Personaggio: Regulus Black
Prompt: 49: Potere
Rating: giallo
Note: immagine di Hitogutsu
Disclaimer: Regulus Black e quasi tutti i personaggi di questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Tabella: http://juliablack89.livejournal.com/2009/06/11/
Licenza di uccidere
Il rubinetto
del
lavandino era aperto al massimo per coprire i rumori e le voci che
provenivano dal salotto della casa di Benjy Fenwick.
Regulus si
sciacquò
abbondantemente il viso, madido di sudore freddo, e la bocca invasa
dal sapore acido e disgustoso dei conati di poco prima.
Non ce l'aveva
fatta a
guardare Macnair che infieriva sul corpo senza vita di Fenwick: era
dovuto correre in bagno a vomitare.
Regulus chiuse
il
rubinetto e guardò il proprio riflesso nello specchio sopra
il
lavandino. Il suo volto era bianco cereo con qualche sfumatura
grigio-verdognola.
Quando
uscì dal bagno,
trovò Lucius ad aspettarlo nel corridoio.
“Stomaco
debole?” gli
chiese Malfoy. Il suo tono non era beffardo come quello che avrebbe
potuto avere Rabastan, ma nemmeno troppo comprensivo.
“Non
era necessario
ridurlo in quel modo” rispose il ragazzo con la voce rauca.
Lucius non
commentò,
limitandosi a fargli segno di seguirlo.
I due
raggiunsero gli
altri Mangiamorte all'ingresso. Quando passarono accanto alla porta
aperta del salotto, Regulus intravide un liquido rosso rubino
allargarsi sul pavimento, ma distolse in fretta lo sguardo,
orripilato al solo pensiero di vedere il corpo di Benjy Fenwick fatto
a pezzi.
Macnair aveva
la veste
insanguinata e si stava rivolgendo a Severus Piton.
“Quella
maledizione che
hai inventato funziona alla grande. Sectumsempra.
Me la dovrò
ricordare più spesso”.
Severus non
parlò né di
mosse, mostrando la sua solita espressione indecifrabile.
“Andiamo,
adesso”
scattò Rosier, nervoso. “Abbiamo già
perso fin troppo tempo. I
vicini potrebbero aver sentito le urla”.
Regulus
tremava;
nonostante fossero in piena estate, i brividi gli percorrevano la
schiena.
La strada era
tranquilla
e deserta. Appena i Mangiamorte uscirono dalla casa, Rosier si
voltò
verso Barty, il quale era a sua volta impressionato da quel che era
successo.
“A te
l'onore, Crouch.
Sei stato tu a rintracciare Fenwick”.
Barty parve
riprendersi
dallo sbigottimento iniziale e levò la bacchetta contro il
cielo
notturno.
“Morsmordre!”
Il grande
teschio di luce
verde apparve sopra la casa appartenente al membro dell'Ordine della
Fenice.
Regulus e Barty
furono
gli unici a non guardare il Marchio Nero. Il primo si sentì
meno
solo quando scorse il suo stesso sguardo negli occhi dell'altro:
Barty era molto più crudele di lui, ma riusciva ancora a
provare
orrore per certe cose.
In quel
momento,
tutt'intorno alla casa si udì una decina di “Pop!”
e
qualcuno gridò:
“Attaccate!”
Un istante dopo
fu il
caos.
I Mangiamorte
si
chinarono per evitare i primi incantesimi, poi si radunarono a
cerchio, coprendosi le spalle a vicenda per rispondere al fuoco
avversario.
Membri
dell'Ordine della
Fenice erano seminascosti dietro le siepi e scagliavano fatture e
incantesimi contro di loro.
Lucius ne
stanò un paio
dopo aver incendiato il cespuglio dietro il quale avevano il loro
rifugio.
Gli altri
fecero lo
stesso, obbligando così l'Ordine ad uscire allo scoperto.
Lo stomaco
ancora
provato, Regulus si guardò freneticamente intorno, cercando
di
scrutare nel buio e di intravedere la sagoma di Sirius, ma la sua
ricerca fu interrotta da Frank Paciock, che lo attaccò,
sfiorandogli
l'orecchio con un getto di luce blu.
Regulus
reagì e si
ritrovò a combattere contro di lui.
Paciock era
molto abile
nel duello e più di una volta Regulus rischiò di
essere colpito o
disarmato, ma riuscì a contrastarlo e a metterlo in
difficoltà.
Nel frattempo
non sapeva
cosa stesse succedendo intorno a lui: sentiva soltanto i sibili degli
incantesimi e i respiri affannati degli altri combattenti.
Quando il
Marchio Nero
sul suo polso bruciò, capì che altri Mangiamorte
erano stati
chiamati e che sarebbero presto giunti in loro soccorso. Infatti,
alcuni secondi dopo, il giardino fu invaso da persone appena
Materializzatesi.
Ad un certo
punto, Frank
Paciock interruppe di duellare con lui e scattò in direzione
di sua
moglie Alice, che era stata appena disarmata da Travers.
Regulus lo
lasciò
andare, disinteressato. Sperava che Sirius non fosse lì ma,
quando
lo vide affrontare Macnair, diventò improvvisamente incapace
di
muoversi.
Sapeva che
prima o poi
sarebbe successo, ma viverlo in prima persona non era esattamente la
stessa cosa.
Avrebbe dovuto
sostenere
la propria fazione, ma gli si gelava il sangue nelle vene ogni volta
che Macnair sembrava prendere il sopravvento.
Tuttavia Sirius
riuscì a
colpire il Mangiamorte, che si accasciò a terra gemendo.
Regulus si
affrettò a
distogliere lo sguardo per cercare qualcun altro da attaccare, ma non
fece in tempo: Sirius aveva colto la sua occhiata. Nonostante
indossasse la maschera, Regulus era sicuro che lo avesse
riconosciuto.
I due
continuarono a
guardarsi per alcuni secondi. Sirius sembrava furioso ma, invece di
iniziare a duellare contro di lui, gli voltò le spalle e
attaccò
Dolohov con molta più rabbia del dovuto.
Mentre Regulus
si
preparava a sostenere l'assalto di una donna bionda, non
poté fare a
meno di pensare alla reazione di Sirius quando avrebbe visto quello
che rimaneva di Benjy Fenwick. Avrebbe pensato che lui fosse capace
di fare una cosa del genere?
Il solo
pensiero gli
provocò una fitta tremenda che lo distrasse...
La sua
avversaria,
Marlene McKinnon, approfittò dell'occasione per disarmarlo.
La
bacchetta volò dall'altra parte del cortile. Severus corse
ad
aiutarlo, sostituendolo nel duello con la donna.
Mentre cercava
di
recuperare la bacchetta, Regulus notò che i Mangiamorte
stavano
avendo la meglio: erano in netta superiorità numerica, e
l'Ordine
della Fenice indietreggiava sempre di più sotto i loro colpi.
Potter stava
duellando
contro Lucius e Travers insieme: gli incantesimi si scontravano,
provocando delle piccole scintille che andavano a bruciare l'erba per
terra.
Minus
inciampò mentre
indietreggiava davanti a Barty, e i Mangiamorte stavano già
cominciando a lanciare grida di trionfo quando, improvvisamente,
decine di maghi si Materializzarono sul campo di battaglia.
“Gli
Auror!” sbottò
Rosier, furioso, mentre i Mangiamorte smettevano subito di esultare.
Adesso erano
loro ad
essere in svantaggio.
Regulus si
gettò sulla
sua bacchetta, rialzandosi in piedi e levandola dritta davanti a
sé.
Non sapeva dove girarsi prima: era attaccato da almeno tre Auror e
non riusciva a fare altro che schivare i loro incantesimi.
La confusione
regnava
sovrana e Regulus cercò di deviare le maledizioni di un
Auror dal
mento pronunciato.
Stava per
provare ad
attaccarlo quando si sentì spingere in avanti con forza.
Regulus
cadde per terra e un attimo dopo gli si rizzarono i capelli dietro la
nuca: una fattura lanciata da un secondo Auror che non aveva visto lo
mancò per un soffio e andò a cozzare contro una
siepe, falciandola.
Qualcuno doveva
averlo
spinto apposta per salvargli la vita ma, quando si guardò
intorno,
nessuno ricambiò il suo sguardo perplesso.
Nelle vicinanze
c'era
soltanto Sirius, che stava duellando contro due Mangiamorte, ma si
tradì quando voltò la testa per controllare le
condizioni di
Regulus.
Quest'ultimo
non ebbe
nemmeno il tempo di pensare a come reagire perché in quel
momento
Rosier gridò:
“Sectumsempra!”
La fattura
colpì in
pieno volto Alastor Moody che, con un ruggito di dolore, si
portò le
mani sul viso coperto di sangue, mentre qualcosa di orribilmente
simile ad un pezzo di naso si staccava e cadeva per terra.
Rosier non
poté nemmeno
godersi il proprio trionfo perché un attimo dopo uno degli
Auror gli
puntò la bacchetta contro, cancellandogli il ghigno dalla
faccia.
“Avada
Kedavra!”
Regulus non
poteva
credere a quanto aveva sentito. Doveva essere un'allucinazione: gli
Auror non avevano il potere di uccidere.
Eppure Rosier
fu centrato
dalla luce verde e crollò riverso sull'erba, gli occhi
spalancati in
un'espressione di sgomenta incredulità.
Per un solo
istante,
Mangiamorte e Ordine della Fenice si bloccarono. Poi Lucius prese una
decisione:
“Ritiriamoci!”
Ancora
sconvolto per
quello che era accaduto a Rosier, Regulus era tuttavia pronto a
Smaterializzarsi, quando vide una scena che gli fece sfrecciare il
cuore in gola.
Barty si era
chinato a
terra per recuperare la propria bacchetta, senza accorgersi che
Crouch senior stava per attaccarlo.
“Avada...”
Stava per
uccidere suo
figlio, senza sapere chi si celava sotto la maschera.
Accadde tutto
in pochi
secondi. Regulus stava per gridare il suo nome, ma si trattenne,
altrimenti avrebbe svelato la sua identità. Gli
uscì soltanto un
verso strozzato, ma fu sufficiente.
Barty
alzò lo sguardo su
suo padre e riuscì ad evitare l'Anatema appena in tempo.
Pochi istanti
dopo i due
ragazzi si erano Smaterializzati.
La quiete che
regnava nel
quartier generale dei Mangiamorte fu come una boccata d'aria
balsamica.
Nessuno di loro
aveva
ancora parlato. Regulus voleva soltanto tornare a casa sua, farsi
preparare una pozione soporifera da Kreacher e dimenticare quella
serata. Ma
il suo dovere era un altro: doveva restare a fare rapporto all'Oscuro
Signore.
“Che
cosa è successo?”
chiese in quel momento una voce.
Un uomo dalla
nera barba
a punta era appena entrato nel salotto del maniero. Regulus non lo
conosceva: aveva un accento straniero. Il mago era insieme a
Bellatrix, Rodolphus e Rabastan.
“Abbiamo
ucciso
Fenwick” riferì Lucius, tamponandosi una ferita
lungo il braccio,
“ma Rosier è morto”.
“Morto?
E come?”
“È
stato ucciso, Karkaroff, come vuoi che sia accaduto?”
sbottò
Travers, irritato.
“Credevo
che gli Auror
non potessero farlo...”
Regulus non
sapeva
nemmeno come aveva trovato la forza di dire quella frase, tanto era
distrutto.
Gli altri lo
guardarono,
increduli.
“Ha
ragione. Come...?”
intervenne Barty, tremando.
“Non
li leggete i
giornali, ragazzini?” disse Dolohov, afferrando una copia
della
Gazzetta del Profeta e porgendola loro.
Regulus
guardò in prima
pagina e si avvicinò a Barty per leggere insieme l'articolo
centrale.
LE MALEDIZIONI PERDONATE
È
una decisione
storica ma che farà discutere. Poche ore fa, il Capo del
Dipartimento per l'Applicazione delle Leggi sulla Magia e delle
Forze
dell’Ordine Magiche, Bartemius Crouch, ha decretato che
d’ora in
avanti gli Auror avranno dei poteri in più, primo tra tutti
il
permesso di utilizzare le Maledizioni senza Perdono contro i seguaci
di Colui Che Non Deve Essere Nominato, altrimenti noti come
Mangiamorte.
“È
stata una scelta
necessaria” ha dichiarato Crouch ai giornalisti. “I
Mangiamorte
torturano e uccidono senza pietà, e in questo gli Auror sono
svantaggiati. È difficile combattere ad armi
impari”.
Secondo
Crouch, adesso
gli Auror potranno uccidere qualsiasi Mangiamorte si ritrovino
davanti, oppure utilizzare la Maledizione Imperius o addirittura la
Cruciatus per estorcere loro informazioni.
Una
decisione
drastica, forse troppo, secondo alcuni.
“Non
mi abbasserò
mai al livello dei Mangiamorte” ha dichiarato Alastor Moody,
noto
Auror. “Continuerò a catturarli e spedirli ad
Azkaban, ma non ho
intenzione di usare i loro stessi metodi”.
Moody
non è l’unico
a nutrire seri dubbi.
“Mi
meraviglio di
Barty” è stato il commento di Albus Silente,
Preside di Hogwarts e
nemico dichiarato di Colui Che Non Deve Essere Nominato.
“Quale
differenza ci sarà adesso tra Mangiamorte e Auror? Solo che
gli
omicidi di questi ultimi saranno legalizzati. Per non parlare del
fatto che tra i seguaci di Voldemort ci sono alcune persone
sottoposte alla Maledizione Imperius. Uccideranno anche loro?”
Nonostante
le
polemiche, la maggioranza della comunità magica ha accolto
con
entusiasmo la decisione.
“Era
ora! I
Mangiamorte sono assassini, non meritano pietà” ci
dice una strega
che però preferisce restare anonima.
“Il
pugno di ferro è
l’unica soluzione. Crouch è l’unico che
può salvarci da quei
criminali” conferma un anziano dipendente del Ministero.
Nel
frattempo, la
popolazione magica ha iniziato ad acclamare a gran voce Bartemius
Crouch come prossimo Ministro della Magia.
Regulus
finì di leggere
prima di Barty, con il cuore che batteva all’impazzata.
Quello sì
che era un guaio bello grosso. Fino a quel momento si era sentito
abbastanza al sicuro nella sua certezza che gli Auror non avrebbero
mai ucciso nessuno di loro. Ora però era cambiato tutto.
Regulus
provò una
sensazione di orrore indescrivibile. Adesso rischiavano tutti
molto
più di prima.
Barty
finì di leggere
l’articolo in quel momento e reagì scagliando
lontano il giornale,
come se fosse stato incandescente.
Era bianco come
un cencio
e il labbro inferiore gli tremava un po’.
“Allora,
hai visto cosa
ha combinato il tuo paparino?” gli disse Karkaroff.
“Io
non lo sapevo…”
rispose lui, spaventato.
Karkaroff gli
lanciò
un’occhiataccia.
“Sarà,
ma a me questa
storia che il figlio di Barty Crouch sia tra noi non mi piace
affatto. Chi ci assicura che non sei una spia?”
“Non
lo è”
intervenne Regulus. “Lo conosco”.
Ma Travers si
era
avvicinato.
“Sai
che hai ragione,
Igor? Come hanno fatto gli Auror a sapere dove eravamo?”
“Non
dite idiozie”
disse Lucius. “Fenwick è riuscito a dare l'allarme
a quelli
dell'Ordine prima che lo uccidessimo. Probabilmente saranno stati
loro ad avvertire gli Auror”.
“Questa
storia non mi
convince lo stesso” insisté Travers.
“Perché lo lasciamo
tranquillo quando potrebbe esserci utile?”
Barty guardava
i due
Mangiamorte, teso. Travers lo afferrò per la collottola e lo
tirò
su senza alcuna delicatezza.
“Potremmo
prenderlo
come ostaggio e costringere Crouch senior a ritirare questo nuovo
decreto. Non credo che lascerà morire il suo unico
figlio!”
Regulus stava
per
intervenire ma non ce ne fu bisogno.
“Lascialo
immediatamente” esordì una voce sibilante.
Il Mangiamorte
obbedì
all’istante e subito dopo imitò tutti gli altri,
che si erano
inginocchiati davanti a Lord Voldemort, appena comparso nella stanza.
Avanzò
fino a fermarsi
davanti a Travers, che tremò impercettibilmente.
“Sbaglio
o non hai
fiducia in me, Travers?” chiese Voldemort.
“N-no,
mio Signore, non
intendevo...” boccheggiò quello, sconvolto.
“Hai
dubitato della
fedeltà di uno dei miei Mangiamorte. Credi forse che
ammetterei mai
al mio servizio qualcuno di cui non ci si può
fidare?”
“Io
chiedo umilmente
perdono... Mi sono fatto prendere dall'agitazione...”
L'Oscuro
Signore non lo
stava più ascoltando. Con un cenno del capo, lo fece
ammutolire, poi
si predispose a parlare.
“Benjy
Fenwick è stato
il primo a morire tra quelli dell'Ordine della Fenice, e non
sarà
l'ultimo” disse. “Sono chiaramente in minoranza:
non hanno
speranze contro di noi. Il vero problema sono gli Auror. Ora che
hanno il potere di uccidere, per noi sarà più
complicato fare
quello che vogliamo. Barty...”
Il ragazzo lo
guardò.
Voldemort non disse una sola parola, limitandosi a fissarlo a sua
volta negli occhi.
Molti
distolsero lo
sguardo spaventati, mentre il loro padrone utilizzava la Legilimanzia
su di lui.
Barty aveva
un'espressione tesa e concentrata. A Regulus sembrò che
stesse
rivivendo dei brutti momenti, a giudicare dall'atteggiamento
sofferente del ragazzo.
Quando
Voldemort poté
ritenersi soddisfatto di quanto aveva visto, rivolse a Barty quello
che somigliava vagamente ad un ghigno.
“Sei
stato molto bravo”
esordì con un tono di voce colmo di rara gentilezza.
“Hai ottenuto
le informazioni giuste sul nascondiglio di Fenwick. Per questo
motivo, meriti una ricompensa”.
Barty
sgranò gli occhi,
incredulo ma compiaciuto.
“Sì,
sarai
ricompensato. Voglio affidarti degli incarichi più
importanti, d'ora
in poi”.
“Mio
Signore, grazie!”
fece Barty, entusiasta.
“Era
quello che volevo
sentire. Lasciateci soli. Devo parlare in privato con il signor
Crouch” disse Voldemort.
In silenzio, i
Mangiamorte si diressero verso la porta. Regulus lanciò
un'occhiata
a Barty ma subito dopo raggiunse a sua volta l'ingresso.
“Che
cosa gli dirà?”
chiese a Severus quando la porta si fu chiusa alle loro spalle.
“L'Oscuro
Signore non
racconta a tutti i suoi piani. Gli spiegherà l'incarico che
vuole
affidargli” rispose il ragazzo.
Regulus
andò a sedersi
su una panca di legno intagliato, ignorando i discorsi degli altri
Mangiamorte.
Era distrutto.
Quella
serata sembrava non finire mai.
Prima quel mago
dell'Ordine della Fenice ucciso e mutilato, poi Rosier che veniva
fatto fuori dagli Auror e, infine, Crouch che aveva inconsapevolmente
rischiato di assassinare suo figlio... Cos'altro doveva succedere
ancora?
Doveva
ammetterlo: non
credeva che il mestiere di Mangiamorte fosse così difficile.
Sapeva che
qualcuno ci
avrebbe rimesso la pelle, ma in quel breve periodo aveva visto morire
troppe persone, e la maggior parte di loro potevano anche essere
risparmiate.
Erano giorni
che
continuava a chiedersi se anche gli altri provassero un po' di
rimorso o se invece fosse l'unico a non dormire la notte a causa di
tutte le persone che aveva visto torturare e ammazzare, e che
tormentavano di continuo i suoi sogni, trasformandoli in incubi.
Ma gli altri
sembravano
convinti di quello che facevano, quasi provavano piacere nel
dispensare sofferenze.
Che cosa gli
stava
succedendo? I primi tempi era così entusiasta di essere
diventato un
Mangiamorte. Ora non si sentiva più felice come prima.
Perché
non riusciva ad
essere come i Lestrange o Lucius Malfoy? Davvero non valeva nulla,
come Sirius gli aveva detto poco prima di scappare da Grimmauld Place?
Cercava di
mostrarsi
forte e indifferente, ma dentro di sé si sentiva peggio di
uno
straccio calpestato più volte. La paura di non essere adatto
a quel
tipo di vita lo opprimeva.
Sono
solo un
ragazzino, pensò, arrabbiato con se stesso. I
nostri scopi
sono sacrosanti, e se per raggiungerli bisogna sacrificare
qualcuno... beh, nessuno li ha costretti a metterci i bastoni tra le
ruote.
Non sapeva se
lo pensasse
davvero, ma continuava a ripetersi questo ritornello ogni notte prima
di addormentarsi, nella speranza di convincersi che fosse la cosa
più
giusta.
Sto
solo facendo il
mio dovere. Basta con queste sciocchezze.
Forse soltanto
Barty
poteva capire questa sua insicurezza, dal momento che pure lui certe
volte sembrava spaventato da ciò che gli era richiesto,
nonostante
avesse più determinazione.
Tuttavia,
quando Barty
riemerse dal colloquio privato con Lord Voldemort, aveva
un'espressione trionfante, quasi euforica.
“Mi
ha detto di fingere
di accontentare mio padre e frequentare il corso di Magisprudenza,
per poi lavorare nel suo Dipartimento e fare da spia!” gli
riferì
entusiasta, dopo averlo trascinato in disparte. “E mi ha
raccontato
tantissime cose su di Lui! Lo sai che abbiamo molto in
comune?”
“Tipo?”
chiese
Regulus, che non sapeva come reagire.
“Anche
lui ha avuto un
pessimo padre” rispose Barty, quasi commosso al pensiero che
il
Signore Oscuro gli avesse confidato certi fatti privati. “Non
è
incredibile? Lui... ha detto che mi capisce... ti rendi conto? Mi
considera simile a Lui! Grazie per avermelo
presentato: è
stata la cosa migliore che mi sia mai capitata!”
Regulus
guardò Barty con
gli occhi sgranati. Sembrava aver dimenticato ogni timore o rimorso
per ciò che era accaduto a casa di Fenwick. Non aveva mai
visto
quello sguardo negli occhi dell'amico: sembrava esaltato esattamente
quanto Bellatrix.
Non
poté fare a meno di
provare una sorta di timore reverenziale nei confronti di Lord
Voldemort. Era stata una mossa molto astuta attirare Barty in quel
modo. Probabilmente aveva scoperto i suoi punti deboli e li aveva
sfruttati a proprio vantaggio.
Crouch senior
si era
sempre vantato in giro di suo figlio, ma a Barty non aveva mai dato
la soddisfazione di ricevere un complimento sincero. Anzi, lo
spronava a diventare sempre più uguale a lui, inducendolo a
credere
di non essere apprezzato, nonostante i propri sforzi.
L'Oscuro
Signore invece
lo aveva elogiato davanti a tutti, ricompensandolo per il lavoro
svolto. In questo modo lo aveva attirato sempre più verso di
sé:
per Barty, sentirsi apprezzato era il massimo della realizzazione.
Infine, confessandogli di condividere molte cose con lui, si era
assicurato la sua più completa devozione.
Nel remoto caso
in cui
Barty avesse nutrito un minimo dubbio sulla sua scelta di essere un
Mangiamorte, adesso quel dubbio doveva essersi dissolto
definitivamente.
Geniale,
pensò
Regulus con amarezza, rendendosi conto che Barty mai e poi mai
sarebbe più tornato indietro.
Ora
sì che era veramente
solo. Se ne rese conto mentre tornava a casa.
Doveva a sua
volta
seguire la strada di Barty se voleva fare sul serio il suo dovere,
pensò, dopo essersi richiuso la porta d'ingresso alle spalle.
Ma per il
momento non
voleva più pensarci: ne aveva avuto abbastanza per quella
sera.
Sentiva solo il
desiderio
di dormire serenamente, almeno per una volta, anche se era
rassegnato: sapeva che il suo sonno sarebbe stato disturbato da
incubi continui.
Quando
entrò in camera
sua, tuttavia, si stupì nel vedervi Kreacher che posava un
bicchiere
pieno di un liquido lilla sul comodino.
“Che
cosa stai facendo,
Kreacher?” domandò, troppo distrutto per esserne
davvero
interessato.
L'elfo
domestico si voltò
verso di lui, sorpreso.
“Kreacher
ha preparato
una pozione per padron Regulus, per farlo dormire durante la notte
senza sogni” rispose.
Improvvisamente,
Regulus
provò un gran moto di affetto nei confronti dell'elfo. Non
solo
obbediva sempre volentieri ai suoi ordini, ma riusciva ad indovinare
in anticipo i suoi bisogni.
“Io...
grazie,
Kreacher” disse, riconoscente.
“Padron
Regulus ha
fatto brutti incubi ieri notte, così Kreacher ha pensato di
aiutarlo”.
“Grazie”
ripeté
Regulus, “ma la storia degli incubi tienila per te,
d'accordo?”
Kreacher
giurò che non
lo avrebbe mai confessato ad anima viva; poi uscì, dopo
avergli
augurato la buonanotte.
Regulus
vuotò il
bicchiere con la pozione in un sorso e si sentì
improvvisamente
rilassato e insonnolito. Un attimo dopo essersi coricato sotto le
lenzuola, cadde in un sonno profondo e si immerse in un momentaneo
oblio.
01. | Addio. | 02. | Ricordi. | 03. | Speranza. | 04. | Bellezza. | 05. | Fotografia. |
06. | Gatto. | 07. | Cane. | 08. | Musica. | 09. | Fuochi d'artificio. | 10. | Cioccolato. |
11. | Carta. | 12. | Paura. | 13. | Sole. | 14. | Sangue. | 15. | Bambola. |
16. | Ali. | 17. | Cuscino. | 18. | Candela. | 19. | Dolce. | 20. | Amaro. |
21. | Pelle. | 22. | Ghiaccio. | 23. | Sogno. | 24. | Incubo. | 25. | Risveglio. |
26. | Incontro. | 27. | Vertigine. | 28. | Lacrime. | 29. | Attesa. | 30. | Noia. |
31. | Felicità. | 32. | Dolore. | 33. | Solitudine. | 34. | Silenzio. | 35. | Campanello. |
36. | Nascosto. | 37. | Gelosia. | 38. | Nodo. | 39. | Caldo. | 40. | Freddo. |
41. | Tempo. | 42. | Bacio. | 43. | Sorriso. | 44. | Desiderio. | 45. | Illusione. |
46. | Specchio. | 47. | Latte. | 48. | Caffè. | 49. | Potere. | 50. | Strada. |
Ehm, lo so, questo capitolo è stato leggermente sanguinolento, spero che non vi abbia bloccato la crescita... Secondo la Rowling, Benjy Fenwick faceva parte dell'Ordine ed è stato ritrovato ridotto in quel modo orrendo... quindi la colpa non è tutta mia!
Dovrei fare una precisazione che sicuramente non avete neanche notato: prima avevo fatto in modo che Emmeline Vance fosse più piccola di Regulus, ma ora ho cambiato idea e l'ho fatta della stessa età, altrimenti adesso sarebbe ancora a scuola, e invece nella foto che Moody fa vedere a Harry lei compare nell'Ordine insieme proprio a Benjy Fenwick... se non avessi fatto così avrei dovuto cambiare l'identità di quest'ultimo per non andare fuori canon, quindi è stato meglio così. Però stavolta Emmeline non era presente alla battaglia, ho dovuto gestire fin troppi personaggi in questo capitolo! ^_^"
Spero di essere riuscita finalmente a fare in modo che Barty si convincesse sul serio di quello che fa. Voldemort ha scoperto che ciò di cui aveva bisogno fosse solo un po' più di attenzione e considerazione da parte del padre, e così ha pensato di comportarsi come Barty Sr non si era mai comportato.
Barty inoltre nel libro ha detto di conoscere la storia di Voldemort, almeno per sommi capi, quando si paragona a lui, e per questo ho pensato che Voldemort potesse avergli confessato qualcosina per adescarlo. Non credo che avrebbe mai detto a uno come Lucius di aver avuto un padre che lo aveva abbandonato prima della nascita... con Barty invece potrebbe aver fatto uno strappo alla regola con lo scopo di ottenere la sua fiducia incondizionata.
Sono giunta a questa conclusione dopo settimane di riletture del Calice di Fuoco, revisioni del film (pr quanto lo consideri molto poco) e di ricerca disperata di fanfiction in altre lingue che potessero farmi accendere la lampadina del cervello... e spero di aver trovato una soluzione decente! Che faticaccia!
Lo so, magari vi aspettavate qualcosa di più nell'incontro tra Regulus e Sirius, ma non disperate... Ok, basta con queste note finali, altrimenti scrivo un poema!!
Prossimo aggiornamento: 17 aprile... e, visto che li alterno, sarà più piacevole! (mi odio da sola quando pubblico capitoli come questo)
lyrapotter: mi sa che gli eventi di questo capitolo abbiano contribuito a far montare la testa a Barty. Se il padre di Rachel scoprisse la verità (e succederà) Regulus dovrà pregare in tutte le lingue del mondo di non incontrarlo mai. Altro che Voldemort! In effetti all'inizio pensavo di far vedere nello specchio solo Sirius, ma poi ho preferito fare diversamente. Per il prossimo capitolo dovrai avere un po' di pazienza, in fondo una settimana passa in fretta! Non sarà tutto allegro, ma mai quanto questo...
malandrina4ever: hai fatto bene a dirmelo, così nel caso in cui una volta dovessi ritardare ti avverto via email il venerdì pomeriggio! Non vorrei averti sulla coscienza! No, io adoro le tue recensioni, continua pure a scriverle!! Nello specchio Regulus non si sarebbe visto con Rachel a prescindere, perché sta già con lei, sarebbe insolito desiderare qualcosa che già si ha! Sì, il padre di Rachel si riferiva solo all'aspetto fisico quando ha paragonato Regulus ad Alphard, almeno per il momento... Mi sigillo la bocca adesso, però! Comunque, anche io mi diverto da morire quando Regulus si imbarazza! Buahah, lo ammetto, glielo faccio apposta! XD
vulneraria: il tipo dell'elfo domestico esagerato all'inverosimile mi mancava, perciò ho voluto metterlo nel capitolo scorso! Quando Regulus dirà la verità a Rachel saranno dolori, ma per adesso non pensarci e goditi questi simpaticoni dei compari Mangiamorte...
Alohomora: di solito quella dello Specchio delle Brame è un'idea usata molto spesso, ed è per questo che l'ho inserito in un capitolo in cui nessuno se lo sarebbe aspettato, tanto per creare un effetto sorpresa! Hai ragione, Regulus ha proprio visto la sua anima, che non è interessata a conquistare il potere come Voldemort, in fondo. Sai che la gaffe sui Falcons era la primissima scena che ho immaginato al momento di ideare il capitolo? Non vedevo l'ora di inserirla! XD Su Perseus e Alphard, come ti ho già detto, dovrai aspettare il capitolo 48, mi sembra, a meno che non modifichi un po' gli eventi futuri... vedremo.
Circe: sono contenta di non avere reso pesante la parte iniziale, anche se Regulus stava morendo di paura! E sono contenta anche che ti sia piaciuta la scena dello Specchio delle Brame! Spero solo che dopo aver letto questo capitolo non ti rimangi le parole: io sto trovando più difficoltà a scrivere questi rispetto a quelli ambientati a Hogwarts, ma forse perché mi dispiace vedere Regulus così in balìa degli eventi... Comunque nei prossimi capitoli si darà una svegliata.
Hale Lover: ti dirò, anche io preferisco Perseus a sua moglie! XD In effetti ho lavorato molto di più sul suo carattere che su quello di lei, proprio perché lo adoro! Comunque nel seguito compariranno molto di più, per adesso è stato solo un assaggio. La pausa estiva ci vorrà purtroppo ma sarà una sofferenza anche per me non aggiornare ogni settimana! Be', durante l'estate chissà, potrebbe venirmi in mente qualche momento mancante di questa storia!
_Mary: grazie, piaciuta la sorpresa? Peccato che sul capitolo di oggi non possa dire lo stesso... Comunque, Perseus ha anche qualche preoccupazione in più del normale perché sa che i Black hanno sempre simpatizzato per Voldemort, quindi è stato solo per buona educazione che non ha obbligato Regulus a fargli vedere il braccio sinistro prima di farlo entrare in casa! Ma forse anche perché sua moglie non glielo avrebbe permesso! XD
Mirwen: ti credo, il groppo in gola è venuto anche a me mentre lo scrivevo! Spero che il capitolo non ti abbia traumatizzata troppo...
Pepesale: mi sono divertita un sacco a descrivere Regulus innamorato! No, non credo che Walburga abbia mai permesso ai suoi figli di parlarle di certe cose, tantomeno Orion! Poverino, se la deve cavare da solo. No, non me lo avevi detto che il gatto ha lo stesso nome di quello di tua cugina! be', cercavo un nome per una peste e tra le alternative Attila mi sembrava la più azzeccata! Grazie per aver avuto il tempo di recensire, nonostante il carico di lavoro dovuto alla scuola!
dirkfelpy89: uh, chissà quanto ti sarà sembrato triste questo capitolo di oggi... Sono contenta comunque che ti sia piaciuta l'idea dello specchio!
deaselene: no, nemmeno io mi immagino Bellatrix serena, ma neanche Walburga, Orion e compagnia bella! In effetti, purtroppo per Regulus, resterà un desiderio irrealizzabile. Ciò non toglie che in un futuro mooolto lontano potrebbe riuscire a formare una famiglia migliore di quella d'origine!
DubheBlack: pensa che era proprio il timore di aver scritto il solito incontro "fidanzato-genitori della fidanzata" a farmi avere qualche dubbio sul capitolo precedente, ed è anche per questo che ho preferito non dilungarmi troppo sull'argomento e concentrarmi sullo Specchio delle Brame! Grazie per avermi rassicurata! Ormai Regulus sta già cominciando a fare i conti con questa sua "doppiezza": i capitoli come questo sono i più difficile per me!
E infine, un ringraziamento speciale a Alohomora, Gobra1095 e lyrapotter per i loro voti! Grazie, è stata la sorpresa più bella sapere che il personaggio che ho creato vi sia piaciuto così tanto!