Gяαи∂є
Fяαтєℓℓσ Mαgι¢
17°giorno
Intanto
Nella Casa…
-Forse,
non ho capito bene- mormorò Ron rimanendo immobile
nell’atto di imburrare una
fetta biscottata.
I
concorrenti stavano tranquillamente facendo colazione mentre una
bellissima
civetta nera era entrata stridendo in casa portando una lettera del
Grande
Fratello dove vi era scritta la prova che avrebbero dovuto affrontare
quella
settimana.
Blaise
lasciò perdere il giornale poggiato sul cartone del latte
per schioccare
un’occhiata a Pansy che aveva appena finito di leggere il
comunicato.
La
mora rilesse velocemente la lettera per verificare la sua
sanità mentale…no, la
lettera diceva proprio così, non era impazzita…al
massimo lo erano quelli della
trasmissione.
-Dobbiamo
cucinare?- sbraitò Theodor poggiando la tazza piena di
caffè nero sul tavolo
con un tonfo.
Pansy
annuì corrucciata, lei non era capace neanche di prepararsi
un uovo al tegamino
senza incendiare la cucina!
Da
quando abitavano nella casa del Grande Fratello avevano mangiato per lo
più
cose semplici come un piatto di pasta al sugo.
Adesso il G.F. aveva chiesto loro di preparare un vero e proprio
pranzo,
l’unica fortuna era quella di avere sparsi per la casa vari
manuali di cucina
che per adesso venivano usati per lotte o sotto qualche tavolino
instabile. L’utilizzo
sbagliato di quei libri aveva provocato a Ron un grosso livido sulla
fronte.
Daphne
cominciò a giocare con una ciocca di capelli biondi, -Almeno
questa volta non
saremo divisi in squadre..-
-Già-
concordò Harry –L’unione fa la forza, si
sa-
Cho,
seduta affianco a Pansy, continuò a leggere la lettera
–Quello che cucineremo
sarà valutato dal G.F. la sera delle diretta
stessa…quindi dobbiamo preparare
il necessario in quel momento!- esclamò.
-Ragazzi,
la vedo brutta…credo proprio che la settimana prossima
moriremo di fame!- si
lamentò Calì.
-Ma
quante lamentele- intervenne Blaise –L’importante
è dividerci adeguatamente i
compiti…ci sarà chi preparerà il dolce
chi il primo e così via...-
-Cazzo,
ha ragione!- condivise Pansy che sembrava aver ritrovato il solito
entusiasmo
–Siamo o non siamo una squadra?-
Scese
il silenzio tra di loro.
I
ragazzi si guardarono, sorpresi da quelle parole. Grifondoro,
Serpeverde più
una Corvonero una squadra? La cosa
suonava strana…molto strana. Chi avrebbe mai scommesso su un
gruppo così?
Nessuno sano di mente.
Pansy
e Blaise fulminarono la tavolata con uno sguardo, il secondo prese la
parola
cercando di diffondere un po’ di coraggio agli altri
–Diamine, sono passate già
due settimane e non ci sono stati omicidi…dovremmo
complimentarci con noi
stessi, no?-
-Questo
–intervenne la ragazza –Vorrà pur
significare qualcosa? Magari che siamo…-fece
una pausa cercando la parola adatta –Maturati…si
è quello che siamo!-
-Non
avrei mai pensato che una come te, Pansy, potesse dire questo!-
esclamò Ron
sinceramente meravigliato.
Magari,
anche lui poteva avere una possibilità con lei.
Daphne
annuii sorridendo –Dobbiamo pur sempre convivere insieme per
altri ventotto
giorni…e poi…non mi sarei mai aspettata che voi
Grifoni foste così- disse,
mentre la sua mente rifletteva su un
Grifondoro in particolare, e i suoi occhi si soffermavano sui
suoi pettorali
particolarmente scolpiti.
Se
per questo –cominciò Harry –Neanche noi
ci aspettavamo un comportamento così
civile da parte vostra, Serpi-
-Beh,
non ci resta che dire…uno per tutti, tutti per uno-
Qualche
risata si alzò dal tavolo, -Spero soltanto che al ritorno di
Draco e Hermione
il clima rimanga lo stesso- disse Calì
-Già.
Conoscendoli le alternative che hanno sono due: O si scanneranno a
vicenda o si
salteranno addosso, e non per fare a botte.
Pansy
ghignò silenziosa, conoscendo Draco avrebbe scommesse molto
di più sulla
seconda possibilità…chissà cosa
stavano combinando quei due.
Torniamo
alla punizione…
Li
avevamo lasciati così…
Draco
non smetteva di ridere –Troppo forte!
TU…proprio tu nel letame! Quando mi ricapita di rivederti in
queste
condizioni?- domandò continuando a svolazzarle intorno, le
tese una mano –Cerca
di non sporcarmela-
Hermione
non ci vide più, gli afferrò il
braccio cogliendolo di sorpresa e richiamando a se tutta la forza che
possedeva
lo trascinò con se nella pozzanghera.
-Cazzo!
Granger sei un’idiota!-
-Malfoy,
Malfoy…dovresti saperlo che ride bene chi ride ultimo, no?-
domandò Hermione
non riuscendo a trattenere una fragorosa risata.
Draco
cercò di
ignorare la ragazza mentre con uno sguardo schifato osservava i sui
vestiti, i
jeans erano completamente macchiati.
Un
ringhio gli
uscì sommesso dalla gola, mentre cercava di ripulirsi la
felpa sporcandola
ancora di più, sbuffò, sempre fingendo di non
vedere Hermione fletté
leggermente le gambe cercando poi di alzarsi per rimanere in equilibrio
non
riuscendoci. Ricadde nel fango, provocandosi un forte dolore al
fondoschiena.
Hermione non smetteva di ridere e questo lo stava facendo irritare
parecchio,
se non avesse smesso al più presto l’avrebbe
zittita lui. E non le avrebbe
fatto molto piacere.
-Smettila
Granger…o dovrò farlo io- sbottò acido
affondando con forza un pugno nel letame
irritato.
Degli
spruzzi
si alzarono, schizzandogli il mento.
La
sua pazienza aveva un limite…e quel limite stava
per essere superato.
-Perché
dovrei
farlo?- domandò innocentemente lei.
Certo,
quella cosa puzzava terribilmente
ma vedere
Draco immerso lì dentro per lei era una vera e propria
goduria. Non bisognava
mai farla arrabbiare, doveva mettere in chiaro questa piccola nota.
-Mi
stai
facendo innervosire- le comunicò lui come se questo fosse
una valida ragione
per farla finita.
Motivo
che per
Hermione, però, non era assolutamente legittimo.
-Oh…ma
dai! E’
così bello sguazzare nel letame insieme come due maiali, non
trovi?-
-Divertentissimo
come tagliarsi le vene- mormorò sarcastico.
Le
opzioni
erano tre:
-Uccidere
la
Granger immergendole la testa nel letame e soffocarla.
-Suicidarsi
immergendo la testa nel letame.
-Contare
fino a
mille, calmarsi e alzarsi da quella pozzanghera con estrema lentezza
per non
scivolare nuovamente.
Eliminare
Hermione voleva dire incorrere in vari grattacapi con la giustizia e
perdere
l’occasione di conquistarla.
Il
suicidio,
invece, oltre a essere ormai fuori moda era anche un simbolo di grande
debolezza, e lui non voleva essere ricordato come un ragazzo
affascinante ma
debole. Per cui la
terza possibilità era
l’unica che potesse scegliere… ma Hermione doveva
pagare quella sua
sfacciataggine.
Con
una smorfia
di disgusto sul viso, affondò le mani nel letame,
velocemente e con estrema
precisione alzò le braccia sul capo della riccia -che colta
alla sprovvista non
riuscì a spostarsi- e le gettò sopra quella
cosa.
Un
urlo –quasi-
disumano squarciò l’aria.
Intanto
Nella Casa…
Harry
e Pansy erano seduti comodamente sul divano, dandosi da fare per
dividere
adeguatamente i compiti per le faccende domestiche. Da lì a
poco sarebbero
arrivati alle mani mandando a quel paese le belle parole che poco prima
si
erano detti.
-Potter,
se non vuoi che faccia resuscitare Voldemort per la decima volta ti
conviene
ascoltarmi!- esclamò brandendo la mora a mo di spada la
piuma –Si fa come dico io!-
Harry
sbuffò –Scherzi? Perché mai noi
Grifondoro dovremo occuparci della pulizia
dell’intera casa mentre voi Serpi non fate altro che
poltrire?-
-Ma
cosa dici! Chi ha pulito la piscina ieri? Chi ha cucinato nelle ultime
settimane? NOI!-
-E
impossibile convivere con voi! Siete solo degli idioti incivili!-
Pansy
con un gesto veloce tirò fuori dalla tasca la bacchetta
–Ripetilo se ne hai il
coraggio, …poi il tuo corpo arriverà al San Mungo
dentro una scatola di
fiammiferi!- lo minacciò alzando il tono della voce.
Harry
la fissò, sfidandola –Siete degli idioti
incivili!- ripeté gridando a sua
volta.
Daphne
se ne sarebbe fatta una ragione, pensò Pansy,
così come la Weasley.
La
ragazza si alzò dal divano –Bene, non posso dire
che mi sia piaciuto fare la
tua conoscenza- urlò, mentre i passi degli altri ragazzi si
avvicinavano sempre
di più, attirati dalla discussione.
Delle
altre urla però interruppero la maledizione di Pansy.
Il
televisore della stanza si accese magica mentente trasmettendo in
diretta la
punizione di Draco e Hermione.
Pansy
si girò, guardando meravigliata le immagini per poi
scoppiare a ridere.
Nel
frattempo gli altri coinquilini arrivarono nella sala, -Harry, tutto
apposto?
Abbiamo sentito le vostre urla- disse Ron.
Harry
annuì –Tutto apposto, per fortuna-
-Ringrazia
loro due- sbottò Pansy indicando la TV.
-Oh
Merlino, ma cos’hanno addosso?- domandò
Calì
-Fango,
forse- disse Cho
In
quel momento la risposta arrivò dalla televisione,
direttamente da Hermione.
-Cazzo, Malfoy! Ma cosa ti viene
in mente! E’
letame!- urlò a squarciagola la riccia.
Fortunatamente,
i due ragazzi erano riusciti ad uscire dalla pozzanghera e adesso,
completamente sporchi stavano litigando, fregandosene della prova e del
tempo
che imperterrito continuava a scorrere.
Draco
arricciò il naso disgustato mentre annusava l’aria
intorno a se. Uno schifo.
-Lo
so cos’è, Granger!-
-Sei
un…-
-Si
lo so cosa sono, un deficiente eccetera eccetera. Che ne dici se adesso
ci
diamo la mossa?- le domandò mentre lanciava uno sguardo
allo’orologio ormai
inutilizzabile –Abbiamo poco più di dieci minuti
per raggiungere l’arrivo.
Sempre che tu l voglia raggiungere. Aspetta, aspetta…ora che
ci penso, non è
che mi hai buttato nel letame soltanto perché una volta
tornati a casa vuoi
fare una doccia con me? Perché bastava chiedere-
-Malfoy
è proprio un idiota- mormorò Harry mentre Ron al
suo fianco annuiva –Mi
dispiace per Hermione-
Pansy
ancora irritata per la discussione di poco prima sbuffò
–Da quel che ho capito
è stata la tua cara amichetta a buttare Draco nel
letame…perciò per quanto mi
riguarda, Potter, l’idiota è lei…e lo
sei anche tu, ovviamente, nessuno potrà
mai toglierti questo titolo. Stai tranquillo-
-Parkinson,
ancora un’altra battuta del genere e finirai a fare compagnia
a Malfoy-
Theo,
divertito, sghignazzò –E basta! Fate
silenzio…voglio imprimere nella mente
questa scena. Quando Draco tornerà non
farò
altro che prenderlo in giro…almeno la finirà di
continuare a ricordarmi quella
volta in cui ho cercato di sedurlo-
Questo
commento fece riderei Serpeverde mentre gli altri lo guardarono a
metà tra lo
sconvolto e il divertito.
-Era
il mio diciassettesimo compleanno!- esclamò a mo di difesa
Theodor –Ed ero
completamente ubriaco…se non ci si diverte quei giorni
quando lo si può fare?-
Blaise
continuò a ridere ripensando a quella serata, poi gli venne
in mente che
proprio quel giorno lui e Daphne si erano scambiati il loro primo
bacio,
proprio sotto suggerimento di Draco. Adesso gli pareva strano essere in
collera
con lui. Il suo migliore amico. Doveva sistemare tutto appena lui
sarebbe
rientrato, una bella chiacchierata avrebbe riportato tutto come prima.
Soltanto
guardando quelle immagini in televisione si era reso conto quanto gli
mancasse
Draco. Si conoscevano fin da piccoli, ed insieme a lui ne aveva
combinato di
tutti i colori. Theodor era un ottimo amico, sempre pronto ad aiutarlo
ma non
reggeva il paragone con Draco. E la questione
“Hermione” si sarebbe sistemata
prima o poi.
Si
sedette su un bracciolo del divano affianco a Pansy –Fammi
spazio va, che
questa proprio non voglio perdermela- le disse.
E
lei, quasi, intuendo i pensieri di Blaise, gli sorrise sicura mentre
nella sua
mente la missione “B. &.
D.”
prese vita immediatamente.
Doveva
rimangiarsi le poche cose ma belle
che aveva detto su Potter qualche giorno prima, lui non era quello
giusto per
la sua amica. Che se ne rimanesse con la sua Weasley.
Uscita
da quella cosa, una delle prime cose che doveva fare era aprire
un’ agenzia per
le persone single e disperate. Lei avrebbe trovato loro un fidanzato
con
facilità.
…Blaise
& Daphne.
-Guarda,
il Grande Fratello ci ha procurato degli indumenti puliti- disse Draco
mentre
camminava cautamente per la casa cercando di non sporcarla.
Erano
riusciti a raggiungere l’arrivo per un pelo, mancavano
soltanto tre minuti allo
scadere del tempo. Avevano discusso terribilmente mentre si lanciavano
contro
le prime cose che li capitavano tra le mani, testimone erano
l’enorme quantità
di sporcizia che avevano sopra, sembrava quasi essere entrata nelle
ossa, e il
rossore sulla mano di Draco provocato da una pietra lanciata con
estrema
precisione da Hermione. Sembravano due bambini, forse lo erano. La cosa
più
strana? Con il fiato corto si fermarono per riposare, guardando le
condizioni
in cui erano, dei sorrisi si aprirono sui loro visi che mutarono in
delle
risate fragorose.
La
corsa per l’arrivo era stata una delle cose più
difficili da affrontare, ma per
fortuna avevano vinto anche quella sfida.
Adesso,
grazie a una decisione comune, avevano deciso di contare fino a cento
prima di
parlare per non ricadere in altre liti. Assolutamente, ne avevano avuto
abbastanza per quel giorno.
-Meno
male. Non vedo l’ora di buttarmi sotto la doccia. Devo
trovare un modo per
rilassarmi, decisamente-
-Beh,
anche io vorrei fare la stessa cosa, Granger- disse Draco mentre si
versava
dell’acqua in un bicchiere.
-Si,
ma l’ho detto prima io- ribadì Hermione,
camminando più velocemente verso la
porta del bagno.
Lui
più svelto gli si parò davanti, sbarrandole la
strada.
-E’
colpa tua se io sono in queste puzzolenti e pietose condizioni-
-Se
tu non mi avessi provocato…- cominciò lei in un
tentativo di protesta.
Lui
le rivolse uno sguardo di sufficienza per poi ghignare –Ma
come facciamo a non
litigare, noi? Sembriamo fatti apposta-
-Siamo
completamente diversi…-
-Tu
credi?- domandò arretrando lentamente verso il bagno
-Si,
lo credo- affermò guardandolo negli occhi
Draco
si poggiò contro la porta, incurante dei vestiti sporchi
–Io no-
-E
cosa te lo fa dire?- mormoro lei, abbassando leggermente il tono di
voce e
avvicinandosi a lui.
Il
biondo fece scivolare il braccio destro dietro la schiena, poggiando
poi la
mano sulla maniglia, - Secondo me siamo troppo simili…e
questo fa si che i
nostri caratteri si scontrino-
Hermione
alzò le spalle –Sai come dice una canzone?
“Siamo gli ingredienti opposti di un
drink perfetto”-, mosse i capelli sorridendo. Anche da
lontano si poteva
sentire l’intensità di quello sguardo. I suoi
occhi marroni profondi e puliti.
Draco
abbassò la maniglia cercando di fare il meno rumore
possibile, riuscendoci. Bene,
Hermione non si era accorta di nulla, troppo impegnata a fissarlo,
persa in
chissà quale pensieri.
-Che
ne dici di continuare la nostra conversazione dopo?-
-Dobbiamo
fare altro?-
Draco
le sorrise compiaciuto. Era stato un gioco da ragazzi, doveva
complimentarsi
con se stesso.
-Beh…te
non se, io starò sotto la doccia per un bel po’!-
esclamò vittorioso, mentre
aprendo la porta si infilò nella stanza chiudendosi la porta
alla spalle e in
faccia alla ragazza.
Hermione
rimase immobile per un secondo, poi scosse il capo quasi uscendo fuori
da
quello stato in cui era. Violentemente sbatté le due mani
chiuse a pugno contro
la porta.
-Malfoy!
Esci immediatamente da li!-
Dall’altra
parte della porta, Draco cominciò a ridere, chiuse la porta
a chiave, poi con
un gesto veloce della braccia si tolse la felpa, buttandola a terra.
-No-
Hermione
diede un calcio alla porta facendola tremare leggermente
–Fammi entrare o giuro
che la buttò giù-
Draco
si guardò nello specchio, osservando i suoi capelli di
solito in perfetto
ordine: non gli aveva mai visti così, facevano schifo.
-Cosa
farai? Ti trasformerai nell’Incredibile Hulk?-
Un
altro colpo. Un’idea.
-E
va bene, Granger…- acconsentì Draco, aprendo la
porta. –Sei contenta, adesso?-
Lei
non rispose, lo prese per un braccio cercando di spingerlo fuori dalla
stanza
–E’ il mio turno-
-Lo
sai che hai ragione? Tocca a te, hai proprio bisogno di una bella
doccia. Ma
serve anche a me, per cui io direi di fare una cosa-
Hermione
lo guardò leggermente confusa, le stava dando ragione?.
-Cioè?-
-La
facciamo insieme-, e senza darle il tempo di reagire o almeno di
reagire, Draco
si piegò veloce abbracciandole le gambe sotto le ginocchia e
la tirò su,
caricandosela sulle spalle. Hermione prese a dimenarsi come un pesce
fuor
d’acqua.
-Lasciami
stare, Draco mettimi giù!-
Draco
aprì la porta zigrinata della doccia mentre Hermione si
attaccò con le mani
agli infissi, cercando di bloccarlo.
-Ti
sto soltanto accontentando- disse, stringendo ancora di più
la presa.
Draco
con un strano movimento della braccia, le prese le mani liberandole
facilmente.
Poi entrò nella doccia e si abbassò sotto la
cipolla.
-Draco…giuro
che se non mi metti giù te la faccio pagare!-. Un getto
d’acqua la colpì in
pieno viso, affogandole quasi le parole in bocca, -Idiota!-
Si
agitò cercando di sfuggire da quel getto, ma Draco
continuò a tenerla stretta
facendola bagnare completamente. Mise la mano sotto l’acqua
facendo finta di
controllarne la temperatura.
-Hai
ragione, è troppo calda-, girò il variatore di
temperatura allungando il
braccio portandolo tutto sull’azzurro, facendola diventare
gelida.
Hermione
cominciò a gridare, cercando di divincolarsi per colpirlo.
-Lo
sai che nelle Terme, gli Antichi Romani erano soliti usare prima
l’acqua fredda
poi quella bollente. Fa benissimo!-
-Potresti
usarla per calmare i tuoi bollenti spiriti-
Draco
ghignò, poi portò la mano sul termometro,
l’acqua cominciò a riuscire molto più
calda di prima.
-Chiudi!
Chiudila! E’ bollente!-
-Guarda
che fa bene sul serio! Allarga i pori e migliora la circolazione del
sangue-
-Basta!-
continuava a lamentarsi inutilmente
Draco
la poggiò a terra, la presa sempre stretta intorno ai
fianchi di Hermione.
L’acqua tornata a una temperatura normale continuava a
scorrere su di loro,
pulendoli.
Hermione
si ritrovò contro il petto nudo di Draco, che la guardava
sorridendo, -Vuoi che
ti faccia anche lo shampoo?-
-Non
azzardarti!- esclamò cercando di scostarsi dal viso alcune
ciocche di capelli
che le erano finite sul viso –Te l’ho
già detto che sei un idiota?- ringhiò
-Mmm,
mi pare di si-
-Deficiente-
disse cercando di assumere un tono indifferente, -Ora puoi lasciarmi?-
-No-
-Lo
immaginavo- sbuffò.
Draco
chiuse l’acqua, per poi stringerla ancora di più a
se, con dolcezza quasi
volesse riscaldarla contro il suo corpo. Hermione rimase immobile. Lui
scivolò
con la mano sotto la maglietta di lei, lui cominciò a
baciarla sul collo più
volte tirandole i capelli all’indietro.
-Ci
conviene asciugarci- mormorò lei a bassa voce.
Lui
annuì mentre continuò a baciarla salendo
più su, sul viso leggermente
infreddolito. Posò un bacio sulla guancia fresca per poi
avvicinarsi sempre di
più alla bocca che impaziente aspettava quel momento.
Hermione aveva chiuso gli
occhi poi sospirò leggermente.
Draco
le sfiorò le labbra delicatamente mentre lei schiuse la
bocca pronta ad
accoglierlo. Inaspettatamente lui si allontanò, poggiando la
sua fronte contro
quella della ragazza che aprì gli occhi.
-Sei
incoerente- soffiò lui.
Lei
aprì gli occhi –E’ colpa tua, mi
provochi- lo riprese, allontanandosi per
osservarlo meglio. Qualche goccia d’acqua scendeva lungo gli
scalini dei suoi
muscoli, la pelle, perfettamente tirata e liscia, sembrava quasi
splendere.
Draco
sorrise sghembo poi posò le labbra sui capelli bagnati della
ragazza, -Dimmi
che non provi un minimo di attrazione per me, e io ti lascio stare. Per
oggi -
le disse, prendendo a baciarla sul collo.
Lei
piegò la testa leggermente di lato, poi cercò la
mano di Draco e la strinse
nella sua.
Le
sue parole l’avevano stupita, nel suo cervello non
c’era altro confusione misto
a un ò di pazzia. Doveva ascoltare la ragione o
l’istinto? Il secondo era
quello che l’aveva spinta fino a quel punto. Se
n’era pentita? No, e allora perché
non seguirlo?
Gli
occhi marroni lo fissarono divertiti, poi lo bloccò e
avvicinandosi lentamente
lo baciò.
Poteva
andare bene come risposta?
Hermione
gli passò una mano tra i capelli.
-Lo
prendo per un si- disse Draco riprendendo a baciarla questa volta in un
bacio
più intenso e lungo. Come a voler essere padrone di lei la
strinse di più a se,
un incastro perfetto, respirandone il suo sapore morbido. E lei si
lasciò
andare, rapita da quella passione.
Le
mani di Hermione cominciarono a esplorare la schiena di Draco ancora
bagnata,
le goccioline d’acqua scivolavano tra i muscoli delineati.
Le
sembrò di non aver mai baciato nessuno veramente,
Krum…Ron…non erano niente,
niente a confronto con lui.
Ciao!
Sorprese di vedere già l’aggiornamento? Di solito
faccio passare qualche mese.
Allora,
ho qualcosa da dirvi su questo capitolo. Primo, ho preso spunto un
po’ da Tre
metri sopra il cielo per la scena della doccia, chi ha letto il libro
forse se
n’è accorto. Secondo, so perfettamente di aver
lavorato molto di fantasia xD
nella parte iniziale e, mentre sono sfociata nell’ OOC totale
con la parte
finale. Se volete criticare accetto senza parlare xD. Anche se a me,
sinceramente, questo capitolo piace ^^.
So
anche di aver diviso il 17essimo giorno in molte parti ma
l’ho dovuto fare altrimenti
era troppo lungo.
Grazie
alle persone che hanno recensito.
Sweet_Nightmares: Grazie
per i
complimenti, non li merito davvero!
Sana1991: Beh dai, non ti ho
fatto aspettare molto, no? Spero che
almeno ne sia valsa pena, dimmi che ne pensi!
For
ever cullen:
Eccol’aggiornamento, beh…i due ne sono usciti
fuori
alla fine!
Lakrimosa: Ciao! Da quanto tempo!
Mi fa piacere sapere che segui
ancora questa fiction, qualche volta ho paura di annoiare. Non ti
preoccupare
se non recensisci, posso capirti…ormai il tempo a
disposizione è sempre poco.
Sarawinky: Grazie per i
complimenti *me gongola*, sono felice che
tu abbia messo la fic nelle seguite! Continua a seguirmi.
Ladykirahm: Ciao! Non ti
preoccupare, correggimi pure se sbaglio…sbagliando
si impara xD ora che me l’hai fatto notare
cercherò di stare più attenta!
Davia: Ciao! Ho visto che
finalmente hai aggiornato la tua
Dramione, meno male…mi mancava! Grazie per la recensione e
buona fortuna per i
tuoi esami!
Debora93:
Ciao! Grazie per la recensione! Mi dispiace soltanto non seguire
più le tue
storie dato che sono a rating rosso. Continua a seguirmi^^
Nefertari83: Non sei
l’unica che vuole Cho fuori dai piedi, non ti
preoccupare uscirà presto mi sa xD.
Fifi95: Spero continuerai a
seguirmi! Che ne pensi del
capitolo? xD.
Grazie
alle 114e 98 persone che hanno messo la storia nei preferiti, un grazie
a che a
chi legge soltanto. Lettori silenziosi fatevi sentire xD mi piacerebbe
leggere
il vostro parere.
Beh,
alla prossima
Greta