dopo secoli, di possedere: “Vediamo un po’… prova ad indovinare…”.

Lui ci pensa un po’, mordicchiandosi il dito piano, provocandomi un nuovo e diffuso rossore sulle guance. Sembra uno di quei tipici ragazzi che, qualsiasi cosa facciano, sono terribilmente seducenti, ma non ne sono minimamente consapevoli. Anzi… non lo fanno nemmeno apposta, non si accorgono degli sguardi voraci che vengono lanciati nei loro confronti e spesso se ne sorprendono. Intimamente sono insicuri e fragili, anche se lo celano.

Insomma, il tipico ragazzo che a me fa decisamente impazzire. Odio quelli che sono belli e lo sanno, e fanno di tutto per mettersi in mostra.

Invece questo ragazzo ha uno sguardo dolcissimo, pochi secondi sono stati sufficienti per inquadrarlo pienamente.

“Vediamo un po’… un nome con la H… fammi pensare… mi dai di… Henrietta!” ride alla fine, sputando fuori il nome che pensa che io abbia.

Henrietta?! Mia zia materna si chiama così! Ed è una donna leziosa, si veste sempre di rosa confetto e, quando ero bambina, mi dava dei bacioni sulle guance che mi lasciavano dei segni rossi per settimane. Tanto per gradire, è anche sovrappeso.

Forse questo meraviglioso ragazzo, non mi vuole proprio abbordare… anzi… forse vuole solo prendermi in giro…

“Henrietta?” borbotto disgustata, inarcando un sopracciglio e guardandolo storto “Santo cielo!”.

“Non ti chiami così?” fa con aria innocente, sbattendo le palpebre, anche se sorride ancora “Avrei giurato che ti chiamassi così…”.

Ma è terribile come nome! Sembra quello di una nonna!”.

“Ma no!” sorride, agitando la mano “Al massimo di una ragazza molto seria che, appena qualcuno la tocca, brandisce un portatovaglioli come un’arma…”.

Arrossisco bruscamente, stringendomi nelle spalle ed abbassando lo sguardo, imbarazzata dalla mia reazione esagerata.

“Oppure, sei semplicemente seria perché sei fidanzata…” sussurra, sporgendomi verso di me e guardandomi fisso.

Nego con il capo, poi ribatto ironicamente: “Credo di essere nata seria… e comunque non sono fidanzata…”.

“Ecco, ora sono più sollevato!”.

Rido, ha un tono di voce caldo e sicuro, mi fa sentire protetta. La sua voce mi ricorda molto quella di Dean… e, stranamente, è una bella sensazione.

“In fondo, Henrietta non è male come nome…” ci rifletto su, girando pensosamente il cucchiaino nella tazza vuota del caffè, rimestando lo zucchero marroncino rimasto “E’ anche il titolo di una canzone dei Fratellis…”.

Lui ci pensa un po’ su, poi lo sento canticchiare, un’espressione seria e posata da cantante degli anni 50: “Henrietta we got no flowers for you…”.

Scoppio a ridere come una scema, la mente sgombra, la sua faccia che mi ispira curiosamente a ridere, ed anche lui mi segue nel ridere. Alla fine, mi asciugo le lacrime con il dorso della mano e lui si abbandona contro lo schienale della sedia.

Guardandolo, alla fine gli porgo la mano dicendo: “Hermione Jane Granger… mi dispiace di non chiamarmi Henrietta, sarei stata la donna della tua vita…”.

Lui mi stringe la mano, provocandomi un brivido lungo la schiena, dicendo con finta tristezza: “Pazienza, mi farò bastare Hermione, allora…”. 

Stacco la mia mano dalla sua, portandomela sotto il mento, poi chiedo divertita: “Bambino troppo cresciuto che trascorre le mattine sulle giostre?”.

“Diciamo di più, fratello maggiore mollato dalla baby sitter…e tu? Trovi le montagne russe un antistress?”.

“Incastrata da un amico ricattatore, da una coppia in crisi e da una bambina bionda…” mi fa quasi scoppiare a ridere il quadro di Serenity, Draco e Summer.

Ora, per la prima volta da giorni, mi sembrano lontanissimi. Ed è una boccata d’ossigeno, anche se mi dispiace.

“Prospettiva interessante…” sorride lui e io annuisco con il capo “Quindi nessun fidanzato?”.

Nego con il capo: “Nemmeno tu, a quanto pare…”.

Hayden nega a sua volta, spiegandomi che ha chiuso da qualche mese una relazione importante con una ragazza che l’ha cornificato più e più volte.

Scoppio a ridere, dicendo che anche per me è stata la stessa cosa e racconto brevemente la mia storia con Ron, ovviamente spuria di particolari magici.

“Una cosa in comune ce l’abbiamo almeno, attitudine ad essere traditi!” ride ancora lui, ha un sorriso contagioso e fa ridere anche me.

Cavolo, avevo scordato quanto avessi bisogno di ridere… sono giorni che piango e basta…

“E adesso?” mi chiede Hayden in un soffio, guardandomi.

“Adesso, cosa?”.

Sei innamorata?” mi chiede ancora con un sorriso.

Draco… e il sorriso evapora dalle mie labbra.

Nego con il capo energicamente, cercando di togliermi la sua immagine dagli occhi che si confonde con quella del ragazzo che ho di fronte.

Sospiro aggiungendo: “Non innamorata… mettiamola così… sono incasinata sentimentalmente…”.

Hayden inclina pensosamente il capo, poi afferma convinto: “Mi piacciono le incasinate sentimentalmente… vuol dire che sono persone complesse… altrimenti non sarebbe tutto così difficile… e ciò le rende anche interessanti…”.

Sorrido, stringendomi nelle spalle, uno strano senso di tranquillità che mi accarezza dentro, quasi come una camomilla calda che mi scivola nella gola.

Passa un’ora senza nemmeno che me ne accorga.

Hayden si dimostra una persona clamorosamente interessante, oltre che bellissimo, e parlare con lui mi distrae la mente, davvero. Fa ridere in un modo puro ed innocente, come un bambino con le sue smorfie inconsapevoli e buffe, ma è anche una persona colta, tanto da farti venire il dubbio che stia recitando. Ma le cose che dice, sono indiscutibilmente vere, come quando ricorda distintamente la poesia di D’Annunzio di cui porto il nome e ne recita qualche verso.

Incredibile che esista un ragazzo del genere…

Me ne ero quasi scordata, persa nel mistero meraviglioso di leggere negli occhi di Draco.

Ce ne sono ancora delle vite al mondo, interessanti quasi al pari suo.

Hayden studia Lettere classiche ed ha vinto una borsa di studio per l’Italia, alla Normale di Pisa, e lì vive da qualche anno. Ma adesso per le vacanze è tornato a casa, a Londra, dove vive la mamma e il suo fratellino minore, Nathan, di sette anni.

Lo ascolto rapita parlarmi dell’Italia, oppure dell’America, da cui è appena tornato, dove ha fatto delle ricerche per conto della Smithsonian Institution, e mi sembra un altro mondo… ci ho fantasticato tutta la vita su queste cose, e ora sentire qualcuno che davvero le vive, mi sembra un sogno. Non è che poi le descriva in modo presuntuoso, non lasciandomi parlare, anzi… ascolta le mie domande, risponde in modo vivace ed esaustivo ed ascolta cosa io possa saperne anche a proposito.

Mamma mia, ma da dove è piombato?! Forse dovevo andare in giro con il bracciale di Dean molto prima…

“Pensa che stavo lì, davanti alla teca con il Diamond Hope a Washington...” mi sta dicendo adesso, accaldandosi e ridendo come un pazzo “E io pensavo a tutti quelli che l’hanno posseduto e ci sono morti… ed insomma un po’ di strizza ti viene…”.

Scoppio a ridere, sorseggiando l’ennesima bevanda che mi sono presa per giustificare la mia sosta prolungata al bancone, mentre prosegue: “Pensavo al vaiolo di Luigi XV, all’esecuzione di Maria Antonietta, alla pazzia di Jacques Colot… e mi azzardo solo a dire che è incredibile quanta storia ci possa essere in un gioiello, anche se così bello… e sai che ha il coraggio di dire Nancy, quella di cui ti dicevo prima?”.

“No, cosa?” chiedo già ridendo.

“Che effettivamente Rose del Titanic ne ha passate parecchie appresso a sto coso…” termina, scoppiando a ridere, subito seguito da me.

Non riesco a smettere di ridere, seguita da lui, non so davvero se sia lui che è divertente oppure sono io che ne avevo un disperato bisogno.

Come farfalle di luce, sento i miei pensieri rischiararsi e volare via leggeri, permeandosi di una speranza che avevo perso dai miei gesti e dalle mie emozioni. Vorticante e luminoso come è sempre stato, mi sembra che, dalle parole di Hayden, io riafferri incerta il mio futuro e lo contempli ancora come una gemma preziosa, da limare e rendere ancora più perfetta e luminosa. E, considerando come sto quasi sempre, mi sembra un miracolo.

Ormai non so nemmeno più che significasse pensare al futuro… e non che questo sconosciuto me l’abbia restituito come prospettiva, ma pensarci ancora come qualcosa di bello, dopo tanto tempo, fosse anche per pochissimi attimi, è dolce, bello, incantevole. Non credevo che mi mancasse tanto.

Sollevo gli occhi, apprestandomi a chiedere al barista un altro succo di frutta, assieme stavolta a qualcosa da mangiare, mentre anche Hayden mi dice che tra poco anche suo fratello Nathan dovrebbe tornare dallo spettacolino organizzato dagli animatori.

“Te lo posso presentare…se vorrai mangiare con noi…” mi sussurra speranzoso, avvicinandosi a me.

Ripenso a Seth, mamma mia, mi darà per dispersa… poi sorrido ed annuisco ad Hayden, quando vedrà il motivo per cui gli do buca, credo che mi farà una statua d’oro.

Hayden sorride contento, chiedendo il menù: “Che cosa vuoi mangiare?”.

Alzo lo sguardo per sentire il cameriere elencare i vari piatti, distrattamente gli occhi trovano il vetro trasparente alle spalle dell’uomo. Incrocio i miei occhi e quelli di Hayden, e poi più nulla, il cuore mi salta in gola. Gelido il viso, ruoto su me stessa.

Draco

Alle mie spalle.

I capelli spettinati e l’aria sconvolta, gli occhi persi nel vuoto. Repentino e fugace, balena una saetta nel suo sguardo mentre guarda me ed Hayden che, incuriosito, si è girato anche lui. Rimane lì Draco a guardare entrambi, in modo alternativo, lento, studiato, e io mi sento in colpa, assurdamente ed illogicamente.

È così strano… senza dire una parola, si gira su stesso ed inizia ad allontanarsi.

La mia mano, il mio intero corpo si muove da solo, senza che io l’abbia voluto o premeditato, se ne va per conto suo.

Mi alzo bruscamente dalla sedia, tanto che essa per il contraccolpo ricade all’indietro con un tonfo sordo, assorbito dai rumori della stanza. Ignoro lo sguardo curioso di Hayden e faccio veloce quei passi che mi dividono da Draco. Lo afferro per la manica della camicia, fermandolo.

Lui resta di spalle, non girandosi, ed allora lo rompo io il voto del silenzio con lui, tanto ormai ci sono.

“Draco… che è successo?” stringo la mano sul suo braccio.

Lui non mi risponde ancora, quindi lo scuoto leggermente, incitandolo.

Ed è a quel punto che si gira, gli occhi lucidi, il labbro contratto in una smorfia preoccupata e tesa, la pelle innaturalmente bianca, sussulto a vederlo così.

Mi avvicino di qualche passo, ancora, ormai sono ad un soffio da lui, come la luna che attira la marea argentata dalle profondità amene del cielo, non so fermarmi. Delicatamente gli poggio una mano sulla guancia, sollevandomi in punta di piedi, cercando di farlo riprendere.

Sbatte gli occhi al contatto ed anche io avverto una spina bollente nel petto a toccarlo di nuovo, dopo tanto tempo; come riprendere esattamente da dove l’avevo lasciato quella sera sulla terrazza, il tempo svolto in mezzo che non ha il benché minimo senso.

Chiude gli occhi, una lacrima che scende dall’occhio destro, infrangendosi contro le mie dita, goccia salata che brucia come il mare d’inverno.

Quando gli riapre, prende la mia mano e la stringe nella sua, forte, quasi facendomi male.

Quasi, già… perché è il colore dei suoi occhi, opaco come un pezzo di roccia, che mi fa più male.

Ma, mai come le sue parole, taglienti, dure, mozzicate: “Non riusciamo più a trovare Serenity, Hermione…”.

 

Finito, e come sempre nel momento migliore! Che cosa succederà adesso? Premetto che questo capitolo era parte di uno molto più lungo, comprensivo anche del prossimo, ma ho preferito dividerlo in due parti. Il motivo è semplice, al momento sono molto impegnata con lo studio quindi ho davvero poco tempo sia per scrivere che per aggiornare; quindi preferisco scrivere capitoli più brevi, ma assicurarvi una costanza negli aggiornamenti, piuttosto che lasciarvi a bocca asciutta per anni. Comunque, il prossimo capitolo è già pronto quindi non credo che dovrete aspettare moltissimo per leggerlo.

Passo immediatamente ai ringraziamenti e alle risposte di rito!

Vesper: grazie tantissimo dei tuoi complimenti ed anche grazie della tua piccola critica! Per come sono fatta io, sono cose che mi fanno un grande bene quindi non lesinare, sii onesta!! Effettivamente spesso con le riflessioni ci prendo molto la mano, mi accade perché la storia è in prima persona quindi molte volte non mi accorgo di allungare troppo con i pensieri. Il capitolo scorso, poi, essendo tutto basato sul ritrovamento della scatola di Rachel, mi era purtroppo necessario farlo così… comunque, cercherò di essere più snella con i pensieri! Grazie ancora! Spero che questo capitolo ti piaccia! Ah una piccola domanda, in che senso la mia storia è inedita? J

Cygnus Malfoy: la mia carissima Helder che faccio morire di ansia anche su msn, e che mi preserverà in vita fino a quando finirò la mia storia! Per sapere chi sia Rachel, dovrai aspettare ancora MOOOOLTOOOO tempo, faccio più o meno una stima… almeno altri 3 o 4 capitoli! Diciamo che è il nodo della vicenda, quindi insomma ci sta che mi prenda più tempo! Però almeno adesso sai che è l’ex di Draco! Un bacio tesoro!

Nyappy: è la mia specialità lasciarvi sulle spine! Spero di riuscirci sempre, altrimenti non leggereste più la mia storia! Grazie!!

Seven: la mia lettrice preferita con le sue mega recensioni!! Prima o poi ti contatterò in qualche modo!!! Iniziamo con calma, effettivamente Hermione come ex auror ha una certa esperienza nel risolvere grane, quindi una in più una in meno!:D raccolgo le tue supposizioni e le tengo da parte, su qualcosa hai azzeccato, ma sono una tomba! Non dirò mai su cosa…!! Eheheheh!!! Serenity effettivamente vede Hermione un po’ come una mamma, anche perché non ha grandissime figure femminili nella sua vita, Summer la evita come la peste… ed anche la tua analisi su Draco, in larga parte, è corretta. Draco è palesemente ancora legato a delle cose passate che gli impediscono di avere un rapporto sereno con la nostra Hermione, ma piano le supererà!! Stanne certa!! Grazie del capolavoro, addirittura!! Ne sono onorata!! Un bacione!!

FraFri95: la lettrice che mi inorgoglisce di più perché c’è anche una mamma dietro le recensioni!! Me felice!! Grazie davvero, mi fa piacere che pensi che sia migliorata! Cerco sempre di mettercela tutta e spesso non so se questo arrivi… ma le vostre recensioni mi rassicurano!! Un bacio!!

BriBry85: continua a leggere e lo saprai! :P

Emmetti: compagna di violazioni di regole su L&L!!! grazie dei complimenti, cara!! Ma davvero io miglioro??? A me sembro sempre la stessa!!:D Seth è il mio eroe ormai, anche in questo capitolo ha dato il meglio di sé; essendo poi un personaggio tutto mio, insomma gli sono anche affezionata! Lieta che ti piaccia anche il “mio” Draco, sono sempre ossessionata dall’idea di tenerlo IC!! La ciliegia è presa, scusate lo spot, dallo shampoo per bambine della Garnier alla ciliegia che è quello che uso io, quasi sempre. Appena lo usai, mi venne in mente Serenity e quindi taddadà!! Avevo la scena iniziale del chappy!! Hihihi!! A presto carissima!!

Ginsan89: ciao!! Allora prima di tutto grazie per la recensione!! La mia Hermione è MOLTO masochista!! Ma anche la Herm della Rowling lo è secondo me, sta con Ron, ahahahah!! Tante domande che come vedi dall’inizio di questo capitolo sono le stesse che si fa anche Hermione! Prometto che cercherò di aggiornare quanto prima… un bacio!!

Coquelicot Rousse: grazie prima di tutto di aver recensito, ne sono felice!! Sentiti libera di scrivermi quando vuoi!! Sono felice che i miei Draco ed Herm ti piacciano, è un punto su cui sono molto sensibile!! Grazie anche per la piccola critica, ho cercato di rimediare in questo capitolo, effettivamente di punti di sospensione ne metto davvero tanti, chiedo scusa se danno fastidio!! Un bacio!!

Haley James: una nuova lettrice, immagino fan di One tree hill, cosa che già ti rende simpatica ai miei occhi!! Grazie mille dei tuoi complimenti, spero che continuerai a seguirmi!! Baci!!

Un saluto anche a coloro che leggono e non recensiscono!!

 

 

   
 
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