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Autore: Opalix    31/01/2010    13 recensioni
PARADOSSO DI KIERKEGAARD: Se ti sposi, te ne pentirai. Se non ti sposi, te ne pentirai lo stesso.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 13: COME FLY (ONLY) WITH ME

PRINCIPIO DI LUPOSCHAINSKY SUGLI APPUNTAMENTI
Se sei in anticipo, non verrà.
Se sei puntuale, dovrai aspettare.
Se sei in ritardo, se ne sarà andata.

Con un quarto d'ora accademico di ritardo rispetto agli accordi presi, Potter atterrò sul prato dietro la dependance di Malfoy Manor frenando con gli speroni degli stivali sul terreno gelato. La scopa si arrestò in testacoda, fendendo l'aria fredda con un fischio stridulo.
Tipico.
Draco si chiese distrattamente se quell'idiota avesse aerografato il manico di scopa con teschi alati, disegni tribali e finezze simili, ma decise che non gli avrebbe dato la soddisfazione di osservare più da vicino. Anche perchè il manico della scopa era coperto dalla sottana del secondo passeggero, aggrappato saldamente alla vita di Potter, cosa che lo stava già facendo discretamente imbestialire.
Harry aiutò Ginny a saltare giù dalla scopa, sorreggendola per la vita, e lanciò a Draco uno sguardo in tralice. Disse qualcosa nell'orecchio di Ginny e Draco vide la ragazza annuire appena, poi, misericordiosamente, il grande eroe del mondo magico fece impennare la scopa e si levò dai piedi.

“Malfoy?”
Draco sfiorò la mano di Ginny con la propria per farle capire dove si trovava.
“Sono io.”
“Si, lo so. Harry mi ha detto che mi aspettavi. Dove siamo?”
“Nel parco di casa mia. Dietro la dependance, oltre il laghetto.”
Ginny scrollò le spalle con indifferenza.
“Tanto non ho mai visto casa tua, né tanto meno il parco...”
“Era solo per dirti che siamo abbastanza lontani da casa per poter parlare liberamente.”
“Perchè, c'è ancora tua moglie in casa?”

“Look, are you interested in whether I'm married or not?!?”
“Oh, I'm not interested at all.”
“Well, I'm not!”
“That's very interesting!”
From “Some like it hot”

Ecco.
E così l'insolenza era uscita, finalmente. E Draco non poteva nemmeno dire di non essersela cercata.
Chinò la testa.
“No,” rispose stancamente, “l'unica donna che potrebbe esserci in questo momento è mia madre. E, credimi, è più che sufficiente per farmi provare il desiderio di trovarmi il più lontano possibile dal portone di casa.”
Dopo qualche secondo di silenzio Draco riprese a parlare, con un tono più amaro di quanto intendesse. “Non sono più sposato e non ti ho mai considerata una... una amante clandestina. Non ho mai nascosto la nostra relazione. Se ci tenevo a tenerti fuori da quella parte della mia vita era soltanto perchè quello che avevo con te mi sembrava troppo prezioso... e troppo fragile per buttarlo in pasto a quelle bestie, fameliche di pettegolezzi, dell'alta società. Te lo ripeto: sono divorziato. Ufficialmente.”
“Da qualche giorno,” ribattè Ginny, con più di una punta di ostilità.
“Ginny, il mio matrimonio con Pansy è finito da anni!” rispose Draco, alzando la voce, “Per Merlino, ha pure messo al mondo una figlia che potrebbe essere di chiunque tranne mia! Pensi che sia la data scritta sul certificato di divorzio a decretare la fine di un matrimonio?!?”
Ginny sospirò, scuotendo la testa.
“No, hai ragione,” sussurrò, “ma sarebbe stato più semplice crederti se mi avessi detto fin dall'inizio che stavi divorziando e che...”
“...che sono Draco Malfoy?”
La donna annuì.
“E allora che sarebbe successo? Avresti continuato a ballare con me quella sera? O avresti strillato al tuo cavalier servente di toglierti di dosso quel lurido, perfido, figlio di un mangiamorte, eccetera eccetera?!”
Ginny si mosse come per cercare un appoggio attorno a sé, ma erano nel bel mezzo di un prato gelato e non c'era nulla che potesse darle sicurezza. E non voleva cercare la mano di Draco, non se lo sarebbe permessa.
“Non lo so,” mormorò.
“Già. Appunto.” fece Draco, “Non mi pento di averti mentito quella sera, Ginny. La sincerità è una cosa meravigliosa per chi non ha nulla di cui vergognarsi nel proprio passato. Ma sfortunatamente non è il mio caso. Non siamo tutti immacolati e puri di cuore, sai? Se mi fossi concesso il lusso della sincerità non avrei avuto la possibilità di conoscerti, di stare con te... e non vi rinuncerei. Se potessi tornare indietro rifarei mille volte lo stesso errore, se vuoi considerarlo tale.”
“Per te il fine giustifica i mezzi, vero? E che avresti fatto poi? Continuato a mentirmi per mesi, anni?!?”
“No!” urlò Draco. “Ginny, ma mi stai ascoltando?!? Se ti hanno letto quella maledetta lettera come puoi pensare una cosa simile... non sto dicendo di aver fatto la cosa giusta, dannazione! Avrei dovuto dirti la verità molto prima che tu venissi a saperla da altri, avrei dovuto trovarne il coraggio quando mi sono reso conto di essermi innamorato di te!” Draco si passò una mano sui capelli, cercando di calmarsi. “Sto cercando di dirti che, comunque, aver avuto la possibilità di starti vicino... solo per quello ne è valsa la pena! Ci sono mille cose che sono successe negli ultimi mesi che cambierei se potessi, ma cercherei lo stesso un modo, anche sbagliato, per conoscerti! E tu adesso vieni qui, offesa e risentita perchè ufficialmente ero sposato con una donna con cui non avevo una relazione che potesse chiamarsi tale da anni, e te ne vai bellamente in giro in groppa alla scopa del maledetto Potter... quando sono stato io, io a riportarti su una scopa! È di me che ti sei fidata per tornare a volare!”
“Che cosa?! Come diavolo ti permetti di fare tu una scenata a me?!?”
“Sono geloso, Ginny! Maledizione, non riesci proprio a capirlo?!? Non puoi sforzarti di capire che, per quanto sbagliata e incasinata possa essere stata la nostra relazione, ti amo... ti amo e dovrebbe essere questo che conta, alla fine. Mi dispiace di averti fatto sentire tradita, ma non ti ho mai mentito sui miei sentimenti! E invece, quando le cose sono andate male è da lui che sei corsa subito, vero?!”
“Perchè di Harry posso fidarmi!” strillò Ginny, “lui non mi mentirebbe mai, non è capace di mentire, di fingere... come hai fatto tu!”
Draco strinse i pugni perchè altrimenti l'avrebbe strangolata.
“E allora perchè non sei rimasta con lui finchè potevi...” sibilò, “è facile amare in questo modo vero? Senza rischiare niente, senza mettersi in gioco... solo perchè tu sei la povera ragazza che ha avuto un terribile incidente e lui non riesce a lasciarsi scappare la chance di aiutare una damigella in difficoltà...”
“Lascia Harry fuori da questa storia, lui non c'entra.”
“No, infatti. Sei tu il problema: appena qualcosa non è perfetto non va più bene per te... è così che è finita anche la tua storia con Potter? Non eravate più la coppia perfetta, perchè tu ormai eri cieca, fallata... quindi hai deciso che non faceva più per te. Ma il problema sei tu, Ginny. Sei tu che hai paura.”

Ginny aprì la bocca un paio di volte, troppo offesa e sconvolta per riuscire a ribattere. Come diamine si permetteva lui, un lurido Slytherin, di venire a parlare a lei di paura e di coraggio? Come diavolo...
“Ginny...”
La donna scostò la mano da quella di lui come se scottasse. Lacrime di rabbia le riempivano gli occhi ciechi, ma era evidente che stava facendo uno sforzo enorme per controllarsi e restare calma.
“No. No, Draco. Sei tu che non capisci, sei tu che sei troppo... sei tu quello cieco tra noi due” disse a bassa voce, “Io non posso permettermi di amarti.”
“E questo che diavolo significa?”
Ginny gli rivolse un sorriso amaro, il viso atteggiato ora in un'espressione di quieta tristezza.
“Amare una persona significa metterle nelle mani il potere di farti più male di ogni altro al mondo… non ci hai mai pensato, vero? No, non sarebbe da te. Amare vuol dire sapere che l’altro ha il potere di spezzarti il cuore. E fidarti abbastanza da avere la certezza che lui, quel potere, non lo userà mai. La fiducia è tutto, ed è ancora di più per quelli come me… innamorarmi di te…” la voce le si spezzo in gola e scossa la testa, come per recuperare il filo del discorso. “Quando si dice che si affida la propria vita alla persona alla quale si dona il proprio cuore… sembra un luogo comune, ma pensa a quanto potrebbe essere vero nel mio caso. Se stessimo insieme io, la vita, te la affiderei davvero. Fisicamente.”
“E non puoi permetterti di fidarti di me perché hai scoperto che sono Draco Malfoy?!?”
“Oh no… in realtà credo di averlo saputo da tempo…” Ginny fece una specie di risatina. “Nessuno dice Potter in quel modo, con quel tono, quel misto di disgusto ed esasperazione!”
Draco sorrise amaramente tra sé.
“E allora perché…?” mormorò. E poi, vedendo che Ginny restava in silenzio, la prese per le spalle, attirandola vicina. “Sapevi che ti mentivo, sospettavi chi in realtà fossi e sei stata con me ugualmente… eppure quando qualcuno ti ha dato quella certezza, tu sei scappata. E ora dici che on puoi fidarti di me: perché? Perché non puoi concedermi una seconda possibilità?!? Non sai nulla che già non sospettavi! Ginny, ti prego. Aiutami a capire, non mi arrenderò stavolta.”
Ginny scosse la testa di nuovo, sospirando.
“Te l’hanno portata via loro la seconda possibilità. Hanno portato via a me la possibilità di decidere se concedertela!”
Draco impiegò qualche secondo a capire chi erano loro. Weasley. La Granger. I maledetti ficcanaso.
“Non capisci? se loro non mi avessero voluto rivelare il grande tradimento,” Ginny storse la bocca, come se avesse appena masticato qualcosa di amaro, “tu avresti dovuto dirmi la verità, prima o poi. Nel bene o nel male. In quel momento avrei potuto capire se potevo fidarmi… ora non ne ho più la possibilità. Come potrei? Qualunque cosa tu dica non sarebbe spontanea, non potrò mai avere la certezza che non stai recitando per giustificarti!”
“Nessuno lo sa mai, Ginny! Fidarsi vuol dire questo! Ti sei fidata di me quando ti ho portata a volare!”
“Stavolta mi stai chiedendo troppo: è della mia vita che stai parlando, non di un volo su una scopa.”

“Come fly with me,
we'll fly, we'll fly away”
Frank Sinatra
“Come fly with me”

“No.”
“No cosa?”
“No, non lo accetto. Non ti sto chiedendo troppo. è il tuo modo di pensare che è troppo contorto!” Le parole di Draco, e il suo tono, erano tornati aggressivi… ma le mani sulle spalle di Ginny erano protettive, come se fossero lì ad evitare che lei potesse cadere e andare in mille pezzi. “Non dovrebbe essere così complicato credermi quando ti dico di amarti!”
“La mia vita intera è complicata, Malfoy. L’ho dovuto accettare anni fa.” La risposta di Ginny doveva essere fredda, ma riuscì a suonare soltanto triste.
“Ma io posso fare in modo che non lo sia!” urlò Draco, tirandola ancora più vicina. “Ginny, è come per il volo: devi solo lasciarti stringere e dire di si! Ti dimostrerò che è sufficiente.”
Ginny continuava a scuotere la testa, ricacciando indietro le lacrime con uno sforzo sovrumano, raschiando il fondo della propria dignità.
“Ginny...” Draco cercò le parole che potessero farle capire, “Io potrei portarti a Parigi a comprare vestiti ogni volta che vorrai, potrei fare arrivare da tutto il mondo i fiori più profumati, potrei fare in modo che non ci sia un solo spigolo aguzzo in cui tu possa sbattere. Posso costruirti un'intera casa in modo che tutto sia accessibile e semplice per te! Posso darti tutto quello che vuoi... tutto. Voglio darti tutto. E la sola cosa che voglio per me stesso è che tu ci sia. Che tu sia con me.”
Ginny gli rivolse un sorriso triste e amaro tra le lacrime.
“Tipico di te: credi che siano i soldi che hai a disposizione a potermi rendere la vita facile? A fare in modo che io possa fidarmi di te?”
“No. Quelli possono soltanto rendere felice me se riescono farti sorridere o a renderti l'esistenza più serena. Fidarti di me è una cosa che devi riuscire a fare da sola... io posso solo difendere la mia causa. E soltanto il cielo sa che non ho mai detto a nessuna donna quello che ho detto a te oggi... io sto rischiando, sto buttando alle ortiche tutto il mio orgoglio sperando che sia quella la strada per convincerti. Ma non posso tornare indietro e cambiare quello che è successo.”

LEGGE DI BEVILACQUA SULLA SEDUZIONE VERBALE
“Più parli a vanvera, più fai centro.”

Draco non avrebbe saputo dire esattamente se Ginny sembrasse colpita o meno dalle sue parole, ma se non altro aveva smesso di sembrare sull'orlo di una crisi di pianto. Doveva essere un buon segno.
“Credo che questa sia la prima volta nella storia che uno Slytherin si permette di dare della codarda a una Griffyndor...”
Draco le accarezzò le spalle con dolcezza.
“Non ho detto che sei una codarda, Ginny. Sei la persona più forte e coraggiosa che io abbia mai visto, e lo penso davvero. Ma trovare la forza di sopportare l'incidente, la tua condizione, e tutto ciò che implica... forse ha dato fondo per un po' alla tua voglia di rischiare.”
“Forse. O forse l'ha esaurita del tutto...”
“Io spero di no,” sussurrò Draco.

Ginny posò una mano su quella di lui, con un sospiro.
“Riportami a casa, Malfoy... per favore.”
“Vorrei che questa fosse casa tua. Basterebbe una passeggiata per riportarti a casa.”
“Basta!” disse Ginny, “Non dire... non dire troppo. Quello che ci siamo detti è sufficiente per ora. Adesso fammi tornare a casa mia, ti prego.”
Draco sospirò. “Come vuoi. Se è di tempo che hai bisogno, lo capisco. Ma non è così facile liberarsi di me... ricordati che quello che sta arrivando potrebbe diventare il nostro primo Natale insieme. Cerca di immaginarlo, di immaginare tutti quelli che possono venire, mentre rifletti.”

LEGGE DI ORTON
Dio è un uomo, preferisce le bionde.

Da dietro la tenda appena scostata di una finestra del secondo piano di Malfoy Manor due occhi grigi e freddi seguivano l'intera scena con l'ausilio di un piccolo binocolo da teatro.
Madama Narcissa, avvolta in una lussuosa veste da camera di seta blu, non aveva potuto, ovviamente, sentire cosa suo figlio e la ragazza dai capelli rossi si erano detti... ma la sua esperienza di vita e la sua grande intelligenza calcolatrice le avevano permesso di ottenere una incredibile quantità di informazioni dalla semplice osservazione della coppia che parlava nel prato.
E la più evidente, la più immediata, di queste informazioni era la catastrofica cotta che suo figlio si era preso per la donna cieca. Anzi, chiamarla cotta, probabilmente era riduttivo... quella ragazza dai capelli rossi aveva preso i pochi neuroni superstiti del suo malaugurato figlio e li aveva mandati a farsi un giro nel Tamigi. Con una lapide da sei quintali appesa al collo.
Una volta incamerata, senza battere ciglio, questa pessima notizia, Narcissa aveva rivolto la propria attenzione alla ragazza in questione, cercando come sempre una soluzione o una possibilità di volgere la situazione a vantaggio della propria famiglia.

Ginevra Weasley limitava al massimo i movimenti involontari del proprio corpo... probabilmente una diretta conseguenza della sua cecità. Di conseguenza tutta la sua figura emanava una delicata compostezza, non esattamente signorile, ma di certo elegante. Per raggiungere quel grado di controllo doveva esserle stata necessaria una grande disciplina interiore, una qualità di cui qualunque donna di classe aveva una disperato bisogno. Non era una giovane donna sofisticata nell'aspetto e nelle maniere come lo era stata Pansy, ma la sua educazione, se quel poco che ricordava di Molly Weasley era corretto, doveva essere comunque impeccabile.
La particolarità di Madama Narcissa era la assoluta mancanza di gelosia o ammirazione che metteva in quell'osservazione critica della donna di cui, a quanto pareva, suo figlio si era innamorato come uno studentello. Non stava cercando di capire cosa in Ginny potesse aver acceso la fiamma nel cuoricino arido di Draco, nemmeno le interessava. Così come pretendeva da Draco il massimo rispetto per la propria privacy, provava la più totale indifferenza nei confronti della vita sentimentale di suo figlio. Non metteva in dubbio che Draco e Ginny avrebbero potuto essere felici insieme, anche perchè non le passava nemmeno per l'anticamera del cervello di porsi una domanda tanto inutile. Il punto focale della questione era, considerata la fissazione di Draco a fare di quella ragazza la sua prossima moglie, capire se Ginevra Weasley sarebbe stata una disgrazia per la posizione sociale della famiglia Malfoy o no.
Ginny amava Draco, quello era chiaro come il sole, nonostante il dialogo tra i due poveri innamorati non stesse procedendo nel migliore dei modi, a quanto poteva giudicare Narcissa dal suo punto di osservazione. Francamente trovava tanta palese infatuazione abbastanza ridicola. Quella ragazza avrebbe dovuto stemperare quella sua innata sincerità se non voleva diventare carne da macello in società... ma Ginevra Weasley sembrava possedere sia intelligenza che forza di volontà. Era un potenziale notevole.

Narcissa scostò il piccolo binocolo dal viso e lasciò ricadere la tenda davanti alla finestra. Romeo e Giulietta si stavano allontanando e lei aveva ottenuto le informazioni che desiderava: ora queste informazioni avrebbero dovuto essere ponderate... nel silenzio della sua testa.
Dopo, però.
Prima aveva bisogno di rilassarsi un po'.
Si volse verso il grande letto a baldacchino: da un groviglio di lenzuola di seta candida sbucava un braccio abbronzato e muscoloso. Da sotto una massa di riccioli scuri posati sul cuscino un paio di intensi occhi color nocciola la fissavano ammiccanti.

Narcissa incurvò le labbra in un sorriso compiaciuto.
Dopo.

LEGGE DI CARDIFF
L’amore perfetto spesso arriva col primo nipotino.

********

Ormai è inutile che io mi scusi per il ritardo... sono imperdonabile!
Una piccola nota: mi sono resa conta che il mio exploit del capitolo precedente che ha visto l'inserimento di Harry Potter in una veste un po' inconsueta ha sollevato qualche commento (qualcosa mi è arrivato anche in forma privata via mail ma preferisco rispondere pubblicamente). Vorrei soltanto ribadire che la questione IC/OOC non è mai stata di particolare interesse per me e mi sembra ormai un pochino logorroica. Scrivo fanfiction da più di 5 anni e ormai mi sembra che i confini tra cosa è OOC e cosa non lo è siano sempre più sfumati. Soprattutto non sono mai riuscita ad applicare questa distinzione alle storie ambientate molti anni dopo la fine dei libri originali, che, ricordiamolo, hanno come protagonisti degli adolescenti, non degli uomini fatti.
Si, è vero, nella saga della Rowling Harry non è uno sbruffone (mah, insomma... punti di vista), e non ha un senso dell'umorismo particolarmente brillante. Ma la storia originale è finita, Harry ha assolto il compito gravoso che pesava sulla sua triste infanzia e adolescenza, e grazie al cielo Voldemort ha lasciato questa valle di lacrime, compianto da molti. Chi può dire come Harry affronta il resto della propria vita che ora, finalmente, può vivere senza l'ombra di un destino predefinito? Se vi piace la versione in cui Harry resta traumatizzato a vita e diventa sociopatico, “Frost at Midnight” è a vostra disposizione (ed è scritta secondo me anche meglio di questa), mentre qui ho voluto dargli una possibilità di riprendersi e diventare un uomo normale, che sa divertirsi con una certa malizia, sa fare battute, ha deciso che si può vivere senza rivangare continuamente il passato, e sa voler bene alla ragazza che è stato il suo primo amore.
Per i puristi della saga probabilmente entrambe le versioni sono da considerarsi OOC, ma allora anche il semplice fatto di ignorare l'epilogo della Rowling e mettere insieme Draco e Pansy all'inizio, rende la storia Alternative Universe. Se serve a rendere più tranquillo qualcuno metterò l'indicazione OOC o AU, ma francamente mi sembra un po' eccessivo per una fanfiction di certo non epocale che ha come unico scopo quello di far ridere.
Detto questo procedo a rispondere singolarmente ai vostri commenti:
Nefertar83, puffolapigmea, francy70, maricuccia, vega, nha, Danyyy: grazie! Buon anno a tutte, anche se con un po' di ritardo.
Lady Of Darkness: ciao cara, è bello risentire qualcuno della “vecchia guardia”! Spero tu stia bene! Un grosso bacio e grazie mille per i tuoi complimenti sempre graditi.
Seven: sempre molto gentile cara! So che sono imperdonabile per questi miei ritardi nell'aggiornamento ma faccio davvero del mio meglio... ho avuto una vita un po' movimentata ultimamente. Ma scrivere è sempre una cosa che mi rende felice. Sono contenta che tu trovi i miei personaggi “rivalutati in modo diverso ma in fondo sempre loro”. Un bacio e grazie!
Summer_Black: spero che questa spiegazione di Ginny ti sia piaciuta. Grazie e un bacione!
Chimessi: tesoro adorato, tu sai bene perchè ci ho messo tanto ad aggiornare... ti mando un grosso bacio!
Altovoltaggio: hai ragione, forse la mucca di Milka potevo risparmiarmela ma l'immagine mi faceva ridere! Farsi desiderare non è una tattica credimi... ho sempre amato essere puntuale negli aggiornamenti ma non sempre il tempo è abbastanza.
Saty: tesoro, so che mi sono fatta di nebbia, ti scriverò una mail più tardi per spiegarti la situazione... so che comprenderai! Un bacio!
Vulcania: ciao cara, non preoccuparti, non mi sono sentita le orecchie tirate per niente, come ho già spiegato sopra la questione IC/OOC non mi tocca tantissimo... come vedi ho ascoltato il tuo consiglio sul ritardare la pubblicazione piuttosto che pubblicare qualcosa di cui non ero convinta. Se hai visto una differenza tra i primi capitoli e gli ultimi non è stata assolutamente una mancanza di voglia o ispirazione (anche questo capitolo era abbozzato da tempo) ma una mancanza di tempo libero per concentrarmi abbastanza sulla stesura definitiva. Per quanto riguarda Narcissa spero che qui si sia spiegata meglio la situazione. A presto!
Ryta Holmes: che adorabile deja vu! Ciao cara, sono proprio contenta di averti risentita. Grazie cme sempre per le tue parole attente e gentili. Anche io mi diverto un sacco a scrivere questa storia (che comunque è già agli sgoccioli). A presto e un bacione!

   
 
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