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Autore: JiuJiu91    07/11/2009    10 recensioni
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. Quando guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro di te. [Friedrich Nietzsche]
Le gemelle Spencer vivono su binari paralleli: Maggie è esuberante, goffa e maldestra, perennemente intenta a collezionare figuracce, mentre la riservata Therese è una studentessa modello, saggia dispensatrice di consigli e ottima strega. Destinate a non incontrarsi mai, se non si fossero trovate intrappolate, assieme, in un piano molto più grande di loro, divise tra Bene e Male. Sempre che Bene e Male esistano ancora, quando i Buoni sono pronti a tutto pur di vincere la guerra e i Cattivi non sembrano poi così cattivi.
In un Mondo Magico in cui non è più tutto bianco o tutto nero si intrecciano storie d'amore e di guerra, d'amicizia e di fratellanza, di alleanze e di tradimenti. In tutte le sfumature che preferite.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ciao a tutti!

Come Maggie in questo capitolo, anche io sono ammalata, ma almeno ho un po' di tempo libero per aggiornare.

Spero che voi invece stiate tutti bene!


MAL D'AMORE


Nonostante non avessi alcuna prova del tradimento di Mark, nel giro di due giorni avevo metabolizzato la notizia a tal punto da non distinguere quasi cosa fosse frutto delle mie paranoie e cosa della realtà.

In questo, ero maledettamente simile a zia Tracie.

  • Dovresti berci sopra – mi consigliò la mia saggia zia, la cui faccia era nascosta dall'enorme pancione in continua crescita – L'alcool porta consiglio -

  • Dici? - le chiesi perplessa

  • Certo! Come credi che abbiano fatto i grandi geni a fare quelle grandi genialate? Mozart, Van Gogh, Einstein! - decretò sicura zia Tracie – E, se non riuscirai a venire a capo di nulla, dopo un po' di bicchieri ti dimenticherai di tutto -

    Nonostante zia Tracie sembrasse piuttosto convincente, non consideravo quella proposta così sana e soprattutto così utile a risolvere i miei problemi.

  • Come ha potuto farmi questo? Dopo quasi tre anni! Un'amante! - piagnucolare in modo teatrale, lamentarsi e camminare per la casa come un'anima in pena, invece, mi sembravano dei metodi molto efficaci per rimettere ordine nella mia testa malata

  • Uomini – tagliò corto mia zia, come se ciò bastasse a giustificare tutto

  • Ma stiamo parlando di Mark! - esclamai

  • Beh, anche lui è un uomo, fino a prova contraria – la teoria di zia Tracie non faceva una piega

    Avrei continuato ad autocommiserarmi per un altro paio di ore, finchè almeno non avessero dato una replica di Sex and the city alla televisione, se non avessi ricevuto una telefonata alquanto inaspettata.

  • Come si usa questo maledetto aggeggio? - disse una voce conosciuta

  • Devi parlare nei buchi – rispose una voce simile alla prima

  • In questi? - la voce si allontanò per un attimo

  • No, quelli sono per l'orecchio. Credo sia qui. Ma devi parlare un po' più forte, Maggie è a Londra – disse la seconda voce

  • Ehi? - feci io nel telefono

  • Ha detto 'ehi', l'hai sentito? - strillò la seconda voce

  • Ah, ce l'abbiamo fatta! Qua la mano, fratello! - il rumore di un cinque si sostituì al mormorio confuso della seconda voce

  • Fred? George? - avevo ormai riconosciuto con assoluta certezza i miei impreparati interlocutori

  • Maggie! - esclamò uno dei due, che non seppi identificare subito

  • La nostra Spencer! Quanto tempo è che non bazzichi dalle nostre parti? - soggiunse l'altro

  • Abbiamo saputo che quella stronzetta di tua sorella lavora in zona, ma dalla parte dei cattivi. Non si smentisce mai – ridacchiò quello che riconobbi come George

    Feci un sorrisetto imbarazzato al pensiero della “parte dei cattivi”, poi mi ricordai che loro non potevano vedere le mie espressioni e che dovevo articolare qualche suono.

  • Come vanno gli affari? - chiesi, nonostante non mi interessasse minimamente. Non più, almeno. Da quando avevo scoperto che Mark mi tradiva, tutto ciò che aveva avuto un po' di importanza nella mia vita precedente era passato in secondo piano: nulla aveva più senso ora che ero ufficialmente entrata a far parte della nutrita schiera delle Donne Innamorate Tradite Assiduamente, le DITA, come le chiamava JJ con disprezzo

  • Proprio di questo ti volevamo parlare – annunciò George urlando

  • Beh, non proprio di questo – lo corresse Fred anche lui urlando

  • Più o meno. Non sai chi è venuto oggi in negozio -

  • Non lo indovineresti mai -

  • Siamo rimasti senza parole -

  • Davvero, non pensavamo nemmeno che fosse ancora ad Hogwarts -

  • Cioè, io nemmeno mi ricordavo che esistesse -

  • E invece oggi, eccola qui! -

  • Per poco non la riconoscevamo neanche -

  • Completamente diversa da come me la ricordavo -

  • Per quel poco che ce la ricordavamo -

  • Potete dirmi chi diavolo è passato dal vostro negozio? - li interruppi leggermente infastidita

  • Quella sciroccata -

  • Con i capelli arruffati -

  • Erano arruffati, devi ammettere che adesso sono tutt'altro che arruffati -

  • Frequenterà parrucchieri dell'alta società -

  • Mi ricordo che l'avevano mandata a fare una scuola di lusso -

  • E con quella specie di fiocco -

    Non dovevo sentire altro. Sapevo perfettamente chi era passato dal loro negozio.

  • Cissie? - buttai lì

  • Proprio lei -

  • Te ne ricordi ancora? -

  • E che voleva? - dribblai la domanda di Fred

  • Comprare un filtro d'amore – rispose George

  • Non hai idea di quanti ne stiamo vendendo per San Valentino – soggiunse Fred

  • Ed è stata una mia idea – decretò George

  • Non è vero. Ci ho pensato prima io! -

  • Sì ma io ci ho lavorato per primo -

  • Solo perchè io ti avevo trovato la ricetta -

  • Solo perchè io ti avevo chiesto di farlo -

  • Solo perchè io ti avevo suggerito di trovare una ricetta -

  • Solo perchè io ti avevo detto che avevo intenzione di creare un filtro d'amore -

  • Solo perchè io ti avevo detto che sarebbe andato alla grande un filtro d'amore -

  • Solo perchè io ti avevo parlato dei filtri d'amore -

  • Solo perchè io ti avevo comprato la Gazzetta del Profeta in cui c'era quell'inserto speciale sulla pericolosità dei filtri d'amore -

  • Solo perchè io ti avevo dato i soldi per comprarla -

  • Solo perchè... -

  • E voi gliel'avete venduto? - strillai più forte di loro per fermare il battibecco e mia zia si affacciò dalla cucina perplessa, chiedendosi come mai stessi urlando in quel modo

  • Certo, perchè non avremmo dovuto? - sbuffò Fred

  • Ha preso il più potente -

  • Per tre galeoni -

  • Ai soldi non si dice mai di no -

  • Anche perchè sono stato io a pubblicizzare quel prodotto sul Metronotte -

  • Solo perchè io ti avevo suggerito di pubblicizzarlo sul Metronotte -

  • Solo perchè io ti avevo detto che nella Londra Babbana vanno di moda le pubblicità sui pullman -

  • Solo perchè io.. -

    Misi giù la cornetta e li lasciai alle loro infantili questioni che mi ricordavano tanto il loro fratellino Ron. Avevo altro a cui pensare, adesso. Cissie stava per somministrare ad un innocuo, e mostruoso, dodicenne un potentissimo filtro e io ero l'unica che potesse fermarla.

    Era evidente che Cissie non avesse idea del pericolo in cui sarebbe potuto incorrere Lewis bevendo il filtro. Invece io avevo letto proprio un paio di giorni prima l'inserto sulla pericolosità dei filtri d'amore che la Gazzetta del Profeta aveva pubblicato a metà ottobre. Da quando ero diventata single (ok, ancora non lo ero, ma era questione di giorni e poi Mark mi avrebbe lasciata per passare il resto della sua vita con l'altra) avevo molto più tempo per leggere i giornali e mi ero imbattuta in una pila di vecchissime gazzette.

    L'articolo era stato scritto da un medico del San Mungo, tale Hyperus Connor, che sembrava saperla lunga sui filtri e che suggeriva di non farne uso nemmeno in piccola quantità perchè potevano procurare alterazioni della memoria e disturbi della personalità.

Allarmata dai consigli del dottor Connor, mi precipitai da Cissie.

  • Spero che tu non abbia intenzione di dare davvero quel filtro a quel ragazzino! - l'aggredii puntandole contro l'indice dall'unghia mangiucchiata

  • Perchè? - Cissie sorrise candidamente continuando a pettinarsi la folta chioma castana

  • E mi chiedi anche perchè? Perchè potrebbe morire! - mugolai

  • Stronzate – disse lei pragmatica

  • Potrebbe svegliarsi pensando di essere un gatto e lanciarsi dal balcone – Cissie sollevò un sopracciglio e mi guardò confusa – Il dottor Connor dice che può succedere -

  • E chi è il dottor Connor? Un tuo amico? - volle sapere Cissie

  • Gestisce la rubrica “Il tuo medico nel cappello” della Gazzetta del Profeta. Non sai quante cose sto scoprendo – spiegai – Per esempio, tu lo sai che quando scagliamo una maledizione nell'11% dei casi siamo di fronte ad uno specchio o ad un'altra superficie riflettente? E lo sai che nello 0,4% dei casi la maledizione ci torna indietro? -

  • Come puoi credere ad uno che scrive nello stesso giornale della Skifer? E che considera i suoi lettori tanto stupidi da fare una maledizione davanti allo specchio? - sbottò Cissie

    Pensare alla Skeeter mi lasciò un tantino interdetta. In effetti, ultimamente la Gazzetta del Profeta aveva pubblicato una valanga di stronzate, come i consigli per scoprire se il tuo vicino di casa è un Mangiamorte o i tredici modi per accertarsi che il proprio gatto non sia stato sostituito da un Animagus-spia.

  • In ogni caso, un filtro d'amore è squallido, triste e meschino. Non dovresti scendere a tali livelli. Tu sei una ragazza intelligente e attraente – borbottai

  • Troppo tardi – Cissie appoggiò la spazzola e sollevò le spalle rassegnata

  • Che significa 'troppo tardi'? - sussurrai

  • Significa che visto che nella prossima settimana per San Valentino ci saranno troppi gufi impegnati a recapitare troppi pacchetti, io il mio l'ho già mandato – rispose Cissie

  • Che cosa?!? vuoi dire che quel filtro è già tra le mani innocenti di quel povero e inconsapevole ragazzino? - strillai preoccupata

  • A quest'ora, se le cose sono andate come previsto, il filtro dovrebbe già essere nel suo stomaco – puntualizzò Cissie sorridendo

    Non potevo permettermi di perdere un altro secondo. Avevo pochi istanti per salvare un bambino ed ero sicura che il mio gesto eroico non sarebbe passato inosservato quando, una volta morta, mi sarei trovata alle porte del paradiso.

    Sorrisi al ritratto che stava all'ingresso della sala comune di Corvonero e feci per bussare.

  • Qui non si entra senza la parola d'ordine – tagliò corto il ritratto, con aria piuttosto antipatica

  • Si tratta di un'emergenza – protestai

  • Dicono tutti così. Questa storia l'ho già sentita da Greta Applewhite quando è venuta ad incontrare Jill Thruman. E la grande emergenza stava nel fare sesso davanti al camino – sibilò il ritratto scontroso

  • Sul serio? Ma Greta Applewhite stava con Theodore Nott! - esclamai sorpresa

  • Stava, appunto. - annuì il ritratto

    Stavo per lasciarmi trasportare dall'appassionante argomento gossip quando il vocio di due ragazzini alle mie spalle mi ricordò la mia missione.

  • La prego, mi lasci entrare, ne va della vita di un ragazzo – mormorai

  • Di quale ragazzo? - si informò il ritratto, annoiato

  • Tale Lewis non-ricordo-cosa – risposi, poco convincente

    Fortuna (o sfortuna, come avrei potuto constatare in seguito) volle che proprio in quell'istante passasse nel corridoio uno dei giovani amici del suddetto Lewis, uno dei più brutti, per l'esattezza.

    - Io conosco Lewis – annunciò candidamente e questo bastò a farmi girare adorante verso il mostriciattolo

  • E saresti così gentile da farmi entrare nel vostro dormitorio? - gli chiesi con un sorriso melenso, l'arma di Glenda Rosweth

  • Oh, sì – fece lui con l'espressione abbastanza stralunata, ma non mosse nemmeno un passo verso il ritratto – Ma solo se mi prometti di sposarti -

Soppesai perplessa le sue parole. Niente di grave, decisi infine. Era dall'inizio dell'anno che primini squilibrati mi si accalcavano attorno sperando in un mio autografo, in una foto con me o, nella peggiore delle ipotesi, di darmi una palpatina alle chiappe perchè secondo una leggenda che si era diffusa tra i Tassorosso, farlo portava bene nelle verifiche di Astronomia.

  • Ci penserò – promisi

  • Permettimi di darti questo come pegno del mio amore – mi allungò un cioccolatino

    Non riuscii ad evitare di pensare a quanto fosse squallido come pegno d'amore, ma probabilmente se fossi stata anche io un'undicenne con la faccia butterata da brufoli (come probabilmente ero stata, ai miei tempi) avrei trovato la cosa incredibilmente romantica. Comunque, non trovavo nulla di sbagliato, immorale o ingiusto nell'accettare un regalo e nel mangiarlo.

  • Sei venuta a scoparti qualcuno? - domandò con sarcasmo una voce irritante che ben conoscevo

    Finii di masticare il cioccolatino e poi mi voltai molto lentamente.

  • No, Potter, purtroppo per te non ho ancora deciso di concedermi al Prescelto – dissi secca

    Poi, improvvisamente, ebbi un flash di me e Potter sdraiati nella guferia al chiaro di luna a scambiarci smancerie e liquidi corporei. La cosa mi avrebbe terrorizzata in condizioni normali, ma quel pomeriggio, invece, crebbe nella mia mente al punto da convincermi che, in effetti, i pettorali del ragazzo si erano parecchio sviluppati in quegli ultimi mesi.

  • Per l'amor del cielo, non vorrei prendermi qualche orribile malattia. Chissà quanti sono passati dal tuo letto – sibilò

  • In effetti mi sono sempre chiesta come debba essere tu a letto – borbottai

    In realtà, quel pensiero aveva popolato la mia mente solo per gli ultimi due secondi e non avevo alcuna intenzione di rivelarglielo, prima di parlare.

    Potter mi guardò perplesso, incapace di rispondere ad un'affermazione che non suonava come i soliti insulti che ci rivolgevamo da due anni a quella parte. Anzi, era quasi...beh, se non fossi stata io a pronunciarla avrei detto che Maggie Spencer ci stesse provando.

  • Ci stai provando? - chiese infatti lui

  • Tu che dici? - contro la mia volontà, cominciai a sbattere gli occhi con ammirazione

  • Io dico che se è uno scherzo non è divertente – sbottò

  • Non è uno scherzo – allungai una mano intorno al suo collo e le nostre labbra si sfiorarono per qualche istante – Ricordi, quel pomeriggio al lago? -

    - Pomeriggio al lago? Questa devo segnarmela – disse il ritratto alle nostre spalle

  • Maggie, tu non volevi venire nel mio dormitorio? - ci interruppe il mostriciattolo

  • Nel tuo dormitorio? Nemmeno se tu fossi l'ultimo uomo sulla faccia della terra – risposi sprezzante – Andiamo, Harry. Questi ragazzini d'oggi sono diventati così irrispettosi -

    Potter corrugò la fronte.

Lo guardai in attesa che facesse lui la prima mossa. Dal Prescelto mi aspettavo quantomeno un comportamento cavalleresco, sebbene non sapessi perchè aspettarmi qualcosa da Potter e sebbene trovassi l'intera situazione abbastanza grottesca.

  • Io ti amo! - mugolò il primino alle mie spalle

  • Io no – replicai io, senza un minimo di tatto

  • Senti, Maggie, non so cosa stia succedendo, ma devo proprio andare – decretò Potter

  • Non puoi andartene così! Senza nemmeno un bacio d'addio – gli urlai rincorrendolo e aggrappandomi al suo braccio. Poi, con l'intonazione che Brooke avrebbe usato per confessare a Ridge che era incinta di qualcun altro declamai – Esiste sentimento più illusorio dell'amore? -

  • Non lo so – bofonchiò Potter e sembrava sinceramente spaventato

  • Non lasciarmi da sola, in questa valle di lacrime – sospirai

  • Ma io...è che...ehm...Quidditch – disse lui precipitosamente e si avviò giù dalle scale

    Per qualche secondo assaporai lo sconcerto che avevo provocato nel mio pubblico, composto da una decina di Corvonero e dal ritratto pettegolo, poi mi lanciai all'inseguimento di Potter e l'avrei sicuramente raggiunto se non mi fossi scontrata con mia sorella e Draco.

  • Maggie che corre! Dev'essere successo qualcosa di incredibile! - esclamò mia sorella

  • L'ultima volta che l'ho vista correre è stato quando qualcuno le ha fatto quella soffiata sul fatto che Molly Feller si stava scopando Montague nell'aula di incantesimi – ridacchiò Draco

  • Ho appena perso l'occasione di confessare il mio amore a Potter – strillai con il fiatone – E ora devo raggiungerlo perchè deve sapere quello che provo per lui -

  • Molto divertente. E chi ti ha suggerito questo scherzetto? - disse Therese con tono piatto e vagamente annoiato

  • Non è uno scherzo. Io lo amo! - strillai e corsi al corrimano delle scale per affacciarmi di sotto – Lo amo! Capito, tu? - mi rivolsi ad un Grifondoro del terzo anno che passava di là – Lo amo! -

  • Ok, ok, abbiamo capito. Vieni con me – Therese mi prese sottobraccio mollando i suoi libri in mano ad un Draco basito

  • No! devo andare da Potter! - protestai cercando di liberarmi dalla sua stretta

  • Ma prima di andare da lui devi avere chiaro in testa quello che devi dirgli. Andiamo a prepararci un discorso – propose Therese

    Riflettei per un attimo sull'opzione di lasciar trascorrere tutto quel tempo prezioso prima di poter rivedere il mio amato, ma considerai che sarebbe stato tempo ben speso se l'avessi impegnato nel prepararmi una vera e propria dichiarazione d'amore.


Mi trovai nella biblioteca di Casa Riddle senza nemmeno sapere come ci fossi arrivata. C'era qualcosa di vagamente spettrale in quel posto: file e file di libri allineati sui loro scaffali scuri e pesanti e un tavolo al centro, dietro al quale sedevano Therese e Draco, sfogliando freneticamente le pagine di vecchi libri consumati.

  • Qui parla di un filtro d'amore potentissimo di origine latina – disse Draco, mostrando la pagina a mia sorella – Populus Amatoria. E questo è l'antidoto -

  • Non penso che si tratti di questo – sussurrò Therese, guardandomi di sottecchi – Qui c'è scritto che l'incantesimo rende folli e Maggie non mi sembra poi tanto pazza ora come ora. Non più di quanto lo sia mai stata -

    Passai il dito su un volume verde petrolio e mi immaginai distesa sotto una grossa quercia, sulle rive del Lago Nero, a leggerlo tra le braccia di Potter.

  • Allora, questo discorso? - sbottai

  • Che ne dici di “Orgoglio e Pregiudizio”? - propose Draco – Mi ispira, prova a guardare -

    Ritornai al primo scaffale e lessi i titoli di tutti i libri. Il Principe di Machiavelli, il Leviathan di Hobbes, l'Iliade di Omero, il Macbeth di Shakespeare, ma di Orgoglio e Pregiudizio neanche l'ombra.

  • Sarà uno stupido filtro d'amore da cioccolatini – decretò Therese chiudendo con foga un libro da cui si dipanò una nuvola di polvere

  • Forse dovremmo semplicemente aspettare che le passi e farci quattro risate – suggerì Draco

  • Solo se sei pronto a sopportare le sue paranoie quando si renderà conto di aver dichiarato eterno amore al suo eterno nemico – sibilò Therese

    Draco ricominciò a cercare.

  • Non c'è Orgoglio e Pregiudizio – mugolai dopo un po'

  • Sicura di aver cercato bene? - chiese Therese – Prendi la scala e prova a guardare sullo scaffale in alto -

    Poco convinta, seguii il consiglio di mia sorella e mi arrampicai su una scala di legno traballante.

  • Qui c'è un filtro di derivazione scandinava. Si dice che lo usavano le elfe per conquistare gli umani – indicò Therese

  • Nel quattordicesimo secolo – precisò Draco

  • E chi ti dice che non sia stato modernizzato e riadattato per l'occasione? Ah, se solo Maggie si ricordasse da chi ha accettato cosa – sbottò Therese

  • Tua madre non le ha mai detto di non accettare caramelle dagli sconosciuti? - rise Draco

  • Mia madre – sottolineò Therese – non ha mai avuto il tempo di dirci niente -

    Draco tacque. Inizialmente pensai che fosse perchè si era reso conto di aver detto una grande cazzata, ma poi mi accorsi che anche Therese rimaneva in una sorta di silenziosa attesa.

  • Mi dispiace interrompere il vostro simpatico circolo letterario – disse la voce sprezzante di Tom dalla porta – Mi chiedevo solamente come mai non abbia ricevuto nessun invito -

  • Non volevamo disturbarti – tagliò corto Therese

  • O forse speravate di non aver bisogno del mio aiuto – mormorò lui ironico – Anche se nel frattempo vi siete resi conto del fatto che, in effetti, una cinquantina d'anni di approfondito studio delle più disparate tecniche magiche possono anche avermi reso un tantino più esperto di voi nel cercare... - Tom lanciò un'occhiata al libro che Therese aveva tra le mani – un antidoto ad un filtro d'amore -

  • Non avremmo bisogno del tuo aiuto – puntualizzò Therese – se Maggie ricordasse come ha ingerito il filtro -

  • Avete provato con la Legilimanzia? - Tom sorrise con una punta di sarcasmo

  • Ovviamente, è la prima cosa che ho fatto, ma nei suoi ricordi più recenti c'è solo Potter – sbuffò Therese annoiata

  • Potter? - chiese Tom perplesso

  • Sì, è lui il nuovo oggetto del desiderio di mia sorella – sospirò Therese

  • Oh, Harry... - mormorai io, sentendo il nome del mio amato

    Tom fece una smorfia e si infilò tra Draco e Therese, cominciando a sfogliare il grosso libro.

  • Potrebbe essere un'idea degli auror – bisbigliò con una nota di preoccupazione nella voce – una tattica per far sì che Maggie riveli tutto ciò che sa al Bambino Sopravvissuto. Dobbiamo trovare una soluzione al più presto -

    Draco sembrava alquanto scettico, mentre Therese borbottava tra sé e sé, maledicendosi per non aver capito fin da subito la potenziale gravità della situazione.

  • Allora? Cosa facciamo? - domandò spazientita dopo un po'

  • Questo. Traduci qui, sono un po' arrugginito con le rune ultimamente – Tom allungò a mia sorella un libro scritto in caratteri stranissimi che sembravano piccoli triangoli

    Therese prese un pezzo di carta e cominciò a scribacchiare freneticamente, infarcendo il foglio di sbarrature e cancellazioni. Tom e Draco, intanto, la osservavano in religioso silenzio.

    - Cosa dite che potrebbe volere il mio Harry per San Valentino? - chiesi, ad un tratto

  • Una boccetta di veleno, o un'aspide – propose Tom

  • Secondo me una bella bottarella – ribattè Draco

    Mia sorella e Tom lo fulminarono con lo sguardo e lui tacque, fingendosi estremamente appassionato alla fattura di una pesante tenda verde scuro.

  • Fatto. Avremo bisogno di un po' di ingredienti, come l'estratto di quercia di Dodona – osservò Therese, rileggendo gli ingredienti

  • Conviene prima controllare cos'abbiamo in dispensa – disse Tom con un sorriso – Seguitemi – ordinò

    Therese e Draco non esitarono a seguire l'ordine, mentre io mi attardai mentre sfogliavo un libretto di salmi alla disperata ricerca di qualcosa ad effetto da scrivere sul biglietto che avrebbe accompagnato il regalo per il mio amato Harry. Poi decisi che avrei seguito gli altri, e portai il libro con me.

    Tom illuminò con la bacchetta una porta che non avevo mai notato prima, in fondo al corridoio dove si trovava la biblioteca, al piano terra della grossa villa. La porta si aprì con un tocco e Tom ci guidò giù per una scala di pietra buia e vagamente ammuffita.

  • Dove siamo? - chiese Therese e nella sua voce aleggiava una nota di incuriosita eccitazione

  • Nelle segrete di Casa Riddle. Non so per cosa le usassero i miei nonni e mio padre – mormorò Tom, tenendo la voce bassa come se temesse di svegliare antichi fantasmi – forse semplicemente come stanze per la servitù, forse per intimorire eventuali nemici – e così dicendo illuminò una grossa porta di ferro tenuta chiusa da pesanti catenacci e passò oltre – fatto sta che ho trovato l'ambiente giusto per coltivare un mio piccolo hobby -

    Tom si fermò davanti all'ultima porta e ruppe l'incantesimo con il quale questa era chiusa, invitandoci ad entrare in un ampio locale con torce appese alle pareti che si accesero al nostro ingresso, che ricordava lontanamente i sotterranei di Hogwarts.

Al centro della stanza troneggiava un calderone e poco distante vi era un leggio con un grosso libro sul quale dita esperte avevano lasciato dei segni nella spessa coltre di polvere che lo ricopriva senza però toglierla del tutto. In fondo alla stanza, un'enorme credenza era piena di ogni sorta di alambicchi e barattoli.

  • Un laboratorio di pozioni? - Therese sembrava sinceramente stupita – Credevo che tu non ti interessassi di pozioni, credevo che tu.. -

  • Lasciassi fare a Piton, sì. Questo è un po' quello che credono tutti – Tom esaminò le boccette sulla sua credenza – In realtà, nutro particolare interesse per le pozioni e ne ho preparate alcune molto interessanti nella mia vita – e con questo ammiccò a Therese

  • Lo so – disse lei con una smorfia a metà tra un sorriso e un'espressione di disgusto

    Di nuovo cadde il silenzio mentre Tom passava in rassegna le centinaia di boccette. Infine, ne prese un paio e le appoggiò su un tavolo di marmo scuro.

  • Lingua di armadillo e estratto di querce di Dodona, preso da Lord Voldemort in persona dalle più antiche e solide querce dell'Epiro – decretò Tom

  • Qui c'è scritto che ci vogliono due giorni di cottura – annunciò Therese

  • In questi due giorni dovrai fare in modo che Maggie non veda Potter. Mai, per nessun motivo – ordinò Tom

  • Si vedranno per forza! Seguono gli stessi corsi – gli fece notare mia sorella

  • Allora farai in modo che Maggie non segua quei corsi – tagliò corto Tom


Due giorni dopo, l'otto febbraio, tentai per l'ennesima volta di alzarmi dal letto, ma era come se un enorme, invisibile masso costringesse le mie spalle sul cuscino.

  • Davvero una brutta influenza – aveva constatato la professoressa McGranitt la mattina precedente, quando mia sorella mi aveva accompagnata da Madama Chips pregandola di tenermi in infermeria finchè non fossi guarita del tutto e di controllare che non tentassi di fuggire

    In realtà, avevo dei ricordi piuttosto confusi delle ultime ore: avevo sentito Madama Chips lamentarsi di quanto questi virus Babbani stessero diventando aggressivi e immuni alle sue pozioni e di quanto fosse sempre più difficile costringere i giovani maghi a stare a letto a riposare. Qualche strana forza mi impediva di parlare e di gridare ai quattro venti che non avevo la febbre perchè non me la sentivo affatto e che dovevo assolutamente vedere Harry per dirgli che l'amavo. Intanto, mia sorella passava a trovarmi e sorrideva soddisfatta nel vedermi esattamente come mi aveva lasciata e mi rassicurava che sarei guarita presto, sparendo così com'era arrivata.

    La sera del mio secondo giorno di prigionia in infermeria, Therese portò con sé una bottiglietta che conteneva un liquido sul marroncino.

  • La tua sorellina ti ha portato merce di contrabbando – mi sussurrò in un orecchio – Hai voglia di un po' di black russian, vero? -

Non potendo parlare, annuii.

Therese mi avvicinò la bottiglietta alle labbra e io bevvi avidamente una gran sorsata, salvo poi ingoiare qualcosa dal sapore piuttosto disgustoso.

Non sa di vodka

  • Non te ne accorgi per via del raffreddore – come prevedevo, Therese non rinunciava mai a intromettersi nei miei pensieri – Bevine un altro po', vedrai che tra un po', quando l'alcool avrà liberato le vie respiratorie, saprà di vodka -

    Therese non aspettò la mia risposta, ma versò l'intero contenuto della boccetta nella mia bocca, rischiando quasi di uccidermi. Infine, sorrise soddisfatta e rinfilò la bottiglia vuota in borsa.

  • Prova a dire qualcosa, Mag, scommetto che il mio cocktail ti ha fatto tornare la voce – propose lei

  • Voglio andarmene di qui! - strillai – quello che stai facendo non è affatto divertente, ho bisogno di parlare con Harry subito! Io lo amo, capisci? Lo amo! Lasciami andare, lasciami libera di seguire il mio cuore! -

  • Madama Chips! - chiamò Therese

    L'infermiera non si fece attendere.

  • L'ho sentita urlare! - esclamò ansiosa

  • Stava dormendo e d'un tratto ha cominciato a blaterare cose senza senso, dev'essere per via della febbre – spiegò Therese, inserendo pause e balbettii preoccupati

  • Le è tornata la voce – constatò Madama Chips – Maggie, di' qualcosa -

    Provai a modulare una parola, ma ne uscì un rantolo soffocato. La mia lingua era di nuovo incollata al palato. Maledetta Therese.

  • Falso allarme – decretò Madama Chips – Davvero una brutta brutta influenza. Erano anni che non me ne capitavano di così aggressive. L'ultima volta abbiamo dovuto trasferire una ragazzina al San Mungo e anche lì hanno faticato per rimetterla in piedi. Speriamo che sua sorella non si aggravi -

  • Speriamo – concordò Therese atona

    Io, intanto, l'avrei volentieri uccisa.


Una volta ritornata in me, poi, mi raccontarono che quella sera Therese era corsa via terrorizzata e si era fiondata da Tom.

  • L'antidoto non ha funzionato – annunciò

  • Come sarebbe a dire che non ha funzionato? - Tom sgranò gli occhi – funziona con la maggior parte dei filtri d'amore e abbiamo seguito le istruzioni passo passo -

  • Evidentemente non con questo – tagliò corto Therese

    I due si sedettero sul divanetto della camera-studio di Tom, in attesa di un'illuminazione.

    E l'Illuminazione era arrivata, indossando un vestito a palloncino e un grazioso fiocco blu al collo.

  • Devo dirvi una cosa – mormorò Cissie con aria colpevole

  • Non ora Cissie – Tom fece per cacciarla

  • Ma è importante – protestò lei

  • Chissenefrega, stiamo facendo cose più importanti – sbottò Therese, spingendola via

  • E se vi dicessi che sono stata io a dare il filtro a Maggie? - disse precipitosamente Cissie

    Tom e Therese la guardarono senza fiato.

  • Cioè, indirettamente. Io l'ho dato a Lewis ma lui non l'ha mai ricevuto, in compenso l'hanno preso un suo amico e Maggie – confessò Cissie

  • Tu? - sussurrò Therese lanciando saette con lo sguardo

  • Non volevo che Maggie si innamorasse di Potter – precisò Cissie, come se questo bastasse a scagionarla

  • I filtri d'amore sono pericolosi e illegali – decretò Therese

  • I gemelli Weasley mi hanno assicurato che non sarebbe stato affatto pericoloso e che avrebbe funzionato subito: chi beve il filtro si innamora della prima persona che vede e nella scatola di cioccolatini doveva esserci una mia foto – spiegò Cissie

  • Dobbiamo andare al negozio dei gemelli Weasley – decise Tom – Loro di sicuro avranno l'antidoto -

  • Posso andarci io domani, quando vado da Magie Sinister. Il signor Borkin mi concederà mezzora di permesso, spero – propose Therese e non dimenticò di lanciare un'ultima, crudele occhiata alla povera Cissie

Così mi raccontarono anche che il sabato mattina, quattro giorni prima di san Valentino, Therese era andata a lavorare in anticipo, in modo da ottenere dal suo capo mezzora di pausa a metà mattina nella quale andare in missione al negozio dei gemelli Weasley.

Mentre io ero costretta a letto dall'influenza più potente del secolo, dunque, mia sorella si addentrava con furia omicida nell'emporio di scherzi di Diagon Alley.

  • Guarda chi si vede! - esclamò Fred, fingendosi felice di vederla

  • Bando alle ciance – tagliò corto mia sorella – Sono qui per sistemare un pasticcio che voi avete combinato. Sto cercando l'antidoto per i vostri cioccolatini avvelenati -

  • Come la metti pesante – ridacchiò Fred imbarazzato, dando un'occhiata nel retrobottega sperando di invocare telepaticamente l'aiuto di suo fratello – è solo uno scherzo -

  • Uno scherzo stupido e infantile – precisò Therese – Allora, quest'antidoto? -

  • In effetti, non c'è un antidoto – ammise Fred

  • Come sarebbe a dire 'non c'è'? - Therese piegò le labbra in un sorriso minaccioso – Ci dev'essere per forza -

  • Non abbiamo previsto che qualcuno si sarebbe lamentato – mormorò Fred – l'incantesimo si estingue da solo a mezzanotte del giorno di San Valentino -

  • Beh, per allora sarà troppo tardi – decretò mia sorella tagliente

    Fred si allontanò con un sorrisetto di convenienza e corse a chiamare suo fratello, impegnato a lavorare a qualche nuova, promettente, invenzione.

  • Therese, qui, vorrebbe l'antidoto al Filtro d'Amore Weasley – spiegò Fred al fratello

  • Non esiste! - esclamò questo allegro, quasi fosse un vanto

  • Ma lei lo vuole – protestò Fred

  • Avevamo deciso di comune accordo di non pensare ad un antidoto -

  • No, tu avevi deciso, io avevo solo accettato -

  • E quindi era di comune accordo -

  • Sì, ma avevi deciso tu -

  • Sì ma tu non mi hai detto che non eri d'accordo -

  • Sì ma non credevo di non dover essere d'accordo -

  • Sì ma se tu avessi detto di non essere d'accordo avremmo... -

  • Ora devo tornare alle mie abituali occupazioni del sabato – li interruppe Therese e se fossi stata presente avrei probabilmente notato che le si era formata la ruga che le veniva sotto il labbro quando era particolarmente irritata – Alle quattro e mezza tornerò qui. Non mi importa quali altre cose avevate in programma per oggi, se quando torno non trovo l'antidoto a quella pozione ad aspettarmi sul bancone di questo negozio, il vostro emporio di scherzi non vedrà l'alba di lunedì, perchè un ispettore del Ministero, opportunamente avvisato sui filtri illegali che vengono venduti qui, farà in modo di chiuderlo domani stesso -

    I due fratelli sorrisero amabilmente a mia sorella e la seguirono con lo sguardo finchè lei, e il suo svolazzante mantello color smeraldo alle spalle, non sparì in fondo alla strada.



LadyWay: anche io ho l'influenza. Di sabato, poi, che sfiga. Pensa che di solito mi ammalo sempre a Natale, o il giorno prima di partire per le vacanze o, come in questo caso, di sabato. Mangerò un lindor per tirarmi un po' su di morale!


Bianchimarsi: un'altra febbricitante (accidenti, vedo che l'epidemia ha colpito mezzo sito!). Maggie e Draco di nuovo insieme? Potrei approfittare della mezzoretta che ho prima che agisca la tachipirina e vedere che cosa mi viene in mente per una loro eventuale notte di sesso. O forse sarebbe meglio di no.


Smemo92: in realtà, ti posso assicurare che Cissie è in regola con la nuova media delle ragazzine di oggi. Io faccio la baby-sitter ad un'undicenne che in crisi adolescenziale è entrata a nove anni, quando 'ai nostri tempi' non ci si preoccupava di ragazzi e vestiti prima almeno dei dodici.


DarkViolet92: Glenda? Ommioddio, questa me la devo ricordare per quando mi accusano di essere una pervertita perchè davanti a dei bei ragazzi di prima e di seconda dico cose come “potrei quasi fare la pedofila e chiedergli il numero”. Non credo che Mark sia proprio il suo tipo, comunque.


Nerida R Black: non è molto presto, ma ho aggiornato e ho cercato di correggere un po' il tiro, Maggie ha finalmente qualcos'altro da pensare oltre che a Mark (anche se, non è proprio qualcosa di allegro di cui preoccuparsi).


Vaius: io invece sto mangiando pane e nutella per alzare un po' la pressione, che quando ho la febbre alta mi scende sotto i piedi (più del solito). I baci perugina non li toccherò più, ora che so che potrei trovarci dentro delle frasi di Moccia. Comunque l'atmosfera cupa è in accordo con quella voluta dalla Rowling per il sesto e il settimo anno...


la_tata: uhm, in effetti è vero, gli uomini sono impediti quando si tratta di fare due cose contemporaneamente. O parlano o scrivono messaggi, o guidano o guardano le cartine, o guardano la televisione o parlano al telefono. Noi invece facciamo tutto allo stesso tempo (women power!)


RZEN: non è detto che tu ti sia sbagliato, non è ancora successo niente, quindi puoi ancora avere ragione. “Non è finita finchè non esce scritto 'fine'”, dicono nel film Love Actually. Quanto alla fine della fanfiction, probabilmente l'ultimo capitolo sarà un epilogo (però non ambientato diciannove anni dopo, che sono davvero troppi) ma dovrei rimanere in accordo con la trama originale.

  
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