Promessa
Per poco non finii ammazzato. Ci pensò Shinn a salvarmi, ma a causa di questo ritardo fummo tutti e due risucchiati dall’atmosfera terrestre, e
Rientrati nella Minerva, quando scesi dallo ZAKU fortemente danneggiato, Cagalli mi corse incontro, preoccupata per le mie condizioni. Durante le operazioni, il Presidente Dullindal si era trasferito sulla nave di Yzak per la propria incolumità; lei, invece, non aveva voluto seguirlo, preferendo rischiare insieme a me. Le chiesi scusa per l’essermi avventurato su un Mobile Suit senza averle detto nulla, e lei mi sorrise: era contenta che fossi uscito anch’io, perché era sicura che ce l’avrei fatta e, soprattutto, fu d’accordo con me nel riconoscere che in quella situazione non c’era altro da fare se non rimboccarci tutti le maniche.
Essendo atterrati nell’Oceano Pacifico,
Dal momento che
Quel pomeriggio rividi Kira. La casa in cui viveva poco lontano da Orb con Lacus, sua madre e i bambini del Reverendo Malchio era stata distrutta dallo tsunami provocato dalla caduta di uno dei frammenti di Junius Seven, e loro erano riusciti a salvarsi perché avevano trovato riparo in un rifugio antibombardamento. Adesso si erano trasferiti tutti nello stesso posto in cui abitavano il Comandante Ramius ed il Comandante Waltfeld, di guardia al Freedom che avevamo deciso di nascondere lì. Sentii il bisogno di parlare con il mio antico amico d’infanzia di tutto ciò che mi turbava, e lo feci come un fiume in piena per via delle troppe le cose che avevo dentro e non potevo confidare a nessun altro. Ero sicuro che lui mi avrebbe compreso, e non mi deluse. Mi ricordai di quella volta, quando, poco prima di lasciare Orb per lo spazio aperto, due anni prima gli avevo chiesto il motivo per cui dovevamo combattere; lui mi aveva assicurato che insieme avremmo senz’altro trovato la risposta. Tuttavia, io non ero ancora riuscito a farlo.
Alla luce degli ultimi avvenimenti, non potevo rimanermene con le mani in mano: dovevo accertarmi della situazione sulle colonie e delle vere intenzioni del Presidente Dullindal. Ne parlai con Cagalli e, pur preoccupata per me, non ebbe nulla da obiettare sulla mia decisione. Capiva che si trattava di un qualcosa che mi riguardava personalmente, che non potevo tirarmi indietro. Mi lasciò partire. L’avevo già salutata quando, esitando per un istante, tornai indietro. Presi coraggio e, senza dirle nulla o aspettare una parola da parte sua, le infilai un anello a dito. Lo feci per uno svariato numero di ragioni che andavano ben oltre il mio amore per lei. In realtà quel gesto significava principalmente due cose: la prima, che me ne infischiavo delle convenzioni sociali e che non avevo la minima voglia di lasciarla a qualcun altro, poiché lei apparteneva a me soltanto; la seconda, la promessa di tornare al suo fianco, qualunque fosse stata la risposta ch’io avrei trovato su PLANT.
A tutt’oggi, in effetti, ancora non mi spiego come abbia fatto, Cagalli, a non strapparsi quell’anello dal dito e a non lanciarmelo contro, magari centrandomi in un occhio come invece avrei meritato. E non solo per il modo arrogante con cui mi presi il suo consenso al nostro fidanzamento, quanto per tutto quello che dovette sopportare per colpa mia nei mesi a seguire.
Ma sarà poi stata davvero tutta colpa di Athrun? Secondo me no, e proverò a dare un senso al suo punto di vista proprio nel prossimo capitolo.
Per rispondere ad Atlantislux e a kari16 che gongolano alla sola idea di vedere Shinn preso a randellate da Athrun (Poverooo! Cioé, se le meritava tutte, eh! Anzi, troppo poche quelle che si è preso! >_< Però mi dispiace lo stesso! XD), vedrò di accontentarvi nei prossimi capitoli, ché tanto devo per forza parlarne. XD Ho già scritto degli schiaffi, e tra non molto ricamerò anche sul pugno. Contente? ^___^
Ma che bello finire l'anno in cattiveria! XD
Un bacio a tutti voi che leggete e commentate, ed i miei più sinceri auguri per un 2010 ricco di serenità e di belle sorprese. ^^
Shainareth