Personaggio: Regulus Black
Prompt: 31: Felicità
Rating: Verde
Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Note: immagine di owlost
Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/
Resa dei conti
Anche
se quella sarebbe
stata soltanto la prima partita del campionato, l'atmosfera che si
respirava tra i corridoi del castello era la stessa di quando si
svolgeva la finale.
Tutti
non facevano altro
che parlare della Coppa del Quidditch e le scommesse su chi la
avrebbe vinta quell'anno erano già cominciate.
Il
fatto che quello fosse
l'ultimo incontro che James Potter avrebbe giocato contro Serpeverde
rendeva tutto più interessante. Perfino chi di solito non
era
interessato al Quidditch per una volta aveva deciso di contribuire
attivamente all'agitazione generale.
Gli
scontri tra
sostenitori dell'una e dell'altra Casa erano aumentati a dismisura,
con grande gioia di Gazza, felice della possibilità di
punire molti
più studenti del solito.
I
professori Lumacorno e
McGranitt invece non erano altrettanto contenti: essere costretti a
sottrarre punti alla proprie rispettive Case era una sofferenza per
loro, perchè in quel modo ognuno avrebbe avvantaggiato
l'altra. In
definitiva, nemmeno loro riuscivano a mantenersi sereni.
Addirittura
il Barone
Sanguinario i quei giorni sembrava nervoso, motivo per cui Pix se ne
era rimasto insolitamente tranquillo.
Quella
notte Regulus
aveva dormito male, anzi, quasi per niente. A tenerlo sveglio erano
stati, da una parte, il ricordo della giornata precedente trascorsa
fuori Hogwarts, dall'altra, il nervosismo dovuto alla partita
imminente.
Non
sapendo quale tra i
due pensieri seguire, a volte si ritrovava a ripensare al sorriso
felice di Rachel, ai baci che le aveva dato, all'emozione di poterla
finalmente toccare senza timore; altre volte invece l'ansia per la
partita lo opprimeva e temeva di non essere abbastanza concentrato,
dal momento che quella che da poche ore era la sua ragazza faceva
continuamente capolino tra i suoi pensieri.
Mentre
la aspettava
davanti al camino della sala comune deserta, non riusciva a smettere
di pensarla. Il ricordo della gita a Hogsmeade gli sembrava quasi un
sogno.
Quando
però Rachel entrò
e, vedendolo, gli sorrise come non aveva mai fatto prima, si rese
conto di non averlo immaginato: era accaduto veramente, e quella per
lui era già una vittoria.
“Buongiorno!
Come ti
senti?” gli chiese lei, raggiungendolo e gettandogli le
braccia al
collo.
“Bene,
forse troppo.
Non riesco a concentrarmi a dovere sulla partita” rispose
lui,
stringendola a sé.
“A
chi lo dici... Io me
se sono quasi dimenticata”.
“Non
va bene” disse
lui, cercando di rientrare nel ruolo di Capitano intransigente.
“Non
è colpa mia se
non riesco a non pensarti. Ma stai tranquillo, stamattina mi
concentrerò solo sulla Pluffa. So quanto ci tieni a
vincere”.
“Grazie.
Anche io dovrò
fare attenzione a non distrarmi troppo”.
Rachel
gli si avvicinò
per baciarlo, e Regulus fu assalito dall'emozione dell'attesa, quando
all'improvviso una voce li riportò entrambi sul pianeta
terra,
infrangendo l'atmosfera ovattata in cui erano immersi:
“Guarda
guarda...
Finalmente ce l'avete fatta!”
Dimostrando
un tempismo
notevole, Barty si era affacciato nella sala di ritrovo proprio in
quel momento, e ora li guardava con un misto di incredulità
e
sarcasmo.
Imbarazzato,
Regulus lo
incenerì con lo sguardo: era convinto di essere solo con
lei, e
l'idea che chiunque altro lo vedesse in quei momenti lo mandava su
tutte le furie.
“Barty,
se esistesse
l'Ordine di Merlino per chi è inopportuno, lo avresti
già ottenuto
da un pezzo” disse Rachel, “con tanto di Prima
Classe”.
“Non
l'ho fatto
apposta” rispose quello, raggiungendoli e rivolgendosi di
nuovo a
Regulus. “Comunque avevo visto giusto. L'ho capito secoli
prima di
te”.
“Sta'
zitto”
bofonchiò Regulus, mentre Rachel sorrideva divertita.
“Andiamo a
mangiare, forza”.
Quando
entrarono nella
Sala Grande, l'atmosfera trepidante tipica delle ore immediatamente
precedenti alle partite di Quidditch li investì in pieno.
Dal
tavolo di Serpeverde
si levarono degli applausi, mentre da quello di Grifondoro dei cori
avversi.
Viceversa,
quando la
squadra di Grifondoro fece il suo trionfale ingresso, le parti si
invertirono.
Improvvisamente
Regulus
si sentì molto più lucido e determinato. Doveva
vincere a tutti i
costi.
Per
la milionesima volta
dall'inizio dell'anno scolastico, ripercorse mentalmente tutti i
campionati di Quidditch ai quali aveva partecipato.
Da
quando lui e Potter
avevano giocato come Cercatori, erano in perfetta parità.
Nei
quattro anni precedenti, ciascuno aveva vinto due incontri tra
Grifondoro e Serpeverde, e le loro Case avevano vinto la Coppa del
Quidditch ognuna per due volte.
Regulus
non era sicuro
che quell'anno avrebbe vinto di nuovo la Coppa, ma era molto
più
deciso a battere Potter per la terza e ultima volta. Erano arrivati
alla resa dei conti. Ormai era diventata una questione d'onore...
“Regulus,
ti senti
bene?” gli chiese Rachel sventolandogli la mano davanti al
viso e
riportandolo sulla terra.
“Eh?”
“Avevi
una luce
maniacale negli occhi” disse lei, trattenendosi a stento dal
ridere.
“Maniacale
io? No..”
rispose, offeso, prendendo la prima vivanda che gli capitò
sotto
mano.
Finita
la colazione,
Regulus decise che non valesse più la pena di aspettare.
“Andiamo”
disse,
accorgendosi di avere la voce rauca.
La
squadra di Serpeverde
si alzò e si diresse fuori dal castello. Nessuno aveva molta
voglia
di parlare, tranne il secondo Battitore, Andrew Capper, che stava
tessendo le lodi della sua scopa nuova di zecca.
Regulus
lanciò
un'occhiata alla propria: nonostante la avesse mantenuta molto bene,
ormai era abbastanza vecchia. Suo zio gliela aveva regalata al
secondo anno ma, proprio per quello, non aveva mai pensato di
sostituirla. Gli faceva male pensarlo, ma era l'unica cosa che gli
restava di Alphard Black.
Non
ti distrarre,
si impose. Pensaci un'altra volta...
Quando
entrarono negli
spogliatoi tuttavia anche Capper tacque. Il silenzio era assordante,
specialmente se confrontato con il trambusto che gli altri studenti
di Hogwarts stavano facendo mentre prendevano posto sugli spalti.
Regulus
indossò la
divisa da Quidditch, mentre il cuore iniziava a battere più
velocemente. Mentre si infilava i guanti, lanciò un'occhiata
agli
altri componenti della squadra.
Due
Cacciatori, Gudgeon e
Dunstan, erano seduti sulla panchina, guardando fisso per terra: uno
dei due muoveva nervosamente una gamba. Il Portiere era concentrato
in qualche tecnica di rilassamento. Barty e Capper facevano roteare
le mazze. Rachel uscì in quel momento dal separatore dello
spogliatoio femminile, altrettanto nervosa.
“Non
ci fai un discorso
di incoraggiamento?” chiese Barty dopo qualche istante.
Regulus
ci pensò per
alcuni secondi, ma l'unica cosa che gli venne in mente fu:
“Voi
Battitori, non
esagerate con i Bolidi contro Potter. Per questa volta lasciatelo
solo a me”.
“Era
una minaccia nei
confronti di Potter oppure un insolito eccesso di onestà
sportiva?”
chiese Barty, stupito.
“Nessuna
delle due
cose” rispose Regulus. “Voglio solo avere la
soddisfazione di
sconfiggerlo e vedere la sua faccia quando non potrà
giustificarsi
con la solita scusa del gioco sporco”.
I
Battitori sembrarono
molto delusi.
“Non
ti sembra di
prenderla un po' troppo sul personale?” gli chiese Rachel,
facendoglisi vicina perchè gli altri non la sentissero.
“Macché...”
mentì
lui. “E comunque, non sono maniacale”
ribadì, anche se lei non
l'aveva detto.
“D'accordo...”
Cinque
minuti dopo, la
squadra aveva fatto il suo ingresso in campo. Regulus riusciva a mala
pena a respirare; quanto ai rumori provenienti dalla folla, non li
sentiva per niente.
Madama
Bumb si trovava al
centro dello stadio, intenta a trafficare con il baule in cui teneva
Bolidi, Pluffa e Boccino.
“Capitani,
stringetevi
le mani, avanti” ordinò, sbrigativa.
Regulus
lanciò il solito
sguardo inceneritore a Potter e mise tutto il suo impegno per
frantumargli la mano, ma l'altro se lo era aspettato. In ogni caso,
nessuno dei due batté ciglio.
La
sconfitta di
Serpeverde dell'anno prima bruciava ancora. Quella era l'ultima
possibile rivincita. Erano esattamente trecentosettantaquattro giorni
e qualche ora che aspettava quel momento... Sì, forse Rachel
non
aveva tutti i torti: un po' era maniacale.
Quando
ritennero di
essersi distrutti a dovere le rispettive mani e tornarono ai loro
posti, Regulus si rese improvvisamente conto che la prossima volta
che si sarebbero scontrati, con molta probabilità sarebbe
stato a
suon di maledizioni, nel bel mezzo di una battaglia tra Mangiamorte e
avversari. Perchè era sicuro che Potter sarebbe stato uno di
quelli...e anche Sirius.
“Sulle
scope!”
strillò Madama Bumb, distogliendolo da quei cupi pensieri.
Alzò
lo sguardo per
cercare quello di Rachel e, quando lo incontrò, si
sentì un po'
meglio.
Quando
l'arbitro diede il
via alla partita, Regulus non perse un istante di tempo e
volò il
più in alto possibile, per avere una visuale completa del
campo.
Il
clima non poteva
essere migliore: il sole c'era e rendeva l'aria più mite ma,
per
fortuna, era coperto da un gruppo di nuvole bianche che gli
impedivano di abbagliare i giocatori.
Regulus
si sentì
decisamente sollevato. Ecco perchè amava così
tanto il Quidditch:
ogni volta che saliva sulla scopa, aveva la sensazione di lasciare
tutti i problemi per terra.
Mentre
gli occhi
scrutavano attentamente il campo, teneva le orecchie tese al commento
del cronista, che quell'anno era un Corvonero che sembrava esaltarsi
piuttosto facilmente.
“Wow,
ragazzi, che
azione! Il Cacciatore di Grifondoro, Alderton, ha appena tolto la
Pluffa da sotto il naso dei Serpeverde! Ma loro non si lasciano
intimorire e partono tutti e tre all'inseguimento! Alderton passa la
Pluffa a Oakby, che cerca di volare a tutta velocità verso
gli
anelli dei Serpeverde... Manca poco, pochissimo... Colpo di scena! Un
Bolide l'ha costretto a cambiare direzione... se si fosse mosso un
istante più tardi, probabilmente a quest'ora non so se ce
l'averebbe
fatta, dico sul serio. Le botte in testa fanno male. E Serpeverde
riesce a recuperare la Pluffa! I tre Cacciatori se la stanno passando
davvero molto velocemente! Wow! Che finta spettacolare! Si avvicinano
sempre di più... si preparano allo scontro finale con il
Portiere...
Che parata, ragazzi! Comunque è stata un'azione
magnifica!”
Regulus
si chiese se i
cronisti dovessero superare una apposita prova di pazzia:
probabilmente sì, altrimenti non si sarebbe potuto spiegare
perchè
in sei anni non ne avesse mai sentito uno normale. Poco prima, il
Corvonero si era lasciato trascinare dall'entusiasmo a tal punto da
essersi sporto pericolosamente dalla balaustra, facendo venire un
mezzo infarto alla professoressa McGranitt.
Il
Boccino d'oro fino a
quel momento non si era fatto vivo. Potter stava volando dall'altra
parte dello stadio, ma neanche a lui aveva avvistato nulla.
Regulus
cambiò zona e si
diresse verso l'interno, sperando che il Boccino non si trovasse
proprio in mezzo a quella che, alcuni metri più sotto, si
era già
trasformata in una battaglia campale.
“Dunstan
ruba la Pluffa
a Oakby, rifilandogli un potente pugno sulle costole, ma Madama Bumb
non lo vede! Prima che Alderton se la riprenda, all'ultimissimo
secondo, con una mossa a sorpresa, la passa indietro a Queen, che
schiva il Bolide di Thickey! Il Bolide va a finire sugli spalti,
seminando il terrore tra la folla! Qualcuno li aiuti! Intanto Queen
cerca di passare la Pluffa a Gudgeon, ma quella viene intercettata da
una sensazionale Grifondoro, Johns!”
Quel
cronista gli stava
facendo davvero venire l'ansia.
Regulus
decise che
sarebbe stato meglio non ascoltarlo, almeno per quanto poteva.
Accertatosi
che il
Boccino non fosse troppo in alto, scese in picchiata e
cominciò a
perlustrare ogni singola porzione d'aria, continuando a tenere
d'occhio l'altro Cercatore.
Tuttavia
non dovette
attendere troppo tempo.
All'improvviso
un brillio
dorato a sinistra attirò la sua attenzione. Il cuore
andò subito a
mille.
Senza
guardare
nient'altro, partì a tutta velocità, subito
notato dal
commentatore.
“Il
Cercatore di
Serpeverde ha già avvistato qualcosa! Dovrebbe
essere...sì, signore
e signori, è proprio il Boccino d'oro! Ecco che Potter parte
all'inseguimento. Chi la spunterà? Si accettano scommesse!
Io dico
che sarà Potter a vincere!”
Regulus
non gli diede
retta e continuò a puntare al Boccino. Potter intanto lo
stava per
raggiungere, e lui cercò di non farsi affiancare.
Come
se si fosse accorto
di essere cacciato, il Boccino guizzò via, dirigendosi verso
gli
anelli di Grifondoro.
I
due Cercatori
continuarono a seguirlo imperterriti, ma presto lo persero di vista.
“Peccato,
dovremo
aspettare ancora!” commentò il cronista.
“Nel frattempo qui
procede in perfetta parità: ancora zero a zero. Nessun
Cacciatore
riesce a superare gli avversari! La Pluffa cambia proprietario ogni
cinque secondi, strabiliante! Questo dimostra quanto le due squadre
stiano dando il meglio di loro stesse... Ma ecco che Serpeverde
ottiene la Pluffa e riesce a divincolarsi dal cerchio degli
avversari... Adesso i tre Cacciatori stanno puntando verso gli anelli
avversari!”
Regulus
si concesse una
breve distrazione per guardare cosa stesse succedendo, appena in
tempo per assistere al primo goal di Rachel.
“Serpeverde
passa in
vantaggio di dieci punti! Però, Grifondoro sta dando del
filo da
torcere, eh?”
Non
ti preoccupare,
noi stiamo facendo altrettanto, rispose silenziosamente
Regulus,
tornando a guardarsi intorno.
Nei
minuti successivi,
Serpeverde segnò altri due goal, ma presto Grifondoro
iniziò a
rimontare. Era una partita combattuta: ogni singolo metro del campo
veniva conquistato a fatica.
Regulus
si sentiva
davvero soddisfatto della propria squadra ma si rendeva sempre
più
conto che, se avessero continuato con quel ritmo, presto sarebbe
stato costretto a chiedere un time-out per farli riposare un po'.
Anche
i Grifondoro erano
affaticati, ma entrambe le squadre stringevano i denti e continuavano
a giocare.
“Ehi,
un momento!
Potter si è gettato in picchiata! Avrà visto il
Boccino
sicuramente!”
Regulus
si sentì
prendere dal panico. Non gli avrebbe permesso di vincere.
Anche
lui si lanciò
all'inseguimento, cercando di individuare a sua volta il Boccino.
Qualcosa non andava. Non vedeva alcun oggetto dorato muoversi sullo
sfondo verde dell'erba, e loro si stavano avvicinando sempre di
più
al suolo, contro il quale rischiavano di schiantarsi.
Non
è che...?
Lo
capì giusto in tempo.
Potter frenò all'improvviso e ricominciò a salire
verso l'alto.
Regulus tuttavia era riuscito ad accorgersi della finta,
perciò un
attimo dopo stava risalendo a sua volta.
“Bello
scherzo, Potter,
ma non ci sono cascato” ringhiò quando lo ebbe
affiancato di
nuovo.
“Un
po' sì, però!”
replicò l'altro con un ghigno.
Il
Boccino d'oro si
trovava nei pressi della tribuna dove di solito sedevano gli
insegnanti. Regulus accelerò il più possibile, e
James fece lo
stesso.
“Stavolta
ci siamo,
ragazzi! È
il momento
decisivo! I Cercatori stanno volando davvero velocissimi! Wow, che
partita!”
Regulus
si accorse che il
Grifondoro lo stesse facendo deviare, così
riguadagnò terreno
assestandogli una gomitata tra le costole.
Potter
ricambiò, ma
Regulus era talmente concentrato che non sentì quasi dolore:
era
deciso a non fermarsi neanche con tutte le ossa rotte.
Stavano
per raggiungere
il Boccino, quando questo cambiò direzione, girando a
sinistra di
quarantacinque gradi e mettendo quindi Potter in una posizione di
netto vantaggio.
Regulus
se ne accorse in
tempo: rinunciò a continuare l'inseguimento al suo fianco,
come
invece Potter si aspettava, perchè in quel modo non avrebbe
mai
vinto, e si abbassò leggermente, accelerando al massimo.
James
aveva già
teso il braccio e stava per afferrare il Boccino, quando Regulus lo
colse di sorpresa.
Trovandosi
esattamente
sotto l'avversario, riuscì a superarlo quel tanto da avere
il
Boccino sopra la testa.
Potter
lo vide solo in
quel momento. Emergendo dal basso, Regulus gli si parò
davanti senza
alcun preavviso.
Aveva
pensato alle
conseguenze, per esempio al fatto che l'altro non avrebbe avuto il
tempo di frenare, ma non se preoccupò.
Nel
momento in cui la sua
mano si tendeva verso il Boccino d'oro, la scopa di Potter lo
travolse.
I
due riuscirono a non
cadere nel vuoto per il rotto della cuffia.
Regulus
ignorò il
fortissimo dolore al fianco, provocato dallo scontro con
l'avversario, e invece alzò il pugno, fissando con un
sorriso e con
il cuore che esultava il piccolo Boccino che dimenava invano le ali,
fortemente serrato tra le sue dita,.
Se
fino a quel momento
aveva avuto l'udito fuori uso a causa di un potente fischio alle
orecchie, improvvisamente udì un boato levarsi dalla folla
verde-argento e il commento del cronista:
“Serpeverde
ha vinto! È
incredibile! Credevamo tutti che Grifondoro avesse la vittoria in
pugno, e invece...!”
Regulus
non capì più
nulla, perchè un attimo dopo Barty lo raggiunse e lo strinse
in un
abbraccio che quasi gli staccò la testa, seguito poi da
tutto il
resto della squadra di Serpeverde, che gridava insieme ai propri
tifosi, dando l'impressione che il loro troppo entusiasmo avrebbe
fatto crollare le pareti dello stadio.
Solo
quando Regulus
atterrò, insieme a tutti gli altri, e lanciò
un'occhiata verso gli
studenti di Serpeverde esultanti, e poi sul Boccino d'oro catturato,
si rese veramente conto di quello che era successo.
Una
felicità immensa lo
invase: ce l'aveva fatta! Aveva sconfitto Grifondoro.
“Regulus!”
esclamò
Rachel, quando lo ebbe raggiunto, mostrando un'espressione in parte
festante e in parte preoccupata. “Tu sei completamente matto!
Ti
sei fatto investire da una scopa che andava a ottanta all'ora. Potevi
cadere di sotto”.
“Non
è successo
niente” mentì lui, ignorando le proprie ossa che
protestavano per
il pessimo trattamento che aveva riservato loro.
Rachel
scrollò la testa,
incredula, poi lo abbracciò.
“Sei
stato bravissimo”.
Regulus
a quel punto vide
le stelle, perchè la ragazza lo aveva stretto con troppo
entusiasmo,
e non riuscì a trattenere un lamento, sbiancando per il
dolore.
“Oh,
scusami!” disse
lei, allontanandosi subito. “Devi esserti rotto
qualcosa!”
“Rotto
forse no, ma
qualche costola è scheggiata di sicuro” intervenne
Madama Chips,
accorsa in quel momento, i capelli scompigliati e il viso rosso per
l'affanno e la rabbia. “Signor Black! Non lo faccia mai
più!
Adesso, mi segua in infermeria, forza”.
Rachel
si offrì di
accompagnarlo e lo sostenne, passandogli un braccio sotto le spalle.
Regulus fu felice di avere una scusa per non ascoltare l'infermiera
che aveva iniziato a rimproverarlo a gran voce per la sua pazzia di
rischiare la pelle per quella che aveva definito “una stupida
partita”.
Mentre
tutti e tre
uscivano dallo stadio con i Serpeverde in festa, Regulus intravide
James che, con un sorriso forzato che non riusciva a mascherare la
delusione, distribuiva pacche consolatorie ai propri compagni di
squadra.
“Povero
Potter, mi fa
quasi pena” disse, ironico.
“Non
infierire. Adesso
che l'hai battuto, finalmente ti darai una calmata, almeno
spero”
disse Rachel. “Sei soddisfatto, ora?”
Regulus
annuì. Non
sarebbe mai potuto essere più felice di così: non
solo aveva vinto
la partita che aspettava da tempo, ma ora, al suo fianco, c'era la
ragazza che voleva.
Tutto
questo, per qualche
istante, lo indusse a considerarsi il ragazzo più fortunato
del
mondo.
01. | Addio. | 02. | Ricordi. | 03. | Speranza. | 04. | Bellezza. | 05. | Fotografia. |
06. | Gatto. | 07. | Cane. | 08. | Musica. | 09. | Fuochi d'artificio. | 10. | Cioccolato. |
11. | Carta. | 12. | Paura. | 13. | Sole. | 14. | Sangue. | 15. | Bambola. |
16. | Ali. | 17. | Cuscino. | 18. | Candela. | 19. | Dolce. | 20. | Amaro. |
21. | Pelle. | 22. | Ghiaccio. | 23. | Sogno. | 24. | Incubo. | 25. | Risveglio. |
26. | Incontro. | 27. | Vertigine. | 28. | Lacrime. | 29. | Attesa. | 30. | Noia. |
31. | Felicità. | 32. | Dolore. | 33. | Solitudine. | 34. | Silenzio. | 35. | Campanello. |
36. | Nascosto. | 37. | Gelosia. | 38. | Nodo. | 39. | Caldo. | 40. | Freddo. |
41. | Tempo. | 42. | Bacio. | 43. | Sorriso. | 44. | Desiderio. | 45. | Illusione. |
46. | Specchio. | 47. | Latte. | 48. | Caffè. | 49. | Potere. | 50. | Strada. |
*Angolo autrice*
Purtroppo per voi, il ciclo dei capitoli felici si è concluso. Nel prossimo ci sarà poco da ridere...
Prossimo aggiornamento: 20 febbraio... sempre se sarò sopravvissuta all'inizio degli esami!
Alohomora: sono io che devo ringraziarti perchè, se non avessi avuto il tuo parere positivo sull'anteprima, sarei rimasta secoli a cancellare e riscrivere tutto quello che non mi convinceva... e magari non sarei andata avanti a scrivere questo capitolo e i prossimi, il che sarebbe stata una tragedia! Eh, puoi immaginare quanto Rachel sia felice in questo momento! Ti credo che poi non reisce a concentrarsi sulla partita!
malandrina4ever: felice che tu abbia apprezzato la "terapia d'urto alla Bellatrix"! Ce la vedo proprio a utilizzare metodi drastici per far passare le fobie... avrebbe potuto dare una mano ai pazienti del San Mungo, invece di mandarceli... A parte gli scherzi, se Regulus avesse davvero chiesto a Rachel di guardare altrove, lei gli avrebbe dato una bella botta in testa! Lo chiedo a te perchè se l'esperta: ho trattato troppo male James?
Mizar: ho sempre pensato che Sirius fosse considerato un esmpio da seguire dai ragazzi di Hogwarts, perciò anche suo fratello in gran segreto poteva pensare di ispirarsi a lui! Ovviamente però nessuno lo deve sapere... Purtroppo Rachel non riuscirà da sola a far cambiare idea a Regulus, ma almeno contribuirà a farlo pentire.
vulneraria: sono sempre contenta di ricevere dei commenti su Rachel, perchè creare un personaggio originale all'inizio mi preccupava tantissimo. Insomma, quando dovevo inventarla mi era venuta l'ansia e speravo proprio di evitare di renderla troppo stereotipata. Fortunatamente vedere che la apprezzate mi è di grande incoraggiamento, quindi: grazie!
_Mary: come ho scritto proprio sopra, sono davvero felice dei commenti positivi su Rachel perchè inventare persnaggi nuovi è rischioso e mi impauriva, almeno all'inizio! Avevo il terrore di dare a Rachel un carattere inverosimile. Per fortuna la approvate! Invece per desrivere l'imbarazzo di Regulus nel capitolo scorso ho cercato di immaginare una via di mezzo tra Orion e una persona normale... un'impresa, quindi!
lyrapotter: Orion e Walburga gongoleranno presto, purtroppo. Però, a proposito della What if, a questo punto ti spiegherò meglio: il punto di partenza sarà Regulus che (in qualche modo che non ho ancora deciso!) sopravvive. Dopo di che cercherò di descrivere che cosa sarebbe successo se Silente avesse saputo prima degli Horcrux, e quindi la storia sarà anche dal punto di vista di tutti, non solo di Regulus. Ovviamente cercherò di far schiattare Voldy prima che uccida i Potter: in fondo, se il Trio ce l'ha fatta in un anno e senza aiuti, credo che in quasi due anni l'intero Ordine ce la possa fare! Mi dispiace per il tuo compleanno, perchè questa storia sarà conclusa a fine maggio, però la pantegana farà lo stesso una brutta fine!
Mirwen: davvero? Io invece il primo esame ce l'ho il 18, facciamo praticamente una staffetta! Per fortuna mi sono anticipata tutti i capitoli per il periodo degli esami!
dirkfelpy89: ce l'hanno fatta sul serio, ma tu non pensare troppo al dopo, non si sa mai! ;-) Per quanto riguarda il gruppo, la reazione di Barty l'ho descritta, mentre su Severus non avrei saputo proprio cosa scrivere: probabilmente non avrebbe fatto commenti, conoscendolo... Anzi, sarebbe un motivo in più per farlo pensare a cosa si è perso quando ha chiamato Lily "Mezzosangue"; insomma, fingerà di essere impassibile come sempre!
Gobra1095: diciamo che Regulus si è sforzato di fare il duro fino alla fine! Prima o poi diventerà anche lui un ragazzo deciso, ma dovrà passarne ancora parecchie prima di cambiare. L'argomento Horcrux tarderà ad arrivare: per ora tratterò il primo periodo di "apprendistato" tra i Mangiamorte, in cui Regulus comincierà a rendersi conto che non è tutto rose e fiori come credeva. Comunque manca ancora il settimo anno, quindi entreremo un po' alla volta nella fase depressiva. A proposito, non mi sono dimenticata di farti vedere le immagini del Diario di Andromeda! E' che adesso sono impegnatissima e riesco a pubblicare solo perchè questi capitoli me li ero anticipati. Prima o poi farò in modo di accontentarti! Scusa!