Anime & Manga > Alice nel paese di Heartland
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Autore: Battler_Ushiromya    20/01/2010    0 recensioni
Introduzione rimossa poiché priva di cenni relativi alla trama. Si prega di inserirne una valida al più presto.
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 -- Oltre lo specchio
                                                              1 mese prima …

“Welcome to Wonderland”
Così diceva il messaggio che arrivò sul cellulare di Nick.
“Sarà il solito scherzo, certa gente non ha il minimo senso del gusto …”
Dopo un paio di minuti, durante i quali osservò la scritta nera sullo sfondo bianco che appariva sul cellulare, il ragazzo posò il telefonino sul tavolino circolare al centro della sala d’attesa. Nick si guardò intorno.
“Una, due … tre finestre sulla destra …”
Si trovava in un locale abbastanza simmetrico: Su entrambi i lati c’erano due colonne ricoperte dal un immobile di vetro  soffiato di color rosso. Una poltroncina rossa era posta al di fianco del tavolino circolare mentre analogamente dall’altra parte ce n’era una bianca, inoltre , vicino alle due pareti, vi erano poste delle sedie in plastica. L’intera stanza era bicolore: Bianco per le pareti e rosso pastello per mobili e porte. Proprio alla destra di una delle due porte, quella che conduceva allo studio, si trovava un comodino , dove vi erano poggiati dei romanzi dell’ ‘800/’900.
Doveva aspettare ancora alcune ore, decise quindi di prenderne uno, al caso l’asciò l’onore di scegliere la sua prossima lettura. Mise la mano tra gli infiniti libri messi disordinatamente su quel piccolo mobiletto.
“Promessi sposi?! Al diavolo il caso, proviamo col secondo tentativo!”.
Pensò questo nel momento in cui posò il primo romanzo uscito, grazie al caso, da quella serie confusionale di libri, ci riprovò, ancora ma sembrava quasi che non ci fosse alcun racconto che meritava di essere riletto. Poi eliminati gli altri libri, ne rimase solo uno, aveva la copertina giallastra con sopra, scritto in nera pece, il titolo. Nick fece fatica a leggerlo e decise di iniziare la lettura di quel libro qualunque cosa fosse , così un po’ per noia.  Aperta la prima pagina scoprì che si trattava di un libro per bambini.
“Alice in wonderland”
Il titolo parlava da sé
“Alice nel paese delle meraviglie”
Nick sbuffò leggermente, quasi insoddisfatto di quella scelta, decise così di rimettere a post il libro.
Aspettò pazientemente, sebbene la noia fosse tanta, in quella sala fino all’arrivo del suo turno, in quel momento, quando la porta si aprì, finalmente sentì il suo nome essere pronunciato dall’ assistente . Si alzò dalla sedia, prese il cellulare lasciato sul tavolino e si avviò verso lo studio percorrendo il lungo corridoio successivo alla porta. Il colore del corridoio cambiò molte volte rendendo la struttura bicromatica, a parte il bianco acceso, l’altro colore riceveva , anche grazie alla luce che arrivava dalle finestre, sfumature dal rosso al giallo, dal blu al verde.
Dopo un paio di minuti, una mezz’oretta buona, Nick uscì da quella stanza bicromatica e passò per i molti corridoi che predominavano  la struttura di quel bizzarro strano palazzo.
Il tutto sembrava uscito da un film dell’orrore, Nick si apprestò ad uscire dall’edificio. Una volta varcata quella soglia che divideva la struttura bicromatica da quella “normale”, si accorse che pian piano aveva iniziato a piovere.
“Fantastico!!!”
Esclamò in quel momento, mentre lo diceva, per un attimo, ebbe un tono sarcastico.
Come al suo solito aveva dimenticato l’ombrello, difficilmente ne portava uno, poiché a detta di lui lo “ostacolavano”.
Iniziò così una corsa veloce tra la pioggia d’Aprile, quella mattina iniziata con un cielo sereno si era trasformato nel più grigio pece.
Arrivò sotto una lunga serie di balconi sull’altro lato della strada.
Le auto riempivano quella via ogni giorno, lo smog prodotto disturbava il sensibile olfatto di Nick tanto ché aveva smesso da anni di respirarli. Di solito non usciva mai senza una sciarpa che gli coprisse il naso ed in quel tempo riuscì persino a minimizzare il respiro, era impercettibile, sembrava quasi che non respirasse affatto.
Appena passò la via principale arrivò alla stazione di Brocken G, sapeva che di lì non fermava più un treno da anni eppure quella stazione abbandonata era diventato il suo unico posto di tranquillità.
Continuava a ripensare al libro giallastro preso nella sala, a quei pensieri, fulminante, gli scappò da bocca un esclamazione.
“E’ questo il mio WONDERLAND!”.
Sospirò, subito dopo però si accorse di non essere solo, girò il capo, successivamente si voltò con tutto il corpo .
“Ci rivedremo cappellaio matto”
La figura che era apparsa dal nulla sparì dietro la porta della ferrovia, si allontanò più tosto velocemente.
“Aspe-“
Le parole di Nick vennero fermate dal suono della campana, era posta sulla torre dell’orologio di fronte alla chiesa, costruita pochi anni prima rintoccava ogni 3 ore.
“Merda! Ho scuola”
Il ragazzo uscì velocemente dalla stazione affrettandosi, corse veloce, le sue gambe dopo un po’ iniziarono ad intorpidirsi, non riusciva a correre, eppure doveva, non poteva permettersi di perdere ancora l’autobus.
Passò velocemente un incrocio, non guardò ed attraversò senza fare caso alle auto che passarono, proprio una di quelle, non riuscendo a frenare in tempo lo colpì, Nick cadde a terra, per un attimo perse i sensi. Prima di svenire vide, tra la folla, il tizio di prima. Le labbra, provò a leggerle:
“Ti … Pe … Ti aspe … TI ASPETTO!”
Provò a rialzarsi per prenderlo, ma ebbe un capogiro e svenne nuovamente, in tanto i pedoni accorsi chiamarono un autoambulanza.
Il suono della Sirena riecheggiò nella testa di Nick che intanto, leggermente, socchiuse gli occhi.








                                         Capitolo 3 -- Lo stagno di Lacrime
“Eh? Cosa è successo?”
Il Cappellaio matto si accasciò a terra, ebbe un capogiro. Non riuscì, per un attimo, a tenere l’equilibrio.
“E così inizi a ricordare …”
Il volto di Alice, come sempre, non lasciò passare alcuna emozione, disse quelle parole con non curanza, sembrava quasi qualcosa di normale. Si avvicino al Cappellaio, posò la sua mano sulla sua fronte, poi iniziò a carezzargli quella stessa fronte, il suo volto si mostrò divertito vedendo Nick soffrire.
Iniziò prima col sudare freddo, poi pian piano si contorse mettendosi in posizione fetale, il dolore lo costringeva alla paralisi. Non riusciva a muoversi. Tremava.
Alice si alzò dal corpo del Cappellaio, si diresse verso il tavolino dove vi erano le due bottiglie. Fu fermata.
Alice si sentì paralizzata.
“e così è opera tua?”
La voce sicura di Alice né tradiva il suo volto, sembrava preoccupata. Nick non capì cosa successe, nel suo dolore provò, invano, di raggiungerla.
L’enorme stanza in cui si trovarono si bloccò. Poi iniziò a ruotare, tutto in quella stanza sembrava fermo, fatta eccezione per le pareti. Sia Alice che il Cappellaio vennero catapultati sul soffitto della stanza.
Poi iniziò un terremoto. E la stanza riprese a ruotare, sempre più.
“ Cheshire basta! ”
Alice provò a far smettere quel gioco, la stanza sembrava un enorme scatolone e lo Stregatto ci stava giocando. La fece ruotare infinite volte, poi la fermò. Il Cappellaio venne scaraventato contro il muro adiacente alla porta. Mentre Alice letteralmente schiacciata a terra.
Mentre Cheshire continuava quella tortura infinita, il Cappellaio , quando il dolore si fece sopportabile, si alzò da terra. Sembrava che Cheshire non avesse più potere sul Cappellaio.
“ Mad-Hatter ! ”
Cheshire finalmente si mostrò. Era un Gatto antropomorfo.
Cheshire attaccò direttamente Mad-Hatter, il quale non si mosse, eppure l’attacco di Cheshire lo attraversò. Lo Stregatto non riuscì a colpirlo.
“Ma cosa?!”
Cheshire venne scaraventato a terra, Alice ne approfittò per catturarlo, intanto il Cappellaio svenne.
Aprì gli occhi piano, non capì dove si trovava, così si sedette, o almeno ci provò, ricadde a terra. Ci riprovò stavolta andò bene, si guardò in torno, vide un enorme giardino davanti a sé, la siepe oramai secca lasciava intuire la complessità di quel percosso, probabilmente era un labirinto. In mezzo a quelle piante secche notò solo una rosa. Un'unica rosa ancora non appassita. Un'unica rosa rossa in mezzo a quella desolazione.
Poi notò chiaramente di non essere solo, di fianco a lui, seduto, trovò Cheshire, mentre dietro, alle sue spalle, Alice raccoglieva quell’unica rosa rossa, Mad-Hatter la guardò in volto, gli occhi prima di chiudersi lasciarono cadere una goccia, lacrima cristallina che bagno quel viso d’angelo.
Nick si alzò, ma barcollò nuovamente, prima di cadere però, notò un'altra cosa oltre la rosa. C’era una bambolina di legno, aveva l’occhio destro leggermente più grande di quello sinistro, senza un braccio con due gambe bruciate.
“Maledetto …”
Cheshire si voltò e andò verso Alice, che intanto aveva calpestato la bambolina.
Mad-Hatter si riguardò in torno, scostò le spalle per poi dire con voce fiocca
“Ma che cosa è successo qui?!”
Alice si voltò verso di lui e si avvicinò, gli pose la mano. Il Cappellaio la usò per aiutarsi ad alzarsi.
“Da qualche parte ci fu un sogno.  Il piccolo sogno pensò: Non voglio mollare tutto così! Come potrò fare in modo che la gente mi guardi?
Il piccolo sogno pensò e ripensò e alla fine ebbe un idea:
Troverò gente da attirare al mio interno,gli lascerò creare il mondo!
E questo è il risultato quando una persona ha un incubo …”
Cheshire andò verso Alice che intanto stava raccogliendo anche l’ultimo frammento della bambola che aveva calpestato.
“… Vedi? Ora il Wonderland è come questa bambola …”
Il Cappellaio ci capì sempre meno, però diede ascolto ad Alice, e decise di seguirla.
Camminarono per ore in quel labirinto bruciato, dovunque andassero trovavano macerie ed altro, quel che un giorno doveva essere un magnifico giardino di Cuori ora era un semplice rifiuto.
Alla fine del labirinto si trovarono di fronte, su di un trono marcio, una regina decaduta, reduce da una feroce battaglia con i suoi sudditi, dietro di sé aveva un lungo fiume di sangue, i guerrieri tutti caduti in battaglia erano accatastati in una grande montagna di corpi senza vita.
La regina di Cuori era annoiata da quella battaglia, si era rivoltata al suo esercito quando il Wonderland era iniziato a decadere.
“Voi chi siete? “
La regina si alzò e andò verso Cheshire. Lo Stregatto scomparve, spaventato da quella presenza.
Alice iniziò a tremare mentre Mad-Hatter ricominciò ad avere le vertigini, si accasciò al suolo mentre La regina di Cuori prese la sua spada e gliela puntò contro, lo trafisse.
Nick tossì, gli uscì sangue dalla bocca. Poi tutt’intorno divenne, improvvisamente, grigio. La regina venne scaraventata contro il suo trono, mentre Cheshire fu costretto a riapparire, iniziò a dimenarsi dal dolore. Alice provò, invano, a scappare. Venne scaraventata a terra.
Mad-Hatter si alzò, aprì la bocca e disse, con tono lieve:
“Basta!”
Poi svenne.
Quando rinvenne vide la regina di Cuori inginocchiata davanti a lui, Cheshire di fianco al suo trono, e Alice dietro. Era seduto sul trono della regina, chiuse gli occhi, poi li riaprì e con un sorriso malizioso disse
“E così il piccolo sogno ha scelto me?”
La regina si alzò, andò dal Mad-Hatter e disse, con voce lieve:
“Prima però devi impedire il decadimento del tuo regno …”     
  
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