NotaDell'Autore: siamo già al... quarto capitolo? Eh beh! Molto più di quanto mi immaginassi! XDD Enjoy the story!
Nella villa, intanto la conversazione ristagnava. Il pirata aveva gettato un’atmosfera di ghiaccio su tutti i presenti, che ora si sentivano nervosi e irritati. Valletti e cameriere si osservavano in continuazione, la Ninfa si grattava i gomiti per l’impazienza e persino Leccapiedi - che usava scocciare in continuazione – si era ritirato in un angolo a guaire di paura. Il Condottiero allora prese parola per rompere l’imbarazzante silenzio : “Orsù, miei prodi, sono dunque le parole di un fuorilegge a turbarvi nel profondo? Come sappiamo che non fosse solamente un maligno individuo smanioso di compagnia forzata? Io non credo ad una sola delle sue parole, poiché da molto tempo la quiete della vallata non è turbata, da quando le Mermerd Melody giacciono sul fondo del mare e delle nostre pance.”
Allora la Ninfa prese parola per proporre una soluzione: “C’è solo un modo per scoprire se le notizie che ci sono state riferite da codel corsaro sono vere. Dopotutto l’Eremita non abita lontano. E’ sufficiente prendere la linea tre della metropolitana, scendere alla quarta fermata, prendere il bus diretto al centro commerciale, ma scendere davanti all’edicola che espone sempre giornali pornografici. Da lì si attraversa il ponte tibetano, e si prende la funivia fino alla caverna dell’Eremita.” Sollevò le spalle e le mani in segno d’indifferenza “Più semplice di così si muore…”
Il Condottiero si portò una mano al mento e dopo qualche istante di riflessione schioccò le dita e sorrise : “Per Diana, sei nel giusto donzella. E allora così sia. Domani all’alba partiremo per il viaggio.”
Quella notte la Ninfa non dormì affatto bene. Forse, anche perché il Condottiero russava così forte da scuotere le fondamenta della casa. Fatto sta che sognò le cose più strane che una mente umana possa immaginare. Dapprima vide una caverna nera come la pece, dal cui interno provenivano grida agghiaccianti. Poi dalla caverna uscì una sostanza gialla simile a quella che componeva Leccapiedi, che si ricompose in un essere dall’aspetto umanoide, che sorrise, disse due volte “controllo” e poi si ritrasformò in poltiglia che avanzò veloce e micidiale sul terreno sconnesso e assalì la Ninfa ridendo forte e sarcastico. Più volte la Ninfa si svegliò sudata e tremante di paura, ma giacché il Guerriero Alfa dormiva sempre della grossa, si riaddormentò con la tristezza nel cuore. I sogni la tormentarono fino a che le luci dell’alba non la costrinsero ad aprire gli occhi.
Grazie per aver letto!! ^^
Oliver