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Autore: Lione94    28/11/2009    4 recensioni
Finalmente Fine ha terminato l'Accademia Reale di Magia insieme alla sua gemella Rein e a tutte le altre principesse dei 7 regni. Adesso si troverà ad affrontare la realtà di diventare la nuova regina del regno Solare e di dichiarare il suo grande amore per il principe della Luna Shade...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fine, Shade, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 capitolo





Indossai dei semplici pantaloncini e un top (non credevo che un elegante ma scomodo vestito sarebbe stato comodo per affrontare la prova), uscii dalla stanza e m’incamminai verso il salone. Lì, come mi aveva spiegato mio padre, si sarebbe aperto il varco per farmi entrare nella benedizione del Sole.
Rabbrividii. Dall’ultima volta che c’ero stata insieme a Rein la mia situazione non era cambiata di molto: mi trovavo sempre in pericolo di vita per il bene del regno Solare. Ma almeno quella volta era andato tutto bene… Per poco non mi scontrai contro il muro: non mi ero accorta di essere già arrivata.
Aprii la porta del salone e rimasi a bocca aperta dallo stupore quando vidi che c’erano tutti, tutti tranne uno. Erano venuti a incoraggiarmi e a darmi la loro fiducia.
Ricevetti un abbracciò da Lione, una pacca sulla schiena da Solo e da Auler, una carezza da Sophie, undici piccoli baci sulle guancie dalle principesse di Tana Tana, una smorfia da Altezza, un calcio negli stinchi da Tio... Ahio!
<< Fine >> mia sorella mi strinse forte << ti aspetterò >>.
<< Buona fortuna Fine >> disse Bright stringendomi la mano.
Per ultimi mi salutarono i miei genitori, mia madre con un bacio sulla fronte e papà con un sorriso tranquillizzante.
All’improvviso il varco si aprì al centro della stanza: era un’apertura nel pavimento, larga solo per una persona. Arrivata vicino l’apertura mi voltai sperando di incontrare quegli occhi ma gli unici che vidi erano quelli dal taglio così simile della sorella Milky. Sospirai voltandomi nuovamente, presi coraggio e chiudendo gli occhi saltai nel buio.
La caduta durò solo pochi secondi.
Atterrai con un leggero tonfo a terra e riaprii gli occhi confusa. Mi trovavo sola, in un campo frusciante dall’erba dorata e anche il cielo era dorato come la luce del sole appena sorto. Tutto risplendeva di luce stessa, del puro solo. Non riuscivo a vedere la fine del luogo in cui mi trovavo perché il prato continuava all’infinito confondendosi con l’orizzonte.

Con un fruscio una figura femminile si affiancò a me.
<< Benvenuta Fine >> disse la Principessa Grace con la sua solita voce dolce.

Mi girai a guardarla e vidi che era come l’avevo vista nel mio sogno.
<< Che cosa devo fare principessa Grace? >> le domandai.

Lei alzò un braccio indicandomi con un dito un punto vicino a noi. Ci fu un forte rumore, come un ruggito, e comparve un drago... un vero drago!
Lo osservai meravigliata e anche un po’ terrorizzata. Era circa il triplo più grande di me e le sue squame erano dorate come tutto quello che mi circondava. Sulla schiena aveva delle punte acuminate e due zanne affilate facevano capolino dalla sua bocca. Le ali erano chiude lungo il suo corpo ma intuii che se le avesse aperte sarebbero state grandissime. Notai che al collo portava una specie di collana con un ciondolo color rosso fuoco.
<< Il tuo compito è prendere il rubino che custodisce >> la principessa Grace scomparve lasciandomi nuovamente sola e la sua voce echeggiò per il parato infinito. << Buona fortuna! >>.    
Gli occhi del drago si posarono su di me curiosi quando si chinò alla mia altezza per guardarmi meglio.
<< Non sembri molto pericoloso >> gli dissi avvicinandomi piano e poggiando una mano sul suo enorme collo squamoso. Ma quando mi allungai per prendere il rubino, capii le mie intenzioni e ruggì furioso. << Ooh ritiro tutto quello che ho detto! >> urlai evitando una fiammata.
Scappai e il drago m’inseguì per il prato con la bocca spalancata e gli occhi dorati accesi dalla rabbia. Corsi più forte per riuscire a sfuggirgli ma quello con la lunga coda bloccò la mia fuga. Mi guardai intorno, disperata, poi indietreggiai, inciampai nella coda e caddi all’indietro. Il drago poggiò una zampa poderosa sul mio braccio destro e sentii un orribile scricchiolio: doveva essersi rotto. Non riuscii a contenere un urlo di dolore.
Per fortuna riuscii a girarmi e a dargli un calcio sulla zampa, che spostò infastidito, così riuscii ad alzarmi. Con orrore notai che il braccio era completamente maciullato e non riuscivo nemmeno a muoverlo senza sentire un dolore fortissimo.
Ci fu una confusione di povere e zanne.
Un artiglio mi graffiò il volto mentre tentavo nuovamente di afferrare il rubino e il labbro iniziò a sanguinare. Il terreno intorno a me era bruciato dalle fiammate del drago che riuscivo a evitare, anche se più di una volta, alcune mi colpirono di striscio lasciandomi le punte dei capelli fumanti.
Mi accorsi che il drago, essendo così grande, quando si muoveva sembrava facesse molta fatica a mantenere l’equilibrio. Un idea mi balenò nella mente e anche se per un momento mi sembrò banale tentai lo stesso. Corsi veloce intorno all’enorme creatura dorata tenendomi il braccio stretto al petto. Il drago mi seguii con la testa, poi con tutto il corpo e si aggrovigliò la sua stessa coda ai suoi piedi, perse l’equilibrio e cadde a terra con un portentoso tonfo che sembrò il rumore di un tuono e fece tremare la terra per alcuni secondi.
Lo osservai mentre mugolava guardandomi tristemente con i suoi grandi occhi dorati. Non potei non provare un po’ di compassione per quel drago anche aveva quasi rischiato di uccidermi. Dopotutto lui aveva cercato solo di svolgere il compito che gli era stato assegnato, proteggere quello che io volevo portargli via.
Mi avvicinai al suo collo e presi il rubino stringendolo nella mano sinistra, quella del braccio sano. Con mio grande stupore il drago scomparve e al suo posto comparve la principessa Grace che chinò il capo.
<< La prova è stata superata >> disse sorridendo fiera << chiudi gli occhi e potrai tornare nel tuo regno, regina Fine >>.
Feci come mi era stato detto, ignorando il costante e doloroso pulsare che mi causavano il braccio e il taglio che mi percorreva la guancia fino al labbro.
<< Apri gli occhi Fine >> disse la voce dolce di mia madre. << Ce l’hai fatta. Sei a casa! >>.
Aprii gli occhi e mi ritrovai circondata da una folla di volti che mi sorridevano e voci festose che mi confondevano.
<< Fine >> esclamò Rein fecendosi largo tra gli altri << … in giardino! >>.
Non capii tutto quello che mi aveva detto però mi voltai ugualmente verso il giardino e vidi una figura terribilmente familiare allontanarsi… Shade!  Dovevo andare da lui!
Ignorai le proteste di mia madre per le pessime condizioni in cui mi trovavo e mi precipitai in giardino appena in tempo per vederlo incamminarsi verso la zona delle mongolfiere.
<< Shade! >> chiamai ma ero troppo lontana.
Corsi verso di lui e incespicai nei miei stessi piedi. Accidenti alla mia goffaggine che ricompariva sempre nei momenti meno adatti! Il braccio già rotto su cui mi posai per non sbattere a terra esplose in un dolore lancinante che mi fece gemere. Il labbro continuava a sanguinarmi.
Lo cercai e lo vidi vicino la pietra del teletrasporto che usavamo per viaggiare veloce quando non c’era tempo per prendere la mongolfiera. No! Così sarebbe andato via senza vedermi…
<< Shade! >> urlai ancora mentre posava la sua mano sulla pietra verde e iniziava lentamente a svanire. I contorni del suo corpo si fecero tremuli, quasi si confondeva con quello che aveva attorno.
<< Shade ti amo! >> gridai con tutto il fiato che mi rimaneva nei polmoni. << Shade! >>
Finalmente si volto verso di me e incontrai il suo profondo sguardo blu prima che svanisse del tutto lasciandomi sola.
Respirai a fatica guardando il punto in cui era scomparso sperando con tutto il cuore che avesse sentito tutte le parole che gli avevo urlato.

Poi abbassai lo sguardo sulla mano sinistra ancora chiusa a pugno. La aprii e quando vidi il rubino riuscii a realizzare: ce l’avevo fatta!
Ero finalmente diventata la Regina del Sole.



  
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