Un passo indietro rispetto al
capitolo precende...
Commenti alle recensioni a fondo capitolo =)
3 luglio.
Billie alza
gli occhi. La notte è calda. Ma c'è un vento
profumato
d'estate che soffia lieve.
Le
stelle sono innumerevoli.
Con
naso all'aria, il ragazzo le contempla. Sono così belle.
Puntini
solitari che danno luce al buio.
Sospira.
Il vento gli solletica il collo.
C'è
profumo di libertà. Billie lo può sentire.
Sorride.
Tira fuori dalla tasca della felpa il pacchetto di sigarette. Le
conta. Tredici.
Ne
stringe una tra il medio e l'indice e l'accende. Aspira. Passeggia su
e giù lungo quel sentiero in mezzo al parco. Per una volta
stare solo non gli dispiace.
Poi
spegne la sigaretta e torna verso la festa. Era strano sentire la
gente che lo cercava, che lo invitava. Gente che aveva rispetto, che
lo considerava uno che conta.
A
Oakland non era mai successo. Ma da quando se n'era andato tutto era
cambiato.
Lui
e Mike erano partiti. Un bel giorno era sceso in cucina, e aveva
detto alla mamma che se ne sarebbe andato.
Era
bastato prendere l'alloggio con alcuni suoi amici, aveva preparato la
valigia, messo benzina, preso un po' di risparmi e aveva lasciato
quella giungla.
E
ora quella città era il loro paradiso. A volte ci pensava a
Oakland. Rideva. Se solo sua mamma avesse visto com'era ora. Com'era
contento, e soprattutto libero.
Fuori dalla festa Mike lo aspetta.
“Billie,
sei in ritardo”. Sogghigna.
Il
ragazzo affretta il passo. Si piazza di fronte all'amico.
“In
ritardo per cosa?”
“Clienti”.
Ora Mike sogghigna ancora di più.
“Clienti???
Bene. Stasera è già il quarto.
Dov'è?”.
Mike
lo fissa divertito. Porta una mano sul petto dell'amico e appiattisce
la maglia nera. Con l'altra gli spettina i ricci corti scuri.
Billie gli
rimuove velocemente le dita dalla propria testa. Lo fissa un
pò
interrogativo un pò stizzito. Non gli è mai
piaciuto farsi toccare i capelli.
“Non
è il quarto cliente. È la quarta
cliente”. Fa un
sorriso a trentadue denti. “Meglio se ti fai bello per andare
a
servirla”
“Ma
sei scemo?”
“No
amico, non sono scemo. Ti consiglio di fare in fretta però.
È
da dieci minuti che ti aspetta”.
Billie si porta la mano alla tasca. Tasta il fondo. Sì, c'è n'è ancora abbastanza.
“Dov'è?”
“Ha
detto che ti aspettava all'incrocio. Davanti al pub che ha chiuso.
Sai, lei è prudente... Non come te”.
Billie fa una smorfia. Si volta e comincia a incamminarsi.
“Vendi
bene Bi... Jimmy”, conclude ridendo Mike alle sue spalle.
“E
smettila!” dice Billie ad alta voca, senza fermarsi.
Con le mani in tasca fa ancora qualche metro. Si chiede chi è questa strana cliente. Mike era di sicuro più fatto del solito. Non gli aveva mai detto di essere bello per un cliente. Quando alle superiori le canne le vendeva Mike, si vestiva sempre da schifo per fare affari.
Fa ancora qualche passo e arriva
all'angolo. E se Mike avesse ragione a dirgli di aggiustarsi?
Istintivamente la sua mano destro corre al cuffio scuro sulla fronte.
Con le dita se lo scombina. Dopo qualche istante gli viene da ridere.
Mike esagera di sicuro, sì.
Gira
l'angolo. La via buia si srotola per una quindicina di metri. Alcuni
lampioni dalla luce fioca la illuminano. All'incirca al centro, sotto
un'insegna spenta e appoggiata alle serrande chiuse c'è una
figura.
Billie
cammina sicuro di se.
Sopra
di lui ma sotto le stelle, il suono di una campana annuncia che
è
mezza notte.
La
figura gira la testa e lo nota. Billie la guarda. È una
ragazza. Il suo
viso è nell'ombra e non riesce a vederla bene.
Quasi ride. È solo una ragazza. Dalla faccia di Mike sembrava chissà chi.
Quando
è a pochi passi da lei cerca di inquadrarla. Ma ha il
cappuccio sul viso, e l'ombra del balcone sopra di loro impedisce che
la luce la avvolga.
Billie
si ferma. Per qualche istante c'è silenzio.
“Sei
tu quella che vuole la roba?”. Parla rapido. Improvvisamente
ha
voglia di tornare alla festa. Quella ragazza non gli piace. Ha come un
alone cupo intorno. Le persone col cappuccio non gli sono mai piaciute
troppo.
La
ragazza lo guarda. L'unica cosa che Billie può vedere
è
la forma del volto.
La
ragazza si raddrizza, e lui la fissa.
La testa è coperta da un cappuccio e il viso è ovale, che termina con un mento tondeggiante. La pelle del volto è chiara, e una matita nera spessa evidenzia il pallore. Le labbra rosee sono carnose e con la curva all'ingiù. Sporgenti. Agli occhi di Billie sensuali. Il naso è dritto, sottile. L'unica cosa che rimane coperta, è lo sguardo. Quello è nell'ombra.
Billie rimane per un secondo imbarazzato. Ha capito le allusioni di Mike.
La
fissa aspettando una risposta. Attende qualche secondo. Lei lo guarda.
Il suo viso non promette nulla di buono. Sorride.
Poi
apre la bocca e soffia fuori il fumo della sigaretta, che arriva in
faccia a Billie. Con un tocco leggero fa cadere il mozzicone per terra.
Lui stringe gli
occhi. Le labbra di lei si piegano in un sorriso strafottente.
Fa
un ghingo. Billie può vedere i suoi denti bianchi. La fissa
interrogativo.
“Sei tu Jimmy?”. Ha una voce calda. Sensuale. Ma con lui è ironica.
Billie annuisce.
“E tu?”.
La ragazza ride. Una risata bassa, leggera. Si avvicina.
Billie abbassa gli occhi. Converse
scure, jeans stretti bucherellati. Sotto riesce a vedere una calza a
maglia a rete. La felpa è bianca.
Rialza gli occhi.
È a
meno di venti centimentri da lui. Deglutisce.
“Non
ti dirò il mio nome. Tu il tuo mica me lo dici”.
Billie inarca le sopracciglia. Vorrebbe tanto vederle gli occhi.
“Ma
lo sai. Jimmy”
“E
ti aspetti che io ti creda?”. La ragazza abbassa il tono di
voce.
“Perchè
non dovresti?”
“Perchè
ogni spacciatore che si rispetti ha un soprannome. Jimmy lo usi per
sembrare normale. Ma di sicuro avrai un stupido nome tipo Jacob o
Michael
o Nicholas... Sbaglio?”.
Billie ride. È abbastanza inusuale per lui parlare di nomi comuni americani con una che vuole droga.
“Senti... Vuoi la roba? Te la do. Facciamo in fretta però. Dovrei essere a una festa”
"La festa nella via a fianco? Quella dove si poga come cretini e ci si ubriaca da collassare? Ci dovrei essere anche io sai?".
Billie la guarda. Una festa piena di punk, ecco cos'era. Il massimo per lui. E anche per lei, si capiva.
Lei
ride. Poi, con tutta la discrezione e l'eleganza di questo mondo,
mette la mano in tasca Billie.
Lenta,
sensuale, delicata. Tira fuori il pacchetto di sigarette. Si morde il
labbro, e sorride. Lo apre, e tira fuori una sigaretta.Con l'altra mano
si mette il
pacchetto in tasca. Si porta la sigaretta alla bocca. Billie
la guarda sbalordito.
Con
un rapido movimento, la ragazza tira fuori l'accendino. La
accende.
La fiamma bassa illumina per un attimo i suoi occhi.
Billie non fa in tempo a guardarli che lei la spegne. Soffia fuori
delicatamente il fumo. Sorride.
E
lui capisce. Si sta divertendo da matti a provocarlo. E lui vuole
fare lo stesso gioco. Alza la mano, e mette le mani nelle tasche di
lei. Armeggia per qualche istante con il pacchetto che lei gli ha
preso. Senza tirarlo fuori dalla felpa riesce a prendere una
sigaretta.
La
porta alle labbra. Sorride anche lui.
Poi
si avvicina leggermente. Le estremità delle loro sigarette
si
toccano quasi. Lui la spinge più avanti, finchè
il
filtro ancora immacolato della sua non si trova a contatto con quello
bruciante di lei.
La
sigaretta di Billie prende fuoco. Lui si stacca lentamente,
guardandola, e
aspira. Fa uscire il fumo, attento a spedirlo in faccia a lei.
La
nuvolette grigia avvolge il suo viso ancora sorridente. Lei apre la
bocca. Poi piega la testa di lato.
“Jimmy,
sai che soffiare il fumo in faccia a una ragazza può avere
un
significato molto osceno?”
“Intendilo
come vuoi”.
Billie
sorride. Ora si diverte anche lui.
“Dai,
dimmi come ti chiami...” sussurra, avvicinandosi.
Lei arriccia il labbro, fintamente pensierosa.
“Mi
inventerò un soprannome solo per te, Jimmy...”.
Per qualche
istante sembra riflettere veramente. Poi fa l'ennesimo sorriso.
“Dimmi
il nome di una droga”.
Billie la guarda. Ci pensa su un istante.
"C'è ne sono così tante... La marjuana?"
"Come sei banale..." mormora fintamente canzonatoria lei."La chiamiamo Mary Jane. Ti piace?"
"Carino..."
"Sai, dove abitavo prima c'era una ragazza che si chiamava così. Mi ha fatto perdere la testa"
"C'è sempre una seconda volta".
Billie sorride. Questo gioco comincia a piacergli.
Lei si morde il labbro.
"Ti dirò Jimmy, odio arrivare seconda"
"Mary Jane era fidanzata. E' stata l'unica conosciuta in tutta la mia vita"
"Questo cambia le cose".
La ragazza sorride. Il discorso è stato fatto sussurrando.
Billie arriccia le labbra.
Lei scoppia a ridere. Lui la
guarda. Non capisce cosa c'è
di divertente.
“Allora prendo un
pezzo di marjuana da venti, Jimmy”
“Da
venti?” risponde lui, trafficando nelle tasche per cercare il
pezzo. “Ci vai pesante”
“Tranquillo,
non è per me. Non trovo fascino in una canna. Ne faccio il
meno possibile”.
La
ragazza gli tende un biglietto da venti. Lui le porge il pezzo, e
afferra I soldi. Se li infila in tasca.
“Vuoi sapere una
cosa? Io amo la Mary Jane”
"Davvero?". Per la prima volta il suo tono è neutro. Sembra
davvero sorpresa. Poi sorride, e sul volto torna la maschera. "E tu la
vuoi sapere una cosa? Sant Jimmy era il patrono della città
dove abitavo una volta. E la vuoi sapere un'altra cosa?Odio i santi".
Billie ride.
"Non giudicare prima di provare"
"Non temere provvederò"
"Io morirò di marjuana e tu andrai all'inferno accompagnata
da un santo? Ti piace?"
"Moltissimo".
Lei
annuisce con un ghigno. Poi, quasi innocentemente, si passa la lingua
sulle labbra rosse.
Billie la guarda. Non sa spiegarselo, ma in quel momento sente il cuore
scendere, e arrivare altezza ombelico. Il sangue accellera. La testa si
sconnette.
Cerca di riprendersi.
“Apposto
così?”, chiede riferendosi alla marjuana comprata.
Si rende conto di aver spezzato tutta la magia. Ma improvvisamente
è imbarazzato.
“Direi
di sì”.
La
ragazza fa un passo indietro. Torna immediamente nell'ombra.
“Buona
serata Jimmy. Ci vediamo".
"Stanne certa".
Poi fa un cenno con la testa e si
volta. Dopo almeno dieci passi
si immobilizza.
“Le mie
sigarette!”.
Si
volta. Guarda verso la serranda. Ma non c'è più
nessuno.
Per
un attimo si sente smarrito.
Poi
al fondo del viale vede qualcosa svoltare l'angolo.
Una lunga chioma di capelli biondi e una felpa bianca.
Salve genteeeee =)
Ci tengo a precisare una cosa.. Qui c'è un passo indietro,
si può notare dalla data... Le date non sono casuali. Se
sfogliate il libretto di American Idiot corrispondono... Ho molta
inventiva per questa storia, quindi credo che posterò in
fretta... So che ne siete felici =) =) =)
Intanto ringrazio i miei primi fan (è la prima volta che commento recensioni xDD) :
WithLove: Si, hai indovinato! Billie è Jimmy, la ragazza è Whatsername...puoi immaginare che la storia non avrà un ottimo finale... La storia è quella di American Idiot, e cercherò di essere più fedele possibile... Grazie per la recensione! xD
801_Underground: No, non è una one-shot... Ho tutta intenzione di continuarla! Grazie mille per il commento.. =) Ti dirò, sto leggendo la tua di storia... Quando arriverò a leggere tutti i capitoli, troverai una meravigliosa rencensione by la sottoscritta! =)
Comunque grazie ancora! Un bacio cara =)
Kumiko_Chan_: Ommidio grazie *___* Anche io ho adorato la parte finale di Billie, quella del raptus... Sembra matto.. =)
Ti giuro, grazie ancora, sono commossa... Sei davvero gentile, anche perchè io non mi sento così brava... Spero continuerai a seguirmi... =)
Al prossimo capitolo... :D